Nella vita fa l’operatore socio sanitario : “lavoro che mi ha dato una forte motivazione nei momenti difficili, che tutt’oggi svolgo con passione e che mi ha permesso di incontrare la mia compagna Cinzia, Ultras della mia musica!”
Il 17 dicembre 2015 presso l’ AMBHARABAR di via Borgo Dora a Torino ha avuto luogo la presentazione del primo CD di MARKHO (Marco Chiarenza), il cantautore di Caselle che a maggio di quest’anno aveva partecipato al Karaoke di Italia 1 con Pintus esibendosi con “Don’t let me be misunderstood”. Durante la serata è stato proiettato il videoclip della canzone che dà il titolo al CD, “Alla Ricerca Del Mondo”, e MARKHO si è esibito in un live acustico di tutti i pezzi presenti nel CD, prevalentemente in chiave POP con assaggi di PUNK-ROCK e MUSICA LEGGERA.
Il videoclip è stato girato presso il Parco del Valentino e la regia del video è da attribuire allo stesso MARKHO, con la partecipazione di amici e parenti e con il montaggio delle immagini fatto dalla sua etichetta discografica. Il CD contiene 8 brani che MARKHO ha interamente scritto, musica e parole e che sono potuti diventare “reali” grazie a mesi di lavoro presso lo studio di registrazione Rocklab di Torino.
Tra i brani ci sono “Io senza te” già in vendita su Itunes dallo scorso San Valentino, che parla di una delusione vissuta in passato, ma anche della “rivalsa” personale che ne è conseguita: “è un invito ad andare avanti nonostante tutto”; e “Il mio papà” conosciuta per il successo avuto al Festival di Saint Vincent e per la partecipazione allo spettacolo teatrale itinerante nel Canavese “Goccia di Memoria” nel quale MARKHO si esibiva proprio con questa canzone.
MARKHO ha inoltre ideato una sigla calcistica che è ascoltabile su youtube e su face book intitolata “Domenica in gol” e che non è presente sul CD. Attualmente è impegnato nella partecipazione alla trasmissione SUMMER TIME TV sul canale 231. Del suo CD MARKHO dice che “nasce per crescere, è la metabolizzazione di ciò che è stato e lo stimolo per ciò che sarà”. Sono in fase di conferma alcune date live di MARKHO e il suo CD è acquistabile contattando direttamente lui sulla sua pagina face book oppure su itunes.
MARKHO è un cantautore di 31 anni, nella vita fa l’operatore socio sanitario : “lavoro che mi ha dato una forte motivazione nei momenti difficili, che tutt’oggi svolgo con passione e che mi ha permesso di incontrare la mia compagna Cinzia, Ultras della mia musica!” riferisce. Ha sempre avuto attitudini musicali fin da piccolo, quando ancora “baby” partecipava a gare canore locali. All’età di 9 anni inizia a suonare la tromba nei Music Piemonteis di Ciriè, dove in pochi anni passa da “Quarta Tromba” a “Prima Tromba”(anche solista). A 12 anni supera l’esame d’ammissione al Conservatorio G.Verdi di Torino col medesimo strumento, con giudizio 8,5.
Dopo 3 anni di Conservatorio e uno da privatista, decide di abbandonare la Tromba, perchè non conciliava con la sua personalità e perchè era a caccia di qualcosa di nuovo. All’età di 16 anni compose il suo primo inedito dal titolo: “Un’altra estate”, anche presente nel CD appena uscito e, una volta scoperto il meccanismo per creare una canzone, si sbizzarrisce componendo strofe e ritornelli, musica e parole di altri brani che raccontano momenti della sua vita personale e non… Nel 2010 viene ammesso alla Valtur Academy come intrattenitore musicale, dove gli viene riconosciuta la capacità di esprimere un vasto repertorio, oltre ad altre qualità indispensabili quali “la prontezza” nell’improvvisazione, fondamentale per il contesto turistico.
