CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 799

Progetto sperimentale per un migliore utilizzo dei farmaci

Una corretta alimentazione e il movimento non sono semplici raccomandazioni, spesso avvertite solo come slogan,  ma due medicine più potenti di molti farmaci

 

anziani vecchiOVADA – Parte da Ovada il progetto sperimentale dell’Asl Al per aiutare i cittadini a seguire con maggiore costanza le terapie farmacologiche e, al contempo, aiutarli a ridurre almeno alcune pastiglie sfruttando il cibo, quello sano, e  l’attività fisica. Una corretta alimentazione e il movimento non sono semplici raccomandazioni, spesso avvertite solo come slogan,  ma due medicine più potenti di molti farmaci. A dimostrarlo, ha spiegato Paola Varese, Primario della Medicina dell’Ospedale di Ovada, sono anche i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per il cancro al seno, ad esempio, la chemioterapia riduce del 10% il rischio di recidiva, con dieta e ginnastica la percentuale sale a 40%. In alcuni casi, ovviamente, i farmaci sono veri e propri salvavita anche se i dati, ancora una volta, dimostrano come i malati cronici tendano ad abbandonare discrezionalmente le terapie.

 

In questo contesto l’Asl di Alessandria, “la provincia più anziana del Piemonte”, ha ricordato il Direttore Generale Gilberto Gentili ha ideato e avviato a Ovada il “Progetto di Integrazione della Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera”, più semplicemente detto “P.I.C.A.S.S.O.”. Il progetto, che ha già ottenuto, tra gli altri, il patrocinio del Ministero della Salute, di Cittadinanza Attiva, dell’Ordine dei Medici della Provincia di Alessandria e della Fondazione Serono, si muove su tre vettori tutti strettamente legati: il Centro di Accoglienza delle Fragilità (C.A.F.), l’Osservazione Breve Territoriale  (O.B.T.) e il progetto di ricerca “Primavengoio  – per un migliore uso dei farmaci”.

 

Grazie alla rete creata anche con i medici e gli infermieri di famiglia e con i farmacisti, l’Asl Al monitorerà l’adesione alla terapia dei pazienti ovadesi che potenzialmente potrebbero scordare di assumere i farmaci. “Non pensate solo agli anziani” ha precisato il dottor Gentili, perché tra i più “distratti” ci sono spesso persone tra i 45/50 anni che, forse prese dal lavoro o dalla frenesia della vita quotidiana, dimenticano di prendere le medicine, esponendosi così al rischio di un evento acuto. Aderendo spontaneamente al Centro di Accoglienza delle Fragilità nei locali della struttura sanitaria di Ovada  i pazienti avranno quindi la garanzia di essere seguiti  da un team di esperti nel loro percorso di cura. 

 

Forse ancora più innovativo e unico nel panorama regionale è poi il modello assistenziale dell’Osservazione Breve Territoriale (O.B.T.). L’Asl Al ha infatti deciso di mettere a disposizione 4 posti letto all’interno dell’Ospedale di Ovada dove  i medici di assistenza primaria e gli infermieri di famiglia potranno tenere in osservazione, per massimo 24 ore, cittadini anziani o pazienti che magari vivono soli e sottoporli ad esami e consulenze specialistiche, fondamentali per valutare un eventuale ricovero in ospedale evitando accessi impropri. Nei quattro posti letto, però, potranno essere tenuti sotto osservazione anche i pazienti obbligati a interrompere le terapie per sottoporsi a determinati esami, come ad esempio i diabetici che devono effettuare una tac. 

 

Ultimo tassello del progetto è poi lo studio scientifico rivolto ai malati cronici che devono seguire terapie che prevedono l’assunzione di più medicine. Grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato Vela, Fondazione Cigno e Adia sono già stati organizzati i primi incontri di educazione alimentare e le prime attività per mantenersi in forma. Un percorso verso uno stile di vita sano che si spera possa aiutare i pazienti ad eliminare almeno alcuni medicine, tenendo però sempre a mente i “codici di colore” che verranno allegati alla terapia farmacologica: “rosso” per la terapia salvavita che non va assolutamente sospesa, “giallo” per i farmaci che si potranno sospendere solo su prescrizione medica, “verde” per le medicine che permettono di migliorare l’esito della malattia e “bianco” in caso di terapie di supporto.

