LIFESTYLE- Pagina 395

Alla scoperta del mondo! Le prime uscite del cucciolo

coscarelli cane2“TU PORTI LU O LUI PORTA TE !?”
 Consigli cinofili di Enrico Coscarelli
 

Prendiamo un bel collarino della misura giusta ed un guinzaglio di quelli fissi, diciamo che una lunghezza standard di un metro e mezzo può andar bene.Per lui sarà tutto nuovo: gente, macchine, passeggini, grida, strombazzate, sirene, odori, altri simili, una valanga di distrazioni che per noi sono la normalità, ma per lui non ancora; questa è la fase in cui dobbiamo fargli conoscere le varie “distrazioni”

cane coscarelli

Buongiorno carissimi lettori, torniamo ad occuparci del cucciolo e trattiamo quindi le prime uscite, un momento importante perché diventerà fondamentale per tutta la vita del nostro fedele amico.

Iniziamo col dire che si può cominciare ad uscire col piccolo solo quando sarà a posto con i vaccini, in maniera da non correre il rischio che prenda qualche virus e venga compromessa la sua saluta.Dunque, prendiamo un bel collarino della misura giusta ed un guinzaglio di quelli fissi, diciamo che una lunghezza standard di un metro e mezzo può andar bene.

Per lui sarà tutto nuovo: gente, macchine, passeggini, grida, strombazzate, sirene, odori, altri simili, una valanga di distrazioni che per noi sono la normalità, ma per lui non ancora; questa è la fase in cui dobbiamo fargli conoscere le varie “distrazioni”, in maniera che non diventino fonte di stress, fobie, bensì incontri piacevoli quotidiani e tutto sta alle nostre reazioni. Dovrete essere bravi a tutelarlo facendo in modo che lui non abbia conseguenze negative ed allo stesso tempo riuscire a fargli crescere la sicurezza in se stesso.

A livello pratico, il cucciolo si dovrà abituare al collarino, quindi non preoccupatevi se inizialmente scuoterà la testa o tenterà di sfilarselo, voi siate divertenti e proseguite, chiamatelo, lodatelo, col tempo prenderà confidenza e le piacerà un sacco perché quando vedrà il collarino capirà che si andrà da qualche parte. Facilmente all’inizio sfogherà il suo stress sul guinzaglio, mordendolo, ma non dategli modo di farlo, è possibile evitare questo atteggiamento facendo sessioni brevi e portandolo fuori quando noi possiamo dedicarci interamente a lui, senza distrazioni.

Andare a passeggio con un cucciolo in centri abitati è una cosa molto difficile, non si   riesce a portare avanti una camminata fluida, ogni due metri le persone ti fermano, lo toccano, lo accerchiano, lo coccolano; poi il cane cresce, salta addosso alla gente e ci chiediamo perché.. ben venga la socializzazione con uomini, donne, bambini ed anziani, però resta importante il nostro comportamento, quindi quando si decide che si procede, non fermiamoci se il cane si impunta che vuole continuare a prendersi le coccole e fare le feste, SI VA, decisi e coerenti.

A questo mi collego dicendo fate voi strada, se il cane tira perché interessato non fatevi trascinare, cambiate direzione, poi riportatelo anche dove attratto, ma fate in modo che sia una scelta vostra, mai sua.Tenete conto di questi ultimi consigli anche per quanto riguarda la socializzazione con altri cani, ma facendo ancor più attenzione all’approccio, si avvicinano, scodinzolano, si annusano, “vogliono giocare”, lasciamoli fare, se invece i segnali non sembrano piacevoli, ringhio o coda alta ad esempio, tirate dritti, evitiamo una possibile associazione negativa e rafforziamo l’istinto alla fuga quando lo riteniamo necessario.Ultimo aspetto, ma non per importanza, sono tutti gli oggetti mobili e fissi che si possono incontrare, dipende dalla nostra reazione, il cucciolo che abbaia alle auto, che rincorre moto e biciclette, o che passa intimorito lontano da passeggini, statue, vasi o si intimorisce con rumori forti, le uniche cose possiamo fare sono quelle di proseguire come se niente fosse, e poi lodarlo con premietto o una pacca per gratificarlo, è inutile fare parole, richiamarlo, gridargli dietro, tirargli sculaccioni o ancor peggio rassicurarlo tra le proprie braccia, sarebbe solo l’inizio di problematiche.