Parte per 3 stagioni di animazione e ogni volta che torna a Torino, durante l’inverno, riprende la sua attività di Operatore Socio Sanitario. Dopo 3 stagioni di animazione, esperienze d’intrattenimento varie e qualche gara canora, aveva decisamente rotto l’imbarazzo del pubblico passando da “speriamo che gli spettatori non siano tanti” a “più sono gli spettatori e meglio è”. “Ora il mio intento è quello di tirare fuori tutte le canzoni scritte e composte da me, stando alla finestra, a vedere se qualcosa di buono si muove verso la mia musica.”
TITOLI CANZONI DEL CD:
“ Sarà bello”
“Alla ricerca del mondo”
“ Il mondo che ci ha dato Dio”
“Il mio papà”
“ Un’altra estate”
“Domenica di sole”
“Io senza te”
“Ciao blu”
Sono foto d’autore quelle che vi guidano alla scoperta dell’ospitalità pugliese – “rigorosamente” di charme- nel volume “Masserie 2”, a cura di Adriano Bacchella, Adarte editore, che è stato presentato a Torino martedì 1 dicembre, a Eataly Lingotto .
dalle Guide illustrate dell’Espresso a fotografare paesaggi, borgate e monumenti lontani dalle rotte turistiche. Da quell’avventura, pioneristica per l’epoca, in una terra che sembrava tanto lontana ed era ancora incontaminata dal turismo di massa, è nato il suo amore per la regione. In Puglia è tornato più volte raccontando con crescente abilità fotografica luoghi in parte scoperti per caso, in parte segnalati da altri. Dai suoi primi reportage nel 1987 per la rivista “Meridiani” è stato testimone dell’evoluzione di molte strutture che include nel libro, testimoniando con bellissime foto di lifestyle, come nel tempo siano state capaci di aggiungere charme, senza mai perdere le loro radici arcaiche e il legame profondo con la terra, le tradizioni e i prodotti tipici.
I botti possono provocare, oltre ovviamente alla paura, anche palpitazioni, tachicardia, tremori, nausea, panico, stordimento e – negli animali più anziani e malati – addirittura la morte
Ogni anno centinaia di bambini e adulti subiscono gravi danni per un uso sconsiderato dei botti: basti pensare a tutti i casi di ferimenti, dita amputate, cecità o addirittura morte). Per quanto riguarda gli animali, petardi e fuochi d’artificio sono una vera e propria tortura perchè loro hanno una soglia uditiva molto più sviluppata e sensibile della nostra. I botti possono provocare, oltre ovviamente alla paura, anche palpitazioni, tachicardia, tremori, nausea, panico, stordimento e – negli animali più anziani e malati – addirittura la morte.


“Bisogna metter fine all’ambiguità che circonda lo status giuridico degli equidi e dichiararli, senza se e senza ma, “animali d’affezione”. Da “Fieracavalli”, la principale rassegna del settore che si tiene ogni anno a Verona, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, rilancia le sue proposte sugli equidi, ufficializzate in progetti di legge, a cominciare dal divieto di macellazione di cavalli, asini, muli e bardotti, nonché i divieti di vendita e di consumo della loro carne su tutto il territorio nazionale, di importazione ed esportazione a fini alimentari.
OVADA – Parte da Ovada il progetto sperimentale dell’Asl Al per aiutare i cittadini a seguire con maggiore costanza le terapie farmacologiche e, al contempo, aiutarli a ridurre almeno alcune pastiglie sfruttando il cibo, quello sano, e l’attività fisica. Una corretta alimentazione e il movimento non sono semplici raccomandazioni, spesso avvertite solo come slogan, ma due medicine più potenti di molti farmaci. A dimostrarlo, ha spiegato Paola Varese, Primario della Medicina dell’Ospedale di Ovada, sono anche i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per il cancro al seno, ad esempio, la chemioterapia riduce del 10% il rischio di recidiva, con dieta e ginnastica la percentuale sale a 40%. In alcuni casi, ovviamente, i farmaci sono veri e propri salvavita anche se i dati, ancora una volta, dimostrano come i malati cronici tendano ad abbandonare discrezionalmente le terapie.
