CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 900

Alliance française e Aiace celebrano il cinema francese

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AIACE Torino, Alliance française di Torino, in collaborazione con Movies Inspired e Cinema Classico, presentano alcuni eventi speciali che celebrano il cinema francese e sanciscono la nuova collaborazione fra AIACE Torino e l’Alliance française di Torino

L’Alliance française di Torino (via Saluzzo 60) inaugura lunedì 4 aprile alle ore 18 la mostra Studio Harcourt | Expo Cinéma, sofisticata galleria di ritratti in bianco e nero delle grandi personalità del cinema del passato e del presente, realizzati dal celebre studio di fotografia Harcourt, fondato a Parigi nel 1934. La stessa sera, lunedì 4 aprile 2016 alle ore 20,30, AIACE Torino presenta Microbo & Gasolina di Michel Gondry (Francia, 2015, 103’) al Cinema Classico (Piazza Vittorio Veneto, 5) in versione originale. Microbe et Gasoil, in uscita nelle sale italiane il 21 aprile 2016, è l’ultima fatica di Gondry, uno dei registi più visionari, creativi, giocosi ed interessanti del panorama cinematografico francese contemporaneo. ll suo film più personale – come ha dichiarato lo stesso Gondry – che celebra i valori, i legami profondi e il potere dell’immaginazione negli anni dell’adolescenza. La mostra itinerante mostra Studio Harcourt | Expo Cinéma, promossa in collaborazione con Fondazione Alliance française e Studio Harcourt, sarà presentata per la prima volta a Torino il 4 aprile e successivamente ospitata dal Cinema Classico a partire dal 16 aprile.

 
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Il Programma
STUDIO HARCOURT | EXPO CINÉMA
Lunedì 4 aprile 2016 – Inaugurazione ore 18
Dal 4 al 16 Aprile presso Alliance française Torino
Dal 19 Aprile al 16 Maggio presso Cinema Classico
Buster Keaton, Simone Signoret, Alain Delon, Jeanne Moreau, ma anche i più giovani Laetitia Casta e Romain Duris: stelle del cinema francese e internazionale di ogni epoca, rese immortali dagli scatti dello studio parigino Harcourt, sono al centro di “Studio Harcourt | Expo Cinéma. Nei decenni, il linguaggio fotografico dello studio diventa archetipo della ritrattistica in ambito cinematografico e i personaggi fotografati sono resi immortali da questi scatti senza tempo.
MICROBE ET GASOIL
di Michel Gondry (Francia, 2015, 103’)
Lunedì 4 aprile 2016 – ore 20,30
presso Cinema Classico
Biglietto intero € 5 – Ridotto tesserati AIACE e Alliance française € 4
Proiezione in v.o. in francese con sottotitoli in italiano
SINOSSI – Microbe, come lo chiamano tutti, ha 14 anni, il talento per il disegno e una passione per una compagna di classe. Esile e introverso, la sua spiccata sensibilità lo emargina dai compagni, bulli, gradassi e sempre in cerca di guai. L’ingresso in classe di Gasoil, adolescente forbito che miscela fantasia e idrocarburi, cambia la sua vita e il suo modo di guardare il mondo. Incoraggiato dall’inesauribile immaginazione di Gasoil, Microbe scopre un coraggio che non aveva mai sospettato, esponendo i suoi disegni in una galleria d’arte e confessando a Laura il suo sentimento. Durante le vacanze estive i due amici, non avendo alcuna voglia di trascorrere due mesi con le loro famiglie, decidono di realizzare una macchina speciale, utilizzando un motore tosaerba e alcune assi di legno, e iniziano un viaggio in giro per la Francia. Il tempo di un’estate, il tempo per crescere.
 

Al Concordia la compagnia catalana EIA in “Intarsi” 

PRIMA NAZIONALE di un nuovo spettacolo che sfida le leggi della fisica con tecniche acrobatiche che lasciano spazio alla fantasia e aprono le porte dell’immaginazione .  La rassegna “Citè 2016” crea  una “cittadella del circo contemporaneo” al Teatro della Concordia di Venaria Reale  proponendo intense serate con aperitivo, performance circensi e musicali nel foyer e spettacoli di alta qualità, innovativi e riconosciuti nella scena europea
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“Citè 2016” è organizzata e diretta da FLIC Scuola di Circo di Torino in  collaborazione con Fondazione Via Maestra, Teatro della Concordia di Venaria Reale e Fondazione LIVE Piemonte dal Vivo

“Citè”, rassegna internazionale di circo contemporaneo a teatro ideata dalla FLIC Scuola di Circo di Torino, ha l’obiettivo di proporre la visione di spettacoli riconosciuti a livello internazionale e dalla critica di settore. Come per i due anni precedenti, questa terza edizione si svolge al Teatro della Concordia di Venaria Reale (TO) confermando la proficua collaborazione con la Fondazione Via Maestra e con Mirco Repetto che ne cura la direzione artistica. La rassegna viene organizzata anche in collaborazione con la Fondazione Live Piemonte dal Vivo, gode del patrocinio della Città di Torino e della Città di Venaria Reale, del sostegno della Regione Piemonte ed inoltre del sostegno del Mibact in quanto parte del progetto triennale “Prospettiva Circo” della FLIC  Scuola di Circo.
Tre gli spettacoli di altissima qualità, innovativi e riconosciuti nella scena europea: dopo la grande apertura del 23 gennaio con il caos post-apocalittico di “Popcorn Machine (a domestic apocalypse)” della compagnia francese My!Laika, il 12 marzo è andato in scena l’euforico delirio giocoso di “Six Pieds sur terre”  della compagnia francese Lapsus e il 2 aprile si termina “Intarsi” della compagnia catalana Eia, anteprima nazionale di un nuovo spettacolo che sfida le leggi della fisica con tecniche acrobatiche che lasciano spazio alla fantasia e all’immaginazione..
Gli appuntamenti iniziano alle ore 20:00 con apericena, a pagamento oltre al ticket d’ingresso, e performance nel grande foyer da parte di FLIC & friends, gruppo di artisti composto da allievi, ex allievi e musicisti che creeranno una magica atmosfera ed accompagneranno l’ingresso del pubblico in sala alle ore 21:00.
Scheda dello spettacolo
InTarsi è la seconda creazione della Compañía di Circo Eia. Il suo primo spettacolo, CAPAS, ha girato in tutta Europa con più di 150 repliche in 12 paesi, dando a questa compagnia il riconoscimento del pubblico e del settore professionale e arrivando a ricevere il Premio Città di Barcellona 2011 “per il rischio assunto nella ricerca e l’innovazione circense”. InTarsi è una riflessione sulla grandezza dell’incontro e la trasformazione dei sentimenti: ognuno è solo in certo modo, ma alla fine scopre di non essere tanto diverso da chi gli sta attorno. La compagnia considera il pubblico come assistente e non come spettatore, invitandolo a impregnarsi del suo immaginario fin dall’entrata in sala e offrendo la possibilità di identificarsi nel susseguirsi degli stati d’animo che compongono il viaggio di “Intarsi”. Uno spettacolo riflessivo e viscerale che si pone l’obiettivo di “far ridere pensando” o “far pensare ridendo”, guardando le cose da  prospettive nuove.