Per il cane la passeggiata è fondamentale come per noi è la cena in famiglia, la birra con amici e l’avere una passione, può vivere anche in un appartamento di 50 mq, ma ha bisogno di sentirsi vivo.Oggi abbiamo visto sicuramente gli aspetti meno divertenti di un’uscita, ma nella prossima puntata guarderemo più da vicino come possiamo renderla davvero piacevole.

 

Enrico Coscarelli    349 65 58 270

Facebook DogLand Camp              

enrico.coscarelli87@gmail.com

L’uomo tecnologico

E’ riconoscibile dall’aria vacua, il dito fulmineo, la tasca rigonfia di Aggeggi Tecnologici dai quali è impossibile separarlo, in qualsiasi momento della giornata

L’uomo tecnologico è trasversale, è sia etero sia gay, sia giovane che vecchio, bello e brutto, ricco e povero, moro e biondo, elegante e sportivo.

E’ riconoscibile dall’aria vacua, il dito fulmineo, la tasca rigonfia di Aggeggi Tecnologici dai quali è impossibile separarlo, in qualsiasi momento della giornata. Al bar poserà sul marmo del bancone l’ultimo Iphone accanto al caffè, al ristorante invece non potrà fare a meno di porre delicatamente accanto a sè l’I-pad, come una creatura palpitante e bisognosa di continue cure. Poco importa se la tovaglia è candida, l’atmosfera rischiarata da candele, e davanti ha una bellissima donna dagli occhi luminosi e un profumo inebriante.

“Poco importa se la ragazza seduta di fronte ha una scollatura seducente e le mani morbide ed eleganti, come notano gli uomini intorno dallo sguardo ammiccante.. lui resterà incollato con fare febbricitante al suo Gioiello Tecnologico, lo sfiorerà con dolcezza, lo guarderà come si guarda un quadrifoglio appena trovato, come un frutto succoso, come una perla che ha trovato a terra in un mare di ciottoli. Inutile chiedersi quali Risposte Sull’Universo troverà in quell’oggetto freddo e immobile. Non chiedetevelo.

E’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina. E’ un dato di fatto. Al giapponese, quello a rullo, ho osservato per un’ora intera un uomo sui quaranta con una trentenne dai riccioli biondi e un bellissimo sorriso: lui sfiorava continuamente la tastiera, avanti e indietro, con gli occhi sbarrati, e annuiva distrattamente non ascoltandola affatto. Il sorriso si spegneva lentamente, mentre lui pareva tanto assorto da non accorgersene. Forse, mentre cercava in un quadrato di 10 cm il Santo Graal, si stava perdendo qualcosa.

Voi che dite?

Federica Billone

http://www.tuttigliuominidilola.it/

LE NUOVE DOG-MAMY

cane passegginotetiPUNTI DI (S)VISTA /
 
di Tersilla Garella
 

Ho visto passarmi davanti una ragazza giovane, che avrà avuto sì e no la mia età, mentre spingeva un passeggino. A un certo punto, da questo passeggino è caduto un oggettino rosa che io mi sono precipitata a raccogliere, credendo fosse un ciuccio. Immaginate quale sgomento e quale collasso mi siano presi quando, rialzandomi, mi sono trovata davanti due chihuahua assetati di sangue che dal passeggino mi ringhiavano contro perché avevo in mano un loro giocattolo

Fino a qualche anno fa la distinzione era semplice: chi aveva un cane e chi no. Oggi, invece, le cose si sono un po’ complicate. Ci sono da un lato i padroni di cani di taglia medio-grande e dall’altro i padroni di cani di taglia piccola. Ma fin qui nessun problema.

È l’essere stata spettatrice della scena che ho immortalato nella foto ad avermi causato qualche scompenso, a dirla tutta. Sì, perché l’altro ieri ero tranquillamente seduta su una panca al centro commerciale Le Gru, quando ho visto passarmi davanti una ragazza giovane, che avrà avuto sì e no la mia età, mentre spingeva un passeggino. A un certo punto, da questo passeggino è caduto un oggettino rosa che io mi sono precipitata a raccogliere, credendo fosse un ciuccio. Immaginate quale sgomento e quale collasso mi siano presi quando, rialzandomi, mi sono trovata davanti due chihuahua assetati di sangue che dal passeggino mi ringhiavano contro perché avevo in mano un loro giocattolo.