 

Lo studio, che sarà seguito dalla dottoressa Viola Amprino, specializzanda in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Torino, in primavera sarà poi oggetto di un convegno nazionale ad Alessandria e se i risultati confermeranno le ottimistiche previsioni del Direttore Generale del Asl, Gilberto Gentili, il progetto “P.I.C.A.S.S.O.” sarà poi esportato anche negli altri distretti territoriali dell’azienda sanitaria, “magari a partire da quella di Valenza“.

 

 
Tatiana Gagliano

www.radiogold.it

Cent’anni a Nordest, viaggio tra i fantasmi della “guera granda”

ming guerraRiflessione sui confini, le identità e la memoria che ci riguarda da vicino e che collega i conflitti di oggi a quelli di ieri. In un Nordest messo a dura prova dalla crisi, sono iniziate le commemorazioni dell’entrata in guerra dell’Italia, cent’anni fa. Nello stesso tempo ci sono ancora discorsi, vecchi di un secolo, che non si sono sopiti

 

Alpini ming guerraQuali sono le ferite della grande guerra che il territorio e la gente del Nordest si porta ancora addosso? E quanto fanno male cento anni dopo? Quali fantasmi si aggirano ancora sui campi di battaglia? Di questi argomenti narra il libro di Wu Ming 1 “Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della guera granda”(Rizzoli, 2015), proponendo una bella riflessione sui confini, le identità e la memoria che ci riguarda da vicino e che collega i conflitti di oggi a quelli di ieri. In un Nordest messo a dura prova dalla crisi, sono iniziate le commemorazioni dell’entrata in guerra dell’Italia, cent’anni fa. Nello stesso tempo ci sono ancora discorsi, vecchi di un secolo, che non si sono sopiti, mescolati ad atteggiamenti xenofobi e neoindipendentismi che, quasi ciclicamente, riaffiorano. In questo cortocircuito tra passato e presente, Wu Ming 1, pseudonimo di Roberto Bui, scrittore e traduttore italiano, membro del collettivo omonimo di scrittori con base a Bologna, accompagna il lettore per il Nordest del Paese, mettendo in luce le tare di ieri che ancora ci portiamo addosso. Nel racconto su queste terre che sono state di frontiera, confine tra mondi e culture, e che oggi sono patria della Lega (e non solo), ci si addentra in “tensioni culturali, incertezze identitarie ed eredità inconfessate”. Il libro, ben documentato e altrettanto ben scritto, offre  interessanti spunti sulla prima guerra mondiale, sui suoi retroscena più imbarazzanti e tutt’ora rimossi dalla foga retorica e patriottarda. Così, partendo da Trieste, Wu Ming 1 si è messo in cammino lungo il territorio che una volta veniva chiamato Tre Venezie o Triveneto e che oggi viene identificato con un più generico e geografico Nordest. Un viaggio pieno di sorprese che  lo ha portato anche in Trentino e in Sudtirolo, costruendo come un puzzle le sue riflessioniguerra ming che,  partendo e ritornando dalla Prima guerra mondiale, intesa  come evento fondamentale e fondante dell’Italia stessa, ci offrono spunti per capire il passato e il presente in cui viviamo. “Cent’anni a Nordest” non è esattamente un reportage né un libro storiografico, ma ha diversi riferimenti di questo tipo . È un testo ibrido, dove si passa continuamente dalla narrativa alla saggistica, dal giornalismo alla storia, dal diario di viaggio all’inchiesta. Tratta temi urticanti, svela retroscena che la “narrazione Patria” ha nascosto e tende a celare se non addirittura a rimuovere, riabilita i soldati italiani fucilati per disobbedienza o decimati negli anni dal 1915 al 1918 dal sadismo criminale e dall’inettitudine di ufficiali e generali. E’ un libro che fa parecchio discutere ma che offre, al tempo stesso, la possibilità di gettare uno sguardo sincero sulla storia d’Italia e su noi stessi.

