Un primo piatto di pesce per una gustosa cena da “gourmet”
La pasta viene cotta come se fosse un risotto, direttamente nel sugo. Questo tipo di cottura esalta il sapore degli ingredienti e conferisce alla pasta una irresistibile cremosita’.

Ingredienti
400gr. di calamari puliti
300gr. di pennette integrali
1 grosso pomodoro
1/2 cipolla
1 carota
1 bicchiere di vino bianco secco
Brodo vegetale q.b.
2 filetti di acciuga sott’olio
1 peperoncino
Prezzemolo, olio, sale q.b.
Tritare finemente la cipolla e la carota, soffriggere in poco olio in una larga padella. Aggiungere il pomodoro pelato e tagliato a dadini, lasciar cuocere qualche minuto poi, aggiungere i calamari precedentemente puliti e tagliati a tocchetti. Lasciar insaporire e sfumare con il vino bianco. Quando il vino sarà evaporato aggiungere la pasta e mescolare bene, salare poco e coprire con qualche mestolo di brodo caldo. Aggiungere i filetti di acciuga ed il peperoncino. Proseguire come si fa con il risotto, aggiungendo brodo sino a cottura. Prima di servire cospargere con prezzemolo tritato. Servire subito.
Paperita Patty


Linguine fave e salsiccia.






misteriosa sparizione di una barca a motore dalle rive del Sirio ma non c’erano prove sufficienti per dimostrare un suo coinvolgimento. Così Antonio Brodino diventò, grazie ai “meriti” acquisiti sul campo, Toni “Fuoribondo”, compiacendosi di quel suo soprannome. Lui e Marinetta si conobbero in una serata di tanghi e mazurke all’Imperial, un dancing all’aperto della riviera di Viverone. Tra musica e zanzare, birre e coregoni alla griglia, scattò la scintilla tra i due e sbocciò l’amore. Come travolti da un temporale d’estate, unirono le vite e le abitudini, trasformandosi in breve tempo in una sorta di Bonnie & Clide a cavallo tra la Serra, le risaie e i monti. Lei si specializzò in piccole truffe, lui aggiunse alle imbarcazioni anche delle motoseghe e qualche calesse. Di questi ultimi ne rubò un paio tra Torre Balfredo e San Bernardo, abbandonandoli in aperta campagna dopo aver realizzato di non poterli rivendere e nemmeno ottenere dai legittimi proprietari un seppur minimo riscatto. Fu il maresciallo Caramboli a porre fine alle imprese truffaldine dei due. Le indagini furono piuttosto lunghe e meticolose ma, grazie a una soffiata, i due furono pizzicati nei campi tra Maglione e Moncrivello dove avevano alleggerito di una mezza dozzina di oche un contadino della zona. In realtà Toni e Marinetta una possibilità di fuggire l’avevano avuta ma non si fidarono a percorrerla per colpa di uno spaventapasseri.
quello li stava squadrando con un fare tutt’altro che benevolo. Toni gli gridò: “Facci passare, brutto demonio. Siamo armati e non sai cosa ti potrà accadere. Fatti da parte!”. Ma quello niente. Muto e ostinato se ne stava lì, con le braccia larghe, pronto a ghermirli. Marinetta era ammutolita dalla paura e Toni tentò un ultima volta di far spostare l’uomo, minacciandolo: “Ti sparo! Adesso ti scarico la pistola addosso!”. Ovviamente i due non avevano nessuna arma e mai ne avevano avute, essendo sì ladri e truffatori ma del tutto incapaci di far del male al prossimo. Di fronte all’immobilità caparbia e risoluta di quel tipo che non parlava, non si muoveva e stava lì davanti a loro, fuggirono in direzione opposta finendo così tra le braccia dei carabinieri. Processati e condannati per direttissima ad una pena nemmeno troppo severa, uscirono di galera un paio d’anni dopo. Marinetta mise la testa a posto, sposò Ubaldo Sgarroni, sacrestano di San Grato, e aiutò come perpetua il vecchio Don Germano, facendosi perdonare per gli scherzi delle rane di quand’era ragazzina. Toni trovò anch’esso un lavoro. Meccanico motorista all’imbarcadero di Viverone. Così poteva occuparsi dei fuoribordo senza per questo macchiarsi la fedina penale com’era accaduto nella sua vita precedente. In cuor suo rimase fedele a Marinetta e non ebbe altre storie. Anzi, a dire il vero, conobbe una signora, rimasta vedova. Abitava in una cascina di Borgomasino. Non se ne fece niente, però. Tra i campi lì attorno c’erano diversi spaventapasseri. Troppi per Toni che preferì abbandonare i possibili affetti, evitando nuovi e spiacevoli incontri.








