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Agriflor Susa: fiori, sapori, bellezza

Domenica 14 maggio, dalle 9 alle 19 in Via Palazzo di Città a Susa. La terza edizione della manifestazione porta in città alcuni dei più interessanti florovivaisti piemontesi ma anche artigiani e produttori agroalimentari per far scoprire le bontà del territorio.

L’ingresso è gratuito.

Dopo il successo delle prime due edizioni, Susa accoglie per il terzo anno consecutivo il mercatino di Agriflor: un appuntamento diventato ormai irrinunciabile per vivere una giornata all’insegna di fiori, piante e bellezza e per assaporare alcuni dei migliori prodotti enogastronomici tipici del territorio.

Saranno una ventina gli espositori, tra vivaisti e piccoli produttori provenienti da tutto il Piemonte. che domenica 15 maggio, dalle 9 alle 19 nella centralissima Via Palazzo di Città, animeranno di colori, profumi e sapori il centro di Susa.

Dalle piante aromatiche a quelle perenni, dai piccoli frutti alle piante carnivore e tropicali, un tripudio della Natura tutto da scoprire e ammirare curiosando tra i banchi. Non solo bellezze floreali ma anche sapori del territorio, con alcune tipicità come le nocciole, il miele, i formaggi, le confetture, ma anche vini, grappe di montagna e genepy. Non mancheranno proposte di cosmesi naturale, tisane e prodotti di erboristeria.

Nato da un’idea dell’Associazione Società Orticola del Piemonte, già organizzatrice di Flor a Torino e di numerosi eventi florovivaistici in tutta Italia, e l’Amministrazione Comunale di Susa, Agriflor Susa sarà la prima delle manifestazioni floreali previste in Valle: a metà luglio, infatti, è in programma la sesta edizione di Flor Bardonecchia, diventata negli anni un evento irrinunciabile per gli abitanti del territorio, i turisti e gli amanti delle piante e del verde.

Giorgio Montabone Vice Sindaco e Assessore al Turismo della Città di Susa:

“Con il piccolo ma bellissimo evento Agriflor Susa parte la numerosissima serie di eventi della primavera/estate segusina che animerà il nostro territorio e fungerà da attrazione per i nostri turisti che dai primi dati in nostro possesso prevediamo possano essere tantissimi. Il lavoro che abbiamo intrapreso in termini di immagine e di promozione, seppur interrotto nel periodo pandemico sta cominciando infatti a dare i suoi frutti! Approfittiamo di questo evento di colori per abbellire Susa per inziare al meglio la stagione turistica”.

A Carmagnola Street food, birra, danza e non solo

CARMAGNOLA – AGRI FOOD & BEVERAGE FESTIVAL LATINO II EDIZIONE
🔹 19-20-21 Maggio 2023
📌Piazza Mazzini
🔹Ingresso gratuito
A Maggio, da venerdì 19 a domenica 21, a Carmagnola si incontrano la cucina tradizionale latina, le leccornie degli street fooder italiani e il sapore e la qualità dei birrifici artigianali.
Saranno presenti anche alcuni stand di artigianato tipico.
Dopo il successo del 2022,La ‘Città del Peperone’ ospiterà in piazza Mazzini,salotto Carmagnolese,la seconda Edizione del Festival Latino”AGRI FOOD & BEVERAGE FESTIVAL LATINO”’, offrendo un cocktail vincente tra buona cucina, buon bere e tanti momenti di spettacolo dal ritmo sudamericano, un vero e proprio ‘ponte’ tra i due mondi, il tutto a cura di D&N Eventi e Associazione Chef dal Mondo con il patrocinio del Comune di Carmagnola,del Distretto Urbano di Carmagnola e del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese.
La proposta è davvero varia e rivolta a tutti: si inizia il venerdì con gli Artisti professionisti della scuola di ballo di Ilario Parise “SSD W LA DANZA” che si alterneranno con Dj latini che intrattterranno il pubblico a ritmo e danza con le più belle musiche latine di succcesso.
E ancora, direttamente dal famoso tour con Jovanotti dell’estate 2022, tornano il Sabato 20,gli strepitosi “Timbales Percussion” e, a seguire, ancora musica e DJ.
Infine la domenica carmagnolese sarà animata dal conosciutissimo gruppo musicale havano cubano” Familia Loca”La Familia Loca è composta da un nucleo di artisti nativi di Cuba che da anni girano il mondo portando le loro sonorità latine nelle piazze, nei club, nei teatri e nei locali. La Familia Loca è molto conosciuta tra i connazionali che vivono in Italia e alle loro esibizioni vantano sempre una ricca presenza anche sudamericana.

Un concerto dai toni cangianti, dove musica popolare cubana, le radici afrocubane, latinjazz contemporaneo e musica latino americana si mescolano in un affresco tipico di nostri giorni , tutto questo per un finale schioppettante all’altezza dell’atteso evento.

Main Sponsor del Festival Latino Carmagnolese e la Concessionaria di Auto CAR ON LINE sita in Carmagnola in via Poirino 71 che ringraziamo per la collaborazione,unitamente agli altri sponsor.

Inoltre, poiché “Agri Food & Beverage Festival Latino’ è organizzato pensando a tutti, per l’intera durata dell’evento saranno presenti giochi gonfiabili,con pista quad, per il divertimento di grandi e piccini.

Orari:
Venerdì 19 18:00/24:00
Sabato 20: 11:00/24:00
Domenica 21: 11:00/24:00

Al via la XIX edizione della Festa delle Rose di Venaria Reale

E LA VI EDIZIONE DI FRAGRANZIA

Il 20 e 21 maggio, nel centro storico, tra via Mensa, piazza della Repubblica e viale Buridani, ritornano la kermesse floreale e la VI edizione di Fragranzia.

