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Pazienti o clienti?

Da alcuni anni assistiamo ad un vero e proprio bombardamento di spot pubblicitari su integratori, farmaci da banco, prodotti omeopatici in grado di aiutarci a ridurre il livello ematico di HDL, a migliorare la qualità del sonno, a prevenire malattie da raffreddamento, migliorare il tono muscolare, migliorare le performances sessuali e molto altro.

Da notare che su ogni confezione è chiaramente indicato che l’assunzione di quell’integratore “non sostituisce uno stile di vita corretto ed una dieta adeguata”; sorge spontanea, quindi, una domanda: se io conducessi uno stile di vita corretto andrei forse a comprare degli integratori?

Va notato che non essendo considerati farmaci, sono esentati dai controlli riservati ai farmaci tradizionali.

Peccato che alcuni di essi, ad esempio l’iperico, la melatonina, la curcuma, la liquirizia, il riso rosso e altri possono avere effetti collaterali anche gravi, anche se in una percentuale ridotta di casi, che sconsigliano la loro assunzione inducendo, di conseguenza, al mantenimento della patologia per combattere la quale erano stati assunti.

Prendiamo per esempio la curcuma: danni epatici anche gravi (epatopatie) e problemi nel caso si soffra di calcolosi biliare, eppure è diventata un “must” degli integratori ed in cucina.

Che dire dell’iperico? Utilizzato come olio di San Giovanni (il 24 giugno è il giorno migliore per la raccolta dei suo fiori), antibatterico e cicatrizzante, ne è fortemente sconsigliata l’assunzione per via orale da chi soffra di disturbi bipolari, alle donne che allattano e a chi assuma antidepressivi.

E l’elenco potrebbe continuare a lungo. Cosa voglio dire?

Perché assumiamo integratori, farmaci, rimedi omeopatici, anziché eliminare all’origine i problemi? Se per eliminare il colesterolo (che non è sempre di origine alimentare ma ha una causa endogena) assumiamo farmaci pericolosi anziché alzare l’HDL (o colesterolo buono) facendo movimento, vita attiva e rinunciando quando possibile all’auto a favore di una camminata salutare, e ridurre quello cattivo (LDL) evitando cibi spazzatura, non andiamo certo nella direzione giusta, perché a problema aggiungeremo problema.

E che dire delle erbe, ritenute erroneamente non dannose? Meno pericolose dei farmaci di sintesi, se assunte senza controllo medico e, soprattutto, senza aver dichiarato eventuali patologie in atto, allergie o assunzione concomitante di altri farmaci, possono essere molto pericolose. E’ il caso della digitale, del colchico; quando un farmacista, che ci conosce, ci vende un farmaco per il quale occorre la prescrizione, non ci sta facendo un favore ma sta mettendo a repentaglio la nostra salute.

Se non acquisiamo una forma mentis che veda al primo posto la prevenzione e, eventualmente, la cura delle cause, anziché curare per anni i sintomi, saremo i clienti perfetti da fidelizzare per qualsiasi casa farmaceutica; affidando a una sostanza la soluzione dei problemi legati, spesso, alla nostra pigrizia, ai nostri disordini alimentari o, più semplicemente, inseguendo ciecamente le pubblicità non soltanto non avremo miglioramenti ma diventeremo schiavi di un prodotto, perché appena cesseremo di assumerlo tutto tornerà come prima.

Se assumiamo ansiolitici o antidepressivi ma non andiamo alla ricerca del nostro malessere non soltanto non risolveremo il problema ma peggioreremo sempre più la nostra salute perché ci intossicheremo e danneggeremo il nostro organismo; se abbiamo paura di un intervento chirurgico e assumiamo farmaci che rendono sopportabile il dolore, ci permettono di muoverci più agevolmente o migliorano comunque qualcosa in noi ricordiamoci che non abbiamo risolto nulla, abbiamo solo nascosto i sintomi lasciando irrisolta la causa.