Riflessione sui confini, le identità e la memoria che ci riguarda da vicino e che collega i conflitti di oggi a quelli di ieri. In un Nordest messo a dura prova dalla crisi, sono iniziate le commemorazioni dell’entrata in guerra dell’Italia, cent’anni fa. Nello stesso tempo ci sono ancora discorsi, vecchi di un secolo, che non si sono sopiti
Quali sono le ferite della grande guerra che il territorio e la gente del Nordest si porta ancora addosso? E quanto fanno male cento anni dopo? Quali fantasmi si aggirano ancora sui campi di battaglia? Di questi argomenti narra il libro di Wu Ming 1 “Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della guera granda”(Rizzoli, 2015), proponendo una bella riflessione sui confini, le identità e la memoria che ci riguarda da vicino e che collega i conflitti di oggi a quelli di ieri. In un Nordest messo a dura prova dalla crisi, sono iniziate le commemorazioni dell’entrata in guerra dell’Italia, cent’anni fa. Nello stesso tempo ci sono ancora discorsi, vecchi di un secolo, che non si sono sopiti, mescolati ad atteggiamenti xenofobi e neoindipendentismi che, quasi ciclicamente, riaffiorano. In questo cortocircuito tra passato e presente, Wu Ming 1, pseudonimo di Roberto Bui, scrittore e traduttore italiano, membro del collettivo omonimo di scrittori con base a Bologna, accompagna il lettore per il Nordest del Paese, mettendo in luce le tare di ieri che ancora ci portiamo addosso. Nel racconto su queste terre che sono state di frontiera, confine tra mondi e culture, e che oggi sono patria della Lega (e non solo), ci si addentra in “tensioni culturali, incertezze identitarie ed eredità inconfessate”. Il libro, ben documentato e altrettanto ben scritto, offre interessanti spunti sulla prima guerra mondiale, sui suoi retroscena più imbarazzanti e tutt’ora rimossi dalla foga retorica e patriottarda. Così, partendo da Trieste, Wu Ming 1 si è messo in cammino lungo il territorio che una volta veniva chiamato Tre Venezie o Triveneto e che oggi viene identificato con un più generico e geografico Nordest. Un viaggio pieno di sorprese che lo ha portato anche in Trentino e in Sudtirolo, costruendo come un puzzle le sue riflessioni
che, partendo e ritornando dalla Prima guerra mondiale, intesa come evento fondamentale e fondante dell’Italia stessa, ci offrono spunti per capire il passato e il presente in cui viviamo. “Cent’anni a Nordest” non è esattamente un reportage né un libro storiografico, ma ha diversi riferimenti di questo tipo . È un testo ibrido, dove si passa continuamente dalla narrativa alla saggistica, dal giornalismo alla storia, dal diario di viaggio all’inchiesta. Tratta temi urticanti, svela retroscena che la “narrazione Patria” ha nascosto e tende a celare se non addirittura a rimuovere, riabilita i soldati italiani fucilati per disobbedienza o decimati negli anni dal 1915 al 1918 dal sadismo criminale e dall’inettitudine di ufficiali e generali. E’ un libro che fa parecchio discutere ma che offre, al tempo stesso, la possibilità di gettare uno sguardo sincero sulla storia d’Italia e su noi stessi.
William Burroughs e Fulvio Tramontano. Un amore che nasce da lontano e che ha portato lo scrittore padovano a dedicargli già nel 2012 un testo teatrale dal titolo “Il grande Talwin” e ora un romanzo, intitolato “Vietato fumare oppio negli ascensori”. Non è casuale che questo romanzo, dedicato proprio allo scrittore statunitense padre riconosciuto della beat generation, si ponga come un “anti-romanzo”, che propone la destrutturazione del linguaggio e della concatenazione dei fatti. La scena si apre in un salotto intellettuale di casa O’Ryan, in cui gli invitati sono seduti intorno al grande camino. Si tratta di una sera speciale, data la presenza di ospiti importanti, quali Andy Warhol, Norman Mailer e Antony Burgess. Star della serata è William Burroughs con i suoi racconti, tra il divertente e il terrificante, capaci di sovrapporsi alle chiacchiere degli altri invitati. Dal Sahara spagnolo un amico ha portato uno specchio capace di formidabili visioni.