LIFESTYLE- Pagina 180

Quel vàire che non scorderò mai

“La trappola dei ricordi”

La mamma mi aveva istruito alla lettera. E, in quegli anni, del resto si poteva ancora lasciare uscire da soli i bambini per fare qualche piccola compera. Una cinquantina di metri. Non di più. Tutto diritto, sempre sul marciapiedi, nessun rischiosissimo (?) attraversamento stradale e (parola d’ordine) non dare mei retta agli sconosciuti!

Dal vecchio portone di casa alla vicicinissima bottega del Droghiere. Dieci minuti, andata e ritorno e compere in borsa. Botteghe, le drogherie, dove allora si trovava un po’ di tutto, dallo zucchero alla carta igienica agli alimentari alle stringhe per le scarpe. Botteghe ormai scomparse. O rarissime. Oggi reinventate in stile vintage che va tanto di moda e molto molto cult. Avrò avuto sette anni, da poco arrivato a Torino. Io con la mamma per ricongiungerci al papà. Immigrati piacentini. Ricordati bene – mi aveva straraccomandato mamma Giulia, che sarebbe stata in ansia da ricovero fino al mio ritorno – devi chiedere ‘per favore due etti di fontina e due di prosciutto cotto’! Capito? Certo che sì. E la richiesta me l’ero memorizzata alla parfezione in testa per tutto il “lungo” tragitto. Ragazzino sveglio fin d’allora! Due etti di fontina… No, prima, per favore. Per favore, due etti di fontina e due di prosciutto cotto; per favore, due etti di fontina e due di prosciutto cotto; per favore,due etti di…Ero arrivato ed entrato trafelato, gridando a squarciagola …fontina e due di prosciutto cotto. Il gelo. Silenzio assoluto. Sguardo minaccioso dell’omaccione (a me tale sembrava) che stava dietro al bancone e di stizzito e indispettito rimprovero dalla madamin tutta in ghingheri che l’omaccione stava servendo. Avevo decisamente sbagliato i tempi. Calma gàgno, t’las nèn vist che servu madamin? Bofonchiò il gigante droghiere. Che vergogna! Le guance di fuoco. Mi sentivo piccolo picolo. E tale ero. E maldestro e maleducato. Servita la madamin arriva finalmente il mio turno. Du..du..no, (prima) per favore, due etti di fontina e due di prosciutto cotto. Il gigante mi guarda ancora un po’ stizzito. Ed è allora che dalla sua bocca esce quella (per me) terribile, imprevista  parola. Vaire? Sudori. Mi guardo intorno in cerca di aiuto. Co..co..come? “Oh gàgno – replica terribile il droghierone – mi l’hai nén temp da pèrde, l’hai ciamate ‘vaire’. Che tonto (io)! Avrei potuto arrivarci da solo. Vaire come dire quanto. Ma ero da poco arrivato a Torino e parlavo solo (e male) l’italiano, mentre in casa (benissimo) quel dialetto della bassa piacentina che ancora oggi con orgoglio mi ostino a parlare con quanti dei miei famigliari hanno resistito all’onda lunga del tempo. Vaire – mi venne in aiuto una deliziosa nonnina o fatina – in piemontese vuol dire ‘quanto?’Ah, quanto! Le sorrisi, con gratitudine. E mi co’ l’hai dite?, s’innervosì ancora di più quell’omaccione-omicciatolo del droghiere. Finalmente arrivarono i due etti di fontina e di prosciutto cotto. Ero impaurito, ma anche arrabbiato e indispettito. A quell’omaccione (che non m’avrebbe visto mai più) avrei ficcato volentieri due dita negli occhi. Tanto più che uscendo, dopo aver ringraziato la nonnina, lo sentii brontolare ‘Sti Napuli! Eh già, per la sabauda torinesità di allora tutti quelli che arrivavano da appena un po’ al di sotto di Asti erano tutti “terroni” o meglio “Napuli”. Corsi a casa, con una rabbia in corpo da far preoccupare la mamma. Quel maledetto vaire me lo porto dietro da oltre sessant’anni. E mai lo scorderò. Proprio oggi me l’ha fatto tornare in mente un maleducatissimo e un tantino razzista (la parola ci sta) signore in là con gli anni e dall’italiano fortemente sicilianizzato che ho colto a sgridare un ragazzo di colore, davanti ad un noto supermercato cittadino, semplicemente perché aveva “osato” salutarlo. Ciao papà, l’aveva apostrofato come il giovane è solito rivolgersi a tutte le persone di una certa età, il sottoscritto compreso. Un ragazzo bravo, gentilissimo, negli occhi la tristezza e il ricordo di un villaggio lontano. E di chissà quale viaggio infernale! Minchia, quante volte devo dirti di non salutarmi! Lo aveva rimbrottato l’anziano malamente piemontesizzato. Io alla tua età andavo a spalare la neve e al mattino presto a scaricare i camion ai mercati generali! Cazzolina. La frase mi bastò per farmi tornare alla mente quel dannato vaire! I “Napuli” (nel senso lato di “migranti”) ci sono ancora. E sono tanti tanti  Come tanti sono anche purtroppo i “Napuli” (quelli nostrani – e sempre nel senso di “migranti”- settentrionali e meridionali di prima, seconda, terza…generazione) che danno tristemente segno d’aver perso la dolorosa memoria del loro passato. Le sole differenze fra gli uni e gli altri: la lingua e il colore della pelle.