In scena: Armando Rabanera Muro, Fabio Nicolini, Fabrizio Giannini, Manel Rosés Moretó, Sarah Filmer “Sankey”
Regia di Compañía de Circo Eia e Jordi Aspa
Produzione Compañía de Circo Eia e La Distil.leria
Collaboratori artistici Roberto Magro, Los Galindos (Marcel Escolano e Bet Garrell), James Hewison
Coproduzioni: Mercat de les Flors (Barcellona), Cirque Théâtre Jules Vernes. Pôle National Cirque et Arts de la Rue (Amiens – FR), CIRCO INTERIOR BRUTO/Lo Máximo (Madrid) e Festival Pisteurs d’Étoiles (Obernai – FR)
Con il sostegno di numerose realtà europee tra le quali la Flic Scuola di Circo di Torino
Discipline circensi: acrobatica, verticalismo, mano a mano

 
Teatro della Concordia, Corso Giacomo Puccini, Venaria Reale (TO)
Ingresso a pagamento € 13 intero e € 10 ridotto | www.flicscuolacirco.it –  www.teatrodellaconcordia.it
 
 
 

Le trame dei film da oggi al weekend

film cesare2A cura di Elio Rabbione
 

Ave, Cesare! – Commedia nera. Regia di Ethan e Joel Coen, con George Clooney, Josh Brolin, Scarlett Johansson e Ralph Finnies. Nella Hollywood degli anni Cinquanta, per conto dei grandi studios giorno e notte si muove Eddie Mannix a proteggere tutti quegli attori che per un motivo o per l’altro egli debba nascondere agli occhi dei divoratori di gossip: il caso più appetitoso e pericoloso diventa il rapimento di un imbranatissimo attore chiamato a ricoprire il ruolo di centurione in un film su Gesù. Durata 106 minuti. (Reposi, Romano sala 1)

 batman superman film

Batman V Superman – Fantastico. Regia di Zack Snyder, con Henry Cavill e Ben Affleck. Come si può mettere in cattiva luce Superman di fronte all’opinione pubblica? Ci pensa un cattivissimo e filosofeggiante (sul Bene e sul Male) Lex Luthor (Jesse Eisenberg) e Batman per un attimo non stenta a credere che il suo collega eroe potrebbe diventare un giorno in un genio del male, pericoloso per l’umanità. Molta avventura che lascia spazio agli attimi dolci tra Superman e Lois Lane, e poi inseguimenti, esplosioni, il pericolo e il terrore che serpeggiano tra la gente. Durata 151 minuti. ( Ideal, Lux, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Billy il koala – Animazione. Regia di Deanne Taylor. Billy ama avventurarsi nel grande deserto australiano per ritrovare gli animali feriti o dispersi. Un giorno anche suo padre scompare: si tratterà per Billy di superare per la prima volta il confine della palude. Durata 93 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 FILM BROOKLIN

Brooklyn – Drammatico. Regia di John Crowley, con Saoirse Ronan, Emory Cohen e Domhnall Gleeson. All’inizio degli anni Cinquanta, Eilis lascia la propria terra, l’Irlanda, per andare in cerca di fortuna a New York, dove conosce la nostalgia e l’amore di un giovane italoamericano. Quando sarà costretta a tornare nel proprio paese dopo la morte della sorella, riconoscerà gli affetti per i luoghi e le persone con cui era vissuta e allora sarà difficile prendere la decisione se restare o ripartire per sempre. Dal romanzo di Colm Toìbin, la sceneggiatura e firmata da Nick Nornby. Durata 113 minuti. (Ambrosio sala 3, F.lli Marx sala Chico)

 

Il caso Spotlight – Drammatico. Regia di Thomas McCarthy, con Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton e Lev Schreiber. Una serie d’articoli, un’inchiesta e un premio Pulitzer per un gruppo di giornalisti del “Globe” di Boston – a seguito dell’arrivo di un nuovo direttore, Marty Baron, pronto ad affrontare tematiche importanti e certo non comode – che tra il 2001 e il 2002 misero allo scoperto, dopo i tanti tentativi di insabbiamento da parte del clero e in primis delle alte gerarchie ecclesiastiche, i casi di pedofilia consumatisi in quella città e non soltanto. Oscar per il miglior film. Assolutamente consigliato. Durata 128 minuti. (Romano sala 3)

 

comune filmLa comune – Drammatico. Regia di Thomas Vinterberg, con Trine Dyrholm e Ulrich Thomsen. Nella Copenhagen del 1975, una coppia – Erik, professore dio architettura e Anna, giornalista televisiva – decidono di ospitare nella loro grande casa una decina di amici, altre coppie o single, per dar vita ad uno di quei gruppi pieni di libertà che andavano tanto di moda in quegli anni, specialmente nel nord dell’Europa. Ma l’arrivo di una nuova persone manderà in frantumi le regole e le promesse che sino ad allora avevano mostrato di reggere bene. Dall’autore di “Festen” e del “Sospetto”, Orso d’argento alla migliore attrice a Trine Dyrholm alla scorsa Berlinale. Durata 111 minuti. (F.lli Marx sala Harpo, Nazionale 2)

 

Il condominio dei cuori infranti – Commedia. Regia di Samuel Benchetrit, con Isabelle Huppert, Michael Pitt e Valeria Bruni Tedeschi. Un caseggiato della periferia parigina, bizzarri personaggi ed i loro incontri, un uomo su una sedia a rotelle, un’infermiera del turno di notte, un’attrice avvilita e un giovanotte che può farle ritrovare la gioia di vivere, un’immigrata del Maghreb e un astronauta americana la cui navicella spaziale atterra inaspettata sul terrazzo del condominio. Durata 100 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Nazionale sala 1)

 

La corte – Comedia. Regia di Christian Vincent, con Fabrice Luchini e Sidse Babett Knudsen. Xavier Racine è definito il giudice “a due cifre” poiché non condanna mai a meno di dieci anni di reclusione. E’ chiamato a presiedere in tribunale un processo contro un uomo accusato di aver ucciso la figlia di sei mesi: è lì che rivede tra i giudici popolari Ditte, un’anestesista di origini danesi conosciuta anni prima. Miglior sceneggiatura e Coppa Volpi per l’interpretazione maschile alla Mostra di Venezia. Durata 98 minuti. (Eliseo grande, Massimo 1 e 2)

 

desconocido filmDesconosido – Resa dei conti – Thriller. Regia di Dani de la Torre, con Luis Tosar. Carlos, vicedirettore di banca, come ogni mattina accompagna i figli a scuola. Una telefonata interrompe la sua tranquillità e quella della sua famiglia. Un uomo al telefono gli comunica che c’è una bomba sotto i sedili della macchina e che scoppierà se lui non verserà una somma di denaro sul suo conto. Un’opera prima, scritta dal torinese Alberto Marini che ha tutte le carte in regola per promettere e mantenere una tensione altissima. Durata 102 minuti. (Centrale v.o., F.lli Marx sala Groucho)

