18 settembre – 24 settembre – 1 ottobre

Dalla Reggia di Venaria Reale al Castello di Agliè fino alla Palazzina di Stupinigi: tre appuntamenti tra settembre e ottobre per scoprire, attraverso il linguaggio dello spettacolo dal vivo, alcune Residenze Reali, ma soprattutto un’occasione per sperimentare una mobilità alternativa.
Nasce così Residenze Svelate, progetto promosso dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con il sostegno della Compagnia di San Paolo, che abbina alla realizzazione di spettacoli site specific nelle Residenze Reali una nuova idea di mobilità sostenibile.
Bicicletta per i più sportivi, ma anche treni e tram con itinerari dedicati: per ogni appuntamento è stato individuato un percorso che colleghi il centro di Torino alle residenze, attraverso soluzioni alternative rispetto al trasporto privato in auto.
Questi primi appuntamenti di Residenze Svelate – commenta Paolo Cantù, Direttore di Piemonte dal Vivo – puntano a sviluppare relazioni di partnership con soggetti pubblici e privati per realizzare un circuito vero e proprio delle residenze, nell’ottica della mobilità sostenibile anche al di là della fruizione puntuale di un cartellone di spettacoli.

Si parte – letteralmente – domenica 18 settembre alle ore 14.00 dal Parco del Valentino a Torino per un percorso ciclabile di 10 chilometri alla volta della Reggia di Venaria Reale. Nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità e organizzata in collaborazione con l’Associazione Bike Pride, la pedalata prevede soste lungo il percorso con intermezzi di circo contemporaneo e all’arrivo a Venaria la possibilità di ristoro, custodia e assistenza tecnica con una Ciclofficina. Alla Reggia sarà possibile assistere agli spettacoli della rassegna “Natura in Movimento”, azioni di teatro e danza nel magnifico contesto dei giardini. Fino alle ore 18.00 sono previste performance con artisti come Gabriella Cerritelli, la compagnia spagnola Thomas Noone Dance, Blucinque/Qanat, un duo della compagnia francese Les Antipodes, l’israeliana Ella Rothschild e gli allievi della Nod – Nuova officina per la danza.
Per questo appuntamento, è necessario iscriversi gratuitamente su Eventbrite (www.eventbrite.it), per ottenere la copertura assicurativa RC stipulata con Unipol. Ai primi 30 iscritti sarà inoltre omaggiato il biglietto di ingresso alla Reggia che permette la visione degli spettacoli in programma (costo per tutti gli altri 6 euro). Il rientro a Torino è previsto con partenza verso le ore18.30 da Venaria.
Sabato 24 settembre l’appuntamento è ad Agliè per una giornata all’insegna di Guido Gozzano. Alle ore 14.50 partenza dalla Stazione di Porta Susa con il treno del Gruppo Torinese Trasporti (GTT) che durante il percorso sarà animato da un team di attori di Quinta Tinta (costo del biglietto euro 3,30 a tratta, per il percorso Torino – Rivarolo). I viaggiatori saranno coinvolti nella lettura delle poesie di Guido Gozzano, poeta celebrato nel 2016 per i cent’anni dalla morte.
Al Castello di Agliè, nelle vesti della signorina Felicita, Lorena Senestro proporrà una personalissima interpretazione del celebre “salottino in disuso” di Guido Gozzano, in “ La Signora Felicita ovvero la Felicità”, nella versione studio della produzione del Teatro della Caduta per la regia di Massimo Betti Merlin, dove tornano in vita le storie e i personaggi delle sue poesie sulle note di Andrea Gattico, pianista da tabarin torinese, con papillon, canzoni e abito da sera. Al termine dello spettacolo, rientro a Torino con arrivo previsto per le ore 19.15. Il treno effettua il servizio da/per la stazione di Rivarolo, dove è poi previsto un servizio gratuito di navetta da/per il castello. Il biglietto di accesso al Castello di Agliè (euro 4,00) include la visione dello spettacolo.
Sabato 1 ottobre, in collaborazione con l’Associazione Klug, uno Smartram realizzerà un percorso circolare speciale dalla Stazione di Porta Nuova a Strada del Drosso. La linea 4N – dalle 14.30 alle ore 21.00 – diventerà un contenitore non convenzionale di arte e musica, attraversando i quartieri e raccontando le trasformazioni della città (costo biglietto ordinario GTT euro 1,50).