 

Marco Travaglini

 

Borgo alpino vendesi su Ebay, così la rete riuscirà a rianimare la montagna piemontese

Italian alpine village for sale on eBayE per recuperare i ruderi occorre meno di un milione di euro. Un investimento, dunque, ancora possibile, nonostante la  stagnazione del mercato immobiliare

 

La rete riuscirà a rianimare la montagna piemontese. Tre piccoli borghi delle Alpi, Calsazio di Sparone, Gilli di Perosa Argentina e Lunella di Viù, con 25 case ciascuno sono finite in vendita su Ebay. Il costo medio è meno di un appartamento da 80 metri quadrati in periferia di Milano o di Torino: circa 200mila euro in tutto. E per recuperare i ruderi occorre meno di un milione di euro. Un investimento, dunque, ancora possibile, nonostante la  stagnazione del mercato immobiliare, che ha già registrato oltre 200 richieste di informazioni da tutto il mondo. Intanto altri borghi sono già stati restaurati dai proprietari e riportati sul mercato. Legno, pietra, nuovi stili, fra tradizione e futuro.

 

Grazie in particolare a fondi europei del Piano di sviluppo rurale e dei programmi di cooperazione interregionale 32 borghi alpini del Piemonte, negli ultimi cinque anni, sono tornati a vivere. Altri ancora sono lì, sparsi nelle vallate alpine, aspettando. Il tema è stato affrontato  in un convegno nazionale sul recupero nelle Alpi e nelle zone rurali promosso da Regione Piemonte ed Uncem. “Borgate montane. Il nuovo Piemonte, la nuova Montagna”.

 

Massimo Iaretti

Vietato fumare oppio negli ascensori

Il padre per antonomasia della beat generation e inventore della tecnica del “cut-up” ha ispirato questo anti-romanzo

 

caramellaWilliam Burroughs e Fulvio Tramontano. Un amore che nasce da lontano e che ha portato lo scrittore padovano a dedicargli già nel 2012 un testo teatrale dal titolo “Il grande Talwin” e ora un romanzo,  intitolato “Vietato fumare oppio negli ascensori”. Non è casuale che questo romanzo, dedicato proprio allo scrittore statunitense padre riconosciuto della beat generation, si ponga come un “anti-romanzo”, che propone la destrutturazione del linguaggio e della concatenazione dei fatti.  La scena si apre in un salotto intellettuale di casa O’Ryan,  in cui gli invitati sono seduti intorno al grande camino. Si tratta di una sera speciale, data la presenza di ospiti importanti,  quali Andy Warhol, Norman Mailer e Antony Burgess. Star della serata è William Burroughs con i suoi racconti, tra il divertente e il terrificante, capaci di sovrapporsi alle chiacchiere degli altri invitati. Dal Sahara spagnolo un amico ha portato uno specchio capace di formidabili visioni.

 

Rampollo di una ricca famiglia conosciuta in tutto il mondo per la produzione di macchine calcolatrici, Burroughs poté vantare una laurea piuttosto conformistica per uno degli artisti più trasgressivi del Novecento, conseguita a Harvard. La sua intera opera letteraria si basa sulla triplice esperienza di intossicazione,  omosessualità e esilio. La sessualità, in particolare, rappresenta il punto di partenza delle sue esplorazioni, a partire dalle teorie di liberazione sessuale. Fondamentali saranno poi i suoi incontri con Allen Ginsberg,  il celebre poeta per antonomasia della beat generation, e con Kerouac. Entrambi lo andarono a trovare in esilio e lo trovarono circondato da migliaia di fogli scritti, ma del tutto sconnessi tra loro. Dalla riunione di quei frammenti prese corpo il testo intitolato “Il pasto nudo”. La tecnica inventata da Burroughs,  il “cut-up”, una specie di montaggio casuale tra testi, la cui provenienza può essere la più disparata, ha molto affascinato lo scrittore Fulvio Tramontano.