 

Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 – Commedia. Regia di Kirk Jones, con Nia Vardalos e John Corbett. Chi nel 2002 ha fatto la conoscenza della folcloristica famiglia Portokalos può benissimo oggi rinfrescarsi la memoria. Sono tutti un po’ invecchiati, e mentre Toula e Ian sono alle prese con una figlia adolescente e con i suoi primi problemi di vita e di cuore, gli anziani nonni danno ancora un po’ di filo da torcere. Durata 94 minuti. (Ideal, Lux 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Heidi – Commedia. Regia di Alain Gsponer, con Anuk Steffen e Bruno Ganz. Orfana, Heidi viene affidata alle cure del nonno e ama davvero enormemente la sua vita tra i monti svizzeri e la compagnia delle caprette. Però un giorno l’arrivo della zia Dete significherà andare a Francoforte per iniziare un’istruzione e far compagnia alla piccola Klara costretta in sedia a rotella. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Lo chiamavano Jeeg Robot – Fantasy. Regia di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli. Enzo è un ladruncolo romano che vive di espedienti. Una sera, inseguito dalla polizia, nelle acque del Tevere viene a contatto con un materiale radioattivo che gli conferisce sconosciuti ultrapoteri. Ad Alessia, appassionata di fumetti, piacerà considerarlo come un eroe dei suoi prediletti Manga nella lotta al male sempre in agguato, che questa volta ha le sembianze allucinate dello Zingaro. Opera prima. Durata 112 minuti. (Massimo 1 e 2)

 

film 33Love and Mercy – Biografico. Regia di Bill Pohlad, con Paul Dano, John Cusak, Elizabeth Banks e Paul Giamatti. La vita di Brian Wilson, l’anima e il leader dei favolosi Beach Boys, una vita vista nel pieno degli anni Ottanta, tra successi e droghe, e vent’anni dopo, quella della ricostruzione, tra la disintossicazione e nuovi affetti, anche se all’ombra di uno psichiatra assai negativo che vorrebbe avere il pieno controllo dell’individuo. Durata 120 minuti. (Classico)

 

Kung Fu Panda 3 – Animazione. Regia di Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni. Po e suo padre raggiungono il paradiso segreto dei panda, facendo la conoscenza di nuovi personaggi. Ma il super-cattivo Kai minaccia e sconfigge tutti i maestri di kung fu. Dovrà essere Po a prendere in mano la disastrosa situazione e a passare al contrattacco. Durata 95 minuti. (Ideal, Lux sala 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Land of mine – Drammatico. Regia di Martin Zansvliet, con Roland Moller. Alla fine del secondo conflitto mondiale, sulle coste dello Jutland, i prigionieri tedeschi furono impegnati a disinnescare tutte quelle mine che i nazisti vi avevano posto. Drammi, mutilazioni e morti. Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo blu)

 

On air – Storia di un successo – Commedia. Regia di Davide Simon Mazzoli, con Marco Mazzoli. La storia di quest’ultimo, il suo successo come dj radiofonico, il pubblico enorme che segue il suo “Zoo di 105”. Per gli appassionatissimi. Durata 119 minuti. (Ideal, Uci)

 

Perfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Eliseo rosso, Massaua, The Space, Uci)

 race film

Race – Il colore della vittoria. – Biografico. Regia di Stephen Hopkins, con Stephan James e Jeremy Irons. La storia vera di Jesse Owens, la povertà delle origini, la convocazione alle Olimpiadi del ’36, le quattro medaglie d’oro vinte, la sconfitta di Hitler e del campione che la Germania nazista avrebbe vedere sul podio. Durata 134 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Suffragette – Drammatico. Regia di Sarah Gavron con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Meryl Streep. Nella Londra di inizio Novecento, sono gli anni della Women’s Social and Political Union, la giovane Maud, fin da bambina al lavoro in una lavanderia, vittima di maltrattamenti e abusi, trovandosi un giorno a perorare la giusta causa dinanzi a Lloyd George in persona, prende coscienza della reale situazione in cui versano le donne e partecipa a scioperi e boicottaggi. Manganellate e arresti, nonché l’allontanamento dalla figlia che un marito insensibile e prepotente darà in adozione ad una coppia, non la distolgono dalla certezza di essere sulla strada giusta. Durata 106 minuti. (Romano sala 2)

 

The divergent series: Allegiant – Fantascienza. Regia di Robert Schwentke, con Theo James e Shailene Woodley. Terzo capitolo della saga in una Chicago da incubo e postapocalittica. Tobias e Beatrice si avventurano in una parte di mondo a loro sconosciuta, dove molti segreti restano ancora da decifrare e dove sono presi in custodia da un misterioso Dipartimento di Sanità Genetica. In attesa del capitolo finale, “Ascendant”, previsto per l’aprile del prossimo anno. Durata 110 minuti. (The Space, Uci)

13 hours: the secret soldiers of Benghazi – Azione. Regia di Michael Bay con John Krasinski e David Denman. Nel settembre 2012 dei terroristi attaccarono l’area del Dipartimento di Stato americano a Bengasi. Sei soldati appartenenti a una squadra di sicurezza sono pronti alla difesa dei civili e degli edifici. Durata 134 minuti. (Uci)

 FILM TRUTH

Truth – Il prezzo della verità – Drammatico. Regia di James Vanderbilt, con Robert Redford, Cate Blanchett e Bruce Greenwood. Ancora un film di denuncia, come “Spotlight”, ancora un film a salvaguardare la voglia a raddrizzare i torti da parte di certo giornalismo americano. Mary Maper è la produttrice del programma “Sixty Minutes” per la Cbs e al suo fianco ha il celebre anchorman Dan Rather: insieme metteranno allo scoperto il passato di George W. Bush, allora (siamo nel 2005) presidente Usa, colpevole di essersi “rifugiato” anni prima nella Guardia Nazionale al fine di evitare la guerra in Vietnam. Bush venne rieletto e l’indagine, forse condotta in maniera non troppo approfondita, fece colare a picco chi l’aveva voluta e seguita. Durata 121 minuti. (Greenwich sala 2, Reposi)

 

Un bacio – Commedia. Regia di Ivan Cotroneo, con Rimau Grillo Tirzberger, Valentina Romani e Leonardo Pazzagli. Un film sul bullismo e l’omofobia, che Cotroneo trae dal suo romanzo omonimo. La storia di tre ragazzi sedicenni, Lorenzo, Blu e Antonio, che finiscono con l’essere allontanati dai loro coetanei: Lorenzo è stato adottata da una coppia che lo adora ed è gay, Blu vive in maniera conflittuale il rapporto con la madre ed è troppo intraprendente, Antonio paga la sua goffaggine e il peso che avverte su di sé per la morte del fratello. Durata 101 minuti. (Greenwich sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Un momento di follia – Commedia. Regia di Jean-François Richet, con Vincent Cassel e François Cluzet. Antoine e Laurent, amici di vecchia data, trascorreranno le vacanze in Corsica con le figlie. Ma che succede se Louna decide di sedurre il vecchio amico di papà? Pruriti generazionali, remake di un successo di quarant’anni fa firmato da Claude Berri. Durata 105 minuti. (Greenwich sala 3)

