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CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 714

Oggi al Cinema

billy filmLe trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

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Allied – Un’ombra nascosta – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Brad Pitt e Marion Cotillard. Nella Casablanca in pieno conflitto mondiale, già tanto cara a Ingrid Bergman e a Humphrey Bogart, s’incrociano Marianne Beausejour, legata alla resistenza francese e avvenente spia pronta a fare l’occhio dolce al perfido tedesco, e Max Vatan, comandante d’aviazione di origine allied film2canadese e al servizio dell’Intelligence inglese. Avventure e amore tra i due, il trasferimento a Londra, un matrimonio e una bambina partorita sotto i bombardamenti. Ma ad un certo punto della storia iniziano gli indizi e i dubbi e forse non tutto è come sembra. Film perfetto, secondo i sacrosanti canoni dello spionaggio, tensioni e necessità di indagare (anche da parte dello spettatore), il Brad che comincia a far intravedere le rughe e gli anni, la Cotillard magnifica come sua abitudine. Durata 124 minuti. (Massaua, Eliseo Rosso, Lux sala 3, Reposi, Uci)

 

Animali notturni – Drammatico. Regia di Tom Ford, con Amy Adams, Jake Gyllenhaal e Aaron Taylor-Johnson. A Susan, affermata mercante d’arte di Los Angeles, viene un giorno recapitato un pacco, un libro dal contenuto violento che l’ex marito le ha dedicato. Immersa nella lettura che s’accompagna ai ricordi di un loro passato, spinta a riconsiderare le scelte compiute, Susan avverte che un’altra vicenda s’allinea alla sua, dolorosa e crudele, capace di interferire e di sovrapporsi alla sua personale. Taylor-Johnson s’è aggiudicato recentemente il Golden Globe come miglior attore non protagonista. Dall’acclamato regista di “A single man”. Durata 115 minuti. (Classico)

 

Arrival – Fantascienza. Regia di Denis Villeneuve, con Amy Adams e Jeremy Renner. Louise Banks, ARRIVAL FILMlinguista di chiara fama, guida con il fisico Donnelly un gruppo di studiosi per instaurare un linguaggio, attraverso simboli scritti, e un rapporto con gli alieni occupanti di un oggetto misterioso proveniente dall’universo e atterrato nel Montana. Successo a Venezia, la Adams in odore di Oscar: e il regista è uno dei migliori nomi in circolazione nel panorama cinematografico di oggi, qualsiasi generi tocchi (“La donna che canta”, “Prisoners”, “Sicario”, in attesa di “Blade Runner 2049”). Insomma, una garanzia. Durata 116 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Harpo, Ideal, The Space, Uci)

 

A united kingdomL’amore che ha cambiato la storia – Drammatico. Regia di Amma Asante, con David Eyelowo e Rosamund Pike. Già compagno di Nelson Mandela negli studi universitari compiuti a Johannesburg, poi proseguiti in Inghilterra, Seretse Khama, principe del futuro Botswana, incontrò sposò a Londra alcuni anni dopo la fine della guerra Ruth Williams, una donna bianca. In un periodo di dieci anni, dal ’47 al ’57, che vede la perdita dell’India e il Ghana diventare il primo stato indipendente dell’Africa britannica, è facile pensare come questa unione provocasse scandalo, quanto i disegni di un Regno Unito che non voleva inimicarsi un Sudafrica e una Rodhesia segregazionisti e chiaramente le opposizioni interne al giovane pretendente al trono abbiano fatto tutto quanto in loro possesso per far naufragare ogni cosa. Durata 111 minuti. (Romano sala 2, The Space, Uci)

 

battaglia filmLa Battaglia di Hacksaw Ridge – Drammatico. Regia di Mel Gibson, con Andrew Garfield, Sam Worthington e Vince Vaughn. Tornando dopo dieci anni dietro la macchina da presa dall’ultimo “Apocalypto”, Gibson narra la vicenda pacifista di Desmond Doss, cresciuto secondo la fede degli Avventisti del Settimo Giorno, che all’indomani di Pearl Harbor decise di arruolarsi, con il netto rifiutare di imbracciare le armi. Insultato e osteggiato e umiliato fisicamente e moralmente dall’opinione pubblica come dai propri compagni, Doss riuscì sulle scogliere di Okinawa a far prevalere le proprie convinzioni, mettendo in salvo in una sola notte 75 tra i suoi commilitoni. Grandi emozioni, un credo senza se e senza ma, guardando a Hawks e a Kubrick, a Eastwood e a Malick. Sei candidature che guardano agli Oscar, in primo luogo al Garfield già ammirato in “Silence” di Scorsese. Durata 131 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci anche V.O.)

