CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 724

Mattinate FAI per le scuole

Visite straordinarie per le scuole a cura degli Apprendisti Ciceroni® del FAI

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I LUOGHI APERTI IN PIEMONTE

 

Giungono alla V edizione le Mattinate FAI per le scuole, il grande evento nazionale che il FAI – Fondo Ambiente Italiano dedica al mondo della scuola, dove gli studenti si mettono in gioco in prima persona per scoprire e far scoprire le loro città.

Da lunedì 28 novembre a sabato 3 dicembre 2016, infatti, la Fondazione invita gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado a conoscere il patrimonio storico e artistico delle loro città, accompagnati e guidati da altri studenti, gli Apprendisti Ciceroni, appositamente preparati dai volontari FAI e dai loro docenti. Grazie alle Delegazioni FAI attive su tutto il territorio nazionale saranno aperti gratuitamente e in esclusiva per le classi 190 luoghi poco conosciuti e spesso chiusi al pubblico, in 113 città d’Italia. Gli studenti avranno così l’occasione di partecipare a visite condotte da loro coetanei e di vivere un’insolita e coinvolgente esperienza di “educazione tra pari”. Novità assoluta di questa edizione delle Mattinate FAI per le scuole: sabato 3 dicembre molti siti saranno visitabili a contributo libero anche dalle famiglie. Un’occasione straordinaria per passare una giornata insieme ai propri cari all’insegna di arte e natura. Quest’anno, per la prima volta, il progetto è sostenuto dall’importante contributo di Gruppo Autogas Nord, azienda già vicina al FAI in qualità di Corporate Golden Donor, e si avvale della collaborazione della Rappresentanza regionale a Milano della Commissione europea, del Patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia e della partecipazione di ANP – Associazione Nazionale dei Dirigenti e delle Alte Professionalità della Scuola.

I LUOGHI APERTI IN PIEMONTE:

TORINO

Palazzo Dal Pozzo della Cisterna

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IIS Giolitti, del Liceo scientifico statale Cattaneo e dell’IIS Bosso di Torino

Sede storica della Provincia di Torino, dal 1 gennaio 2015 sostituita dalla Città Metropolitana di Torino, il palazzo nasce come prestigioso complesso nobiliare del ‘600 e diviene successivamente sede ducale. Oggi presenta lo stile barocco nella facciata su via Maria Vittoria e lo stile neorinascimentale toscano all’interno, frutto di interventi di restauro della seconda metà dell’Ottocento e ben visibile al primo piano. Unica testimonianza delle decorazioni del XVII secolo è la volta del locale a piano terra adibito a sala lettura della biblioteca storica della Provincia. Sempre a piano terra, in quattro stanze, sono conservati affreschi di Francesco Gonin. Il giardino annesso ha una fontana centrale e aiuole.

Il bene sarà aperto alle scuole da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre, dalle ore 9.00 alle 12.30.

ASTI

Chiesa di San Martino

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto statale A. Monti

La Chiesa di San Martino, in stile barocco, è una delle più importanti della città e costituisce un felice esempio di architettura cosiddetta “della Controriforma”. Tale appellativo deriva dalla totale adesione alla precettistica di San Carlo Borromeo in materia di architettura e arredo sacro, diffusasi ovunque con la pubblicazione delle sue lnstructiones Fabricae edite nel 1577. La chiesa, ricca di arredi e affreschi, era frequentata dalle famiglie nobili della città, come quella di Vittorio Alfieri che qui ricevette il Battesimo.

Il bene sarà aperto alle scuole da lunedì 28 a venerdì 2 dicembre, dalle ore 9.30 alle 12.30.

 

BIELLA

Cittadellarte – Fondazione Pistoletto

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dei Licei scientifici Avogadro e Itis

Cittadellarte- Fondazione Pistoletto viene istituita nel 1998 come attuazione concreta del Manifesto Progetto Arte, con cui Michelangelo Pistoletto propone un nuovo ruolo per l’artista: quello di porre l’arte in diretta interazione con tutti gli ambiti dell’attività umana che formano la società. Cittadellarte è infatti un grande laboratorio, un generatore di energia creativa, che sviluppa processi di trasformazione responsabile nei diversi settori del tessuto sociale. Il nome incorpora due significati: quello di cittadella – un’area in cui l’arte è protetta e ben difesa – e quello di città, che corrisponde all’idea di apertura e interrelazione complessa con il mondo. Cittadellarte è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, riconosciuta dalla Regione Piemonte e con essa convenzionata. Ha sede in un’ex manifattura laniera (sec. XIX), complesso di archeologia industriale, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali.

Il bene sarà aperto alle scuole da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre, dalle ore 9.00 alle 13.00.

CUNEO

Parrocchiale Santa Maria della Pieve

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto magistrale De Amicis

Nata come chiesa dell’attiguo Collegio dei Gesuiti, la chiesa sorge in una piccola via del centro storico di Cuneo. Il progetto si fa risalire a Giovenale Botto: la posa della prima pietra avvenne nel 1655, mentre la consacrazione porta la data del 25 novembre 1673. L’edifico è a pianta ad aula unica, struttura cara ai Gesuiti, la cui mano si rivede anche nella scelta dei titoli e dell’iconografia degli altari, tutta incentrata sul Nome di Gesù. Con la soppressione dell’ordine dei Gesuiti nel 1773 la chiesa andò al demanio sabaudo. Passata poi all’amministrazione parrocchiale di Santa Maria della Pieve, venne dotata del fonte battesimale. Al XIX secolo risale l’ultimo intervento significativo all’edificio con la decorazione della volta e la variazione di alcuni elementi iconografici per renderli maggiormente consoni alla funzione di chiesa parrocchiale.

