LIFESTYLE- Pagina 144

Tuffo nella storia con lo «Sposalizio di Bianca di Savoia e Galeazzo II Visconti»

Sabato 1 e domenica 2 ottobre, la Città di Rivoli farà un tuffo nel passato immergendosi in una magica atmosfera trecentesca.

Nell’ imminente fine settimana si svolgerà infatti la quarta rievocazione storica dello «Sposalizio di Bianca di Savoia e Galeazzo II Visconti», nobile matrimonio celebrato il 28 settembre 1350 nel Castello di Rivoli, per suggellare la pace tra Savoia e Visconti.

 “Finalmente torna la Rievocazione storica, torna in una veste nuova! Questa Amministrazione ha molto a cuore la storia, la cultura e le tradizioni del territorio”. – afferma il Vice Sindaco Laura Adduce – Per questo motivo crediamo nelle iniziative che danno continuità alle tradizioni storico-culturali della Città di Rivoli.

La manifestazione, organizzata insieme all’Associazione di Promozione Turistica Pro Loco di Rivoli, si svolgerà presso il piazzale Portici, Piazza Martiri, Piazza San Rocco, a Cascine Vica in Piazza Fratelli Cervi e nel centro storico di Rivoli. All’evento parteciperanno numerosi Gruppi Storici Medievali provenienti dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta, oltre a numerosi personaggi in costume ispirati al Medioevo tra cui gruppi di arcieri con accampamento, giocolieri, sbandieratori, falconieri, un coro gregoriano, musici. “

La manifestazione interesserà molto quartieri della città e vedrà la partecipazione di artigiani e di ristoratori.

 

Sabato 1 alle ore 15,30  il corteo formato da sbandieratori e tamburi e il Gruppo Storico Amedeo II percorrerà le vie del centro per raggiungere Piazzale dei Portici dove accompagnerà l’investitura del  Cigno Nero, tra giullari, saltimbanchi e giochi medievali, (compreso il torneo degli arcieri).

In serata è previsto l’attraversamento del corteo in via Rombò, piazza Martiri della Libertà, via Piol, via Arnaud, via Balzetti e alle ore 20 ci sarà la cena medievale in piazza San Rocco.

Domenica 2, invece, alle 14,30 in piazza Fratelli Cervi si esibiranno gli sbandieratori, i Cavalieri del Cigno Nero e il Gruppo Storico Amedeo VI. Dame e cavalieri si ritroveranno alle ore 15 presso Villa Cane d’Ussol (via Capra) per formare il corteo e accompagnare gli sposi. Il contratto di matrimonio verrà sottoscritto alle ore 16 in piazza Bollani, mentre il rito verrà celebrato alle ore 16,30 in Collegiata Alta, per poi raggiungere il Castello per festeggiare e scambiarsi i doni.

Alle 18,30 partirà da piazza Mafalda di Savoia il corteo che sfilerà lungo il seguente percorso: via Al Castello, via Fratelli Piol, piazza Martiri della Libertà, piazza Principe Eugenio, corso XXV Aprile, via Cavour. A partire dalle 19,30 ci sarà la cena medievale e lo spettacolo finale presso la pista di pattinaggio dei Giardini “La Marmora” in via Gatti.

“Non chiamarmi più ‘capo’!”

