Si svolge nel periodo compreso tra il 16 febbraio e il 7 aprile 2017 la XIX edizione di “Cinema in Verticale”, rassegna sul cinema e la cultura di montagna che viene organizzata dall’associazione Gruppo 33 di Condove come anteprima del Valsusa Filmfest, festival sul recupero della memoria storica e sulla difesa dell’ambiente la cui XXI edizione inizierà il 31 marzo con bando di concorso ancora aperto sino al 28 febbraio 2017 e tutte le informazioni reperibili nel sito www.valsusafilmfest.it

La rassegna affronta varie tematiche legate alla montagna come l’alpinismo e altri sport legati alla verticalità, l’esplorazione, la salvaguardia dell’ambiente e delle specie animali, la cultura, la vita e le abitudini di piccole e grandi comunità montane. In ogni appuntamento, oltre alla proiezione di filmati, sono presenti ospiti quali autori e protagonisti delle immagini, alpinisti, guide alpine, scrittori, giornalisti, esperti ed appassionati per dibattere ed attualizzare i temi.
La rassegna è stata ideata come anteprima del Valsusa Filmfest nel 1999 per riservare attenzioni e riflessioni specifiche alla montagna che per gli abitanti della Valle di Susa riveste significati importanti. Nel corso degli anni è diventato un appuntamento molto atteso che richiama un numeroso pubblico e svolge anche un’importante funzione di aggregazione e divulgazione culturale.
I 12 appuntamenti, sempre ad ingresso gratuito, si svolgeranno nei Comuni di Caprie, Condove, San Giorio di Susa, Venaus e Villar Dora in Valle di Susa e nei Comuni di Giaveno e Orbassano nella limitrofa Val Sangone.
Gli ospiti sono Nicolò Bongiorno, Marco Camandona, Roberto Mantovani, Nico Valsesia, Luigi Cantore, Francesco Torre, Renzo Luzi ed il Gruppo 71° Parallelo.
La rassegna si aprirà giovedì 16 febbraio al Cinema di Condove alle ore 21 con NICOLÒ BONGIORNO, figlio dell’indimenticato Mike, che presenta il suo film “Cervino la montagna del mondo”, una storia che si sviluppa su più piani narrativi in un meraviglioso viaggio attraverso il tempo, a contatto con la saggezza della natura più selvaggia e alla ricerca di una nuova “via” dentro se stessi. Al centro di questo racconto c’è la spettacolare ascesa vissuta da un giovane uomo sulla via normale Italiana del Cervino aperta da J.A. Carrel nel 1865. A creare un ponte di collegamento tra i documenti e le testimonianze storiche della via alpinistica di 150 anni fa e quella di oggi, alcuni protagonisti d’eccezione accompagnano l’ascesa del protagonista. Il film si è aggiudicato il premio del pubblico al Cervino Cinemountain Film Festival 2015.
La storica collaborazione con il Trento Film Festival si concretizzerà quest’anno con due appuntamenti, il 17 febbraio nella sede CAI di Giaveno e il 31 marzo a San Giorio con l’organizzazione di eventi nel corso dei quali verranno proiettati alcuni dei più bei filmati presentati nel corso dell’ultima edizione, la 64a, del rinomato festival. Il prime mese di programmazione si conclude il 24 febbraio a Venaus insieme al regista e filmaker Luigi Cantore, storico collaboratore del Valsusa Filmfest per il quale cura il concorso Le Alpi ed altri eventi, che presenta il suo docu-film intitolato “La grappa del Forte di Gravere”.