Gianni Milani 

 

In gita al Museo Craveri

Mentre i lavori al Museo delle Scienze Naturali di Torino continuano a protrarsi tardando così la tanto attesa riapertura, a meno di un’ora dal capoluogo piemontese c’è una chicca che merita la gita: è il Museo di Storia Naturale Craveri di Bra, un museo unico e sorprendente che sa restituire a grandi e piccini tutto il fascino delle esplorazioni d’oltreoceano dell’Ottocento.

Nel centro storico della cittadina, all’interno di un suggestivo palazzo ottocentesco, il Museo Craveri è composto da 11 sale dedicate a coloro che amano la scienza ma soprattutto a famiglie e bambini, permettono ai visitatori di immergersi nella natura alla scoperta delle sue meravigliose creature.

 

Fossili, minerali, rettili, farfalle, piante, mammiferi e soprattutto uccelli, al Museo Craveri c’è un intero mondo da scoprire, nuovo come doveva apparire nuovo e stupefacente il Messico agli occhi di Federico Craveri e del fratello Ettore che, nella prima metà dell’800, partirono da Bra per esplorarlo.

Dai viaggi avventurosi, dei quali ci restano numerosi diari, Federico Craveri spedì e riportò a Bra tantissimo materiale da studiare che oggi trova posto nelle sale del museo che egli stesso iniziò ad allestire. Non solo, di quasi ogni specie di volatile trovata in Messico e California, gli studiosi erano soliti donarne un esemplare proprio al Museo di Scienze Naturali di Torino, che ancora oggi conta, nella sua collezione, diversi reperti provenienti dalle esplorazioni dei due fratelli braidesi. Un esempio: l’olotipo dell’Uria Craveri, specie di uccello simile a un piccolo pinguino, si trova proprio nel museo di Torino, dove venne studiato e riconosciuto come esemplare di nuova specie, scoperta proprio da Federico (di cui prende il nome) durante uno dei suoi viaggi oltreoceano.

 

Visitare il museo è un viaggio che parte dalla sala storica – che conserva il modellino della nave che Federico condusse nell’esplorazione delle coste della Bassa California; il suo binocolo, il suo sestante, i suoi strumenti scientifici che lo hanno accompagnato nei viaggi in Messico, Canada, Cuba e Stati Uniti; le sue ricerche e le sue invenzioni realizzate dopo il rientro in patria.

 

I fossili della Sala di Scienza della Terra raccontano di un tempo lontanissimo nel quale buona parte del Piemonte era ricoperto dal mare. Fra gli oltre 100 reperti esposti spiccano i resti del cranio e di una costola del Sirenio di Bra l’ultimo “dugongo” vissuto nel Mediterraneo e ormai estinto da 3 milioni di anni.

