CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 923

I manager del futuro studiano alla ESCP Europe di Torino

Inaugura il 12° anno accademico della business school ESCP Europe con i master internazionali MIM – Master in Management e MEB – Master in European Business. Padrini d’eccezione top manager di Ferrero e Eaton

 

profumoESCP Europe, la business school internazionale più antica del mondo presente a Parigi, Londra, Berlino, Madrid e Torino, inaugura il 4 settembre 2015 il 12° ciclo dei Master pre-esperienza lavorativa in Italia. Nel dare il benvenuto ai nuovi studenti, il Presidente del campus italiano Francesco Profumo (nella foto) ed il Direttore Generale Francesco Rattalino, presentano i corsi e i docenti dei due programmi MIM – Master in Management e  MEB – Master in European Business. Programmi entrati di diritto nel piano strategico Torino Metropoli 2025, quali fulcro della formazione manageriale per lo sviluppo della città metropolitana in un contesto di crescita internazionale.

 

ESCP Europe è riconosciuta come la business school di riferimento su scala mondiale per la formazione manageriale transnazionale; 3a classificata nel ranking annuale del Financial Times dei migliori Master in Management al mondo per “International Experience” è ad oggi l’unica scuola di management con 5 campus integrati in 5 grandi città europee: Parigi, Londra, Berlino, Madrid e Torino[1]. Il MEB Master in European Business è l’unico master italiano accreditato come programma di pre-esperienza lavorativa dall’AMBA (Association MBA), la più prestigiosa associazione internazionale per i master in business administration.

 

In Italia ESCP Europe si distingue per la rapidità di carriera e per il placement offerto dai suoi master: la percentuale di collocamento in azienda tramite stage è infatti del 100%. Ogni anno gli studenti hanno la certezza di ottenere uno stage presso aziende di tutta Europa, un dato significativo sul mercato del lavoro attuale in Italia. Le offerte di stage e lavoro veicolate dalla ESCP Europe nel 2015 sono cresciute del 13,9%, con 686 colloqui ed una media di 6,35 proposte per ogni studente. Dal prossimo anno il campus italiano potrà anche contare su tre nuovi master, particolarmente importanti per il contesto italiano, in “food”, “hospitality”, “luxury & design”; ed il Bachelor in Management la cui prima edizione parte quest’anno dal campus di Londra. Le domande di ammissione pervenute per i due Master sono state circa 750. Dopo una dura selezione, sono stati ammessi a frequentare il MIM 107 studenti da circa 500 applicanti, e sono stati ammessi a frequentare il MEB 45 studenti da oltre 250 applicanti; con una percentuale di selezione generale del 20% di cinque punti percentuali più rigida rispetto lo scorso anno.

 

“La ESCP Europedichiara il Presidente del campus di Torino Francesco Profumo – crede fortemente nel ruolo strategico della formazione manageriale pan-europea e si pone come attore accademico sempre più fortemente integrato con le istituzioni locali ed internazionali. L’obiettivo principale dei programmi della business school è quello di fornire il più alto livello in termini di formazione economico-manageriale e, allo stesso tempo, educare alla professionalità. Grazie a percorsi di laurea e post laurea per i quali gli studenti possono scegliere di svolgere i loro studi tra Italia, Francia, Inghilterra, Germania e Spagna, in diverse lingue, i futuri manager acquisiscono una reale abilità ad adattarsi ai variegati e mutevoli contesti organizzativi in cui saranno chiamati a lavorare e a guidarne i cambiamenti, oltre che costruire un patrimonio di conoscenze e competenze all’avanguardia. Nelle aule di Torino accogliamo studenti provenienti da 12 Paesi al termine dei loro studi saranno preparati per affrontare le sfide di un mondo del lavoro sempre più competitivo e internazionale”.

Auguri, Alfonso! Il finanziere più anziano d'Italia ha 108 anni

finanza storica

Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1926

 

Ha compiuto 108 anni il Finanziere più anziano d’Italia:  Alfonso Fabbri, cuneese, Appuntato in congedo. Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1926 come appartenente alla squadra Sportiva del Corpo, dopo come incaricato della vigilanza alla Zecca dello Stato a Roma e successivamente in vari reparti ai confini con Jugoslavia,Austria e Svizzera.Partecipò anche alla campagna d’Africa e nel 1943 fu catturato dai nazisti.