Il bene sarà aperto alle scuole martedì 29 e mercoledì 30 novembre, dalle ore 9.00 alle 12.00.

NOVI LIGURE (AL)

Società Storica del Novese

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Amaldi di Novi Ligure e ITS Ciampini-Boccardo

La Società Storica del Novese nasce il 7 giugno 1960. La prima sede è stata l’abitazione di uno dei fondatori in via Roma, ma il 5 agosto 1967 viene trasferita al piano nobile del secentesco Palazzo Durazzo, appartenuto all’omonima nobile famiglia genovese. Nel 1969, con la presentazione de “La prima pagina della storia di Novi” riguardante la Convenzione del 1135 in cui per la prima volta compare il nome della città, inizia un’importante collaborazione con il dipartimento di Storia Medievale e Paleografia dell’Università di Genova. In quegli anni vengono gettate le basi del museo istituito dalla società, dove sono conservati documenti, opere d’arte e oggetti che illustrano la storia novese. Nel 1974, il piccolo museo – custode anche di pezzi di epoca risorgimentale quali ritratti e oggetti originali – viene trasferito negli ambienti di via Gramsci, attuale sede della Società Storica del Novese. Qui è stata raccolta la biblioteca sociale comprendente volumi di particolare importanza. La società pubblica dal 1960 la rivista “Novinostra”.

Il bene sarà aperto alle scuole da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre, dalle ore 8.30 alle 12.00.  

 

Per informazioni sui beni aperti e per le prenotazioni delle visite: www.mattinatefai.it

 

Il Tff incontra Christopher Doyle

Gran Premio Torino al 34° Torino Film Festival aperto a stampa e pubblico Ingresso libero fino a esaurimento posti

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Christopher Doyle, direttore della fotografia tra i più importanti nel panorama internazionale, ha collaborato (per otto film) con il maestro del cinema hongkonghese Wong Kar-Wai e con altri autori orientali, come Stanley Kwan, Chen Kaige e Zhang Yimou. Poi con Gus Van Sant, Jim Jarmusch, M. Night Shyamalan e Alejandro Jodorowski. Definito “la rock star della fotografia”, per la sua libertà, il suo anticonformismo e la sua capacità comunicativa, Christopher Doyle, giramondo di origine australiana, è naturalizzato cinese, con il nome Du Ke Feng (che significa “come il vento”). E proprio “come il vento” si è spostato da Isralele all’India, dalla Tailandia a Taiwan, svolgendo i più vari mestieri prima di abbracciare l’arte della fotografia. Ha portato al servizio di grandi registi il proprio occhio libero, eccentrico, profondo, per il quale «una ripresa è sempre la prima ripresa». Il Gran Premio Torino del 34° Torino Film Festival, assegnato come riconoscimento per il suo straordinario lavoro, gli sarà consegnato la sera del 21 novembre (ore 20, Sala 2 del Cinema Reposi).

(foto: il Torinese)

Casalegno ai tempi delle “sedicenti Brigate Rosse”. Il ricordo di Quaglieni

casalegno1 Al Liceo “d’Azeglio” di Torino , via Parini 8, Maurizio Molinari, Pier Franco Quaglieni, Alberto Sinigaglia, Roberto Della Rocca, Chiara Alpestre, Carlo Buffa di Perrero ricorderanno Carlo Casalegno, giornalista, storico, scrittore, vittima delle BR a cent’anni dalla nascita. Organizzano l’evento il Centro Pannunzio, il liceo d’Azeglio, l’associazione italiana vittime del terrorismo, l’associazione ex allievi del Liceo d’Azeglio di cui Casalegno fu allievo

 

Anticipiamo una parte della relazione che sarà tenuta dal prof. Pier Franco Quaglieni che fu amico personale del giornalista.

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Nell’Aula Magna dell’Università degli studi di Torino il Magnifico Rettore Rinaldo Bertolino conferì nel 2004 la laurea honoris causa in Giurisprudenza alla memoria di Carlo Casalegno. Patrocinatore dell’iniziativa fu Giovanni Conso, Presidente dell’Accademia dei Lincei, che in un precedente convegno in ricordo di Casalegno aveva lanciato la proposta di un riconoscimento accademico al giornalista ucciso dalle Brigate Rosse. Fu un fatto importante che anche l’Università non si casalegno-2dimenticasse dell’antico allievo della Facoltà di Lettere Casalegno, che fu professore di liceo e giornalista, autore di migliaia di articoli e di pochi libri. Se le BR non gli avessero stroncato la vita a 61 anni, Casalegno – me lo confidò più volte con speranza per il futuro e rammarico per il passato e il presente – si sarebbe dedicato ad opere storiche che aveva in mente e che allora erano incompatibili con i ritmi di lavoro di un giornalista.