Il museo custodisce animali di un mondo tutto da esplorare, quello che si svelava agli occhi dei pochi esploratori temerari che nell’Ottocento partivano per studiarlo.

 

Alle collezioni americane dei Craveri si sono aggiunti nel tempo molti animali provenienti da altri continenti. Grandi mammiferi, come tigre, puma, orso, canguro, formichiere, ed uccelli esotici, come struzzi, tucani, pappagalli, colibrì; e poi ancora coccodrilli, serpenti, scorpioni, farfalle… Centinaia di animali conservati al museo affascinano i visitatori e li guidano in un percorso che unisce lo stupore alla didattica.

 

Da non perdere la Sala degli Uccelli europei – dove, dei circa 300 esemplari esposti, è possibile ascoltarne il canto, dal gufo reale al pulcinella di mare, dal gallo cedrone al pellicano – e la Sala degli Habitat dei Braidese, dove 4 diorami ricostruiscono la fauna e la flora degli ambienti naturali del circondario, dalle zone umide fra Tanaro e Stura di Demonte all’ambiente collinare del Roero. Diorami che, all’ombra di salici, querce, castagni e pini silvestri, ospitano cinghiali, caprioli, volpi, tassi, nutrie, aironi, poiane, salamandre, libellule e molte altre specie, permettendo al visitatore di osservare uno spaccato del territorio con le sue piante ed i suoi animali.

 

Da qualche mese il museo ha messo a disposizione gratuita delle famiglie che lo visitano un gioco divertente e interattivo, scaricabile tramite un QR code su tablet e smartphone, nel quale, di sala in sala, genitori e figli devono rispondere a domande e cercare oggetti, in un gioco di squadra che permette a tutti di imparare divertendosi. Non solo, attraverso una nuova estensione della app, grazie al QR code sarà anche possibile usufruire gratuitamente di un’audioguida in tre lingue (IT, ENG, DH) che permetterà di ascoltare le informazioni direttamente dal proprio cellulare in modalità privata (tenendo il telefono poggiato all’orecchio) o in audio diffuso in condivisione con amici e famiglia

 

Il museo dispone anche di un laboratorio didattico, nel quale vengono organizzate attività per le scuole e per le famiglie e di un bel giardino che al suo interno, in un’apposita serra, ospita una ricca collezione di piante grasse, che prende origine proprio da alcuni cactus e fichi d’India riportati a Bra dal Messico da Federico Craveri.

 

Come molti naturalisti dell’800, Federico Craveri, oltre che per l’esplorazione, era interessato a molte delle discipline scientifiche che studiano il mondo della natura. Fu chimico, geologo, alpinista, botanico e zoologo, ma soprattutto fu uno dei primi meteorologi italiani. A lui si deve l’invenzione dell’Eliofotometro, che storicamente fu il primo strumento in grado di misurare l’irraggiamento solare. Fu fondatore dell’Associazione Meteorologica Italiana così come lo era stato del Club Alpino Italiano, La sua collezione d’erbario, insieme alle altre conservate nel museo, è oggi iscritta nell’Index Herbariorum del New York Botanical Garden, indice mondiale che raggruppa le collezioni botaniche di pregio, accessibili agli studiosi e ai ricercatori. Il Museo Craveri è il racconto di tutti questi mondi meravigliosi.

 

MUSEO CRAVERI

Via Craveri 15. Bra (CN)

Orario: da lunedì a giovedì 15-18 |Domenica 10-00-12.30 e 14.30-17.30

Biglietto: € 3. La domenica visita guidata gratuita.

Gratuito per disabili e accompagnatore, minorenni e over 65.

Visite didattiche su prenotazione.

www.museidibra.it/museocraveri

 

Il Museo Craveri fa parte dei Musei Civici di Bra insieme a Palazzo Traversa, Museo del giocattolo, La Zizzola.