"Ragazzi, non giochiamoci!"

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Dal 1996 il Consiglio regionale, attraverso l’Osservatorio usura, opera per mettere in guardia gli studenti delle scuole piemontesi ed educarli all’uso responsabile del denaro

 

“Ragazzi non giochiamoci!” è il titolo del nuovo opuscolo della collana “I tascabili di Palazzo Lascaris”, dedicato allo spinoso problema del gioco d’azzardo  e dei suoi deleteri effetti sui minori e non solo. Il gioco d’azzardo e le sue conseguenze sono un problema serio, che va quindi affrontato alla radice. Per questo dal 1996 il Consiglio regionale, attraverso l’Osservatorio usura, opera per mettere in guardia gli studenti delle scuole piemontesi ed educarli all’uso responsabile del denaro attraverso convegni, borse di studio, concorsi, pubblicazioni e una costante opera d’informazione e di formazione nelle scuole.

 

L’Osservatorio ha organizzato recentemente a Palazzo Lascaris un convegno rivolto agli studenti delle scuole superiori nel corso del quale gli assessori regionali alla Sanità e all’Istruzione, Antonio Saitta e Gianna Pentenero, hanno annunciato la presentazione di un disegno di legge sul gioco d’azzardo patologico. All’incontro sono intervenuti diversi specialisti che si occupano sul campo degli effetti della ludopatia. Nell’opuscolo sono appunto raccolte le riflessioni di questi esperti: la vicesindaco di Verbania, Marinella Franzetti, che presenta le iniziative del suo Comune per mettere un freno all’espandersi delle slot machine; Mauro Croce, direttore per la Promozione alla salute dell’Asl Vco, che spiega i meccanismi psicologici di condizionamento; Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele, che illustra l’evoluzione del fenomeno a livello nazionale; Antonio Cajelli, educatore finanziario; Marco Zuffranieri, docente universitario. Le conclusioni sono di Vincenzo Spadafora, presidente dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

 

Il tascabile è disponibile online al link http://www.cr.piemonte.it/web/comunicazione/pubblicazioni/collane/i-tascabili-di-palazzo-lascaris La versione cartacea è in distribuzione gratuita (Info: 011 5757-252)

 

www.cr.piemonte.it

Biodiversità alpine in mostra all’Urp

MONTAGNE

La mostra, visitabile nei locali dell’Urp (via Arsenale 14/g), fino a martedì 1° settembre osserverà i seguenti orari: da lunedì a giovedì 9-13 e 14-16; venerdì 9-13. Da sabato 15 a domenica 23 agosto, inoltre, Palazzo Lascaris e tutte le sedi del Consiglio regionale saranno chiuse per la pausa estiva

 

“Biodivesità delle praterie alpine” è il titolo della mostra allestita nella Sala incontri dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale (Urp) a Torino.L’esposizione è realizzata in collaborazione con il Museo regionale di Scienze naturali di Torino, l’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle Ricerche, i parchi nazionali del Gran Paradiso e dell’Orsiera-Rocciavré. “La mostra – ha dichiarato Paola Casagrande, direttore del settore Promozione Cultura, turismo e sport della Regione – è frutto di una grande sinergia tra enti, per valorizzare il patrimonio delle praterie alpine occidentali. In particolare si è focalizzata l’attenzione non solo sulla bellezza dei nostri paesaggi, ma anche sui problemi legati al riscaldamento globale delle montagne, che coinvolgono direttamente flora e fauna”.

 

I visitatori possono ammirare un centinaio di immagini fotografiche dedicate alla natura alpina e alla complessa rete di rapporti che caratterizza gli ecosistemi e le strategie utilizzate da piante e animali per affrontare le difficoltà associate all’ambiente di alta montagna.Attraverso l’esempio delle praterie d’alta quota, viene infatti proposto un approccio “ecologico”, che privilegia la presentazione dei meccanismi che regolano la dinamica degli ecosistemi , rendendo possibile la diversità degli organismi viventi. La mostra, visitabile nei locali dell’Urp (via Arsenale 14/g), fino a martedì 1° settembre osserverà i seguenti orari: da lunedì a giovedì 9-13 e 14-16; venerdì 9-13. Da sabato 15 a domenica 23 agosto, inoltre, Palazzo Lascaris e tutte le sedi del Consiglio regionale saranno chiuse per la pausa estiva.

