LIFESTYLE- Pagina 16

Le Maschere di 40 comuni piemontesi a Palazzo Lascaris

Clima di festa e atmosfera d’altri tempi, nella giornata di mercoledì 12 marzo, nell’atrio delle carrozze di Palazzo Lascaris, da poco restaurato, dove le maschere tradizionali di una quarantina di comuni piemontesi si sono date appuntamento per essere ricevute dal Presidente del Consiglio Regionale Davide Nicco e prendere parte all’evento “Maschere a Palazzo”.

“In un mondo sempre più globalizzato – ha dichiarato il Presidente Nicco accogliendo le maschere – il Carnevale diventa occasione per far festa, ma anche per stare insieme e socializzare. Le maschere rappresentano una sorta di baluardo per valorizzare e tramandare storie e tradizioni di ogni singolo comune”.

Tra nobili e popolani, principi azimati, dame imparruccate e artigiani con i propri strumenti di lavoro, le maschere e iloro accompagnatori hanno avuto modo di visitare le sale auliche del piano nobile, la Sala dell’Ufficio di Presidenza e l’Ufficio del Presidente, la Sala delle Gesta di Sansone e quella delle Allegorie, oltre alla mostra “Orizzonte bianco” allestita al piano terra nella galleria Spagnuolo.

“Palazzo Lascaris è la casa di tutti i piemontesi – ha ricordato Nicco – sempre aperta a chi intenda visitarlo”.

All’iniziativa era presenti le Consigliere Marina Bordese e Gianna Pentenero, oltre ad alcuni Sindaci dei comuni rappresentati. Per la Città di Torino hanno preso parte le maschere Brindor e Caterinetta, oltre alla Lavandera e ij Lavandè d’ Bertula, il Conte Filippo e la Contessa Caterina di Agliè, le maschere in stile veneziano di Almese, il Gran Giardiniere e la Bella Cussotera di Brandizzo, il Marchese Teodoro I di Chivasso, il Re Peperone e la Bela Povronera di Carmagnola, i Conti di Casalborgone, i Conti di Baldassano di Gassino Torinese, il Conte Mombello Ugonetto e la Contessa Agnesina Gorreno di Moncalieri, il Conte Verde e Bona di Borbone di Rivoli, il Nobile del Castello di Revigliasco, i Conti Vagnone di Trofarello, i Conti Cremieu di Venaria Reale. Per la provincia di Asti sono intervenuti i Signori di Rivalba e Catelnuovo Don Bosco, per la provincia di Biella Gipin e Catlin a di Biella, per la provincia di Cuneo Ciaferlinx di Saluzzo e Monsù e Madama Ramassa di San Giorgio.

Mara Martellotta

Scienza di confine. Non ancora provata, ma in attesa di…

Venerdì 14 marzo il GARAGE DI ARTE e CULTURA propone una conferenza che sarà di sicuro impatto.

Siamo da secoli immersi nella realtà scientifica, una realtà che per approvare ogni scoperta deve sottoporla a verifiche ripetibili in laboratorio. Una volta dimostrata l’autenticità della scoperta, questa sarà infine presentata a esperti internazionali che ne valideranno accettazione e utilizzo pratico, almeno quando possibile (l’astronomia ha scienze provate ma poche volte praticamente utilizzabili).

Ci sono però avvenimenti, esistono storie, testimonianze, ritrovati archeologici che, pur nell’impossibilità di poter fornire prove tangibili, ci invitano a domande su chi veramente siamo e se la realtà che ci circonda è così limpida e lineare come ci viene raccontata.

La serata del prossimo venerdì si incentra attorno all’eredità spirituale ed intellettuale di Giancarlo Barbadoro, indiscusso leader de IL LABORATORIO DEL GRAAL, scomparso qualche anno fa.

Colto studioso di Religioni, antropologia, archeologia, ha lasciato in eredità al Gruppo un approccio alla conoscenza non convenzionale, non dogmatico, non vincolato a pregiudizi e preconcetti culturali o intellettuali, come le sue pubblicazioni hanno sempre dimostrato.

Alla ricerca di intelligenze diverse” – per esempio – è un suo famoso testo del 1991 nel quale l’argomento della ricerca della vita “al di fuori” della nostra realtà planetaria assume connotati amplissimi che superano i confini entro cui questo argomento viene spesso relegato.

Tornando alle prime righe di questa breve presentazione, quali sono i confini di cui si deve occupare la cosiddetta Scienza? Chi o cosa ha doveri e diritti di stabilire cosa sia “vera “scienza e cosa non lo sia? E soprattutto su quali basi poggerebbero questi limiti?

L’intelligente termine di “Scienza di Confine” considera proprio questo aspetto, mettendo sul tavolo non angolari risposte, ma certamente domande alla nostra sete di Sapere.

Esobiologia, ufologia, reperti archeologici o paleontologici, a detta di molti sono temi desueti e anacronistici perché non spiegabili con i sopracitati metodi convenzionali.

Giancarlo Barbadoro ha, però, lavorato tutta la vita per indicarci che tanti ritrovamenti, testimonianze o vestigia misteriose (per esempio l’esistenza della mitica Città di Rama) sebbene non provate scientificamente, non sono smentibili perché irreali, ma restano mute testimonianze ancora in attesa di Risposte. Sono quindi Scienza… anche se di confine!

Esiste poi un altro inquietante aspetto da considerare. Il passato, anche prossimo, ha visto studiosi di altissimo livello non accettati o espulsi dai consessi ufficiali per non essersi piegati a centri di potere economico e politico (e a volte per il semplice fatto di essere Donne e non Uomini, oppure di colore, religioni o etnie non gradite) subendo persecuzioni e avversioni di ogni sorta.

