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Federazione Autotrasportatori Italiani di Torino
Alle OGR il mondo delle imprese dei trasporti e le istituzioni si confrontano sul presente e sul futuro del settore
Nella città metropolitana torinese sono 3.829 le imprese della logistica e dei trasporti, il 56% del totale delle imprese piemontesi del settore e il 3,3% di quelle nazionali. A fine 2022 il trasporto merci contava 2.670 imprese, che rappresentano quasi il 70% delle imprese torinesi del settore. Negli ultimi 5 anni è stata rilevata una flessione del 2,1% sul 2021 e di ben 8,7 punti percentuale sul 2018.*
Questo il panorama del settore autotrasporti a Torino, protagonista oggi per le celebrazioni dei 60 anni della FAI – Federazione Autotrasportatori Italiani.
Quale futuro per il settore in un momento particolarmente critico, in cui il Piemonte è di fatto isolato dal punto di vista logistico?
Ne hanno parlato oggi alle OGR di Torino Fabrizio Palenzona, past president FAI nazionale e Presidente di FAI SERVICE/LUMESIA; Paolo Uggè, presidente nazionale FAI; Pasquale Russo, presidente nazionale CONFTRASPORTO; Carlotta Caponi segretario nazionale FAI, Maria Luisa Coppa, presidente ASCOM Confcommercio Torino e provincia; Enzo Pompilio D’Alicandro, presidente FAI Torino; Dario Gallina, presidente Camera di Commercio di Torino; Gianna Pentenero, assessora al Lavoro e Attività Produttive della Città di Torino; Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana di Torino; Marco Gabusi, assessore ai Trasporti della Regione Piemonte e con un messaggio video Edoardo RIXI, vice Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti.
Numerosi i temi sul tavolo. Enzo Pompilio D’Alicandro, presidente della FAI Torino, che rappresenta 398 imprese (il 15% degli operatori torinesi di trasporto merci su strada) con 5.985 addetti, di cui 3125 autisti, 8.060 veicoli per un volume di affari di oltre 1 miliardo di euro, riferisce di diversi problemi che, intrecciandosi, portano all’isolamento logistico del Piemonte.
A causa di una frana sulla direttrice del Frejus il Tunnel ferroviario è chiuso dal 27 agosto – che ha costretto in cassa integrazione per oltre 100 lavoratori – ed il traforo autostradale stradale è a mezzo servizio. Il Monte Bianco chiuderà per nove settimane riversando tutto il traffico internazionale nella Tangenziale di Torino, che, storicamente incompleta, è un autentico collo di bottiglia. Le autostrade tra Piemonte e Liguria sono un immenso cantiere a cielo aperto che rendono infernale la loro percorrenza.
«Questa drammatica situazione delle infrastrutture – sottolinea il presidente FAI Torino Enzo Pompilio D’Alicandro – oltre a comportare enormi costi per l’economia, allontana da questo mestiere i lavoratori, che non sono più disponibili a compiere un mestiere in cui si sa quando si parte ma non quando si arriva, con il carico di una grande responsabilità per la sicurezza propria, del veicolo e della merce trasportata». In Piemonte, come nel resto d’Italia, il settore dell’autotrasporto soffre di carenza di personale, a causa dei rischi e, soprattutto, degli enormi disagi che questo lavoro comporta. La FAI si è attivata per arginare l’emorragia del personale investendo sulla formazione. «Come FAI Torino – spiega il presidente Pompilio – abbiamo promosso un progetto in collaborazione con l’IIS Galilei Ferrari di Mirafiori, la SITO spa e la CCIAA di Torino, di cui andiamo orgogliosi: il diploma di Perito Logistico con il sistema DUALE. In percorso scolastico in cui gli studenti un giorno alla settimana frequentano lezioni specifiche presso l’interporto SITO. Proprio oggi abbiamo festeggiato i primi 29 giovani diplomati nell’anno scolastico 2022/2023».
