LIFESTYLE- Pagina 239

Il pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo approda a Torino

Il grande pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo aprirà a breve a Torino. Non si conosce ancora la data d’inaugurazione, ma la location è confermata.

Fra le numerorissime pizzerie della città se ne aggiunge un’altra, quella di Gino Sorbillo, leggenda della vera pizza napoletana. Anche se non è ancora stata comunicata la data prevista per l’inaugurazione, si conosce già la location: la pizzeria si troverà in via Bruno Buozzi, all’angolo con via XX Settembre. L’annuncio è stato fatto dallo stesso pizzaiolo che, a Capodanno, ha annunciato l’apertura della pizzeria a Torino attraverso i suoi canali social. Alle pizzerie di Napoli, Roma, Milano, Miami e New York si aggiungerà anche il locale torinese. 

Ingredienti top e ricerca continua per le pizze di Sorbillo

Il successo dell’attività di Sorbillo? Ingredienti ricercati e di prima qualità, come le farine di agricoltura biologica e verdure, ortaggi ed aromi freschi e di stagione, profondamente legati alla tradizione campana.

Anche a Torino Gino Sorbillo proporrà le sue pizze, classici della tradizione napoletana, come l’intramontabile Marinara; la sua Antica Margherita, con mozzarella fiordilatte mista a mozzarella di bufala; la Cetara con il pomodorino del Piennolo del Vesuvio o la Margherita gialla, con pomodorino giallo, provola e conciato romano.

Non resta dunque che aspettare per assaggiare le sue ormai famosissime pizze e lasciarsi sorprendere dalle nuove proposte. 

Arrivano le Quadrantidi, le stelle cadenti di gennaio

In arrivo le Quadrantidi. L’anno è cominciato da poco, ma non potevano mancare le stelle cadenti di gennaio, le prime di tutto l’anno. Una buona occasione per alzare gli occhi ed esprimere desideri.

Ormai da tempo le Quadrantidi illuminano il cielo terso di gennaio. L’occasione per ammirare questo spettacolo astronomico sarà tra la notte del 3 e il 4 di gennaio, soprattutto dopo la mezzanotte. 

Cosa sono le Quadrantidi? 

Spesso ci si riferisce a loro anche con il termine Bootidi in quanto sembrano partire da un luogo vicino alla costellazione del Boote. Come segnalano gli esperti dell’Unione Astrofili Italiani, queste stelle cadenti hanno un’origine che genera ancora accesi dibattiti, poiché le ipotesi sono diverse. C’è chi le fa risalire a una cometa disintegrata, oppure alla 1491_Y1 che ha migliaia di anni, o addirittura dall’asteroide 2003_EH1.

Perché si chiamano così?

Come avviene di solito, le Quadrantidi prendono questo nome dalla costellazione dalle quali sembrano irradiarsi, ma in questo caso la costellazione non esiste più. Era la Quadrans Muralis, battezzata così dall’astronomo francese Jerome Lalande nel 1795 (si trovava nel mezzo delle costellazioni Boote e Drago).

Quando alzare gli occhi al cielo 

In realtà lo sciame di meteore è attivo dal 26 dicembre e continua fino al 13 gennaio, ma l’attività si intensifica a partire dal primo dell’anno. Tuttavia, come segnala l’UAI (Unione Astrofili Italiani), sarà possibile osservare un numero significativo di queste meteore soltanto nelle ore finali della notte tra il 3 e il 4. Ci sono zone dell’Italia più agevolate di altre per godersi questo spettacolo: per chi abita nell’Italia centro-settentrionale sarà più facile osservare lo spettacolo di queste meteore, mentre chi abita più a sud di Napoli potrebbe riscontrare qualche difficoltà nell’osservazione.

 

M. Randolfi

Storie di Capodanno: rifuggite la mediocrità, cercate la grandezza

Buon anno a tutti i Luigi che hanno perso l’amore della propria vita. A chi ha avuto il coraggio di inseguirlo e tenerselo stretto e a chi questo coraggio non l’ha avuto, perché -si sa- costa cara la felicità.  Buon anno a chi ogni tanto, sentendosi perso, andrà in Chiesa e a chi con Dio non ha più un dialogo da molto tempo

 

Che siate bravi in matematica o no, poco importa. La resa dei conti è arrivata anche quest’anno. Il tempo di tirare le somme, di tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso. Sono molte le persone a cui non piace Capodanno. Chi la trova una festa inutile, chi la ritiene addirittura frivola. “Se qualcuno non è soddisfatto della propria vita, deve ricominciare, senza aspettare un giorno in particolare, frutto di convenzioni”, ho sentito dire.