È tra le più importanti manifestazioni della Città di Venaria Reale e l’edizione 2023 si presenta con alcune novità e tante conferme. L’appuntamento è per il 20 e 21 maggio, nel centro storico, lungo via Mensa, piazza della Repubblica e viale Buridani. I numerosi espositori, anche quest’anno, sono pronti a proporre fiori, essenze e prodotti dell’eccellenza enogastronomica italiana. L’iniziativa è organizzata dalla Città di Venaria Reale, la Fondazione Via Maestra in collaborazione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e con il sostegno della Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte. Sono in programma molti eventi, laboratori ed attività a tema. Un connubio che è la testimonianza del successo e del richiamo che la Festa delle Rose ha saputo costruire nel tempo a beneficio della Città, del suo appeal turistico e delle sue realtà culturali e commerciali. Ritornano la bellissima Infiorata nella cappella di Sant’Uberto della Reggia di Venaria, a cura degli Amici della Certosa, Circolo degli Artisti e la Rosa delle idee, ed il suggestivo e colorato giardino che arrederà piazza Annunziata. Completeranno l’allestimento i fiori giganti presso l’Infopoint in piazza Don Alberione e l’arco fiorito, tra via Mensa e piazza Vittorio Veneto, dove sabato 20 maggio alle ore 11, è prevista la tradizionale inaugurazione dell’evento.

Diverse sono le novità che caratterizzeranno la nuova edizione della Festa delle Rose. In particolare, gli incontri che si terranno nella Pagoda delle Rose in piazza Annunziata, dove si svolgerà anche Fragranzia, un format che è diventato una parte integrante della festa. Quest’anno, tutte le attività si svolgeranno esclusivamente in questa piazza.

Un’altra novità è rappresentata dalla presenza di Mùses – l’Accademia Europea delle Essenze, che accompagnerà i partecipanti in un percorso olfattivo attraverso laboratori e iniziative coinvolgenti per adulti e bambini.

Inoltre, il Consorzio del Vermouth di Torino presenterà la sua eccellenza specifica del territorio. Nell’incontro di sabato 20 maggio alle ore 18 presso la Pagoda delle Rose, saranno protagonisti i profumi degli ingredienti utilizzati per preparare il vino aromatizzato, seguito da gustose degustazioni.

A completare il programma, laboratori che si svolgeranno alla biblioteca civica Tancredi Milone.

Tutti i dettagli del programma sono consultabili sui siti web www.comune.venariareale.to.it e www.festadellerose.it e sui social Facebook Città di Venaria Reale, Instagram cittadivenariareale, Facebook Festa delle Rose. Salvo dove espressamente indicato, l’ingresso alla manifestazione è gratuito.

La Reggia di Venaria, anche quest’anno, in occasione della XIX edizione della Festa delle Rose, presenta un ricco programma di iniziative.

In particolare, sabato 20 e domenica 21 maggio 2023 saranno organizzati numerosi eventi dedicati al tema annuale del “cibo”, realizzati in collaborazione con Play with Food – La scena del cibo, il primo festival di teatro e arti performative ispirate alla convivialità. In questo ambito si terrà, inoltre, la manifestazione Cibo e Gioco in collaborazione con AGA – Associazione Giochi Antichi: tradizioni ludiche e alimentari che si raccontano presentate dalle comunità ludiche tradizionali che ne trasmettono la pratica e il sapere.

Nel corso del week end sarà anche allestita, nello spazio antistante la Scuderia Grande della Reggia, la tela La mosca cieca dell’artista Romano Gazzera (Ciriè, 1908 – Torino, 1985) per presentare il suo restauro realizzato dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Per altri dettagli, biglietti ed informazioni: www.lavenaria.it

Le dichiarazioni

Il Sindaco della Città di Venaria Reale, Fabio Giulivi, dichiara «Le persone hanno ripreso ad uscire, a viaggiare, a frequentare i luoghi all’aperto, i musei e le città d’arte. Lo abbiamo visto dai dati del periodo pasquale e del weekend lungo del Primo Maggio: la Reggia e Venaria Reale sono state scelte da decine di migliaia di turisti provenienti anche dall’estero, superando i numeri pre-Covid. Ci accingiamo a vivere una nuova edizione della Festa delle Rose che regala ai nostri concittadini ed ai turisti un po’ di profumi, colori, natura e di piacere nello stare insieme. Giunta alla XIX edizione, la Festa delle Rose si conferma come uno dei maggiori eventi della Città, quest’anno arricchito con ulteriori novità in vista della XX edizione: un obiettivo importante, per una delle manifestazioni che caratterizzano Venaria Reale e la pone tra le più frequentate

dell’area metropolitana torinese».

Il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Stefano Allasia «Ogni giorno riceviamo prove di quanto, dopo il periodo pandemico e le conseguenti restrizioni subite, le persone abbiamo voglia di avvicinarsi e condividere del tempo. Di recuperare relazioni e costruire nuovi rapporti. Hanno preso coscienza di quanto faccia bene stare insieme. Ed ogni evento che ogni Comune organizza e offre alla propria cittadinanza diventa innanzitutto opportunità per vivere momenti sereni, per uscire, per trascorrere del buon tempo. Ancor di più se, come nel caso della Festa delle Rose qui a Venaria, è una manifestazione storica che tradizionalmente attrae migliaia di persone in città. Ormai un appuntamento fisso, arrivato alla XIX edizione, che si caratterizza per Fragranzia, per i suoi innumerevoli stand di vivaisti e per i laboratori dedicati che riempiono di colori, sapori e profumi il paese. Un appuntamento esclusivo che si contraddistingue anche per trattare temi legati alla sostenibilità ambientale. Trasformandosi, contestualmente, fattore importante che il Consiglio regionale intende sempre sostenere, in volano per innescare sviluppo economico e benessere sociale per l’intero tessuto cittadino».