Sarei voluta cadere in ginocchio e urlare alla ragazza: “Perché, perchéééé???”. Gridare che era un abominio. Che questo era uno dei motivi per cui l’Isis farebbe bene a trucidarci tutti senza pietà. Ma con sforzo erculeo mi sono ricacciata in gola il tutto e sono riuscita a trattenermi. Nel frattempo, quelle sue due creaturine, placatesi, mi osservavano come nell’antica Roma i patrizi osservavano i plebei, e come oggi baby George osserva sprezzante la massa di sudditi.

Lungi da me asserire che i cani siano solo cani e debbano essere trattati come tali, senza essere degnati di considerazione o rimanendo legati ad una catena tutto il giorno. È sacrosanto e doveroso ritenerli a tutti gli effetti membri della famiglia, viziandoli e coccolandoli. Ma, santo cielo, est modus in rebus! Ci sono cani di piccola taglia che hanno più impermeabili e vestitini di quanti ne abbia mai avuti io nell’armadio in tutta la mia vita. Carini eh, per carità, ma ridicoli tralasciando peraltro il lato economico, che fa rabbrividire al solo pensiero- E se ci fate caso, il fenomeno degli abitini e degli accessori è limitato ai cani piccoli. Non si è mai visto un molossoide di quaranta kg con il collare di brillantini. Questa moda deplorevole colpisce i cagnolini in quanto probabilmente più atti ad essere considerati surrogati di bambini. Ma per quello scopo hanno inventato i bambolotti di ultima generazione che -pensate un po’- fanno anche i bisognini.

Lasciate stare i cani. Fateli correre felici nei prati. Lasciate che si sporchino giocando nelle pozzanghere. Un cane sporco di fango è un cane felice. Un cane trasportato su un passeggino è un cane frustrato.

Mens sana in corpore sano

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Al mattino, la prima cosa da fare è e rimane sciacquarsi il viso che presenta dopo una notte di riposo comunque residui di trucco, sporcizia da rimuovere: fattori che non donano alla nostra faccia una buona immagine. Prima scelta da effettuare, per ottenere una pulizia perfetta della superficie e rimuovere le cellule morte, consiste nella scelta del detergente

Mens sana in corpore sano non dovrebbe essere una citazione da spendere solo nei salotti, ma una linea guida nella nostra quotidiana cura della pelle e del corpo questione assai meno onerosa di quanto si creda. Perché, siamo sincere, se si ricavano quei minuti preziosi per darsi una sistematina comprensiva di make up si dovrebbe fare altrettanto per struccarsi e pulire adeguatamente il viso. Perché una pelle sana conferisce luminosità, pulizia e freschezza.

Al mattino, la prima cosa da fare è e rimane sciacquarsi il viso che presenta dopo una notte di riposo comunque residui di trucco, sporcizia da rimuovere: fattori che non donano alla nostra faccia una buona immagine. Prima scelta da effettuare, per ottenere una pulizia perfetta della superficie e rimuovere le cellule morte, consiste nella scelta del detergente. Acquistare il prodotto giusto non è affatto scontato: andate in farmacia e sottoponetevi a un test per verificare quale sia quello che fa per voi. I saponi, per quanto siate attente, risulteranno sempre aggressivi e tenderanno a inaridire la pelle.

Dopo aver pulito a fondo con il detergente, procedete con un tonico che svolge la funzione di rinfrescare la pelle e di riequilibrare il ph velocemente. Stendete poi la vostra crema idratante e lasciate che venga assorbita. Anche su questo tema, abbiate la costanza di sperimentare e provare ad alternare prodotti differenti in base alla stagione e ai cambiamenti a cui andrete incontro. La pelle del viso non potrà risultare la stessa a 30, 40, 50 anni o in gravidanza. Ad ogni età la sua crema idratante. Un consiglio: sottoponetevi una volta alla settimana a un trattamente che nutra l’epidermide. Basta una maschera fatta in casa perché la vostra pelle si riaccenda.