Altro punto cruciale è la transizione energetica, che impone l’aggiornamento massiccio dei mezzi. «Il parco mezzi delle nostre imprese è stato notevolmente rinnovato – prosegue il presidente FAI Torino Enzo Pompilio D’Alicandro – anche grazie agli incentivi che sono stati negoziati dalla FAI con i vari governi, ma che restano ancora modesti e vengono erogati anni dopo l’investimento. Resta ancora irrisolto il nodo del blocco dei diesel euro 5 nei Comuni piemontesi, al momento sospeso. Occorre lavorare per trovare un’alternativa all’applicazione di un complesso sistema di divieti di circolazione per motivi ambientali che da solo non risolve il problema dell’inquinamento nel bacino padano. FAI è pronta a confrontarsi con le Istituzioni per ricercare soluzioni realmente efficaci».
Importante l’impatto anche su altri settori. «Siamo preoccupati – evidenzia Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, a cui FAI è associata – per gli effetti sul commercio e sul turismo delle problematiche infrastrutturali. Non solo il blocco dei valichi alpini impedisce il trasporto delle merci da e per le attività commerciali, ma anche la tangenziale di Torino, mai completata e perennemente intasata, disincentiva a venire a consegnare in città o, a raggiungere la città a fine commerciali e turistici. L’interruzione del traffico sui valichi incide, infatti, anche sul turismo. Si pensi, ad esempio, ai numerosi autobus che portano sempre più spesso gruppi di turisti francesi a Torino. Rischiamo di perdere una parte importante di questo flusso turistico. Flusso che sta prendendo sempre più in considerazione l’acquisto nei negozi oltre alle classiche visite storico culturali».
*fonte: InfoCamere – Banca dati StockView
È stata approvata in Consiglio regionale la legge che scongiura il rischio di fermare molti mezzi pubblici in Piemonte. La norma, infatti consente la circolazione costante dei veicoli euro 3 ed euro 4 che svolgono servizi essenziali per la collettività, compresi i mezzi per il trasporto pubblico locale. Questo, purché abbiano installato il dispositivo “move-in” e anche se non sono dotati di filtro anti particolato.
Il relatore Matteo Gagliasso (Lega) ha sottolineato “l’importanza del provvedimento che consente, soprattutto per i territori più disagiati, di avere servizi essenziali”, mentre l’altro relatore di maggioranza, Paolo Ruzzola (Fi), ritiene “fondamentale che anche i privati che gestiscono il servizio di trasporto pubblico locale si adeguino per garantire servizi pubblici efficienti e non inquinanti”.
Di diverso avviso il relatore di minoranza, Sean Sacco (M5s), per il quale “si garantisce una deroga alla circolazione dei mezzi ma senza un piano alternativo per risolvere il problema”. Sacco ha lamentato anche la perdita di credibilità della Regione per il cambiamento sulla questione del ‘move-in’ verso i cittadini che lo hanno installato, ai quali andrebbero restituiti i soldi”.
Nel dibattito è intervenuto Daniele Valle (Pd) che si domanda perché “con la deroga prevista dal ‘move-in’ gli autobus potranno circolare ma poi tra qualche mese saranno bloccati, chi si farà carico di una nuova deroga? Non si è fatta programmazione per sostituire i mezzi in questi anni”.
“Nessuno deve rimanere a piedi – ha affermato Giorgio Bertola (Ev) – o essere costretto a prendere un mezzo privato, tanto meno se euro 3 o 4. Manca una reale programmazione per i nuovi mezzi meno inquinanti”. Secondo Silvana Accossato (Luv), “questo provvedimento sul trasporto pubblico locale in deroga alle regole non è una soluzione, crea disparità con i cittadini che hanno dovuto rottamare l’auto”.
“Questo provvedimento nasce per evitare di lasciare i cittadini a piedi e gli autobus fermi – ha sottolineato Alberto Preioni (Lega), primo firmatario della Pdl -. Non possiamo sostituire in un attimo tutti gli autobus del Piemonte. Il Piano dell’aria, al contrario di quanto afferma l’opposizione, procede molto bene”.
