LIFESTYLE- Pagina 20

Coppa deliziosa alle fragole

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Fragole che passione!  Offriamo a fine pasto ai nostri ospiti questo scenografico dolce delizioso e di semplice realizzazione

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Dosi per 4 persone:

½ Kg.di fragole

1 Banana

4/5 biscotti savoiardi

2 bicchierini di limoncello

200 ml di panna da montare

Crema pasticcera

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Sul fondo di una coppa in vetro trasparente mettere i savoiardi spezzettati bagnati con 1 bicchierino di limoncello (allungato con un bicchierino di acqua). Preparare una crema pasticcera con 3 tuorli, ½ litro di latte, 1 bustina di vanillina, 20gr. di farina, 60 gr.di zucchero e 1 bicchierino di limoncello. Lasciar raffreddare.

Tagliare le fragole ben pulite e la banana a fettine. Iniziare a decorare la circonferenza della coppa con le fette di fragole, quando terminato mettere le restanti fragole nella coppa livellando la superficie e procedere nello stesso modo con la banana.

Montare la panna con un poco di zucchero a velo.

Stendere sullo strato di banane la crema pasticcera raffreddata e completare con uno strato di panna montata. Decorare a piacere.

PaperitaPatty

 

Rotolini di salmone e rucola

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La nostra  proposta e’ un antipasto goloso, un mix di sapori equilibrati ed originali dall’elegante presentazione. Un’idea perfetta e stuzzicante di semplice e veloce realizzazione che si presta a essere preparato in anticipo, ideale per un buffet o un aperitivo.

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Ingredienti

200gr. di salmone affumicato a fette

80gr. di robiola morbida o Philadelphia

Rucola, zeste di limone, radice di zenzero q.b.

Sesamo, sale, pepe q.b.

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Formare un rettangolo sovrapponendo le fette di salmone affumicato su di un foglio di pellicola per alimenti. In una ciotola amalgamare il formaggio con lo zenzero e la buccia di limone grattugiati, aggiustare di pepe. Spalmare la crema di formaggio sul salmone, coprire con la rucola precedentemente lavata ed asciugata poi, aiutandosi con la pellicola, avvolgere il salmone dal lato piu’ lungo, formare un rotolo ben stretto, riporre in frigo per qualche ora. Tagliare il rotolo in tanti cilindretti e farli rotolare da tutti i lati nei semi di sesamo. Conservare in frigo, servire fresco.

Paperita Patty

La Netiquette, buon senso e regole sul web che fanno bene a tutti

La rete come luogo di scambio  e non di  incivilta’ e violazione.

 

Netiquette e’ un neologismo che mette insieme i termini inglesi net (rete) ed etiquette (etichetta).

Dall’unione di questi due vocaboli viene fuori un’ espressione che indica la buona educazione sul web, regole informali che se utilizzate dal popolo di internet, frequentatori abituali di social,  blog e forum, contribuiscono a creare uno spazio virtuale positivo dove scambio, discussione e condivisione  assumono il carattere dell’arricchimento, dell’ opportunita’  e della creativita’.

Queste norme non scritte,  che non posseggono nessuna validita’ legale, hanno come fine primario quello di promuovere un ambiente telematico  inclusivo e libero dove chiunque, attraverso le buone maniere e la tolleranza,  puo’ esprimere il proprio pensiero, esporre dei dubbi e fare domande senza essere offeso o attaccato in maniera oltraggiosa. Nel 1995 e’ stato creato da Sally Hembrige un documento che ne fissa i principi e ne stabilisce le regole che suggerisce con determinazione le linee guida per una buona navigazione da parte dei web users.