Il caso dell’ingegnere serbo-croato Tesla, vittima di tanti insabbiamenti, ma contemporaneamente una delle menti più brillanti del suo tempo, spicca fra i tanti esempi (se ne parlerà al convegno di venerdì). Per finire, come scrisse il filosofo americano Popper, per distinguere la scienza dalle pseudoscienze, questa deve essere sottoposta a tentativi di falsificazione, prove empiriche tendenti a confutarla.

Ma non è il nostro caso perché focus sarà la testimonianza di fatti e reperti non ancora sottoposti a falsificazioni perché … solo ancora in attesa di prove concrete.

SCIENZA DI CONFINE – I casi più clamorosi ai confini della scienza.

Relatori Gianluca Roggero e Roberto Garosci. Moderatrice Rosalba Nattero.

In collaborazione con RADIO DREAMLAND www.radiodreamland.it

VENERDI’ 14 MARZO, ore 21.00 presso il GARAGE DI ARTE E CULTURA, piazza Statuto 15 Torino – ingresso libero

Per informazioni 011530.846

Ferruccio Capra Quarelli

“Oltre il fashion gap”, la moda di domani secondo IED Torino

 

 

“La moda è da sempre il riflesso della società e delle sue mutazioni, testimone dei cambiamenti culturali e identitaria del proprio tempo- racconta Paola Zini, direttrice di IED Torino – Parte da qui il progetto di un fashion film che non documenti solo una sfilata, ma sia un viaggio emozionale nel contesto del “caos creativo” che oggi i fashion designer si trovano ad affrontare”.

“Fashion Gap” è una pellicola dietro le quinte con diverse chiavi di lettura che, attraverso le immagini di backstage e di momenti progettuali, tra i rumori della città di Torino e testimonianze dal vivo, esplora a fondo come prendano vita le proposte creative degli studenti del Corso Triennale in Fashion Design e dà voce alla loro visione di un futuro possibile.

Ne è nato un manifesto che immagina un domani dove la qualità prevale sulla quantità, che guarda al passato reinterpretando i codici classici in una nuova prospettiva contemporanea.

Dieci outfit, progetto di tesi di altrettanti giovani stilisti, sono protagonisti del video realizzato dallo studio Comodo64 e dal regista e fotografo di moda Ivan Cazzola che, con uno sguardo originale e provocatorio, porta sullo schermo il processo creativo e le idee che lo hanno ispirato.

L’era di contrasti che vive la moda oggi, in bilico tra l’effimero dell’immagine digitale che alimenta un mercato sempre più veloce e la spinta verso il ritorno all’artigianalità, diventa lo spunto di partenza per indagare i temi più diversi, dall’impatto degli oggetti sulle relazioni sociali e sulla necessità di riscoprirne l’essenza, alla ricerca di un rifugio interiore e protezione attraverso la moda, alla rappresentazione della fluidità del tempo e della sua percezione, fino all’analisi critica della nostra società. Ciascun progetto unisce elementi di arte, moda e design, indagando il rapporto tra individuo e collettività, invitando alla riflessione sull’equilibrio ecologico, l’evoluzione delle idee e l’impatto del passato sul presente , attraverso tecniche innovative e simbolismi che sfidano la visione tradizionale della realtà.

“In IED – continua Paola Zini – stimoliamo i nostri studenti a vivere il fashion design non solo come una forma estetica, ma anche come un’opportunità per riflettere e rispondere alle sfide del presente con creatività e consapevolezza, senza perdere di vista la cultura e l’arte sartoriale che hanno reso celebre la tradizione italiana”.

Attraverso il confronto costante con i docenti e la coordinatrice del corso Alessandra Montanaro, gli studenti hanno prima prototipato virtualmente e poi partecipato attivamente alla produzione dei capi della propria linea, selezionati e confezionati con l’aiuto dei docenti di modellistica, Ilaria Turchetti e Gianpiero Capitani, con le pelli e i tessuti messi a disposizione dalle aziende leader Rino Mastrotto e Berto.

Ne sono nate collezioni che, seppur diverse nel concept e nelle tecniche di realizzazione, riflettono però una visione ben precisa, quella del corso di Fashion Design di IED Torino, che si distingue per una metodologia progettuale che unisce la cura per il dettaglio all’uso di strumenti digitali, come l’innovativo software CLO3D, con una grande attenzione a ogni fase della produzione, dallo sketch a mano libera fino al confezionamento dell’abito finito.

In classe gli studenti acquisiscono, infatti, capacità tecniche e artistiche, imparando a selezionare i materiali e a valorizzare la manualità. In questo approccio si innesta anche una particolare sensibilità alla sostenibilità e all’inclusività, promuovendo una moda che assimila le istanze delle nuove generazioni e celebra la diversità, permettendo a ogni giovane designer di sviluppare un proprio stile attraverso un percorso creativo che culmina in una tesi espressiva e personale.

La forte influenza dell’estetica urban, che identifica lo stile e richiama anche il contesto territoriale e il background in cui si sviluppa il corso, Torino ex città industriale con una storica vocazione all’innovazione, ritorna anche nel video. Il palcoscenico in cui sfilano i modelli sono, infatti, le strade di San Salvario, ma soprattutto gli ambienti della nuova sede Marconi di IED Torino, il cui progetto di riqualificazione, realizzato all’insegna dell’uso consapevole delle risorse e firmato dallo studio di architettura Mercante Testa, invita a trasformare l’ordinario in straordinario. Cuore pulsante dei nuovi spazi sono i laboratori di sartoria e accessori, dove i capi prendono vita, nel video e nella realtà. Qui e nell’Archivio gli studenti possono sperimentare materiali, filati, stoffe per approfondire la conoscenza delle diverse fibre e texture e lasciarsi ispirare.

