“Se lo puoi immaginare, lo puoi fare!” La frase attribuita a Walt Disney sembra quasi anticipare quello che ieri sera è accaduto al Circolo dei Lettori.






Torino celebra ancora una volta la migliore cucina internazionale, in tutte le sue forme, attraverso la quinta edizione di Buonissima, la manifestazione gastronomica tra le più importanti d’Italia, che si terrà nel capoluogo piemontese dal 22 al 26 ottobre prossimo. L’evento gastronomico, ideato dai giornalisti Stefano Cavallito e Luca Iaccarino e dallo chef Matteo Baronetto, torna ad animare la città dopo la straordinaria edizione estiva organizzata in occasione della cerimonia torinese della “The World’s 50 best restaurants”.
Un appuntamento diventato imperdibile per tutti gli appassionati di cultura gastronomica e non solo, un motivo d’orgoglio per Torino e l’Italia. Buonissima 2025 promette un’edizione ricca e innovativa con numeri ancora più importanti rispetto al passato, che vogliono ribadire il ruolo centrale che la città riveste nel panorama enogastronomico italiano e internazionale. Un festival che si propone l’intento di far vivere intensamente la città tramite eventi di alta qualità e diffusi in alcuni luoghi iconici torinesi, seguendo l’incremento sempre maggiore di turisti che, visitando la città, vengono affascinati dall’accoglienza e dalla cura enogastronomica proposte.
“Cibo, arte e bellezza sono le tre parole di riferimento per questa edizione – ha dichiarato il giornalista Luca Iaccarino – una manifestazione diffusa capace di creare movimento e bellezza in città attraverso la commistione e la fusione tra il cibo e l’arte, andando a confluire in un senso incredibile di bellezza, un evento e un sentimento in cui ritrovarsi come comunità”.
“Non chiedere quello che può fare il tuo Paese per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese, disse J.F. Kennedy nèl lontano 1961 – ha dichiarato il giornalista Stefano Cavallito – questo è lo spirito che ha animato Buonissima fin dalla sua prima edizione. Buonissima è stata concepita per esprimere il suo spirito proprio nella città di Torino, e abbinare la bontà dell’offerta enogastronomica alla bellezza del luogo dove viene respirata. La bellezza del luogo è fondamentale a livello di attrattiva per ospitare e richiamare i più grandi interpreti della cucina internazionale”.
“Buonissima sta progredendo in modo importante – ha affermato lo chef Matteo Baronetto – penso che la cucina debba mettersi al servizio della bellezza e della cultura al fine di ampliare il respiro internazionale. Sono felice di poter contribuire attivamente a questa edizione proponendo due eventi nel format Chef Table, a cui sono affezionato e che parla un poco del mio passato. La prima cena si svolgerà negli ambienti magici della Libreria Luxemburg, nella sua nuova sede della galleria Subalpina, e la seconda nei locali di Dispensa, dove dopo 10 anni tornerò a cucinare con il mio amico Carlo Cracco, proponendo qualcosa del nostro passato che porti, però, un profumo nel futuro”.
Martedì 21 ottobre, dalle ore 20, alla Libreria Luxemburg, ci sarà appunto l’intima cena a quattro mani in cui lo chef Matteo Baronetto cucinerà con lo chef del ristorante Glam, Donato Ascani. I libri lasceranno spazio a un’atmosfera unica, la cucina prenderà il posto delle parole e due protagonisti della scena gastronomica si incontreranno per creare un menù irripetibile.