Troppo spesso, non solo sui social, ma anche in diversi programmi tv, siamo testimoni di risse, attacchi ingiuriosi, mortificazioni; sembra che la lite e le discussioni accese siano molto di moda, possiamo assistere , infatti, a vere e proprie baruffe fatte di urla e confronti di basso livello e questo avviene perche’ la discordia fa audience oramai piu’ del gossip e del romanticismo. Il tema e’ serio, conquistare il pubblico, difatti,  attraverso manifestazioni di rabbia e violenza verbale, e non solo, non e’ sano,  racconta di un fenomeno sociale e culturale che sostiene il brutto piuttosto che il bello, la prepotenza in sostituzione della gentilezza e di come la demolizione del prossimo sia piu’ attraente della sua gentile e rispettosa considerazione.  In passato, neanche troppo remoto, si stava attaccati alla tv per guardare i matrimoni reali o belle storie di vita vissuta ora, al contrario, vanno in onda  molti modelli biasimevoli , la prepotenza vince con molta frequenza e batte il modello positivo, gli eroi buoni  sono quasi estinti.

Ma quali sono le regole da seguire per rendere l’ambiente socialweb un luogo di incontro piuttosto che un campo di battaglia? Vediamone alcune.

Iniziamo con quella che non dovremmo neanche scrivere e cioe’ l’accortezza di non offendere o insultare  nessuno, ma condurre le discussioni in maniera pacata.

Non incitare o dare informazioni su attivita’ illegali, immorali o pericolose.

Non fornire notizie false, incomplete o vecchie.

Non violare i copyright.

Non usare un linguaggio scurrile, blasfemo o a sfondo sessuale.

Rispettare le diversita’ in fatto di religione, etnie, usi e costumi e non divulgare mai pensieri estremisti.

Non violare la privacy diffondendo contenuti di terzi che non hanno acconsentito alla pubblicazione.

Scrivere nella lingua utilizzata nel post o comunque con una diffusa come l’inglese.

Essere tolleranti con chi compie errori di sintassi e di grammatica.

Usare sempre toni gentili e concilianti anche e soprattutto nelle discussioni che ci vedono su posizioni diverse.

Leggendole la prima cosa che viene in mente e’ che siano consigli e indicazioni scontati, ma la realta’ e’ che nella piattaforma web molto spesso queste regole di buona educazione e tolleranza non vengono utilizzate.  E’ assodato che gli spazi virtuali, frequentemente, vengano utilizzati per sfoderare i peggiori lati dell’essere umano, che si usino per tirare fuori rabbia e frustrazione servendosi della possibilita’ di rimanere anonimi e quindi impuniti. Si e’ in presenza di uno strumento straordinario, uno spazio sconfinato di risorse e saperi che puo’ servire ad arricchirci e  favorire il confronto e la crescita, ma che viene, tuttavia, utilizzato per veicolare sentimenti di odio, maleducazione e collera. Gestire la liberta’ non e’ semplice, e’ necessario percorrerla in punta di piedi, in questo caso in punta di tastiera, e’ indispensabile  conoscere il significato di  limite, confine, e  a praticare il rispetto per l’alterita’.

Maria La Barbera

 

Fonte Wikipedia

La trappola del dover essere come gli altri ci vogliono

Nel corso della nostra crescita, tutti noi riceviamo dal nostro ambiente familiare una serie di “indicazioni”, più o meno esplicite, che ci danno una direzione rispetto a “come si deve vivere”. Tra questi messaggi ci sono quelle che gli esperti di Analisi Transazionale chiamano “Spinte”.

Ovvero una serie di indicazioni su un “dover essere particolarmente importante e apprezzato da chi ci sta crescendo, a cui noi sentiamo da piccoli, e spesso sentiremo più avanti, di dover corrispondere, pena la nostra possibilità di ricevere da loro amore e accettazione.

Adattandoci a queste richieste, svilupperemo schemi di azione consolidati che utilizzeremo anche da adulti, ma che non sempre saranno espressione reale di noi stessi e quasi mai portatori di benessere e flessibilità.

Che, anzi, spesso ci impediranno di essere e diventare ciò che veramente siamo, di dare spazio ai nostri veri desideri, di ascoltare pienamente le nostre emozioni. Saranno un insieme di DEVO che spesso finiranno col mettere in secondo piano i nostri VOGLIO.