Dalle ore 16.30 alle ore 18.00 la Palazzina di Caccia di Stupinigi sarà animata dalle performance musicali Babar l’elefantino di Francis Poulenc per pianoforte e voce recitante e Pierino e il Lupo di Sergej Prokof’ev per decimino e voce recitante. Il biglietto di accesso alla Palazzina di Stupinigi include la visione degli spettacoli.
A corallario del progetto, in tutti e tre gli appuntamenti, saranno ascoltati i feedback dei partecipanti da Tips Theater, per raccogliere in modo creativo e divertente pareri e impressioni sugli spettacoli, sui tragitti sostenibili e sulle residenze sabaude.
(foto: Vincenzo Maiorano)
Informazioni
tel. 011 4322902

Insieme – Parata urbana
Alla ricerca di Dory – Animazione. Regia di Andrew Stanton e Angus MacLean. Una festa per i piccoli, e non soltanto. A tredici anni dal successo planetario di “alla ricerca di Nemo”, ecco che oggi è la pesciolina Dory a prendere il sopravvento sulla terna dei protagonisti di un tempo, mentre nuovi caratteri marini s’aggiungono. In una lunga traversata tra Australia e California, Dory cercherà di accettare quella smemoratezza che la perseguita, anche con l’aiuto di vecchie conoscenze, dallo squalo balena Destiny che causa la miopia va a sbattere da ogni parte al polpo Hank, nervoso quanto basta, a Bailey, beluga migliore di tutti. Durata 97 minuti. (F.lli Marx sala Groucho e sala Chico, Greenwich V.O., Ideal, Lux sala 2, Massaua, Reposi, The Space, Uci)
El abrazo de la serpiente – Drammatico. Regia di Ciro Guerra, con Jan Bijovoet e Nilbio Torres. Karamakate, sciamano amazzonico, vive lontano dalla sua gente: un giorno arriverà Evan, etnobotanico americano, alla ricerca di una misteriosa pianta allucinogena. Insieme partiranno per una ricerca che li porterà sino al cuore della foresta. Splendido bianco e nero, premio alla Quinzaine des Réalisateurs dello scorso anno a Cannes. Durata 125 minuti. (Classico V.O.)
L’estate addosso – Commedia. Regia di Gabriele Muccino, con Brando Pacitto, Joseph Haro, Matilda Lutz e Taylor Frey. Anni Novanta. Con l’aiuto delle note e delle parole soprattutto di Jovanotti, all’indomani della maturità, i giovani Maria e Marco, antipaticissimi l’uno all’altra, si ritrovano a viaggiare insieme alla volta di San Francisco. Lì incontreranno ad attenderli Matt e Paul, coppia gay: con loro scopriranno la loro giovinezza, fatta di pregiudizi e di inaspettati innamoramenti, di fedeltà diverse e di scoperte che li cambieranno. Presentato a Venezia fuori concorso. Durata 103 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Massaia, Reposi, The Space, Uci)

Questi giorni – Drammatico. Regia di Giuseppe Piccioni, con Margherita Buy, Filippo Timi, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle e Marta Gastini. In una città di provincia, le sensazioni, l’amicizia, le abitudini, il quotidiano di quattro ragazze, universitarie. Una nuova occasione, ancora una volta il tema del viaggio, per stare insieme, una di loro deve andare a Belgrado per una proposta di lavoro come addetta alla reception in un albergo della città. Forse è il momento di lasciar affiorare quei segreti che sino ad ora sono rimasti nascosti. In concorso alla Mostra di Venezia. Durata 120 minuti. (Eliseo Grande, Romano sala 2)
The Beatles – Eight days a week – Biografico. Regia di Ron Howard. In attesa di “Inferno” tra poco meno di un mese, il regista di “Rush” ricostruisce attraverso immagini, spezzoni di vita pubblica e privata, attraverso il dietro le quinte di tanti concerti e apparizioni, la storia del gruppo che all’inizio degli anni Sessanta cambiò il corso della musica. Per i fedelissimi e gli appassionati di ogni generazione. Durata 137 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale V.O., F.lli Marx sala Harpo V.O., Massimo sala 1, Reposi, The Space, Uci)