Buone Feste da Usd Salsasio!

Molti progetti sono in pista per il 2022

Con la festa “Salsasio Christmas party” l’Usd Salsasio ha festeggiato con i suoi atleti e con tutto lo staff della società affiliata al Genoa l’anno che si sta concludendo ed ha presentato ai propri tesserati le principali novità che riguardano il 2022. Durante la festa il Presidente Giuseppe Quattrocchio insieme al vice Francesco Desogus hanno omaggiato tutti i bambini e le bambine del settore giovanile e scolastico con dei simpatici regali di cioccolato. Per le attività invernali che si svolgeranno nei mesi di gennaio e febbraio la società disporrà di una palestra.
Tra le principali novità che riguardano il 2022 ci saranno l’incontro a Salsasio con i tecnici del Genoa Soccer Academy e nuove collaborazioni con realtà del territorio.
Ci sono grandi novità che verranno presentate durante il 2022 e che riguardano l’accessibilità alle attività della società a sempre più bambini e bambine del territorio, grazie anche alla collaborazione con alcuni sponsor dei rossoneri. “L’anno che si sta concludendo non è stato facile, come per tutte le realtà, per via della pandemia e delle continue restrizioni che ci sono state. Siamo felici però di essere potuti ripartire con le attività e di aver visto i numeri degli atleti, specie nel settore femminile, in salita. – commenta il Presidente – Nonostante questo però nel 2021 abbiamo realizzato molti progetti. Sono stati ristrutturati gli spogliatoi e sono stati ritinteggiati i due edifici che ospitano uffici e spogliatoi per esempio. Nel nuovo anno ci aspettano molte novità”.

Vittorio Brumotti e la sua bici per i bimbi del Regina Margherita

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In Piazza Polonia questa settimana

 

Attiva da oggi la raccolta fondi sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo per Forma.

 

Secondo weekend di raduno dei Babbi Natale di Fondazione Forma.

Ad attendere i tanti Babbi Natale, che in bici lungo i tre percorsi o a piedi attraverso il Parco sono arrivati in Piazza Polonia per salutare i bambini del Regina Margherita Vittorio Brumotti, il noto inviato di Striscia la Notizia campione di Bike trial.

Con la sua bici, insieme a quelle di BikeIsLife#PedaliAMOITALIA, promotori dell’iniziativa, si è esibito sulla Piazza, creando una speciale coreografia insieme ai Babbi Natale presenti. Ma non solo. Subito dopo ha portato ai piccoli ricoverati i regali offerti dall’Associazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia, attiva sul territorio nazionale con progetti di educazione ai diritti umani, advocacy e sostegno alla comunità.

 

Alla camminata e alla pedalata hanno partecipato oltre 1000 persone.

 

Nella stessa giornata di oggi è stata lanciata sulla piattaforma di crowdfunding FOR FUNDING di Intesa Sanpaolo la raccolta fondi promossa da Fondazione Forma dal titolo “La salute si dona: sostieni l’Ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino”,https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/salute-ospedale-pediatrico-torino.

Attraverso la piattaforma sarà possibile, per chiunque lo desideri, fare una donazione destinata all’acquisto di un Fluoroscopio (un apparecchio radiografico, a basso impatto di radiazioni, che consente di guidare i medici durante le procedure chirurgiche e di confezionamento gessi) per il reparto di Nefrologia, Gastroenterologia dell’Ospedale Infantile Regina Margherita.

 

Al progetto hanno già aderito Fondazione CRT e FEduF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio) coprendo già un terzo del fabbisogno della raccolta.

 

For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo, consente alle persone – fisiche e giuridiche – di donare e prestare denaro a soggetti del Terzo Settore in modo diretto, senza l’utilizzo di intermediari e senza commissioni a carico del donatore o del beneficiario. Inoltre, tramite la propria organizzazione e infrastruttura, Intesa Sanpaolo garantisce sicurezza e trasparenza, con una rendicontazione pubblica sia sull’andamento della raccolta, sia sul successivo utilizzo delle donazioni.