I nostri comportamenti e il nostro modo di pensare e di essere derivano spesso da questi condizionamenti, e in particolare da cinque imperativi, che sono una sorta di comandi non scritti impartiti dagli adulti di riferimento nel corso dell’infanzia (genitori, nonni, insegnanti, ecc.).

“Comandamenti” che abbiamo finito per interiorizzare, perché da bambini non avevamo gli strumenti e l’esperienza per fare diversamente…Questi cinque imperativi che ci condizionano la vita si possono tradurre e sintetizzare con “Sii perfetto“, “Compiaci“, “Sbrigati“, “Sforzati” e “Sii forte”.

(Fine della prima parte).

Potete trovare questi e altri argomenti sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it

 


Autore della rubrica de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

Ian D’Agata a Barolo

Il miglior critico enologico italiano ha incontrato a Barolo i Produttori dell’“Enoteca Regionale” e presentato i suoi ultimi libri

Barolo (Cuneo)

Ospite d’eccezione, nei giorni scorsi, all’“Enoteca Regionale del Barolo”, nel generoso Comune di Langa noto per aver dato il nome all’omonimo grandioso vino, frutto di una terra inserita nei “Patrimoni dell’Umanità”: riconosciuto dal “Comitato Grandi Cru” come “Best Italian Wine Critic 2024”, origini italiane ma cresciuto in Canada, a far visita all’ “Enoteca” (che ospitava il primo di una serie di incontri dedicati alle aziende che ne fanno parte) è stato, infatti, niente meno che il mitico Ian D’Agata, che da trent’anni parla e scrive di vino, accompagnato dal suo collaboratore storico Michele Longo, noto per la sua profonda dedizione e competenza nel raccontare la storia, la toponomastica, la pedologia (la scienza dell’agronomia che studia la composizione, la genesi e le modificazioni del suolo) e le caratteristiche dei vini dei grandi terroirs piemontesi.

“Un sentito ringraziamento a Ian D’Agata e Michele Longo per averci scelto – ha commentato Cristiana Grimaldi, direttore dell’ ‘Enoteca Regionale del Barolo’ – permettendoci di inaugurare con questo importante momento di condivisione il primo degli appuntamenti che nei prossimi mesi coinvolgerà sempre di più i produttori del Barolo che noi rappresentiamo, perché senza di loro l’‘Enoteca’ non avrebbe motivo di esistere ed ora più che mai è fondamentale creare occasioni di confronto”.

Parole di ringraziamento e benvenuto, cui ha risposto D’Agata: “Da anni Michele Longo ed io visitiamo le aziende del Barolo e, in effetti, una gran parte della nostra vita adulta è trascorsa in Langa. In tanti anni abbiamo raccontato il Barolo attraverso libri pluripremiati e riviste apprezzate in tutto il mondo, ma da oggi l’opera di divulgazione e conoscenza del vostro vino può avvalersi di uno strumento in più: la ‘Ian D’Agata Wine Review’, il nuovo, appena nato, ‘web-wine-magazine’, che durante l’anno pubblica molti articoli proprio sul Barolo e tanti altri vini di Langa”. Durante l’incontro il celebre enologo ha parlato anche dei suoi ultimi libri scritti a quattro mani con Michele Longo: “Barolo Terroir: Grapes Crus People Places” e “Italian Wine Terroirs”, già premiati con prestigiosi riconoscimenti (come il titolo di “Book of the Wear” del “Louis Roederer International Wine Awards” o il “Best European Wine Book” del “Gourmand World Book Awards”) ed inseriti nelle liste dei “Best Wine Books of the Year” di giornali e riviste come il “NY Times”, il “Financial Times” e il “Food & Wine”.

Già redattore dell’“International Wine Cellar” di Stephen Tanzer, Contributing Editor di “Decanter” e Senior Editor di “Vinous”, Ian D’Agata ha sempre, in particolare, concentrato i suoi scritti sui Vini di Italia, Francia, Cina e Canada, dedicandosi intensamente alla ricerca e allo studio delle uve da vino autoctone. Direttore dell’“International Wine Accademy” di Roma e docente di “Cultura Enogastronomica Italiana” per quattro prestigiosi Atenei americani, nel 2015 è stato ufficialmente nominato membro della prestigiosa “Accademia della Vite e del Vino” (l’associazione ufficiale italiana degli accademici, dei ricercatori e dei professori universitari del settore vinicolo) ed è attualmente vicepresidente dell’“Association Internationale des Terroirs”.

