LIFESTYLE- Pagina 226

Caffe’, hotel, liquorerie e cioccolaterie: ecco i magnifici 22 locali storici

Templi del cioccolato e della pasticceria, ma anche caffè, hotel, ristoranti e liquorerie.

In Piemonte sono 22 i luoghi-icona del gusto e dell’ospitalità inseriti nella 44^ Guida ai “Locali storici d’Italia”, il volume – gratuito e disponibile da lunedì 27 luglio, anche in versione app con geolocalizzazione – che raccoglie 213 locali simbolo del nostro Paese in un’edizione 2020 dedicata mixology.

E proprio a Torino l’arte del miscelare trova interpretazioni in grado di stupire, come la signature del bartender Marco Torre del Ristorante del Cambio, 6 cocktail dedicati ai principali musei della città, fatti con ingredienti del passato per ripercorrere sorseggiandole le epoche delle sale museali, magari seduti al tavolo preferito di Camillo Benso, conte di Cavour. Per chi ama i grandi classici invece, il must è l’Americano del Grand Hotel Sitea, dove nel ’35 si esibì Louis Armstrong, arrivato a portare il jazz nella patria di Verdi e di Rossini. Spostandosi dal capoluogo, l’alchimia nel bicchiere si incrocia al Bar caffè pasticceria Grigolon di Mondovì (Cn) dove è stato inventato il Rakikò, amaro a base di erbe e china che si serve con aggiunta di seltz. Una volta la bottiglia da un litro che lo conteneva riportava in etichetta la filastrocca della vispa Teresa.

Per Enrico Magenes, presidente dell’Associazione Locali storici d’Italia: “La guida è un viaggio nel tempo tra le pietre miliari del turismo culturale nel nostro Paese, un tour tra i pionieri dello stile e del gusto made in Italy che raccontano, concretamente, la nostra storia”. Un itinerario da Nord a Sud senza dimenticare ricette segrete e tradizioni di famiglia, ma anche i consueti aneddoti sui personaggi storici e le frequentazioni più famose e curiose, nazionali e internazionali. È il caso dell’Hotel des Iles Borromées di Stresa (Vb), caro a Hernest Hemingway, che qui aveva trascorso la convalescenza per una ferita di guerra nel 1918, ma anche del Caffè Fiorio di Torino, ritrovo di conservatori irriducibili nel periodo del Risorgimento, che conserva l’eco di riunioni clandestine e tranelli. È qui infatti, che nel 1821 si tentò di convincere l’inserviente dello speziale di corte ad avvelenare Re Carlo Alberto di Savoia, ma è anche qui che è stato inventato il primo gelato ‘da passeggio’ servito nel cono. E sempre in città si trovano anche i più piccoli locali storici del mondo, Al Bicerin (altra tappa prediletta di Cavour) e Mulassano. Questo e molto altro nelle storie dei locali piemontesi iscritti all’Associazione Locali storici, un ente senza scopo di lucro patrocinato dal ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Oltre ad avere almeno 70 anni di storia, alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie segnalati dalla Guida, devono conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sugli ospiti illustri.

Tra le province piemontesi è Torino la provincia che ne conta il maggior numero (15 di cui 13 soltanto nel capoluogo), seguita da Cuneo (4), Alessandria (2) e Verbania (1).

 

Cascine aperte a Rivoli e Buttigliera Alta

Sabato 25 luglio. Occasione per conoscere il territorio: iscrizioni entro giovedì 23 luglio

Vivere la città, trascorrere del tempo all’aria aperta, provare mezzi di trasporto alternativi, scoprire le bellezze del territorio. Il Consorzio TurismOvest, in collaborazione con i Comuni di Rivoli e Buttigliera Alta, propone una serie di iniziative pensate per trascorrere, in totale sicurezza, qualche ora di svago in questa anomala estate: una preziosa occasione per visitare il territorio, conoscere le cascine e le loro eccellenze, vivere l’antico borgo di Rivoli a piedi o a bordo di un segway. Tante idee green per vivere l’estate, anche per chi deciderà di rimanere in città.