 

 droselli – www.cr.piemonte.it

I giovani (di una volta) e l'educazione dei genitori

padre figlio

Di chi è la colpa della pochezza culturale  di oggi? Perchè ci deve essere una colpa di chi ha prodotto tanta ignoranza. Colpa di Internet? Forse qualche libro letto in più, e forse qualche padre maggiormente presente nella formazione storica e culturale dei figli

 

Mi sono diplomato nell’anno accademico 1976/77. Anni di contestazione, giovanile e studentesca. Volevamo tante, tante cose. Oggi vi può sembrar strano, tra le varie “cose” volevamo studiare “meglio”. Al Liceo si favoleggiava di storie del territorio. Piccole storie che facevano grandi i percorsi di Storie con la esse maiuscole. Storie lette, ma soprattutto raccontate. Scusatemi un ricordo personale. Elementari, la maestra mi dà il compito di una ricerca sull’assedio di Torino. Mia Madre non trova (o non ha cercato) libri appositi in libreria. La ricerca era da presentare il lunedì. Mio padre dopo il lavoro del sabato mattina fu reso edotto del problema. Con la sua calma rispose: domenica mattina ci si alza presto e Patrizio ed io andiamo fino alla Fontana dei Francesi. ovviamente non sapevo dove era. Sapevo che non avevamo l’auto. Dunque mi toccava camminare. Abitavamo in Barriera di Milano. Al mattino partimmo. Mio padre era taciturno. ma ai piedi della collina cominciò a raccontarmi. Ogni sua parola, ogni suo dire, ogni suo raccontare era cadenzato dal ritmo del camminare. Metà mattina e arrivammo alla Fontana dei Francesi. Uno dei massimi punti di vicinanza del nemico.

 

Poi il Monte dei Cappuccini. in particolare l’attenzione si posò sulle palle di cannone ancora conficcate sul muro portante del Convento. Nel pomeriggio questo piccolo viaggio a piedi si materializzò nella più bella ed approfondita ricerca della mia vita scolastica. Arriviamo all’oggi. Il 22 aprile 2015 piccola fiaccolata che dalla via San Donato arriva all’ex poligono di tiro. Chi parla, consigliere di circoscrizione, dice sommariamente dei partigiani fucilati. Tra i presenti ci si guarda: aspettiamo invano una precisazione. Ma finisce tutto con quel generico dire. Torino Medaglia D’oro della Resistenza. Chi legge sa perfettamente dei Martiri del Martinetto, di tutto il CLN  imprigionato e fucilato. Che dire? Che pensare? Sicuramente è tanta la  tristezza. Di chi è la colpa? Perchè ci deve essere una colpa di chi ha prodotto tanta ignoranza. Colpa di Internet? Forse qualche libro letto in più, e forse qualche padre maggiormente presente nella formazione storica e culturale dei figli. Un’ultima cosa a cui tengo molto. Mio padre faceva l’operaio e aveva conseguito regolarmente la 5 elementare, diplomandosi alla scuola dell’avviamento serale. Cambiano le cose, ma non l’impegno nel raggiungerle.

 

Patrizio Tosetto

EXPO, BRAMBILLA: “GIORNATA DEL CONIGLIO? SI’, MA DEL CONIGLIO DA COMPAGNIA”

Il crollo del numero dei capi (-47% negli ultimi 25 anni) e del consumo di carne (oggi stimato ad un chilo l’anno per persona, contro i 4,4 del 2010) non sono imputabili solo a fattori economici contingenti, ma ad un profondo mutamento nella sensibilità del pubblico: oggi il coniglio non è più “carne bianca” o “colletto di lapin”, ma un nuovo “amico a quattro zampe”

 