Da parte sua, Michele Longo cura con D’Agata la sezione “Italia” del “Pocket Book of Wine” di Hugh Johnson, la guida ai vini più venduta al mondo con 46 edizioni e oltre 12milioni di copie vendute in tutto il mondo.

g.m.

Nelle foto: Michele Longo e Ian D’Agata all’“Enoteca Regionale del Barolo” e immagine di un incontro de gustativo all’“Enoteca”

RossoBarbera al Castello di Costigliole d’Asti

1 – 4 Novembre
Orari:
• Venerdì 1 Novembre: 18:30 – 22:30
• Sabato 2 Novembre: 11:00 – 20:00
• Domenica 3 Novembre: 11:00 – 20:00
• Lunedì 4 Novembre: 10:00 – 18:00

Il più grande banco d’assaggio al mondo dedicato al vitigno Barbera, che qui celebra la sua ricchezza con 200 cantine e oltre 400 vini.
Il percorso di degustazione si snoda attraverso le storiche sale del castello, ciascuna dedicata a una tipologia o a un territorio. Il servizio sarà curato dai Sommelier di AlS Piemonte .

Ogni etichetta esposta avrà un QR code che permetterà di accedere facilmente alla scheda tecnica di ciascun vino .

DIECI SFUMATURE DI ROSSO:
VIAGGIANDO ATTRAVERSO I TERROIR
DELLA BARBERA
Castello di Costigliole d’Asti
Domenica 3 novembre, ore 16.00

RELATORI: Isella Zanutto e Bruno Spertino Degustatori Ais

Un’esclusiva degustazione alla cieca di 10 vini, che ha accompagnato i partecipanti in un viaggio attraverso i terroir della Barbera tra Langa, Monferrato e Colli Tortonesi, esplorando diverse annate.

TAPPE delle DOC
1970: Le DOC (Alba, Asti, Monferrato)
1973: Colli Tortonesi DOC
1996: Pinerolese DOC
2000: Barbera d’Asti Superiore (Nizza, Tinella, Colli Astiani)
2008: Le DOCG (Asti e Monferrato Superiore)
2014: Nizza DOCG
2021: Castellinaldo sottozona della Barbera d’Alba Doc

DENOMINAZIONI
Pinerolese Doc: Area limitrofa Pinerolo,
80 q.li/ha
Barbera D’Alba DOC e Superiore: zona Alba, 100 q.li/ha , Superiore 12 mesi affinamento di cui 4 legno e grado minimo 12%
Castellinaldo: sottozona della Barbera D’alba, solo 7 comuni, esclusi i Nord, 95 q.li/ha affinamento di 14 mesi di cui 6 legno e 3 bottiglia
Colli Tortonesi DOC: Area limitrofa Tortona, 90 q.li/ha , 80 q.li se superiore con 13 mesi affinamento di cui 6 legno
Monleale: sottozona della Colli Tortonesi, 30 comuni zona Monleale, 72 q.li/ha ,
20 mesi di cui 6 legno
Barbera D’Asti DOCG e Superiore:
intera prov. Asti e parte Alessandria, 90 q.li/ha Superiore 14 mesi affinamento di cui 6 legno e grado minimo 12,5%
Nizza DOCG: 18 comuni area Nicese, 70 q.li/ha , solo Sud, 18 mesi di cui 6 legno. Riserva 30 mesi di cui 12 legno (ex sottozona)
Barbera del Monferrato DOCG e Superiore:
100 q-li/ha, 90 se Sup., 14 mesi affinamento di cui 6 legno e grado minimo 12,5%

Ecco i protagonisti della Degustazione:

LE GINESTRE
Langhe Barbera 2022 «Le Ginestre»
Vigneto a Dogliani, impianto del 2020
Terreno franco argilloso
Vinificazione a cappello emerso, 10-15 gg macerazione
Malolattica svolta
Maturazione: 12 mesi in botte grande e qualche mese in bottiglia
Al naso: amarena, rosa canina, cipria, bacca rossa, maggiorana
In bocca: eleganza ,sapido, acidità media, bel finale long time

LA MONTAGNETTA – Roatto AT
Barbera d’Asti DOCG 2023 P-CIT
Vigneti: A Piovà Massaia e Roatto
Terreno: argille medio impasto
Altitudine: 250 m sim.
Vendemmia: manuale
Vinificazione: macerazione di circa 20 giorni, malolattica ed poi in vasca di acciaio.
Al naso: pulito , Rosa Tea, fragolina di bosco, vegetale ,frutta rossa scura
In bocca: pulito ,materico , centrale in bocca ,bella frutta in evoluzione

CASCINA VIGNA – Costigliole d’Asti
Barbera d’Asti DOCG 2023
Uve da vigneti di proprietà in Loc. Bricco Lư’ a
Costigliole d’Asti
Raccolta manuale
Vinificazione acciaio e cemento, macerazione di 15-20 giorni.
Maturazione 4 mesi in Botte grande da 2500 mix per 20% della massa
Poi in bottiglia prima della commercializzazione.
Al naso: frutta matura, viola, rosa ,ciliegia, menta, timo, maggiorana
In bocca: eleganza, Viola, armonico.

CANTINA DELLERBA – Pinerolo – TO
Azienda giovane (2006), e di giovani
Barbera Pinerolese DOC 2021 “La Bifa d Bosch”
Vigneto su terreno roccioso/sabbioso, mineralità con presenza di grafite
Esposizione Sud Ovest, 540 mt sim
Vendemmia manuale
Macerazione 10/15 gg in acciaio, rimontaggi 2 volte gg
Maturazione 8 mesi in botte grande acciaio e poi 6 mesi di bottiglia
Al naso: Leggero mentolato, vegetale, frutta scura, susina, grafite, erbe aromatiche
In bocca: fresco, bacca rossa, tannino abbastanza pronunciato

CASCINA VANO – Neive CN
Barbera d’Alba DOC Superiore “Carulot” 2021
Vigneti a Neive
Esposizione: sud ovest/sud est
Vendemmia: manuale
Vinificazione: 15 giorni di macerazione con rimontaggi continui
Maturazione: 15 mesi in barriques e Tonneaux
Al naso: confettura di mora, spezie, vaniglia
In bocca: acidità media, spezie, tannino medio , avvolgente

CANATO MARCO – Vignale Monferrato ( AL)
Barbera del Monferrato DOCG Superiore
“La Baldea” 2021
Impianto vigneto: 1960
Esposizione: Nord Ovest ma dolce con esposizione piena
Resa: 70 q. li/ha pari a 50 hl.
Raccolta: manuale
Vinificazione: fermentazione e macerazione 15
gg in cemento
Maturazione: 6 mesi in tonneaux da 500 It., poi
1 anno di bottiglia
Al naso: frutta matura, ciliegia, cannella, noce moscata, leggero sentore di affumicato
In bocca: pulito, caldo e muscolare , acidità media , tannino medio, una bella freschezza,
origano, ematico e sentori di metalli ferrosi

BIANCO FIORENZO – Costigliole d’Asti – AT
Barbera d’Asti DOCG Superiore 2020
Vigneti : Costigliole d’Asti , vigne di 15 anni
Vendemmia manuale
Vinificazione macerazione di circa 30 giorni
Maturazione 36 mesi in barrique
Al naso: erbe medicinali, balsamico ( fernet ), Radice rabarbaro e china
In bocca: balsamico, sentori di eucalipto, Fernet, frutta e mentolato nel finale, centrale in bocca
Bella persistenza

