CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 844

Quando la neve spinge i lupi fino in paese

lupo

Secondo i calcoli del progetto Wolf Alps, riportati da La Stampa, in provincia vivono una ventina di esemplari in cinque branchi

 

In quota le nevicate abbondanti  hanno reso complicata la sopravvivenza e la ricerca di cibo. Così, ai lupi, non resta che scendere a valle e avvicinarsi ai paesi. Sulle montagne piemontesi, in particolare della provincia di Torino, negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli avvistamenti e gli incontri ravvicinati con i carnivori che da ormai qualche anno hanno ripopolato le montagne della zona. Secondo le cronache locali, gli ululati possono essere uditi in molti paesi. Una giovane lupa è stata trovata ferita lungo una strada del Sestriere in Val Chisone, probabilmente investita da una macchina. Curata, sarà a breve rimessa in libertà. A Pragelato un lupo è stato notato aggirarsi vicino ad un condominio ed è stato allontanato dal Servizio di Tutela della Fauna e della Flora della Città Metropolitana di Torino. Vicino a Stupinigi i lupi sono stati fotografati nei boschi e vicino alle case.

 

Secondo i calcoli del progetto Wolf Alps, riportati da La Stampa, nel Torinese vivono una ventina di esemplari in cinque branchi stanziati in Valle di Susa, nella zona del Gran Bosco di Salbertrand, nel parco dell’Orsiera, in Val Chisone, in Val Germanasca, nelle Valli di Lanzo; e tre gruppi si sposterebbero invece tra le vette che separano Francia e Italia. La rivista «Science» stima che la specie sia in crescita dell’11% l’anno. Gli scienziati ribadiscono che il lupo non è pericoloso e anzi può generare turismo, ma localmente molte persone sono scontente. Le associazioni cacciatori che monitorano la fauna selvatica denunciano una drastica diminuzione di caprioli e mufloni, mentre la Coldiretti denuncia i danni subiti dagli allevatori e la paura che si sta diffondendo a portare il bestiame negli alpeggi.

 

(montagna.tv )

“Ragazzi, non giochiamoci”: i minori e la trappola del gioco d'azzardo

consiglio lascaris

Convegno organizzato dall’Osservatorio Usura per giovedì 5 marzo alle 10 nell’Aula consiliare

 

Minori e gioco d’azzardo. Un problema che sta a cuore all’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura, che da tempo punta sull’educazione delle nuove generazioni all’uso consapevole del denaro e alla lotta alla ludopatia.“Ragazzi, non giochiamoci” è il titolo del convegno organizzato dall’Osservatorio per giovedì 5 marzo alle 10 nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15, a Torino.

 

Con il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus e il consigliere Gabriele Molinari, delegato all’Osservatorio, intervengono l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, il presidente dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora, il sindaco di Verbania Silvia Marchionini, il direttore della Struttura di educazione sanitaria Asl Vco Mauro Croce, il vicepresidente del Gruppo Abele Leopoldo GrossoMarco Zuffranieri del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e Antonio Cajelli dell’Associazione art. 47 – Liberi dal debito.

Il Circolo dei Lettori si rinnova tra storie e note musicali

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circollo lett2La neodirettrice Maurizia Rebola, raccoglie il testimone dalla fondatrice del Circolo, Antonella Parigi, ed investe tutto sull’avvenire, puntando a raggiungere (ancora di più) e coinvolgere le famiglie, i lettori in erba, i bambini e i ragazzi

 

Nuova veste e appuntamenti inediti per il Circolo dei Lettori di Torino, tra storie e note musicali, nel luogo cult della cultura subalpina, a Palazzo Graneri della Roccia. La neodirettrice Maurizia Rebola, raccoglie infatti il testimone dalla fondatrice del Circolo, Antonella Parigi, ed investe tutto sull’avvenire, puntando a raggiungere (ancora di più) e coinvolgere le famiglie, i lettori in erba, i bambini e i ragazzi. Dunque storie, sonorità ed esordi letterari al centro del nuovo format concepito come incubatore del futuro.

 

– A partire dai laboratori “La casa delle storie” (ogni sabato, dalle 15,30 alle 17,30). Il Circolo, a fine settimana, si trasforma in vera e propria officina delle storie, e lo fa riscoprendo il racconto come veicolo di conoscenza. Il piacere di stare tutti insieme, una full immersion in parole ed  immagini, ovvero letture ad alta voce e performance a misura di  tutta la famiglia.