In piemontese si usa un’espressione eloquente: “L’è cuma feje ‘n papin a na gamba ‘d bosc” (E’ come fare un impacco ad una gamba di legno), segno che non risolveremo nulla, semmai cronicizzeremo il problema.

E se cambiassimo strategia?

Sergio Motta

Carnevale in Piemonte 2025

A cura di piemonteitalia.eu

Tra le tante iniziative tipiche di questo periodo dell’anno, spiccano in Piemonte i festeggiamenti carnevaleschi, il cui clou avviene generalmente il Giovedì e il Martedì grasso, ossia l’ultimo giovedì e l’ultimo martedì prima dell’inizio della Quaresima. I numerosi appuntamenti spaziano dai Carnevali tradizionali che affondano le radici nei riti propiziatori di fine inverno, eredità più profonda della società contadina e montanara, a quelli più recenti, spesso allegorici, passando per le rievocazioni storiche dove storia e leggenda si intrecciano e si confondono.

Leggi l’articolo:

https://www.piemonteitalia.eu/it/eventi/dettaglio/carnevale-piemonte-2025

 

Mezze penne con crema di zucca: sapore avvolgente

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Un irresistibile primo piatto autunnale per chi ama la zucca. Condimento semplice, cremoso, avvolgente con un tocco  croccante di mandorle e nocciole. Equilibrato nei sapori e super goloso!
Ingredienti per 4 persone:
320gr. di pasta tipo mezze penne
600gr. di zucca decorticata
25gr. di parmigiano grattugiato
25gr. di mandorle
25gr. di noci sgusciate
1 spicchio di aglio
Prezzemolo
Sale, pepe, noce moscata, olio evo
Cuocere la zucca a vapore, lasciar scolare bene. In un mixer sminuzzare le noci, le mandorle e l’aglio. Aggiungere la polpa di zucca, il parmigiano, l’olio, il sale, il pepe e la noce moscata grattugiata. Mescolare bene, scolare la pasta, condire unendo un mestolino di acqua di cottura nel caso risultasse asciutta. Servire subito.
Buon appetito!
Paperita patty

Quintino e la “passione” per gli animali

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Vi ricordate del Quintino? Quello che era stato pizzicato dal maresciallo Valenti?! Ve lo rammentate? Beh, è stato visto dalle parti di Armeno. Ormai conduce una vita randagia. Un po’ qua, un po’ là, senza fissa dimora.

Quando gli riesce si fa ospitare da qualcuno che gli offre un piatto di minestra e lo fa dormire nel fienile o dentro alla stalla. Quando “marca picche”, invece, chiede la carità sul sagrato delle chiese e quand’è stanco s’infila in qualche androne con la sua coperta. Che vita grama…In fondo mi dispiace, ma guardate.. è meglio che stia lontano da qui perché di guai ne ha combinati tanti, troppi“.

Il macellaio Belmonti era ossessionato da Quintino. Da quando aveva rilevato l’attività del vecchio Aurelio, ritiratosi in pensione più per via dell’artrite che gli aveva deformato le mani che per l’età, si riforniva di carne bianca quasi esclusivamente dai “locali”. Cioè, per farvi capire meglio, da tutti quelli che allevavano polli, anatre, oche o conigli tra le farzioni di Stresa e Baveno. Principalmente si serviva dalla “signorina” Rosa Princisvalli, una donnetta secca e nervosa di quasi ottant’anni che viveva sola dopo che il marito – il droghiere Brunello Pinzocchi – non era più tornato a casa dopo essere uscito per prendere il giornale, una domenica mattina. Il fatto, accaduto più di trent’anni prima, aveva suscitato grande scalpore. E solo qualche tempo dopo si era saputo che il droghiere aveva lasciato la moglie per trasferirsi “oltralpe”, cioè in Francia. C’era chi giurava che si fosse invaghito di una trapezista del circo di Lione che aveva frequentato le piazze dei paesi affacciati sul lago Maggiore con qualche spettacolo.