ARESCA – Mombercelli – AT
Nizza DOCG “San Luigi” 2020
Vigneti: Terreni costituiti da marne argillose-calcaree con prevalenza di limo.
Resa di uva di 70 qli/Ha massima.
Vinificazione: macerazione sulle bucce per almeno 21 giorni. Fermentazione a temperatura controllata a 28-30 °C.
Maturazione: di almeno 12 mesi in barrique mix
Grado alcolico: 14-14,5%
Al naso: frutta ,rosa appassita, amarena, frutta scura, geranio, buon equilibrio
In bocca: frutta ,prugna, cioccolato sottile nel finale , fine equilibrio complessivo

CANTINA MARSAGLIA – Castellinaldo CN
Barbera d’Alba DOC Superiore 2019 Castellinaldo
Vigneti: Vigneto Crava a Guarene CN – vigna di 20 anni
Altitudine: 400 mt sim
Esposizione: sud est
Terreno: marnoso
Vendemmia: manuale
Vinificazione: macerazione di circa 30 giorni
Maturazione: 30 mesi in Barrique
Al naso: sentori di caffè, vegetale fresco
In bocca: sapidità e acidità media, Spezia

POMODOLCE – Montemarzino (AL)
Colli Tortonesi DOC Barbera Marsen 2015 Marsen
Esposizione: SW
Altitudine: 360 mt.
Terreno: calcareo argilloso
Produzione: 2500 bottiglie
Affinamento: Barrique 24 mesi
Al naso: sentori di terziario marcato old style
In bocca: bella frutta , buon equilibrio e bella persistenza nel finale, un vino che conferma la grandezza della Barbera.

Alla prossima

LUCA GANDIN

Un menù tutto piemontese per Carlos Alcaraz

Un menù tutto piemontese per Carlos Alcaraz che questa sera ha scelto lo storico ristorante Monferrato, a due passi dalla Gran Madre, per esplorare la cucina della città.

Carne cruda di fassone, risotto ai porcini e creme caramel per il campione e il suo team.

“Ha scelto lui cosa mangiare dalla nostra carta – dichiara Angelo Muratore, founder di Torino Society, il gruppo che dal 2023 è proprietario del ristorante – ed è stato simpatico e disponibile con tutti.

È stato letteralmente conquistato dal carrello dei dolci, vero e proprio vanto del nostro ristorante, e alla fine si è fatto consigliare ed ha scelto il creme caramel. Ricetta antica e decisamente piemontese per il nostro dolce che mantiene tutto il gusto della tradizione ma viene preparato con un’attenzione particolare all’utilizzo dello zucchero, ridotto del 50% rispetto alla ricetta tradizionale e quindi perfetto anche per un atleta!”

Lavastoviglie, tergicristalli e Baci Perugina? Li hanno inventati le donne

 

Figure straordinarie che con le loro “creature” hanno cambiato la storia di tutte e tutti.

Nonostante le loro scoperte abbiano determinato un cambio di rotta  per milioni di persone, non si parla mai abbastanza di quelle donne che grazie alle loro scoperte hanno messo in atto diverse rivoluzioni nei costumi della societa’ contemporanea. Non e’ retorica di genere, ma semplicemente una considerazione che va a supportare l’ipotesi secondo cui le donne per conquistare spazio nelle varie collettivita’ hanno dovuto combattere senza armi pari.

Tra le ideazioni raccontate in questo articolo molte, per cultura e per credenza, saranno state attribuite sicuramente a degli uomini, tuttavia non e’ cosi, e questo conferma che non esistono cose idee e genialita’ divise in base al sesso e ogni essere umano puo’ mettere a disposizione la propria intelligenza a servizio di tutti. 

Un primo caso e’ quello di Mary Anderson che ha inventato il tergicristalli meccanico. Dopo aver sperimentato, infatti, le copiose nevicate di New York che la costringevano a scendere dall’auto ogni volta che doveva pulire i vetri dalla neve, si e’ convinta che il problema dovesse essere risolto  e invento’ un meccanismo che con una leva posizionata internamente alla macchina faceva muovere una stecca di gomma sul vetro anteriore il cui brevetto fu depositato nel 1917; in seguito, sempre una donna, Charlotte Brigwood,  fece diventare automatico questo strumento, divenuto irrinunciabile, superando in efficienza il precedente.