Cinque sono i giorni dedicati alla manifestazione che ospiterà oltre 15 format gastronomici per un totale di più di 120 appuntamenti diffusi in tutta la città, con il coinvolgimento di oltre 70 location e 100 chef provenienti da ogni angolo del pianeta. La kermesse negli anni scorsi ha ospitato chef del calibro di Massimo Bottura, Alain Ducasse, Ferran Adrià, Enrico Crippa, Virgilio Martinez e Renè Redzepi, e conferma anche quest’anno la duplice, inconfondibile anima che l’ha contraddistinta fino ad ora. Da un lato il carattere pop delle trattorie e dei Bistrot, dall’altro spirito top delle mete di Fine Dining, ristoranti unici in cui gli chef propongono una filosofia visionaria e originale nella scena gastronomica internazionale. L’inaugurazione ufficiale di Buonissima avverrà alla centrale Nuvola Lavazza mercoledì 22 ottobre dalle 16 alle 18, e in quell’occasione si terrà il Premio Bob Noto, nato in seno alla manifestazione in omaggio al gastronomo e fotografo torinese scomparso nel 2017. Ogni anno la giuria è composta dalla moglie Antonella Fassio, dagli chef Ferran Adrià e Paolo Griffa, dall’editore Marco Bolasco, da Sara Perone di Lavazza e dagli editori di Buonissima e consegna il premio a un personaggio del mondo dell’enogastronomia che si è distinto in una virtù cara a Bob. Quest’anno il tema del premio riguarda il talento. Per questa edizione l’evento inaugurale di Buonissima sarà mercoledì 22 ottobre, a partire dalle 19.30, fino alle 23.45, a Palazzo Madama, presso il Museo Civico d’Arte Antica e firmato da 10 grandi chef provenienti da alcuni dei più rinomati ristoranti italiani che daranno estro alla loro creatività riproponendo piatti iconici e nuove creazioni ispirati alla mostra che farà da cornice alla serata: “Vedova Tintoretto in dialogo”, un elogio al cibo e all’arte all’interno della bellezza dello storico palazzo torinese. Ad accompagnare la proposta gastronomica, una selezione dei migliori vini piemontesi. Dal 22 al 26 ottobre si svilupperanno anche le Cene in Osteria, dal titolo Piolissima. Per Buonissima l’anima delle tipiche trattorie torinesi prende vita tra le strade e i vicoli della città, con 21 piole, dalle più tradizionali alle più contemporanee, che sorprenderanno con piatti speciali pensati ad hoc per celebrare la grande cucina piemontese. Si potranno scoprire menù originali nello stile della piola, respirando l’atmosfera autentica della convivialità. Piazza Castello, dal 23 al 26 ottobre, dalle 10 alle 19.30 sarà teatro di 4 giorni di esperienze gastronomiche e culturali di “Casa Buonissima”.
Sabato 25 ottobre, presso Palazzo Saluzzo Paesana, un grande evento è atteso dalle 19, dal titolo “A taste of Alchemist”, una cena spettacolo in cui il grande protagonista della serata sarà lo chef danese Rasmus Munk, insignito del premio come Miglior Chef al mondo per la classifica The Best Chef Awards 2024. Mente visionaria e chef patron del ristorante Alchemist di Copenaghen, due stelle Michelin e una stella Verde, quinto ristorante al mondo per The World’s 50 Best Restaurants 2025. Munk proporrà una cena riservata e ideata soltanto per Buonissima e dedicata esclusivamente alla Città di Torino.
Un’altra novità riguarda l’innovativo format Bistromania, la festa dei bistrot che si svolgerà alla centrale Nuvola Lavazza sabato 25 ottobre dalle ore 19. Quest’anno i riflettori si accenderanno sulla partnership tra Piemonte e Catalogna: 5 bistrot catalani saranno ospiti speciali e si uniranno ai protagonisti piemontesi per una notte di sapori, storie e contaminazioni uniche. Standing dinner e materie prime scelte con cura si accompagneranno a vini che testimonieranno artigianalità e passione.
“Come Gallerie d’Italia e Banca Intesa Sanpaolo sosteniamo il progetto di Buonissima 2025 – ha dichiarato Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo -le Gallerie d’Italia saranno un importante teatro per la quinta edizione di Buonissima, evidenziando la passione e l’interesse verso un progetto che, di anno in anno, cresce attraverso il cibo, la cultura e la bellezza”.
Mara Martellotta
Tapas, paella, jamón, tortilla. Ma anche “croquetas, pulpo alla gallega, patatas bravas, pimientos e alioli”. C’è la Spagna intera nel menu di Serranos, autentico ristorante spagnolo nel cuore di Torino.