In questo nuovo hub creativo trovano casa in particolare gli oltre 250 studenti iscritti ai corsi dell’area moda, dai Trienni in Fashion Design e Design del gioiello e accessori, ai corsi di Formazione Continua in Visual Merchandising e Clo 3D al Summer Camp in Fashion Graphics. Si tratta di un ampio ventaglio di opportunità di studio per esplorare le nuove tendenze e trasformarle in ispirazioni, imparare le tecniche e i processi di lavorazione, collaborando con alcuni dei più importanti brand del settore italiani e internazionali.

 

Mara Martellotta

In visita al Salone del Vino

Il Salone del Vino di Torino è tornato alle OGR Torino per la sua terza edizione: un evento dedicato all’eccellenza vitivinicola del Piemonte e alla ricchezza del suo territorio. Da sabato 1 a lunedì 3 marzo, le OGR Torino sono state coinvolte più di 500 cantine, tra gli stand, le masterclass e i talk in programma, offrendo a wine lovers e professionisti/e un’esperienza unica all’insegna della cultura del vino.
Alle OGR Torino è stato possibile scoprire cantine provenienti da tutto il Piemonte: dalle realtà artigiane alle storiche eccellenze vitivinicole. A completare l’esposizione vitivinicola era presente una sezione dedicata a rappresentanze nazionali e internazionali. Al Salone del Vino Torino era possibile incontrare consorzi, associazioni di tutela e promozione, enoteche regionali e una vasta selezione di cantine. Un’occasione per approfondire il panorama enologico piemontese e conoscere i vini di altre regioni e paesi.
Ecco alcuni vini che mi sono particolarmente piaciuti:

Josetta Saffirio

Barbera d’Alba Superiore 2022
Vigne di 10 anni a Roddino, sulle bucce per 5 giorni , affinamento 13 mesi 50% Barrique 50% botte francese da 3000; e poi tre mesi di cemento .
Barolo Comune dí Monforte 2019
Le uve provengono dai Cru Perno per il 40% e da Castelletto per il 60% , sulle bucce per 21 giorni poi acciaio e quindi affinamento per 19 mesi in botte francese da 3000 per il 90% e Barrique per il 10%. Poi due mesi di cemento.
Barolo Ravera Novello 2019
Mt 450, terreno soprattutto roccioso, sulle bucce per 21 giorni; vinificazione in acciaio e 18 mesi di botte francese da 1500 e poi in bottiglia .
Barolo Castelletto Riserva 2017 Monforte
Vigne del 1948 ed in media oltre sessant’anni, mt 420 terreno prevalentemente sabbioso, sulle bucce per 30 giorni, fermentazione solo in Barrique, poi 25 mesi in botti da 1500 quindi ceramica da 3 a 6 mesi .

Cascina Valle Asinari

Barbera d’Asti 2022 San Marzano Oliveto
Vigne di 20 anni, mt 300 , terreno prevalentemente sabbioso limoso, sulle bucce per 10 giorni poi cemento quindi 3 mesi di botte grande di Slavonia da 5000 e poi di nuovo cemento per almeno 1 mese .
Barbera d’Asti Superiore 2022
Stesse vigne di 20 anni ,selezionate nella parte centrale intorno a 200 mt, cemento poi affinamento 10 mesi in botte di rovere di Slovenia da 5000 poi di nuovo cemento per 2 mesi .
Barbera Nizza 2020
Vigne vicino a Moasca, mt 300, vinificato in cemento poi 20 mesi di botte grande Slavonia non tostata da 5000 e poi di nuovo cemento .

Luca Leggero

Erbaluce TURCIAURA 2023
“Torchiato d’oro”
Vigne del 2015, Villareggia (To), terreno composto da sabbia ciottoli e detriti morenici,
7 mesi di anfora poi leggero passaggio in tonneaux usato per 20 giorni .
Erbaluce Rend Nen 2022 e 2021
“Non rende !”
7 mesi di anfora , acidità alta da 3 ph
Langhe Dolcetto Retro’ 2023
Vigne a Murazzano, metri 750, ceppi del 1940 in parte reimpiantati nel 2014, sulle bucce 10 giorni vinificato in acciaio
Canavese Nebbiolo La Vila 2022
Mt 250/350 , clone picotenero, terreno con scheletro glaciale composto da sabbia, vinificato in acciaio poi 10 mesi di botte Rovere austriaco da 2500 e 5000 e poi tino troncoconico di Garbellotto poi 5 mesi di anfora .
Canavese Nebbiolo Maura Nen 2021
“Non matura !”
Gran Cru selezione sulle masse di Nebbiolo , terreno roccioso ,sulle bucce per 30 giorni poi 10 mesi di botte grande austriaca e minimo 6 mesi anfora alla fine .Molto buono .

Giro di vite

Pinerolo (To)
Vertuj 2023
Vigne di 5 anni di Bian Ver, metri 450 ,versante sud /ovest, terreno prevalentemente sabbioso e con componenti di argilla , 0 giorni sulle bucce, tenuto a 0° per tre giorni poi a 16° per circa 20 giorni. Buonissimo.
Carbune’ 2020
Vigne di chatus , vinificazione a cappello sommerso per 20 giorni e poi 24 mesi di tonneaux di media tostatura e poi 3 mesi in acciaio . Buonissimo.
Arcansiel 2021
Vigne di Ramìe ad alberello, vendemmia tardiva, 15 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio poi 12 mesi di Barrique usate e poi di nuovo acciaio .
Elianta 2022
Vigne di Malvasia moscata, verificate in acciaio, 40% sulle bucce e 40% senza bucce .
Errante 2021
Blend di 30% di Freisa 40% di Barbera e il resto Bonarda e dolcetto . vinificato in acciaio.
Scarpentà 2022
Vigne di 15 anni, terreno composto da graffite, mt 500 , vinificato in acciaio poi 12 mesi di Barrique . Fantastico!