Diario minimo urbano…vedere e ascoltare per credere

Gianni Milani

Genio è decisamente peggiorato. Tantissimo. Non mi devi più chiamare “capo”! Gliel’ho detto mille volte…ma non lo capisce. Niente da fare! E’un continuo, ogni volta che gli passo davanti: “Ciao, capo! Tutto bene, capo? Hai bisogno, capo?” Ebbasta. Mi ha proprio rotto i coglioni! Adesso non passo più di lì, se no mi incazzo sul serio. E non perché è nero. Ci mancherebbe! Proprio io! E’ che non mi va di essere chiamato “capo”. E allora capiscilo una volta per tutte! Dagli un taglio! Dimmi “ciao Genio” o “ciao” … e basta! Genio è furioso. Urla al vento e ai passanti- che non vede neppure- il suo odierno problema. Che oggi è personificato in quel giovane e gentile ragazzo di colore sempre posizionato all’ingresso del supermercato frequentatissimo del corso. E che per qualche spicciolo è sempre pronto ad aiutare e a dare una mano a quanti – vecchiette e vecchietti soprattutto – escono a spesa fatta con sporte, borsoni e carrelli pieni. Non so il suo nome. E’alto e magrissimo. E gentile, dicevo. Parla a monosillabi l’italiano. Solo qualche parola. Poche. Parole che ha sentito da altri. Magari sul barcone affollato su cui è miseramente (ma almeno lui ce l’ha fatta) riuscito ad approdare in Italia, lasciandosi dietro il suo mondo, il suo “tutto”, per poi arrivare qui a Torino. Non so per quali vie traverse. Non so nulla di lui. Come e dove vive? Dove dorme? So solo che saluta tutti con un Ciao, capo, tutto bene? Ciao, mamma! O (a me, per esempio) Ciao, papà.. e la nonna (mia suocera)? Non fa male e non dà fastidio a nessuno. Anzi, si presta a dare una mano, per un caffè e una brioche, alle persone più anziane che vede in difficoltà. Come il suo amico, qualche isolato dopo, che, ramazza in mano, pulisce il marciapiedi dove un cartone a terra, con qualche riga scritta, invita a lasciare in un raccoglitore di plastica (difficilmente colmo a fine mattinata) qualche spicciolo, magari il resto del giornale acquistato all’edicola di fronte. Genio non ce l’ha con loro. Ci mancherebbe. Genio (ve ne avevo già parlato, qualche mese fa) non vuole semplicemente essere chiamato “capo”. E lo urla ai due venti. Un pensiero e una rabbia che sbottano in un gridare “fuori senso” e mal contenuto. Un’incazzatura fermentata nel silenzio di casa, forse per giorni, e che oggi è diventa cascata di sfogo al mondo intero. I passanti lo osservano. Sempre più curvo, passi sempre più lenti, dietro – malamente trascinato a mano – il carrello della spesa. La sua “mala solitudine” (ricordate?) lo sta impietosamente divorando. E’ un pugnale ben puntuto che gli trafigge il corpo l’anima e il cuore. I capelli sempre più lunghi bianco-giallognoli (ormai definitivamente dimentichi dell’esistere di quel benefico efficace liquido chiamato shampoo), i pantaloni sempre più larghi, magro magro, la mascherina debitamente portata a coprire il mento (!), da cui fatica a nascondersi perfino la lunga incolta (da chissà quanto?) barba bianca che fa capolino da ogni angolo del volto. “Che succede, Genio?” provo a fermarlo dal suo imprecare e dagli sguardi curiosi, alcuni (a firma di imbecilli) perfino divertiti e ridanciani. Ci conosciamo da trent’anni io e Genio. Un passato per entrambi da insegnanti. Poi altre strade per lui. La morte, qualche anno fa, della dolcissima moglie. I figli giustamente fuori gioco (del tutto o quasi) con le loro vite. Genio è solo. E qualche volta lo grida, a modo suo, al mondo, precipitando lungo un burrone da cui niente e nessuno (e, credo, nemmeno lui) può ormai salvarlo. “Eh, che succede?”, mi risponde. Succede che sono stufo d’essere preso per il culo, sentendomi chiamare tutti i giorni “capo” da quel ragazzotto, che poi mi fa anche pena, davanti al supermercato. Adesso per andare al bar non ci passo più. Mi faccio tutto il mercato. E’ meglio. Per un attimo pare calmarsi. Provo a fargli cambiare discorso. Macché. A me, proprio a me ‘capo’. Proprio a me che non ho mai sopportato quelli che sono o si sentono ‘capi’ facendolo pesare ai sottomessi (per loro) con le parole e con la violenza. Lo spirito sessantottino non s’è spento del tutto in Genio. E poi ‘capo’, non so perché ma mi ricorda troppo il ‘kapò” dei lager nazisti. E con l’aria che tira oggi nel mondo! E da noi! Ahi, non addentriamoci in politica. Cambio le carte. Ma senti un po’, Genio, hai fatto un po’ di ferie quest’estate? Non l’avessi mai detto! Mi sembra ancor più imbufalito. Ferie? Ma io le ferie non mi ricordo neanche più cosa sono! Ah sì, le ultime le ho fatte una decina d’anni fa, mi pare al mare, prima che se ne andasse la mia povera Caterina. Le parole inciampano nella memoria. Per un attimo. E poi Sai cosa mi viene in mente quando sento parlare di ferie? Mi vengono in mente la ‘Feriae Augusti’, quando studiavamo latino al liceo e anche alle medie ai nostri tempi. Ricordi? E ti so ancora perfino dire quando Ottaviano Augusto le istituì. Ci pensa una frazione di secondo. Era il 18 a. C. per ricordare ai Romani la presa di Alessandria e la triste fine di quei due là, lui soprattutto mica tanto furbo, Marco Antonio e l’irresistibile Cleopatra. Genio si è calmato. Genio, ancora oggi e nonostante tutto, uomo di grandi letture. La sua salvezza. Fa un gesto con la mano destra al cielo. Con l’altra trascina sbilenco il carrello della spesa, ingiallito e grigiastro come lui. Non mi saluta neanche. S’avvia (sul marciapiede opposto al supermercato) borbottando …18 a. C.? Boh…A casa devo andare a controllare. Alla prossima, Genio!