Tra queste iniziative sabato 25 luglio ci sarà la possibilità di visitare alcune cascine di Rivoli e Buttigliera Alta, in totale sicurezza. Iscrizioni entro il 23 luglio, ecco il dettaglio. Di seguito anche le restanti iniziative.

Sabato 25 luglio

CASCINE APERTE A RIVOLI

Il pubblico potrà visitare una o più Cascine di Rivoli che saranno appositamente aperte al pubblico in orario 10-13 e 16-20 previo prenotazione obbligatoria entro giovedì 23/07/2020 a TURISMOVEST (tel. 011/9561043 in orario 9-12 o mail contact@turimovest.it).

Presentarsi in Azienda provvisti di mascherina di protezione. Durante la visita sarà richiesto il mantenimento delle distanze di sicurezza tra i visitatori.

Ogni visita, della durata di circa un’ora l’una (max 15 persone a gruppo), sarà gestita dal personale interno di ogni Azienda che racconterà storia e dettagli tecnici di ogni realtà.

Possibilità di acquisto di prodotti tipici presso i punti vendita aziendali.

Le Cascine aperte, selezionate grazie alla collaborazione di Coldiretti Rivoli, saranno le seguenti:

Az. Agricola Scaglia, ad indirizzo cerealicolo e zootecnico, Via Artigianelli 71/7, Rivoli

Az. Agricola Roggero, ad indirizzo apistico, Str. Vicinale Pioi 20, Rivoli

Az. Agricola Mussino, ad indirizzo orticolo, via Collegno 9, Rivoli

Az. Agricola Votta, ad indirizzo cerealicolo e zootecnico, Strada Molinetti 64/10, Rivoli

Sabato 25 luglio

CASCINA RANVERSO A BUTTIGLIERA ALTA

Una particolare Cascina di Buttigliera Alta ovvero Cascina Ranverso, (Soc. Agricola e Agriturismo ad indirizzo zootecnico, caseario, agrituristico) in Strada degli Abay 36 a Buttigliera Alta apre per le visite al pubblico in orario 10-13 e 16-19 previo prenotazione obbligatoria entro giovedì 23/07/2020 a TURISMOVEST (tel. 011/9561043 in orario 9-12 o mail contact@turimovest.it).

Presentarsi in Cascina provvisti di mascherina di protezione. Durante la visita sarà richiesto il mantenimento delle distanze di sicurezza tra i visitatori.

Ogni visita, della durata di circa un’ora l’una (max 15 persone a gruppo), sarà gestita dal personale interno di ogni Azienda che racconterà storia e dettagli tecnici di ogni realtà.

Possibilità di acquisto di prodotti tipici presso il punto vendita aziendale.

Sabato 1° agosto

PER L’ANTICO BORGO DI RIVOLI

Passeggiata di 1,5 ore circa tra antiche strade e splendidi palazzi alla scoperta del centro storico di Rivoli fino alla sua sommità per godere di un panorama a perdita d’occhio (max 15 persone a gruppo accompagnati da una guida professionista). Partenza dal Punto Info di Piazza Martiri della Libertà, presentarsi con almeno 10 minuti di anticipo rispetto all’orario di partenza scelto. Presentarsi nell’area della partenza provvisti di mascherina di protezione. Durante la visita sarà richiesto il mantenimento delle distanze di sicurezza tra i visitatori. Prenotazione obbligatoria con pagamento anticipato entro giovedì 30/07/2020 a TURISMOVEST (tel. 011/9561043 in orario 9-12 o mail contact@turimovest.it) ad una delle seguenti opzioni di orario (max 15 persone a gruppo):

1° giro dalle ore 9,30 alle 11 circa

2° giro dalle ore 11,30 alle 13 circa

3° giro dalle ore 16,30 alle 18 circa

4° giro dalle ore 18,30 alle 20 circa

5° giro dalle ore 21 alle 22,30 circa

Costo a persona: 8 euro. Gratuito per i bambini fino ai 6 anni compiuti, biglietto ridotto 4 euro dai 7 ai 12 anni compiuti. La tariffa include: giro a piedi con guida professionista (non sono previsti ingressi all’interno dei monumenti).