L’iniziativa è nell’ambito delle attività ESG di Intesa Sanpaolo nel sociale.

 

Un grazie a tutti quelli che oggi hanno partecipato alla camminata e alla pedalata per aver reso, anche in questa seconda domenica di Raduno, speciale la giornata per i bimbi del Regina, a Brumotti per essere stato con noi, a Intesa Sanpaolo per aver sostenuto Forma con For Funding. con una raccolta destinata specificatamente all’acquisto del fluoroscopio,” ha dichiarato Antonino Aidala, Presidente di Fondazione Forma.

 

Siamo orgogliosi di aver aderito a questa importante iniziativa di Vittorio Brumotti, sempre attento e prezioso, e di aver potuto portare un sorriso a tanti bambini in occasione delle feste”, queste le parole di Stefano Lucchini Presidente dell’Associazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia.

 

Ringraziamo Forma, i suoi volontari e tutti i benefattori che come ogni anno, in occasione del Natale, ci regalano questa grande festa dei Babbi Natale che allietano una domenica a grandi e piccini, ma soprattutto ai nostri pazienti ricoverati. Una giornata da ricordare che in seguito ci permetterà di ristrutturare una nuova area di degenza del nostro Ospedale Regina Margherita per valorizzare sempre più sia l’aspetto del percorso diagnostico terapeutico sia quello dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri” dichiara Giovanni La Valle, Direttore Generale della Città della Salute di Torino.

 

Agriflor in piazza Carlo Alberto in attesa del Natale

PER CHIUDERE L’ANNO IN BELLEZZA

Domenica 19 dicembre, dalle 9 alle 19 in Piazza Carlo Alberto, nel cuore di Torino, l’ultimo appuntamento del 2021 con il mercatino di Agriflor per gli acquisti natalizi a tema “green” 

Un anno da chiudere in bellezza, attraverso i colori e i profumi della Natura. È questa la promessa di Agriflor, che vivrà il suo ultimo appuntamento del 2021 domenica 19 dicembre dalle 9 alle 19 in Piazza Carlo Alberto, storica sede in cui è nata e cresciuta Flor, proponendo una selezione dei migliori vivaisti e produttori agricoli piemontesi.

 

Dopo quella di novembre scorso, insomma, una nuova edizione prettamente natalizia, per rendere ancora più green e colorati i giorni di Festa. Accanto alle proposte classiche e sempre apprezzate come piante da interno e piante succulente, le grandi novità arriveranno da alcuni vivaisti come Piante Innovative e Fratelli Gramaglia che proporranno vivaci decorazioni per abbellire la propria casa, dalle ghirlande ai mazzolini e ai torchon di fiori, realizzate con piante a km 0 coltivate in modo naturale, fiori spontanei, bacche, foglie e piante aromatiche.

 

Un tripudio di colori per allietare un pubblico sempre più amante della natura e delle sue piante.

Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà, come sempre, alcune eccellenze agroalimentari piemontesi che proporranno i prodotti tipici del nostro territorio, da gustare durante le cene o le merende natalizie, ma anche come regalo da mettere sotto l’Albero: dai cioccolati alle nocciole, dalle marmellate al vino.

 

Durante Agriflor sarà inoltre possibile acquistare la “Guida ai Vivai d’Italia” (ADD Editore) scritto a quattro mani da Giustino Ballato, Presidente di Orticola Piemonte, e Rossella Vayr: 259 viaggi nel verde per conoscere le eccellenze del florovivaismo italiano e scoprire le piante più affascinanti e inusuali presenti nel nostro Paese.

 

Come ormai da tradizione, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con la garanzia del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

 

A Porta Nuova anche il mitico Harry’s Bar

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All’interno de Il Terrazzo, la nuova Food Lounge nella stazione di Porta Nuova, inaugurata da Grandi Stazioni Retail c’è anche l’elegante caffetteria  Harry’s Bar, simbolo degli anni della Dolce Vita romana

Il Terrazzo della stazione occupa un’area di 2.000 mq di nuove offerte commerciali Food&Restaurant, e rappresenta il coronamento dei lavori di riqualificazione. La spaziosa Food Lounge è ispirata al design e all’ambiente, alla socialità, ai sapori e al comfort.  Chef Express ha inaugurato anche un ristorante McDonald’s.