 

Ed ogni seconda domenica del mese, in programma una grande festa delle storie secondo un  nuovo format. Sabato 8 marzo (dalle ore 15) il laboratorio “Le mele di Cappuccetto Rosso” realizzato con  l’Associazione Le Sillabe: una delle storie più famose, scritta e riscritta da molti  autori, ora viene raccontata da Cappuccetto in persona.  Si prosegue (alle 16,30) in Sala Grande con “Storie in cerchio”: appuntamento su misura per gli adulti in cui un gruppo di persone si raccoglie in cerchio ed ognuno propone la sua personalissima versione rielaborata.

 

-Grande spazio, poi, al progetto “Good book“, pensato per offrire spazio -letterario e visivo- agli scrittori esordienti che tanto faticano ad emergere sullo sfondo del mare magnum di infinite (ed anche troppe) proposte letterarie. Ed ecco allora i nuovi libri di qualità che il Circolo consiglierà ai lettori, durante serate speciali, tra letture, visual ed accompagnamenti musicali.

 

Si parte il 4 marzo (ore 21), con la presentazione di “Gli anni al contrario” (Einaudi) di Nadia Terranova insieme all’attore Corrado Fortuna.

 

Invece il 9 marzo(ore 18,30) sarà la volta della scrittrice e blogger (strepitoso il successo del suo “Tiasmo”) torinese Enrica Tesio che presenta il libro di esordio “La verità, vi spiego, sull’amore” (Mondadori), accompagnata dal poeta Guido Catalano e dalla musica di Matteo Negrin.

 

-Per i progetti sociali prende vita “Sound lectures” in collaborazione con il collettivo Superbudda; appuntamenti a cadenza mensile con una serie di interventi nell’ambito delle arti digitali e privilegiando il suono come forma espressiva. Ovvero, interferenze sonore che trasformano le sale del Circolo in  uno scenario da percorrere come un’unica macro installazione.

 

Il primo appuntamento è il 5 marzo: dalle ore 21, in programma la video installazione di Superbudda che accoglierà il pubblico nella Galleria, sonorizzata dal set di Sabla (Gang of ducks). Mentre la Sala Grande ospiterà i live di Miles Cooper Seaton, cantante, compositore e polistrumentista in arrivo da Los Angeles e di Christian Fennesz, musicista e compositore di musica elettronica. In contemporanea, in Sala Filosofi, il suono sarà affidato ad un Quintetto di pesci rossi, l’installazione realizzata da Quiet Ensemble.

 

-E ancora, il Circolo 2.0 guarda al futuro attraverso una comunicazione al passo con i tempi, legata alle maggiori  piattaforme social, così da poter raggiungere nuovi potenziali lettori; in modo particolare i giovani che comunicano sul web. E’ in quest’ottica che si muovono le iniziative come #goodbook# e #soundlectures# legate al live twitting e alla comunicazione digitale.

Insomma il Circolo dei Lettori guarda sempre più avanti e, da luogo di “incontro fisico”, diventa anche luogo di scambio sul web.

 

-E last but not least, ricordiamo i prossimi grandi appuntamenti del Circolo dei Lettori con i nomi dell’olimpo letterario a livello internazionale:

 

James Ellroy-   12 marzo (ore 21)

 

Federico Rampini- 27 marzo (ore 18).

 

 Laura Goria

 

Per informazioni:  www.circololettori.it

Circolo dei lettori, Via Bogino 9

Tel: 011/4326827

"Il contrario dell'amore", un romanzo sullo stalking

romanzo amore

Presentazione presso La stazione delle idee in via Diaz 15 a Borgaro

 

La scrittrice Sabrina Rondinelli presenterà il suo libro IL CONTRARIO DELL’AMORE, edito da Indiana, l primo romanzo italiano sullo stalking. L’incontro è organizzato dal Circolo letterario ‟Letture corsare” e coordinato da Alessandro Del Gaudio e Dario De Vecchis. Ci saranno inoltre delle letture a cura di Diego Garzino. Sabrina Rondinelli è nata a Torino nel 1972, dove si è laureata in Materie Letterarie con indirizzo teatrale. Insegna in una scuola elementare e ha scritto diversi libri per bambini e ragazzi, premiati e tradotti all’estero. E’  il suo primo romanzo per un pubblico adulto.