E poi, l’incontro. Lo scorgo da lontano, un uomo anziano che cammina spaesato in via Garibaldi. Mi aspettavo una personalità stile Grinch, così, cicapui come sono, mi sono diretta verso di lui. “Mi scusi se La disturbo. Volevo solo sapere cosa pensasse Lei di questo periodo e soprattutto del Capodanno.” Mi fissa negli occhi e noto che il suo sguardo è pervaso da un velo di tristezza. “Vede, signorina, ho amato la stessa donna per cinquant’anni. Era la mia vicina di casa. La ragazza della porta accanto. Era tradizione che trascorressimo insieme Natale e Capodanno. È stata il mio grande amore, ma non ho mai trovato il coraggio di dirglielo. Avrei solo voluto che lo sapesse, prima di andarsene un paio di mesi fa.” Inizia a piangere. “Da allora non mi do pace. Quest’anno avrei voluto chiederle di sposarmi…” e mi mostra la scatolina contenente l’anello. “Non posso che maledirmi per questo, eppure continuerò ad amare questo periodo dell’anno. Perché mi ricorderà sempre lei.”
Quest’uomo meraviglioso si chiama Luigi. E mi ha fatta commuovere.

Buon anno a tutti i Luigi che hanno perso l’amore della propria vita. A chi ha avuto il coraggio di inseguirlo e tenerselo stretto e a chi questo coraggio non l’ha avuto, perché -si sa- costa cara la felicità.  Buon anno a chi ogni tanto, sentendosi perso, andrà in Chiesa e a chi con Dio non ha più un dialogo da molto tempo. Buon anno a chi non si arrenderà e a chi getterà la spugna, sovrastato dagli eventi.

A chi si è trovato la vita rivoluzionata da un momento all’altro e ha anteposto il senso di responsabilità alla propria felicità. A chi sarà con noi fisicamente, e a chi non ci sarà neppure con un messaggio. In qualunque modo voi vi chiamiate, non dimenticate di essere felici. Circondàti da quelle persone che non pensano come amarvi, ma che vi amano senza pensare. Perché chi pensa troppo non vi ama veramente. Rifuggite la mediocrità. Aspirate alla grandezza. Inseguite il grande amore: esiste, da qualche parte. Fate del vostro meglio. Date il massimo. E se non sarà sufficiente, ricominciate a respirare. Avete davanti a voi un anno intero per riprovare.

Tersilla Garella

Capodanno over 60, la festa gratuita organizzata dal comune

Capodanno over 60: la festa organizzata dalla Città di Torino per i residenti che hanno più di sessant’anni.

Per celebrare l’inizio del Nuovo Anno, la sera di San Silvestro la Città di Torino ha organizzato la festa gratuita Capodanno Insieme, riservata a tutti i residenti che hanno compiuto i sessant’anni di età. Una serata all’insegna del ballo in cui, ai momenti di danza in pista accompagnati dall’orchestra, si alterneranno esibizioni e masterclass di diverse discipline: dal tango alla classica passando per i balli caraibici e la disco dance anni ’70.

L’appuntamento è alle ore 20 al Palazzetto dello Sport del Parco Ruffini, in viale Bistolfi 10, e non occorre prenotare. Qui il pubblico, rigorosamente over 60, potrà ballare e brindare in compagnia all’ultimo dell’anno. Spumante, panettone e pandoro sono garantiti.

Fin dall’arrivo in sala gli ospiti potranno partecipare a giochi, assistere a momenti di animazione ed esibizioni di magia. A condurre la festa di Capodanno over 60 saranno Orlando Ferraris, direttore artistico del progetto e Umberto Clivio conduttore radio-televisivo.