A garantirla è Enrique, uno dei soci fondatori di Serranos che, forte delle sue origini spagnole e della sua passione per l’abitudine nazionale a “tapear”, supervisiona la scelta delle materie prime e degli ingredienti, importando abitudini, riti e piatti tipicamente iberici, come le “aceitunas rellenas de anchoa” (le olive ripiene di acciughe, immancabili in ogni aperitivo che si rispetti) o l’autentica conserveria spagnola del Cantabrico.
Il risultato è un menu divertente, fatto di piatti e piattini “para compartir” e di ricette gustose, di mare e di terra, che portano a Torino i veri sapori della migliore tradizione spagnola. Il tutto, in un luogo che celebra la convivialità, l’incontro tra culture e il piacere dello stare insieme. Elementi distintivi di ogni tavola spagnola, che Serranos ripropone nell’atmosfera e nell’accoglienza, prima ancora che nei suoi piatti. Le ricette sono quelle della tradizione, prima tra tutte la paella (disponibile ogni mercoledì con il 50% di sconto), proposta in diverse versioni, compresa l’originalissima e quasi introvabile “Fideuà de Marisco”.
Ad accompagnare la proposta gastronomica di Serranos, poi, ci sono le “cañas y jarras de cerveza San Miguel”, insieme alle birre artigianali del birrificio piemontese Soralamà, della stessa proprietà, e, naturalmente, l’immancabile Sangria (entrambe con una formula al 50% ogni giovedì sera, “los Jueves Locos”). Inoltre, Serranos propone una discreta selezione di vini spagnoli (Rioja e Ribera del Duero in primis) e una varietà di Gin Tonic per chiudere in bellezza una serata iberica.
L’idea non è solo quello di un ristorante adatto per una cena che celebri i sapori e le tradizioni gastronomiche iberiche, ma anche un luogo per un aperitivo simpatico, con la proposta, valida tutti i giorni entro le 19.30, delle formule con tre Tapas e un drink a 5 euro a persona o 9 Tapas e un drink a 12 euro a persona.
Serranos – via S. Massimo 11, 10123 Torino TO
Mara Martellotta
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Si è chiusa con successo la 14esima edizione della Torino Tattoo Convention, che ha richiamato, come ogni anno, migliaia di visitatori, tra appassionati, curiosi e turisti. Anche VIP e calciatori hanno fatto la loro comparsa, confermando il crescente fascino di un evento che unisce spettacolo, arte e cultura.
Protagonisti assoluti sono stati i tatuatori di cui il 35% donne. A tatuarsi in convention è stato maggiormente il pubblico femminile, il 60%, dato che segna un importante cambio di prospettiva rispetto al passato.
Diversi tatuatori italiani e stranieri, come da tradizione, hanno aperto le loro agende durante la convention, dando l’opportunità a clienti provenienti da tutta Italia di realizzare il loro tatuaggio, rendendo ancora più speciale l’esperienza.
La convention non è stata solo arte sulla pelle, ma anche una grande festa fatta di inchiostro e spettacoli. Tra i momenti più seguiti, le esibizioni di wrestling, che hanno richiamato tantissimi curiosi, famiglie e turisti, trasformando l’Inalpi Arena in un palcoscenico vivace e sorprendente. |
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Foto di Fabio Recrosio @_kitchenme |
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Con l’evento Reset del 5 ottobre 2025
Nata dalla visione di Alberto Garnerone – imprenditore pionieristico che dal suo Piemonte ha tratto concretezza e avanguardia – questa dimora storica, abbracciata da un parco infinito, è pronta a diventare un punto di riferimento culturale del territorio.
La visione di Alberto Garnerone
Non bastano poche righe per raccontare la figura poliedrica di Alberto Garnerone (1941 – 2008). Uomo dotato di ingegno fuori dal comune, ha legato il suo nome al tessuto imprenditoriale italiano e internazionale con la fondazione di Sirena S.P.A., dal 1974 azienda leader nella produzione e vendita di segnalatori ottici, acustici e luminosi.
L’anno successivo all’istituzione dell’azienda, Garnerone acquista quella che diventerà la sua oasi di pace: Villa Pietrina, dimora di inizio ‘900 in pregiato stile Liberty Torinese adagiata nel verde della frazione di San Bernardino di Trana, lungo la strada che collega Trana a Giaveno. La Villa prende il nome del nuovo proprietario e, lungo i decenni, rinasce a sua immagine e somiglianza, come uno scrigno dove racchiudere la sua essenza.