Per le feste Mole blu, rossa e bollicine

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Dopo la prima accensione l’8 dicembre, a partire da oggi e per tutto il periodo delle festività natalizie sarà possibile ammirare la Mole Antonelliana illuminata di blu, rosso o bollicine a seconda delle occasioni: blu dal 17 dicembre al 6 gennaio 2022; rosso nelle notti natalizie del 24, 25 e 26 dicembre e in una tonalità ispirata alle ‘bollicine’ il 31 dicembre dallo scoccare della mezzanotte. Un’illuminazione straordinaria che prenderà il via tutti i giorni alle 17.30 e realizzata con 2000 lampade stroboscopiche a led installate lungo la guglia e la cupola.

La magia del Natale a Eataly Lingotto

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Il meglio dell’enogastronomia a tavola e non solo: regali, golosità e il ritorno del Grande Circo del Mercato

Natale è in arrivo e Eataly Lingotto vuole festeggiarlo al meglio. Ecco allora l’appuntamento di venerdì 17 dicembre, dalle ore 19 con il ritorno del Grande Circo del Mercato! Una cena speciale con le proposte di straordinari artisti della cucina e con l’intrattenimento di artisti circensi, questa volta per festeggiare insieme la Magia del Natale. In menu alcuni dei cavalli di battaglia degli chef di Eataly: dalla pizza al padellino farcita con i prodotti freschi del Mercato al pesce freschissimo, alla costata di razza Fassona Piemontese Presidio Slow Food de La Granda, al gorgonzola al cucchiaio e poi il tiramisù Eataly, le frittelle di mele, il tris di cannoli di Marchese on Wheels e molto altro. In accompagnamento la ricca selezione di vini, birre e carta cocktail e i formati magnum selezionati dall’Enoteca. Intrattenimento con trampolieri, giocolieri, maghi e molto altro, per festeggiare insieme. Da provare assolutamente il Menu dello Chef, ideale per due persone: 7 piatti selezionati dall’Executive Chef di Eataly Lingotto Patrik Lisa, perfetti da condividere. Un percorso di degustazione fra le migliori proposte di pesce, carne e verdure, senza dimenticare la pizza al padellino e il dessert. In abbinamento, due calici a scelta fra i vini selezionati nella Grande Enoteca di Eataly. 70 € a coppia. Per prenotazioni:www.torino.eataly.it
Non può mancare anche a tavola il meglio dell’enogastronomia di alta qualità, che si può trovare tutta in un unico posto, naturalmente a Eataly Lingotto. Grande classico è rappresentato dalle confezioni regalo, che racchiudono il meglio della tradizione culinaria italiana: Eataly ha selezionato le eccellenze del Belpaese e le propone in confezioni regalo, in carta riciclata, a tema, dai grandi classici, agli indispensabili e poi le chicche, i dolci delle feste e molto altro! Anche quest’anno inoltre Eataly si impegna a sostegno del programma di Alimentazione Scolastica del WFP, il World Food Programme. Per ogni confezione natalizia venduta, Eataly dona l’equivalente di un pasto nutriente che il WFP fornisce ai bambini e alle bambine delle scuole più povere del mondo. Obiettivo: un mondo finalmente libero da fame e povertà.
E poi ci sono tutte le proposte dei banchi freschi per regalare e regalarsi un’esperienza di gusto. Ecco i salumi e formaggi, per compiere un viaggio da Nord a Sud, dalle principali denominazioni agli oltre 20 Presidi Slow Food, senza dimenticare le oltre 10 specialità di cotechini e zamponi. E poi i migliori tagli di carne di Razza Bovina Piemontese Presidio Slow Food de La Granda, dai pregiati tagli di bue grasso alle grandi costate frollate: un’associazione formata da oltre 90 famiglie di allevatori che lavorano con passione e rispetto portando avanti un modello virtuoso e sostenibile, per davvero. Le carni di suino nero dei Monti Reatini, il Cappone di Morozzo, anch’esso tutelato dal Presidio Slow Food dal 1999, zamponi e cotechini crudi legati a mano, polli e faraone ripieni preparati freschi tutti i giorni, le uova biologiche. Per chi preferisce il pesce, la Pescheria di Eataly propone una ricca selezione: il crudo del nostro Mediterraneo, dai gamberi viola di Sanremo, a quelli rossi di Mazara del Vallo, ma anche il pesce delle piccole cooperative di pescatori come quella della Laguna di Orbetello, Presidio Slow Food, pescato ancora come un tempo, esclusivamente con metodi tradizionali e sostenibili.  