coniglio brambilla“Altro che giornata del coniglio nel piatto, il coniglio deve essere tutelato e rispettato come un animale da compagnia. Allora sì varrebbe la pena di dedicargli una giornata”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, Forza Italia, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, autrice della proposta di legge per il riconoscimento del coniglio come animale d’affezione. “L’Expo – attacca – che ospita la “giornata” della carne di coniglio, con la partecipazione del vicesegretario del Pd, purtroppo non è solo un mezzo flop, come dimostrano (tra gli altri) i dati di Federalberghi sulle presenze degli stranieri, ma una vergogna: invece di accreditarsi come luogo privilegiato per una riflessione approfondita sui temi dell’alimentazione, sul rapporto tra uomo e cibo, uomo e ambiente, uomo e animali, si è sviluppato come una mega-fiera globale, in cui ciascun imbonitore magnifica le “delizie” del suo baraccone, compresi gli hamburger di zebra e di coccodrillo. Expo vede gli animali soltanto come cibo.  È davvero un’occasione perduta.. Peraltro – prosegue l’ex ministro – nel caso del coniglio le cifre presentate dagli allevatori stessi parlano di una rivoluzione in atto: il crollo del numero dei capi (-47% negli ultimi 25 anni) e del consumo di carne (oggi stimato ad un chilo l’anno per persona, contro i 4,4 del 2010) non sono imputabili solo a fattori economici contingenti, ma ad un profondo mutamento nella sensibilità del pubblico: oggi il coniglio non è più “carne bianca” o “colletto di lapin”, ma un nuovo “amico a quattro zampe”, una creatura socievole e sensibile, capace di stabilire un forte legame affettivo con gli esseri umani, scelto ormai dal 2,9 per cento degli italiani che convivono con un animale da compagnia.  Il progetto di legge che ho depositato alla Camera prende atto della mutata situazione, per garantire a questi simpatici animali adeguata tutela attraverso il divieto di allevamento a scopo alimentare o per ricavarne pellicce e l’istituzione di un’anagrafe obbligatoria”.

Il Piemonte terzo per incidenti in montagna

Sono stati in tutto 524 gli interventi effettuati in Lombardia, 298 in Trentino e 255 in Piemonte

 

Elicottero-118La Lombardia è la regione in cui si è verificato il maggior numero di incidenti in montagna nel 2015, seguita da Trentino e Piemonte. Lo rivelano le statistiche provvisorie del Soccorso alpino nazionale, elaborate in relazione periodo che va dal 1 gennaio all’11 agosto 2015. Sono stati in tutto 524 gli interventi effettuati in questo arco di tempo in Lombardia, 298 in Trentino e 255 in Piemonte.

TUTTI IN PROCURA PER UNA GATTA CONTESA

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La storia riguarda due gatte, molto simili, che erano scappate dalle rispettive case

 

Il pm Guariniello e i carabinieri indagano. Una gatta contesa tra due famiglie finisce in Procura: una delle parti ha chiesto il sequestro del felino per verificare se è stato sterilizzato oppure no. Nel primo caso ne rivendica la proprietà. La storia riguarda infatti due gatte, molto simili, che erano scappate dalle rispettive case, spaventate da un temporale. Una famiglia ritrova l’animale perduto, ma l’altra pensa che sia il proprio. La sola differenza è che una gatta era sterilizzata, l’altra invece no. 

 

Franco Esposito, poeta sulla frontiera del lago

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Una navigazione controcorrente fatta di storie e di metafore della vita

 

Usando la penna come uno spillo, Franco Esposito continua a remare controcorrente sul lago Maggiore. Una navigazione, la sua, fatta di storie e di metafore della vita. Quello di Esposito è modo del tutto originale per essere se stesso e fare cultura da quello che lui stesso definisce “un piccolo avamposto di provincia”. «Ho scoperto – confidava ,tempo fa, in una intervista – che anche in provincia si possono preparare progetti culturali importanti, e camminare a testa alta, se si continua a garantire, nella scrittura, l’impegno etico». Dal suo “ufficio”, al Gigi Bar, sul lungolago di Stresa (un’abitudine degli écrivain du lac: anche Piero Chiara, aveva il “posto fisso” al Caffè Clerici di Luino) è rimasto coerente con la sua “missione”:produrre e promuovere cultura, in forma di poesie, racconti, elzeviri. Basta sfogliare la sua più importante “creatura” per rendersene conto: la rivista Microprovincia. Nata su quattro fogli, nell’autunno di trentacinque anni fa, con una veste grafica assolutamente sobria,trasformatasi successivamente in rivista, è oggi una delle più prestigiose pubblicazioni della cultura e della poesia italiana. Da un quarto di secolo, l’uscita annuale di “Microprovincia”, con le sue monografie e raccolte,è un appuntamento atteso. Non sappiamo quante persone siano a conoscenza degli sforzi che occorrono per garantire, di volta in volta, l’uscita di questa preziosa pubblicazione che raccoglie i contributi delle più prestigiose firme della letteratura e poesia italiana. Ma possiamo assicurare che l’impresa sarebbe ben ardua se Franco Esposito non fosse animato da una sconfinata passione. La stessa che, a metà degli anni ’70, lo indusse – in coppia con Gianfranco Lazzaro e in compagnia di Mario Bonfantini, Piero Chiara e Mario Soldati – a fondare il “Premio Stresa” di narrativa. Dunque, giù il cappello signori: è il minimo che si possa fare davanti ad un intellettuale vero.