In origine, l’edificio era situato in un parco di piccole dimensioni, ed è proprio qui dove l’ingegno e l’estro creativo di Alberto Garnerone raggiungono l’apice. Egli, infatti, da sempre amante della bellezza, ingrandisce di anno in anno la proprietà, acquistando diversi appezzamenti di terreno circostanti e dando vita ad uno sconfinato parco abbellito da statue in pietra di Vicenza, vasi, fontane dello stesso materiale, viali in porfido. Nel 1977 viene progettata la maestosa piscina in stile neoclassico rivestita di travertino chiaro.
Ma l’impronta di Alberto Garnerone, uno dei maggiori collezionisti italiani di auto sportive e d’epoca, è evidente soprattutto in un’opera unica nel suo genere: un’autorimessa sotterranea a pianta circolare, in un secondo momento ampliata in una grossa area rettangolare.
Una location per eventi che rispetta lo spirito del luogo
Oggi, Villa Garnerone porta avanti l’eredità del suo fondatore valorizzando ogni angolo da lui immaginato. Nell’ottica e nella volontà di custodire il passato e farlo rifiorire nel presente, dal 2024 la residenza è rinata con una nuova veste: quella della location per eventi privati e aziendali, matrimoni di charme, iniziative culturali e artistiche, manifestazioni con il fulcro sul rapporto con la natura, l’ambiente e il benessere.
Ogni evento è accuratamente selezionato e progettato nei dettagli dal team di location manager, con il fine di rispettare lo spirito del luogo e preservare le tante prerogative di valore.
Scegliere Villa Garnerone significa circondarsi di scenari magnifici e senza tempo, con la certezza di creare un evento che resti impresso nella memoria di tutti i partecipanti. Qui storia e arte sigillano un patto indissolubile con il territorio circostante, sfondo integrante della Villa, dalle colline alle alte montagne delle vicine Val Sangone e Val di Susa.
Reset, il primo festival olistico e artistico di Villa Garnerone
Proprio il territorio in cui Villa Garnerone è immersa ha dato l’ispirazione per progettare un grande evento: Reset.
Reset è un festival che riunisce natura, arte e benessere nel parco della dimora. Grazie alla versatilità degli spazi, ci saranno angoli dedicati a diverse categorie merceologiche, dall’esposizione alla vendita di prodotti artistici e artigianali, dai workshop artistici ai trattamenti olistici. Il comune denominatore? Il concetto di vita lenta e di connessione con gli elementi naturali.
Reset si terrà domenica 5 ottobre 2025 dalle 10.30 alle 18. La scelta di organizzare l’evento all’inizio della stagione autunnale non è casuale. L’autunno è infatti un periodo di passaggio ad un ritmo più lento e consapevole, un momento che ci invita all’introspezione e alla cura. Il biglietto di 12 euro include l’ingresso al parco e alle aree espositive, dove si potrà usufruire delle dimostrazioni e delle lezioni tenute dagli operatori presenti – tutte le esperienze saranno gratuite, tranne quelle con tariffa specifica e indicata nei singoli stand – e delle conferenze nello spazio dedicato agli speech.
Oltre alle esperienze olistiche ed artistiche in natura e alle conferenze, i partecipanti potranno passeggiare nel parco e gustare le box pic nic del laboratorio vegetale “Cortile Vanillu” di Giaveno (su prenotazione) oppure usufruire del servizio caffetteria.
Per informazioni sul programma completo, consultare il link https://www.instagram.com/villagarnerone_eventi/
In caso di maltempo, l’evento sarà riprogrammato a data da destinarsi.
TARIFFE INGRESSI EVENTO RESET DEL 5 OTTOBRE 2025, TICKET ACQUISTABILI AL CANCELLO D’INGRESSO
Adulti: 12 euro
Bambini fino ai 10 anni: gratis
INDIRIZZO
Villa Garnerone
Via Coazze, San Bernardino di Trana (TO)
Un antico dessert tipico del Piemonte, tutto da gustare. Una preparazione semplice e genuina realizzata con pesche dolci e mature, farcite da un goloso ripieno a base di cioccolato fondente e amaretti, un abbinamento davvero delizioso e irresistibile.