E poi il salmone selvaggio che arriva esclusivamente dai freddi mari tra Canada e Alaska durante le migrazioni dall’oceano verso fiumi e ruscelli incontaminati, la bottarga di muggine, oltre 10 varietà di ostriche e caviale 100% italiano.
Immancabile per le Feste la pasta fresca: agnolotti, plin, tortellini… preparati ogni giorno a partire da eccellenti materie prime dalle sfogline di Plin, il laboratorio di produzione dal vivo di Ugo Alciati, chef 1 stella Michelin con Guido Ristorante a Fontanafredda e che a Torino porta la tradizione della mamma Lidia, definita dal Los Angeles Times “Agnolotti Queen”.
E per chi preferisce avere già tutto pronto, la Gastronomia di Eataly è la soluzione giusta: ottime materie prime, cucinate con gusto dagli esperti chef, per portare a tavola anche durante le Feste i piatti della tradizione. Proposte ad hoc e menu sono stati pensati per l’occasione da Patrik Lisa, executive chef di Eataly Lingotto.
A tavola protagoniste sono anche le specialità dei maestri Panettieri di Eataly Lingotto, preparate con farine Bio macinate a pietra. Tante proposte dolci, come i pan brioche con cioccolato, la torta di mele, i cookie, ma anche taralli e altre proposte per un aperitivo sfizioso. Ma la grande novità di quest’anno è il Panettone di Eataly! Creato da Fulvio Marino, impastato e lavorato fresco a mano ogni settimana e prodotto con la farina buona del Mulino. Gli altri ingredienti sono il lievito madre della nostra panetteria, il burro da latte piemontese di alta qualità del Caseificio Fiandino, il mandarino tardivo di ciaculli, l’arancia e il limone canditi di Agrimontana, le uova fresche piemontesi dell’azienda agricola Tavernola, il miele millefiori italiano e la vaniglia del Madagascar. Oltre al Panettone Eataly c’è comunque l’imbarazzo della scelta, con una selezione di oltre 50 varietà tra Panettoni e Pandori, cui si aggiungono torroni e marron glacé, cioccolatini e tartufini, panforte e datteri, creme spalmabili e zabajone e molto altro.
Per il brindisi si scende nella Grande Enoteca di Eataly Lingotto, insignita da poco dei Tre Cavatappi della guida Berebene di Gambero Rosso. A scaffale oltre 5.000 etichette: dalle grandi denominazioni alle piccole produzioni locali, dalla rinomata cantina al vignaiolo indipendente che produce esclusivamente vino con le uve da lui coltivate, passando dal progetto del “Vivaio di Eataly”, nato per valorizzare attraverso la ricerca e visibilità giovani e piccoli produttori italiani di prima generazione. Tanti vini biologici e biodinamici, emblema del rispetto della terra. Dal vino sfuso all’Alta Langa Contessa Rosa Rosè di Fontanafredda. Oltre 400 grandi formati e 200 bollicine metodo classico, e ancora tanti distillati, birre e vini liquorosi.
Infine, qualche suggerimento per un regalo diverso dal solito? La Scuola di Eataly propone un’ampia selezione di corsi di cucina, per grandi e piccoli, degustazioni guidate, incontri di approfondimento sulle eccellenze italiane per neofiti e appassionati. O ancora, le Eataly Card: una carta speciale in diversi tagli che ti permetterà di effettuare la spesa in negozio, mangiare nei nostri Ristoranti tematici, acquistare i corsi e gli eventi in programma ogni mese nelle nostre sale e aule didattiche. E infine gli Eatinerari, i cofanetti marchiati Eataly per regalare e regalarsi un’esperienza enogastronomica.