Sul mercato, qualora vi misuraste con l’offerta presente, cercate comunque di preferire creme altamente idratanti. Inoltre cercate di abbinare a una buona base prodotti di concezione più moderna come le BB o CC cream che abbinano vitamine a idratazione, protezione e colore. Sugli occhi cercate di stendere antirughe specifici per alleviare i segni del tempo che iniziano a manifestarsi ai lati sulla palpebra mobile. Solo dopo queste piccole operazioni che diventeranno celeri una volta tradotte in routine potrete passare al trucco. E per il corpo? Se avete l’abitudine di farvi una doccia al mattino, non dimenticate di usare una crema specifica che renderà la pelle più elastica.

La sera, care amiche, le cose non si semplificano ma di certo godiamo dell’alleato tempo che, quando si tratta di queste piccole abitudini, ha la sua parte. Fondamentale sarà struccarvi bene il viso con prodotti atti a rimuovere il make up: sceglieteli in base alla tipologia di cosmetici che avete usato dedicando particolare attenzione, quando si tratta di pulizia alla tipolia (waterproof, ad esempio). Detergente e tonico giusti sono alleati indispensabili perché la pelle abbia un aspetto sano, oltre che gradevole.

(www.dilei.it)

LA DIASPORA DEL TESTOSTERONE

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PUNTI DI (S)VISTA /

di Tersilla Garella

 
Cresciute a pane e Walt Disney, all’inizio cerchiamo il principe azzurro, in seguito l’infame che ci fa piangere, ma poi no, stiamo troppo male e torniamo a volere il bravo ragazzo. Se ci guardiamo intorno è una disfatta su tutta la linea. Il maschio alfa con l’ego smisurato romperà pure, ma per favore riprendetevi

Ieri, fermandomi per un giro da Sephora in via Roma, mi sono imbattuta – mio malgrado- in una scena terrificante. Una ragazza accompagnata dal fidanzato che usava quest’ultimo come consigliere di make up, chiedendogli quale colore di fondotinta scegliere e quale mascara preferisse. Come fosse la sua migliore amica con qualche pelo in più. Tocca ammettere che anche noi donne abbiamo una piccola parte di responsabilità in questo sfacelo di portata apocalittica.

Sì, perché cresciute a pane e Walt Disney, all’inizio cerchiamo il principe azzurro, in seguito l’infame che ci fa piangere, ma poi no, stiamo troppo male e torniamo a volere il bravo ragazzo, però no dai, la storia non è abbastanza travagliata e tutti i film insegnano che non esiste vero amore senza qualche intoppo.

Sì, forse li abbiamo leggermente disorientati. E adesso la situazione è quella che è. Se date un rapido sguardo al web, capirete di cosa io stia parlando. Fino a qualche anno fa eravamo abituate a foto di uomini sexy, con lo sguardo seducente. Ebbene, pare si siano rincretiniti tutti. A partire da quel figo di Banderas che si è rinchiuso nel mulino a parlare con Rosita.

Durante la mia indagine, quattro sono i soggetti tipo che sono rimasti impressi – ahimè- nella mia mente. All’ultimo posto, l’uomo che cerca di simulare uno sguardo magnetico ed ammaliante, quasi sempre con il cielo plumbeo a far da sfondo, come fosse il protagonista di “Cime tempestose”. Senza invece rendersi conto di essere un morto di fuffa qualsiasi.

Al terzo posto, c’è l’uomo che si fa il selfie ravvicinato indossando gli occhiali da sole polarizzati, con lo scopo di mostrare il paesaggio riflesso nelle lenti.  Almeno allontanati un po’ dalla fotocamera. Riesco a vederti i peli nel naso.

Al secondo posto, il pavone esibizionista che sceglie la suspense e non mostra il proprio volto, ma solo i propri addominali. Come se avere la tartaruga scolpita lo rendesse automaticamente appetibile. Da donna non so se essere più sconcertata pensando alla scarsa considerazione che uno così possa avere del mio cervello o all’idea che magari qualche volta questa sua trovata geniale del muscolo esibito abbia pure funzionato.