 

Billy Lynn – Un giorno da eroe – Drammatico. Regia di Ang Lee, con Joe Alwyn, Vin Diesel e billy filmKristen Stewart. Il giovane Billy, tornato da una missione in Iraq dove ha messo in salvo un compagno ferito, è accolto come un vero eroe, osannato da giornali e televisioni nonché dal proprietario della squadra di football che caccia quattrini per i vari festeggiamenti. Alla fine Billy dovrà scegliere del suo futuro, non nascondendosi il fatto che un conto è che gli altri ti chiamino eroe, altra cosa è sentirsi davvero tale. Durata 113 minuti. (Massimo sala 2 anche V.O., Reposi, Uci)

 

Il cittadino illustre – Commedia. Regia di Gaston Duprat e Mariano Cohn, con Oscar Martinez. Daniel Mantovani è uno scrittore, vincitore del Nobel, in piena crisi creativa. Da Barcellona, dove da anni si è stabilito, accettando l’invito che i cittadini di Salas dove lui è nato e cresciuto gli hanno inviato, si reca in Argentina. L’accoglienza è entusiasmante, è anche l’occasione per rivedere il primo amore, tutto sembra trascorrere all’insegna della felicità: poi, poco a poco, prende piede il malumore come pure una strisciante violenza, rinfacciando tutti i cittadini di Salas i peccati giovanili, le aspre critiche che lo scrittore ha rivolto al proprio paese. Uno spunto interessante, uno svolgimento condotto con partecipazione: spiace per la grande povertà della forma, la regia scarna, i luoghi comuni, e il presepe di piccoli personaggi chiusi in macchiette in troppe occasioni. Coppa Volpi veneziana al protagonista (di certo sopravvalutata). Durata 118 minuti. (Classico)

 

Il cliente – Drammatico. Regia di Asghar Farhadi, con Shahab Hosseini e Taraneh Alidoosti. Due coniugi, Emad e Rana, sono costretti a abbandonare il loro appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Nella ricerca di una nuova abitazione, vengono aiutati da un collega che con loro recita in una messa in scena di “Morte di un commesso viaggiatore” di Miller, un dramma di sogni e di disfacimenti morali e familiari. Nel nuovo alloggio, in precedenza abitato da una donna di dubbia reputazione, Rana subisce un’aggressione: se la donna ne esce duramente colpita non soltanto nel corpo ma soprattutto nello spirito per poi poco a poco quietamente rappacificarsi, da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’aggressore, una esplicita vendetta in cui non vuole coinvolgere la polizia. Un capolavoro di ferma scrittura, di analisi, di descrizione dei piccoli, impercettibili fatti quotidiani, delle emozioni positive e negative che possono attraversare l’animo umano. Premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura e l’interpretazione maschile. Durata 124 minuti. (Nazionale sala 2)

 

collateral-filmCollateral beauty – Commedia drammatica. Regia di David Frankel, con Will Smith, Helen Mirren, Keira Knightley, Edward Norton e Kate Winslet. Nella New York di oggi, il pubblicitario Howard non riesce ad accettare la morte della sua bambina e tenta di ritrovare un salvifico sfogo nelle lettere che scrive e indirizza ad Amore, Morte e Tempo: gli amici, nella speranza di alleviarne il dolore, altro non fanno che ingaggiare tre attori che, impersonando gli stessi specifici concetti, gli suggeriscano le soluzioni più adatte alla sopravvivenza non troppo infelice. Durata 94 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

 

Dopo l’amore – Drammatico. Regia di Joachim Lafosse, con Berenice Bejo e Cédric Kahn. Dopo 15 anni di vita in comune, Marie e Boris si stanno separando. La casa dove vivono con le loro due bambine è stata acquistata da lei, ma è lui che l’ha interamente ristrutturata. Sono costretti alla convivenza, dal momento che Boris non può permettersi un’altra sistemazione. E quando arriva la resa dei conti, nessuno dei due è disposto a mediare sul contributo che ritiene di aver dato alla vita coniugale. Durata 100 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

