CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 802

Lamette da barba sul filo delle vette

Tra i soggetti delle cartine, alcune rare e introvabili, non mancano gli sciatori e gli alpini; il K2 e l’Everest; le grandi catene degli Urali, dei Carpazi e dei Tatra; i vulcani e i deserti

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Forse è la mostra più piccola del mondo: un solo metro quadro di esposizione. Si tratta di oggetti, 70 lamette da barba rivestite dalle apposite cartine tanto belle quanto retrò,  che provengono da produttori diversi di una decina di Paesi – oltre all’Italia: Canada, Cecoslovacchia, Germania, Spagna, Svezia, Svizzera, URSS, USA – e sono databili dagli anni Venti ai primi anni Sessanta del Novecento. Tra i soggetti delle cartine, alcune rare e introvabili, non mancano gli sciatori e gli alpini; il K2 e l’Everest; le grandi catene degli Urali, dei Carpazi e dei Tatra; i vulcani e i deserti. Ma anche le vette di casa nostra dal Monte Rosa al Monte Bianco, dal Cervino al Monviso, addirittura fino al Vesuvio e all’Etna. E il panorama delle Alpi da Torino, con la Mole Antonelliana al centro, esattamente quello che si vede dal Monte dei Cappuccini. La mostra “Sul filo delle vette” resterà aperta al museo della Montagna (una veduta delle sale nella foto di Cittagora, Comune di Torino) fino al 15 dicembre 2013. Visite al Museo dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì.

Arriva Teachmood.it, software libero per insegnanti

Sulla piattaforma sono disponibili 30 corsi di formazione on line, suddivisi e organizzati per ordine di scuola e che riguardano diverse discipline di insegnamento. Alcuni dei software possono essere utilizzati sia come supporto all’ attività didattica sia per migliorare l’apprendimento degli alunni

 

TeachmoodIn occasione del Linux Day 2013, tredicesima edizione della principale manifestazione di promozione di GNU/Linux che si è sviluppata in 107 appuntamenti in tutta Italia per far conoscere le opportunità del freesoftware,  al Politecnico di Torino si è parlato della legge regionale sul software libero che ha portato alla piattaforma Teachmood.it e alla realizzazione di corsi per i docenti sui diversi programmi utilizzabili nella didattica.

 

Teachmood è un’iniziativa formativa che il Laboratorio ICT della Regione Piemonte, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, propone a tutti gli insegnanti delle scuole piemontesi, per promuovere l’adozione di approcci didattici innovativi e l’alfabetizzazione informatica del mondo della scuola attraverso strumenti open source.

 

Il progetto nasce dall’applicazione della legge sul pluralismo informatico del 2009 e si inserisce nelle azioni che la Regione sta portando avanti per la costruzione dell’Agenda digitale piemontese. Sulla piattaforma sono disponibili 30 corsi di formazione on line, suddivisi e organizzati per ordine di scuola e che riguardano diverse discipline di insegnamento. Alcuni dei software proposti possono essere utilizzati dai docenti sia come supporto alla propria attività didattica sia per migliorare e incentivare l’apprendimento degli alunni. La piattaforma, in accordo con la logica della comunità del software libero, non è disponibile soltanto per gli insegnanti, ma è aperta a tutti coloro che hanno voglia di sperimentare le possibilità offerte dall’e-learning. La partecipazione ai corsi, libera e gratuita per tutti gli interessati, richiede la registrazione al sito www.teachmood.it. L’attività è supportata da un tutor on-line. Inoltre, è previsto un attestato di partecipazione che documenta la fruizione dei corsi seguiti.

 

(Ufficio stampa Giunta regionale del Piemonte)

Occhio alla rete! Con Move Up non corri rischi

Prevenzione della violenza tra i giovani e uso consapevole delle tecnologie sono i filoni del nuovo progetto della Regione che coinvolge insegnanti, allievi e genitori di 474 scuole di tutte il Piemonte, nelle quali saranno distribuiti kit didattici ed organizzati momenti di riflessione ed animazioni teatrali

 

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L’assessore regionale alle Pari opportunità, Giovanna Quaglia, il vicecomandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, colonnello Pietro Dattuomo, ed il primo dirigente della Polizia di Stato Paola Capozzi  hanno presentato nel corso di una conferenza stampa “Move Up – Destinazioni alternative”, iniziativa di prevenzione tra i giovani che coinvolge insegnanti, allievi e genitori di 474 scuole di tutte il Piemonte, nelle quali saranno distribuiti kit didattici ed organizzati momenti di riflessione ed animazioni teatrali.