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Casalegno, quando venne brutalmente ferito a morte sotto casa dai brigatisti, suscitò unanime pietà, ma non altrettanta solidarietà. Pochi operai parteciparono ad uno sciopero indetto dopo l’agguato terrorista ed alcuni si lasciarono andare ad incredibili dichiarazioni di indifferenza nei confronti dell’attentato. Erano ancora i tempi in cui c’era chi parlava di «sedicenti Brigate Rosse» ed altre simili banalizzazioni di un fenomeno terroristico che avrebbe colpito nel 1979 anche il sindacalista comunista Guido Rossa. Nel 1977 venne coniato lo slogan «Né con lo Stato né con le BR» che conteneva in sé un significato del tutto inaccettabile nei confronti delle istituzioni repubblicane.

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Ci fu chi, nel mondo intellettuale, definì Casalegno sprezzantemente un «moderato» e per alcuni esponenti della sinistra di allora fu un sacrificio di non poco conto scendere in piazza per dimostrare contro l’orribile delitto nei confronti di un uomo che, pur provenendo dalle file del Partito d’Azione, non ebbe nel corso degli anni mai indulgenze verso la contestazione, il permissivismo dello Stato, le  ambiguità nei confronti dei “sedicenti brigatisti” e dei “compagni che sbagliano”. La sua rubrica Il nostro Stato sul quotidiano “La Stampa” era emblematica di un certo modo di concepire lo Statobrigate-rosse democratico come fondamento delle regole civili che sovrintendono la vita sociale. Egli sentiva il richiamo del Risorgimento liberale e della tradizione subalpina dello Stato, rifiutando con fastidio i contestatori che nel loro velleitarismo ideologico e nel loro richiamo e ricorso alla violenza, non solo verbale, si opponevano a quella civiltà fondata sulla tolleranza, profondamente amata da Casalegno. Spadolini lo definì giustamente un cittadino esemplare dell’«Italia della ragione» . Casalegno ebbe il torto, o meglio, il grande merito e soprattutto il coraggio e la lucidità, di vedere la deriva terroristica anche come frutto dell’estremismo contestatore. E questo sbocco eversivo egli denunciò con fermezza, pagando con la vita. E in quegli anni di piombo rispondere con l’arma della penna a chi usava il mitra per affermare le sue farneticazioni ideologiche fu la scelta di un democratico moderato che rifiutava per cultura, ma prima ancora per scelta morale, la violenza estremista.

                                 Pier Franco Quaglieni

Al TFF Sorrentino, Moretti e Bolle. Si apre con “Between us”

34tff_manifesto_orizz_lrSono 158 i  film all’insegna dell’impegno, oltre a molteplici sezioni e ospiti prestigiosi tra cui Paolo Sorrentino, Nanni Moretti, Roberto Bolle, Caterina Caselli, Rita Pavone, Jasmine Trinca, Costa Gavras, Riccardo Scamarcio, Gabriele Salvatores, Alberto Munzi, Christophe Doyle, Altan, Gianni Amelio, Denis Lavant e Daniele Segre. Il tutto alla 34/a edizione del Torino Film Festival, in programma dal 18 al 26 novembre, inaugurato con  la commedia drammatica BEETWEEN US di Rafael Palacio Illingworth. Si chiude invece con FREE FIRE, un action-thriller in stile tarantiniano a firma dell’inglese Ben Wheatley. Il solo  film italiano in concorso è I FIGLI DELLA NOTTE di Andrea De Sica, pellicola d’esordio del nipote del grande regista e figlio di Manuel. Poi due film tratti da storie vere: SULLY di Clint Eastwood con Tom Hanks  pilota eroico e FREE STATE OF JONES di Gary Ross con Matthew McConaughey.

Oggi al cinema

Trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

Si ricorda che le sale cinematografiche Reposi, Classico, Lux e Massimo da venerdì 18 a sabato 26 saranno impegnate dalle proiezioni del Torino Film Festival.

agnus-filmAgnus Dei – Drammatico. Regia di Anne Fontaine, con Lou de Laage, Agata Kulesza e Agata Buzek. Nella Polonia del 1945, Mathilde, giovane medico in servizio presso un ospedale da campo francese, riceve la visita di una suora con la richiesta di recarsi immediatamente al convento vicino. Appena giunta, la ragazza scopre il dramma di alcune monache: stanno per partorire, sono state violentate da soldati russi. Il racconto di una storia vera sotto lo sguardo e il sentimento dell’autrice di “”Gemma Bovery”. Durata 115 minuti. (Nazionale sala 1)

 

pastoral1American Pastoral – Drammatico. Regia di Ewan McGregor, con Ewan McGregor, Jennifer Connelly e Dakota Fenning. Tratto dal romanzo di Philip Roth, è la storia di Seymour Levov, detto “lo svedese”, un uomo cui la vita ha regalato tutto, il successo non soltanto sportivo, una fortunata carriera come imprenditore, una moglie ex reginetta di bellezza, una famiglia di cui andare fieri. Il classico americano self-made man. Fino al giorno in cui questo mondo perfetto – siamo nel 1968 – scoppia e va in frantumi, allorché la figlia sedicenne, che appartiene ad un gruppo terroristico, fa esplodere un ufficio governativo procurando la morte di un uomo. Durata 108 minuti. (Centrale, anche V.O.)