Possibilità di abbinamento visita all’interno del Castello di Rivoli, da richiedere al momento della prenotazione con costo a parte.

Domenica 9 agosto

SCOPRI RIVOLI SUL SEGWAY

Un tour di 1,5 ore circa a bordo di un mezzo a “due ruote” giovane e innovativo; l’occasione per ammirare le bellezze di Rivoli, descritte da una guida turistica anch’essa dotata di Segway (max 15 persone a gruppo). Partenza dal Punto Info di Piazza Martiri della Libertà, presentarsi con almeno 15 minuti di anticipo rispetto all’orario di partenza scelto. Presentarsi nell’area della partenza provvisti di mascherina di protezione e preferibilmente anche di guanti. Durante la visita sarà richiesto il mantenimento delle distanze di sicurezza tra i visitatori. Prenotazione obbligatoria, con pagamento anticipato, entro giovedì 6/08/2020 a TURISMOVEST (tel. 011/9561043 in orario 9-12 o mail contact@turimovest.it ) ad una delle seguenti opzioni di orario (max 15 persone a gruppo):

1° giro dalle ore 9,30 alle 11 circa

2° giro dalle ore 11,30 alle 13 circa

3° giro dalle ore 16,30 alle 18 circa

4° giro dalle ore 18,30 alle 20 circa

Costo a persona: 35 euro

La tariffa include: noleggio del segway con caschetto, guida professionista (eventuale impermeabile usa e getta in caso di lieve pioggia)

Limitazione all’utilizzo del segway: dai 16 anni in su (i minorenni devono essere accompagnati da un genitore) e per tutti max 120 Kg. Sconsigliato in gravidanza. Consigliato abbigliamento comodo e scarpe sportive.

Possibilità di abbinamento visita all’interno del Castello di Rivoli, da richiedere al momento della prenotazione con costo a parte.

PER INFORMAZIONI

TurismOvest Consorzio per la promozione e lo sviluppo turistico della città di Rivoli

Via F.lli Piol 8, Rivoli (TO)

tel. 011/956.10.43 (orario 9-12)

e-mail: contact@turismovest.it

sito: www.turismovest.it 

Il Toret: piccolo, verde simbolo di Torino

Oltre Torino. Storie, miti, leggende del torinese dimenticato

Torino e l’acqua

 

Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce.

Il fil rouge di questa serie di articoli su Torino vuole essere l’acqua. L’acqua in tutte le sue accezioni e con i suoi significati altri, l’acqua come elemento essenziale per la sopravvivenza del pianeta e di tutto l’ecosistema ma anche come simbolo di purificazione e come immagine magico-esoterica.

1. Torino e i suoi fiumi
2. La Fontana dei Dodici Mesi tra mito e storia
3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia
4. La Fontana dell’Aiuola Balbo e il Risorgimento
5. La Fontana Nereide e l’antichità ritrovata
6. La Fontana del Monumento al Traforo del Frejus: angeli o diavoli?
7. La Fontana Luminosa di Italia ’61 in ricordo dell’Unità d’Italia
8. La Fontana del Parco della Tesoriera e il suo fantasma
9. La Fontana Igloo: Mario Merz interpreta l’acqua
10. Il Toret piccolo, verde simbolo di Torino

10. Il Toret piccolo, verde simbolo di Torino

In dialetto significa “piccolo toro”, “toretto”, in senso traslato la parola viene comunemente usata per indicare la tipica fontanella pubblica della città di Torino, che è diventata nel tempo una celebre caratteristica dell’arredo urbano.  La fontana è una fusione in ghisa a forma di parallelepipedo chiuso da una volta semicilindrica, dipinta in un caratteristico colore verde bottiglia, la cannella di erogazione posta sul fronte è costituita da una piccola testa di toro dalla cui bocca sgorga l’acqua. L’animale richiama il simbolo di Torino, il toro rampante presente anche nelle insegne ufficiali.