Nei restanti appuntamenti il 4 marzo a Villar Dora Marco Camandona presenta “Makalù 2016 – altitudine 8463m”, il 7° ottomila in carriera scalato senza ossigeno salendo la via dei francesi, il 9 marzo a Orbassano il CAI locale e Roberto Mantovani presentano “Indagine sul Monviso”, la grande piramide del sud ovest delle Alpi raccontata nel libro “Monviso l’icona della montagna piemontese” con la proiezione del film “Bartolomeo Peyrot, il primo italiano sul Monviso”,il 10 marzo a Caprie e il 17 marzo a Giaveno Francesco Torre sarà il protagonista dell’evento intitolato “Everest, la vetta del mondo scalata dall’uomo comune”, il 18 Marzo a Villar Dora torna Luigi Cantore che presenta il docu-film “Profumo di resina” tratto dal romanzo di Fabrizio Arietti, il 21 Marzo a Orbassano la sezione del CAI di Orbassano ospita Nico Valsesia, maestro di sci, runner, trailer, ciclista e noto rappresentante italiano di trail running, che presenta il film “Mas alto lisa cóndores” del progetto From zero to Aconcagua e l’anteprima della sua ultima fatica “From Zero to Elbrus”, il 24 marzo a Caprie la guida alpina e maestro di alpinismo Renzo Luzi conduce la serata intitolata “40 anni di alpinismo dalla Valsusa al mondo” e il 7 Aprile a Caprie il Gruppo 71° Parallelo con Giovanni Martinacci, Barbara De Polli e Claudio Palmero, presenta la serata intitolata “Emozione Tibet – Lhasa-Kathmandu in bicicletta”, avventure a pedali con la testa tra le nuvole in Himalaya.
Massimo Iaretti



I GIARDINI DEL MAO. Il muschio e la sabbia:
Le trame dei film nelle sale di Torino
Arrival – Fantascienza. Regia di Denis Villeneuve, con Amy Adams e Jeremy Renner. Louise Banks, linguista di chiara fama, guida con il fisico Donnelly un gruppo di studiosi per instaurare un linguaggio, attraverso simboli scritti, e un rapporto con gli alieni occupanti di un oggetto misterioso proveniente dall’universo e atterrato nel Montana. Successo a Venezia, la Adams in odore di Oscar: e il regista è uno dei migliori nomi in circolazione nel panorama cinematografico di oggi, qualsiasi generi tocchi (“La donna che canta”, “Prisoners”, “Sicario”, in attesa di “Blade Runner 2049”). Insomma, una garanzia. Durata 116 minuti. (F.lli Marx sala Harpo, Ideal, Nazionale, Uci)
Worthington e Vince Vaughn. Tornando dopo dieci anni dietro la macchina da presa dall’ultimo “Apocalypto”, Gibson narra la vicenda pacifista di Desmond Doss, cresciuto secondo la fede degli Avventisti del Settimo Giorno, che all’indomani di Pearl Harbor decise di arruolarsi, con il netto rifiutare di imbracciare le armi. Insultato e osteggiato e umiliato fisicamente e moralmente dall’opinione pubblica come dai propri compagni, Doss riuscì sulle scogliere di Okinawa a far prevalere le proprie convinzioni, mettendo in salvo in una sola notte 75 tra i suoi commilitoni. Grandi emozioni, un credo senza se e senza ma, guardando a Hawks e a Kubrick, a Eastwood e a Malick. Sei candidature che guardano agli Oscar, in primo luogo al Garfield già ammirato in “Silence” di Scorsese. Durata 131 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)
150 milligrammi – Drammatico. Regia di Emmanuelle Bercot, con Side Babett Knudsen e Benoit Magimel. Tratto da una storia vera. Nell’ospedale di Brest dove presta servizio, una pneumologia scopre che tra le morti sospette di alcuni pazienti e l’impiego di un farmaco commercializzato da oltre trent’anni ci sarebbero dei legami. È una lotta sempre più in crescita, da sostenere ogni giorno da parte di un gruppo di medici contro il Ministero della Salute francese e contro la casa farmaceutica che ha prodotto il farmaco. Durata 128 minuti. (Romano sala 1)
saga erotica inventata ad onor del proprio portafoglio dalla signora E.L. James, continua la ginnastica erotica di Christian e Anastasia, si preannuncia un nuovo grande successo grazie alle resse degli aficionados, tutto un gran mercato assai redditizio sulla scia dell’exploit dei 125 milioni di copie vendute del romanzo. In attesa delle sfumature di rosso. Durata 115 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)