 

Aanimali-filmnimali fantastici e dove trovarli – Fantastico. Regia di David Yates, con Eddie Redmayne, Colin Farrell e Katherine Waterstone. Ovvero la scrittrice miliardaria J.K. Rowling prima della nascita di Harry Potter. E ancora, primo capitolo di una saga che ne prevede altri quattro. Il maghetto Newt Scamander sbarca a New York, siamo nel 1926, volendo contattare il Magico Congresso degli Stati Uniti, con una valigetta di piccoli proporzioni da cui fuoriescono creature inimmaginabili, capaci di dar vita ad una avventura decisamente straordinaria. Durata 133 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Groucho, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci anche V.O.)

 

animali-film-2Animali notturni – drammatico. Regia di Tom Ford, con Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Armie Hammer e Aaron Taylor-Johnson. Opera seconda dell’autore del perfetto “A single man”, Gran Premio della Giuria a Venezia. Susan, celebre gallerista di Los Angeles, riceve un giorno dall’ex consorte le bozze di un romanzo che lui, da sempre con ambizioni di scrittore, le ha dedicato. Nelle pagine è racchiusa la vicenda di un padre e marito che in vacanza in Texas con la famiglia si imbatte in un balordo e con un gruppo di amici suoi. Letteratura e vita si mescoleranno e l’esistenza di ognuno cambierà per sempre. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala1, Massaua, Eliseo Grande, Greenwich sala 3, Ideal, The Space, Uci)

Che vuoi che sia – Commedia. Diretto e interpretato da Edoardo Leo, con Anna Foglietta e Rocco Papaleo. Una coppia come tante nell’Italia di oggi, le difficoltà economiche non permettono la decisione di un figlio. L’ideona è di proporre al grande popolo della rete una raccolta fondi che venga a ricoprire le spese per un amplesso con la moglie. Grande successo dell’iniziativa: e poi? Durata 104 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Chico, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Doctor Strange – Fantastico. Regia di Scott Derrickson, con Benedict Cumberbacht, Tilda Swinton e Mad Mikkelsen. Un medico newyorkese, all’apice del successo, vede compromessa la propria professione da un incidente d’auto, per cui la forza e l’abilità delle sue mani non sono più quelle di un tempo. In un antico monastero del Nepal, dove decide di recarsi, l’uomo di scienza convertito ad un ruolo del tutto mistico, fa il suo incontro con un Maestro, detto l’Antico, cui sta a cuore la protezione della Terra da forze negative. Alla nuova scuola prevarranno arti marziali e autocontrollo, per una lotta comune contro il Male. Un vecchio eroe dei fumetti Marvel rispolverato per l’occasione. Durata 115 minuti. (Ideal, Lux sala 3, Massaua, The Space, Uci)

 

sogni-filmFai bei sogni – Drammatico. Regia di Marco Bellocchio, con Valerio Mastandrea, Roberto Herlitzka, Piera Degli Esposti e Berenice Bejo. Dal bestseller di Massimo Gramellini, giornalista tra i più apprezzati in Italia, celebre per il suo “Buongiorno” lanciato dalla prima pagina della “Stampa”, volto televisivo del Circo Barnum firmato Fazio e oggi pure in autonomia (riempitiva da rimpicciolimento spazi). Un romanzo che è la perdita della madre da parte di un bambino di soli nove anni, una perdita che ha condizionato la vita di un uomo oltre i quarant’anni. Durata 134 minuti. (Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Lux sala 2, Reposi, Uci)

 

Frantz – Drammatico. Regia di François Ozon, con Pierre Niney e Paula Beer. All’origine un testo teatrale, cui seguì nel ’32 un film di Lubitsch; oggi l’autore di “8 donne e un mistero” e di “Potiche” riprende il tema sottolineando le pagine del pacifismo. In un piccolo villaggio della Germania appena uscita dalla Grande Guerra, il giovane Adrien si reca in visita alla famiglia del ragazzo del titolo per chiedere a tutti il perdono per la morte che lui stesso ha causato in guerra. Non ne ha il coraggio, ma la presenza della fidanzata del defunto (la Beer è stata premiata a Venezia con il “Mastroianni” per questa interpretazione) lo spingerà verso una confessione: spetterà ad Anna accettare o no un nuovo futuro. Anche un omaggio all’antico bianco e nero. Eccellente la prova degli attori, ma sono soprattutto la delicatezza e l’esattezza che Ozon mette in ogni momento della storia a incantare. Durata 113 minuti. (Eliseo rosso)

 

genius-filmGenius – Drammatico. Regia di Michael Grandage, con Colin Firth, Jude Law, Laura Linney e Nicole Kidman. Nella New York della fine degli anni Venti, l’incontro e l’amicizia tra lo scrittore Thomas Wolfe e l’editor Maxwell Perkins, che già aveva fiutato giusto tra le pagine di Scott Fitzgerald e di Hemingway grazie ad un talento non comune. Tanto lo scrittore è stravolto di esuberanza nel carattere e in una scrittura che si porta appresso numeri impensabili di pagine, quanto Max è di poche parole, amante della vita familiare, di calmi sguardi paterni, di aggiustamenti, di desiderio di sfrondare quel troppo scrivere. Wolfe morì appena trentottenne, e i rapporti tra i due alla fine s’incrinarono parecchio, accusato l’editor di aver stravolto con tutte le rigacce lanciate sul foglio quel che più di impetuosamente genuino c’era nello scrittore. Bello il soggetto, interessante per quanto scarnifica di quel rapporto, ma la passione è altra cosa, sia quella delle immagini e dei dialoghi sia quanto quella che lo spettatore vede crescere in sé. Il tutto scardinato da una sempre più incartapecorita Kidman, che non riesce più a costruire uno straccio di personaggio, anche soltanto per brevi tocchi. Durata 104 minuti. (Romano sala 2, Uci)