 

Un paese quasi perfetto – Commedia. Regia di Massimo Gaudioso, con Fabio Volo, Silvio Orlando e Miriam Leone. Paesino sperduto in terra di Lucania, Pietramezzana e i pochi abitanti che ancora lo abitano tentano di dar vita ad una nuova azienda. Ma ci vuole un medico: e se fosse un chirurgo estetico meneghino, obbligato con mezzi vari e anche poco leciti a stabilirsi lì? Opera prima. Durata 92 minuti. (Greenwich sala 3, Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Ustica – Drammatico. Regia di Renzo Martinelli, con Caterina Murino e Marco Leonardi. Martinelli indaga ancora una volta sulle tragedie italiane che non hanno mai avuto una risposta definitiva. Il mistero che nella notte del 27 giugno 1980 vide coinvolto l’aereo con 81 persone a bordo ha qui una ulteriore spiegazione, al di là delle ipotesi già fatte, supportata da tre anni di indagini e dal lavoro a fianco di due ingegneri aeronautici basato su testimonianze e perizie. Durata 106 minuti. (Lux sala 2, Uci)

 

Zootropolis – Animazione. Regia di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush. Le avventure della coniglietta Judy nella capitale del mondo animale, nelle vesti di fresca poliziotta. Con la volpe Nick, fino a quel momento disposta a campare di espedienti, dovrà affrontare chi ha sequestrato i 14 animali che tutta la città sta cercando. Durata 108 minuti. (Ideal, Uci)

 

 

 

 
 

Le fotografie dalla Gipsoteca Troubetzkoy

 In mostra al “Brunitoio” di Ghiffa 

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Sarà inaugurata alle 17.30  di sabato 2 aprile a Ghiffa (Vb) la mostra fotografica di Gianbattista Bertolazzi (1937-2015), organizzata dall’associazione “Il Brunitoio” , l’officina di Incisione e Stampa che promuove l’arte e la cultura, presso la Sala Esposizioni Panizza in corso Belvedere 114.  La mostra verrà presentata da Vera Agosti, che ne ha curato l’allestimento insieme al Brunitoio. Verranno esposte circa 25 fotografie dei gessi dello scultore Paolo Troubetzkoy (del quale quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita) conservati al Museo del Paesaggio di Verbania. Gianbattista Bertolazzi , di Ceredo di Ghiffa, è stato un appassionato fotografo e socio del Brunitoio, che già espose nel 2009 nella sede dell’associazione le sue foto dedicate al maestro liutaio Giacomo Bisiach. Bertolazzi è ricordato soprattutto per la pubblicazione di due importanti libri fotografici sulle camelie antiche del Lago Maggiore, realizzati con Piero Hillebrand per l’editore Alberti. La mostra sarà aperta fino al 24 aprile, dal giovedì alla domenica, dalle 16.00 alle 19.00.

Addio a Gianmaria Testa, il cantautore degli "ultimi"

gianmaria_testaSu Facebook sono moltissimi i fan  che scrivono il loro cordoglio

A 57 anni è morto il cantautore piemontese Gianmaria Testa. Aveva 57 anni. Già lo scorso anno aveva annunciato che era affetto da un tumore non curabile .  Su Facebook sono moltissimi i fan  che scrivono il loro cordoglio. L’artista è morto questa mattina nel Centro di Riabilitazione Ferrero di Alba, dove era ricoverato da giorni. Con lui la moglie Paola e il cognato Oscar Farinetti. Il cantautore nacque a Cavallermaggiore dove svolse anche l’attività di ferroviere. Nel 1993 al Festival di Recanati vinse il primo premio. Realizzò otto dischi:  Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live “SOLO – dal vivo” (2009), Vitamia (2011) e l’ultimo, Men at work (2013). Sono stati tremila e oltre  concerti in Francia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti. Numerose  le collaborazioni con altri musicisti come Enzo Pietropaoli e Paolo Fresu e con attori e scrittori come Erri De Luca a Marco Paolini. sarà ricordato come il cantautore dei poveri e degli ultimi.

“ L’anciové sota sal”, il sogno dell'acciugaio della Val Maira

Va in scena sabato sera a Dronero lo spettacolo teatrale proposto dalla “Compagnia Marco Gobetti”
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Sabato sera,  2 aprile, alle  21.00, sul palcoscenico del Cinema Teatro Iris di Dronero andrà in scena “ L’anciové sota sal” , spettacolo proposto dall’Associazione culturale “ Compagnia Marco Gobetti” nell’ambitodella stagione “Il teatro fa il suo giro”, a cura di Santibriganti Teatro. “L’acciugaio sotto sale” è la storia di un uomo sogna una notte di essere un venditore di acciugheche finisce sotto sale fra le sue stesse acciughe, dentro al barile che le contiene. Un  sogno che lascerà il suo segno nella vita dell’uomo e in quella delle persone che incontrerà: “A val nen tant ël seugn: / col seugn a l’é la spluva ch’a ‘nvisca ‘l feau. / A val còsa ch’a l’é capitàie dòpgobetti1(Non vale tanto il sogno: / quel sogno è la scintilla che accende il fuoco. / Vale ciò che è capitato dopo). Marco Gobetti, porta con se sulla scena “l’anciové”, l’acciugaio: un burattino dagli occhi grandi e acquosi e dal naso triste, opera di Andrea Rugolo,   scenografo, illustratore e costruttore di pupazzi animati. L’attore torinese sperimenta un uso poetico e contemporaneo del dialetto piemontese, in un allestimento intrigante. Nell’”Anciové sota sal“si evoca un mestiere ormai scomparso, raccontandolo nel contesto di un’immaginaria vicenda attuale, dove la lingua piemontese e la trama della storia intrecciano il filo attorno all’incredibile vicenda degli acciugai della Val Maira. Loro, gli acciugai (anchoiers in occitano, anciuè in piemontese, anciuat in lombardo), sul  finire dell’estate, terminati i lavori nei campi o la monticazione sui pascoli alti , scendevano a valle per vendere acciughe e pesce conservato. La merce la compravano in Liguria, prima tappa del loro girovagare per il Piemonte, la Lombardia e talvolta persino in Veneto ed Emilia. Così, durante i lunghi mesi invernali, in attesa digobetti 4 tornare al lavoro dei campi, “battevano” strada per strada, cascina per cascina, di paese in paese, nelle campagne o nelle aspre vallate alpine, tirando o spingendo il loro “caruss” carico di pesce salato, alla ricerca di qualche acquirente. Sul carretto tipico, venivano caricati i barilotti e le latte con i prodotti da vendere. Robusto, capiente e adatto all’esposizione della merce, era abitualmente in legno di frassino e costruito a Tetti di Dronero.  Coprivano distanze importanti, gli acciugai, viaggiando anche trenta e più chilometri al giorno; e, giunta la sera, dormivano dove capitava, magari offrendo in cambio del ricovero qualche acciuga . Anche per i pasti si aggiustavano alla bell’e meglio, al risparmio, magari accompagnando con il pane qualche acciuga, dopo averla  sbattuta ben bene  contro le aste del carretto per far cadere il sale. Un pasto che portava sete e che richiedeva un goccio di vino ad accompagnare il tutto e, considerato che tra i suoi migliori clienti figuravano gli osti e i gestori delle trattorie, il vino non mancava. Così la storia narrata da Marco Gobetti cammina sul filo dei ricordi e “L’acciugaio sotto sale”, al suo  risveglio, sente il sale pizzicare sulla pelle e questa sensazione si traduce in bisogno e desiderio di comunicare. Da lì inizia  il suo nuovo viaggio, alla riscoperta degli altri e di se stesso. Una metafora gobetti2della vita, in fin dei conti, con l’acciugaio pronto a partire con il suo carretto carico di acciughe in barile e di parole nuove . Gira così le piazze , urlando il suo messaggio: “Un euro e cinquanta per due grissini e un’acciuga! Chi vuol comprare il buonumore!?”. Non conta più nemmeno il nome che si ha ricevuto in dono alla nascita: “il mio nome è libertà“, dice. E per essere liberi bastano il barile pieno di sale e acciughe, buone gambe e un cappello per le monete. Una libertà che si respira come aria buona, mentre scorrono i primi articoli della nostra Costituzione, dal primo al dodicesimo, a ricordarci pari dignità, diritti e doveri. La pièce teatrale comunica con sguardi e  gesti, oltre che con le parole. Così l’acciugaio di Marco Gobetti lascerà ad un suo simile il  carretto e la sua eredità, per compiere l’ultima tappa del viaggio alla ricerca di se stesso. Un viaggio a  piedi nudi per sentire la sua terra, per raggiungere gli “altri”, per spogliarsi di tutto e stringersi le mani in un saluto. Forse un addio, ma senza tristezza. Perché all’anciovè basta poco. Basta e avanza il profumo delle acciughe, anche se sono poche, anche se fosse  una sola.