Il cliente – Drammatico. Regia di Asghar Farhadi, con Shahab Hosseini e Taraneh Alidoosti. Due coniugi, Emad e Rana, sono costretti a abbandonare il loro appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Nella ricerca di una nuova abitazione, vengono aiutati da un collega che con loro recita in una messa in scena di “Morte di un commesso viaggiatore” di Miller, un dramma di sogni e di disfacimenti morali e familiari. Nel nuovo alloggio, in precedenza abitato da una donna di dubbia reputazione, Rana subisce un’aggressione: se la donna ne esce duramente colpita non soltanto nel corpo ma soprattutto nello spirito per poi poco a poco quietamente rappacificarsi, da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’aggressore, una esplicita vendetta in cui non vuole coinvolgere la polizia. Un capolavoro di ferma scrittura, di analisi, di descrizione dei piccoli, impercettibili fatti quotidiani, delle emozioni positive e negative che possono attraversare l’animo umano. Premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura e l’interpretazione maschile. Durata 124 minuti. (Nazionale sala 1)
Fallen – Fantasy. Regia di Scott Hicks, con Addison Timlin, Harrison Gilbertson e Jeremy Irvine. La diciassettenne Lucinda è accusata di un crimine che non ha commesso e per questo è rinchiusa in riformatorio. Qui incontra due giovani mentre inizia ad avere strane visioni che le faranno scoprire il suo passato e la vera natura dei due ragazzi. Durata 91 minuti. (Massaua, Uci)
ragazzi in cerca di sogni realizzati e di successo, lui, Sebastian, è un pianista jazz, lei, Mia, un’aspirante attrice che continua a fare provini. Si incontrano nella Mecca del Cinema e si innamorano. Musica e canzoni, uno sguardo al passato, al cinema di Stanley Donen e Vincent Minnelli senza tener fuori il francese Jacques Demy, troppo presto dimenticato. E’ già stato un grande successo ai Globe, sette nomination sette premi, due canzoni indimenticabili e due attori in stato di grazia, e adesso c’è la grande corsa agli Oscar, dove la storia fortemente voluta e inseguita dall’autore di “Whiplash” rischia di sbaragliare alla grande torri gli avversari: 14 candidature. Durata128 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale (V.O.), Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Grande, F.lli Marx sala Groucho e Chico, Massimo sala 2, Reposi, The Space, Uci)
Lion – La strada verso casa – Drammatico. Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara e Nicole Kidman. Il piccolo Saroo, disubbidendo alla madre e cercando di seguire il fratello più grande, si addormenta su di un treno, nel buio della notte, e si ritrova a Calcutta, solo e incapace di spiegare da dove venga e quel che gli è successo. L’adozione da parte di una coppia australiana gli risparmia l’orfanotrofio: ma una volta arrivati i venticinque anni, il desiderio di rintracciare la sua vera famiglia lo condurrà ad una lunga ricerca. Tratto da una storia vera. Durata 120 minuti. (Eliseo Rosso, Romano sala 3)
quello in carica è maneggione e colluso e quello candidato i comizi li pronuncia al grido di “Onestà, onestà”. Persino il parroco, prima convinto di un cambiamento radicale, diviene avversario senza se e senza ma quando il vincitore gli impone di pagare l’IMU sulla chiesa che lui ha trasformato in albergo. Durata 90 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)
Vincent Downs, poliziotto sotto copertura a Las Vegas, è coinvolto nella sparizione di una partita di droga ai danni del proprietario di uno dei tanti casinò. Il quale per accelerare decisioni e tempi gli rapisce il figlio mentre un’agente degli Affari Interni è convinta che il nostro protagonista stia facendo il doppio gioco. Rifacimento del franco-belga “Notte bianca” firmato bel 2011 da Frédéric Jardin. Durata 95 minuti. (The Space, Uci)
Split – Thriller. Regia di M. Night Shyamalan, con James McAvoy. La storia di Kevin, uno psicopatico che unisce in sé 23 diverse personalità, che si alternano nella mente e nel corpo, in cura da una psicologa che non ha compreso come in lui stia sempre più prendendo importanza la ventiquattresima, la Bestia, la più pericolosa, che tende a sovrastare ogni altra. Un giorno Kevin rapisce tre ragazze. L’autore del “Sesto senso” e di “The village” gioca con i differenti generi, dal thriller al soprannaturale, dal dramma psicologico allo studio medico, non dimenticando Lynch o il viso e la risata del Nicholson di “Shining”. Durata 116 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)