Gianni Milani

Trattori, polenta e tradizioni agricole alla Fiera di Bosconero

Bosconero, 5° FIERA DELL’AGRICOLTURA, la manifestazione è riuscita nonostante le previsioni di maltempo, specialmente nella giornata di domenica

La kermesse canavesana dedicata al territorio e i suoi prodotti chiude i battenti con segno positivo. La sfilata molto originale dei trattori, le tradizioni agricole raccontate ai visitatori hanno fatto si che anche in questa edizione “quasi normale” dopo il Covid, abbia contribuito a invogliare gli organizzatori a pensare all’ edizione numero 6. Un buon successo anche al “Pranzo del Contadino” organizzato dalla Pro Loco, senza dimenticare la polenta in piazza, organizzata dagli Alpini e il gruppo della Rusà. L’appuntamento è per settembre 2023.

Quante anime destinate ad affogare…

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

Quante anime destinate ad affogare… ancora oggi: 2022! Quanta essenza al femminile deturpata della propria anima, dello spirito e dell’indipendenza di essere e di agire… Povere donne sacrificate da quella veste nera e succinta, gabbia inesorabile che impedisce loro una vita “normale”. Il fiore dovrebbe essere l’esempio del loro incanto, capace di trasformarle in una vita nuova votata alla bellezza di una crescita libera e annunciata dalla meraviglia della loro natura. Potessimo combattere per loro lo faremmo… potessimo strappargli di dosso quella prigione, anche… ma ricordiamoci almeno di menzionare sempre il loro limite per apprezzare ciò che “noi”, esseri liberi e dalle vesti rosa , siamo invece oggi!

Successo per Tattoo Convention

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Entra nel vivo l’edizione 2022 della Torino Tattoo Convention, in programma fino a domenica 25 settembre al Pala Alpitour, che inaugura con un’ottima affluenza e un programma ricco di appuntamenti.

Tre palchi con musica dal vivo e DJ set, oltre 20 contest nel fine settimana e 250 tatuatori da tutto il mondo che sono già al lavoro con tantissime session prenotate. Dai tatuaggi minimal a quelli più articolati fino ad arrivare a delle vere e proprie immense opere d’arte sulla pelle. Alcuni tatuaggi richiederanno l’intero weekend per essere completati.

Tra i visitatori c’è chi arriva con un’ idea ben precisa e chi sceglie sul momento; chi ha prenotato da tempo il suo slot e chi invece resta folgorato dalla maestria dei tatuatori presenti e decide di tatuarsi in un contesto unico come la Torino Tattoo Convention.

Giunta alla sua XI edizione, la Torino Tattoo Convention, ospitata quest’anno al Pala Alpitour, è un evento anticonformista, colorato, pieno di musica e di festa: live show, concerti, esposizioni, lo street food più rock e un dj set con artisti d’eccezione. Per i visitatori è l’occasione per vedere al lavoro i grandi maestri internazionali e per farsi realizzare un tatuaggio da professionisti altrimenti inavvicinabili.