 

In guerra per amore – Commedia. Diretto e interpretato da Pif, con Miriam Leone e Andrea Di Stefano. L’autore/interprete di “La mafia uccide solo d’estate” immagina questa volta che Arturo, un candido ragazzo newyorkese di origini siciliano, per chiedere la mano dell’innamorata Flora al padre debba catapultarsi nella terra d’origine: dove, siamo in pieno 1943, c’è la guerra e lo sbarco delle truppe a stelle e strisce ampiamente appoggiato dai boss mafiosi. Durata 99 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Greewich sala 2, Lux sala 1, Massimo sala 2, Reposi, Uci)

Io, Daniel Blake – Drammatico. Regia di Ken Loach, con Dave Johnson, Hayley Squires, Natalie Ann Jamieson. Un carpentiere di Newcastle, ormai sessantenne, è costretto un giorno a chiedere un sussidio statale per una grave crisi cardiaca. Il medico gli ha proibito di lavorare e Daniel si ritrova a rivolgersi all’assistenza pubblica, ormai privatizzata, per un riconoscimento di invalidità. La macchina burocratica inglese lo costringerà a cercare lavoro, per aprirgli una lunga strada di umiliazioni e di ricorsi. Ancora un esempio del cinema politico e della rabbia di Loach, un “teorema” svolto dal regista con l’abituale metodica professionalità, la dimostrazione che c’è sempre l’occasione per trovare qualcosa nel mondo britannico, e non solo, che ti manda il sangue alla testa: ma questa volta Loach, forse per una sceneggiatura troppo “lineare” e “inevitabile”, non soddisfa come in tante altre prove del passato. Premiato a Cannes con la Palma d’oro. Durata 100 minuti. (Romano sala 3)

 

inferno-filmInferno – Azione. Regia di Ron Howard, con Tom Hanks, Felicity Jones e Omar Sy. Arrivati alla terza puntata, ormai gli intrighi di Dan Brown, la spettacolarizzazione di Howard e il faccione di Hanks/Robert Langdon, prezioso professore di simbologia ad Harvard che invecchia con saggezza sono una vera garanzia. A tutto questo s’aggiungano le cornici di Firenze Venezia Istanbul, gli enigmi che hanno inizio con la Sala dei Cinquecento e con l’affresco del Vasari, il capolavoro del Poeta, gli amici e i nemici che indossano differenti maschere, un virus letale di cui vorrebbe servirsi un pazzo per dare un taglio netto alla sovrappopolazione: molto, moltissimo materiale perché il pubblico, già prodigo verso il “Codice da Vinci” e “Angeli e demoni”, corra al cinema. Durata 121 minuti. (The Space, Uci)

 

Kubo e la spada magica – Animazione. Regia di Travis Knight. Kubo nasconde sotto la benda nera una cicatrice e un occhio che non ha più e accudisce la madre malata. Ogni giorno scene in città a raccontare storie fantastiche, come quella di suo padre, un eroico samurai di cui nessuno ha più avuto notizie, e a guadagnare qualche soldo. Il ritorno a casa, alle prime ombre della notte, nasconde le insidie che gli tendono il vecchio nonno che con le odiose zie vorrebbe cavargli l’altro occhio: Kubo dovrà difendersi, mentre andrà alla ricerca della spada magica di suo padre come del proprio passato. Durata 101 minuti. (The Space, Uci)

 

Masterminds – I geni della truffa – Commedia. Regia di Jared Hess, con Zach Galifianakis. Progetto inizialmente offerto a Jim Carrey, è il resoconto in chiave comica di una rapina, tra le strade degli States, che vede coinvolto David dalla vita monotona e desideroso di darle una spinta più che clamorosa, la sua collega Kelly per cui nutre una vera e propria cotta più un gruppo di (divertenti) balordi con cui dare l’assalto a 17 milioni di dollari. Durata 94 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

casa-ladri-filmNon si ruba a casa dei ladri – Commedia. Regia di Carlo Vanzina, con Massimo Ghini, Vincenzo Salemme, Manuela Arcuri e Stefania Rocca. La guerra di un comune cittadino contro un politico disonesto, Antonio contro Simone. Una denuncia non servirebbe a nulla, si sa, la burocrazia, gli intrallazzi, gli appoggi: allora Antonio mette su una piccola banda di cittadini fregati come lui ed escogita, una volta scoperto il conto in Svizzera dell’avversario, una bella truffa ai suoi danni. Durata 93 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Per mio figlio – Drammatico. Regia di Frédéric Mermoud, con Nathalie Baye e Emmanuelle Devos. Tratto da un romanzo di Tatiana de Rosnay. Una madre, Diane, vuole rintracciare il conducente della Mercedes che a Losanna ha ucciso suo figlio, sostituendosi ad una polizia che ha archiviato l’inchiesta. Si mette alla ricerca, con una valigia, dei soldi e una pistola. Conoscerà Marlène, una parrucchiera, abito leopardato e tacchi a spillo, ma ricca di umanità e fragile. Durata 90 minuti. (Eliseo blu)