confezionatore di spuntini veloci per altrettanto pubblico frettoloso e dal poco spendere, il signor Ray Kroc pensa di allargare, in qualità di socio, l’attività dei pionieri su scala nazionale. Sappiamo tutti com’è andata a finire, successo successo successo, unendo artigianato e voglia di sperimentazione unita a una fragorosa mania di grandezza. Un avventura americana, una sfida e il sogno sempre ricercato, un’altra bella prova per il resuscitato Keaton, già pedina vincente di titoli quali “Birdman” e “Il caso Spotlight”. Durata 115 minuti. (Ambrosio sala 3)


particolari raccapriccianti, facendoci sentire tutto l’odore e il sangue di una battaglia, con i corpi sventrati, gli arti mutilati, gli esseri che esplodono nel fuoco degli attacchi. E non nascondendoci nulla vince, facendoci ancor più ammirare e amare il messaggio – francamente evangelico – del protagonista, il suo affanno e la sua disperazione, il suo darsi completamente agli altri (mentre fa calare dall’alto della muraglia, con provvidi mezzi di fortuna, un compagno, sussurra “ti prego, Signore, fammene trovare ancora un altro”), proprio in quella carneficina confermando il messaggio di non-violenza e di pace ricercata a ogni costo. Confermando la dualità che attraversa l’essere umano oggi, quotidianamente, la ricerca del non uccidere e l’estremo realismo di un nemico che sta alla porta. Circondato da un bel gruppo d’attori, Andrew Garfield, uscito di recente e con successo dalle nebbie del Seicento nipponico ricostruite per Silence da Scorsese, aspira giustamente all’Oscar e si conferma come uno degli attori trentenni più interessanti e drammaticamente concreti.
È stato lungo il successo di Sorelle Materassi attraverso il Novecento, dalla sua comparsa nel 1934, quando Aldo Palazzeschi lo diede alle stampe. Il ritratto di un’Italia degli affetti e delle pazzie, del lavoro e della china verso lo sbando completo, magari in gran segreto un grido d’allarme contro il fascismo, con i carnefici e le vittime, i fuoriusciti e la ricostruzione
quelle punte di grottesco inventati da Andrea Viotti e collaboratrici, soprattutto con la impalpabile, oltremodo rispettosa di Geppy Gleijeses, è chiaro che il perno dell’intera vicenda appaiono Carolina e Teresa e su quel perno Poli e Vukotic si piazzano con grande umanità e spavalderia e se lo giostrano che è un piacere. La prima giocando tra toni d’affetto e stizze improvvise e subito sopite, con quel tanto di acidume che non guasta, e sfruttando con simpatia termini e inflessioni vernacolari, la seconda si costruisce la sua gran prova tra il dolente e il disperato bisogno di riversare sullo scavezzacollo tutto il suo amore. Marilù Prati è giustamente agguerrita nella sua Giselda che pare essere l’unica a vivere con i piedi per terra, della Niobe Sandra Garuglieri mette in luce le sembianze popolari e Gabriele Anagni (giovane volto televisivo tra “Il medico in famiglia “ e “Un posto al sole”) sfodera sicurezza per il suo Remo. Si respira aria d’altri tempi ma il successo, per quanto l’abbiamo saggiato in una delle repliche, è stato più che pieno, anche da parte dei giovani che affollavano la sala.


Dal 10 al 12 febbraio tanti volumi, 23 incontri, 50 relatori, 5 mostre. Domenica 12 c’è l’anteprima nazionale di “One Billion Rising – Un miliardo di voci contro la violenza su donne e bambini”
anche per l’anteprima nazionale del flash mob “One Billion Rising – Un miliardo di voci contro la violenza su donne e bambini”, a cura di MAC Movimento Arte Creatività, The Risers and the Others. Mentre la chiusura della Festa sarà salutata dal lancio di lanterne luminose con frasi e messaggi d’amore. Tutti gli appuntamenti di Libri in Luce saranno rigorosamente a ingresso libero.

LIBRI IN LUCE 2017 Festa del libro di Alpignano – Terza edizione. Movicentro di Alpignano, piazza Robotti (stazione ferroviaria), 10, 11 e 12 febbraio 2017. Ingresso libero «A SAN VALENTINO REGALA UN LIBRO»