Maurizio Marello (Pd) si domanda se “il provvedimento riguardi solo il trasporto pubblico locale o anche i bus turistici o di furgono per il trasporto di merci deperibili”.
L’assessore Marco Gabusi ha spiegato che “in questi anni c’è stato un piano per la sostituzione dei mezzi pubblici con altri meno inquinanti. Ma ci vuole tempo. Il piano regionale avrebbe voluto che i bus euro 3 ed euro 4 circolassero con il filtro antiparticolato ma non si possono installare perché prendono fuoco. I mezzi sono necessari per proseguire il servizio, anche se dovessero scattare i semafori ambientali nella Pianura Padana”.
Giulio Trombetta, Presidente e A.D. di Costadoro S.p.A. – l’azienda torinese produttrice di caffè di alta gamma che rappresenta oggi una realtà industriale presente in oltre 40 Paesi – è apparso sull’ultimo numero di Forbes Italia all’interno dell’articolo dedicato ai Top 100 Manager 2023.
Forbes Italia è l’edizione italiana del magazine più famoso al mondo su classifiche, cultura economica, leadership imprenditoriale, innovazione e lifestyle.
Il n°72, attualmente in edicola, propone l’annuale lista dei 100 Top Manager 2023, nella quale compare anche il Presidente di Costadoro S.p.A. Giulio Trombetta.
Una selezione di manager che, come dice la rivista: “Hanno fondato società di successo, sono al timone di multinazionali e hanno alle spalle carriere internazionali e, con una leadership innovativa, digitale e attenta alla sostenibilità, stanno guidando le loro aziende verso le nuove sfide del futuro”.
A tal proposito Costadoro è la terza azienda in Italia specializzata nel settore del caffè ad avere ottenuto la Certificazione B Corporation, la quale riconosce le imprese che operano rispettando i più alti standard di performance sociale e ambientale.
Giulio Trombetta dichiara a questo proposito: “Ovviamente sono molto lusingato e orgoglioso di questo prestigioso riconoscimento che però non cambierà assolutamente il mio modo di essere e di pensare. La curiosità e il desiderio di crescere, anche imparando dagli altri, sono la leva per potersi sempre migliorare. Dedico questo riconoscimento al mio grande papà al cui fianco ho avuto la fortuna di lavorare per oltre 30 anni e dal quale ho imparato le qualità vere che deve avere un bravo imprenditore: ambizione, abnegazione, determinazione sempre nel rispetto delle cose e delle persone”.
Il 13 ottobre al Sermig presso l’Arsenale della Pace il convegno EBAP dal titolo “30 anni per un nuovo protagonismo”. L’Italia è il Paese dell’Artigianato e micro e piccole imprese.Infatti, il 98% delle realtà produttive occupa mediamente meno di 19 dipendenti. “Questo è un dato peculiare che ci distingue in Europa -evidenzia la presidenza dell’EBAP- , con una presenza della piccola impresa così capillare e diffusa sull’intero territorio nazionale da rappresentare un elemento chiave di coesione sociale ed economica”. Sono più di 235.000 gli occupati nelle oltre 117.700 imprese artigiane piemontesi, che contribuiscono in modo determinante alla formazione dell’8% del PIL nazionale prodotto dalle imprese Piemontesi. Di questo mondo produttivo orgoglioso e caparbio, la gran parte delle aziende con dipendenti si riconosce nella bilateralità artigiana rappresentata dall’EBAP, l’Ente Bilaterale dell’Artigianato Piemontese, che quest’anno festeggia 30 anni di vita. Oggi aderiscono all’EBAP, 25.000 imprese che, insieme ai loro 85.000 dipendenti, hanno fatto e fanno tutti i giorni la storia della bilateralità artigiana piemontese con un trend di crescita costante. “Una crescita culturale -prosegue la Presidenza dell’Ente- nel sistema delle relazioni sindacali che ha trovato un consolidamento nella legislazione nazionale e nella contrattazione collettiva tra Parti sociali. Sono davvero tante le prestazioni che EBAP eroga a favore delle imprese e dei lavoratori. Oltre al sostegno agli investimenti realizzati in impresa per il rinnovo di macchinari ed attrezzature, passati dai 