Il Direttore generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Guido Curto «La XIX edizione della Feste delle Rose prevista i prossimi 20 e 21 maggio giunge in un momento particolarmente positivo e favorevole per la Reggia di Venaria che quest’anno nello specifico sta registrando numeri considerevoli di visitatori, specialmente durante i weekend ed i ponti festivi: sono per questo convinto che l’ormai tradizionale festa rappresenterà una nuova occasione per incrementare ulteriormente la nostra offerta attrattiva e dunque i numeri dei turisti sia nella città che per la stessa Reggia. Non essendo un episodio isolato, è la dimostrazione di una rinnovata e vincente intesa tra il Consorzio e il Comune che voglio quindi ringraziare per questo».

L’Assessore al Turismo, Eventi, Attività Economiche e Produttive, Monica Federico, afferma «La Festa delle Rose è nata nel 2002 per esaltare il particolare unicum architettonico e ambientale che include la magnificenza della Reggia e dei suoi giardini, la Città ed il suo borgo antico. È partendo da questa unicità che la Città di Venaria Reale, attraverso l’Ufficio Eventi e in collaborazione con la Fondazione Via Maestra, organizza e promuove la Festa delle Rose, ormai giunta alla XIX edizione. La manifestazione quale contenitore non solo di bellezza legata al mondo floreale, ma anche di temi oggi così decisivi: ambiente e sostenibilità. Non posso che essere felice di poter promuovere questo importante evento, che vedrà coinvolti anche i commercianti locali, per offrire un’esperienza unica che unisce arte, cultura, florovivaismo e enogastronomia, e per ottenere un risultato che si è sempre dimostrato vincente

per l’economia locale. A completare la Festa delle Rose, Fragranzia, dedicata al mondo dei profumi e realizzata con Mùses – Accademia Europea delle Essenze. Tra le novità, la collaborazione con il Consorzio del Vermouth di Torino, che valorizzerà la sua storia e la sua unicità internazionale».

L’Assessore alla Cultura e Rapporti con la Reggia di Venaria e Parco La Mandria, Marta Santolin «Un fine settimana ricco di iniziative sul tema delle Rose, dei fiori, dei profumi e del gusto che si snoda dal Borgo Antico alla Reggia, con declinazioni e interpretazioni differenti, dai vivaisti e produttori sulla Via Mensa, all’infiorata in Sant’Uberto e all’esposizione dell’opera di Romano Gazzera “Pittore di fiori Giganti” nel Bookshop della Reggia, che, oltre ad essere un invito per venariesi e turisti, non può che indurre anche ad una riflessione significativa su quanto la natura assolva un ruolo importante, oggi più che mai, nella vita delle città, dei suoi abitanti e nelle nostre abitudini. Tra le tante iniziative, infatti, facenti parte della Festa delle Rose, anche il lancio di un contest fotografico, organizzato dalla nostra Proloco, volto a sensibilizzare la salvaguardia delle forme di vita sul nostro Pianeta, in occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità 2023, che si celebrerà proprio il 22 maggio».

Il Presidente della Fondazione Via Maestra, Diego Donzella e il Direttore, Mirco Repetto, commentano «Maggio è il mese delle rose, dei fiori, dell’esplosione della natura in tutta la sua bellezza, nei profumi e nelle fragranze. A Venaria Reale, maggio è il mese della “Festa delle Rose”, dove colori, profumi, essenze e fragranze si presentano e coinvolgono migliaia di cittadini, di turisti e tanti produttori delle eccellenze italiane. La XIX edizione proporrà tanta qualità, tante conferme e diverse novità. Oltrepassando l’arco fiorito di piazza Vittorio Veneto ci si immergerà in un centro storico colorato e profumato dai diversi vivaisti di piante e fiori, da artigiani ed espositori di profumi e fragranze. In piazza Annunziata ritorna l’allestimento del “Giardino ritrovato” e all’interno della cappella di Sant’Uberto la splendida nuova infiorata. Lungo il viale Buridani e in piazza Vittorio Veneto si potranno assaporare le specialità di diversi produttori agricoli ed enogastronomici e trovare artigiani che propongono manufatti preziosi o curiosi sempre in tema floreale. Fragranzia, anche quest’anno, sarà parte qualificante della Festa delle rose con l’allestimento in piazza Annunziata di un punto di incontro dove, in collaborazione con Muses – Accademia europea delle essenze di Savigliano, si potranno seguire laboratori e percorsi olfattivi lungo le vie del centro e con il Consorzio del Vermouth di Torino si potranno scoprire i sapori e le essenze che ne sono alla base. Venaria Reale il 20 e il 21 maggio diventa così Flo – Reale, in un connubio di bellezza, profumi e regalità».

Cremose lasagne agli spinaci

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Un primo piatto alternativo alla ricetta tradizionale, ma altrettanto gustoso e sostanzioso.

Ideale per servire un piatto completo ricco di verdura.

Ingredienti

Sfoglia fresca all’uovo con spinaci
250gr. di ricotta morbida
500gr. di spinaci freschi
150gr. di formaggio Taleggio
500ml. di besciamella morbida
50gr. di grana grattugiato
Sale, pepe, noce moscata.

Lavare e cuocere gli spinaci, lasciarli raffreddare, strizzarli e tritarli grossolanamente con il coltello. In una terrina mescolare la ricotta con un pizzico di sale, pepe e noce moscata, aggiungere poi gli spinaci ed il Taleggio tagliato a cubetti. Preparare la besciamella. Ungere con poco burro una pirofila da forno, stendere un velo di besciamella e uno strato di sfoglia per lasagne. Distribuire sopra un poco di crema di spinaci e parmigiano. Proseguire gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti.
Cuocere in forno a 180 gradi per 25 minuti poi, pochi minuti sotto il grill fino a doratura. Lasciar riposare pochi minuti prima di servire.