Dellerba

Pinerolo (To)
Remu 2024
Vigne degli anni 70, terreno minerale e composto da graffite, 15 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio , 30% di Barbera 70% di vitigni autoctoni pinerolesi .
La Bifa D Bòsch 2023
” non me la racconti giusta “
vigne di Barbera pinerolese, 15 giorni sulle bucce , 8 mesi di botte francese di secondo passaggio da 1000 .
Brigate Neir 2023
Vigne di Freisa zona Santa Brigida, vigne del 2016,15 giorni sulle bucce, vinificato in acciaio, 10 mesi di botte francese da 1000 e poi di nuovo acciaio .molto buono .

Stefano Rossotto

Chieri
Albugnano Jubè 2021
Mt 400 , terreno marnoso e sabbia, 40 giorni sulle bucce , vinificato in acciaio poi 12 mesi di Barrique usate e poi di nuovo acciaio.
Freisa Andvinà 2022
Sulle bucce per 35 giorni, vinificato in acciaio poi 9 mesi di Barrique usate per il 50% e poi di nuovo acciaio.

La Tribuleira

Santo Stefano Belbo ( Cn)
Albarossa Carlò 2021
Vigne di 23 anni, terreno sabbioso con marne, mt 250 , versante s/e , 15 gg sulle bucce , vinificato in acciaio e poi 24 mesi di botte rovere di Slavonia da 1500 e poi di nuovo acciaio .
Nascetta lunica 2022
Terreni sabbiosi con marne ,mt 250, vers s/e , vigne 20 anni , vinificato in acciaio , 6 mesi sulle bucce fini.

Le Marie

Barge (To)
Debarges 2022
Nebbiolo 100%, terreno di roccia, oltre mt 400 sulle bucce per sei giorni, vinificato in acciaio e poi 10 mesi di botte di rovere di Slavonia da 2500 .
Barbera 2022
Terreno di roccia, oltre metri 400, sulle bucce per 10 giorni vinificato in acciaio per 12 mesi.

Cascina Gilli

Castelnuovo Don Bosco (AT)
Arvelè 2021
100% Freisa , mt 360 , versante s/e , terreno Marna argillosa grigio azzurra con importante componente calcarea, vinificato in acciaio poi 24 mesi Barrique usate .
Albugnano Notturno 2021
100% Nebbiolo Albugnano, mt 440, versante s/e
terreno marna argillosa grigia con importanti componente calcarea, sulle bucce per 15 giorni ,minimo 12 mesi 70% in botte grande 30% Barrique usate .
Alla prossima !
LUCA GANDIN

A Horeca Expoforum la selezione italiana per il Bocuse d’Or 2027

Oltre alla prestigiosa selezione per il Bocuse d’Or, nel Lingotto Fiere di Torino Horeca Expoforum 2025 offrirà tre giorni di eventi dedicati alle eccellenze enogastronomiche, alle nuove tecnologie per il settore Ho.Re.Ca. e alle opportunità di business e formazione.

Torino, febbraio 2025 – La lunga corsa in vista dell’attesissima edizione 2027 del Bocuse d’Or parte da Torino. Il capoluogo piemontese ospiterà infatti per la prima volta le selezioni italiane in occasione di Horeca Expoforum, il Salone organizzato da GL events Italia per i professionisti del comparto Ho.Re.Ca., in programma dal 16 al 18 marzo 2025 a Lingotto Fiere.

Cuochi over 23 provenienti da tutto lo Stivale, ognuno accompagnato da un commis di cucina e dal proprio allenatore, martedì 18 marzo si contenderanno l’opportunità di partecipare alla più prestigiosa competizione di arti gastronomiche a livello mondiale, che si terrà come consuetudine al Sirha Lyon dal 21 al 25 gennaio 2027. All’appuntamento torinese verrà eletto il candidato italiano, scelto da una giuria composta da importanti chef. Il vincitore avrà di fronte a sé un percorso ricco di appuntamenti e di ostacoli che culminerà con la selezione europea e, successivamente, con la finale mondiale di Lione.

La selezione italiana del Bocuse d’Or è organizzata in collaborazione con la FIC (Federazione Italiana Cuochi) che, in occasione di Horeca Expoforum, proporrà anche altri momenti culinari di grande interesse come la Best Student Selection, l’appuntamento con la lady chef e quello con la Scuola Italiana Pizzaioli.

Gli altri eventi

Se gli appuntamenti in vista del Bocuse d’Or 2027 vogliono celebrare la grande versatilità e creatività della ristorazione italiana, altrettanto stimolanti si preannunciano gli altri eventi in programma durante la tre giorni di Horeca Expoforum.

Come, ad esempio, il calendario di incontri realizzato insieme all’Associazione Culturale Pièce che focalizzerà l’attenzione sulle eccellenze del territorio con momenti di contest, presentazioni e approfondimento sul mondo del cioccolato, del gelato e della tradizione dolciaria piemontese.

O, ancora, il ricco programma a cura di SCA Italy, che in un susseguirsi di spettacolari competizioni e workshop formativi coinvolgerà gli esperti e gli appassionati di caffè in un viaggio alla scoperta degli infiniti mondi racchiusi in una semplice tazzina: dal coffee triathlon alla latte art knock out, dai consigli per una buona tostatura a quelli per il corretto assaggio di un caffè.

Domenica 16 marzo torna anche il Master Coffee Grinder Championship, che mette al centro le capacità dei baristi o tecnici in gara di dimostrare le proprie conoscenze sul caffè e sull’utilizzo del grinder. Per la prima volta il centro di formazione Antonelli Academy fornirà supporto ai baristi che parteciperanno alla competizione, mentre Costadoro Caffè preparerà lo specialty per i concorrenti, proponendo un caffè di alto valore sociale appartenente alla Slow Food Coffee Coalition.

Al Lingotto Fiere ci sarà spazio anche per incontri b2b, pensati per favorire nuove connessioni tra fornitori, clienti e partner commerciali, showcooking, convegni tematici su tecnologie e trend emergenti, masterclass, momenti di formazione e molto altro.