Doppio Malto apre a Torino

Si aprono le porte del quarto ristorante del brand in Piemonte, un posto felice all’interno del nuovo spazio Officine S. Situato in corso Mortara, il locale propone ottime birre artigianali e un menu che spazia dalla carne alla brace alla pizza e dai burger alle insalate. E per festeggiare la nuova apertura, fino al 6 gennaio il menu bambini sarà gratuito, mentre per i più grandi la prima birra sarà in omaggio tutti i giorni a pranzo e cena.

 

Continua la crescita del marchio Doppio Malto, che raggiunge quota 27 locali in attività tra Italia ed estero grazie alla nuova apertura a Torinoall’interno del progetto di rigenerazione urbana che ha portato alla nascita di Officine S.: una “piazza lineare” di 300 metri che si sviluppa sia all’interno sia all’esterno della struttura originale delle storiche Officine Savigliano, che conservano tutti i loro tratti industriali. Quello di Corso Mortara 24 è il quarto Doppio Malto in Piemonte e si affianca a quelli di Asti, Settimo Torinese e Dormelletto, con i quali condivide il format. Perché si sa, squadra vincente non si cambia, ecco perché anche in questo nuovissimo Doppio Malto rimangono fermi i tre pilastri che hanno permesso al brand di farsi conoscere in Italia e all’estero: ottima birra artigianalemenu ricco e appetitosoampi spazi dove divertirsi con gli amici o la famiglia. Ma non è tutto perché, per celebrare la nuova apertura, Doppio Malto ha deciso di sorprendere e coccolare i propri clienti: fino al 6 gennaio il menu bambini per tutti i piccoli fino a 10 anni accompagnati da un adulto sarà gratuito. E per i più grandi? C’è qualcosa in serbo anche per loro: la prima birra sarà offerta dal locale tanto a pranzo quanto e a cena. Il nuovo “posto felice” è quindi pronto ad accogliere i propri clienti nel segno del divertimento e, ovviamente, della buona birra.

“Questa nuova apertura conferma la nostra volontà di diventare sempre più un punto di riferimento nel nostro settore – afferma Giovanni PorcuCEO di Foodbrand Spatitolare del marchio Doppio Malto  Con questo locale sbarchiamo in un’altra grande città italiana, mantenendo elevati i nostri livelli in termini di offerta e proposte alla clientela. Oltre alle birre, di nostra produzione, e a piatti deliziosi, i clienti avranno anche modo di divertirsi e trascorrere momenti di relax e divertimento grazie ai numerosi servizi che metteremo a loro disposizione. Con questa inaugurazione chiudiamo un anno ricco di soddisfazioni arricchito anche dallo sbarco in Scozia“.

Dalla carne alla brace alla pizzadai burger alle insalate, fino ai galletti e allo speciale menu dedicato ai più piccoli: queste sono solo alcune delle stuzzicanti proposte offerte da Doppio Malto. Ma il grande protagonista rimane il luppolo: forti di oltre 100 riconoscimenti internazionali, le 14 birre artigianali firmate Doppio Malto sono il fiore all’occhiello del locale che si estende su 600 metri quadri. Completano l’offerta le aree relax e quelle dedicate ai giochi, tra cui biliardobiliardino e uno spazio interamente dedicato ai bambini.

Orari: aperto tutti i giorni a pranzo e a cena a partire dal 16 dicembre dalle 12 a mezzanotte

Per info e prenotazioni:

https://www.doppiomalto.com/it/ristoranti/#/m/Torino

Telefono: 01119270737