A 40anni appena compiuti se ne è andata Nadia Toffa. Non in punta di piedi per non fare rumore, ma con estrema dignità e da combattente perché il male del secolo deve essere combattuto e, speriamo, presto anche vinto.
Toffa lo ha combattuto ed è stata come una mirabile partita di tennis, con diversi set, con fasi alterne e quando un giocatore pensava di aver vinto, c’era l’altro (il male) che rimontava mentre chi, in quel momento, stava soccombendo sembrava non aver più le forze per reagire, ma poi cercava il tifo perché non si rassegnava alla sconfitta e s’illudeva di vincere.
C’era pure chi, squallidamente, prendeva questa voglia di esternare come un mezzo per farsi pubblicità e la criticava e sghignazzava.
Del resto, era successo anche a Oriana Fallaci di essere derisa perché pareva fingesse.
Invece no, non era voglia di claque, ma desiderio di combattere e avere una platea alla partita di tennis in cui una pensa, alla fine, di risultare vittoriosa.
La partita è finita e Nadia Toffa ha perso e son ci sarà rivincita.
Nella rincorsa della morte che insegue la vita, ci sarà il solito biglietto che scandisce: nata il.. e morta…
Ma non è così, fra i due momenti ci sono tante battaglie, tanti momenti belli e Nadia Toffa ha combattuto a testa alta, sempre!
Tommaso Lo Russo