Tra gli ospiti più particolari i tatuatori orientali: Horizakura, Jinta2 e Shun Tattoo dal Giappone, Liu Shanqui dalla Cina, maestri dello stile orientale e figurativo, i cui tattoo sono vere e proprie opere d’arte, capolavori di tecnica ricchi di dettagli minuziosi. Nutrita la presenza di tatuatrici donne, tra tutte Roberta Mazziotti e Paola Currado, bravissime esponenti dello stile fine line, vera tendenza tattoo 2022: a differenza dei tatuaggi tradizionali, più spessi e pesanti, che li hanno preceduti, i tatuaggi a linee sottili sono diventati lo stile preferito da chiunque voglia aggiungere un disegno delicato o minuscolo alla propria collezione.

Un cane in classe in aiuto all’insegnante

La sua presenza migliora la capacità degli allievi ad apprendere e socializzare  

Sono ancora molte le persone che provano una sensazione di fastidio quando vengono a sapere che, nel loro condominio, arriva una nuova famiglia in cui uno dei componenti è un cane.

Talvolta succede che nei giorni successivi l’insediamento dei nuovi venuti, compaiono cartelli sul portone d’ingresso in cui si invita, con una evidente punta di umorismo involontario, a “non far abbaiare i cani…”

Il migliore amico dell’uomo non può fare altro se non che proteggere il proprio territorio, manifestando il proprio disappunto rumoreggiando a modo suo e questo capita specie nei primi giorni in cui la simpatica bestiola si installa in maniera definitiva nella sua nuova sistemazione, imparando a conoscere e a distinguere quanto gli succede intorno, riuscendo a distinguere quali possano essere gli eventuali pericoli.

Il cane fa la guardia, è vero, ma non solo. Oltre ai noti compiti che gli vengono assegnati ne scopriamo uno nuovo, quello di poter essere impiegato come elemento tranquillizzante in un luogo dove l’irrequietezza non manca, come una classe composta da ragazzi di età compresa fra i 13 e i 16 anni.

Nella città di Ausburg, in Baviera, ne parlo con il professor Florian Dorfler che vedo arrivare in aula accompagnato da un bell’esemplare di Hovawart/ Border Collie, una cagnetta di medie dimensioni di nome “Bella”, con cui entra nell’aula in cui insegna, già occupata dai suoi allievi, per nulla sorpresi dell’arrivo di quella che, ormai, considerano una nuova compagna.

Il professore, poco più che trentenne, è il responsabile di un esperimento, finora unico nel suo genere nei licei di Augsburg, e per il quale la classe 5d è stata giudicata adatta ad una innovativa  sperimentazione, sia in questo che nel prossimo anno scolastico.

Professore, come mai un cane in classe, fra gli allievi intenti ad ascoltare le sue lezioni?

“E’ un nuovo test. L’équipe di insegnanti sarà rafforzata dal mio cane Bella, che arricchirà la vita scolastica del Maria-TeresiaGymnasium, soprattutto della 5d dall’inizio del secondo semestre. Bella è un cane da scuola certificato, e viene continuamente addestrato. Vive nella mia famiglia ed è abituata al contatto costante con i miei due figli, Simon ed Helene, di cinque e tre anni, è pertanto abituata all’irrequietezza tipica dei bimbi, quindi non si scompone di fronte a situazioni in cui è presente una notevole agitazione, in particolare durante i giochi, a cui non disdegna di partecipare. Ovviamente Bella è andata a scuola per essere preparata alla convivenza con i bambini, ha concluso il corso con il massimo dei voti, ed ha avuto la medaglietta, il segno distintivo di ogni alunno presente in quest’aula.

Il suo carattere e da quel momento, la sua capacità di affrontare lo stress quando ha a che fare con i bambini, sono già stati messi a dura prova più volte”.

Qual è il compito specifico da svolgere, a cui è chiamato il suo cane?