E al primo posto troviamo lui. Quello che si fa il selfie con la boccuccia, facendo finta di mandare un bacio a chissà chi. Molto probabilmente alla mamma, la sua unica fan.
Insomma, se ci guardiamo intorno è una disfatta su tutta la linea. Il maschio alfa con l’ego smisurato romperà pure, ma per favore riprendetevi.

Mirafiori regina del gusto con "In Vino veritas"

L’ingresso è gratuito, per la degustazione basterà munirsi di ticket (al costo di 2 euro) alle casse centrali
 
 
VINO
 

‘In vino veritas’ è la prima festa del vino e dello street food, dal 19 al 21 febbraio, presso gli spazi Mrf in corso Settembrini 178, nelle  ex aree industriali di Mirafiori. Presenti 45 cantine vinicole italiane con più di 60 etichette e  35 food truck. La festa, con il patrocinio del Comune di Torino, è organizzata da To Business Agency, che ha promosso l’International Street Food Parade di giugno a Parco Dora con più di 100 mila visitatori. L’ingresso è gratuito, per la degustazione basterà munirsi di ticket (al costo di 2 euro) alle casse centrali.

Racchettinvalle 2016 torna a Pragelato

Una due giorni di festa per celebrare il decennale Olimpico
Bardonecchia racchettinvalle

Racchettinvalle 2016, in programma a Pragelato domenica 21 febbraio prossimo, sarà la prima edizione della manifestazione a essere gestita e organizzata dalla Team Marathon, la nuova società nata dalla Turin Marathon di Luigi Chiabrera, che continua a gestire la parte immobiliare della società presso la Cascina Marchesa. Racchettinvalle 2016, a dieci anni esatti dalle Olimpiadi invernali di Torino 2006, torna a Pragelato, la cittadina montana in cui vide la luce e la cui ultima edizione era stata nel 2012. Lo scorso anno si era svolta, invece, al Sestrieres. Nella gara agonistica sono iscritti alcuni protagonisti dell’edizione passata, tra cui Stephan Ricard, che si è laureato, poche settimane fa, per la seconda volta, campione iridato della disciplina, dimostrando le sue qualità agonistiche nella corsa con le racchette da neve. Nel 2014, infatti, ha vinto l’edizione dei Campionati mondiali in Svezia. A Pragelato Ricard, nativo di Gap, nelle Hautes Alpes francesi, ha sempre trovato un terreno fertile, entrando perfettamente in sintonia con la corsa piemontese e alternandosi sul podio con atleti del calibro dell’altoatesino Gerd Frick. A difendere i colori azzurri quest’anno sarà Fulvio Ghidini, bergamasco, arrivato 13 esimo alla gara iridata 2016. In campo femminile al via la vincitrice dello scorso anno, Mirella Bergamo, giunta a inizio febbraio nella gara di Vezza d’Oglio nelle primissime posizioni. Racchettinvalle avrà luogo nella seconda giornata di un ricco programma che vuole festeggiare il decennale olimpico.

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Sabato 20 febbraio, alle 10, tutto inizierà con il ritrovo presso il Centro olimpico del fondo, dove avverrà l’accoglienza dei volontari che hanno prestato servizio nel 2006 e che, per l’intera giornata, potranno usufruire di uno Skipass Edition giornaliero per il fondo. Alle 14 aprirà Casa Pragelato, centro logistico della manifestazione, dove saranno consegnati agli iscritti i pettorali e i pacchi gara, e dove sarà possibile effettuare le nuove iscrizioni, sia per la sezione competitiva sia per quella non. Alle 16.30 avrà luogo la cerimonia con la partecipazione della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense, quindi l’inaugurazione di una targa commemorativa e la successiva collocazione del braciere olimpico. Alle 18.30 sarà la volta della fiaccolata tricolore cui seguira’ un rinfresco presso lo stadio del fondo.Casa Pragelato aprirà domenica 21 febbraio, alle 8.30. Alle 11 prenderà il via la manifestazione, corsa- camminata agonistica, lungo un percorso che si snoda per otto chilometri. Le famiglie e i partecipanti potranno godere di un paesaggio mozzafiato lungo un percorso molto interessante sia dal punto di vista tecnico, sia naturalistico. Sarà anche presente un’animazione di musica dal vivo, con Monelli Antonelliani, che hanno imposto una cifra stilistica piuttosto nota, battezzata Funny Musica Parody. Intanto Team Marathon sta già progettando una seconda manifestazione, ormai collaudata da metà del Duemila, “Tutta Dritta”, in programma a Torino il 10 aprile prossimo. Si tratta di una corsa che si snoderà per 10 km da piazza San Carlo a Stupinigi.