La Fiera

Cuore pulsante di Horeca Expoforum 2025 sarà la parte fieristica con più di 200 aziende: dai grandi brand che guidano il mercato alle piccole aziende artigiane, partecipanti grazie al supporto di Regione Piemonte con lo sportello del fondo unico artigiano e contributi per la partecipazione alle fiere. Dalle start up innovative, che metteranno in mostra le nuove tecnologie a servizio del settore, alle tante Associazioni con le loro iniziative sociali.

Uno spaccato ricco e multiforme di un settore cardine dell’economia e della vita sociale, rappresentato in Italia da quasi 460 mila imprese, il 6,4% delle quali in Piemonte. Di queste, oltre 386 mila operano nella ristorazione (fonte: Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere).

Dopo il successo riscontrato lo scorso anno con la prima edizione, nel 2025 Horeca Expoforum si conferma punto di riferimento per gli operatori del comparto ai quali, da una parte si propone come terreno fertile per l’incontro, lo scambio di esperienze e la nascita di nuove opportunità di business. Dall’altra offre una fotografia nitida delle nuove tendenze e delle potenziali sfide future: dall’Intelligenza Artificiale, destinata a diventare un fattore determinante per intercettare e in certi casi guidare i desideri della clientela, alle nuove forme di esperienzialità e personalizzazione a servizio delle singole esigenze. Dalle nuove frontiere salutistiche alle sempre più necessarie soluzioni in termini di sostenibilità e antispreco.

Proprio in tema di antispreco GL events Italia ha stretto un accordo con il Banco Alimentare del Piemonte per allestire, durante Horeca Expoforum, uno spazio dedicato alla raccolta di prodotti non utilizzati dagli espositori. Questi verranno poi distribuiti alle persone in difficoltà attraverso le Organizzazioni Partner Territoriali.

Altrettanto caldo sarà il tema del lavoro. In quest’ottica, per il secondo anno Horeca Expoforum ospiterà la start-up Horeca Job, che offre un servizio innovativo per chi cerca e offre lavoro nel mondo Ho.Re.Ca. La ricerca di personale, infatti, è uno dei problemi più urgenti in una fase di scarsità di candidati. A un anno dal suo lancio, proprio in occasione della prima edizione della manifestazione torinese, Horeca Job ha raccolto 6.000 iscrizioni, facilitando 900 candidature per circa 200 offerte di lavoro. A Horeca Expoforum 2025 la piattaforma presenterà una novità importante, unica in Italia: Mirror, un test di valutazione psico-attitudinale sviluppato in collaborazione con Idea Management, leader nel settore, che integra il matching logico già gestito dall’intelligenza artificiale, fornendo un output anche sulle predisposizioni dei candidati.

«Dietro a un comparto complesso come quello dell’Ho.Re.Ca. ci sono infiniti mondi da esplorare – dichiara Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia – È un settore trainante per l’Italia e, come tale, si merita eventi dedicati di alto livello, capaci di andare oltre la semplice esposizione. Da questa analisi, un anno fa, è nato Horeca Expoforum: un investimento teso a creare un appuntamento di riferimento per il settore, dove gli operatori possano consolidare vecchie alleanze o stringerne di nuove, testare prodotti appena lanciati sul mercato, scoprire tecnologie e approfondire le tendenze con cui dovranno confrontarsi nel futuro prossimo. Questo approccio strategico fa di Horeca Expoforum un evento di successo».

HORECA EXPOFORUM 2025

  • date e luogo: 16-18 marzo 2025 ore 9.30 – 18.30 – Padiglione 3, Lingotto Fiere Torino, via Nizza 294
  • pubblico: evento dedicato ai professionisti del settore Ho.Re.Ca.
  • ingresso: gratuito previo accredito sul sito
  • Partner Horeca Expoforum –

Per ricevere la documentazione stampa e accelerare la procedura di ingresso al salone i giornalisti sono invitati ad accreditarsi online

Horeca Expoforum: i numeri del 2024

  • 150 espositori e circa 250 marchi rappresentati
  • 140 show cooking, masterclass ed eventi formativi
  • Un visitatore su tre è proprietario di un ristorante
  • 10.000 professionisti del settore

Le imprese dell’Ho.Re.Ca.

L’universo di aziende che fanno parte dell’Ho.Re.Ca. si compone di realtà molto diverse tra loro per dimensioni e tipologia. Tutte sono legate all’ospitalità, alla ristorazione e alla somministrazione di bevande AFH, ma includono anche società che, pur non offrendo servizi diretti al pubblico, sono essenziali, fornendo tutto il necessario per la preparazione e la gestione professionale degli spazi.

Tutte insieme contribuiscono alla diffusione della cultura enogastronomica italiana e alla promozione delle tradizioni locali e delle eccellenze del Made in Italy.

Il decalogo delle principali tipologie:

Il comparto Ho.Re.Ca. – Fonte: Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

Sotto il cappello “HoReCa” è possibile identificare tutte quelle attività orientate alla ricettività turistica, cui è possibile aggiungere altri settori strumentali funzionali alla fornitura di attrezzature alberghiere o per la ristorazione1.

In Piemonte, a fine settembre 2024 (ultimo dato disponibile) le imprese che sono riconducibili al canale “HoReCa” sono oltre 29.600 e rappresentano il 7% circa del tessuto imprenditoriale regionale.

A livello italiano, dove si possono contare circa 459.500 imprese in questo settore, il Piemonte rappresenta il 6,4% del canale HoReCa. Il 91% delle imprese svolge attività di ristorazione e bar, mentre la ricettività rappresenta l’8,7%; la fabbricazione dei mobili per cucine incide solo per lo 0,1% del totale.

La consistenza imprenditoriale resta stabile sia rispetto al 2023, sia a confronto con dieci anni prima, grazie al fatto che la crescita della ricettività turistica ha compensato la riduzione a carico di bar e ristoranti.