Marco Travaglini

"Disegniamo l'arte", cultura per i più piccoli

risorgimento museo 3Una iniziativa pensata per chi ha l’Abbonamento Musei: protagonisti i bambini dai 6 ai 14 anni

Il 2 e il 3 aprile terza edizione di ‘Disegniamo l’arte’, iniziativa pensata per chi ha l’Abbonamento Musei: protagonisti i bambini dai 6 ai 14 anni. I mini abbonati, i loro amici e le  famiglie hanno la possibilità di scoprire i musei della Regione. Potranno  disegnare, avvalendosi di matite e pennarelli Faber-Castell, le opere, gli spazi e le architetture preferite. La manifestazione è promossa dal 2014 da Abbonamento Musei Torino Piemonte, il progetto dell’Associazione Torino Città Capitale Europea che ad oggi registra 145.000 tessere circolanti, 200 sedi convenzionate e 753.000 ingressi effettuati nel 2015 con la tessera.

(Foto: il Torinese)

Tutti al cinema, i film a Torino

Le trame dei film nelle sale di Torino 
 cinema sala

 

Attacco al potere 2 – Azione. Regia di Babak Najafi con Gerald Butler, Aaron Eckhart e Angela Bassett. Mentre il capo della sicurezza personale del Presidente americano decide di dare le proprie dimissioni visto che sta per diventare padre, il premier britannico muore all’improvviso. Con il convergere a Londra dei più importanti capi di stato, l’Internazionale Terroristica di radice islamica ha programmato un attentato. All’insegna sfrontata del “déjà vu”, con Gerald Butler produttore e protagonista in vena di sparacchiate e imprese eroiche negate con un po’ di naturale giudizio a ogni altro essere umano. Consigliatissimo agli amanti del genere. Durata 99 minuti. (The Space, Uci)

 

CLOONEY FILMAve, Cesare! – Commedia nera. Regia di Ethan e Joel Coen, con George Clooney, Josh Brolin, Scarlett Johansson e Ralph Finnies. Nella Hollywood degli anni Cinquanta, per conto dei grandi studios giorno e notte si muove Eddie Mannix a proteggere tutti quegli attori che per un motivo o per l’altro egli debba nascondere agli occhi dei divoratori di gossip: il caso più appetitoso e pericoloso diventa il rapimento di un imbranatissimo attore chiamato a ricoprire il ruolo di centurione in un film su Gesù. Durata 106 minuti. (Centrale v.o., F.lli Marx sala Harpo, Reposi, Romano sala 1, The Space)

 

Batman V Superman – Fantastico. Regia di Zack Snyder, con Henry Cavill e Ben Affleck. Come si batman superman filmpuò mettere in cattiva luce Superman di fronte all’opinione pubblica? Ci pensa un cattivissimo e filosofeggiante (sul Bene e sul Male) Lex Luthor (Jesse Eisenberg) e Batman per un attimo non stenta a credere che il suo collega eroe potrebbe diventare un giorno in un genio del male, pericoloso per l’umanità. Molta avventura che lascia spazio agli attimi dolci tra Superman e Lois Lane, e poi inseguimenti, esplosioni, il pericolo e il terrore che serpeggiano tra la gente. Durata 151 minuti. ( Ideal, Lux, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Brooklyn – Drammatico. Regia di John Crowley, con Saoirse Ronan, Emory Cohen e Domhnall Gleeson. All’inizio degli anni Cinquanta, Eilis lascia la propria terra, l’Irlanda, per andare in cerca di fortuna a New York, dove conosce la nostalgia e l’amore di un giovane italoamericano. Quando sarà costretta a tornare nel proprio paese dopo la morte della sorella, riconoscerà gli affetti per i luoghi e le persone con cui era vissuta e allora sarà difficile prendere la decisione se restare o ripartire per sempre. Dal romanzo di Colm Toìbin, la sceneggiatura e firmata da Nick Nornby. Durata 113 minuti. (Ambrosio sala 2, Classico, F.lli Marx sala Groucho)

 

spotlight3Il caso Spotlight – Drammatico. Regia di Thomas McCarthy, con Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton e Lev Schreiber. Una serie d’articoli, un’inchiesta e un premio Pulitzer per un gruppo di giornalisti del “Globe” di Boston – a seguito dell’arrivo di un nuovo direttore, Marty Baron, pronto ad affrontare tematiche importanti e certo non comode – che tra il 2001 e il 2002 misero allo scoperto, dopo i tanti tentativi di insabbiamento da parte del clero e in primis delle alte gerarchie ecclesiastiche, i casi di pedofilia consumatisi in quella città e non soltanto. Oscar per il miglior film. Assolutamente consigliato. Durata 128 minuti. (Eliseo rosso, Romano sala 3)