 
Marco Travaglini

L'arte del ricamo in mostra a Palazzo Madama

Attraverso una sessantina di esemplari un viaggio nell’arte del ricamo dal Duecento all’alta moda di oggi

 

 

ricami madamaI ricami in tutto il loro sfarzo rivivono nel mezzo dell’estate in una mostra a Palazzo Madama, aperta fino al prossimo 16 novembre. Al visitatore viene offerto un nuovo percorso di conoscenza delle collezioni, con l’esposizione nella sala Atelier di preziosi esemplari, tra cui un abito baiadera realizzato da Gianfranco Ferrè,  totalmente ricamato in cristalli Swarovski e canottiglie.  Disegnare ad ago ( ricamo derivaI, infatti,  dall’arabo “raqm”,  ovvero segno) era una pratica antichissima nel bacino del Mediterraneo e, in particolare in Oriente, capace poi di diffondersi dal Medio Evo in tutta Europa. Si usavano filati di origine naturale, vegetale o animale, anche tinti,  arricchiti da materiali preziosi, quali oro, argento, perle, coralli, o conterie in vetro.

 

In mostra si possono ammirare oltre sessanta esemplari della collezione di Palazzo Madama, con una scelta che spazia dai ricami sacri medievali agli abiti danzanti risalenti agli anni Venti del Novecento. I ricami in oro e seta hanno un esemplare splendido nel prezioso San Cosma in or nue’,  cui si affiancano i ricami in lino bianco dei monasteri svizzero tedeschi e quelli in lana colorata per i tessuti di arredo, provenienti dalla zona di Zurigo e Sciaffusa, prodotti nel Cinque e Seicento. Fiori e rocailles decorano con leggerezza tessuti come accessori tipici dell’abbigliamento settecentesco, quali pettorine, borsette femminili, corpetti a trapunte,  ma anche presenti nell’abbigliamento maschile,  come marsine, gilet e copricapo da uomo. Alla fine del Duecento a Parigi lavoravano ben duecento maestri ricamatori,   metà uomini e metà donne, e , nei secoli successivi,  l’organizzazione corporativa dei mestieri affido’ agli uomini la titolarità delle botteghe, dove lavoravano anche donne.  In mostra si può anche ammirare un oggetto piuttosto raro, un quaderno manoscritto di disegni per ricami e inchiostro e tempera, dedicato alla mirabile matrona Marina Balbo, nel 1538, accanto alla collezione di agorà,  in smalto,  avorio, microintaglio ligneo, che dal Cinque all’Ottocento, costituirono oggetti d’uso raffinatissimo, compagni di lavoro anche di donne agiate.

 

Mentre il ricamo, infatti, inizio’ a essere praticato anche nei monasteri femminili,  per poi diffondersi, a partire dal Seicento, come attività domestica e di intrattenimento presso le nobildonne,  ai giorni nostri sarebbe entrato a fare parte anche della tradizione dell’alta moda. I campioni proposti da Pino Grasso per le creazioni dei grandi stilisti italiani aprono la prospettiva sul futuro di un alto artigianato che vanta radici molto antiche. L’abito dell’atelier di Grasso firmato da Gianfranco Ferrè risale al 2002 ed è costituito da una lunga tunica in georgette di seta ricoperta da miriadi di cristalli Swarovski. In mostra il manufatto più antico è un cappuccio di pivale risalente alla fine del Duecento. Tra gli esemplari più raffinati figura la tovaglia ricamata su entrambi i lati da Caterina Cantoni tra il 1590 e il 1610.

 

La mostra “Lino,  lana, seta, oro. Otto secoli di ricami” è alla Sala Atelier di Palazzo Madama dal 29 luglio. Orario Lun.  10-18, Mart chiuso, merc-sab 10-18, Dom 10. 19. La biglietteria chiude un’ora prima.

 

Mara Martellotta