Dall Italia e dal Mondo- Pagina 60

Arabia Saudita tra repressione e business

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re

Che differenza c’è la brutalità del regime saudita e la ferocia dei miliziani jihadisti dell’Isis? Tra i tagliagole del califfo Al Baghdadi e lo spezzatino Khashoggi in salsa turca ordinato da Riad?

Un gruppo di hacker del web è riuscito a inserirsi nel sito ufficiale del Forum economico “Davos nel deserto” in terra saudita postando un’immagine del principe ereditario Mohammed bin Salman, figlio del monarca, ritenuto il mandante dell’omicidio Khashoggi, con la bandiera dell’Isis mentre è sul punto di decapitare il giornalista saudita con le sue mani. C’è da stupirsi? Forse neanche tanto. In fondo, anche il governo saudita, insieme ai turchi, finanziò e armò l’ex Stato islamico, almeno nella sua fase iniziale. Una cosa è certa, quando si va all’estero, è sempre meglio stare ben lontani da consolati e ambasciate arabe e musulmane in genere. Non si sa mai. Naturalmente quello che fanno i sauditi è tipico di ogni dittatura che deve far sparire in qualche modo oppositori e dissidenti sgraditi. Così accade da sempre. In Turchia, per esempio, i giornalisti finiti in carcere con accuse molto pesanti sono molti di più di quelli arrestati da Bin Salman. Ma fare uno spezzatino di una persona scomoda è da film dell’orrore o forse di più. Non si sa con certezza se per il povero Khasoggi è andata proprio così ma, segaossa o non segaossa, deve essere finito proprio male. La verità è che il regime di Riad perseguita e terrorizza sistematicamente anche i dissidenti riparati all’estero. Chi è riuscito a fuggire in tempo ha fatto sapere in questi giorni che quest’anno ci sono stati almeno tre casi simili a quello del giornalista eliminato nel consolato di Istanbul. Agenti segreti sauditi hanno avvicinato alcuni oppositori cercando di farli entrare con un pretesto nelle locali rappresentanze diplomatiche. È accaduto in Canada, negli Stati Uniti e in Australia. La loro sorte sarebbe stata molto simile a quella di Khashoggi. È questa la conferma che il principe ereditario Mohammed bin Salman ha messo nel mirino i dissidenti con l’obiettivo di farli tacere e ci sarebbe un piano del governo per far rimpatriare nel regno tutti gli oppositori. Nel suo ultimo articolo scritto per il Washington Post, Khashoggi, osteggiato da Riad per i suoi articoli critici verso il governo e per la sua vicinanza ai Fratelli Musulmani, sottolineava l’importanza della libertà di stampa in Medio Oriente. L’Arabia Saudita è, secondo Reporter senza frontiere, 169esima su 180 Stati al mondo per la libertà di stampa. Da quando il giovane Bin Salman è diventato il numero due della Casa Reale ma di fatto l’uomo forte di Riad, le richieste di asilo politico di sauditi all’estero sono più che raddoppiate. Come conferma un rapporto dell’Agenzia Onu per i rifugiati, da 600 casi nel 2015 si è passati a 1250 casi nel 2017. La violazione dei diritti umani non si ferma. Con Bin Salman arresti ed esecuzioni si sono moltiplicati e almeno 4000 oppositori sono stati incarcerati. Secondo Amnesty international nel 2018 le esecuzioni supereranno quota 200. Chi imporrà davvero sanzioni a Riad? Nonostante le critiche rivolte ai sauditi gli Stati Uniti hanno di fatto blindato l’Arabia Saudita, gendarme del Golfo, alleato storico ed essenziale in funzione anti-iraniana. Proprio nel giorno della visita del segretario di Stato Usa Mike Pompeo il 16 ottobre, Riad ha versato agli americani 100 milioni di dollari da investire “per normalizzare la situazione in Siria”, in sostanza un primo risarcimento per l’omicidio Khashoggi. Gli affari sono affari. Trump, che non può danneggiare gli interessi del suo Paese, ha affermato: “L’Arabia Saudita è un grande alleato, ma quanto è accaduto è inaccettabile. Ma preferirei che non usassimo come misura punitiva la cancellazione di un lavoro di 110 miliardi di dollari che comporterebbe la perdita di 600.000 posti di lavoro”, con riferimento all’accordo firmato per la vendita di armi al regno saudita. Continueranno a rispettare i contratti di natura militare con l’Arabia Saudita anche la Spagna e il Canada. La Germania ha invece bloccato, sull’onda dello sdegno per quanto accaduto, la vendita di armi a Riad facendo però capire che la sospensione sarà temporanea. D’altronde Berlino ha già venduto al regno saudita armamenti per centinaia di milioni. 