 

Orlando Ferraris è giornalista professionista e voce di RTL 102.5. Tra le altre cose, è stato testimonial del video istituzionale edito dalla Città di Torino in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Umberto Clivio è giornalista e conduttore televisivo e radiofonico con alle spalle 30 anni di esperienza. Ha lavorato a Radio Rai e Radio Manila ed è stato ideatore e speaker della trasmissione televisiva ‘Campane a Festa’. A movimentare la serata sarà l’Orchestra Monica Riboli, guidata da Monica Riboli, cantante, vocalist e autrice di brani musicali.

Nel basso Monferrato tra presepi e imperatori

“Oro, incenso e mirra”, la vetrina dei presepi nel basso Monferrato, giunta quest’anno alla quarta edizione, attira ogni anno un numero sempre maggiore di visitatori, anche al di fuori del Piemonte

Fino al 6 gennaio 2020 centinaia di presepi sono esposti nelle vie di Albugnano e Vezzolano, Aramengo, Cocconato, Schierano, Camerano Casasco, Castagnole Lanze e Castagnole Monferrato, Grana, Monale e Montegrosso d’Asti.

Paesi forse poco noti agli stessi piemontesi ma pur sempre ricchi di storia. Pensare che importanti personaggi del passato, tra cui imperatori e re, sono transitati da queste parti è, a dir poco, stupefacente. Ebbene, consultando gli archivi storici dei Comuni di questi paesi si viene a sapere, per esempio, che uno di questi imperatori fu nientemeno che il Barbarossa che nel 1155 con un decreto imperiale assegnò i territori di Schierano, Passerano, Primeglio e molti altri al Marchese del Monferrato. Il secondo fu suo figlio, Enrico VI, imperatore del Sacro Romano Impero, che affidò i territori di Cocconato, Capriglio, Schierano, Primeglio e Marmorito ai Radicati di Cocconato.

Il terzo fu Carlo IV di Boemia che pose la Contea dei Radicati sotto il controllo del Marchesato. E poi anche Carlo V, imperatore e re d’Italia, si interessò dei nostri paesi. Nel 1530 con un decreto ripristinò l’autonomia della Contea dei Radicati, i potenti signori della zona, concedendo loro il diritto di coniare monete in oro e argento nella Zecca di Passerano. Fa un certo effetto sapere che il grande sovrano sul cui Impero “non tramontava mai il sole” combatteva i nemici del suo regno, francesi, ottomani e principi protestanti tedeschi, e nel poco tempo libero a disposizione si occupava dei nostri borghi. O più probabilmente degli affari italiani se ne occupava il suo fedelissimo consigliere vercellese Mercurino Arborio di Gattinara che conosceva bene queste colline. Di tutti questi personaggi forse solo il Barbarossa ha attraversato a cavallo con il suo potente esercito questi territori, devastando e incendiando città e villaggi ma si trattava pur sempre del grande Barbarossa. Il suo nome campeggia inciso perfino nel pontile della Canonica di Santa Maria di Vezzolano, accanto alla data 1189, a sottolineare il legame esistente tra l’imperatore e i canonici di Vezzolano. Allora il Barbarossa è entrato nell’abbazia? Non si sa, il mistero resta.

Che grande storia in queste valli! Se aggiungiamo anche la leggenda di Carlo Magno inventata nel Settecento da un astuto canonico ma sempre molto suggestiva, il libro di storia è già stampato. Dunque, oltre a don Bosco e agli altri Santi sociali di queste terre non dimentichiamoci di questi sovrani che hanno fatto la storia dell’Europa, dell’Italia e…del basso monferrato astigiano.

Filippo Re

Una mostra sulla storia dello sci a Pragelato e nelle Valli

Da giovedì 26 dicembre, festività di Santo Stefano e fino al 21 gennaio 2020 a Pragelato viene presentata la mostra La Storia dello Sci a Pragelato e nelle Valli. La mostra è a cura del Museo Civico Entografico del Pinerolese – Museo e Centro Arti e Tradizioni Popolari. 

Una mostra per ripercorrere la storia dello sci, dell’approccio e della pratica di questo sport. Protagonisti della mostra sono sciatori, le varie generazioni sugli sci e gli impianti dell’epoca. Con un’attenzione molto forte per il paesaggio, i villini, l’equipaggiamento.

La mostra sulla Storia dello Sci a Pragelato e nelle Valli offre uno spaccato importante per la storia e l’identità della comunità. E si rivela utile per riscoprire le radici culturali e ambientali di un territorio è sempre un’iniziativa lodevole e di qualità.  L’esposizione allestita negli spazi dell’Ufficio del Turismo viene inaugurata giovedì 26 dicembre alle ore 17 con la partecipazione delle autorità e  sarà visitabile nel periodo, tutti i giorni dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. 