Ingredienti:
6 pesche mature a pasta bianca
80 gr. di amaretti
60 gr.di cioccolato fondente
2 tuorli
30 gr. di zucchero a velo
Poco burro
Lavare ed asciugare le pesche. Tagliarle a meta’ ed eliminare il nocciolo. Scavare un poco la polpa e metterla in una terrina. Preparare il ripieno mescolando la polpa delle pesche tritata con il cioccolato grattugiato e gli amaretti sbriciolati, unire parte dello zucchero a velo e i due tuorli. Disporre le mezze pesche in una pirofila da forno, precedentemente imburrata, riempirle con il ripieno di amaretti ed un fiocchetto di burro. Cuocere in forno a 190 gradi per circa 30 minuti. Servire a piacere tiepide o fredde cosparse di zucchero a velo.
Paperita Patty
La Sagra del cardo diritto bianco avorio, della cipolla piattellina denominata la bionda e della bagna cauda 2025 torna questo autunno ad Andezeno, piccolo comune della città metropolitana di Torino, per un nuovo appuntamento con la cucina della tradizione. Ad attendervi, per la Sagra del Cardo di Andezeno 2025, tantissimi prodotti locali e autoctoni protagonisti di questo imperdibile appuntamento gastronomico che si svolge da 50 anni.
Un’autentica sagra di paese che vi attende nella giornata di domenica 12 ottobre 2025. Venerdì e sabato troverete, dalle 19.30, gli stand gastronomici per le degustazioni di bagna cauda.
La giornata clou della manifestazione è però domenica 12 ottobre 2025: durante tutta la giornata ci sarà la mostra mercato dei prodotti tipici, cardi e le cipolle piattelline, varietà pregiate conosciute in tutto il mondo per le loro ottime caratteristiche gastronomiche, zucche ornamentali e commestibili in collezione, degustazione ed asporto della strepitosa bagna cauda. Prenotazione gradita solo al numero di telefono: 3288847906.
Durante la giornata ci saranno intrattenimenti musicali, artisti di strada, masterclass sul vino, visite guidate alla cantina Balbiano, chiesa San Giorgio e alla Villa Simeon, trenino turistico per gli spostamenti e molto altro ancora.
Inoltre in occasione della sagra sarà possibile visitare ed acquistare le zucche preferite nella famosa ed unica “Casa delle Zucche” 33 edizione, corso Vittorio Emanuele 69, Andezeno, che da oltre 30 anni, nella stagione autunnale dal mese di settembre a dicembre viene completamente addobbata da centinaia di tipologie di zucche ed accoglie turisti ed appassionati da tutta Italia e non solo.
PER INFORMAZIONI COMUNE DI ANDEZENO TEL: 0119434204
Figure straordinarie che con le loro “creature” hanno cambiato la storia di tutte e tutti.
Nonostante le loro scoperte abbiano determinato un cambio di rotta per milioni di persone, non si parla mai abbastanza di quelle donne che grazie alle loro scoperte hanno messo in atto diverse rivoluzioni nei costumi della societa’ contemporanea. Non e’ retorica di genere, ma semplicemente una considerazione che va a supportare l’ipotesi secondo cui le donne per conquistare spazio nelle varie collettivita’ hanno dovuto combattere senza armi pari.
Tra le ideazioni raccontate in questo articolo molte, per cultura e per credenza, saranno state attribuite sicuramente a degli uomini, tuttavia non e’ cosi, e questo conferma che non esistono cose idee e genialita’ divise in base al sesso e ogni essere umano puo’ mettere a disposizione la propria intelligenza a servizio di tutti.
Un primo caso e’ quello di Mary Anderson che ha inventato il tergicristalli meccanico. Dopo aver sperimentato, infatti, le copiose nevicate di New York che la costringevano a scendere dall’auto ogni volta che doveva pulire i vetri dalla neve, si e’ convinta che il problema dovesse essere risolto e invento’ un meccanismo che con una leva posizionata internamente alla macchina faceva muovere una stecca di gomma sul vetro anteriore il cui brevetto fu depositato nel 1917; in seguito, sempre una donna, Charlotte Brigwood, fece diventare automatico questo strumento, divenuto irrinunciabile, superando in efficienza il precedente.