Papperita Patty

 

Alpignano, è tempo di “Sapere e sapori”

 

“SAPERE E SAPORI”
ALPIGNANO PIAZZA UNITA’ D’ITALIA
14 MAGGIO 2023

Arriva “Sapere e Sapori”, la manifestazione che per tutto il giorno del 14 maggio 2023 dalle 9:00 del mattino fino alle 24:00, attraverso visite guidate del Centro Storico e delle sponde della Dora unitamente alla presenza di alcuni produttori locali, si prefigge lo scopo di far riscoprire il sapere (storia, luoghi di interesse, leggende…) e i sapori (prodotti tipici locali) di Alpignano, tra il passato e il presente.

Ci sarà la tradizionale piscina di paglia per la gioia dei bambini che potranno anche ammirare il grande trenino di legno di Vincenzo Altamura, un plastico ferroviario di 11 metri per 6.

Anna Morsone proporrà un allestimento museale di attrezzi della vita contadina e ci sarà anche un punto informativo della COOP in vista dell’apertura del nuovo supermercato ad Alpignano.

Verso sera arriveranno i trattori per partecipare al primo raduno alpignanese di questi veicoli che sono simbolo del lavoro nei campi.
In piazza per tutto il giorno si potrà anche ammirare da vicino una grande mietitrebbia.

La giornata è allietata dalla musica proposta da DJ KIANTO e dai balli country.

In collaborazione con Legambiente, nell’ambito delle attività di sensibilizzazione e promozione della Zona Naturale di Salvaguardia della Dora Riparia, verranno svolte alcune attività:

Alle ore 10.00 laboratori per bambini (durata 30 min) con intervalli di mezz’ora tra un laboratorio e l’altro
Dalle 10.00 alle 13.00: diffusione del materiale, in concomitanza con i laboratori
Alle ore 14.00 e alle ore 16.00: Uscita guidata nei sentieri naturalistici della ZNS (Durata da 1 a 2 ore).

Saranno inoltre proposti (in collaborazione con UniTre Alpignano e Amici dell’Ecomuseo Sogno di Luce) 4 percorsi diversificati per soddisfare le esigenze di tutti i partecipanti:

Percorso del centro storico con visita ai principali punti di interesse.
Percorso naturalistico breve costeggiando le sponde della Dora arrivando al bosco del Ghiaro (Km. 2,5 circa)
Percorso naturalistico medio costeggiando le sponde della Dora sino ai laghi Bonadies (Km. 4 circa).

La partecipazione alle camminate è gratuita ed è possibile iscriversi telefonando al 3337910604 oppure è sufficiente presentarsi al gazebo Pro Loco il 14 maggio 30 minuti prima delle partenze.

Sarà allestita apposita area ristoro con tavoli e panche a disposizione dei partecipanti alla manifestazione che potranno degustare prodotti a km0 preparati dai produttori locali.

A pranzo e a cena diversi stand proporranno infatti le loro specialità:
Panzerotti e ravioli del pastificio De Padova
Tagliere di formaggi di capra dell’azienda agricola Trevisan
Piattino di carne in barca dell’allevamento Sereno
Panin ed pulenta azienda agricola Racca
Spiedo bresciano cotto alla brace per 5 ore
I Canestrelli di San Giorio
Hamburger alla griglia
Patatine fritte
Il vino di Solidarmondo
Birra ceca alla spina
Popcorn, miele, bibite e caffè

Attrazione gastronomica della giornata sarà lo spiedo bresciano che è un gustoso piatto di antiche origini contadine tipico del pranzo della domenica.

Per cucinarlo occorre alzarsi la domenica mattina molto presto per preparare e cuocere lo spiedo. Vengono usati grandi spiedi, dette ranfie, su cui vengono infilzati diversi tipi di carne, tra cui maiale, manzo, pollo e coniglio e patate. Gli spiedi vengono messi a cuocere a fuoco molto lento in forni rotanti per diverse ore, almeno 5, e sono continuamente irrorati con abbondante burro fuso, salvia e sale.

Alla scoperta di Tiziano Bruno, volto emergente della moda e non solo

Brillante, fantasioso, disinvolto ed ipercinetico. Si presenta così Tiziano Bruno, giovane e rampante content creator ed influencer torinese. Classe 1994, Tiziano sente, fin da piccolo, il richiamo della moda, dello stile e della pubblicità. Il suo percorso professionale inizia prestissimo, non ancora ventenne, in occasione di un periodo di studio in Gran Bretagna.

Al suo rientro in Italia, partecipa al prestigioso concorso dell’agenzia Elite Model Look, risultando tra i 10 finalisti. Si aprono, quindi, le porte della moda. La partecipazione a Pitti Uomo lo mette in contatto con quel mondo che ha sempre sognato. Inizia così a collaborare con prestigiosi brand del settore, ma non solo.

Nativo digitale, utilizza i social, Instagram in primis, con grande abilità. Non un semplice influencer, ma un vero e proprio creatore di contenuti, sviluppati ad hoc sulle caratteristiche dei clienti. In breve tempo i grandi eventi, le Fashion Week, ma anche i Festival del Cinema di Cannes e Venezia, diventano i set su cui ambienta i suoi reel con cui offre visibilità internazionale ai brand che lo scelgono.

Abbiamo cercato di conoscere meglio Tiziano, con una intervista nella quale si è raccontato come un libro aperto.

Tiziano, come nasce questa tua passione per la moda?

Fin da piccolo, influenzato dai miei, ho iniziato a seguire questo mondo. In età adolescenziale, grazie anche alle mie caratteristiche fisiche, ho partecipato a vari concorsi tra i quali, il prestigioso Elite. Ho poi fatto shooting e lavorato per agenzie del settore. L’arrivo dei social mi ha, infine, indirizzato a raccontare la moda con occhio clinico. Mi ispiro seguendo le tendenze, ma ho una mia precisa identità e linea: TB style, che è poi anche la sintesi di quello che penso debba guidarci nel vestire, cercare di essere sempre se stessi.