 


Eva lavora in un salone di bellezza, vive in un monolocale con la figlia di sei anni, chatta su un sito di incontri, passa da una relazione all’altra con amara leggerezza, sperando di incontrare l’uomo giusto. Invece incontra la persona sbagliata; quando la relazione finisce, lui non si rassegna. All’inizio sembra soltanto un ex amante un po’ troppo innamorato; poi comincia la persecuzione. È stalking, però Eva non lo sa, e non sa come difendersi: non è facile capire dove finisce l’amore e comincia la violenza. Proprio quando all’orizzonte sembra profilarsi l’uomo giusto, incontrato per caso mentre cerca di sfuggire al suo persecutore, Eva si ritrova in un incubo che le impedisce di vivere finalmente la storia che desidera.
a un’esperienza realmente vissuta, nasce un romanzo intenso e coinvolgente, in cui la solitudine si intreccia con l’ossessione, il desiderio di un sentimento puro con la voglia di possesso, l’amore con il suo contrario. Attraverso le parole di Eva e le mail e messaggi che lo stalker le invia, assistiamo al concretizzarsi di un incubo per la protagonista e allo sprofondare nella pazzia del persecutore; l’amore diventa ossessione in un delirio solitario che il lettore segue sulla pagina. Una relazione come tante che finisce e dà vita a una persecuzione che finge di essere amore ma non lo è, una passione che varca una linea quasi invisibile per trasformarsi nel suo contrario. Lo stile immediato rende la vicenda vicina e quotidiana, per condurci a riflettere su un fenomeno molto comune ma troppo spesso sottovalutato o, peggio ancora, ignorato. «Allora non ti ama. Il suo non è amore. È il contrario dell’amore. È violenza.»”

 

 

 

In libreria

Indiana Editore

Pag. 240 – Euro 17

Una nuova cultura del lavoro orientata ai talenti

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L’iniziativa è’ promossa dall’Assessorato alle Politiche educative della città di Torino in collaborazione con l’Agenzia regionale Piemonte lavoro e l’Associazione Yes4To

 

Dal marzo scorso la città di Torino ha avviato il Piano Adolescenti, che intende supportare e sviluppare nuovi progetti al fine di consentire un orientamento produttivo per la riuscita degli studi e il successivo inserimento nel lavoro e per questo ha previsto una nuova area tematica intitolata “Una nuova cultura del lavoro orientata dai talenti “. Il progetto è’ stato presentato a Palazzo Civico proprio dai giovani  imprenditori e dai professionisti torinesi che racconteranno le loro esperienze in classe . L’iniziativa è’ promossa dall’Assessorato alle Politiche educative della città di Torino in collaborazione con l’Agenzia regionale Piemonte lavoro e l’Associazione Yes4To, tavolo interassociativo in cui 18 associazioni di imprenditori e professionisti torinesi si riuniscono. In questo percorso saranno coinvolte classi del biennio di scuole secondarie del territorio in cui attraverso giochi di ruolo , accompagnate dai professionisti aderenti al progetto,verranno sottoposte alla conoscenza diretta del mondo del lavoro. Seguiranno visite in aziende pubbliche e private e laboratori di ricerca dedicati alle imprese che si caratterizzano per innovazione, ricerca e buone pratiche. Una bella iniziativa che investe sul futuro. 

CV

Animali dell'Enpa assaliti dal campo nomadi

ENPANUOVO ATTACCO AI NOSTRI ANIMALI DAL CAMPO NOMADI: LE AUTORITA’ PREPOSTE CHE FANNO? E’ ORA DI FINIRLA CON L’IPOCRISIA DEL BUONISMO: LE MEDIAZIONI CULTURALI SI FANNO CON CHI UNA CULTURA CE L’HA!