“Un cane da scuola è un cane con un addestramento speciale; viene valutato da una equipe di specialisti della materia che hanno il compito di accertare la natura equilibrata dell’animale. A Bella

che, come tutti i cani impiegati nel progetto, viene regolarmente controllata da un veterinario, vaccinata, sverminata ed a cui è applicata la profilassi parassitaria regolare per garantirne uno stato ottimale di  salute, è stato assegnato il compito di svolgere il ruolo di cane da presenza in classe; per il momento mi accompagnerà nelle lezioni di tedesco solo per una doppia lezione (martedì, 08:00-09:30) e lavorerà con me, solo in squadra.

L‘uso di un cane da scuola può risultare assai positivo per i bambini, permettendo, sia di aiutare l’insegnante nel ridurre l’ansia, nei soggetti più emotivi, permettendo loro di ridurre squilibri derivanti da disagi familiari, riducendo in loro il senso della solitudine, aiutandoli a soffrire di meno dei disturbi del linguaggio, dell’attenzione e dell’aggressività. Il fedele amico dell’uomo permette una maggiore capacità di percezione e di comunicazione. Aiuta inoltre lo sviluppo delle abilità motorie,  siaquelle grossolane che e quelle fini, lo sviluppo delle abilità sociali e della struttura della classe sociale.

L’obiettivo principale che spero di raggiungere è quello di promuovere le competenze emotive e sociali degli studenti. Allo stesso tempo, la presenza motivante di un cane nelle lezioni di tedesco è un buon modo per allenare il contatto con questi animali, essendoci numerosi studi che confermano gli effetti positivi che un cane può avere sullo sviluppo della personalità complessiva di una persona”.

La presenza di una simpatica bestiola fra i banchi, per quanto tenera e educata, non può essere una fonte di distrazione per i giovani allievi?

“Per nulla. Vi sono numerosi lavori in cui vi è descritto che facilita la capacità di concentrazione, ed è un notevole stimolo per la creatività e l’immaginazione. Rappresenta un esempio ottimale della perseveranza, del senso di responsabilità e dell’empatia. Soddisfa il bisogno di vicinanza, e aiuta a restare sereni, svolgendo una funzione rincuorante sull’ l’umore. Incrementa la fiducia in stessi e, anche se può sembrare incredibile, migliora le abilità linguistiche e di lettura. E’ interessante notare che vi sono cani utilizzati proprio per la promozione della lettura perché, leggendo una novella ad un cane, i bambini si rilassano, non sono imbarazzati come quando leggono ad altri compagni. Accarezzandolo calmano lo stress, ed è stato dimostrato che la lettura avviene in maniera assai più fluida. Altri aspetti positivi dimostrati da un monitoraggio medico alla presenza di un cane, sono la riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, il rilassamento muscolare, gli effetti positivi sugli ormoni e un generale effetto positivo sulla salute.

Vi sono stati problemi o incomprensioni con le famiglie dei suoi allievi?

No, anzi, hanno dimostrato notevole entusiasmo e si sono dichiarate d’accordo nel tentare questa esperienza; del resto non poteva essere altrimenti di fronte alla prospettiva di un percorso didattico che si propone di permettere al proprio figlio di acquisire una maggiore fiducia, associata a un incremento dell’autostima, permettendo un miglioramento delle competenze sociali, a cui si deve aggiungere la scoperta di quel che un cane può offrire ad una persona, specie se molto giovane che assimila il concetto del  rispetto dovuto ai nostri fratellini, che vogliamo minori, ma che sono in grado di insegnarci a crescere e donare a chi vuole loro bene, un affetto  infinito.  Si tratta di un esperimento a cui guardare con grande interesse, meritevole di essere esaminato a fondo, per poter essere replicato in tutti gli istituti scolastici, visti i notevoli benefici descritti da varie fonti specifiche.

Le istituzioni scolastiche si sono dimostrate soddisfatte di questo lavoro che intendo continuare, anche in futuro in un’altra sede scolastica, in una città diversa in cui presto mi trasferirò per proseguire un’esperienza la cui valutazione, da più parti, è stata riconosciuta come molto positiva.

Rodolfo Alessandro Neri

Colazioni, aperitivi e non solo da Gerla 1927

Nell’incantevole porticata di Corso Vittorio Emanuele 88, ecco la principale sede di Gerla, una delle pasticcerie più rinomate di Torino.