 

Pets – Vita da animali – Animazione. Regia di Chris Renaud e Yarrow Cheney. Dai realizzatori di “Cattivissimo me”, per dare una risposta a quel dubbio più che possibile che può colpire i proprietari di animali: che cosa fanno gli animali domestici quando i padroni sono fuori casa? E inoltre. la tranquillità di un terrier sconvolta dall’arrivo di un enorme cagnone dal pelo arruffato, la vita e le insidie per le stravedi New York, un coniglio feroce che guida un drappello di animali in rivolta, un amore pronto a guidare tutti verso la salvezza. Durata 87 minuti. (Massaua, Uci)

 

Quel bravo ragazzo – Commedia. Regia di Enrico Bando, con Herbert Ballerina, Enrico Lo Verso e Tony Sperandeo. Ingenuo e sognatore, un ragazzo è costretto a sostituirsi al padre deceduto, un padre di professione boss mafioso. Durata 90 minuti. (The Space, Uci)

 

La ragazza del mondo – Drammatico. Regia di Marco Danieli, con Michele Riondino e Sara Serraiocco. Libero è appena uscito di prigione per spaccio, crede in una propria riabilitazione e incontra Giulia, giovane testimone di Geova. L’amore che nascerà tra i due ragazzi porterà la ragazza a rompere ogni rapporto con tutti. Durata 104 minuti. (Nazionale 2)

 

ragazza-treno-filmLa ragazza del treno – Thriller. Regia di Tate Taylor, con Emily Blunt, Justin Theroux, Haley Bennett e Rebecca Ferguson. Ricavato dal bestseller di Paula Hawkins, mutato il panorama di periferia essendoci trasportati da Londra a New York, come chi ha letto l’avvincente romanzo ben sa (con la propria diversa triplice visuale femminile, con la sua bella dose di andirivieni temporali che ingarbugliano all’inizio ma che poi spianano una felice – per il lettore – strada alla conclusione) è la storia di Rachel, divorziata e alcolista, che ogni mattina, nella finzione di continuare ad avere un lavoro, passa con il treno dinanzi ad una casa in cui vive una coppia, da lei subito idealizzata. Poi c’è Anna, per cui Rachel è stata lasciata, che ora vive con Tom, l’ex di Rachel, non lontano da quella casa, e ancora Megan, la donna idealizzata ma forse da riconsiderare, che un giorno scompare. Rachel è legata a quella vicenda di tradimenti, amnesie, sparizioni e crudeltà più di quanto non immagini. Durata 112 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Sing Street – Commedia musicale. Regia di John Carney. Nella Dublino degli anni Ottanta, la vita, l’amore, la band, il successo del giovane Conor. Durata 104 minuti. (Ambrosio sala 2)

 

Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia – Animazione. Regia di Greg Tiernan e Conrad Vernon. In un supermercato, gli alimenti esposti sono ben felici se la clientela li acquisterà, ben lontani dal sapere quel che sta loro per succedere… Abbiamo come è giusto catalogato il film nel settore “animazione” ma certe notizie del web stanno lì ad avvisarci che questa volta non è proprio pane per i denti dei più piccoli, abituali fruitori del genere. Durata 89 minuti. (The Space)

 

sette-minuti-film7 minuti – Drammatico. Regia di Michele Placido, con Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Violante Placido e Fiorella Mannoia. Tratto dal testo teatrale di Stefano Massini, il film narra del passaggio di un’azienda tessile italiana nelle mani di una nuova proprietà estera, che esclude i licenziamenti ma pone un’unica richiesta: quanti lavorano all’interno della fabbrica dovranno rinunciare a sette minuti della pausa pranzo. Toccherà al consiglio di fabbrica avallare o no la richiesta. Durata 92 minuti. (Eliseo rosso)

 

Ti amo Presidente – Biografico. Regia di Richard Tanne, con Tika Sumpter e Parker Sawyers. Nella torrida estate della Chicago del 1989, un giovane di nome Barak Obama invita una collega dello studio legale di cui entrambi fanno parte, Michelle Robinson, a uscire con lui. La macchina scassata di lui, il primo bacio, il panorama di disuguaglianza razziale e ingiustizie ad ogni angolo. E’ l’occasione per iniziare quella vita insieme che li ha portarti alla Casa Bianca per otto anni. Durata 84 minuti. (The Space, Uci)

 

Trolls – Animazione. Regia di Mike Mitchell e Walt Dorn. Poppy (qui con la voce di Elisa) a fianco di Branch partirà per un’avventura oltre il mondo a lei conosciuto, ovvero una missione alquanto rischiosa per salvare i suoi amici dal cattivissimo Bergen. Ancora un avventura dai creatori di Shrek per le creature animati dai coloratissimi capelli. Durata 96 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