 

75enne abusa di bimba di 8 anni

DALLA CALABRIA Un 75enne di Reggio calabria è stato arrestato dalla squadra mobile e messo ai domiciliari  con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di  una bimba di 8 anni.Risulta dalle indagini che la piccola, nel mese di settembre, è stata costretta con forza dall’uomo, approfittando della distrazione dei familiari, a compiere atti sessuali all’interno della sua abitazione. Le indagini sono partite dalla denuncia dei familiari della bambina piccola che hanno raccontato agli agenti le confidenze raccontate dalla bambina nell’immediatezza dei fatti, poi confermati dalla stessa minore, a distanza di pochi giorni.

Così, in Francia, nel 1855 sbocciarono “I Fiori del Male”

Le liriche di Baudelaire conobbero  l’asprezza della censura dei benpensanti, conseguenza naturale dello scalpore sollevato dall’audacia dei componimenti e dall’anticonformismo dei temi trattati che sconvolsero l’intero mondo letterario europeo

BAUDELAIRE« Ma jeunesse ne fut qu’un ténébreux orage, traversé çà et là par de brillants soleils; le tonnerre et la pluie ont fait un tel ravage, qu’il reste en mon jardin bien peu de fruits vermeils »(Non fu che fosca tempesta la mia giovinezza,qua e là solcata da rilucenti soli;il tuono e la pioggia ne han fatto un  tale strazio da lasciare nel mio giardino solo qualche vermiglio frutto). Versi potenti, tratti da “L’ennemi”, il nemico, una delle poesie che Charles Baudelaire raccolse nei suoi “Les Fleurs du Mal”. Era il 1°giugno 1855 quando, per la prima volta, la Revue des Deux Mondes pubblicò, con tanto di nota cautelativa per violenza, diciotto poesie di Baudelaire dal titolo I Fiori del Male, opera che subito destò scalpore e fu censurata. Ma la censura e la critica de Le Figaro non bastarono a celare l’opera e, infatti, il grande pubblico fu subito attirato dal lavoro.  Così “I Fiori del Male” sbocciano in quel lontano primo giugno, per poi essere pubblicati in prima edizione il 25 giugno del 1857, con 100 poesie suddivise in 5 sezioni e messi in vendita in circa 1100 esemplari, dagli editori Poulet-Malassis et De Briose.BAUDELAIRE 2

Le liriche di Baudelaire conobbero nuovamente e con più vigore  l’asprezza della censura dei benpensanti, conseguenza naturale dello scalpore sollevato dall’audacia dei componimenti e dall’anticonformismo dei temi trattati che sconvolsero l’intero mondo letterario europeo. Il 20 agosto si celebrò a Parigi il processo penale contro l’autore e l’editore, accusati di pubblicazione oscena. Pubblico ministero era Ernest Pinard, lo stesso che qualche mese prima aveva pronunciato la requisitoria contro “Madame Bovary” di Flaubert. Baudelaire e Poulet-Malassis furono condannati a pene pecuniarie e alla soppressione di sei poesie. Negli appunti scritti per il suo avvocato per la difesa, Baudelaire diceva: “Il libro deve essere giudicato nel suo insieme: solo così si può coglierne la terribile moralità”. Il 30 agosto Victor Hugo gli scrisse: “I vostri “Fiori del male” risplendono e abbagliano come stelle […]”. E pensare che Baudelaire voleva intitolare la sua opera “Les lesbiennes”, ovvero “Le lesbiche”, proprio per provocare quella gente che tanto disprezzava. Nonostante la censura e le critiche feroci che subì al tempo, il capolavoro di Baudelairesi diffuse in tutta Europa e ancora oggi I Fiori del Male è considerata una delle opere più innovative e influenti dell’Ottocento. Per questo vale sempre la pena brindare al talento di Baudelaire, accompagnando il tutto con  gli ultimi versi de “Le osterie” di Alda Merini che, ricordandolo, scriveva che in quei luoghi popolari“..ci sta il nome di Charles scritto a caratteri d’oro”. Santè!