 

condominio filmIl condominio dei cuori infranti – Commedia. Regia di Samuel Benchetrit, con Isabelle Huppert, Michael Pitt e Valeria Bruni Tedeschi. Un caseggiato della periferia parigina, bizzarri personaggi ed i loro incontri, un uomo su una sedia a rotelle, un’infermiera del turno di notte, un’attrice avvilita e un giovanotte che può farle ritrovare la gioia di vivere, un’immigrata del Maghreb e un astronauta americana la cui navicella spaziale atterra inaspettata sul terrazzo del condominio. Durata 100 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Nazionale sala 1)

 

FILM CORTELa corte – Comedia. Regia di Christian Vincent, con Fabrice Luchini e Sidse Babett Knudsen. Xavier Racine è definito il giudice “a due cifre” poiché non condanna mai a meno di dieci anni di reclusione. E’ chiamato a presiedere in tribunale un processo contro un uomo accusato di aver ucciso la figlia di sei mesi: è lì che rivede tra i giudici popolari Ditte, un’anestesista di origini danesi conosciuta anni prima. Miglior sceneggiatura e Coppa Volpi per l’interpretazione maschile alla Mostra di Venezia. Durata 98 minuti. (Centrale v.o., Eliseo grande, Massimo 1, Uci)

 

 

Forever young – Commedia. Regia di Fausto Brizzi, con Sabrina Ferilli, Fabrizio Bentivoglio, Teo Teocoli e Lillo. Un gruppo di amici “finti giovani” nell’Italia di oggi che non voglioni invecchiare, dall’avvocato che non rinuncia alla maratona nonostante i problemi di cuore all’estetista divorziata che si ritrova coinvolta in una relazione con Luca, di vent’anni più giovane, da Diego dj ultracinquantenne che deve combattere con un agguerrito rivale a Giorgio, anche lui ha superato i cinquanta, fidanzato con una ventenne ma pronto a tradirla con una donna della sua età. Durata 95 minuti. (The Space)

 

Fuocoammare – Documentario. Regia di Gianfranco Rosi. Gli sbarchi di Lampedusa visti con gli occhi del dodicenne Samuele. Orso d’oro al FilmFest di Berlino. Durata 107 minuti. (F.lli Marx sala Harpo)

 matrimonio grosso film

Il grosso grasso matrimonio greco 2 – Commedia. Regia di Kirk Jones, con Nia Vardalos e John Corbett. Chi nel 2002 ha fatto la conoscenza della folcloristica famiglia Portokalos può benissimo oggi rinfrescarsi la memoria. Sono tutti un po’ invecchiati, e mentre Toula e Ian sono alle prese con una figlia adolescente e con i suoi primi problemi di vita e di cuore, gli anziani nonni danno ancora un po’ di filo da torcere. Durata 94 minuti. (Ideal, Lux, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Heidi – Commedia. Regia di Alain Gsponer, con Anuk Steffen e Bruno Ganz. Orfana, Heidi viene affidata alle cure del nonno e ama davvero enormemente la sua vita tra i monti svizzeri e la compagnia delle caprette. Però un giorno l’arrivo della zia Dete significherà andare a Francoforte per iniziare un’istruzione e far compagnia alla piccola Klara costretta in sedia a rotella. (Greenwich sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

jegg filmLo chiamavano Jeeg Robot – Fantasy. Regia di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli. Enzo è un ladruncolo romano che vive di espedienti. Una sera, inseguito dalla polizia, nelle acque del Tevere viene a contatto con un materiale radioattivo che gli conferisce sconosciuti ultrapoteri. Ad Alessia, appassionata di fumetti, piacerà considerarlo come un eroe dei suoi prediletti Manga nella lotta al male sempre in agguato, che questa volta ha le sembianze allucinate dello Zingaro. Opera prima. Durata 112 minuti. (Massimo 2, Reposi)

 

Kung Fu Panda 3 – Animazione. Regia di Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni. Po e suo padre raggiungono il paradiso segreto dei panda, facendo la conoscenza di nuovi personaggi. Ma il super-cattivo Kai minaccia e sconfigge tutti i maestri di kung fu. Dovrà essere Po a prendere in mano la disastrosa situazione e a passare al contrattacco. Durata 95 minuti. (Ideal, Lux sala 2, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Land of mine – Drammatico. Regia di Martin Zansvliet, con Roland Moller. Alla fine del secondo conflitto mondiale, sulle coste dello Jutland, i prigionieri tedeschi furono impegnati a disinnescare tutte quelle mine che i nazisti vi avevano posto. Drammi, mutilazioni e morti. Durata 100 minuti. (Eliseo blu, Greenwich sala 3, Uci)

 

La macchinazione – Regia di David Grieco, con Massimo Ranieri, Libero De Rienzo e Milena Vukotic. L’ultima estate nella vita di Pasolini, il montaggio di “Salò” e le pagine di “Petrolio” con i legami tra potere politico e potere economico, l’incontro con Pino Pelosi, il furto dei negativi del film, un tranello una sera nei dintorni di Fiumicino. Durata 100 minuti. (F.lli Marx sale Groucho e Chico, Uci)

 

Peggy Guggenheim: Art Addict – Documentario. Regia di Lisa Immordino Vreeland, con Peggy Guggenheim, Marina Abramovic. Vissuta tra gli States e l’Europa, Peggy ha rivelato e frequentato artisti di fama mondiale (Pollock, Dalì, Picasso, Jean Cocteau, Mondrian, Calder, Samuel Beckett), tutti esempi grandi della cultura del ventesimo secolo. Durata 80 minuti. (Centrale v.o.)

 

sconosciuti cinemaPerfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Eliseo rosso, Greenwich sala 1, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Room – Drammatico. Regia di Lenny Abrahamson con Brie Larson. Jacob Tremblay e William H. Macy. Tratto dal libro di Emma Donoghue (anche sceneggiatrice) incentrato sulla recente storia dell’austriaco Josef Fritzl, condannato al carcere a vita, è la storia di Ma’ e Jack, madre e figlio segregate per anni in una stanza, senza alcun contatto con il mondo esterno. Una vita sotterranea, che Ma’ ha cercato d’inventare giorno dopo giorno, tra affetti e protezione. Un giorno gli rivelerà che al di là di quelle pareti esiste la vita, quella vera. Premio Oscar alla Larson come migliore interprete femminile. Durata 118 minuti. (Nazionale 2)

 

suffragette23Suffragette – Drammatico. Regia di Sarah Gavron con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Meryl Streep. Nella Londra di inizio Novecento, sono gli anni della Women’s Social and Political Union, la giovane Maud, fin da bambina al lavoro in una lavanderia, vittima di maltrattamenti e abusi, trovandosi un giorno a perorare la giusta causa dinanzi a Lloyd George in persona, prende coscienza della reale situazione in cui versano le donne e partecipa a scioperi e boicottaggi. Manganellate e arresti, nonché l’allontanamento dalla figlia che un marito insensibile e prepotente darà in adozione ad una coppia, non la distolgono dalla certezza di essere sulla strada giusta. Durata 106 minuti. (Romano sala 2)

 