Quali sono i brand dell’alta moda per i quali ti piacerebbe lavorare?

A livello maschile, sicuramente su tutti, Giorgio Armani. Poi Balmain e Yves Saint Laurent. Ho avuto la fortuna di conoscere e sfilare per Carlo Pignatelli, stilista che sento molto vicino al mio gusto e rappresenta bene la mia parte elegante e raffinata. Mi piacerebbe collaborare con qualche prestigioso brand sportivo, come Adidas e Nike, dal momento che sono stato Ambasciatore degli Stati Generali del Benessere e dello Sport, oltre essere comunque un grande sportivo. Pure il golf è uno sport che mi affascina molto, quindi perché no, anche con un brand come Callaway.

Brand Ambassador, Testimonial e content creator, in cosa consiste il tuo lavoro?

In parole povere creo contenuti digitali ad hoc, cuciti su misura per il cliente e li veicolo sui vari social. Un lavoro sartoriale nel quale, con il mio team creativo, realizzo contenuti per diffondere i messaggi che il cliente vuol far passare attraverso i prodotti. Io recensisco, provo in prima persona i prodotti. I contenuti sono video, foto o scritti. L’obiettivo è raggiungere tanti utenti ed accrescere l’esposizione del brand. È un lavoro concettuale molto stimolante.

Oltre la moda, per quali altri settori lavori?

Il mio lavoro mi permette di spaziare in vari ambiti. Per la moda sono stato rappresentante per l’Italia ad una Fashion Week di Parigi. Però, come detto, non mi occupo solo di fashion. E questo è ciò che mi appassiona. Ho lavorato, ad esempio, per il Salone delle due ruote e nel settore automotive per varie case costruttrici. Ho collaborato, inoltre, per il settore tecnologico, sponsorizzando vari prodotti high tech. Mi capita di occuparmi di sport, cinema e life style in genere. Il cinema mi ha permesso di presenziare al prestigiosissimo Festival di Cannes e al nostro Festival di Venezia. Tra le tante kermesse che mi hanno visto protagonista segnalo, su tutte, il Festival di Sanremo. Infine, ho poi dato visibilità anche a strutture del settore turistico.

Cosa ti chiede un’azienda abitualmente?

La richiesta è di collaborazioni a volte brevi, a volte a medio-lungo termine. Ogni progetto deve avere degli obiettivi chiari, come detto, attraverso dei contenuti poi veicolati sui social, in questo modo aiuto le aziende ad accrescere le vendite e l’engagement nei confronti del brand.

Vieni da Torino, città dove nasce la moda, ma ti trovi a meraviglia anche a Milano, mi dici una qualità che apprezzi di ciascuna di queste città?

Da torinese non posso non apprezzare la concretezza della mia città natale, che amo tanto per la sua arte e per essere tranquilla e spensierata, a misura d’uomo. Inoltre, Torino ha giocato un ruolo fondamentale nella moda, prima ancora di Milano, New York, Londra e Parigi, che oggi ospitano le settimane della moda. Di Milano invece amo l’intensità, è un fiume in piena, città ricca di opportunità, la sua vitalità è fondamentale per il mio business. Diciamo che una compensa l’altra e, concludo, sono un connubio ottimo.

Parlaci di te, chi è Tiziano Bruno?

Sono un ragazzo attivo, con senso dell’umorismo. Penso che la risata e l’ironia possa rappresentare la soluzione per affrontare i vari momenti della vita. Volonteroso, sono realista ma rimango fortemente ottimista e dinamico. Mi piaccio, sono preciso, cocciuto e voglio arrivare a realizzare i miei sogni.

So che, in particolare, c’è un accessorio che per te è un must, ce ne vuoi parlare?

Gli occhiali, il mio accessorio preferito di cui non posso fare a meno. Ho la fortuna di essere testimonial di occhiali da diversi anni. Mi piace poter cambiare. Per ragioni di fotosensibilità li uso sin da piccolo, inizialmente per protezione, poi crescendo mi sono appassionato agli stili e alle tendenze. Reputo gli occhiali non solo un accessorio ma la continuazione di sé, da saper indossare perché non devono sostituire lo sguardo. Quindi da utilizzare al meglio.

Hai eletto a tuo buen ritiro una località di mare, in Liguria, particolarmente cara ai torinesi…

Sì, Alassio. Un luogo fatato, vicino alla Costa Azzurra e alla mia città natale, Torino. Inoltre non distante dalla città di lavoro, Milano. Per me è un porto sicuro tra un viaggio e l’altro, un posto che mi permette di rigenerarmi, riflettere, contemplare ed avere un approccio creativo lineare e sereno.

Oltre agli occhiali, quali sono i tuoi altri interessi?

I motori e le donne. Poi la passione per il calcio, da cittadino del mondo tifo Juventus. Mi sarebbe piaciuto essere sportivo professionista. Amo molto leggere ed informarmi. La musica ha poi un posto speciale nel mio cuore. Mio nonno è un imprenditore nel settore degli strumenti musicali. Inoltre, i viaggi. Il viaggio è esperienza. Infine, come detto il cinema.

Se non facessi questo mestiere, cosa ti piacerebbe fare? e perché?

Il mio spirito creativo mi avrebbe spinto verso la recitazione, avrei fatto l’attore. Oppure, siccome la musica è la mia passione principale, il cantante. Sicuramente un lavoro artistico. Non mi ci vedo a fare lavoro d’ufficio. Ho bisogno di esprimere la mia fantasia e l’inventiva.

Cosa ti dà più soddisfazione quando sigli una collaborazione?

Dal 2022 ho una collaborazione con il prestigioso e storico brand Borsalino, azienda piemontese che seguivo fin da piccolo. Questo mi inorgoglisce, come è stata una grande soddisfazione ricevere in omaggio un cappello Borsalino a mio nome, una attenzione che ho apprezzato e che trovo molto appagante. Qualcosa che va oltre il ritorno economico che il lavoro produce.