La sua storia è lontana e risale al 1927, ma è a metà degli anni ’50 che i fratelli Gerla fecero conoscere la loro pasticceria sia a Torino che fuori dalle porte della città. Oggi i loro locali sono numerosi ed oltre alla sede di Corso Vittorio Emanuele 88, segnaliamo anche la croisette in corso Alcide del Gasperi 19E, il Motor Village Bistrò sito in Piazza Cattaneo 9 e la pasticceria caffetteria in Via Lagrange 34/H. Gerla non si trova però solo in Torino, ma si è spinta oltre la città anche in località montane aprendo una sede a Bardonecchia “Gerla La Tavola Rotonda” e San Sicario “ Ristorante Gerla 1927 Sporting”.

Infine e non di meno importanza, molto noti sono i catering Gerla che, oltre a fornire servizi a privati, sono in collaborazione costante con lo Stadio Olimpico Grande Torino e con il Teatro Regio, offrendo ai clienti un’eccezionale punto di ristoro. In particolare, nella location principale di Gerla 1927, che è stata luogo della nostra splendida esperienza, si può sperimentare colazione, pranzo ed un ottimo aperitivo. Le colazioni sono molto curate e rispondono ad ogni tipo di esigenza, tutti i giorni escono dai laboratori Gerla venticinque tipi diversi di brioches, tutte fatte a mano e farcite con prodotti freschi di prima qualità. La miscela di caffè scelta da Gerla è Lavazza che oltre alla caffetteria, offre Tè e Tisane. Non solo croissant ma la pasticceria offre, inoltre, un’ampia scelta di prodotti quali 75 varietà di cioccolatini , creme spalmabili, gianduiotti , macarons, biscotti, pasticceria secca e fresca e torte di ogni tipo,  classiche e  non. A pranzo vengono serviti piatti freschi del giorno, sia tavola calda che fredda.

L’aperitivo è molto curato , si possono scegliere tra una varietà di vini pregiati e cocktail alcolici e  analcolici Il personale è molto preparato e professionale; il maitre ci ha subito consigliato un’eccellente Franciacorta . La nostra scelta quindi si è diretta verso un calice di bollicine  ed il classico spritz. Entrambi serviti ad una temperatura perfetta, e, per quanto riguarda lo spritz, composto con le giuste dosi. Gli stuzzichini sono deliziosi, variano tra pizzette e mini panini in curcuma ripieni con crema di philadelphia, che vengono serviti su un elegante sheffield d’argento a “due piani”. Il nostro aperitivo si è svolto all’esterno. Il locale vanta anche una sala interna da loro denominata “L’Orangerie”, un luogo raffinato ed elegante, disponibile per pranzi aziendali, rinfreschi o semplicemente per prendersi una pausa ed evadere dalla frenesia della città. E’ stata un’esperienza senza dubbio da ripetere e da noi consigliatissima. Buon appetito e buon divertimento!

Alice Borgogno Colombo

Il Business match del Piemonte si gioca ai Ronchiverdi di Torino

Da Martini a Valmora, da Carlo Pignatelli a Caffè Vergnano da Head a Generali al Torino F.C. Venticinque eccellenze del territorio piemontese, aziende che si sono fatte conoscere a livello internazionale, si sono sfidate ai Ronchiverdi in un Business Match fino all’ultima idea imprenditoriale, che si è tenuto per tutta la giornata di martedì 20 settembre.

Si tratta della seconda edizione del B2B, evento unico nel panorama Torinese e non solo, l’appuntamento dedicato all’economia più atteso da Ceo e Ad, che ha lo scopo di fare incontrare aziende leader al fine di creare connessione fra loro, fare network e generare, di conseguenza, importanti opportunità. Le 25 imprese si sono sedute insieme ai tavoli dei Ronchiverdi dove, due rappresentanti alla volta di altrettante realtà imprenditoriali, si sono confrontate in match dedicati alla formazione di idee e partnership. Il tutto è avvenuto sullo sfondo del tema dell’illusionismo aprendo simbolicamente le celebrazioni agli Europei e ai Mondiali di Magia che si terranno a Torino nel 2024 e nel 2025. Ogni tavolo “da gioco” portava il nome di un mago, da Silvan a Houdini passando per Copperfield.