Attività HORECA – Fonte: Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

III trim 2024

ANNO 2023

ANNO 2014

ITALIA PIEMONTE ITALIA PIEMONTE ITALIA PIEMONTE
Settore Classe Registrate Registrate
Fabbricazione di mobili per cucina

3102

518

25

534

25

572

18

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 55

70

0

78

0

133

2

Alberghi e strutture simili 551

29.463

1.093

29.649

1.102

30.774

1.321

Alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni 552

40.818

1.324

36.744

1.230

16.672

672

Aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte 553

2.095

150

2.083

147

1.945

140

Altri alloggi 559

155

7

157

8

129

7

ToT Alloggio

72.601

2.574

68.711

2.487

49.653

2.142

Attività dei servizi di ristorazione 56

2.832

99

3.112

113

5.476

223

Ristoranti e attività di ristorazione mobile 561

228.085

16.109

226.296

15.988

190.288

14.011

Fornitura di pasti preparati (catering) e altri servizi di ristorazione 562

67

1

75

1

144

8

Fornitura di pasti preparati (catering per eventi) 5621

2.492

142

2.301

127

1.035

73

Mense e catering continuativo su base contrattuale 5629

1.931

104

1.996

105

2.441

142

Bar e altri esercizi simili senza cucina* 563

150.953

10.558

153.803

10.766

169.057

13.010

ToT Ristorazione

386.360

27.013

387.583

27.100

368.441

27.467

ToT HORECA  

459.479

29.612

456.828

29.612

418.666

29.627

*Include: bar, pub, birrerie, caffetterie, enoteche

1 Sulla base della classificazione delle attività economiche “Ateco” è stata possibile estrapolare i dati statistici relativi ai servizi di alloggio e ristorazione (Divisioni 55 e 56), integrati dal Codice 31.02, che corrisponde alla “fabbricazione di mobili per cucina”.

Giuseppe Cruciani, Maurizio Scandurra e il “canepardo”: ‘La Zanzara’ a Caramagna Piemonte

 

Sabato 15 marzo al Ristorante ‘Lago dei Salici’ va in scena la presentazione del best-seller ‘Via Crux: contro il politicamente corretto’. Attesi moltissimi ospiti illustri.

Sabato 15 marzo a Caramagna Piemonte (CN) l’appuntamento imperdibile è con un’ospite d’eccezione. Sarà infatti Giuseppe Cruciani il protagonista assoluto della serata-evento presso l’elegante cornice del ‘Lago dei Salici’, rinomato wedding & congress center fra i più ampi e raffinati in Italia nel suo settore. Media partner dell’evento è Radio GRP.

L’ideatore e conduttore de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’, l’iconico programma e podcast radiofonico più ascoltato in Italia, salirà sul palco nel corso di una vivace cena-spettacolo per affrontare al meglio, con il piglio critico, la sagacia e la verve inarrestabile che lo contraddistinguono, la sua crociata culturale “Contro il politicamente corretto”: sottotitolo di ‘Via Crux’, il suo bestseller pubblicato a luglio 2024 da ‘Cairo Editore’ recentemente diventato altresì anche un one-man-show teatrale che registra continui sold-out e apprezzamenti di critica e pubblico crescenti ovunque.

Un’occasione unica per confrontarsi a ruota libera con una delle voci più libere e irriverenti del giornalismo italiano, pronta a smascherare con puntuale precisione tutti gli inganni manifesti e occulti del nostro tempo. Rompendo gli argini, scardinando prospettive, strappando maschere in nome della verità troppo spesso artefatta a fini strumentali proprio con la complicità sfacciata dei mezzi d’informazione.

A dialogare con lui sarà Maurizio Scandurra, giornalista e saggista cattolico che proprio lo stesso Cruciani ha trasformato in uno degli opinionisti ricorrenti de ‘La Zanzara’. Special guest Luca Scazzi con il fidatissimo Canepardo, il dog più famoso di TikTok, entrambi diventati ormai da tempo un vero e proprio fenomeno social diffusissimo e altrettanto ilare che grande successo hanno riscosso anche durante lo scorso Festival di Sanremo a spasso per la cittadina ligure.

Giuseppe Cruciani è la voce degli italiani onesti, che lavorano, producono e difendono il mondo così com’è”, esordisce “Capitan” Giovanni Riggio, amministratore del ‘Lago dei Salici’ (www.lagodeisalici.com). Un giornalista e un intellettuale libero che incarna appieno la voglia di riscatto di un popolo e un Paese stanchi e stufi del giogo di bufale strumentali soltanto ai grandi poteri. Poterlo avere nostro ospite è davvero un onore, per condividere un momento di confronto sul futuro che ci attende tra un concetto e una battuta, fra un pensiero e una risata, in un clima conviviale e sereno”.

Proprio nel 2025 il ‘Lago dei Salici’ celebra il primo trentesimo anniversario dalla fondazione, che dal 1995 l’ha reso una location di primo piano sempre più richiesta e frequentata da ogni parte d’Italia per matrimoni, cerimonie pubbliche e private, set cinematografici e ricorrenze aziendali.

L’incontro a cena con Giuseppe Cruciani vuole essere il battesimo di un anno per noi speciale, con un calendario ricco di iniziative dui primo piano da condividere con chi ci segue da sempre insieme alle grandi figure e personalità del nostro tempo”, chiosa soddisfatto Giovanni Riggio, General Manager del premiato Event Center di Caramagna Piemonte, che alla carriera imprenditoriale affianca anche una passione attoriale verace che l’ha visto parte attiva, oltre che come concorrente in programmi tv di successo quali ‘Forum’ (con Barbara Palombelli), ‘Guess my age’ (con Max Giusti) e ‘Avanti un altro’ (con Paolo Bonolis e Luca Laurenti), anche in svariate pellicole accanto a personaggi del calibro di Antonio Zequila, Enzo Salvi, Denise Richards e Lorenzo Flaherty.