Marco Travaglini

“Il bug di Google consuma un mare di dati”

Un bug in Google News provocherebbe un consumo spropositato di dati”. Il forum di supporto di Big G – scrive il sito specializzato “The Verge” – pubblica numerose segnalazioni di una falla che interesserebbe, già dalla scorsa estate, il rinnovato servizio di notizie di Mountain View. L’app consumerebbe decine di gigabyte con ogni tipo di rete, sia wifi sia mobile. Le lamentele degli utenti  riguardano i costi e il fatto che tale consumo non è evidente a meno che non si controlli la pagina di utilizzo dei dati. Le segnalazioni sembrano provenire soprattutto  da Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone, al momento non  dall’Italia. Google sarebbe già  a conoscenza del problema.

Ragazzo violenta 12enne. Cercava le vittime su Whatsapp

DALLA SICILIA Gli agenti della squadra mobile di Ragusa hanno arrestato un 21enne per violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 12 anni. Il  giovane contattava su gruppi WhatsApp alcune bambine, le più piccole, più facilmente plagiabili.  La piccola avrebbe subito violenza fisica e sarebbe anche stata costretta ad avere, più volte, rapporti ”virtuali” con l’indagato. Anche un’altra ragazzina ha denunciato di essere stata adescata dal 21enne, però sarebbe riuscita a non farsi plagiare.

E’ morto a 99 anni l’uomo che distrusse la bomba atomica di Hitler

E’ morto a 99 anni l”uomo che fermò la bomba atomica di Hitler, il norvegese Joachim Ronneberg. Nel 1943 guidò un’operazione segreta in una centrale  sorvegliata  dai nazisti nella regione meridionale del Telemark, sabotando di fatto  le ambizioni nucleari della Germania. Fuggito dalla Norvegia nel ’40 dopo l’invasione tedesca, tornò per combattere con la resistenza e nel ’43 comandò un nucleo di cinque persone per colpire la centrale idroelettrica  che produceva la cosiddetta acqua pesante necessaria per produrre un ordigno atomico. Furono paracadutati vicino all’impianto dove riuscirono a piazzare gli esplosivi e a farlo saltare. Poi scapparono in Svezia sciando per 200 km, inseguiti dai tedeschi.

Ragazza muore dopo serata in discoteca, aperta inchiesta

Una ragazza di 24 anni, residente a Novara,  è morta in casa di amici dopo  un malore accusato  nella notte tra venerdì e sabato a Guastalla, in Emilia Romagna, al termine di una serata trascorsa in discoteca. Annunziata, questo il suo nome, era originaria di Napoli, ma residente nel Novarese, anche se si era appena trasferita nel Mantovano dove lavorava in un bar. La vicenda presenta circostanze poco chiare e la Procura di Reggio Emilia  ha aperto un’inchiesta per la quale è stata decisa l’autopsia al fine di accertare le cause della morte e capire se  la giovane abbia ingerito qualcosa di letale.

AVERE UN FIGLIO DOPO I 65 ANNI E’ ANCORA UN TABU’

Italiani perplessi anche davanti alla decisione degli anziani di fare investimenti finanziari a rischio (64%) e di scendere in politica (58%). Fiori d’arancio in età matura? Giudicati con occhio critico da 1 italiano su 3

 