In effetti il nome antico di Torino, “Augusta Taurinorum”, indica la città del popolo dei Taurini, che vollero così chiamarsi in nome di una leggendaria lotta tra un terribile drago e un possente toro (“taurus” in latino) che, dopo aver sconfitto il drago, muore per le ferite subite.  Chiarite le origini etimologiche dell’animale simbolo di Torino, precisiamo che la fontanella del “toret” è dotata anche di una griglia semicircolare munita di una conca centrale per l’abbeveraggio degli amici a quattro zampe.

Secondo quanto scritto nei documenti conservati nell’archivio storico di Torino, il primo progetto per l’installazione dei toret in città risale al 1854. Nel 1868 sulle pagine della Rivista Contemporanea, si legge un articolo intitolato “La condotta dell’acqua potabile ed il municipio di Torino. Cenni storico-statistici”, in cui viene fatto riferimento alle “piccole fontane che le numerose teste di toro perennemente stanno versando nei vari punti della città”. Da subito i torinesi si affezionano alle fontanelle. Negli anni Trenta del secolo scorso i toret erano ormai numerosi per le strade e per le piazze di della nostra città, in particolar modo vicino alle aree mercatali, lungo i grandi viali e nei giardini pubblici.

A produrli è stata la Fonderia Pinerolese di Frossasco. Prima che venissero costruite le piccole fontanelle in ghisa, si preferivano utilizzare dei modelli in pietra, oggi presenti nelle grandi aree auliche dei giardini monumentali e in collina. Ad oggi si contano complessivamente 800 toret sparsi per le vie della città. E pare che più il numero aumenti, più l’affetto dei torinesi si faccia più forte. L’acqua inizialmente proveniva dall’acquedotto del Pian della Mussa, oggi, invece, la rete idrica dei toret è alimentata dalla rete dell’acquedotto civico, che miscela l’acqua di sorgente a quella attinta dalle falde sotterranee e a una frazione sanitarizzata dell’acqua del fiume Po.

L’importanza di questo piccolo simbolo verde è tale che dal 2010 i toret appaiono a fianco della Mole Antonelliana e del gianduiotto nella gamma dei gadget studiati dal comune di Torino, in collaborazione con alcune aziende locali per promuovere l’immagine della città.  I torinesi sono molto legati ai toret, che riconoscono come un simbolo della città subalpina. Ricordiamo che il sindaco Castellani festeggiò la propria elezione dissetandosi con l’acqua di un toret e in questo atto fu ripreso dalle telecamere Rai del telegiornale regionale.

La proposta di alcuni artisti di ridipingere le fontanelle, alterandone i colori, ha suscitato grande dissenso tra la cittadinanza, ed è stata respinta oltre che dalla maggioranza delle persone comuni anche da alcuni artisti come Ugo Nespolo e Luigi Mainolfi. Parimenti, quando era stato proposto di sostituire le fontanelle delle principali piazze di Torino con dei nuovi modelli in pietra, la vicenda si era conclusa in una bufera di critiche e lettere di protesta, tanto che l’allora soprintendente ai beni architettonici Luisa Papotti si era vista costretta a comunicare ufficialmente a mezzo stampa che la soprintendenza non aveva nulla a che spartire con la proposta civica.

Nel pieno della polemica La Stampa lanciò un instant poll in rete con il quale chiedeva ai cittadini di esprimersi sulla questione: ben 7000 persone parteciparono alla votazione con il risultato che il 96% dei votanti voleva mantenere i tradizionali toret intatti.Memori degli avvenimenti passati, sia Piero Fassino che Michele Coppola si espressero a favore del mantenimento dei toret tradizionali ed entrambi hanno impiegato le fontanelle come strumenti della propria campagna elettorale. Tra i torinesi è diffuso il piacevole scherzo che consiste nell’invitare un forestiero a bere al “toro verde”, lasciando intendere che si tratti di un locale rinomato, quando in realtà è un invito a bere alla fontanella pubblica e, soprattutto, gratuita.