La verità negata – Drammatico. Regia di Mick Jackson, con Rachel Weisz, Tom Wilkinson e Thimothy Spall. Attraverso le pagine pubblicate da Deborah Lipstadt, scrittrice statunitense di origini ebree, sceneggiate dal drammaturgo David Hare, la storia del processo che la vide impegnata tra il 1993 e il 2000 ed in contrapposizione alla persona e alle idee negazioniste di David Irving, secondo il quale, in una personale revisione totale della Storia, Hitler non sarebbe mai stato al corrente della vicenda dei deportati ebrei e i campi di concentramento con le camere a gas non sarebbero mai esistiti. La conoscenza e l’esistenza fu condotta a dimostrare la Lipstadt, ben al di là di quelle che un giudice poteva ipotizzare quali espressioni della libertà d’espressione. Un film per la riconferma di un passato. Durata 110 minuti. (F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 1)

 

 

“Anche se così non fosse”, le poesie di Graziella Minotti Beretta

La silloge “Anche se così non fosse”, l’ottava di Graziella Minotti Beretta, non si discosta dalla precedenti per qualità, intensità e “charme”. Tra le composizioni c’è tanta bellezza, accompagnata da emozioni e stimoli a pensare, riflettere, indagare anche nella realtà del mondo che ci circonda. Si dice che la poesia ha in sé la capacità  di far scoprire quella lago-poesiescintilla d’infinito che è dentro ognuno di noi. Cosa che, a onor del vero, si potrebbe dire anche per altre arti come la pittura, la fotografia, la prosa. Chi può negare che anch’esse siano capaci  di evocare forti emozioni? Del resto lo fa stessa Graziella ,attraverso i suoi quadri.  Ma la differenza sta proprio nella possibilità, leggendo una poesia, di vedere oltre e “dentro”, fino al cuore di chi scrive e scrivendo, comunica con gli altri. La poesia è un modo di “sentire” la realtà che ci circonda, di viverla e di esprimerla. Cercando di cogliere  il bello e lo stupore delle cose semplici. O, a volte, la consolazione dalla realtà più triste; oppure lo sdegno che si prova nel vedere i fatti della vita, le sofferenze che questa provoca, l’ingiustizia e il dolore che porta con se. Segno evidente di una coscienza sensibile. Un vecchio proverbio cinese  ci ricorda come “l’’uomo che non conosce la tristezza non ha mai pensieri profondi”.  In questa ottava silloge di Graziella Minotti Beretta si trovano molte di queste sensazioni. Una poesia forte, e al tempo stesso, tenera; capace di emozionare, obbligare a riflettere, consentire di sognare; una poesia semplicemente fatta di parole, suoni, immagini e ritmi molto belli.  Un’emozione, un ricordo, un semplice particolare fanno scattare  la molla dell’ispirazione, la voglia di creare e comunicare le proprie idee, anche quando la  parola assume un significato triste e drammatico. Spesso, di fronte ad una poesia, chi come me che  di poesie non ne ha mai scritte si trova senza difese, completamente disarmato. “Da terra a terra, da sponda a sponda. Un solo popolo che annaspa verso una libertà sfuggente”, ci fa vivere – attraverso “Naufraghi” – la realtà delle migrazioni in un paese (il nostro) che forse si è scordato che, tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, milioni di italiani lasciarono i loro luoghi d’origine per raggiungere paesi lontani dove trovare speranze di una vita migliore che la patria aveva loro negato. In altre poesie c’è la natura, straordinaria nell’incedere delle stagioni, la forza degli affetti, il legame del sangue e un profondo amore per la vita. C’è una bellezza nel linguaggio poetico di Graziella, nei versi con cui si esprime, di cui quasi s’avvertono “a pelle” l’eleganza e la profondità. “Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita”, avvertiva Alda Merini. E aggiungeva che “i poeti lavorano di notte quando il tempo non urge su di loro, quando tace il rumore della folla e termina il linciaggio delle ore. I poeti lavorano nel buio come falchi notturni od usignoli dal dolcissimo canto e temono di offendere Iddio. Ma i poeti, nel loro silenzio fanno ben più rumore di una dorata cupola di stelle”. Io credo che sia proprio così, e le poesie di Graziella fanno lo stesso effetto. In fondo anche lei canta il dolore degli esclusi, dando voce agli ultimi.

Marco Travaglini

Testimonianze di storia sabauda al castello di Vinovo

Iniziative in rete, anche nel quadro delle celebrazioni per il 6° centenario del Ducato di Savoia, con la mostra Testimonianze di storia sabauda nei fondi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, aperta in Biblioteca Nazionale sino al 31 dicembre 2016

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Una mostra, manifestazioni, visite guidate e conferenze organizzate dal Comune Vinovo, in collaborazione con l’Associazione Amici del Castello e con il Centro Studi Piemontesi, nello splendido maniero dei Della Rovere. Uno scenario suggestivo e magico,  capace di fare riaffiorare, attraverso le vicissitudini e vicende dei luoghi, coinvolgenti memorie storiche, biografiche, artistiche, industriali e naturalistiche.Prossima conferenza  19 novembre 2016 alle ore 16. I Savoia e l’Italia. Azione o predestinazione? Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili

Saviano dà il via alla Grande Invasione

 

Lo scrittore ospite del Festival presenta a Ivrea La paranza dei bambini (Feltrinelli)

SAVIANO ROBERTO

È l’ultimo lavoro di Roberto Saviano La paranza dei bambini ad aprire venerdì 2 dicembre alle 19 il programma di incontri di #invasionetuttolanno, il conto alla rovescia in vista della quinta edizione del festival della lettura La grande invasione che si terrà a giugno 2017. Ideato e diretto da Marco Cassini e Gianmario Pilo, il festival ha accolto, nell’ultima edizione, 15.000 persone ed è oggi considerato uno dei più interessanti nel panorama nazionale.