 

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

 

Nella notte fra il 23 e il 24 febbraio, ancora una volta, il canile Enpa di Torino di via Germagnano 8 ha subito pesanti atti vandalici ad opera di alcuni delinquenti provenienti dal vicino campo nomadi. A cadenza quasi mensile, la nostra struttura ormai è bersaglio fisso di questi impuniti, che fanno più danni che altro, dal momento che non c’è nulla da rubare. Questa volta sono state sfondate a calci tutte le porte del seminterrato (recentemente ristrutturato), sono stati forzati cancelli e armadi, sfondata e svuotata anche la macchinetta degli snack. Anche la cucina retrostante è stata devastata, l’attrezzatura buttata ovunque, il frigo danneggiato e la carne ivi contenuta è stata lanciata a caso ai cani, generando inevitabili zuffe. Due animali anziani e i gatti in degenza, detenuti nei locali attaccati, sono stati trovati terrorizzati.

 

I volontari e i dipendenti sono spesso oggetto di lanci di pietre, insulti, sputi e molte volte le auto sono state danneggiate pesantemente. La nostra struttura è presente da decenni; quando c’era un campo da rugby abbandonato era una zona tranquilla, un po’ trascurata ma in generale vivibile. Dal 2004 in poi, dopo la “splendida idea” della costruzione con soldi pubblici del campo fisso (deturpato e in più punti incendiato dai suoi incivili ed ingrati “ospiti”), la situazione è andata inesorabilmente peggiorando. L’aria è spesso irrespirabile, i cumuli di immondizia sono perennemente incendiati ed esalano odori insopportabili. Spesso, i bambini giocano ad incendiare le sterpaglie del terreno che, siamo al paradosso, abbiamo dovuto affittare solo per creare un po’ di spazio di divisione. I Vigili del Fuoco fanno più interventi alla settimana e spesso vengono accolti anch’essi dalle pietre. La strada che conduce al nostro rifugio, per le continue spinte date all’inadeguata divisione predisposta dal Comune, è ormai ristretta ad un vicolo in cui non riuscirebbero a passare mezzi di soccorso, qualora necessari.

 

Siamo ormai in ostaggio del campo nomadi e chi ha creato questa situazione si è sempre disinteressato e continua ad ignorare le ripetute richieste di aiuto. La situazione è ormai intollerabile oltre ogni limite: non si tratta di scontro di culture, perché dall’altra parte del nostro muro c’è solo arroganza dell’impunità, ignoranza che vuole rimanere tale, nessuna volontà di integrazione e dialogo, la vera bestialità che non è certo quella dei nostri poveri animali. Chiediamo alle Autorità preposte se sono in grado di garantire la sicurezza dei cittadini, di volontari e soci che, con le loro salate tasse, pagano anche evidentemente inutili mediatori culturali, inermi nuclei di controllo nomadi, inutile presidio sanitario esterno, plurisettimanali interventi di pulizia per questa ingrata feccia dell’umanità. Ci dicano semplicemente se intendono fare qualcosa: se nulla, si assumeranno tutta la responsabilità per futuri danni a persone o animali.

 

La missione di ENPA è sancita dalla legislazione italiana e sostenuta dall’etica civile. Il diritto della tutela della proprietà pure. Gandhi disse che il grado di civiltà di un popolo si vede da come tratta gli animali: lasciarli in balia di certe “bestie” ci sembra una sconfitta del diritto e di una multiculturalità che si traduce solo nella passività del subìre.

Gli animalisti dicono no allo Zoo di Torino

ZOO LEONE

Il coordinamento No Zoo rigetta con forza l’ipotesi di destinare il Parco Michelotti ad ospitare, seppure in maniera apparentemente “innovativa”, forme di detenzione animale, per giunta a scopo commerciale

 

Il coordinamento No Zoo, che riunisce diverse sigle dell’associazionismo ambientalista e animalista torinese, lancia una petizione popolare rivolta al Consiglio Comunale di Torino contro l’ipotesi di coinvolgere animali in cattività nell’ambito della futura destinazione del Parco Michelotti.A seguito dell’approvazione della relativa delibera consiliare che ha ignorato gli emendamenti volti al divieto di inserire l’utilizzo di animali vivi nel progetto di “Concessione per la Valorizzazione” del Parco Michelotti e nel successivo piano di gestione, le associazioni LAV Lega Anti Vivisezione, Lega per la difesa del Cane, L.I.D.A, ProNatura Torino, S.O.S Gaia ed Ecopolis si rivolgono alla cittadinanza e alla pubblica amministrazione con l’obiettivo di scongiurare, a distanza di quasi trent’anni, la riapertura di un luogo di prigionia per animali nella nostra città.