Milano (MI), Ottobre 2018 – Gli italiani giudicherebbero piuttosto duramente una persona anziana che si prendesse la libertà di avere un figlio in età avanzata: il 91% degli intervistati resterebbe addirittura scioccato, una percentuale in linea con la media europea del 90%. Sono solo alcuni dei dati più interessanti emersi dall’edizione 2018 del sondaggio “I Senior di oggi in Europa. Sentirsi utili per invecchiare bene” condotto dalla società di ricerca Ipsos per la Fondazione Korian per l’invecchiamento di qualità (Institut du Bien Vieillir Korian). L’indagine, che ha messo a confronto i dati raccolti in Francia, Italia, Germania e Belgio attraverso le risposte di più di 8mila intervistati, ha coinvolto un ampio campione di rispondenti di sesso maschile e femminile e di età compresa fra i 15 ed i 64 anni e di età superiore ai 64 anni. E ancora: Il biasimo sociale per gli over 65 scatterebbe anche per investimenti finanziari a rischio (64%), per l’impegno elettorale e in politica (58%). Anche il rifiuto di andare in pensione verrebbe visto come ridicolo dal 53%dei rispondenti, così come la decisione di avviare un’impresa (48%), di riprendere gli studi per avviare una nuova attività (43%) e rifarsi una nuova vita e/o risposarsi (34%).

Meccanico arrestato per violenza sessuale su ragazzina

DALLA LOMBARDIA E’ stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di una condanna a 14 anni e 9 mesi per violenza sessuale su una minorenne di poco più di 14 anni, droga e ricettazione. Solo per la violenza i giudici del tribunale di Milano gli hanno inflitto una pena di 8 anni e 6 mesi. I fatti  avvennero nell’hinterland milanese tra il 1993 e il 2008, lui è un meccanico di 46 anni. Il reato di ricettazione riguarda l’attività di meccanico per il ritrovamento in officina di pezzi di auto rubate. E’ stato dimostrato che l’uomo aveva un giro di spaccio e che in diverse occasioni ha drogato la sua giovane vittima per avere rapporti sessuali.

“SOGLIE”, opere di Marco Cordero

Inaugurazione sabato 20 ottobre 2018, alle ore 18 nell’ex chiesa di san Vittore, in largo d’Azzo a Vercelli

NOTIZIE DAL PIEMONTE La mostra sarà visitabile il venerdì, il sabato e la domenica (ore: 10-12 e 15.30-18.30), grazie alla collaborazione dei volontari dell’Associazione Onlus “Amici del Duomo” ed al Servizio Civile e grazie al contributo di Fondazione CRT attraverso il progetto Citta e Cattedrali 2018. L’Arcidiocesi di Vercelli propone una mostra d’arte contemporanea a carattere spirituale, dell’artista torinese Marco Cordero,  dal titolo SOGLIE, allestita nell’ex chiesa di san Vittore. Il tematismo generale della mostra sarà il cammino dello spirito, facendo riferimento agli scambi culturali tra diversi popoli, possibili proprio grazie ai viaggi ed ai cammini e il titolo racchiude in una parola l’intento di dialogo tra le terre e i popoli. La mostra trae  spunto anche dagli scritti del vescovo d’Angennes e del vescovo Losana e dai testi dell’architetto Antonelli, tre figure ottocentesche di grande rilievo internazionale che influenzarono non solo Vercelli, Biella, Novara e il nord Italia, ma anche l’Europa e l’Oriente, producendo anche un’opera d’arte con alcuni testi dei tre grandi personaggi di cui sopra, legando così insieme le tre diocesi.  Inoltre, in un’ottica di welfare culturale, si prevede di organizzare un laboratorio in mostra con l’associazione Diapsi di Vercelli, legato ai temi dell’arte spirituale di Marco Cordero e di coinvolgere anche alcuni studenti dell’Accademia Albertina di Torino in altre attività laboratoriali. Nel progetto sono, inoltre, previste attività di schedatura preliminare delle visite pastorali del vescovo d’Angennes, in collegamento con la mostra e, infine, la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare organizzerà laboratori pratici-creativi, coinvolgendo gli studenti delle scuole locali, legati alla reinterpretazione in chiave artistica di stemmi nobiliari ottocenteschi, tra cui quella del vescovo d’Angennes.Un’opera speciale sarà realizzata da Marco Cordero al fine di ricordare l’attività svolta in sinergia tra le Diocesi di Biella, Novara e Vercelli, nell’ambito del suddetto progetto Città e cattedrali.

 

Per info e contatti:

 

mail beni.culturali3@arcidiocesi.vc.it