“O Fortuna!”
Anna Delfino soprano
Giuseppe Veneziano tenore
Bruno Pestarino baritono
Coro di Alessandria “Mario Panatero”
Coro di voci bianche dell’Istituto Musicale “Alfredo Casella” di Novi Ligure
Raffaella Tassistro maestro coro voci bianche
Andrea Stefenell pianoforte
Nikolai Bogdanov pianoforte
Daniele Lunardini, Dario Doriani, Alessandro Cardinali, Enrico Femia percussioni
Gian Marco Bosio direttore
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Sabato 30 giugno2018, ore 21.30 Castello di Rivoli Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli. Ingresso gratuito
Una nuova collaborazione tra Rivolimusica e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea trasforma Piazza Mafalda di Savoia in un grande teatro all’aperto: sabato 30 giugno l’ultimo concerto previsto dalla Stagione vedrà l’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff, una delle pagine più suggestive e fortunate della storia della musica novecentesca, capace di appassionare anche i poco avvezzi alle sonorità di genere per la sua travolgente carica ritmica e la straordinaria immediatezza comunicativa. La celebre cantata scenica composta per orchestra da Carl Orff tra il 1935 e il 1936 e basata su 24 poemi tra quelli trovati nei testi medievali omonimi ( i “Carmina Burana”scritti dai clerici vagantes in lingua prevalentemente latina) sarà rievocata in tutta la sua forza in versione cameristica per soprano, tenore, baritono, coro, coro voci bianche, percussioni e due pianoforti: un totale di 120 elementi, a partire dagli 80 del Coro di Alessandria “Mario Panatero”, da più di vent’anni impegnato, con Gian Marco Bosio alla direzione, nell’ambito del repertorio sacro e cameristico. A quest’ultimo si uniscono il soprano Anna Delfino, il tenore Giuseppe Veneziano, il baritono Bruno Pestari nonché il Coro di voci bianche dell’Istituto Musicale “Alfredo Casella” di Novi Ligure, con i 25 bambini diretti da Raffaella Tassistro. Sotto il palco allestito per l’occasione, i due pianoforti a coda suonati da Andrea Stefenell, Nikolai Bogdanov e le percussioni di Daniele Lunardini, Dario Doriani, Alessandro Cardinali, Enrico Femia (Ensemble TinCans) completano l’incanto di questi monumentali Carmina Burana che si inseriscono e si fondono con il belvedere del Castello di Rivoli affacciato alla Città di Torino. Nell’affascinante medioevo sonoro che si schiuderà sulla collina rivolese tra canti goliardici, temi sacri e profani, è proprio il famoso brano “O fortuna” ad a dare inizio e concludere l’assetto ciclico e fatalistico dell’opera di Orff, non a caso orientata verso quella “Ruota della Fortuna” che compare simbolicamente tra le miniature dei testi poetici medievali fonte d’ispirazione per il compositore tedesco.
Carmina Burana
“Carmina Burana: Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis”
Programma
Prologo: Fortuna imperatrix mundi (“Sorte imperatrice del mondo”)
Prima parte: Primo vere (“Primavera”)
Seconda parte: In taberna (“All’osteria”)
Terza parte: Cours d’amour (“Le corti dell’amore”)
Finale: Fortuna imperatrix mundi


che ha fatto del nostro paese il luogo della cultura per eccellenza, è di nuovo una consuetudine a cui tanti, grandi e bambini, giovani e meno giovani stanno riservando il loro tempo libero. La tecnologia in questo caso dà il suo buon contributo perché online è possibile trovare musei, mostre, sapere delle giornate di promozione, prenotarsi e perfino pagare, i nostri cellulari, i tablet e i computer sono di supporto nella conoscenza di queste opportunità e nella diffusione di notizie relative agli eventi, quindi al successo delle iniziative. Una cosa non esclude l’altra quindi, modernità e passato sono compatibili e possono dare risultati straordinari, sapere però che gli italiani hanno speso il loro tempo libero persi nella bellezza e nel divino dell’arte mettendo da parte, almeno per un po’, i loro dispositivi ci fa tirare un sospiro di sollievo, e ci dà la speranza che un certo di tipo di cultura fatta di opere
meravigliose, scultura, architettura, musica e tutta quella conoscenza che in alcuni momenti abbiamo percepito come superata, retrò, datata stia tornando al centro delle nostre vite Torino è una delle protagoniste di questa tendenza, il Museo Egizio, la Reggia di Venaria e i Musei Reali sono tra i luoghi più visitati della nostra penisola, la visita in musei come il Mao o la Gam a ferragosto costava solo 1 euro e i numeri sono stati da record. Felici di questo risultato e speranzosi che possa migliorare ancora ci auguriamo che i media dedichino sempre più spazio alla pubblicizzazione degli eventi dedicati alla cultura e che attraverso iniziative come le giornate a costo zero l’arte sia più accessibile a tutti.