 

“Nel 1987 supportati da molti cittadini avevamo plaudito alla chiusura dello zoo di parco Michelotti – afferma Marco Francone, presidente della Consulta dell’associazionismo animalista della Città di Torino e tra i protagonisti di quella conquista di civiltà. Nel 2015 rischiamo di rivedere l’apertura di una struttura di detenzione per animali usati a scopo di “intrattenimento” a beneficio di soggetti privati, e non lo possiamo accettare”.

 

La petizione lanciata dal coordinamento interassociativo chiede, tra l’altro, il coinvolgimento delle associazioni nella fase di elaborazione del progetto di valorizzazione del parco. Attualmente, il progetto del comune prevede una concessione di durata ben trentennale a un soggetto privato che dovrà, come recita la delibera, “mantenere e valorizzare la memoria storico-botanica-paesaggistica-architettonica del luogo, offrendo a cittadini e turisti un polo permanente pluridisciplinare per attività ludiche, scientifiche e didattiche.” 

 

Il coordinamento No Zoo rigetta con forza l’ipotesi di destinare il Parco Michelotti ad ospitare, seppure in maniera apparentemente “innovativa”, forme di detenzione animale, per giunta a scopo commerciale. Le associazioni che ne fanno parte ritengono infatti che questo tipo di destinazione non possa in alcun modo rispondere agli intendimenti dichiarati dal comune in sede progettuale, riguardanti la valorizzazione della memoria “storico-botanica-paesaggistica-architettonica” di Parco Michelotti.Del resto, nel 2015, appare a tutti assai improbabile l’idea che eventuali mucche, elefanti o pinguini, siano costretti a vivere a pochi passi da piazza Vittorio, tra un bar e un ristorante, e posizionati di fronte ad un grande viale destinato ad un costante passaggio automobilistico, tra i più massicci della città. E’ già possibile firmare la petizione: un primo appuntamento sarà ai tavoli informativi LAV presenti il 28 febbraio e il 7 marzo in via Roma angolo piazza Castello a Torino, oppure presso le sedi delle associazioni che fanno parte del coordinamento No Zoo.

 

LAV Lega Anti Vivisezione, Lega per la difesa del Cane, L.I.D.A, Lega Italiana dei Diritti dell’Animale, ProNatura Torino, S.O.S Gaia ed Ecopolis

Montagna, lo sviluppo è sostenibile

montagne

Fissati dalla Giunta regionale i criteri per l’erogazione di contributi per il sistema montano

 

Proposti dagli assessori al Turismo, Antonella Parigi, e allo Sport, Giovanni Maria Ferraris, nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione 2007-13, dispongono uno stanziamento di 1.737.000 che servirà per metà alla realizzazione in bacini di utenza ad elevata domanda o particolarmente vocati per lo sviluppo di pratiche turistico-sportive di nuova impiantistica sportiva, per l’altra metà per il recupero del patrimonio infrastrutturale esistente e in disuso.

 

“Un provvedimento atteso da tempo – rileva Ferraris – che vede la Regione impegnata per la valorizzazione delle attività sportive estive ed invernali della montagna, e soprattutto di ogni iniziativa volta a favorire la pratica sportiva all’aria aperta. Ho deciso di dare al mio assessorato un’impronta di concretezza e di vicinanza agli enti locali in un momento di grande difficoltà per tutti. Senza dubbio bisogna lavorare sulla normativa dello sport, per renderla più adeguata all’attualità, ma ritengo fondamentale dare prima di tutto ossigeno ai territori” .

 

Sarà inoltre possibile recuperare caselli, stazioni, linee ferroviarie e aree annesse, carrozze ferroviarie in disuso capaci di divenire risorsa di valorizzazione per le aree a vocazione turistica. A beneficiare di un contributo di 70.000 euro, su progetti la cui spesa ammissibile non sia inferiore a 100.000 euro, saranno gli enti pubblici, i soggetti di diritto pubblico e le società e associazioni senza scopo di lucro. “Si tratta – sostiene Parigi – di interventi che rientrano nelle linee strategiche indirizzate verso forme di turismo slow e che guardano con attenzione ad un pubblico giovane o famigliare, attento alla sostenibilità ambientale e desideroso di vivere il territorio in maniera autonoma. Il rilancio di percorsi ferroviari rappresenta in tale ottica un’opportunità molto interessante per località situate in aree montane che hanno visto cessare l’attività di reti ferroviarie un tempo attive. Inoltre, viene offerta la concreta possibilità di generare nuove occasioni professionali e imprenditoriali”.