ALESSANDRO SARTORE

La Settimana della cucina romana a Eataly Lingotto

Chef ospiti, piatti speciali, esperienze pratiche, per una settimana all’insegna di carbonara, amatriciana e non solo!

Dall’8 al 14 maggio, a Eataly Lingotto si celebra la cucina romana: un’intera settimana per provare i piatti più gustosi e succulenti della capitale preparati da veri esperti! Saranno 7 giorni all’insegna delle tipicità romane: carbonara, amatriciana, supplì e molto altro.

Per l’occasione, in cucina grandi chef si alterneranno ai fornelli. Si inizia lunedì 8 maggio, a pranzo e cena con Felice a Testaccio, uno dei locali storici di Roma, attivo dal 1936 sempre con la stessa passione e dedizione. A Pizza e Cucina saranno a menu supplì al ragu, tonnarelli cacio e pepe e fettuccine alla vignarola. Venerdì 12 maggio, invece, ecco l’Oste della Bon’Ora, che a pranzo e cena porta le sue ricette direttamente dal suo locale a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani, dove la tradizione romana incontra l’innovazione della cucina gourmet. La stessa cucina che sarà possibile provare in esclusiva a Eataly Lingotto, solo venerdì: cacio e pepe, carbonara e amatriciana saranno le protagoniste!

Bisognerà aspettare fino a mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giugno per il re della carbonara Flavio De Maio, oste del Velavevodetto, ma l’attesa varrà sicuramente la pena: da non perdere la trippa alla romana, le polpette di bollito e la grande padellata di bucatini all’amatriciana!

A calendario anche i corsi pratici di cucina romana: un appuntamento sarà dedicato allo street food, dalle tradizioni romane fino alle più originali sperimentazioni, ci sarà anche una lezione sulla pasta fresca per imparare tutti i segreti e le tecniche e i condimenti che meglio si abbinano. E poi, in programma anche una degustazione sui vini romani: con il Wine Club si farà un viaggio lungo la nostra penisola, soffermandosi nella capitale e degustando quattro vini unici, sorprendenti e insoliti.

Per prenotare un tavolo presso i ristoranti di Eataly Lingotto: www.torino.eataly.it

Per riservare un posto ad un evento o un appuntamento didattico a Eataly Lingotto: www.torino.eataly.it

Gli ospiti in cucina

  • Lunedì 8 maggio | Felice a Testaccio di Roma e Milano
  • Venerdì 12 maggio | L’Oste della Bon’ora di Roma
  • Mercoledì 31 maggio e giovedì 1° giugno | Flavio al Velavevodetto di Roma

Gli appuntamenti didattici

  • Lunedì 8 maggio | Wine club: i vini romani
  • Martedì 9 maggio | Street food romano
  • Domenica 14 maggio | Grazie Roma: pasta fresca di coppia

Il Festival della Nuova Umanità

20 – 21 maggio 2023
Via Madonna delle Nevi, 13
Frazione Casaletto, Gabiano
(ALESSANDRIA)

Caro direttore,

autocertificazioni Italia, prende avvio a partire dal 2021, grazie all’attività di alcuni cittadini,
sensibili alla tutela dei diritti umani e allo sviluppo di iniziative solidali. Fin dall’inizio, opera,
sinergicamente e in modo collaborativo anche con le Istituzioni, per l’ordine pubblico, la non
discriminazione, la pace e l’inclusione sociale, tramite lo strumento dell’autocertificazione, prevista
dall’ordinamento giuridico. La sua attività è, sempre e comunque, volta a garantire la vigenza dei
principi e delle norme fondamentali, sancite dalla Costituzione italiana, dall’UE e da accordi e
trattati internazionali, nonché da dichiarazioni sui diritti di tutti gli esseri umani.
Aletheia è una proposta e un progetto di sviluppo dell’autonomia dell’individuo, della sua
personalità e autodeterminazione.

Riguardo al FESTIVAL DELLA NUOVA UMANITÀ si svolge con una Fiera Olistica e
l’organizzazione di stand espositivi, conferenze, spettacoli e musica dal vivo.
All’evento, che prevede la partecipazione di migliaia di persone, ci sono anche spazi e attività per
bambini, più la zona per campeggiare con tende e camper per la notte.
Inoltre, vi saranno conferenze pluri-tematiche, con ospiti d’eccezione, laboratori e fantastiche
attività che renderanno questi due giorni speciali e indimenticabili per tutti.
Tutte le persone, che parteciperanno alla manifestazione, potranno entrare in piena libertà a far parte
della rete territoriale e sinergica di Autocertificazioni Italia e Aletheia per portare, concretamente,
l’impulso a un cambiamento virtuoso della società e delle sue dinamiche, al fine di ottenere sempre
maggiore collaborazione, solidarietà e inclusione tra gli esseri umani.
Il Festival si pone, infatti, come un seme operativo concreto di ordine, pace e unità per una causa
comune, ossia la costruzione e realizzazione di un mondo più giusto e aperto allo sviluppo integrale
della persona e alla sua auto-realizzazione.

L’imbarazzante presentazione…

File di lampadine illuminavano la festa. I tavoli e le panche di legno, per l’occasione, erano stati rimessi a nuovo da Bepi Venier. Ripuliti, passati meticolosamente con la spessa carta vetrata e tonificati con una mano abbondante di essenza di trementina e poi di coppale, una resina dura, traslucida, delicata d’odore.