Trafficanti – Commedia. Regia di Todd Philips, con Jonah Hill e Miles Teller. Il regista della fortunatissima terna di “Una notte da leoni” mantiene anche in quest’ultima opera tutto il divertimento di buone radici goliardiche che l’hanno reso celebre. Qui aggiunge inoltre una buona amarezza “seriosa”, facendo incontrare, durante un funerale, due vecchi amici. L’uno, dall’avvenire ottimamente avviato, spingerà l’altro ad entrare in quel mercato delle armi – con contratti a suon di svariatissimi dollari con il Pentagono – che si prospetta quantomai fortunato e che vede i propri redditizi panorami in Iraq, Albania e Afghanistan. Basato su una storia vera. Durata 114 minuti. (Reposi, The Space, Uci)
Un amore all’altezza – Commedia. Regia di Laurent Tirard, con Jean Dujardin e Virginie Efra. Già al telefono Alexandre riesce a provare una grande simpatia per Diane, bella donna, avvocato di successo e divorziata. Allora perché non vederci il giorno dopo, per un primo appuntamento? Sì, ma Diane scoprirà che chi ora le sta davanti non è alto più di un metro e 40. Ci sarà posto per una relazione? Durata 98 minuti. (Greenwich sala 2)
Venerdì 16 settembre tra le 19 e le 23 gli archivi torinesi saranno protagonisti di una notte dedicata alla scoperta dei patrimoni storici, artistici, culturali e industriali custoditi da istituzioni pubbliche e aziende private cittadine
Se il Metropolitan Museum of Art di New York, è per il secondo anno consecutivo, il museo più amato al mondo
posizioni rispetto al 2015 scalzando dal primo posto la Galleria dell’Accademia, piazzata come terza. E Torino è la città più premiata con tre musei in classifica: l’Egizio al secondo posto, il Museo Nazionale del Cinema sesto e il Museo dell’Automobile nono.
-, finto e piagnucoloso, sempre lontano dalla sincerità confusamente intrisa di sberleffi, sempre alla ricerca del corpo femminile o a tentare di rabberciare un rapporto con una madre spendacciona, tutto un inseguire sedute con lo psicanalista che lo vorrebbe veder rintracciare quel fanciullino che deve essere rimasto in lui, tutto un accondiscendere ad una agente che gli fa firmare contratti cinematografici perché la sua vita abbia un giusto ruolo. Perché il nostro Tommaso è anche attore e regista, che vorrebbe fare un film sui sogni, che fugge, cui non va bene niente, che preferisce rifugiarsi in campagna, tra il verde di una natura malata, deficitaria anch’essa, anch’essa con i suoi bubboni. E in tutto quel fuggire, non sa creare emozioni.
sceneggiatura disordinata e via via ripetitiva (scritta con Federico Starnone), il bel Kim, sbarbato o no per la scelta delle fan, vira in un finale che sa di appiccicaticcio e che spera di dare una botta di vita allo spettatore con lo svelamento delle ombre fanciullesche e no del protagonista, non ultimi l’imbozzolamento paterno e la fuga della madre. Il riminese corre ancora una volta in aiuto: pensate al Marcello della “Dolce vita” che uscito nel finale dalla grande villa incontra lungo la riva del mare il sorriso innocente della Ciangottini: Tommaso, oggi, a cinquantasei anni di distanza, scivola lungo una grossa apertura del terreno per ritrovarsi di fronte al mare, baciato da sette ragazzini (il desiderio di paternità avverato?) e avvicinato da una donna – che ha il viso di Ilaria Spada, la compagna di Kim nella vita reale e madre di suo figlio -: forse l’occasione per un nuovo approdo, duraturo? Non autobiografia, si affrettava a dire a Venezia il regista, ma introspezione, un voler mettersi a nudo: sia, ma almeno, come qualcuno ha fatto, i punti di contatto con Moretti o Allen lasciamoli perdere.