La Fondazione G. Guiot Bourg ha collaborato attivamente nella ricerca di documenti, articoli di giornale e vecchie fotografie sulla storia dello sci di discesa e di fondo a Pragelato.

Dove e Quando

Dal 26 dicembre al 21 gennaio 2020

Tutti i giorni 09:00-12:30 e 14:30-18:00

Presso l’Ufficio del Turismo,

Piazza Lantelme, 2 

Mole blu, rosso e bollicine per Natale

In questi giorni, e fino al 6 gennaio – grazie a Iren in collaborazione con la Città di Torino – è possibile ammirare la Mole Antonelliana illuminata di blu, rosso o bollicine a seconda delle occasioni.

Sarà illuminata di blu per tutto il periodo festivo. Rossa nelle notti natalizie del 24, 25 e 26 dicembre e ‘bollicine’ il 31 dicembre dallo scoccare della mezzanotte.

Presepi dal mondo in mostra, solo opere artigianali 

Presepi dal mondo: una mostra unica per ammirare manufatti artigianali preziosi, provenienti da ogni parte del mondo

La magia dei presepi rivive nella mostra di diorami di carta e di vetro provenienti da tutto il mondo. L’idea parte dall’Associazione Nazionale Italiana dell’amicizia con il contributo del Consiglio regionale del Piemonte in occasione delle festività natalizie.

Sarà possibile visitare l’esposizione Presepi nella tradizione artistica e popolare del mondo presso Palazzo Lascaris, fino al 15 gennaio 2020 presso l’Urp del Consiglio regionale (via Arsenale 14) e la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” (via Confienza14).

I presepi dal mondo esposti sono stati realizzati interamente a mano. Si tratta di veri e propri “quadri tridimensionali”, in cui ogni artista proveniente da ogni parte del mondo ha riprodotto i temi legati alla Natività. Il tutto a seconda della propria sensibilità e del proprio stile, privilegiando un’ambientazione popolare.

Inoltre, nella Galleria Belvedere di Palazzo Lascaris,  sarà possibile ammirare il presepe a dimensioni naturali realizzato dall’artigiano pinerolese Annibale Cappa.

Dove e Quando 

Fino al 15 gennaio 2020

Presso l’Urp del Consiglio Regionale (via Arsenale 14) e la Biblioteca della Regione Piemonte (via Confienza 14)

Space Adventure, vacanze di Natale… nello spazio!

Un’occasione per trascorrere le vacanze di Natale in famiglia in modo alternativo. 

Fino al 22 marzo Torino ospita Space Adventure, la mostra che sta emozionando il mondo – da Copenaghen a Varsavia – e che in quattro anni ha visto milioni di visitatori. Lo spazio e le sue meraviglie vengono raccontati attraverso gli occhi e gli oggetti della NASA e della Città delle Stelle in Russia.

Tute, navicelle spaziali, razzi, pietre lunari, modelli in scala… un appuntamento perfetto per le famiglie, sopratutto in vista delle aperture natalizie.

 Cento oggetti originali, un vero e proprio Space Camp dove divertirsi con i simulatori di volo, e già dall’ingresso è possibile immergersi nell’atmosfera dello spazio. Tutto il percorso si snoda tra oggetti originali e riproduzioni accurate, alla scoperta dello shuttle e i suoi comandi, dello Sputnik, dei lanciatori della NASA… 

Forse l’esperienza più singolare è lo Space Camp: uno spazio enorme dedicato all’interattività dove, grazie ai simulatori, i visitatori possono sperimentare le stesse sensazioni provate dagli astronauti nello spazio. Dalla microgravità alla perdita dell’orientamento spaziale.

Orario nelle feste di Natale:

dal 21/12/2019 al 6/1/2020
dalle 10:00 alle 19:00 [ultimo ingresso ore 18:00]

vigilia di Natale e San Silvestro
dalle 10:00 alle 16 [ultimo ingresso ore 15:00]

Natale e Capodanno
dalle 15:00 alle 20:00 [ultimo ingresso ore 19:00]

Informazioni sul sito Space Adventure