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Roberto Saviano (Napoli, 1979), autore del bestseller internazionale Gomorra (Mondadori 2006), presenterà a Ivrea presso le Officine H il suo ultimo lavoro. In ragione della limitata capienza dello spazio l’accesso sarà regolato in base a dei coupon che saranno distribuiti gratuitamente: 600 coupon (per un massimo di due a persona) saranno distribuiti presso La galleria del libro (via Palestro 70 a Ivrea) lunedì 21 novembre e lunedì 28 novembre, a partire dalle ore 15 e fino a esaurimento. Ulteriori 350 coupon verranno distribuiti il pomeriggio del 2 dicembre alle Officina H dalle 16,30. Ogni tagliando darà diritto all’ingresso di una sola persona.

Il libro racconta di dieci ragazzini di quindici anni dai soprannomi innocui Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone che in scooter sfrecciano contromano alla conquista di Napoli. Sanno che “i soldi li ha chi se li prende”. E allora, via, sui motorini, per andare a prenderseli, i soldi, ma soprattutto il potere. La paranza dei bambini narra la controversa ascesa di una paranza – un gruppo di fuoco legato alla Camorra – e del suo capo, il giovane Nicolas Fiorillo. A poco a poco ottengono il controllo dei quartieri, sottraendoli alle paranze avversarie, stringendo alleanze con vecchi boss in declino. In questo libro Roberto Saviano entra implacabile nella realtà che ha sempre indagato e immerge il lettore nell’autenticità di storie immaginate con uno straordinario romanzo di innocenza e sopraffazione. Con questo appuntamento, che si aggiunge agli incontri con Jonathan Safran Foer dello scorso 31 agosto e con Alessandro Baricco il 27 settembre, La grande invasione segna il passaggio da festival temporaneo a progetto permanente e attivo durante tutto l’anno, anche grazie alle collaborazioni strette con altre realtà culturali nazionali. Prossimo appuntamento di #invasionetuttolanno: martedì 6 dicembre con lo scrittore inglese Harry Parker. La quinta edizione della Grande invasione si terrà dall’1 al 4 giugno 2017.

Per informazioni La galleria del libro tel. 0125 641212.

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www.lagrandeinvasione.it

Twitter: @grandeinvasione

Instagram: grandeinvasione

Facebook: facebook.com/invasionefestival

Hashtag ufficiale #invasionetuttolanno #invasione17

All’Astra Glauco Mauri torna alla tragedia greca

Glauco Mauri, Roberto Sturno e Andrea Baracco in Edipo Re e Edipo a Colono, due tragedie di respiro universale, in scena al teatro Astra

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A distanza di quasi vent’anni dal primo allestimento Glauco Mauri, all’età di 86 anni, torna a quella tragedia greca che meglio di ogni altra esprime l’enigma dell’uomo contemporaneo, scegliendo di compiere un’operazione radicale, firmando la regia dell’Edipo a Colono, mentre quella dell’Edipo Re è affidata a Alessandro Baracco. In scena al teatro Astra dal 17 al 20 novembre prossimi si confrontano due generazioni di registi, un grande esempio di continuità e di collaborazione. Edipo della Compagnia Mauri Sturno è il dramma di un immeritato destino, l’ineluttabile infelicità umana, la follia dell’autodistruzione in nome di una giustizia superiore alle leggi umane. Glauco Mauri e Andrea Baracco affrontano Sofocle per ritrovare nelle radici del nostro passato e quel nutrimento necessario per comprendere il futuro. “Sono tornato a Edipo spiega Glauco Mauri perché in vent’anni ho acquisito molta esperienza e perché Sofocle rappresenta un passaggio epocale. L’Edipo Re viene composto nel 428 a.C. e l’autore solo dopo più di vent’anni riprende il suo eroe per farlo morire senza il dolore del male. E’ di sconvolgente modernità il fatto che Edipo si dichiari responsabile soltanto delle azioni da lui compiute e non di quelle attribuitegli dagli dei. Edipo Re e Edipo a Colono pongono sconvolgenti interrogativi alla mente umana e dimostrano una grande ricchezza di umanità e di poesia, in una ricerca incessante della verità. Alla fine del suo lungo cammino l’eroe comprenderà se stesso, la luce e le tenebre presenti nella sua interiorità, affermando anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire.

Mara Martellotta

Teatro Astra

Via Rosolino Pilo 6

Tel: 011/5634352

 

Il momento dell’equilibrio

alessia-2Le poesie di Alessia Savoini

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Bambino che sogni di andare lontano,
seduto ad ascoltare il vento nell’occhio di un uragano
aspettando che il sole brilli sopra la testa del mondo
lasciati travolgere dalla sensazione di essere,
esci dal tuo mondo di inutili paure,alessia
sovrasta il passato.
E allora corri, corri più lontano
corri finché il mare non diventa cielo
gioca ad inseguire l’ultimo sogno di un adulto
Mostra gli orizzonti a un cieco che guarda;
non sei tu a decidere con che occhi vedere.