 

Mara Martellotta

Il sogno al servizio delle aziende

Anche sapere che la prima auto guidata dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stata una Fiat Strada di colore rosso suscita una serie di stimoli: ricordi, italianità nel mondo, prestigio del passato, esempio nel futuro, sogni di successo e così via. Il nome dell’automobile suonerà strano ai lettori, si tratta di una Fiat Ritmo. La Ritmo debuttò al Salone dell’automobile di Torino del 1978. Nei mercati di lingua inglese, il nome fu cambiato in “Strada”, questa scelta è stata compiuta per ragioni di pronuncia

di Paolo Pietro Biancone*

OBAMA RITMO

Non stupisce il successo di Automotoretrò, il salone dedicato al motorismo storico e alle auto da corsa, conclusosi nei gorni scorsi a Torino. Sono circa 63.000 i visitatori che hanno affollato gli spazi del Lingotto Fiere e dell’Oval e testimoniano un’attenzione evidente al passato, come memoria, ricordi, desideri e sogni. E poi diffusione del made in Italy e della sua storia attraverso la storia delle moto e delle auto. Gli uomini che oggi hanno dai 40 ai 50 da bambini hanno fantasticato e giocato con le macchinine regalate e molti di loro sono soddisfatti nel rivederle in formato orginale; sono felici nel poterne acquistare una che ricorda “l’età dei giochi e della spensieratezza”.

Anche sapere che la prima auto guidata dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stata una Fiat Strada di colore rosso suscita una serie di stimoli: ricordi, italianità nel mondo, prestigio del passato, esempio nel futuro, sogni di successo e così via. Il nome dell’automobile suonerà strano ai lettori, si tratta di una Fiat Ritmo. La Ritmo debuttò al Salone dell’automobile di Torino del 1978. Nei mercati di lingua inglese, il nome fu cambiato in “Strada”, questa scelta è stata compiuta per ragioni di pronuncia. L’auto in questione è stata una delle più vendute all’estero fin da quando fu lanciata sul mercato nel lontano 1978 per prendere il posto della Fiat 128 di cui richiama le sospensioni a ruote indipendenti MacPherson davanti, l’ impianto frenante di tipo misto mentre il cambio manuale poteva essere a 4 o 5 marce. Nel1979 fu nominata seconda auto dell’anno classificandosi alle spalle della Simca Horizon, vettura prodotta dalla stessa Chrysler. L’automobile fu da subito disponibile sia a tre porte che a cinque, ed era si presentava al mercato in due allestimenti ovvero L e CL  e  in tre  versioni, ognuna differente dall’altra: Ritmo 60, Ritmo 65 e Ritmo 75. Un  tocco di “modernità” alla vettura fu dato dall’assemblaggio automatizzata,con l’uso di robot, di buona parte dell’autovettura. Dopo il grande successo riscontrato con le varie versioni della vettura, nel 1980 la Fiat lanciò la Ritmo D, con un motore a gasolio di 1714 cm3 con una potenza di 55 CV, e  sempre nello stesso anno esordirono sulle strade sia la Ritmo Cabrio subito accompagnata dal modello della Ritmo Abarth. P.

Stimolare i sogni è un approccio corretto di crescita e di motivazione: da un punto di vista aziendale, sognare è il primo passo per individuare gli obiettivi, saperli orientare e gestire, quindi, la propria attività, il proprio pensare per obiettivi. È il giusto comportamento dei manager: lavorare per obiettivi. E per di più, il sogno di bambino può aiutare le imprese in due modi: in primo luogo, a sviluppare il concetto del lavoro per obiettivi (ottieni un risultato così hai un “regalo”); dall’altro, a investire nella comunicazione rivolta ai bambini, il cui riflesso è immediato, ma anche futuro. Lo slogan è: lavorare per obiettivi aiuta a raggiungere i sogni delle persone e delle aziende.