Domenica 11 e domenica 18 settembre, l’Associazione Parella, “cuore” della Pedanea, a pochi chilometri da Ivrea, ma zona con una propria identità storica ben definita, ospita l’evento”Atmosfere, sapori, musiche d’altri tempi nei parchi delle Ville di Parella
A 310 anni di distanza il clima di festa per la fine dell’Assedio di Torino e l’esultanza del popolo per la vittoria rivivono sabato 10 settembre dalle 14,30 alle 18,30 nelle sale di Palazzo Reale
Così, il 13 maggio 1706 la terra intorno a Torino tremava sotto gli stivali di quarantamila soldati franco spagnoli. 10.000 soldati sabaudi combatterono strenuamente fino al 7 settembre quando, con l’arrivo delle truppe comandate dal Principe Eugenio e dal duca Vittorio Amedeo II, costrinsero i nemici a una precipitosa ritirata. Il terribile assedio durò centodiciassette giorni e si concluse vittorioso il 7 settembre 1706. L’attività è compresa nel biglietto di ingresso ai Musei Reali.
Le trame Film nelle sale di Torino
Il Clan – Drammatico. Regia di Pablo Trapero, con Guillermo Francella e Peter Lanzani. Argentina, primi anni Ottanta, a cavallo tra dittatura e ritorno alla democrazia, una famiglia normalissima guidata da un padre patriarca, una madre impegnata tutto il giorno a far cucina per la gioia dei figli, di cui uno, Alejandro, gode di grande popolarità come campione di rugby. Tutto normale come il negozio che portano avanti, come la gentilezza che usano con i vicini del quartiere: nella cantina di casa tengono ostaggi in catene, il garage è la via attraverso cui far entrare le povere vittime. Le figlie cantano per coprire le urla delle vittime, il figlio ammazza perché ammazzare diventa una necessità. La continuazione del male e della malvagità, il quadro opaco e terribile di un paese, il gioco crudele di un clan che gioco non è. Premio della Giuria alla Mostra di Venezia dell’anno scorso. Durata 108 minuti. (Massimo 2)
L’effetto acquatico – Commedia. Regia di Solevi Ansbach, con Samir Guesmi e Florence Loiret-Caille. Samir, di professione gruista, si innamora di Agathe, istruttrice di nuoto a Montreuil, nella regione parigina. Pur di averla accanto e poterla frequentare, decide di prendere lezioni di nuoto nella piscina comunale, benché sia già un provetto nuotatore. Se la ragazza (del cuore) dovrà raggiungere l’Islanda per partecipare ad un congresso internazionale dei maestri di nuoto, Samir non esiterà a seguirla: non dovrà che spacciarsi per un istruttore israeliano. Più semplice di così… La rivista “Ciak” ha definito il film come “uno dei film più divertenti dell’anno, un gioioso inno alle infinite declinazioni dell’amore, in cui l’acqua svolge il ruolo di Cupido ed è più resistente di ogni scelta razionale”. Opera postuma della Anspach scomparsa un anno fa a 55 anni. Durata 85 minuti. (F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 1, Uci)
Il fiume ha sempre ragione – Documentario. Regia di Silvio Soldini. Alberto Casiraghy ha trasformato la sua casa di Osnago in una vera “bottega” editoriale: con una vecchia macchina a caratteri mobili stampa piccoli e preziosi libri di poesie e aforismi. Non molto lontano, oltre il confine svizzero, Josef Weiss per realizzare le sue edizioni artistiche unisce la sensibilità del grafico con la tecnica del restauratore. Silvio Sodini restituisce un ritratto insieme realistico e poetico di due artisti-artigiani che hanno scelto di fare un mestiere antico in un mondo moderno e hanno conquistato il successo più grande. Imparare a tessere la più eterna delle magie, quella delle parole. Durata 72 minuti. (Nazionale 2)