195 interventi del 2011 ai 1.400 odierni, il confronto tra le Parti sociali si è da tempo focalizzato sulla persona, indipendentemente dal fatto che in azienda rivesta il ruolo di imprenditore o di dipendente. Concetti nuovi, inclusivi a sostegno di un “sistema impresa” che non è terreno di scontro ma di confronto. Il Welfare bilaterale ha conseguito risultati davvero lusinghieri se si considerano i 150 interventi del 2011 rispetto ai 5.200 del 2022 con una proiezione di oltre 10.000 prestazioni attese per il 2023”. L’impegno costante delle otto articolazioni provinciali della bilateralità, nella promozione e nell’attività quotidiana, è fondamentale e la recente pandemia ha ben evidenziato quanto sia stato importante avere sul territorio un presidio di riferimento anche sotto il profilo sociale. I numerosi interventi di cassa integrazione -conclude la presidenza dell’ente- prima in deroga e poi propriamente bilaterale attraverso FSBA – con un impegno complessivo di oltre 133 milioni di euro – sono stati davvero significativi per decine di migliaia di nostri dipendenti.Accanto alla bilateralità più tradizionale, nel tempo le Parti sociali hanno sviluppato un vero e proprio sistema di bilateralità diffusa, assumendo il mandato del legislatore sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, e reinterpretando il concetto di welfare esteso, si sono occupati di prestazioni di sanità integrativa attraverso Sanarti, di formazione attraverso Fondartigianato”
Una delegazione di Pro Loco del Trentino sarà ospite del “sistema” delle Pro Loco del Piemonte. Una realtà che è unica in Italia, con oltre mille Pro Loco, quasi una per ogni comune; un sesto delle Pro Loco italiane. Il focus del viaggio studio saranno due realtà in cui la Pro Loco fa la differenza, così come succede in tante realtà regionali. Un paese, una frazione con scarse attrattive turistiche che viene valorizzato dall’opera indefessa del volontariato sociale. Una lezione da imparare e da replicare.
La delegazione delle Pro Loco trentine, organizzata dall’Unpli Trentino, sarà accolta dall’Unpli Piemonte in primo luogo nella Pro Loco di Borgo Ticino nella serata di venerdì 13 ottobre; il giorno dopo sarà il turno di Fontaneto (No) in cui la Pro Loco è riuscita a valorizzare un piccolo prodotto locale, la Cipolla Bionda, oggi Presidio Slow Food, collaborando con privati ed altre associazioni. E facendo diventare con tante iniziative enogastronomiche il piccolo paese la “capitale” gastronomica del novarese; infine la Delegazione si sposterà domenica 15 ottobre a Santhià, nel vercellese, cittadina in apparenza sonnolente ma in realtà assai vivacizzata da un ricco, storico, partecipato e lungo carnevale. Inoltre la locale Pro Loco collabora con la via Francigena e con altri cammini, dando vita ad un turismo lento che non conosce stagionalità.
Il presidente dell’Unpli Piemonte, Fabrizio Ricciardi, dà il benvenuto in terra piemontese “agli amici della Comitato Unpli del Trentino, terra storica per le Pro Loco d’Italia. Anche noi abbiamo qualche storia centenaria delle nostre Pro Loco da raccontarvi. Auspichiamo in questo breve soggiorno di condividere esperienze, racconti, aneddoti che in qualche modo rendano piacevole questo importante incontro”.
Monica Viola, presidente della Federazione delle Pro Loco del Trentino conferma il reciproco valore dicendo che “è per noi un onore essere accolti da una regione importante dal punto di vista del volontariato come il Piemonte, che vanta un tessuto di Pro Loco fittissimo, dal quale abbiamo certamente da imparare”. Ricorda inoltre che “Il progetto del viaggio studio in Piemonte nasce dallo sforzo della Federazione di investire sulla formazione e sulla “forma mentis” delle Pro Loco. Per Viola, il Piemonte “è un territorio in qualche modo simile al nostro, dove grandi centri turistici sono vicini a territori di vocazione diversa da quella turistica, che hanno nelle comunità la loro più grande risorsa”.