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C’era chi era pronto a scommettere, invece,  che la “fuga” fosse stata l’epilogo di una lunga e mal sofferta convivenza con la “signorina” che non voleva sentir ragione di cedere alle lusinghe del povero commerciante. “Un matrimonio in bianco”, dicevano le malelingue. “E per di più con una donna dal carattere impossibile”, aggiungevano quelli che sapevano tutto di tutti. Così la nostra Rosa  Princisvalli finì con il restare ,per tutto il paese, “la signorina”. La poveretta si era così buttata, anima e corpo, nell’allevamento intensivo degli animali da cortile. Che, una volta raggiunta la “pezzatura” giusta, venivano ceduti ,a modico prezzo, al macellaio Belmonti. Tutto andava via liscio come l’olio finché non iniziarono i problemi. Era da un po’  che in località Viscania, tra la parte bassa di Oltrefiume e la massicciata della ferrovia, i pollai  – nottetempo – venivano visitati da faine o volpi. Erano vere e proprie razzie di polli. Sparivano, come d’incanto, quasi senza lasciar traccia, se si escludevano poche penne sparse qua e là. Un lavoro  fin troppo “pulito” che aveva suscitato molti dubbi e interrogativi. Poi erano iniziati a sparire anche i conigli. E questo sì che era un fatto molto, ma molto strano. Stavano rinchiusi nelle loro gabbie con tanto di chiavistello. Come facevano i predatori a ghermirli? “ Altro che faina o volpe. Qui i predatori sono sì dei gran animali, ma a due gambe. E, lo giuro sul Padreterno, se mi capitano a tiro di schioppo non ci metto neanche un attimo a premere il grilletto. Brutti manigoldi!  Guardate qui anche voi! Guardate che roba. Mi hanno fregato dieci conigli, tre anatre e una mezza dozzina di galline ovaiole. Delinquenti del boia!“.

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Amedeo Scozzari , che abitava vicino alla “signorina” Rosa, era stato “visitato” pure lui, ed era infuriato come un toro. Seduto al tavolo d’angolo del circolo operaio, raccontava la sua disavventura, rosso in faccia e in preda all’ira, stringendo il collo della bottiglia di Barbera quasi volesse strangolarla. Le denunce dei furti erano poi finite, in carta da bollo, sulla scrivania del maresciallo Ovidio Valenti che incaricò il brigadiere Alfio Birilli di effettuare i necessari sopralluoghi per avviare l’ormai inevitabile indagine. Del resto, di fronte alle denunce, l’Arma non poteva chiudere gli occhi. E così, dopo un paio di settimane di verifiche, controlli e appostamenti, il mistero venne svelato, smascherando i responsabili delle azioni criminose. Infatti, ottenuto un mandato di perquisizione, il maresciallo – accompagnato dal brigadiere e dall’appuntato Jannuzzi – si presentò alla porta di casa di Quintino, a fianco della foresteria di Villa Mussi. Al bussare insistente del maresciallo Valenti l’uomo non si fece pregare, aprendo la porta.

Agli occhi dei carabinieri, varcata la soglia, si presentò una scena incredibile. C’erano galline e conigli che scappavano in ogni angolo. Piume dappertutto e polli – defunti e spennati –  messi in fila sul tavolone di legno della grande cucina. Un paio di oche starnazzavano sul vecchio divano sfondato che metteva in mostra le sue molle. Persino un tacchino che, a occhio e croce poteva pesare una quindicina di chili, correva su è giù per la stanza goglottando. E Quintino? Con una flemma anglosassone guardò negli occhi il maresciallo e, indicandogli il cugino che stava seduto di fronte al lavello , colto di sorpresa mentre era tutto intento a spennare un’anatra, gli disse: “Maresciallo, è il cielo che la manda. Mi aiuti lei a dire a mio cugino che non mi piace vedere tutti questi animali per casa. Io, per parte mia, gliel’ho rammentato un sacco di volte di non portare queste bestie in casa ma lui, niente. E’ un gran testone. Dice che gli piacciono tanto, che ama gli animali!”. I carabinieri ascoltarono attoniti e poi, pur tenendo conto della disarmante confessione di Quintino, non potendo far altrimenti, arrestarono entrambi, denunciandoli a piede libero come “ ladri di polli”. A sua volta, il giudice del tribunale di Pallanza che li giudicò per direttissima, pur condannandoli, inflisse loro la pena minima, con tutte le attenuanti: tre mesi, con la condizionale, una multa di centomila lire e la raccomandazione di non manifestare più in quel modo illegale la  “passione” per gli animali.