 

Il libro “Vietato fumare oppio negli ascensori”, il cui titolo si ispira a una scritta presente in un locale parigino frequentato dagli artisti della beat generation,  è edito dalla Paola Caramella Editrice.

 

Mara Martellotta

WONDERFULL FASHION SHOW AL TURET

TURETA mezzanotte  lo spettacolo di Danza Onyrica, un passo a due interpretato dalle ballerine Vittoria Morino e Melissa Marangon su coreografia di Donatella Poggio dell’accademia Arte e Danza di Bra

 

Sabato 19 dicembre alle 22 ha inizio il WONDERFULL FASHION SHOW. Dodici ragazze griffate Wonderfull, brand del fashion style,  intratterranno gli ospiti con fotografie e taglio della torta in attesa della mezzanotte per lo spettacolo di Danza Onyrica, un passo a due interpretato dalle ballerine Vittoria Morino e Melissa Marangon su coreografia di Donatella Poggio dell’accademia Arte e Danza di Bra. Il balletto siglerà l’inizio della serata con tutto lo staff Wonderfull ed i clienti. L’evento si tiene nel nuovo locale “Turet” in piazza Solferino con il quale Wonderfull ha avviato un’ importante partnership che prevede molti progetti.

 

Il miracolo scippato

MIRACOLO MATTEIMIRACOLO OLIVETTIMIRACOLO SCIPPATO 1Questo libro narra la storia dei quattro imprenditori-intellettuali, protagonisti del miracolo italiano, usciti di scena tra il ‘60 e il ’64 per morte prematura e in circostanze ambigue e sospette: Adriano Olivetti, Enrico Mattei, Domenico Marotta e Felice Ippolito

 

Curiosando tra gli scaffali di una libreria torinese lo sguardo si è posato su un libro edito da “Donzelli” nel 2011: “Il Miracolo Scippato. Le quattro occasioni sprecate della scienza italiana negli anni Sessanta”, di Marco Pivato. La lettura è stata più che interessante. All’inizio degli anni sessanta, l’Italia vantava alcuni poli di eccellenza scientifico-tecnologici che il mondo le invidiava in quattro settori strategici: informatico, petrolifero, nucleare, medico. Oggi, in pieno terzo millennio, è il fanalino di coda tra i paesi più sviluppati proprio per scarsità d’innovazione e ricerca. Perché? Questo libro narra la storia dei quattro imprenditori-intellettuali, protagonisti del miracolo italiano, usciti di scena tra il ‘60 e il ’64 per morte prematura e in circostanze ambigue e sospette: Adriano Olivetti, Enrico Mattei, Domenico Marotta e Felice Ippolito. Quello di Pivato è un libro-inchiesta,  dove l’autore ricostruisce, in modo molto documentato e con tono avvincente (quasi fosse un giallo) le quattro storie svoltesi agli inizi degli anni Sessanta, il culmine del “miracolo economico”.

 

Appena quindici anni dopo la fine della seconda guerra mondiale  – dalla quale usciva sconfitta e distrutta –  l’Italia era riuscita a realizzare alcuni poli di eccellenza scientifico-tecnologici che il mondo le invidiava, proprio nei settori più avanzati e strategici: informatico, petrolifero-ingegneristico, nucleare, biomedico. Poi nel giro di pochi anni i casi Olivetti, Mattei, Ippolito e Marotta  provocarono – per ragioni diverse ma non dissimili –  il rapido declino, fino all’estinzione, dei frutti della rivoluzione informatica italiana (che aveva portato alla progettazione del primo pc e dei primi microprocessori del mondo); dell’autonomia energetica del paese, che si stava realizzando grazie all’instancabile e coraggiosa opera del fondatore dell’Eni; delle ricerche in campo nucleare, che grazie al Cnen diretto da Felice Ippolito aveva collocato l’Italia al terzo posto mondiale per la produzione di energia elettrica di origine nucleare; dell’Istituto superiore di sanità, che aveva fatto dell’Italia uno dei primi tre produttori di penicillina e il Paese in cui venivano a fare ricerca i premi Nobel stranieri per la medicina. Quattro punti fermi di un modello di sviluppo economico e sociale basato sulla ricerca scientifica vennero buttati via, aprendo la strada al declino.  Il bel libro di Marco Pivato , giornalista collaboratore del supplemento “Tuttoscienze & Salute” de “La Stampa”, nel ricostruire questa storia, offre un angolo visuale intelligente e interessante, restituendoci la fotografia di un paese che, al contrario di oggi, era all’avanguardia dell’innovazione e i cervelli non fuggivano all’estero.