 

 “Move Up – ha spiegato l’assessore Quaglia – approfondisce in particolare tre temi di grande attualità tra i giovani: il rispetto della diversità, la prevenzione della violenza e l’uso consapevole delle nuove tecnologie. Si rivolge alle scuole primarie e secondarie e alle agenzie formative e si realizza con l’utilizzo di specifici kit didattici per gli insegnanti, con animazioni teatrali che coinvolgono in prima persona gli studenti e con incontri territoriali per i genitori che vedono il coinvolgimento dalla Polizia e dei Carabinieri sull’educazione alla legalità, sui reati che conseguono il bullismo e la violenza, sui pericoli della navigazione in rete e sull’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie”.

 

“Stiamo compiendo un grosso sforzo per fare crescere nei giovani l’educazione alla legalità – ha dichiarato Capozzi – ma Internet e le nuove tecnologie stanno moltiplicando i rischi. La collaborazione attraverso cui si sviluppa Move up permette di risparmiare risorse ed ottimizzare i risultati”, mentre il colonnello Dattuomo ha ricordato che “il contributo dell’Arma dei Carabinieri si è consolidato grazie all’esperienza maturata capillarmente sull’intero territorio con la partecipazione a tutte quelle iniziative legate alla cultura della legalità”.

 

Sul tema è intervenuto anche il presidente Roberto Cota: “Non abbassare la guardia contro la violenza rappresenta una priorità che la Regione Piemonte sente di dover onorare attraverso i migliori strumenti oggi a disposizione. La collaborazione in questa battaglia con le Forze dell’Ordine, che quotidianamente si confrontano sul campo col fenomeno, è quanto mai preziosa e può realmente aiutare tutti noi ad una corretta comprensione di questa vera e propria piaga della nostra società Prevenzione ed educazione sono le parole chiave su cui vogliamo insistere, soprattutto in riferimento alle nuove generazioni, alle quali dobbiamo dire che una società libera da ogni forma di violenza negli anni a venire è possibile, anche grazie al loro impegno”.

 

La risposta alle diverse forme di violenza che oggi caratterizzano il mondo giovanile può venire dall’attivazione del dialogo, dallo scambio di sinergie e della sensibilizzazione tra alunni, famiglie e docenti per acquisire una consapevolezza comune delle proprie azioni, fornire maggiore informazione, anche dal punto di vista delle condanne penali in cui si può incorrere, oltre agli strumenti di difesa.

 

Nuova agevolazione sul trasporto pubblico

Resta confermata l’agevolazione del 50% per gli over 65 residenti in Torino il cui reddito non superi i 36mila euro l’anno. In questo caso, il costo dell’abbonamento annuale rimane di 155 euro

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I pensionati con più di 65 anni residenti a Torino, con fascia di reddito fra 36.151,99 e 50 mila euro, possono usufruire di una riduzione del 30% sul costo dell’abbonamento annuale per il trasporto pubblico locale. Il provvedimento è stato approvato dal Consiglio comunale.

 

L’assessore alla Viabilità e Trasporti, Claudio Lubatti, ha sottolineato come l’introduzione di una nuova fascia di agevolazione sia stata presa in considerazione alla luce del consistente calo del numero di abbonamenti annuali per anziani, passati dai 19.500 del 2011 ai 13.074 del 2012. Per questa nuova fascia di agevolazione, il costo dell’abbonamento sarà di 217 euro.

 

Resta confermata l’agevolazione del 50% per gli ultrasessantacinquenni residenti in Torino il cui reddito non superi i 36.151,98 euro l’anno. In questo caso, il costo dell’abbonamento annuale rimane di 155 euro. L’applicazione dell’agevolazione è in vigore dal 1° dicembre di quest’anno.