Stefano Raso, vice presidente Unpli Piemonte e membro della Giunta nazionale Unpli, ricorda che “le due Pro Loco coinvolte sono emblematiche del lavoro svolto da tutte le Pro Loco piemontesi nel valorizzare il proprio paese, coinvolgendo dal basso la cittadinanza”. Aggiungendo che “per noi è una gioia grande accogliere gli amici trentini a cui ci legano anche stima e condivisione di obiettivi”.
Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
Grazie a una sentenza della Cassazione anche una multa ricevuta dall’autovelox può essere annullata. A fare giurisprudenza, infatti, è la decisione della Suprema Corte sul ricorso che ha fatto un uomo per una multa ricevuta per eccesso di velocità.
L’autovelox ha scattato la foto nell’istante in cui l’auto è passata a una velocità oltre il consentito, ma il conducente non si era reso conto della presenza del dispositivo. O per meglio dire l’autovelox non era ben segnalato.
Da qui l’iter per il ricorso alla contravvenzione, con la battaglia che è arrivata fino alla Suprema Corte che alla fine ha dato ragione all’uomo perché l’autovelox non era ben visibile. Nella sentenza, infatti, è stato reso noto che “distanza e visibilità” sono i “due requisiti” che “devono essere soddisfatti entrambi in modo autonomo e distinto affinché la rilevazione dell’infrazione dia legittima”.
In poche parole se l’autovelox non è ben segnalato, soprattutto a diversi metri di distanza dal dispositivo, chi subisce una contravvenzione può fare ricorso consapevole di poter avere annullata la multa. Nello specifico la Cassazione, tramite la sentenza, ha fatto sapere che per essere valida la multa l’autovelox deve essere ben segnalato con un cartello ad almeno un chilometro di distanza dal dispositivo stesso.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.
In Quarta, presieduta da Alessandro Stecco, si è svolta la discussione generale sulla proposta di legge che riconosce un’indennità aggiuntiva di 800 euro lordi per i medici e 350 per gli infermieri nelle aree marginali montane. È stata presentata dal capogruppo della Lega Alberto Preioni, “in funzione dello sforzo fatto durante l’emergenza Covid nelle zone montane del Piemonte, che richiedono interventi mirati per ovviare alla mancanza di medici ospedalieri”.
Preioni ha parlato di possibili emendamenti al testo, in particolare in relazione alla possibilità di estendere la misura ai medici di base e ai pediatri: la richiesta era arrivata da Uncem in occasione dell’assemblea del Consiglio delle Autonomie locali (Cal).
A questo proposito, Silvio Magliano (Moderati) ha chiesto di aprire in fretta un ragionamento, mentre Domenico Ravetti, Raffaele Gallo e Monica Canalis(Pd) hanno sollevato perplessità su una proposta che risolverebbe parzialmente i problemi, in assenza di un piano sociosanitario per tutto il territorio. Andrea Cane (Lega), invece, ha sottolineato come la legge si accompagni ad altri provvedimenti in favore della montagna approvati durante la legislatura.