Marco Travaglini

La festa degli anziani Michelin

Al Centro Congressi dell’Unione Industriale

 

anziani michelinTradizionale cerimonia annuale a Torino, nei giorni scorsi,  presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale, dove si è svolta la premiazione degli anziani della Michelin Italiana. Numerosi attestati ad altrettanti ex dipendenti del gruppo industriale degli stabilimenti di Torino, Alessandria, Fossano, Cuneo e  e Milano.

 

(Foto: www.targatocn.it)

"ASSOCIAZIONI ANIMALISTE LASCIATE SOLE AD ASSISTERE E NUTRIRE I RANDAGI"

gatti marroneGATTI A LUNGOSTURA DOPO LO SGOMBERO

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

<<La Giunta Fassino lascia sole le associazioni animaliste di Torino ad occuparsi a proprie spese non solo delle colonie feline, ma anche dei tanti gatti randagi abbandonati dagli zingari sgomberati da Lungo Stura Lazio: i volontari sono costretti ad aggirare i sigilli di sequestro posti dalla Magistratura sull’ex campo rom per portare cibo ai felini lasciati al loro destino tra le macerie: ma cosa esiste a fare la Tutela Animali del Comune? Le cooperative strapagate milioni di euro pubblici per occuparsi di Lungo Stura Lazio non potevano occuparsi di raccogliere e portare in strutture comunali gli animali d’affezione che venivano tenuti nella bidonville peraltro in pessime condizioni?>> si interrogano i Consiglieri di Fratelli d’Italia Patrizia Alessi e Maurizio Marrone, presenti ad un sopralluogo con le volontarie dei Gattagora’ nell’ex “fossa” rom, che annunciano <<Presenteremo una mozione per mettere l’Amministrazione comunale di fronte alle proprie responsabilità e garantire il sostegno necessario alle associazioni di amici degli animali per assicurare ai gatti delle colonie torinesi, a partire dagli oneri sulle sterilizzazione, e a tutti gli animali a rischio di maltrattamento la giusta tutela>>.

Le Alpi al cinema

 Il pubblico torinese avrà la possibilità di vedere i migliori film di montagna, di incontrare i grandi personaggi e di ascoltare i più interessanti punti di vista

MONTAGNA PIEMONTECinemAmbiente porta al Cinema Massimo un nuovo ciclo di proiezioni dedicato alla montagna. In tre serate, 30 novembre, 14 dicembre e 18 gennaio 2016, il pubblico torinese avrà la possibilità di vedere i migliori film di montagna, di incontrare i grandi personaggi e di ascoltare i più interessanti punti di vista. La rassegna si apre con una serata dedicata al Cervino per celebrare, anche in città, i 150 anni dalla prima scalata, in anteprima torinese “Cervino, la montagna del mondo (Italia, 2015 – 52’) di Nicolò Buongiorno. La serata sarà l’occasione per presentare anche il libro “Guide del Cervino, una lunga storia di tradizione e passione”, alla presenza del presidente delle Guide, Gérard Ottavio. Secondo appuntamento della rassegna per una serata all’insegna dell’arrampicata con la proiezione dello spettacolare film Valley Uprising (Stati Uniti, 2014 – 98’) di Nick Rosen, Peter Mortimer, Josh Lowell. Nel mese di gennaio, appuntamento con una serata dedicata al rapporto fra uomini e alberi a partire dalle parole e dalle riflessioni dello scrittore Erri De Luca, protagonista del film Alberi che camminano (Italia, 2014, 58’). Interverrà il regista Mattia Colombo. Coordina l’incontro Tiziano Fratus. L’ingresso a tutte le proiezioni sarà gratuito, con inizio alle ore 21.00. Tutti i film verranno proiettati in versione originale con sottotitoli in Italiano.