Indipendente Day: Rigenerazione – Fantascienza. Regia di Roland Emmerich, con Jeff Goldblum, Bill Pullman e Liam Hemsworth. A vent’anni dal precedente e originalissimo “Indipendence Day”, il regista votato anima e corpo ai disastri terrestri più spettacolari torna se non sul luogo del delitto dalle parti delle minestre piuttosto mal riscaldate: il tutto con la modica spesa di 160 milioni di dollari. Ritroviamo vecchie facce della puntata precedente, qualcuno ha lasciato come Will Smith, altri nuovi hanno nuovo peso nella catastrofica vicenda, compreso il nuovo presidente degli States, che guarda caso è una donna (come Hillary?). Per inguaribili nostalgici. Durata 120 minuti. (Greenwich sala 1, Ideal, Lux sala 2, Massaua, Reposi, The Space, Uci)
Jason Bourne – Azione. Regia di Paul Greengrass, con Matt Damon, Alicia Vikander, Vincent Cassel, Tommy Lee Jones e Julia Stiles. A dirigere chi, per la “vicenda Bourne”, ideata da Robert Ludlum, ha già retto con la solida magistrale professionalità i precedenti “Supremacy” e “Ultimatum”: il che è una grande sicurezza. Poi il protagonista con un Damon sempre alla ricerca della propria memoria, con tra le mani questa volta dei file che potrebbero in qualche modo spiegargli la morte violenta di suo padre, tesissimo e di filtrate parole, gran maestro dell’azione, di granitica espressione dalla prima inquadratura all’ultima. Qui lo ritroviamo nel suo isolamento in Grecia, scovato dalla collega Nicky, con un nuovo e sempre più sconcertante “programma governativo”. Menzogne e mezze verità, perfidi dirigenti della CIA e immancabile killer che ha la feroce ruvidezza di Cassel, una ambigua agente dei Servizi Segreti in vena di far carriera, che ha i tratti un po’ spenti della nuova star Wikander, pronta a lasciare aperta quella porta che fa ben sperare in altra/e avventura/e. Ritmo da brivido, eccellente, come nei capitoli precedenti pezzi da antologia (vedi, per esempio, alla voce “inseguimenti”, ad Atene tra le strade coinvolte nei disordini più recenti come a Las Vegas, insuperabile, come i pedinamenti, come i corpo a corpo). Forse spiace, nel divertimento generale e anche nel caos che ne deriva, che Greengrass e sceneggiatori abbiano privilegiata la grancassa e abbiano messo la sordina al disordine mentale e interiore del protagonista. Durata 123 minuti. (Ideal, Lux sala 1, Massaua, Reposi, The Space, Uci)
Lolo – Giù le mani da mia madre – Commedia. Regia di Julie Delpy, con Julie Delpy, Dany Boone e Vincent Lacoste. Violette, quarantacinquenne parigina, affermata nel campo della moda, in vacanza incontra Jean-René, programmatore quanto mai goffo. Si piacciono, stanno bene insieme, ma incrociano un problema: il figlio di lei, Lolo, è pronto a farle capire come non abbia nessuna intenzione a vederla rapita almeno al 50% da un’altra persona e quanto poco quell’uomo abbia in comune con lei. Ed è disposto davvero a tutto. Dramma adolescenziale o squinternata femminile? Durata 99 minuti. (Uci)
Tommaso – Commedia. Diretto e interpretato da Kim Rossi Stuart, con Camilla Diana, Cristiana Capotondi e Jasmine Trinca. A dieci anni da “Anche libero va bene”, il bel Kim torna dietro la macchinata presa, in un film in gran parte autobiografico per quanto vuole analizzare di sé, per l’altalenare dei suoi rapporti con il gentil sesso, per i rapporti che paiono duraturi ma che sono sempre pronti a sfasciarsi. Per fortuna, l’incontro con una donna (il regista ce la lascia vedere soltanto confusamente, è Ilaria Spada, la sua compagna nella vita) lascia sperare in un futuro più tranquillo. Durata 97 minuti. (Ambrosio sala 1, Eliseo Grande, Massimo 1, Uci)
Un amore all’altezza – Commedia. Regia di Laurent Tirard, con Jean Dujardin e Virginie Efra. Già al telefono Alexandre riesce a provare una grande simpatia per Diane, bella donna, avvocato di successo e divorziata. Allora perché non vederci il giorno dopo, per un primo appuntamento? Sì, ma Diane scoprirà che chi ora le sta davanti non è alto più di un metro e 40. Ci sarà posto per una relazione? Durata 98 minuti. (Greenwich sala 2, The Space, Uci)