The divergent series: Allegiant – Fantascienza. Regia di Robert Schwentke, con Theo James e Shailene Woodley. Terzo capitolo della saga in una Chicago da incubo e postapocalittica. Tobias e Beatrice si avventurano in una parte di mondo a loro sconosciuta, dove molti segreti restano ancora da decifrare e dove sono presi in custodia da un misterioso Dipartimento di Sanità Genetica. In attesa del capitolo finale, “Ascendant”, previsto per l’aprile del prossimo anno. Durata 110 minuti. (The Space, Uci)

 

FILM TRUTHTruth – Il prezzo della verità – Drammatico. Regia di James Vanderbilt, con Robert Redford, Cate Blanchett e Bruce Greenwood. Ancora un film di denuncia, come “Spotlight”, ancora un film a salvaguardare la voglia a raddrizzare i torti da parte di certo giornalismo americano. Mary Maper è la produttrice del programma “Sixty Minutes” per la Cbs e al suo fianco ha il celebre anchorman Dan Rather: insieme metteranno allo scoperto il passato di George W. Bush, allora (siamo nel 2005) presidente Usa, colpevole di essersi “rifugiato” anni prima nella Guardia Nazionale al fine di evitare la guerra in Vietnam. Bush venne rieletto e l’indagine, forse condotta in maniera non troppo approfondita, fece colare a picco chi l’aveva voluta e seguita. Durata 121 minuti. (Ambrosio sala 3, Reposi)

 

cassel filmUn momento di follia – Commedia. Regia di Jean-François Richet, con Vincent Cassel e François Cluzet. Antoine e Laurent, amici di vecchia data, trascorreranno le vacanze in Corsica con le figlie. Ma che succede se Louna decide di sedurre il vecchio amico di papà? Pruriti generazionali, remake di un successo di quarant’anni fa firmato da Claude Berri. Durata 105 minuti. (Greenwich sala 2)

 

Un paese quasi perfetto – Commedia. Regia di Massimo Gaudioso, con Fabio Volo, Silvio Orlando e Miriam Leone. Paesino sperduto in terra di Lucania, Pietramezzana e i pochi abitanti che ancora lo abitano tentano di dar vita ad una nuova azienda. Ma ci vuole un medico: e se fosse un chirurgo estetico meneghino, obbligato con mezzi vari e anche poco leciti a stabilirsi lì? Opera prima. Durata 92 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Urge – Spettacolo teatrale. Di e con Alessandro Bergonzoni. La ripresa del monologo con cui l’autore e attore bolognese si scaglia contro tutto il vuoto che riempie la società di massa. Durata 100 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

 

Weekend – Drammatico. Regia di Andrew Haigh, con Tom Cullen e Chris New. Un film datato 2011, precedente al successo di “45 anni”. Due trentenni, omosessuali, si conoscono in un locale di Nottingham e, fisicamente attratti l’uno dall’altro, passano la notte insieme. Un rapporto occasionale si trasforma in qualcosa di più profondo, sebbene esistano caratteri diversi, un diverso modo di intendere il rapporto con la propria omosessualità e la certezza che uno dei due dovrà partire di lì a pochi giorni per gli Stati Uniti e restarvi per un paio d’anni. Durata 97 minuti. (Nazionale 1)

Zootropolis – Animazione. Regia di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush. Le avventure della coniglietta Judy nella capitale del mondo animale, nelle vesti di fresca poliziotta. Con la volpe Nick, fino a quel momento disposta a campare di espedienti, dovrà affrontare chi ha sequestrato i 14 animali che tutta la città sta cercando. Durata 108 minuti. (Ideal, Massaua, Reposi, Uci)

 

 

 
 
 

Il gran divertimento e l’ironia dei "tre moschettieri"

C’è un gran ritmo, niente e nessuno dà segni di stanchezza tanto da far supporre di voler abbassare le armi, tutto procede con divertimento e vivacità. Un divertimento confezionato pensando alla testa prima che alla pancia

MOSCHETTIERI - TEATRO

Il figlio di Alexandre Dumas diceva che suo padre era come un fiume, capace di sprigionarsi in una vivace vitalità senza confini. Arrivati alla quarta puntata del progetto promosso da Beppe Navello e dal suo TPE, la regista Myriam Tenant ricordandosi appieno dell’affermazione viaggia con il vento in poppa, grazie anche ai fatti avventurosi con cui ha a che fare e alla drammaturgia firmata a suo tempo da Ettore Capriolo. Nel quarto appuntamento in scena all’Astra sino a mercoledì 23 marzo ripercorriamo tra l’altro il viaggio solitario di D’Artagnan (i suoi compagni d’avventura e di viaggio, Athos Porthos e Aramis, sono stati per il momento messi fuori combattimento con vari tranelliMOSCHETTIERI TEATRO dalle guardie del Cardinale) a Londra per incontrare Buckingam e per informarlo della necessità di riconsegnare a Parigi i puntali alla Regina per salvare il suo onore, una volta tornato in tempo a corte per il gran ballo. I duelli emozionanti sono lì man mano che s’avanza, c’è ancora un gran cavalcare “a bordo” di cavalli bipattino e dalle teste finemente scolpite che corrono a zigzag attraverso il lungo spazio predisposto da una scenografia, un grazie a Luigi Perego (anche per i costumi, davvero belli), che ogni sera mOSCHETTIERI A TEATROsprigiona piccoli miracoli, dall’insidioso porto di Calais c’è una Manica da attraversare. Ed ecco quindi che, tra canzoncine e musiche orecchiabilmente piacevoli, una parte della scena si fa nave, place des Vosges lascia il passo alle vele sconquassate dal vento, finalmente s’attracca sulla costa opposta. C’è un gran ritmo, niente e nessuno dà segni di stanchezza tanto da far supporre di voler abbassare le armi, tutto procede con divertimento e vivacità. Un divertimento confezionato pensando alla testa prima che alla pancia. Quasi sempre se ne sente il bisogno. Con la convinzione che il pressapochismo giochi dei brutti scherzi. E se qui il movimento e l’avventura la fanno da padroni, con il coinvolgimento pieno dello spettatore, non da meno è stato nella terza puntata, anche se là si privilegiava il dialogo e i sentimenti e i duelli per un attimo tacevano. Il testo lo si doveva a quel gran uomo di teatro che fu Aldo Trionfo e la regia a Piero Maccarinelli, precisa, attenta, finemente calibrata, che ancora oggi ha saputo trarre un paio di momenti di eccellente messa in scena dai dialoghi tra il Cardinale e Bonacieux come tra quello e il sovrano, coinvolgendo Antonio Sarasso, Fabrizio Martorelli e Gianluigi Pizzetti in un perfetto gioco di perfidia, di timori e di vacuità tutto da godere. Insomma, aspettiamo di arrivare alla fine, ma certo il giudizio più che positivo non cambierà, perché è chiaro che I tre moschettieri continua a rivelarsi come una delle proposte teatrali più divertenti, ironiche e vitali dell’intere stagione teatrale.