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

Approvata la legge contro la violenza sulle donne

consiglio lascarisCon questa norma viene ampliato il quadro delle disposizioni già esistenti per l’inserimento o il reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza

Il Piemonte ha la sua legge contro la violenza sulle donne. Nella seduta del 16 febbraio, infatti, è stato approvato a maggioranza (contrari i gruppi FI e Fratelli d’Italia) il disegno di legge “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”, presentato dall’assessora Monica Cerutti.

Con questa norma viene ampliato il quadro delle disposizioni già esistenti per l’inserimento o il reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, per la sperimentazione di interventi per gli autori della violenza, per la formazione degli operatori dei servizi, per le azioni di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno nell’ambito del lavoro, del sistema scolastico, educativo e del tempo libero, con una costante e specifica attenzione anche alla presenza di eventuali minori vittime di violenza assistita.

Al netto dei fondi statali – che non possono essere inseriti a causa del principio della “competenza rinforzata”, recentemente entrato in vigore – lo stanziamento proposto dalla Giunta regionale è di 500mila euro.La discussione generale è terminata con gli interventi dei consiglieri del Gruppo M5S Giorgio Bertola, Francesca Frediani eMauro Campo, che hanno sostenuto come servano supporti non solo in termini di risorse, ma anche a livello culturale – come l’educazione sentimentale e l’educazione sessuale –  lamentando nel contempo l’uso discriminatorio della donna nel campo della pubblicità e del marketing.

Sono poi stati discussi e votati i tredici emendamenti che erano stati presentati: approvati i cinque a firma dell’assessora Cerutti, respinti i rimanenti dei consiglieri di Forza Italia, tutti di merito.Sono stati i consiglieri Claudia Porchietto e Francesco Graglia (Fi), proprio durante la discussione degli emendamenti e la votazione dei ventinove articoli, a parlare di “surrettizio tentativo di inserire in modo strumentale le politiche gender all’interno della legge contro la violenza sulle donne”.

“Una legge sulla difesa delle donne dovrebbe contenere misure per la sicurezza, di sostegno reale alla maternità, di contrasto della discriminazione sul luogo di lavoro e di aiuto socio- assistenziale a chi ha subito violenze. Invece si è di fronte ad un elenco di iniziative, più o meno utili, e, soprattutto, senza alcuna copertura finanziaria” ha ribadito anche Gianluca Vignale (Fi).

Per Stefania Batzella (M5S) “la criticità di questo ddl che noi sosteniamo, sono però le risorse limitate”.Nelle dichiarazioni di voto, Batzella e Nadia Conticelli (Pd) hanno ribadito le posizioni dei loro gruppi sul testo approvato.

 
www.cr.piemonte.it
 

Ecco le erbe per curare raffreddore e mal di gola

Dal coriandolo all’echinacea, ecco le proprietà benefiche delle comuni erbe aromatiche per sconfiggere l’influenza e i mali di stagione

neve1Le erbe aromatiche che utilizziamo normalmente in cucina non sono soltanto dei semplici condimenti, ma dei veri e propri antibiotici naturali. La natura ci offre tutti i medicinali e i rimedi di cui abbiamo bisogno per prevenire e trattare i disturbi più comuni, a partire dal raffreddore e dal mal di gola, per arrivare all’influenza. Le erbe aromatiche e officinali vengono impiegate in erboristeria e dalla medicina naturale sotto forma di oli essenziali, infusi, tisane e preparati curativi.

Ad esempio la salvia può essere usata per preparare collutori per disinfettare il cavo orale, mentre l’infuso aiuta la digestione. L’olio essenziale di rosmarino è uno dei più potenti antibiotici naturali. E’ adatto soprattutto per il trattamento delle malattie da raffreddamento e può essere utilizzato fresco o secco come condimento anche ogni giorno. Inoltre, secondo i più recenti studi scientifici, il rosmarino migliora la memoria.

Invece la lavanda ha proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e antifungine. Migliora i disturbi digestivi e agisce in modo efficace contro il mal di testa, oltre che in caso di infezioni.L’eucalipto è tra le erbe fondamentali nella cura delle malattie respiratorie e da raffreddamento. Ha proprietà antibatteriche ed espettoranti. E’ utile in caso di raffreddore, febbre, sinusite, tosse, influenza e artrite.

 
www.dilei.it