Nella nuova era digitale il toret si impone anche nel web. Nel 2011 nasce un’applicazione per iPhone che consente di geolocalizzare le fontanelle e capire quella più vicina alla posizione di ricerca.
Dal 2012 i torinesi possono adottare moralmente un toret ed inviare fotografie o racconti ad esso collegati ad un apposito sito internet, creato da Mauro Allietta con il patrocinio di SMAT, Città di Torino e Regione Piemonte.

I miti per i torinesi sembrano quasi un vizio, ed essi paiono volerli mettere anche là dove non c’è niente da dire, ma per chi è abituato ad avere sempre storie da raccontare ogni scusa è buona. La tradizione storica che vede l’acquedotto del Pian della Mussa come l’iniziale fornitore di acqua delle fontanelle è all’origine della leggenda metropolitana secondo cui il toret di piazza Rivoli sia rimasto l’unico a erogare ancora la stessa acqua del Pian della Mussa. Alcune storie a furia di essere raccontate diventano vere: in effetti pare che ancora adesso (come nel secolo scorso) numerose persone, munite di taniche e bottiglioni, si rechino alla fontanella per far scorta di “acqua buona”.

Alessia Cagnotto

 

Anche il nostro giornale, “Il Torinese”, ha scelto il toret verde come proprio simbolo, in omaggio a Torino

 

Un pic nic al castello di Marchierù

DOMENICA 26 LUGLIO LA DIMORA STORICA NEL BORGO SOAVE APRE LE PORTE PER LA VISITA E UN ADORABILE PICNIC. Riconosciuto come bene di interesse storico e parte dell’itinerario delle Dimore Storiche del Pinerolese, il Castello di Marchierù, a Villafranca Piemonte, domenica 26 luglio prossimo aprirà  le sue porte per una visita speciale arricchita da un delizioso  picnic.

Saranno i gentilissimi  padroni di casa, appartenenti alla famiglia che lo occupa dal 1220, ad accompagnare i visitatori nelle belle sale ammobiliate, nell’incantevole Cappella gentilizia, nelle scuderie settecentesche e nel parco ottocentesco. Racconteranno la storia e le storie che si sono succedute all’interno di questa dimora che nacque come fortificazione dalle caratteristiche difensive. Vi narreranno dei personaggi che l’hanno abitata lasciando tracce di nobiltà ma anche di vita quotidiana, vi racconteranno come l’austero Marchierù è divenuto una  piacevole ed elegante residenza familiare.

Ad arricchire la giornata ci sarà un gradevole intermezzocon un menù speciale in cestino ideato dal maestro di cucina Massimo Agù che sarà gustato all’interno del parco adagiati all’ombra su un plaid tra le meravigliose rose colorate e gli altri angoli fioriti e verdeggianti che decorano il Castello.  

Una giornata speciale, una esperienza unica in un luogo magico immerso nella storia e nella quiete. 

In caso di maltempo, l’apertura avverrà egualmente e le delizie del Maestro Agù saranno servite nelle scuderie del Castello.

Nel parco saranno a disposizione dei visitatori prodotti agricoli locali con il   ” Banchetto dei sapori di Borgo Soave”.

Per informazioni sui costi dei biglietti, il menù e per laprenotazione, gentilmente richiesta:

picnic al 3405266980 entro sabato 25 luglio fino ad esaurimento disponibilità

visita al Castello al 3394105153 – segreteria@castellodimarchieru.it  

Obbligatoria la mascherina protettiva

I plaid con due cuscini, inclusi nel biglietto insieme al cestino in caso di partecipazione al picnic, saranno posizionati in modo da assicurare le distanze previste dalla legge in vigore.

Biglietto picnic visita guidata: adulti € 30. Bimbi fino a 10 anni € 15 

Visita guidata adulti € 8 bambini meno di 10 anni gratisPassport Dimore Storiche Pinerolesi, Torino o Piemonte Card € 5.

Maria La Barbera

Dalla pizza ai piatti di classe appuntamento al Meucci

Un pranzo o una cena romantica o di lavoro, per gruppi di amici o studenti, per feste e occasioni importanti. Il  Meucci è il ristorante – pizzeria in Corso Francia 361 a Torino, adatto a tutte le situazioni: moderno e classico allo stesso tempo, caratterizzato da un tono di eleganza negli arredi e nella gentilezza del personale.