Fallen – Fantasy. Regia di Scott Hicks, con Addison Timlin, Harrison Gilbertson e Jeremy Irvine. La diciassettenne Lucinda è accusata di un crimine che non ha commesso e per questo è rinchiusa in riformatorio. Qui incontra due giovani mentre inizia ad avere strane visioni che le faranno scoprire il suo passato e la vera natura dei due ragazzi. Durata 91 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Florence – Commedia. Regia di Stephen Frears, con Meryl Streep e Hugh Grant. Nella New York florence1-filmanni Quaranta, la storia vera di Florence Foster Jenkins, del suo appartenere all’altoborghesia americana, delle sue ricchezze, della sua passione per il bel canto. Ma la signora era alquanto stonata: tuttavia gli amici fidati presenziavano ai suoi concerti in stato di estasi, i critici venivano zittiti dal marito-manager. L’apoteosi avvenne al Carnagie Hall, con un pubblico in visibilio. Sguardo del cinema hollywoodiano su un personaggio toccato con (ben altra) grazia e humour da quello francese, con “Marguerite”, nella scorsa stagione. Dal regista di “Philomena” e “The Queen”. Prodotto di tutto rispetto, con qualche pennellata di limpido divertimento, gradevole nella descrizione di una società immersa nei tanti vizi e nelle piccole virtù: ma ogni cosa sembra essere presentata e detta sopra le righe, a cominciare dall’interpretazione della Streep, per una volta priva di certe minime sfaccettature che l’hanno sempre resa grande, donna affetta senza mezze misure da protagonismo, macchietta a tutto tondo, folle ed eccessivamente sognatrice. Se dovessimo scegliere la punta di diamante dell’intero film indicheremmo senz’altro il ritrattino del suo accompagnatore al pianoforte, l’eccellente, sbalordito e divertito Simon Helberg, dimenticato dalla cinquina degli Oscar. Durata 111 minuti. (Greenwich sala 3)

 

Ho amici in paradiso – Commedia. Regia di Fabrizio Maria Cortese, con Fabrizio Ferracane, Valentina Cervi e Antonio Catania. Ambientato e girato presso il centro di riabilitazione per portatori di handicap dell’opera don Guanella di Roma, è la storia di Felice, commercialista salentino, che preso a riciclare denaro della malavita è affidato ai servizi in cambio di notizie sul boss locale. Troverà un sacerdote e la giovane psicologa del centro che lo aiuteranno a superare la sua nuova realtà. Ma la vendetta del malavitoso può essere un nuovo pericolo. Durata 95 minuti. (Uci)

 

La La Land – Musical. Regia di Damien Chazelle, con Ryan Gosling e Emma Stone. La storia di due lala film 2ragazzi in cerca di sogni realizzati e di successo, lui, Sebastian, è un pianista jazz, lei, Mia, un’aspirante attrice che continua a fare provini. Si incontrano nella Mecca del Cinema e si innamorano. Musica e canzoni, uno sguardo al passato, al cinema di Stanley Donen e Vincent Minnelli senza tener fuori il francese Jacques Demy, troppo presto dimenticato. E’ già stato un grande successo ai Globe, sette nomination sette premi, due canzoni indimenticabili e due attori in stato di grazia, e adesso c’è la grande corsa agli Oscar, dove la storia fortemente voluta e inseguita dall’autore di “Whiplash” rischia di sbaragliare alla grande torri gli avversari: 14 candidature. Durata128 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale (V.O.), Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Blu, F.lli Marx sala Groucho e Harpo anche V.O., Massimo sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Life, animated – Drammatico. Regia di Roger Ross Williams, con Ron e Owen Suskind. All’origine è un libro che ripercorre i fatti, le ansie, i dolori, i miglioramenti di una malattia, pubblicato negli Stati Uniti tre anni fa. Ron è un giornalista del Wall Street Journal, sposato, due figli. Felice. Un giorno, all’età di tre anni, il secondogenito Owen cessa all’improvviso di parlare. È autistico. Ci vorrà del tempo perché il bambino riprenda a riformare parole e frasi, questo grazie ai personaggi dei cartoni della Disney e ai loro dialoghi, in primis grazie a Iago, il pappagallo di Iafar di “Aladin”, e poi ad altri con cui un giorno Ron tentò di ricostruire un suono. Durata 92 minuti. (F.lli Marx sala Chico, da venerdì 3 febbraio)