SAUZE D’OULX – Le Giornate FAI d’Autunno tornano per la 12° edizione sabato 14 e domenica 15 ottobre in tutta Italia, toccando 350 città e aprendo al pubblico oltre 700 luoghi di interesse. La Delegazione del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) Valle di Susa, guidata dalla presidente Marilena Gally, quest’anno ha deciso di organizzare questo appuntamento a Sauze d’Oulx, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire tre gioielli del paese: lo Chalet Mollino, la Capanna Kind e l’Ex Colonia FIAT La Torre. Ma non solo per l’occasione delle Giornate FAI d’Autunno Sauze d’Oulx ospiterà presso la sala conferenze dell’ATL in viale Genevris la mostra di Amedeo Macagno “Ali per la neve” sulla storia dello sci e sabato 14 al Teatro d’Ou ci sarà la conferenza “Sciando nel tempo: campioni di ieri, di oggi e di domani” con i grandi dello sci di Sauze d’Oulx intervistati dal giornalista Beppe Gandolfo. Il Sindaco Mauro Meneguzzi ringrazia il FAI per aver scelto Sauze d’Oulx per questa edizione delle Giornate FAI d’Autunno ed invita alla partecipazione: “Ringraziamo di cuore la Delegazione del FAI Valle di Susa e la sua presidente Marilena Gally per aver scelto Sauze d’Oulx in occasione delle Giornate FAI d’Autunno 2023. Per il nostro paese è un onore ospitare il FAI ed i suoi associati e cercheremo di essere pronti per l’evento. Sicuramente saranno due giornate memorabili perché grazie al FAI e alle sue Guide riusciremo a presentare tre gioielli del nostro territorio: lo Chalet Mollino, la Capanna Kind e la Colonia La Torre. Chi verrà alle due Giornate FAI avrà quindi la possibilità di scoprire i monumenti che hanno fatto la storia dello sci. E ad arricchire questo già ricchissimo programma avremo la mostra di Amedeo Macagno sulla storia dello sci e l’interessante convegno a Teatro con i grandi dello sci di Sauze. Invito quindi tutti a venire a trovarci e a vivere con noi due Giornate che sicuramente passeranno alla storia del nostro paese”. Partendo dall’invito del Sindaco Meneguzzi, grazie al lavoro di ricerca fatto dal FAI, presentiamo le tre aperture straordinarie in Valle di Susa, a Sauze d’Oulx. L’EX COLONIA FIAT LA TORRE, edificata nel 1937 su progetto dell’architetto Vittorio Bonadè Bottino per volontà della famiglia Agnelli, è oggi uno dei simboli del paese. L’edificio è stato concepito come un’unica, interminabile camerata con sviluppo elicoidale adatta a ospitare ogni estate circa 750 bambini. Il complesso venne utilizzato fino agli anni ’80 e, dopo un ventennio di passaggi di proprietà, alla fine del 2022 è stata acquisita dal Gruppo ABC che l’ha trasformata nel prestigioso hotel “La Torre”. Durante la visita sarà possibile ammirarne l’impianto architettonico, conoscerne la storia e apprezzare il lavoro di riqualificazione effettuato, supportati anche dalla partecipazione dei rappresentanti dell’attuale proprietà. Inoltre, sarà possibile visitare il parco all’interno del quale si trova una sequoia “Velintonia”. I soli iscritti FAI potranno accedere alla terrazza panoramica da cui si gode una bellissima vista sulla Valle di Susa e le sue montagne. VISITE SABATO ORE 10-16 e DOMENICA ORE 10-17:30. CAPANNA KIND (2137 m), inaugurata nel 1912, fu costruita secondo criteri innovativi rispetto a quelli che ispiravano i rifugi alpini. La prima “capanna per sciatori” fu dedicata alla memoria di Adolfo Kind, pioniere dello sci e tra i fondatori, nel 1901, dello Ski Club Torino. L’affluenza degli sciatori venne interrotta durante la Grande Guerra, per riprendere con rinnovato vigore nel 1919. Allora venne ampliata e inaugurata l’anno seguente. Fu sempre molto frequentata e subì nel tempo varie ristrutturazioni. Ancora oggi rappresenta un punto di ritrovo per gli sciatori che invadono le piste di Sportinia. I visitatori scopriranno la storia del luogo dello sci, raccontata dai nostri narratori e arricchita dai contributi di Giuliano Vitton, maestro di sci e istruttore nazionale FISI di sci alpino, cultore della storia dello sport invernale e del luogo. Il sito può essere raggiunto con auto propria percorrendo una strada carrozzabile non asfaltata lunga