Marco Travaglini

 

Plum cake dolce di zucchine

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Una ricetta insolita un dolce a base di zucchine, vero? Il risultato credetemi vi stupira’, e’ un dolce soffice e profumato, veloce da realizzare, adatto a tutti, ideale per ogni momento della giornata, provare per credere!

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Ingredienti

250gr. di farina 00

3 uova intere

180gr. di zucchero

80ml di olio di semi

30gr. di uvetta

50gr. di cioccolato fondente

20gr. di noci

200gr. di zucchine fresche

1 bustina di lievito per dolci

1 pizzico di cannella (facoltativo)

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Lavare le zucchine, grattugiarle e lasciarle scolare per almeno un’ora per eliminare l’acqua di vegetazione. Nel mixer sbattere lo zucchero con le uova, aggiungere la farina, la bustina di lievito e l’olio di semi. Aggiungere all’impasto le zucchine, il cioccolato ridotto a scaglie, l’uvetta precedentemente ammollata in acqua tiepida e strizzata, le noci tritate e un pizzico di cannella in polvere. Mescolare bene e versare in uno stampo da plum cake foderato con carta forno. Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 45 minuti. Lasciar raffreddare e servire a fette.

Paperita Patty

Rinviata per maltempo la 73ª edizione del carnevale giavenese

Rinvio Carnevale di Giaveno

A causa delle previsioni di tutti i principali siti meteorologici, che confermano il prossimo fine settimana come caratterizzato da maltempo su tutta la regione Piemonte, con possibilità persino di neve a basse quote, gli organizzatori (Comune e Pro loco) hanno deciso di rinviare il Carnevale di Giaveno previsto per sabato 8 febbraio.

L’evento è quindi rimandato a una data che ancora non è stata stabilita.

Mi dispiace dover dare questa notizia ai cittadini, e in particolare ai bambini, che attendono con entusiasmo il Carnevale per divertirsi tra carri e coriandoli. È una decisione che incide anche sul nostro commercio locale, ma purtroppo non possiamo intervenire sulle condizioni meteo. Aggiorneremo con la nuova data appena possibile”, dice il Sindaco di Giaveno, Stefano Olocco.

Per Taste 2025 l’universo di Emporio Vegetale firmato Antonio Chiodi Latini

“Nato sotto il segno del gusto” è questo il claim che accompagna l’edizione 2025 di Taste, la manifestazione che racconta il meglio della produzione gastronomica nazionale e che si tiene dall’inizio al 10 febbraio prossimi a Firenze.

Un sottotitolo che Emporio Vegetale, la realtà di prodotti di cucina realizzati dallo chef Antonio Chiodi Latini, sente molto vicino al suo modo di pensare e lavorare, non solo perché per questa azienda torinese il gusto è sempre stato centrale, ma anche perché il rimando ad astri, alla rivoluzione celeste, ai cicli stagionali è quanto di più vicino alla filosofia che ha portato alla creazione dei prodotti Prèt a manger di Emporio.

Per questo, per il secondo anno consecutivo, Emporio Vegetale porta a Taste la sua rivoluzione del gusto, di significato e di pensiero, che riporta al centro il Vegetale e lo racconta in maniera nuova, colorata, divertente e soprattutto buona.

Il rispetto assoluto della terra e della Terra come parte di un universo, naturale e gastronomico, molto più ampio è alla base della nascita del movimento Underground che ispira ogni giorno Antonio Chiodi Latini, lo chef che con il suo know how ha permesso la creazione di una linea di prodotti he permettono di portare a casa del consumatore finale o nelle cucine le materie prime vegetali nella maniera più accessibile, naturale, quotidiana, fresca e creativa.