Elio Rabbione

 

Le stelle cadevano a briciole

ORTA1Dalla fine del cinquecento, il complesso religioso dedicato a San Francesco, proprio grazie a questa sua specificità – l’essere dedicato ad un santo anziché alla vita di Cristo o di Maria – si differenzia nettamente dagli altri Sacri Monti

Questa notte, diciassette novembre, il cielo verrà  illuminato dalle Leonidi, le “lacrime del leone”, stelle cadenti d’inverno. Il cielo è terso e si vedranno bene, qui dal Sacro Monte d’Orta. Chissà se sarà come due anni fa, quando all’improvviso lo sciame di luminoso fece irruzione nel cielo e migliaia di stelle caddero a briciole, ardendo in volo fino a dare l’impressione di spegnersi nei boschi che dominano le due sponde del lago. Come lucciole d’estate, belle ed effimere. Il lago è immobile, liscio, senza rughe. Pare un volto di ragazza. Non c’è vento e in cielo appaiono immobili quelle rare nuvole, di cui s’intuisce a malapena il color fuliggine. Né scure,né chiare. Sembrano le lenzuola della signora Beatrice quando, fresche di bucato, vengono lasciate stese dal Nando, suo marito, dalla parte sbagliata della casa; non sulla facciata che dà sul piccolo frutteto ma su quella opposta, a pochi metri ORTA2dalla ferrovia. Cammino e sento un peso in me, quasi portassi una croce. Forse perché sale ripida quest’antica via che da piazza Motta porta al bivio tra il viale del Sacro Monte e, sulla destra, il piccolo cimitero del paese. I miei passi risuonano appena sull’acciottolato , quasi che le foglie ingiallite fossero state sparse da una mano discreta per soffocare i rumori e non disturbare questo silenzio che avvolge e ovatta ogni cosa. Tra belle ville e case di pietra, in poco tempo  guadagno qualche centinaia di metri di questa salita . Mantengo un buon passo, nonostante la sensazione – non piacevole – che qualcosa non stia andando per il verso giusto. Più un fastidio che un male vero e  proprio. Dev’essere la pressione che mi provoca lievi vertigini. Poca cosa, solo un accenno. Molto meno di quelle che si provano uscendo dall’osteria della Maria , in quelle sere d’inizio autunno quando i bicchieri si riempiono di  quel vino novello fatto con l’uva americana. Asprigno e dolciastro,al tempo stesso; è un vino di contrasti e di piaceri. Ma, soprattutto, è un vino che tradisce chi lo beve. Non serve abusarne per farti segare le gambe e portarti, leggero come una piuma, a immaginare di  toccare le nuvole.  E’ “il vino degli aviatori”, come lo chiama Ludovico, l’usciere della Pretura che frequenta – pure lui – l’Osteria dei Gabbiani quando sente il bisogno “ di un buon bicchiere per cacciar via dalla gola tutta la polvere dei faldoni delle udienze”. Scaccio quest’ immagine dalla testa ORTA STELLEche mi gira. M’appoggio al vecchio muro, tirando il fiato. Non l’ho mai trovata così lunga  questa strada a salire. Nemmeno d’estate quando il caldo è soffocante o, nei giorni più freddi dell’anno, a gennaio, quando respirando a bocca aperta si prova la sensazione spiacevole dei polmoni  che prendono fuoco , arsi dall’aria ghiaccia. Riprendo a salire, senza fretta e finalmente arrivo al Sacro Monte. L’insieme delle cappelle sembra protendersi sul lago, sovrastando  l’abitato di Orta. Dalla fine del cinquecento, il complesso religioso dedicato a San Francesco, proprio grazie a questa sua specificità – l’essere dedicato ad un santo anziché alla vita di Cristo o di Maria – si differenzia nettamente dagli altri Sacri Monti. E’, come dire, più popolare, alla portata di tutti, credenti e non credenti. Senza voler togliere nulla agli altri Sacri Monti, per carità. Però questo di Orta ha un qualcosa in più che non saprei spiegarvi ma che si sente, si vede e quasi si può toccare. Il portone della chiesa è chiuso ma sento distintamente il canto dei vespri. Frate Gioacchino mi ha spiegato che sono la preghiera del tramonto , cioè una delle maggiori ore canoniche  della Chiesa.  Sono divisi in due parti: la salmodia, cioè il canto dei salmi, e una seconda parte con preghiere varie. Tra i canti, lo sento bene, s’erge poderoso il Magnificat. “Magnificat anima mea Dominum,et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo.Gloria Patri et Filio  et Spiritui Sancto, sicut erat in principio et nunc et semper  et in saecula saeculorum. Amen”.  Non sono un credente. Anzi, forse credo a modo mio, al di fuori dagli schemi e ORTA5dalle logiche di chi afferma di esserlo e lo fa sapere ai quattro venti. Io ho sempre creduto nel riserbo e nella misura. E comunque non è questo che conta o che possa interessarvi. Ascolto i canti ma non oso aprire il portone e varcare la soglia della chiesa. Restò lì, esposto all’alito freddo del vento. Mi vengono in mente tante cose. Ad esempio la frase del Cantico delle Creature di San Francesco che ho visto al Convento del Monte Mesma, non molto distante da quassù, ad Ameno: “Laudate sie mi Signore, per sora acqua, la quale è molto hutile, et humile et preziosa et casta”. Quanto sia utile e preziosa l’acqua lo sanno  bene i frati del Mesma. “Il fontanino” è l’unica sorgente naturale sul Monte e sebbene povera d’acqua, non è mai capitato che si prosciugasse completamente. I frati ,per sopperire alla mancanza d’acqua, già secoli or sono pensarono di utilizzare l’acqua piovana, quella che “la provvidenza regala generosamente ai buoni e ai cattivi”. L’ingegno, ai francescani, non mancava.  L’acqua piovana, da allora, è  raccolta con appositi canali nel primo chiostro. Da qui, passando attraverso a filtri di sabbia e di carbone, giunge purificata nel secondo chiostro in una cisterna che termina con una caratteristica costruzione a forma di tempietto.  Un’opera , quella dei due chiostri, ultimata nella prima metà del ‘600 e utilissima nei secoli a venire, con il pluviometro per la raccolta dei dati utili alle statistiche sulle precipitazioni in tutto il bacino del Cusio. Non so perché mi è venuto in mente questo fatto ma adesso sento che il freddo mi intorpidisce. Guardo giù verso il lago. E’ buio e si notano le luci nelle case e nelle vie. Paiono fiammelle tremolanti. Improvvisamente il cielo s’illumina al passaggio di due, tre, quattro stelle cadenti che, rapidissime, disegnano un arco che attraversa da parte a parte il lago. E poi altre, in sequenza, come quando scoppiano i fuochi di San Vito a Omegna. E’ uno spettacolo che lascia senza fiato: le “lacrime del leone”, al loro passaggio, arabescano il cielo. Anche quest’anno non mi hanno tradito. La fatica che ho fatto per arrivare quassù, per non mancare all’appuntamento, è stata ripagata.

Marco Travaglini