Interessante, curiosa e affascinante la collezione di telefoni d’epoca esposta in sala (da qui il nome Meucci). 

Il locale è stato totalmente ristrutturato e rinnovato con una nuova gestione a cura di Mileidi Valencia e Salvatore Gallo, che hanno saputo con coraggio avviare l’attività nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria.

“Al nuovo Meucci troverete una cucina gustosa e ambiziosa con piatti di mare e di terra, che vanno dalle scelte classiche a proposte frutto della nostra  fantasia e abilità. Usiamo materie prime di qualità, punto di forza per esaltare al meglio i nostri piatti”, spiega il responsabile, Salvatore.

La tradizione del forno a legna

Il forno a legna è sempre pronto a sfornare pizze preparate con amore e fantasia del nostro pizzaiolo. Gli impasti a lunga lievitazione sono preparati con massima cura e attenzione.

Il Meucci per pausa pranzo, da lavoro o da studi ha ideato diversi menù rapidi ed economici, proprio per soddisfare ogni vostra esigenza.

 

Servizio di consegna a domicilio e take away

Il locale dispone di da più sale e un dehors adatte a pranzi e cene di lavoro, laurea e compleanni. E c’è  anche la possibilità di gustare i  piatti a casa propria, ora che è stato  attivato il servizio di consegna a domicilio e take away.

Il cappello, l’accessorio più elegante ed essenziale

L’educazione di una donna consiste in due lezioni: non lasciare mai la casa senza calze e non uscire mai senza cappello, diceva Coco Chanel. Certamente i tempi sono cambiati, le abitudini legate al nostro abbigliamento sono differenti, meno rigide e scarsamente legate a canoni e modelli uniformanti.

Il cappello tuttavia non ha perso il suo fascino e neanche la sua utilità, ci riscalda d’inverno, ci protegge dal sole d’estate e aggiunge un elemento di stile e gusto al nostro look. Dall’ antico Egitto fino agli oltre cinquemila indossati dalla Regina Elisabetta II, passando per i vistosi copricapi rinascimentali, il cappello ha rivestito storicamente un significato culturale, un riferimento alla posizione sociale ed anche alla appartenenza etnica. Il basco, la cloche, il berretto o beanie, il fedora sono deliziosi modelli di cappello molto attuali e di moda che vestono e conferiscono alla nostra mise ricercatezza e buongusto. Nella nostra elegante e raffinata città diverse sono le cappellerie storiche dove trovare svariati e deliziosi modelli, appropriati alle nostre caratteristiche fisiche e al nostro stile e, dove immergersi, perché no, in atmosfere di un fascinoso passato. Alcuni tra quelli che troveremo, infatti, sono poco indossabili quotidianamente, sicuramente più adatti ad eventi particolari o avvenimenti mondani ma sicuramente di grande charme e capaci di suscitare in ognuno di noi ammirazione e incanto.

Ecco alcuni negozi dove trovare il cappello più adatto a noi:

 

Viarani in Corso Vittorio Emanuele II 27 in zona San Salvario, dal 1884 vende cappelli di produzione propria, sia per donna e che per uomo, ma anche i migliori brand sia del made in Italy che internazionali. Tradizione ma anche attenzione all’evoluzione della moda. “Un luogo fuori dal tempo, magico”.

 

Regge in Corso Vittorio Emanuele II 70, verso il quartiere Crocetta, troviamo un’ elegante cappelleria. Bombette, borsalini dal gusto un po’ retrò ma anche prodotti artigianali attuali e originali personalizzabili anche nelle misure.

 

La Moda del Guanto, in Via Santa Teresa 19, dal 1905 tratta modelli di produzione italiana. Piccolo ma molto fornito, offre anche una vasta varietà di accessori, soprattutto di guanti, da abbinare ovviamente ai deliziosi copricapi.

 

La Cappelleria Imberti la troviamo invece a Via XX Settembre 14, di fronte al Cinema Reposi e proprio rimanendo in argomento, durante il Cinema Festival espone e fa sfilare modelli legati a produzioni famose.