Emporio Vegetale è una novità pensata per una vasta gamma di prodotti e di consumatori, che ricercano sempre più soluzioni sane, buone e veloci per i loro pasti.

Non solo B2C, i prodotti di Emporio Vegetale sono anche la soluzione perfetta per tutti quei modelli di business che Slow Food, individuando una nuova tendenza, ha definito nell’ultima Guida Osterie d’Italia la ristorazione alternativa. Locali che ricercano la qualità della materia prima e che propongono un’offerta smart gastronomica di eccellenza.

Dopo aver presentato a Taste, giusto un anno fa, le sue ‘zolle’ ( piccoli bocconi che racchiudono l’essenza Vegetale, menzionati da Forbes tra gli assaggi più interessanti dell’edizione 2024) quest’anno Emporio Vegetale presenterà al pubblico la possibilità di realizzare un banco frigo totalmente Vegetale. Un proposta costruita dal team sul posto, con l’esperienza della vivace e frequentatissima sede della gastronomia di Emporio Vegetale presso lo store iperbiobottega a Torino e basata su una gamma versatile e colorata, dalle polpette al burger, fino alle creazioni dedicate agli abbinamenti più gourmet, come il cavolo viola, preparato utilizzando Smoking Blu, lo speciale vino da uve affumicate dalla Masseria La Cattiva.

A proposito di combinazioni vincenti fa il suo debutto a Taste 2025 anche un nuovo formato pensato per abbinare in un unico packaging due diversi prodotti ( crema di broccoli e polpette di pomodori, salsa di pomodoro e polpette di spinaci, fonduta di Verza e polpette di barbabietola, crema di zucca e polpette di zucca), un prodotto pensato per il mercato B2B che rende più veloci e semplici gli abbinamenti naturali di gusto che si creano tra i prodotti di Emporio Vegetale.

Come sempre Emporio Vegetale porterà a Taste tutti i suoi prodotti di dispensa di maggior successo, la maionese vegetale, l’antipasto piemontese, l’insalata russa, la caponata di verdura e molto altro.

Per informazioni

https://www.emporiovegetale.it

Mara Martellotta

Torta di pancake con crema chantilly alla lavanda

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Rubrica a cura de La Cuoca Insolita

Per chi volesse fare una torta ma non ha il forno (e questo succede spesso in vacanza) o semplicemente non ha voglia di accenderlo per via del caldo, la buona notizia è che se ne può fare benissimo a meno! Basta una padella. Con questa torta di pancake si risolve ogni problema: è una soluzione fresca e leggera per l’estate, è buonissima, bella da vedere specialmente quando si taglia per l’alternarsi degli strati e ha pochissime calorie. Serviranno meno di due cucchiai di zucchero per tutta la torta. Qui la propongo anche in una versione con crema chantilly alla lavanda: insieme ai mirtilli l’accoppiata è strepitosa! 

Perché vi consiglio questa ricetta?

  • Valori nutrizionali: a confronto con una classica torta alla crema che si può trovare in commercio, la torta di pancake de La Cuoca Insolita ha il 41% Kcal in meno, il 66% in meno di carboidrati e il 90% in meno di zuccheri semplici. La quantità di grassi non è di molto inferiore (-14% in meno)  perché usiamo la panna.
  • Non è necessario avere il forno.
  • Via libera a chi è a dieta! Ha il 40% di calorie in meno rispetto ad una classica torta alla crema che si può trovare in commercio. 
  • Via libera anche per chi ha qualche guaio con la glicemia (diabete compreso): grazie al dolcificante alla stevia (si trova anche nei supermercati), abbiamo dimezzato lo zucchero necessario. In alternativa a questo dolcificante alla stevia, potete usare anche l’eritritolo, che però in periodo di vacanza potrebbe essere difficilmente reperibile. Se avete a disposizione solo lo zucchero regolatevi così: 1 cucchiaino di dolcificante alla stevia = 3 cucchiaini di zucchero.
  • Via libera per chi soffre di allergia o intolleranza ai latticini: usiamo latte di soia e la panna fresca si può sostituire con un analogo a base vegetale (attenti però a controllare che non siano presenti i grassi vegetali idrogenati tra gli ingredienti).