 

lion2-filmLion – La strada verso casa – Drammatico. Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara e Nicole Kidman. Il piccolo Saroo, disubbidendo alla madre e cercando di seguire il fratello più grande, si addormenta su di un treno, nel buio della notte, e si ritrova a Calcutta, solo e incapace di spiegare da dove venga e quel che gli è successo. L’adozione da parte di una coppia australiana gli risparmia l’orfanotrofio: ma una volta arrivati i venticinque anni, il desiderio di rintracciare la sua vera famiglia lo condurrà ad una lunga ricerca. Tratto da una storia vera. Durata 120 minuti. (Eliseo Rosso, Romano sala 1)

 

Oceania – Animazione. Regia di John Musker e Ron Clements. Coraggiosa, femminista che la metà basta, non certo alla ricerca del principe azzurro, la principessa Vaiana sogna di poter andare ben oltre la barriera corallina per avventurarsi nell’oceano. La sua prima sfida è salvare il suo popolo dalle malefatte del vanitosissime semidio Maui che per avere un giorno rubato il cuore di una dea rischia ora di portare quel paradiso terrestre all’aridità. Ma l’eroina è pronta combattere e a vincere. Durata 127 minuti. (Massaua, Uci)

 

L’ora legale – Commedia. Interpretazione e regia di Ficarra e Picone, con Leo Gullotta e Tony Sperandeo. Votazioni per l’elezione del sindaco a Pietrammare. Ma le cose vanno davvero male seORA LEGALE FILM quello in carica è maneggione e colluso e quello candidato i comizi li pronuncia al grido di “Onestà, onestà”. Persino il parroco, prima convinto di un cambiamento radicale, diviene avversario senza se e senza ma quando il vincitore gli impone di pagare l’IMU sulla chiesa che lui ha trasformato in albergo. Durata 90 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Proprio lui? – Commedia. Regia di John Hamburg, con James Franco e Bryan Cranston. I guai arrivano quando Ned, padre iperprotettivo, fa visita alla figlia a Stanford e conosce il giovane fidanzato Laird: miliardario della Silicon Valley, con ogni migliore intenzione ma fuori dalle regole, sboccato, contrario a qualsiasi educazione. È chiaro che il vecchio genitore faccia di tutto per mandare a monte il matrimonio. Durata 111 minuti. (Ideal, Reposi, Uci)

 

Qua la zampa! – Commedia. Regia di Lasse Hallstrom, con Dennis Quaid. Tratto dal romanzo di W. Bruce Cameron “Dalla parte di Bailey”, il mondo e gli umani visti dall’universo canino, ovvero attraverso una serie di reincarnazione un cane viene in contatto con più persone riuscendo a migliorare il loro sguardo sulla vita. Nell’edizione sui nostri schermi la voce del simpatico amico dell’uomo è di Gerry Scotti. Durata 120 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Riparare i viventi – Drammatico. Regia di Katell Quillévéré, con Tahar Rahim, Anne Dorval e Emmanuelle Seigner. Mentre un ragazzo di diciassette anni, surfista, è vittima di un grave incidente e viene ricoverato nell’ospedale di Le Havre, la sua vita legata a un respiratore, a Parigi Claire è in attesa di un trapianto di cuore. La vita di un ospedale, le vite in bilico, i timori e le speranze, le angosce di due genitori, un infermiere che sembra legare le differenti storie. Tratto dal romanzo omonimo di Maylid de Kerangal. Durata 103 minuti. (Romano sala 3)

 

Silence – Drammatico. Regia di Martin Scorsese, con Andrew Garfield, Adam Driver e Liam Neeson. Ambientato nella prima metà del XVII secolo. Due giovani sacerdoti gesuiti, padre Rodrigues e padresilence1 Garrupe, si recano nel lontano Giappone per svolgere opera di evangelizzazione e alla ricerca di chi li ha istruiti e guidati, il padre Ferreira. Incontrano una terra dove i cristiani sono perseguitati, costretti ad abiurare la propria fede o a subire il martirio. I dubbi, le certezze che cominciano a non essere più tali, la presenza/assenza di un Dio che non interviene o non cancella il Male, la solitudine: al termine, un ritrovato padre Ferreira che già s’è allontanato dalla Chiesa troverà un fertile terreno nelle debolezze di Rodrigues, che più di tutti ha lottato e creduto nel proprio apostolato. Durata 161 minuti. (Romano sala 3)