circa 2,5 km. VISITE SABATO ORE 10-15 e DOMENICA ORE 10-17. CHALET MOLLINO (2286 m), progettato e realizzato dall’architetto Carlo Mollino tra il 1946 e il 1947, ospitava la stazione d’arrivo della slittovia. Per i caratteri innovativi, strutturali e dinamici, è considerato una delle più importanti opere di architettura moderna del nostro Paese. Dopo un periodo di abbandono è tornato a rivivere grazie all’impegno del Comune che ha provveduto al ripristino degli spazi interni ed esterni e della spettacolare terrazza. Attualmente è un punto di riferimento e ristoro sulle piste per gli sciatori. Il sito si raggiunge con una camminata di circa 30’ su strada bianca dal pianoro di Sportinia. Giunti alla meta, i nostri narratori illustreranno il bene e, durante le visite delle ore 11:30 circa di entrambe le giornate, i partecipanti potranno godere della presenza e del racconto dell’architetto Alvaro Baccon. VISITE SABATO ORE 10:30-15 e DOMENICA ORE 10:30-16. Sabato 14 ottobre alle ore 17 al Teatre d’Ou si terrà la conferenza “Sciando nel tempo: campioni di ieri, di oggi e di domani” con introduzione del giornalista e collezionista Amedeo Macagno. Il giornalista di Mediaset Beppe Gandolfo condurrà il pubblico in una carrellata di immagini di epoche diverse e racconti che narrano la storia dello sci e dei campioni che l’hanno scritta. Si potranno incontrare i grandi nomi dello sci di Sauze d’Oulx come Matteo Eydallin, Barbara Merlin, Jazmine Erta, Monica Biondi, Pierlorenzo Clataud, Giuliano Vitton, Giorgio Gros, Federico Gattiglio. E con loro i giovani e giovanissimi degli Sci Club: il futuro dello sci a Sauze d’Oulx.
QUARTA EDIZIONE
L’assessore Tronzano: “Un’importante occasione per apprezzare la cultura d’impresa e il valore della “fabbrica” della nostra regione”
Sono 115 le imprese che hanno aderito all’iniziativa Fabbriche Porte Aperte (Torino 63, Biella 14, Cuneo 13, Novara 6, Asti 4, Vercelli 4, Alessandria 6, Verbania 5), proponendo dei percorsi di visita nel loro stabilimento (sede di processo produttivo manifatturiero, in Piemonte) nell’arco di due giorni, organizzati e gestiti sulla base delle loro esigenze e disponibilità, indicando sia gli orari che il numero massimo di presenze accettabili per ogni turno.
Le visite sono gratuite e si connotano come un’opportunità per i partecipanti di conoscere le aziende e la loro propensione all’innovazione tecnologica, di capire l’organizzazione della produzione e le fasi dei processi che portano sul mercato prodotti di eccellenza, simbolo della grande tradizione manifatturiera del territorio. La Regione Piemonte organizza per il 2023 la quarta edizione dell’iniziativa “Fabbriche Aperte Piemonte – Dentro il cuore del Piemonte industriale, per scoprire il valore di chi crea valore”, che permette al grande pubblico di visitare i luoghi della produzione industriale del territorio, aperti straordinariamente per l’occasione.
Le precedenti edizioni hanno infatti consentito ad oltre 20.000 cittadini di apprezzare le eccellenze di impresa della nostra regione. Quest’anno la manifestazione è prevista venerdì 27 e sabato 28 ottobre. La Regione Piemonte si occuperà di coordinare il programma delle visite aziendali, a partire da venerdì prossimo 13 ottobre, proprio per permettere di potenziare gli effetti comunicativi e rafforzare l’impatto mediatico. L’iniziativa rientra fra le attività di comunicazione istituzionale del programma operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2021-2027.
“Un’importante occasione per apprezzare le eccellenze economiche e tecnologiche, la cultura d’impresa e il valore della “fabbrica” della nostra regione – commenta l’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano – visitare aziende che sono parte integrante del nostro tessuto produttivo conoscere i processi e toccare con mano la passione e la qualità del nostro sistema imprenditoriale. Visitando oltre 500 aziende negli ultimi anni ho conosciuto differenti realtà che fanno del nostro territorio una terra d’impresa. Sono sicuro che chi usufruirà di questa esperienza potrà conoscere meglio la forza dei nostri comparti produttivi”.