 

(www.regione.piemonte.it)

“Bosnia Express”diventa un documentario

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bosnia leonebosnia exUn viaggio, insieme allo scrittore Luca Leone, tra i più acuti e “informati” conoscitori del paese balcanico, per raccontare la Bosnia in un modo del tutto nuovo

 

Bosnia Express, il bel libro di Luca Leone che parla del dopoguerra interminabile nel cuore della ex-Jugoslavia , edito da Infinito Edizioni e giunto alla terza edizione,  sta per diventare un film documentario per la regia di Massimo D’Orzi. La pellicola, prodotta da Il Gigante Produzioni e da Loups Garoux, ha ricevuto nei giorni scorsi il riconoscimento di “film d’interesse culturale nazionale” e il relativo finanziamento pubblico dalla sezione Cinema del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Il film, già sostenuto dall’Unione europea attraverso Media Desk, è una co-produzione internazionale fra Italia, Francia e Macedonia. Massimo D’orzi. torna a girare in Bosnia, dove ha iniziato il suo percorso dietro alla macchina da presa oltre dieci anni fa con “Adisa o la storia dei mille anni”. “ Lì cercavo un popolo che non avesse avuto a che fare con nazionalismi e fanatismi religiosi e lo trovai nel popolo rom.

 

Adesso quel fanatismo religioso lo voglio affrontare di petto e ‘Bosnia Express’ me ne dà la grande occasione”, ha dichiarato D’Orzi.  Un viaggio, insieme allo scrittore Luca Leone, tra i più acuti e “informati” conoscitori del paese balcanico, per raccontare la Bosnia in un modo del tutto nuovo. “Con il mio libro ‘Bosnia Express’ ho inteso raccontare la quotidianità di quel paese distrutto e meravigliosocome nessuno aveva mai fatto prima. Credo che con la telecamera D’orzi stia seguendo la stessa ispirazione e il risultato dei primi mesi di lavorazione è entusiasmante per qualità e delicatezza.

 

Torneremo presto a lavorare in Bosnia per finire le riprese e completare il montaggio del film. Speriamo che il pubblico  quando potremo finalmente presentarlo, apprezzerà l’angolazione da cui abbiamo voluto raccontare la Bosnia di oggi, mettendo l’accento sulla religione, grande chance e grande problema di questo Paese”, ha commentato Luca Leone. Il film “Bosnia Express” godrà anche di alcuni importanti patrocini, tra i quali quelli di Amnesty International Italia e di Adottando, una Onlus bolognese che si occupa di adozioni a distanza e di solidarietà in Bosnia-Erzegovina. 

 

     Marco Travaglini

Nuovo centro Giovani a San Mauro

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La nuova struttura fa parte del Piano locale giovani della Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana)

 

E’ stato inaugurato in via Torino 184 a San Mauro Torinese il nuovo centro giovani. Nei locali che prima ospitavano gli uffici dell’Asl, il sindaco Ugo Dallolio e  l’assessore alle politiche giovanili Marino Reymondet hanno dato l’abbio al nuovo servizio rivolto ai giovani del territorio. La nuova struttura fa parte del Piano locale giovani della Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana) ma, per riuscire economicamente nell’intento  l’Amministrazione sanmaurese, si è avvalsa di uno sponsor d’eccezione: la TNT, multinazionale della logistica.


La struttura sarà gestita da una cooperativa operante sul territorio “Il Punto”, distintasi in questi anni per il suo operato nei confronti delle realtà giovanili del territorio. San mauro è capofila del progetto al quale partecipano anche i Comuni di Castiglione, Gassino,San raffaele Cimena, Sciolze, Rivalba e Cinzano. Durante la cerimonia erano presenti molti cittadini, autorità dei Comuni interessati. 
Sono state delineate le finalità del centro che sarà soprattutto  un punto di accoglienza di proposte dei giovani che qui troveranno personale che li aiuterà a realizzarle sia incampo culturale,ludico e di inserimento nel mondo del lavoro.

Massimo Iaretti