 

Sing – Animazione. Regia di Garth Jennings. Una esausta porcellina, madre di 25 maialini, un gorilla, un topo, un timidissimo elefante, tutti partecipano ad un debuttanti allo sbaraglio, un nostrano X Factor per intenderci, messo in piedi dal koala Buster Moon al fine di mettere in salvo dal fallimento il proprio teatro. Durata 110 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

sleeplessSleepless – Il giustiziere – Trhiller. Regia di Baran Ob Odar, con Jamie Foxx e Michelle Monaghan. Vincent Downs, poliziotto sotto copertura a Las Vegas, è coinvolto nella sparizione di una partita di droga ai danni del proprietario di uno dei tanti casinò. Il quale per accelerare decisioni e tempi gli rapisce il figlio mentre un’agente degli Affari Interni è convinta che il nostro protagonista stia facendo il doppio gioco. Rifacimento del franco-belga “Notte bianca” firmato bel 2011 da Frédéric Jardin. Durata 95 minuti. (Greenwich sala 3, Ideal, The Space, Uci)

 

Smetto quando voglio – Masterclass – Commedia. Regia di Sidney Sibilia, con Edoardo Leo, Lorenzo Lavia, Valeria Solarino e Pietro Sermonti. Seconda puntata per le avventure della banda di smetto quandoprecari universitari volti per necessità alla produzione della droga. In attesa di una terza già messa in cantiere a furor di popolo, per adesso il gruppo di antropologi, latinisti, archeologi, chimici e quant’altro stringe un patto con una ispettrice di polizia al fine di stroncare il traffico di smart drug, non ancora illegali e non ancora perseguibili. Durata 118 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Split – Thriller. Regia di M. Night Shyamalan, con James McAvoy. La storia di Kevin, uno psicopatico che unisce in sé 23 diverse personalità, che si alternano nella mente e nel corpo, in cura da una psicologa che non ha compreso come in lui stia sempre più prendendo importanza la ventiquattresima, la Bestia, la più pericolosa, che tende a sovrastare ogni altra. Un giorno Kevin rapisce tre ragazze. L’autore del “Sesto senso” e di “The village” gioca con i differenti generi, dal thriller al soprannaturale, dal dramma psicologico allo studio medico, non dimenticando Lynch o il viso e la risata del Nicholson di “Shining”. Durata 116 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Sully – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Tom Hanks, Aaron Eckart e Laura Linney. Ovvero sullyla storia dell’eroe Sullenberger, che il 15 gennaio 2009 portò in salvo, alla guida del suo aereo, 155 passeggeri, facendolo ammarare nelle acque del fiume Hudson. Un’opera raccontata da Eastwood con una lucidità davvero geniale, essenziale, precisa nella descrizione dei fatti e dei sentimenti contrastanti del protagonista, un Tom Hanks partecipe e immedesimato come raramente lo ricordiamo, la sua sicurezza e la sua battaglia contro chi lo riderebbe un incompetente, lo sguardo sui giudici e la replica a quelle simulazioni di volo che, nel processo cui fu sottoposto Sully con il suo copilota, non tenevano assolutamente conto del fattore umano, di una decisione che andava presa nel giro di una manciata di minuti: ad ogni inquadratura facendo partecipare lo spettatore, ad ogni attimo della vicenda – le notti nella stanza d’albergo, le telefonate a casa alla moglie, i dubbi, i timori, la felicità tutta chiusa dentro nell’apprendere che tutti quei passeggeri sono sani e salvi, nessuno escluso – che pur ha, a quasi otto anni dal suo sviluppo, un esito conosciuto. Durata 95 minuti. (Romano sala 3)

 