A Josephine Cochrane invece dobbiamo tutta la nostra gratitudine per aver dato vita alla lavastoviglie. Questa signora ingegnosa, una ricca aristocratica che dava molte cene nella sua casa, un giorno si accorse che le sue stoviglie si stavano rovinando a causa dei continui lavaggi, cosi’ si industrio’ e creo’ una macchina, brevettata nel 1886, che attraverso delle pompe, azionate manualmente, introduceva al suo interno getti d’acqua capaci di detergere piatti, bicchieri e tutto il resto. Josephine, in seguito al successo della sua idea, fondo’ l’azienda Garis-Cochran Dish-Washing Machine Company, ora di proprietà della Whirlpool Corporation.
E i Baci Perugina? Ebbene si’ anche qui c’e’ l’estro di una donna, una italiana: Luisa Spagnoli, la stilista, che prima del matrimonio con Annibale Spagnoli era Luisa Sergentini. Nel 1909 rilevo’ una drogheria che divento’ il laboratorio Perugina che fondo’ insieme a Buitoni. Nel 1922 Luisa inventò un cioccolatino fatto con la granella di nocciole e un cuore di gianduia chiamato in un primo momento “Cazzotto” perche’ simile alla nocca di una mano; Giovanni Buitoni in seguito lo ribattezzò come “Bacio Perugina” quello al cui interno si trovano pensieri e citazioni.
Caresse Crosby , invece, libero’ le donne dai rigidi corsetti fatti di ossa di balena, scomodi, dolorosi e anche poco etici considerando il tema della violenza sugli animali. Mary Phelps Jacob (il vero nome della Caresse) si cuci’ da sola il suo primo reggiseno, utilizzando dei fazzoletti di stoffa e del filo, in occasione di un ballo a cui doveva partecipare indossando un vestito la cui linea veniva alterata dal corsetto che avrebbe dovuto portare. Nel 1914 la sua invenzione fu iscritta nel registro dei brevetti arrivando senza rimpiazzi fino ai giorni nostri in diverse e funzionali versioni.

Ve li ricordate, poi, i lunghi pomeriggi a giocare a Monopoli, bene anche qui la protagonista e’ una donna e precisamente da Elizabeth Magie Phillips che nel 1903, inspirandosi al Landlord’s Game, invento’ il tanto famoso e amato gioco da tavolo. Questo passatempo in realta’ nacque con un fine didattico, ovvero spiegare come mai i ricchi lo diventano sempre di piu’ mentre i poveri diventavano sempre piu’ poveri. Nel 1910 la Parker Brothers pubblicò il suo gioco e, 30 anni dopo, mise sul mercato il Monopoly, creato da Charles Darrow, che, al contrario purtroppo, premiava i monopoli piuttosto che contrastarli, stesso gioco con diverso obiettivo ludico-sociale.
Tante altre donne si sono ingegnate e hanno variato in positivo il corso della storia e delle nostre abitudini: Bette Nesmith Graham con il bianchetto per correggere gli errori di scrittura o dattilografia, Tabitha Babbitt attraverso la progettazione della sega circolare (che pero’ non pote’ brevettare), Anna Connelly con la sua scala antincendio, Lyda Newman con la creazione della spazzola di setole (non animali) adatta ai diversi tipi di capelli.
Nonostante le loro scoperte e quelle di tante altre donne siano rimaste talvolte all’ombra rispetto a quelle portate alla luce dagli uomini, l’importanza delle loro idee ha modificato per sempre usanze, consuetudini e costumi , ha favorito il comfort riducendo la fatica e migliorando la qualita’ di molte vite.
Proprio in questo momento molte altre donne sono a lavoro per il bene comune e per il progresso, ci auguriamo che il loro sogno e le loro abilita’ siano apprezzate e riconosciute in un’ottica e con un approccio di parificazione, in una prospettiva di totale equilibrio di genere.
MARIA LA BARBERA