La scelta del colore, un bel marrone carico, non era stata dettata da ragioni estetiche ma dalla necessità: erano le uniche due latte di vernice che Aquilino Bonello era riuscito a recuperare gratis da un suo vecchio cliente. Dunque, di necessità si fece virtù. La cucina, protetta da una struttura in tubi Innocenti, era stata montata su di un pavimento in mattonelle di ceramica posato da Teresio che in gioventù si era distinto come onesto artigiano piastrellista. Mariuccia era stata nominata, con il consenso di tutti, comandante in capo per le operazioni di cucina. Insieme a due amiche, Luisella e Adelaide, e a tre aiutanti a far da garzoni aveva predisposto un piano di battaglia adeguato. “Mettere insieme pranzo e cena per un oltre un centinaio di commensali per volta non è semplice”, ripeté per giorni, facendosi pregare. Maria era fatta così. Le piaceva fare la preziosa ma era solo scena; in fondo era ben contenta di farsi in due per la buona riuscita della prima festa dei pescatori del lago di Viverone, al campo sportivo di Azeglio. Lo specchio d’acqua dolce era il terzo lago più grande del Piemonte, situato tra l’estrema parte nord-orientale del Canavese e  e l’estrema parte meridionale del Biellese. E quella festa era davvero molto importante. Così come il contributo di Maria. La sua era una presenza indispensabile. Senza i suoi consigli e, quando capitava, senza il suo tocco, non ci sarebbero state quelle cene a base di pescato del lago che ogni mese venivano organizzate all’Osteria del Coregone Dorato. Nell’occasione aveva deciso di chiudere per tre giorni il locale, trasferendosi alla festa. Gran cuoca, dal cuore generoso e senza un’ombra di avarizia, non vedeva l’ora di poter raccontare a tutti i segreti della sua cucina. Immaginiamo che possa apparire come una stranezza, visto e considerato che i cuochi, di norma, sono gelosissimi dei loro segreti. Ma la nostra Maria  era convintissima di un fatto: a fare la differenza non erano solo ingredienti e tecniche ma il tocco, lamano. E su quello non temeva confronti. Un esempio, così a caso? La scorsa settimana, mentre si parlava del più e del meno, ci disse a bruciapelo: “Volete sapere come si fa la pastella per la frittura delle alborelle?” Non abbiamo fatto in tempo ad aprir bocca  che stava già declinando la ricetta. “Dovete versare in una terrina duecentocinquanta grammi di farina. Ci aggiungete due cucchiai di olio extra-vergine di oliva  e un pizzico di sale fino. Versate a poco a poco un bicchiere di birra chiara. Fatelo molto lentamente, sbattendo man mano con una forchetta, così evitate che si formino grumi. Con una quantità d’acqua sufficiente, a occhio, si ottiene una bella crema. Sapete montare gli albumi a neve? Bene. Ce ne vogliono sei. Quando sono pronti, li aggiungete alla pastella, mescolando ben bene dal basso verso l’alto. A questo punto non vi rimane che passarci i pescetti prima di tuffarli nell’olio bollente”. Tirò il fiato solo al termine della lezione,servendoci un gran piattone di quelle prelibatezze poichè Maria, mentre parlava, cucinava. Gli architravi della nostra organizzazione, oltre a lei, erano Duilio e Giurgin. Per la scelta del vino occorreva un intenditore. Chi meglio di Jacopo di Piverone poteva vantare competenza e passione? Marcato stretto, evitando che si perdesse via in troppi assaggi, indicò nel vino da tavola di un produttore di Carema il migliore in assoluto. “Questo va bene per tutti i palati, anche per quelli più esigenti”, sentenziò, accompagnando le parole con un sonoro schiocco della lingua. Occorreva però una padella bella grande, larga quanto le braccia di Goffredo. Ma a questa aveva pensatoTomboli, che di nome faceva Mariano, operaio in un’impresa artigiana. L’aveva costruita un po’ per volta, sfruttando la pausa del pasto di mezzogiorno. Svuotata con quattro avide cucchiaiate la minestra della schiscèta, si metteva al lavoro. Batteva la lastra, ripiegando il metallo per ottenere un bordo abbastanza alto da non far schizzare fuori l’olio. Il fondo era doppio, robusto. Sul manico, saldato alla padella, aveva applicato un’impugnatura di legno, fissata con quattro viti. Per friggere i pesci in quantità era una cannonata. Se quella di Camogli rimaneva la padella per la frittura di pesce più grande d’Italia, quella di Mariano è la più capiente e robusta del lago di Viverone. Oreste si è fatto avanti per averne una uguale ma Mariano non aveva sentito ragioni. “Paganini non ripete. Non è questione di soldi o di tempo. E’ che una volta fatta una padella così, con tutta la passione che ci ho buttato dentro, non credo di poterne fare una uguale. Per non far brutta figura, rinuncio”. Così, tra mega padelle e tanta buona volontà, la festa di Azeglio si aprì con un successo da non credere: tanti, tantissimi in coda per le razioni di frittura dorata, sfrigolante nell’olio d’oliva. Gli amanti del pesce non avevano che l’imbarazzo della scelta, degustando alborelle, trote, salmerini, tinche, carpe, persici, lucci e soprattutto gli immancabili coregoni impanati e fritti, marinati in carpione, proposti in umido con le verdure e il bagnetto. Come tutte le associazioni che si rispettino, anche la Società Pesca Libera Lago Viverone – dall’impronunciabile e scivoloso acronimo SPLLV – aderiva ad un organismo che di tutela e rappresentanza come la Fips, la federazione della pesca sportiva. Così, nell’intenzione di fare le cose per bene, venne invitato il delegato provinciale, un tal Giampiero Nuvoloni di Chivasso, per un saluto. Il delegato, un omone di oltre cento chili, dal colorito rubizzo e con una imponente zazzera di capelli sale e pepe, si presentò puntuale. Gli avventori riempivano i tavoli e in gran numero stavano già onorando la cucina di Maria. Lui, guardandosi attorno compiaciuto, si avviò verso il microfono con Giurgin , al quale era stata affibbiato l’incarico di cerimoniere. Schiarita la voce con un colpo di tosse, accingendosi a presentare il dirigente della Fips, Giurgin iniziò a sudar freddo. Si era scordato il nome di quest’omone che, alle sue spalle, pareva incombesse su di lui, basso e mingherlino, con tutta la sua mole. Un vuoto di memoria improvviso e imbarazzante. Come diavolo si chiamava? Nugoletti, Nivolini, Nuvolazzi? Oddio, che guaio. Che fare, a quel punto? Non aveva alternative. Decise di stare sul generico e quindi, con tutte le buone intenzioni, provò a dribblare la difficoltà del momento, pronunciando poche ma decise parole: “Amici, cittadini, pescatori. E’ un onore ospitarvi e un privilegio dare la parola al.. mio didietro”. Le risate, soffocate a malapena, si sprecarono. Il Nuvoloni, che si trovava alle  spalle del povero Giurgin, si ritrovò in mano il microfono. Rosso in volto e schiumante di rabbia, lo avvicinò alla bocca quasi volesse morderlo o mangiarlo. L’altoparlante gracchiava di brutto e questo non aiutò la comprensione. Chi poté udire le parole dell’iracondo delegato Fips giurò in seguito che non fu un discorso particolarmente memorabile. Comunque, dopo meno di cinque minuti, il signor Giampiero, scuro in volto come il lago durante una tempesta, restituì il microfono e se ne andò, incavolato nero, senza guardare in faccia nessuno. Giurgin, affranto, piagnucolava: “Non l’ho fatto apposta. Ero in pallone e mi è venuta fuori così”. La sensazione che tutti ebbero era che, per un bel po’, difficilmente si sarebbe ancora visto da quelle parti il Nuvoloni e, molto probabilmente, anche gli altri della Fips. La festa azegliese, comunque, finì in gloria e allegria, consolando Giurgin con un allegro e chiassoso “prosit”!