Per informazioni e prenotazioni su cena seduta e menù, tel. 0172 89236, oppure Whatsapp 392 0653237, con possibilità di pernottamento aggiuntivo in hotel per chi ne fa richiesta (a soli 2 km dalla location dell’evento).

La Prima dell’Alta Langa

Lunedì 10 marzo 2025, si è tenuta a Torino la settima edizione de “La Prima dell’Alta Langa”, la grande degustazione annuale delle Alte Bollicine Piemontesi presso La Centrale di Nuvola Lavazza dalle 9:30 alle 17:30.
82 produttori hanno presentato oltre 180 cuvée in degustazione.
Durante la giornata erano previsti due seminari per approfondire la storia e le caratteristiche della denominazione:
• Dalle 12:00 alle 13:00, gli storici del vino Pierstefano Berta e Giusi Mainardi hanno raccontato le origini e lo sviluppo del metodo classico più antico d’Italia.
• Dalle 16:00 alle 17:00, Edmondo Bonelli, esperto di geologia, parlerà dei suoli dell’Alta Langa.
Inoltre, era prevista un’apertura straordinaria del Museo Lavazza dalle 11:30 alle 18:00.
Alcune informazioni tecniche:
La denominazione di origine controllata e garantita “Alta Langa” è riservata solo da uve vitigni Pinot nero e/o Chardonnay dal 90 al 100%.
La zona di produzione nelle province di Asti , Alessandria e Cuneo.
Alta Langa deve rispettare queste caratteristiche :
  • spuma: fine e persistente;
  • colore: da giallo paglierino tenue ad oro intenso;
  • odore: fragrante, complesso, caratteristico della rifermentazione in bottiglia;
  • sapore: sapido, fine ed armonico;
  • titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
  • acidità totale minima: 5,0 g/l;
  • estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l
Come devono essere i terreni :
  • terreni: i terreni marnosi calcareo-argillosi, a fertilità moderata;
  • giacitura: esclusivamente collinare. Sono da escludere categoricamente i terreni di fondovalle, umidi e pianeggianti;
  • altitudine: non inferiore a metri 250 s.l.m.;
  • densità d’impianto: quelle generalmente usate in funzione delle caratteristiche peculiari delle uve e dei vini. I vigneti dovranno essere composti da un numero di ceppi ad ettaro non inferiore a 4.000;
  • forme di allevamento e sistemi di potatura: quelli tradizionali, controspalliera bassa con potatura a Guyot tradizionale o cordone speronato;
  • è vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irrigazione di soccorso.
Vinificazione ed invecchiamento:
La durata del processo di elaborazione (l’invecchiamento cioè dall’inizio della fermentazione in bottiglia destinata a rendere spumante la partita (cuvèe) e la durata della permanenza sulle fecce, minimo 30 mesi per “Alta Langa” spumante e “Alta Langa” spumante rosato e a 36 mesi per i vini con menzione riserva.
STORIA
Attorno al 1850, il Marchese Leopoldo Incisa aveva incluso diversi vitigni francesi nella sua collezione ampelografica localizzata nei vigneti di Rocchetta Tanaro. A metà dell’800 non mancavano in Piemonte impianti di Pinot. Già intorno al 1810 i Conti di Sambuy avevano introdotto alcuni rinomati vitigni francesi per migliorare la produzione vinicola locale. Carlo Gancia, però, aveva favorito la diffusione dei Pinot e Chardonnay intorno a Canelli per favorire la produzione dei suoi spumanti. Con il Progetto Spumante Metodo Classico in Piemonte, del quale la denominazione “Alta Langa” è nata, l’industria spumantistica piemontese ha dato al suo territorio un contributo di impegno economico e tecnologico prezioso per la produzione di spumanti Metodo Classico .
Il metodo di produzione dell’Alta Langa Docg – Alte bollicine piemontesi
Link
Ecco alcuni Alta Langa che mi sono particolarmente piaciuti:

Gancia

2013 millesimato Brut , sboccatura 10/2023 , 60 mesi sui lieviti
2010 millesimato Brut Riserva ,sboccatura 6/2024 , 120 mesi sui lieviti con 5 gr litro

Fontanafredda

Contessa Rosa 2018 Rose’ Brut Riserva , 70% pinot nero 30% chardonnay, sboccatura 2024,60 mesi sui lieviti con goccia di Barolo 1967
Vigna Gatinera 2016 100% Pinot noir Pas Dose’ Riserva, sboccatura 7/2023 , 72 mesi sui lieviti , single Vineyard
Vigna Gatinera 2014 100% Pinot noir Pas Dose’ Brut nature , sboccatura 6/2024 ,
108 mesi sui lieviti

Ettore Germano

2017 100% chardonnay Riserva Blanc de Blanc Pas Dose’ , 50% in acciaio, 50% 8 mesi in tonneaux , sboccatura 3/2024 , 65 mesi sui lieviti
2017 100% Pinot noir Riserva Blanc de Noir Pas Dose’, 50% in acciaio, 50% 8 mesi in tonneaux , sboccatura 3/2024, 65 mesi sui lieviti
2013 Brut , 80% Pinot noir 20% chardonnay , 70% acciaio, 30% tonneaux , sboccatura 2020 36 mesi sui lieviti

Contratto

2015 Riserva Pas Dose’ , 90% Pinot noir in acciaio, 10% chardonnay tonneaux usati per sei mesi ,sboccatura 3/2024, 100 mesi sui lieviti

Rapalino Fratelli

2019 Pas Dose’ , 50% Pinot noir e 50% chardonnay, sboccatura 12/2024,48 mesi sui lieviti
2018 Rose’ Pas Dose’ , 100% Pino noir, sboccatura 6/2024 ,60 mesi su lieviti