 

Maria La Barbera

 

 

 

 

Victoria’s Secret apre al Torino Outlet Village

Un altro celebre marchio internazionale del panorama fashion si aggiunge al brand mix prestigioso offerto da Torino Outlet Village, il luxury outlet che si trova alle porte della città di Torino.

Sabato 18 luglio, Victoria’s Secret (VS), il marchio di lingerie leader nel mondo, noto per le sue sfilate con supermodel quali Candice Swanepoel, Barbara Palvin e Taylor Hill, aprirà in partnership con Percassi il terzo store italiano con l’assortimento completo del brand, all’interno di Torino Outlet Village.

Con quasi quarant’anni di design e innovazione del reggiseno, Victoria’s Secret offre una vasta gamma di collezioni ponendo una particolare attenzione alla vestibilità, allo stile e al comfort delle donne.

Victoria’s Secret ha scelto Torino Outlet Village perché, grazie alla sua posizione strategica a soli 10 minuti dalla città di Torino e a meno di un’ora da Milano, il Luxury Outlet è diventato, in solo 3 anni dall’apertura, una vera e propria shopping tourism destination. Posizionato direttamente sull’autostrada Milano-Torino che porta alle località balneari della riviera ligure, ben connesso con i valichi e le località di montagna particolarmente gettonate da turisti provenienti dai paesi europei di confine, Torino Outlet Village negli anni ha conquistato sempre più la fiducia della clientela piemontese ed è entrato negli itinerari di viaggio dei turisti europei ed extra-europei che visitano il Bel Paese.

 

OFFERTE DI PRODOTTO

Lo store offrirà un’ampia selezione di bra, slip e pigiameria firmati Victoria’s Secret. Saranno disponibili tutte le collezioni di lingerie per le quali Victoria’s Secret è conosciuta, compresi Dream Angels, Very Sexy, T-Shirt Bra, Sexy Illusions e Body by Victoria, e la linea sportiva Victoria Sport.

A completare la gamma di prodotto saranno presenti le linee di fragranze, insieme alla linea beauty Victoria’s Secret PINK.

Nuove escursioni nel parco del Gran Paradiso

Proseguono le escursioni del Parco Nazionale Gran Paradiso sul versante piemontese.

Queste le prossime escursioni previste nel mese di luglio:

ven 17/7 Storie di notte

sab 18/7 Il castagno che vide la storia

sab 19/7 Alla ricerca della Pietra del Diavolo

dom 19/7 Borgate Magiche

ven 24/7 La notte delle Masche

sab 25/7 Il bosco all’imbrunire

sab 25/7 Santa Pulenta che bel posto!

sab 25/7 Lavori di altri tempi

dom 26/7 Equilibri Naturali

ven 31/7 A caccia di stelle cadenti

 

Tutte le escursioni sono gratuite ed è necessaria la prenotazione, basterà registrarsi dalla pagina del Parco http://www.pngp.it/escursioni-2020.

In linea con il protocollo nazionale che la Federazione Italiana dei Parchi ha istituito rispetto alla sicurezza per il Covid, i gruppi saranno costituiti da un massimo di 12 persone, a cui è richiesto di arrivare con la propria mascherina; vi sarà il divieto di partecipazione in caso di temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, temperatura che sarà misurata dalla guida al punto di ritrovo. Sarà garantito il distanziamento necessario… e poi non resterà che partire, lasciandosi trasportare dalla magia che ogni luogo in natura porta con sé.

Al Colle del Nivolet a piedi, in bici o in navetta

Tutte le domeniche dal 12 luglio al 30 agosto e a ferragosto torna A piedi tra le nuvole, il progetto di mobilità sostenibile del Parco Nazionale Gran Paradiso che dal 2003 regolamenta d’estate il traffico automobilistico privato lungo la strada che conduce al Colle del Nivolet favorendo gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta.