A Giaveno la mostra enogastronomica “Mangé a nòstra mòda”

Domenica 14 maggio

Eccellenze del Territorio – Mostra Enogastronomica” è l’evento organizzato dall’Associazione Valsangone Turismo che si svolgerà domenica 14 maggio dalle 9 alle 19 in piazza Molines.
L’obiettivo di questa manifestazione è di creare una vera e propria mostra mercato interamente ed unicamente dedicata alle eccellenze enogastronomiche giavenesi e della Val Sangone, al fine di pubblicizzarle e renderle simbolo ed icona della città stessa.

Giaveno, sino alle ultime decadi del XIX Secolo, era un piccolo borgo pedemontano caratterizzato da una netta prevalenza di residenti impiegati nel settore agricolo e dell’allevamento. Sino agli anni ’60 molte famiglie possedevano alcuni animali e terreni attraverso i quali riuscivano a produrre piccole quantità di trasformati per l’autosostentamento: formaggi stagionati, vini, grani integrali trasformati in pane e biscotti… materie prime che diventavano prodotti genuini e principale nutrimento.
Proprio quegli alimenti si trasformano oggi nei protagonisti assoluti del luogo.

Gli espositori di questa manifestazione provengono tutti dalla Val Sangone e esporranno cibi e materie prime selezionate, a volte frutto di tradizioni tramandate sino ad oggi, a volte invece piccole produzioni nuove nate da imprese giovani, che hanno deciso di porre la loro sede nel territorio, andando ad esaltarne le peculiarità come l’acqua e il clima.
Piazza Molines sarà protagonista di “Eccellenze del Territorio – Mostra Enogastronomica”, location di ampio respiro che permetterà l’inserimento anche di alcuni stand che racconteranno il luogo, con esposizione di attrezzi agricoli d’epoca e campanacci.
Saranno esposti anche alcuni trattori e macchine agricole utilizzati dalle aziende agricole proprio per la crescita e la cura delle produzioni.

All’interno della manifestazione avrà luogo l’evento “Ca dël Gust – valorizzazione eccellenze enogastronomiche del territorio giavenese e della Valsangone”, uno spazio del dire e del fare tra laboratori, racconti, presentazioni, show cooking e ricette del territorio a cura di alcuni ristoranti locali.
L’evento sarà condotto da Marco Fedele, esperto di comunicazione enogastronomica e ideatore del format che dialogherà e presenterà i produttori, aziende e ristoratori coinvolti.

Si racconterà di cucina di territorio e anche della tradizione della merenda sinoira con Paola Gula, giornalista, scrittrice e food lovers e il giornalista Marco Margrita, direttore comunicazione Echos Group e coordinatore per conto della stessa Società del progetto “Valsangone Experience” realizzato su incarico dell’Unione Montana dei comuni. E ancora, storie del luogo, laboratorio bimbi dedicato alla “Cucina della Mamma” con Angela Ventruti ma anche racconti di innovazione e giovani attività agricole attente alla salvaguardia dell’ambiente e sostenibilità.

Sarà infine allestita, proprio con l’intento di offrire la possibilità al visitatore di degustare le eccellenze enogastronomiche maggiormente iconiche, un punto ristoro, con somministrazione da parte di un’attività commerciale del luogo.

Un’idea che avevamo in mente da diverso tempo – spiega l’Assessore al Commercio e Agricoltura, Marilena Barone – dovuta proprio al fatto che ci sono nella nostra Città e nella nostra valle tanti produttori di grande valore. Una mostra in cui siano presenti tutti insieme servirà a diffondere ancor più la conoscenza dei loro ottimi prodotti e a favorire attività di filiera in cui loro utilizzino reciprocamente i prodotti gli uni degli altri”.

Il turismo enogastronomico è una fetta sempre più consistente del turismo generale; sono moltissime le persone che per i loro spostamenti prestano attenzione anche alle tradizioni e ai cibi dei luoghi visitati. Aggiungiamo quindi queste risorse alle tante già presenti sul nostro territorio, come quelle per il turismo outdoor. Sono contento della positiva risposta dei nostri produttori all’idea della realizzazione della prima edizione della Mostra enogastronomica”, conclude il Sindaco, Carlo Giacone.