Tempi: Preparazione (30 min); Cottura (1 h); 

Attrezzatura necessaria: minipimer o forchetta, sbattitore elettrico, frusta, 1 ciotola piccola, 2 ciotole grandi, setaccio, colino, casseruola, padella antiaderente diam. 18, paletta, spatola in silicone o cucchiaio.

Difficoltà (da 1 a 3): 2

Costo totale: 3,80 €/kg

Ingredienti per la torta di pancake

(per una torta da 18 cm diam – 6 porzioni da 150 g a testa):):

Per i pancakes:

  • Farina di farro integrale – 60 g
  • Farina di grano 00 – 60 g
  • Uova intere – 2
  • Latte di soia (o altro a piacere) – 200 ml
  • Olio di oliva – 3 cucchiai
  • Dolcificante alla stevia – 1 cucchiaino raso
  • Zucchero – 1 cucchiaino colmo
  • Lievito – 1 cucchiaino colmo 

Per la crema chantilly “vantaggiosa”:

  • Latte di soia (o altro a piacere) – 250 ml
  • Mezzo uovo intero
  • Farina di tipo 2 (grano o farro) – 25 g
  • Dolcificante alla stevia – 1 cucchiaino colmo
  • Zucchero – 15 g
  • Vanillina – ½ bustina
  • Panna fresca – 50 g
  • Succo di barbabietola – 1 cucchiaio

Per decorare l’ultimo strato:

  • Fiori di lavanda – 1 o 2 spighe
  • Mirtilli – 50 g
  • Panna fresca – 25 g

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link.

In caso di allergie…

Allergeni presenti: Cereali contenenti glutine, uova, soia, latte. In caso di allergia alla soia, si può utilizzare un altro tipo di latte; in caso di allergia al latte, si può impiegare la panna vegetale (attenzione a sceglierne una che non contenga grassi idrogenati).

strati di pancake nella fetta

Preparazione della torta di pancake

Fase 1: LA CREMA CHANTILLY VANTAGGIOSA 

Se vi piace il profumo della lavanda, potete aggiungere una spiga al latte, portare quasi a bollore in una casseruola, quindi spegnere e lasciare in infusione per circa 20 minuti, coperto. Eliminate quindi la spiga, filtrando con un colino. 

Nel frattempo, frullate insieme il bianco e il rosso dell’uovo in una ciotola, con il minipimer o una forchetta. Aggiungete dolcificante alla stevia e zucchero e sbattete il composto con una frusta o con lo sbattitore elettrico. Quando il colore sarà diventato giallo chiaro potete aggiungere la farina e sbattere ancora. In una casseruola, scaldate il latte aromatizzato alla lavanda con la vanillina. 

Prima che prenda il bollore, spegnetelo e versatevi dentro il composto di uova sbattute e farina. Mescolate con la frusta continuamente mentre fate cuocere per 2-3 minuti a fuoco medio alto. Lasciate raffreddare completamente mantenendola coperta. 

Montate tutta la panna prevista nella ricetta e unite mezzo cucchiaino di dolcificante alla stevia. Unite alla crema pasticcera vantaggiosa ormai raffreddata il succo di barbabietola e per ultima la panna, mescolando delicatamente. 

Mettete la panna che vi è avanzata in una tasca da pasticcere con la bocchetta a stella (vi servirà per decorare la torta). 

FASE 2: I PANCAKES

Prendete le uova, montate a neve i bianchi con un pizzico di sale e tenete da parte. Unite l’olio di oliva ai rossi d’uovo e mescolate con una frusta. Aggiungete quindi il latte a filo e mescolate ancora con la frusta, fino a quando il composto risulterà chiaro. È il momento di unire anche il dolcificante alla stevia e lo zucchero. Con un setaccio (un colino a maglie larghe va anche bene), lasciate cadere ora le due farine e il lievito nella ciotola e amalgamate bene sempre con la frusta. Mescolando delicatamente dall’alto verso il basso con un cucchiaio (non con la frusta), amalgamate i bianchi che avevate montato a neve.