Il servizio di navette sarà gestito da GTT, per le normative Covid l’acquisto dei biglietti non sarà possibile sui mezzi, ma al punto informativo al parcheggio del Serrù e nelle rivendite a Ceresole presso l’Hotel Blanchetti a Borgata Prese 13 e l’edicola di Borgata Capoluogo 12.

Considerato il prevedibile maggiore afflusso e la possibilità che il parcheggio del Serrù si riempa, si invitano i fruitori a utilizzare i parcheggi più a valle in località Villa, Chiapili e Ceresole Reale, in cui sono comunque previste fermate delle navette.

L’iniziativa al Colle del Nivolet è promossa da Parco Nazionale Gran Paradiso, Città Metropolitana di Torino, Regione Autonoma Valle d’Aosta e i comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche.

Tutte le info: www.pngp.it/nivolet

A Bardonecchia torna Flor Estate

La terza edizione ricca di piante, eccellenze agricole e artigianato per il giardino domenica 12 luglio 2020

Per il terzo anno consecutivo Flor Estate si sposta in montagna e torna a Bardonecchia, nel cuore della Val di Susa piemontese.

L’appuntamento è domenica 12 lugliodalle 9 fino alle 19. Per l’occasione ad ospitare Flor sarà la centrale Piazza Statuto del borgo valsusino, che si trasformerà in un vero e proprio giardino grazie alla presenza di circa 70 espositori provenienti da tutta Italia: florovivaisti con le profumate eccellenze di stagione ma anche piccoli agricoltori e artigiani ceramisti per una festa all’insegna dei colori e della natura in tutte le sue forme.

Particolare attenzione sarà rivolta alle numerose tipologie di piante tipiche delle coltivazioni di montagna, tra cui l’immancabile Stella Alpina, e alcune vere e proprie chicche, come l’Artemisia absitium (l’assenzio per fare il vermouth) e l’Artemisia genipi (genepy). Oppure come i piccoli frutti, a cominciare dai mirtilli e i lamponi, senza dimenticare more e fragole.

Non mancheranno, naturalmente, proposte più tradizionali e “cittadine”, che ben si adattano sia alla coltivazione in piena terra che in vaso, tra cui erbacee perenni a fioritura estiva, una ricca selezione di piante aromatiche, graminacee, ortensie e rose, bonsai, arbusti, piante rampicanti, alberi da frutto e annuali. Saranno poi presenti vivaisti con piante succulente, carnivore e piante da appartamento, tra cui le orchidee.

Insieme ai vivaisti, parteciperanno a Flor Estate anche alcuni piccoli piccoli produttori con le loro eccellenze “naturali”, dal miele alle grappe, ma anche erbe aromatiche, marmellate di frutta e pane. A completare la proposta, alcuni stand dedicati alle produzioni di artigianato e ceramica per l’arredo del giardino.

In Piazza Statuto saranno inoltre presenti i punti raccolta per tutti coloro che volessero ritirare fisicamente le piante acquistate on line attraverso eflor (www.eflor.it), la nuova piattaforma ideata dalla Società Orticola Piemonte per mettere in contatto appassionati e vivaisti e fare cultura del verde .

 

“Flor Bardonecchia è una manifestazione che ha subito conquistato l’interesse dei cittadini e dei tanti turisti che vengono a passare le loro vacanze tra le nostre montagne – Spiega Giorgio Montabone, Presidente del Consorzio Turismo Bardonecchia – Ancora più quest’anno sarà un momento importante, perché abbiamo tutti bisogno di riscoprire la bellezza e di vivere a contatto con la natura dopo mesi passati nell’emergenza chiusi tra le mura domestiche. Siamo quindi felici di poterla organizzare, nel rispetto delle normative imposte dall’emergenza Covid19, perché è un importante segnale di ripartenza e di ritorno alla normalità”.

 

Flor Estate Bardonecchia è organizzata da Società Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it) in collaborazione con il Consorzio Turismo Bardonecchia e ha ottenuto il patrocinio del Comune di Bardonecchia.

 

Flor Estate Bardonecchia

Domenica 12 luglio 2020

Dalle 9 alle 19

Piazza Statuto – Bardonecchia (TO)

Ingresso libero

www.orticolapiemonte.it