Con una sfilata all’interno del sito produttivo di via Sansovino 207, il 9 ottobre, la storica torrefazione torinese si è trasformata nella location della sfilata primavera/estate 2026 di Anjoy.

Torino è una città di tesori nascosti, di persone schive che arrossiscono quando fai notare loro la straordinarietà delle loro storie. Le porte, qui, sono spesso chiuse: non c’è tempo per la frivolezza, si lavora. Ma quando si aprono, permettono di scoprire realtà bellissime.
È quello che è successo il 9 ottobre, quando Caffè Malabar, storica torrefazione torinese fondata nel 1947, ha trasformato per una sera il proprio sito produttivo di via Sansovino 207 in una passerella di moda. Tra macchinari, profumi di arabica e tostatura, è andata in scena la sfilata di Anjoy, giovane brand torinese con atelier in via Miglietti 10.
Un incontro inaspettato tra due mondi – quello del caffè e quello della moda – che condividono però la stessa filosofia: artigianalità, cura del dettaglio e passione autentica per ciò che è fatto bene.
Tutto nasce nel dopoguerra, quando Marcello Crosta, contadino, decide di intraprendere un’avventura al sapore di caffè. È il 1947, l’Italia deve ricostruirsi, e per buttarsi in un’impresa serve coraggio. Oggi le redini di Malabar sono nelle mani del genero Flavio e di sua moglie Antonella, figlia di Marcello, insieme alle tre figlie Arianna, Rebecca e Carlotta, che continuano la tradizione di famiglia.
Ed è proprio Carlotta ad avere l’idea di trasformare, per una notte, la torrefazione in una passerella. Scopre Anjoy, marchio altrettanto torinese fondato dalla designer Joyce Canova, e si riconosce nella sua filosofia: abiti artigianali, ricerca di qualità e una forte componente etica.
La sfilata, intitolata Amazing Blend, gioca su un doppio significato: la miscela come unione di aromi e sapori, ma anche di generi, culture e linguaggi. Anjoy propone infatti capi unisex, versatili e intercambiabili, in un progetto di moda consapevole che rompe le convenzioni e promuove la diversità.
“Le mie radici sono indiane” racconta Joyce Canova. “Vivo a Torino ma la mia anima abbraccia il mondo intero. Credo in una moda che non giudica e che non esclude.”
Il suo messaggio si riflette nel claim del brand, “Siamo tutti uguali”, e in una visione inclusiva della bellezza: un’attività che intreccia artigianalità e attivismo, dando vita ad abiti che parlano di uguaglianza, rispetto e libertà di espressione.
L’incontro tra Malabar e Anjoy nasce quasi per caso, davanti a una tazza di caffè. Da una parte Carlotta Viola, la prima a credere in questo connubio, e dall’altra Joyce Canova, fashion designer e titolare del marchio Anjoy. Donne brillanti, intuitive, accomunate dagli stessi valori e da uno sguardo rivolto al futuro.
Quel caffè è diventato simbolo di un viaggio: una bevanda che racconta un viaggio attorno al mondo, dall’America Latina all’Africa, un gesto, un rituale, una tradizione tutta italiana. È proprio utilizzando il caffè Malabar che Joyce Canova ha colorato i tessuti della collezione primavera-estate 2026, presentata all’interno della torrefazione.
“Amazing Blend è davvero la migliore descrizione del risultato del nostro incontro con Joyce” spiegano le sorelle Viola, “perché sembra sintetizzare la storia della nostra famiglia, che dal 1946 ad oggi ha saputo miscelare non solo ottime qualità di caffè, ma momenti storici e scelte di vita, investendo su un futuro di cui si scorgevano solo i contorni. Oggi la nostra miscela straordinaria è fatta di artigianalità, coerenza e della scelta di lavorare in modo tradizionale e autentico, come una volta, gli stessi valori che abbiamo ritrovato nella proposta di moda di Joyce Canova.”
Una collaborazione che sa di futuro, radici e passione. Una miscela perfetta, capace di unire due tradizioni torinesi – il caffè e la moda – in un’unica, sorprendente esperienza sensoriale.
Lori Barozzino


Da segnalare: Fino a domenica 26 ottobre, il “Forte” presenta anche la decima edizione de “Le Sommet de l’Artisanat Valdôtain” esponendo, nell’ex “Cappella Militare” le opere premiate alla 72^ “Mostra-Concorso dell’Artigianato Valdostano” di Aosta. L’evento intende essere un omaggio all’eccellenza di un artigianato che ha saputo evolvere nei tempi, senza mai rinnegare l’antica sapienza di un “savoir-faire” che porta i tratti rigorosi di un “mestiere” tramandato nei secoli.




Il centro Mary Salt nasce con l’obiettivo di promuovere un approccio naturale alla salute: l’haloterapia, o “terapia del sale”, è nota per i suoi effetti benefici sull’apparato respiratorio, sulla pelle e su diverse forme di infiammazione. Una sola seduta in grotta di sale equivale a tre giorni di mare, grazie alla concentrazione di micro-particelle saline che purificano e ossigenano le vie respiratorie, migliorando la respirazione e rafforzando il sistema immunitario.