FASE 3: LA COTTURA DEI PANCAKES

Ungete con un filo d’olio una padellina antiaderente e scaldate bene. Ora abbassate il calore, versate un mestolo di pastella per pancakes e distribuite uniformemente ad uno spessore di circa 0,5 cm. Lasciate cuocere a fuoco medio per qualche minuto (se vedrete formarsi delle bollicine nel pancake, significa che state facendo tutto bene!) e poi girate il pancake con una paletta. Lasciate cuocere ancora un paio di minuti. I due lati del pancake dovranno essere leggermente bruniti. Proseguite così con tutta la pastella (dovreste ottenere 5 o 6 pancakes). 

FASE 4: IL MONTAGGIO DELLA TORTA

Direttamente nel piatto di portata, disponete il primo pancake e distribuite su di esso 3 cucchiai di crema chantilly vantaggiosa. Procedete così con tutti i pancakes, ma sull’ultimo non mettete la crema chantilly: decoratelo invece con la panna montata che avevate tenuto da parte nella tasca da pasticcere. Fate dei piccoli ciuffetti, intervallati da una fila di mirtilli. Decorate con qualche fiore di lavanda e una fragola al centro. Lasciate riposare in frigorifero per circa 2 ore in modo che la torta si compatti bene.

Consiglio: Se per caso la vostra crema chantilly era troppo liquida e gli strati della torta tendono a scivolare uno sull’altro, piantate due stuzzicadenti nella torta, che lascerete per tutto il tempo di riposo. Ricordatevi di toglierli prima di servire!

CONSERVAZIONE

In frigorifero: 2-3 giorni.

Chi è La Cuoca Insolita

La Cuoca Insolita (Elsa Panini) è nata e vive a Torino. E’ biologa, esperta in Igiene e Sicurezza Alimentare per la ristorazione, in cucina da sempre per passione. Qualche anno fa ha scoperto di avere il diabete insulino-dipendente e ha dovuto cambiare il suo modo di mangiare. Sentendo il desiderio di aiutare chi, come lei, vuole modificare qualche abitudine a tavola, ha creato un blog e organizza corsi di cucina. Il punto fermo è sempre questo: regalare la gioia di mangiare con gusto, anche quando si cerca qualcosa di più sano, si vuole perdere peso, tenere a bada glicemia e colesterolo alto o in caso di intolleranze o allergie alimentari. 

Tante ricette sono pensate anche per i bambini (perché non sono buone solo le merende succulente delle pubblicità). Restando lontano dalle mode del momento e dagli estremismi, sceglie prodotti di stagione e ingredienti poco lavorati (a volte un po’ “insoliti”) che abbiano meno controindicazioni rispetto a quelli impiegati nella cucina tradizionale. Usa solo attrezzature normalmente a disposizione in tutte le case, per essere alla portata di tutti.

A Chieri, il Gran “Carnevale” è pronto al via

Saranno, come da tradizione, la “Bela Tëssiòira” e il “Mangiagrop” a dare il fischio d’inizio

Da venerdì 7 a domenica 9 febbraio

Chieri (Torino)

Per tutti i “Carnival Lovers”. Per gli amanti di MaschereCanti carnascialeschi (cosiddetti da quelli che si cantavano ai tempi della Firenze quattrocentesca di Lorenzo il Magnifico), di Carri allegorici, quanto più fantasiosi e improbabili, di Stelle filanti, di Coriandoli svolazzanti nell’aria e di Scherzi che, fatti a Carnevale, si sa, “ogni scherzo vale”, attenzione attenzione … l’appuntamento del fine settimana (da non perdere!) è in quel della collinare Chieri. Tre giorni di gran festa!