 

Alla conferenza stampa con i rappresentanti delle 25 aziende partecipanti. Hanno aderito: l’Assessore allo Sport e ai Grandi Eventi Mimmo Carretta, il Responsabile Marketing Confindustria Torino e l’Amministratore della Scuola di Amministrazione Aziendale Torino.

Presentazione dell’artista torinese Antonio Lapone che per l’occasione ha creato un’opera dedicata all’evento in 70 copie ciascuna delle quali numerata e firmata ed omaggiata a tutti i Partner Ronchiverdi. Alla fine del match, il pranzo firmato e curato da Marco Sacco, chef del “Piccolo Lago” sul lago Mergozzo e la brigata di “Piano 35”, all’interno del grattacielo IntesaSanpaolo di Torino, ha deliziato e ristorato i “campioni” sulla terra rossa per un giorno. Il tutto, fatto precedere da un aperitivo preparato dai bartender di “Casa Martini”, accompagnato dai vini dell’azienda Damilano e terminato dai dessert del gelatiere per eccellenza nella Città di Torino e partner del Circolo, Alberto Marchetti.

Nel corso della giornata i match sono stati intervallati da spettacoli di magia ai quali ha partecipato  anche il pluripremiato Luca Bono ex allievo di Arturo Brachetti.

“Noi crediamo fortemente nel fare impresa – spiega il Direttore Marketing dei Ronchiverdi, Massimo Di Conza – soprattutto in momenti complessi come questi l’unione crea opportunità, fatturati e di conseguenza posti di lavoro. E’ ormai universalmente riconosciuto che il network di impresa rappresenta un elemento centrale per sviluppare la capacità competitiva delle aziende. Fare rete per le imprese rappresenta un nuovo modello che si sta affermando come opportunità reale di competitività, per questo Ronchiverdi in occasione della giornata del B2B presenta in anteprima l’innovativo abbonamento Business che verrà poi ufficialmente lanciato entro la fine di ottobre”

 

Ronchiverdi

Corso Moncalieri, 466 – 10133 Torino

 

Chiara Vannini

Miss Italia, in finale per il Piemonte Giulia Giada Cordaro

ECCO LE 21 FINALISTE DI MISS ITALIA 2022
La proclamazione a Fano davanti all’arco di Augusto

 

Davanti all’arco d’Augusto, accolte dal calore della città di Fano, sono state proclamate le ragazze che parteciperanno alle finali nazionali di Miss Italia.

Ufficializzati anche i nomi delle seconde e terze classificate, che accederanno di diritto alle prefinali nazionali e alle prefinali regionali della prossima edizione del Concorso di bellezza.

Prima di raggiungere il palco per la proclamazione, le Miss hanno sfilato in corteo per le vie del centro storico di Fano capitanate da Miss Italia 2021, Zeudi di Palma. In testa, le ragazze delle Marche, omaggio simbolico alla Regione che ha accolto le prefinali del Concorso, in un momento particolare segnato dai drammatici fatti di cronaca di questi giorni.

A questo proposito, il corteo si è aperto con una sorta di flash-mob in piazza XX Settembre, davanti al Teatro della Fortuna, la location d’eccezione che nel week end ha ospitato i lavori della commissione tecnica presieduta dalla giornalista Maria Giovanna Maglie. Nel centro della piazza, davanti ad una grande scarpa rossa, simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere, le ragazze hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’alluvione. Già nei giorni scorsi, del resto, il Concorso si era stretto al dolore dei loro familiari.

Ecco dunque l’elenco delle finaliste nazionali e delle riserve:

PIEMONTE
Giulia Giada Cordaro
Alessandra Boassi
Arianna Roselli

VALLE D’AOSTA
Francesca Poma
Ludovica Tullio
Chiara Pertile

LOMBARDIA
Martina Broggi
Gaia Zamparelli
Marta Fenaroli

TRENTINO ALTO ADIGE
Eleonora Lepore
Michelle De Pinto
Angelica Lazzerini

FRIULI VENEZIA GIULIA
Maria Franceschi
Alice Toniutti
Jannet Antonia Belabed

VENETO
Anna Tosoni
Yassine Gueye
Lucia Lorenzin

LIGURIA
Mariela Nunez
Sara Hitaj
Nicole Barbagallo

EMILIA ROMAGNA
Virginia Cavalieri
Lara Boselli
Greta Mamini

TOSCANA
Arianna Polidori
India Piccinetti
Linda Duville

UMBRIA
Cecilia Alma Levita
Clelia Andreucci
Nicole Pippi

MARCHE
Glelany Cavalcante
Giada Preziuso
Jeyzel Ann Reyes

ABRUZZO
Beatrice Gioia
Giorgia (Xhorxha) Gjinaj
Siria Di Giacomo

MOLISE
Azzurra Gallinari
Antonella Iaffaldano
Marta Porreca

LAZIO
Lavinia Abate
Carolina Stigliano
Swami Ciucci

MISS ROMA
Federica Maini
Melania Ciano
Marta Antonucci

CAMPANIA
Noemi Pirozzi
Jasmine D’Aniello
Filomena Venuso

BASILICATA
Roberta Albano
Valentina Boccarelli
Lucia Traficante

PUGLIA
Anna Pia Masciaveo
Giorgia Polimeno
Isabella Lapenna

CALABRIA
Vanessa Foti
Noemi Casella
Zari Mastruzzo

SICILIA
Anita Lucenti
Anastasia Pellegrino
Alice Carbonaro

SARDEGNA
Carolina Vinci
Jessica Molino
Matilde Soro

Assegnate, inoltre, le seguenti fasce speciali:

Miss Coraggio 2022 a Marta Fenaroli
Miss Coraggio 2022 a Zari Mastruzzo
Miss Simpatia 2022 a Nicole Schiralli
Miss Talento 2022 a Lucrezia di Matteo

Alberto Marchetti presenta a Terra Madre la linea Zaba’

Torino si prepara all’appuntamento di Terra Madre Salone del Gusto dal 22 al 26 settembre, nello spazio dedicato al Piemonte. Lo zabaione rappresenta una delle ricette più  tipiche della cucina piemontese,  una crema a base di tuorli d’uovo, zucchero e Marsala, da accompagnare con ogni genere di biscotto e gelato da versare su una fetta di pandoro, arricchita poi con la panna.

Molte leggende sullo zabaione fanno risalire la sua origine e creazione proprio a Torino. Il maestro gelatiere Alberto Marchetti risulta da sempre innamorato delle cose semplici e genuine e ha scelto Torino per presentare ufficialmente “Zaba’: la nuovadolcissima linea tutta dedicata allo zabaione”.

Il ricavato delle vendite di Zaba’ sarà devoluto alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

Fedele alla filosofia con cui realizza i propri gelati, Alberto Marchetti utilizza pochi ingredienti, scelti con cura.

“Le uova – dichiara Alberto Marchetti con orgoglio – sono fresche, ricavate da galline felici allevate a terra, selezionate da Fantolino

Alberto Marchetti è  convinto che la bontà  sia disarmante e, per questo motivo, il progetto nasce nella Torre dell’Eremo di Pecetto, in provincia di Torino, insieme a un gruppo di ragazzi diversamente abili. Insieme a una rete d’impresa costruita con i partner di filiera, Zaba’ sostiene l’Arsenale dell’Armonia, progetto di Ernesto Olivero che dà forma al sogno della pace, dell’accoglienza, integrazione e armonia che sono stati da lui realizzati nel 1964.

Zaba’ è buono anche da bere, caldo e ottimo per accompagnare biscotti. Basta togliere il tappo e scaldarlo a bagnomaria o in microonde. Perfetto a temperatura ambiente per variegare gelati o arricchire creme e panna montata.

Lo zabaione cremoso e profumato, dal colore dorato, è  diventato un must per tutti gli amanti delle golosità  di Alberto, che lancia una linea dedicata, per il momento composta da sei varianti.

Accanto allo Zaba’, zabaione classico di Alberto, compaiono lo Zaba’ riserva, lo Zaba’ per birra Baladin, Beermouth Baladin, lo Zaba’ per mago Rabin, bianco chinato del mago, lo zaba’ per terra madre, al moscato presidio di Strevi, e lo Zaba’ per gli aironi, nero sake’ italiano.

Mara Martellotta