 

 ( Ufficio stampa Consiglio comunale- Foto: il Torinese)

Il mondo femminile nei dipinti e nelle stampe giapponesi in mostra al MAO

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“Onna to onnagata”

Fino al 17 aprile 2022

Facciamo subito chiarezza sul titolo della mostra. In giapponese il termine onna significa “donne” e per onnagata, termine in uso dal Seicento, si intendevano, sempre nel “Paese del Sol Levante”, “attori maschi” travestiti con indumenti e sembianze femminili. Il titolo, dunque, dato alla nuova rotazione di kakemono (dipinti o calligrafie giapponesi su seta, cotone o carta a forma di preziosi e fragili rotoli da appendere in verticale) proposta, fino al 17 aprile del prossimo anno, dal MAO di Torino, chiarisce subito l’obiettivo di un evento espositivo teso ad invitare il visitatore a esplorare la varietà dell’universo femminile giapponese: dalle divinità alle dame di corte, dalle danzatrici alle popolane fino agli onnagata e senza dimenticare la simbologia di fiori e uccelli correlati alla femminilità. Discorso alquanto complesso. Fino al VI secolo circa, la società giapponese era infatti una società che manteneva ancora elementi di tipo tribale e una forte impronta matriarcale: grazie anche allo shintoismo, che attribuiva grande considerazione alle donne per la loro capacità di generare la vita, in Giappone non mancavano sacerdotesse, regine e dee. Con l’arrivo del buddhismo e del confucianesimo le cose cambiarono drasticamente: la donna perse gradualmente il suo ruolo sociale e fu obbligata all’obbedienza all’uomo, padre, fratello o marito. Eppure, nonostante il ruolo di subordinazione a cui le si volle relegare, le donne, in particolare quelle appartenenti all’aristocrazia o alla corte imperiale, continuarono a godere di stima, rispetto e anche di una parziale libertà, soprattutto in ambito amoroso. Ed è proprio, sottolineano al MAO, “grazie all’amore, ai diari e ai carteggi fra amanti, che nacque la letteratura giapponese: se i contratti e i documenti ufficiali erano appannaggio maschile, le opere letterarie presero vita dall’ingegno femminile”. Attorno all’anno Mille, videro la luce opere che hanno attraversato i secoli e dettato le regole della letteratura nipponica, fra cui i celeberrimi “Genji Monogatari” e “Makura no Soshi”, le “Note del guanciale”. Per non dire del teatro. All’epoca della  sua fondazione da parte di Izumo no Okuni, una ballerina itinerante, il teatro tradizionale kabuki era una forma d’arte esclusivamente femminile. Gli spettacoli riscuotevano enorme successo presso tutte le classi sociali e cominciarono ad essere emulati persino nei bordelli, tanto che lo shogun (i dittatori militari che governarono il Giappone fra il 1192 ed il 1868) decise di vietarli. Per questa ragione, attorno al 1630, le onna, termine giapponese – come detto – per “donne”, furono rimpiazzate in scena da ragazzi, gli onnagata (letteralmente “a forma di donna”), uomini travestiti con abiti femminili e, da quel momento, il teatro fu considerato un luogo disdicevole, non adatto alle donne.


Ne è testimonianza in mostra la “Danzatrice Okame con ventaglio” (1741), trasposta teatralmente in “Ame no Uzume”, divinità shintoista dell’alba e dell’allegria collegata al mito della dea del sole Amaterasu no Omikami. Secondo il mito fu proprio Uzume, con la sua danza oscena e comica, a far uscire la dea dalla caverna in cui si era rinchiusa e a far tornare così la luce nel mondo. Sempre sul tema della danza è la rappresentazione dei “Niwaka”, i balli cosiddetti “improvvisati” e a contenuto trasgressivo, mentre tra le dame di corte si ricorda “Ono no Komachi” (834-880?), vissuta durante il periodo Heian (VII-XII secolo), famosa per la sua bellezza e come autrice di versi dedicati al tema dell’amore. Contestualmente alla mostra sono anche stati sostituiti i libri e le stampe della galleria dedicata al Giappone: in particolar modo, la selezione di xilografie include così le opere più antiche del Museo, molte delle quali ritraggono celebri onnagata, fra cui “La danza della volpe” di Utagawa Toyokuni, e una riproduzione novecentesca de “Il Fuji visto da Kanaya” di Katsushika Hokusai, esposta accanto alla sua matrice lignea.

Gianni Milani

“Onna to onnagata”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436919 o www.maotorino.it

Fino al 17 aprile 2022

Orari: dal mart. alla dom. 10/18 – giov. 13/21; lun. chiuso

Nelle foto

–         Ogawa Haritsu: “Danzatrice Okame con ventaglio”, inchiostro e colori su seta, 1741

–         Nishiyama Hoen: “Dama di corte del periodo Heian”, inchiostro e colori su seta, metà XIX secolo

–         Utagawa Toyokuni: “ Danza della volpe”, stampa, 1815