Enrico Serafino

2018 Zero Pas Dosè , Pinot noir 100%, sboccatura ? , 70 mesi sui lieviti
2018 Zero Riserva Pas Dosè De saignee’, cioè sanguinamento, Pinot noir 100%, sboccatura ?, 60 mesi su lieviti.
2011 Zero Riserva Pas Dosè , 85 %Pinot noir 15% chardonnay, sboccatura 2021,140 mesi sui lieviti

Bera

2018 Brut 70% chardonnay 30% Pinot noir, sboccatura 1/2024, bottiglia magnum ,80 mesi sui lieviti

Banfi

Cuvee’ Aurora 2017 Pinot noir 100%, sboccatura 6/2023 ,60 mesi sui lieviti
Cuveè Aurora 2015 Pinot noir 100%, sboccatura 11/2019 , 30 mesi sui lieviti
Cuveè Aurora Riserva Pas Dosè 2012 , 85% Pinot noir 15% chardonnay, sboccatura 10/2022 , 100 mesi sui lieviti

Abrigo fratelli

2018 Brut Riserva 100% chardonnay sboccatura 5/2024, 60 mesi sui lieviti

Pecchenino

2019 Riserva Pas Dosè, 70% Pinot noir 30% chardonnay, sboccatura 01/2025, 60 mesi sui lieviti

Tenuta il Falchetto

2018 Riserva Pas Dosè , chardonnay 100%, sboccatura 7/2024 Doss, 60 mesi sui lieviti
Alla prossima !
LUCA GANDIN

Trancio di salmone con puré di broccoli e ceci

/

Un tris di sapori per una ricetta d’effetto, un piatto completo, nutriente e sano. La delicatezza e morbidezza del salmone abbinate ad un colorato pure’ vellutato sorprendera’ i vostri ospiti.

***

Ingredienti

2 Tranci di salmone fresco

250gr. di ceci lessati

2 piccole teste di broccolo

½ spicchio di aglio

1 piccolo peperoncino

Olio evo, sale, 1/2 limone, prezzemolo q.b.

***

Cuocere i tranci di salmone a vapore irrorati con il succo del limone. Cuocere, sempre a vapore, i broccoli precedentemente lavati, quindi frullarli con l’aglio, il peperoncino, i ceci scolati e risciacquati. Allungare il pure’ con un mestolino di acqua di cottura dei broccoli per renderlo piu’ cremoso, aggiustare di sale, aggiungere l’olio evo ed il prezzemolo tritato. Servire tiepido.

 

Paperita Patty

Il turismo del sonno. Dove il riposo è la meta più importante

La vita odierna e’ pura frenesia. Il lavoro e’ fonte di soddisfazioni, ma anche di stress e stanchezza, cosi’ come la quotidianita’ familiare divisa tra doveri e abitudini logoranti. L’utilizzo eccessivo dei dispositivi elettronici, inoltre, ha creato tutta una serie di conseguenze che si vanno a sommare alla nostra impegnativa routine creando quella condizione oramai dilagante che e’ l’insonnia.

Non dormire abbastanza e’ snervante e porta con se’ conseguenze negative anche nella vita diurna come stanchezza cronica, irritabilita’ e difficolta’ a gestire la vita sociale e lavorativa.

Il sonno sta diventando un lusso, una dimensione determinante che garantisce una buona salute, sia fisica che mentale; ed e’ proprio per questo suo valore imprescindibile che ora anche le vacanze possono essere dedicate alla sua “pratica”. Il turismo del sonno e’ ora una tendenza, ma forse molto di piu’: una aspirazione; prenotare hotel che offrono condizioni perfette per il riposo, a cominciare da materassi di ottima qualita’, ambienti silenziosi, camere e vasche di deprivazione sensoriale, ipnoterapeuti e’ una realta’ che sta avendo molto consenso e questo perche’ il bisogno di dormire e’ cresciuto, il nostro corpo lo reclama.

Gli alberghi specializzati in questo settore del turismo hanno camere dai colori delicati, cuscini personalizzati, generatori di suoni ambientali, come i rumori bianchi, mascherine per dormire, massaggiatori specializzati, saune, aromaterapia, tisane rilassanti, illuminazione calibrata e docce all’eucalipto.

Sempre piu’ alberghi si stanno attrezzando per diventare rifugi del riposo perche’ questa necessita’ e’ destinata a crescere, dormire e’ diventata, infatti, una meta molto desiderata.

Possiamo immaginare queste strutture immerse nel verde, con piscine private, camere insonorizzate, biancheria in fibre naturali, in zone dal clima mite e indulgente.

I luoghi ideali per questa non-attivita’ possono essere casali immersi nella natura, alberghi lontani dalle mete turistiche affollate e troppo attive, posti dove, nei momenti liberi dal sonno, si possono visitare piccoli centri, gustare l’enogastronomia del luogo, fare passeggiate rilassanti in luoghi ovattati.

Dimentichiamo quindi file in macchina, spiagge gremite e afose, persone che urlano e si divertono rumorosamente, lo sleep turism ha bisogno di un suo galateo della tranquillita’, di un proprio cerimoniale della pigrizia.

All’estero questa vacanza all’insegna del relax e’ oramai una consuetudine che ha creato una vera e propria specializzazione turistica, nel nostro paese, siamo ancora agli albori, ma ci sono diverse proposte in zone come l’Umbria o la Toscana, basta fare una ricerca scrivendo “turismo del sonno in Italia”. Il Piemonte e’ una meta ideale per favorire il riposo, persi nei filari delle Langhe, nel silenzio delle montagne o nelle vicinanze dei bellissimi laghi. E’ una tendenza che ha un futuro concreto, abbiamo bisogno tutti di fare pause dall’inquietudine dei ritmi imposti dal trantran quotidiano che ci ha avvolge, abbiamo bisogno di dormire.

MARIA LA BARBERA