 

Info: www.fmcinema.it/2015/11/21/festival/cinemambiente-festival/cinemambiente-presenta-torino-e-le-alpi-301115-180116-torino/

Un libro per Natale al Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis

Anche quest’anno è allestita in sede, via Ottavio Revel 15 – Torino, l’esposizione delle pubblicazioni realizzate dal Centro Studi Piemontesi insieme ad altri libri sul Piemonte di non facile reperibilità nelle librerie

 

CENTRO STUDIUn libro per Natale è l’invito che da anni il Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis rivolge ai Soci e agli amici perché pensino per i loro regali di Natale ai libri: silenziosi preziosi discreti “doni” che accompagneranno tutto l’anno la persona che li riceve.

 

Anche quest’anno è allestita in sede, via Ottavio Revel 15 – Torino, l’esposizione delle pubblicazioni realizzate dal Centro Studi Piemontesi insieme ad altri libri sul Piemonte di non facile reperibilità nelle librerie.  Si inaugura sabato 12 dicembre dalle ore 11 alle ore 18. Proseguirà fino al 22 dicembre con orario 9-12; 15-18; Sabato 19 dicembre apertura con orario continuato 10-18. Chiuso la domenica.

Tra le novità 2015:

 

il “REP-Repertorio Etimologico Piemontese” (pagg. CLXXXII-814; € 110): Dopo quindici anni di lavoro di una équipe di studiosi sotto la Direzione scientifica di Anna Cornagliotti, il Centro Studi Piemontesi ha pubblicato questo “vocabolario” di grande formato di oltre 1.000 pagine che documenta la storia delle parole piemontesi dalla loro prima apparizione, con la ricerca dell’etimo, la registrazione delle varianti fonetiche e morfologiche e l’indicazione dei significati registrati fino a oggi; redattori: Luca Bellone, Anna Cerutti Garlanda, Anna Cornagliotti, Marisa Falconi, Laura Parnigoni, Giovanni Ronco, Consolina Vigliero; prefazione di Max Pfister, dell’Università di Saarbrücken, Direttore del “Lessico Etimologico Italiano”. 

 

il volumetto di poesie piemontesi di Giovanni Tesio, “Stantesèt Sonèt”, prefazione di Lorenzo Mondo, postfazione di Albina Malerba (pagg. X-110).

 

Per gli appassionati di Storia: Gustavo Mola di Nomaglio, “Famiglie nella storia di Demonte. I-Ceti urbani e notabilato”, in collaborazione con il Comune di Demonte e l’Associazione Culturale “Amici di Demonte” (pagg. X-166);

 

Franco Contaretti, “Al servizio dello Stato. Giuseppe Govone (1825-1872)”, prefazione di Rosanna Roccia (pagg.VI-182).

E centinaia di altri titoli di arte, cucina, storia, letteratura, paesaggio, civiltà del Piemonte, recenti e antichi.

 

Nell’occasione, solo per il 12 dicembre, saranno eccezionalmente esposte al pubblico alcune rarissime edizioni della Biblioteca Storica di cui è in corso la catalogazione nel Servizio Bibliotecario Nazionale.

 

La mostra proseguirà fino al 22 dicembre, con orari 9-12; 15-18. Sabato 12 dicembre e sabato 20 dicembre apertura con orario continuato 10-18Chiuso la domenica

 

Info: tel. 011/537486; info@studipiemontesi.itwww.studipiemontesi.it