A Josephine Cochrane  invece dobbiamo tutta la nostra gratitudine per aver dato vita alla lavastoviglie. Questa signora ingegnosa, una ricca aristocratica che dava molte cene nella sua casa, un giorno si accorse che le sue stoviglie si stavano rovinando a causa dei continui lavaggi, cosi’ si industrio’ e creo’ una macchina, brevettata nel 1886, che attraverso delle pompe, azionate manualmente,  introduceva al suo interno getti d’acqua capaci di detergere piatti, bicchieri e tutto il resto. Josephine, in seguito al successo della sua idea, fondo’ l’azienda  Garis-Cochran Dish-Washing Machine Company, ora di proprietà della Whirlpool Corporation.

E i Baci Perugina? Ebbene si’ anche qui c’e’ l’estro di una donna, una italiana: Luisa Spagnoli, la stilista, che prima del matrimonio con Annibale Spagnoli era Luisa Sergentini. Nel 1909 rilevo’ una drogheria che divento’ il laboratorio  Perugina che fondo’ insieme a Buitoni. Nel 1922 Luisa inventò un cioccolatino fatto con la granella di nocciole e un cuore di gianduia chiamato in un primo momento “Cazzotto” perche’ simile alla nocca di una mano; Giovanni Buitoni in seguito lo ribattezzò come  “Bacio Perugina” quello al cui interno si trovano pensieri e citazioni.

Caresse Crosby , invece, libero’ le donne dai rigidi corsetti fatti di ossa di balena, scomodi, dolorosi e anche poco etici considerando il tema della violenza sugli animali. Mary Phelps Jacob (il vero nome della Caresse) si cuci’ da sola il suo primo reggiseno, utilizzando dei fazzoletti di stoffa e del filo, in occasione di un ballo a cui doveva partecipare indossando un vestito la cui linea veniva alterata dal corsetto che avrebbe dovuto portare. Nel 1914 la sua invenzione fu iscritta nel registro dei brevetti arrivando senza rimpiazzi  fino ai giorni nostri in diverse e funzionali versioni.

Ve li ricordate, poi, i lunghi pomeriggi a giocare a Monopoli, bene anche qui la protagonista e’ una donna e precisamente da Elizabeth Magie Phillips che nel 1903, inspirandosi al Landlord’s Game, invento’ il tanto famoso e amato gioco da tavolo. Questo passatempo in realta’ nacque con un fine didattico, ovvero spiegare come mai i ricchi lo diventano sempre di piu’ mentre i poveri diventavano sempre piu’ poveri. Nel 1910 la Parker Brothers pubblicò il suo gioco e, 30 anni dopo, mise sul mercato il Monopoly, creato da Charles Darrow, che, al contrario purtroppo, premiava i monopoli piuttosto  che contrastarli, stesso gioco con diverso obiettivo ludico-sociale.

Tante altre donne si sono ingegnate e  hanno variato in positivo il corso della storia e delle nostre abitudini: Bette Nesmith Graham con il bianchetto per correggere gli errori di scrittura o dattilografia, Tabitha Babbitt attraverso la progettazione  della sega circolare (che pero’ non pote’ brevettare), Anna Connelly con la sua scala antincendio, Lyda Newman con la creazione della spazzola di setole (non animali) adatta ai diversi tipi di capelli.

Nonostante le loro scoperte e quelle di tante altre donne siano rimaste talvolte all’ombra rispetto a quelle portate alla luce dagli uomini, l’importanza delle loro  idee ha modificato per sempre usanze, consuetudini e  costumi , ha favorito il comfort riducendo  la fatica e   migliorando la qualita’ di molte  vite.

Proprio in questo momento molte altre donne sono a lavoro per il bene comune e per il progresso, ci auguriamo che il loro sogno e le loro abilita’ siano apprezzate e riconosciute in un’ottica e con un approccio di parificazione, in una prospettiva di totale equilibrio di genere.

MARIA LA BARBERA