Si inizia venerdì 7 febbraio, allorché, alle 20,30, nella “Sala del Consiglio Comunale”, alla presenza delle Autorità cittadine, di Gianduja e Giacometta (accompagnati da Daniela Piazza) della “Famija Turineisa” e da una cinquantina di gruppi mascherati provenienti da numerose località del Piemonte, si svolgerà la “cerimonia di investitura” dei personaggi della tradizione chierese, la “Bela Tëssiòira” e il “Mangiagrop”, ovvero Nicole Sharon Bonventre, segretaria e assistente di poltrona presso uno studio dentistico (che riveste i panni della “Bela Tëssiòira” per il terzo anno consecutivo), e Giovanni Fasano, storico volontario della “Pro Chieri”, appassionata organizzatrice della Festa. E qui, due righe di storia locale, ci stanno bene.

La Bela Tëssiòira”, incoronata per la prima volta “reginetta” nel lontano 1952 ed inizialmente affiancata da alcune damigelle, nella tradizione del Carnevale chierese ha rappresentato, per anni, la figura tipica della “tradizione tessile” del territorio e veniva scelta direttamente nelle fabbriche tessili del Chierese. Solo nel ’70, con un certo scalpore, si abbandonò la tradizione e si permise a tutti i Chieresi di consegnare, con libera elezione, la “fascia di miss” anche a fanciulle assolutamente al di fuori del “mondo del tessile”. Inoltre nel 1975 per la prima volta la Bela Tëssiòira” venne affiancata dal “Mangiagrop”, con il compito di accompagnarla nelle uscite ufficiali, nelle cene di gala e nelle serate danzanti. Il termine “Magiagrop”, anch’esso legato alla tradizione tessile cittadina, ricorda un atto ricorrente nel lavoro dei tessitori di fine Ottocento: quello di strappare i nodi del filato (i grop in dialetto) con i denti. La tradizione vuole che dopo l’elezione la coppia di personaggi deponga un mazzo di fiori davanti alla statua della “Madonna delle Grazie”, Santa Patrona di Chieri, per dedicare a Lei il loro anno di “Volontariato Chierese” (da: “La Bela Tëssiòira” di Valerio Maggio).

Detto ciò, la “Festa” proseguirà sabato 8 febbraio (ore 14,30) con la sfilata degli attesissimi “Carri Allegorici”, che partiranno da piazza Europa per snodarsi lungo via Cesare Battistivia Principe Amedeovia Orfanevia Palazzo di Cittàvia Vittorio EmanuelePiazzetta Aci, con arrivo in Piazza Dante.

In prima fila, i “padroni di casa”, i carri chieresi “Bim Bum Santa”, allestito dall’Istituto Salesiano “Santa Teresa” e “I puffi”, carro allestito dalle “Parrocchie Chieresi”.

Gli altri carri del territorio saranno: “Gli Elfi” di Pralormo, “Scuderia 2007” di Poirino, “I Flinstones” di Volpiano, “Lo chiamavano il west” di Rivoli, “Lasciate ogni speranza voi che entrate” di Piobesi Torinese, “L’Apocalisse” di Racconigi, “Sorseggia con saggezza” di  Brandizzo, “Riprendiamoci il futuro” di Nichelino, “Non fuggire affrontalo” di Villafaletto.

Infine, domenica 9 febbraio, alle ore 11, Messa in Duomo con il tradizionale omaggio dei personaggi del Carnevale chierese alla “Madonna delle Grazie”.

 

 “Il Carnevale è sicuramente uno dei momenti più attesi dell’anno – dichiara l’assessore alla Cultura e alla Promozione del territorio, Antonella Giordano – e la sfilata dei ‘carri allegorici’ con i personaggi storici è diventata una bella tradizione che si realizza grazie alla passione e all’impegno della ‘Pro Chieri’. Ci auguriamo, come sempre, che anche quest’anno sia l’occasione per offrire un po’ di spensieratezza non solo ai chieresi, ma anche ai turisti che saranno certamente numerosi e che potranno apprezzare le tante bellezze, culturali ed enogastronomiche, della nostra città”.

g.m.

Nelle foto: Immagini di repertorio, fra cui la presentazione della “Bela Tëssiòira” e del “Mangiagrop”