The Founder – Commedia. Regia di John Lee Hancock, con Michael Keaton e Laura Dern. Con un film founderpassato di commesso viaggiatore di scarso successo, nel 1954, di fronte alla ristretta attività dei fratelli Dick e Mac McDonald a San Bernardino in California, un povero chiosco di hamburger confezionatore di spuntini veloci per altrettanto pubblico frettoloso e dal poco spendere, il signor Ray Kroc pensa di allargare, in qualità di socio, l’attività dei pionieri su scala nazionale. Sappiamo tutti com’è andata a finire, successo successo successo, unendo artigianato e voglia di sperimentazione unita a una fragorosa mania di grandezza. Un avventura americana, una sfida e il sogno sempre ricercato, un’altra bella prova per il resuscitato Keaton, già pedina vincente di titoli quali “Birdman” e “Il caso Spotlight”. Durata 115 minuti. (Ambrosio sala 3, Uci)

 

xXx – Il ritorno di Xander Cage – Azione. Regia di D.J. Caruso, con Vin Diesel, Toni Collette e Samuel L. Jackson. Xander, dato per morto in un incidente, in realtà è più vivo che mai, pronto a recuperare il “Vaso di Pandora” che fa pure gola al suo nemico Xiang. Per gli appassionati di dei muscoli di Diesel e del suo faccione sempre un po’ a corto di espressioni accettabili. Durata 110. (The Space, Uci)

E’ morto Predrag Matvejević, grande intellettuale mediterraneo

mediterraneo2Predrag Matvejević, uno dei più lucidi e acuti intellettuali europei, è morto a Zagabria.Aveva 84 anni. Nato a Mostar – da padre russo di Odessa e madre croata –  quando la città del ponte sulla Neretva faceva parte della Jugoslavia (oggi è il centro più importante dell’Erzegovina), ha vissuto per quindici anni in Italia dove ha insegnato Slavistica alla Sapienza di Roma dal 1994 al 2007. Prima ancora era stato docente di Letteratura francese all’Università di Zagabria e di Letterature comparate alla Nuova Sorbona di Parigi.Il suo libro più famoso – “Breviario mediterraneo” –  è come una finestra spalancata sul “mare nostrum”, sui moli e le banchine, le sagome delle chiese e l’architettura delle case, i fari delle coste e gli itinerari delle carte nautiche. Parla del Mediterraneo non come un mare “ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre”.  Matvejević , tra i più grandi scrittori e saggisti balcanici, oltre a scrivere pagine memorabili, si è sempre battuto per la pace e il dialogo tra i popoli, in difesa matvejevichdei diritti umani. E ha duramente pagato le sue scelte di libertà, senza mai rinunciarvi. Tra le sue opere più importanti vanno ricordate anche “Sarajevo”,”Mondo Ex”, “Il Mediterraneo e l’Europa”, “Confini e frontiere”, “L’altra Venezia”,”Un’Europa maledetta”, “Pane nostro”. Amava molto Mostar e nelle occasioni in cui ho avuto l’opportunità di conversare con lui, il dialogo toccava spesso la città dov’era nato. Ma è dal suo libro più famoso che ci rimarrà il matvejevic3suo ricordo più vivo e potente. Da quelle pagine dove esce l’odore del mare, si percepiscono onde e risacche, si studiamo le rose dei venti della Grecia che accarezzano le “isole dalmate, verdi come smeraldi”; e le ceramiche, gli ex voto, il vino e l’olio, le preghiere della sera e i nomi delle strade e degli angiporti, l’avventuroso viaggio di parole capaci di trasformarsi da un popolo all’altro nel tumulto delle civiltà. Il Mediterraneo di Predrag Matvejević è sempre stato anche il mare delle tempeste dei conflitti, dei viaggi dei migranti in fuga da guerre e miseria, ma soprattutto il mare delle culture che si sono incontrate e si sono sovrapposte tra loro come un groviglio e una mescolanza di dialetti. Sarà pur vero che è chiuso tra le sue coste, ma forse è davvero “il mare più ricco e più libero del mondo”. E questa consapevolezza la si deve anche a lui.

 

Marco Travaglini

Da Torino a Roma, la “lezione recitata” su Vittorio Foa

gobetti foaGiovedì 9 febbraio 2017 alle h 18.00, con ingresso libero e gratuito, presso la Casa della Memoria e della Storia (Via San Francesco di Sales, 5 Roma), va in scena la lezione recitata “Vittorio Foa. Pensare il mondo con curiosità”. Il testo, dello storico Leonardo Casalino (Professeur des universités en études italiennes à l’Université Grenoble Alpes), è interpretato da Marco Gobetti, attore dell’omonima compagnia. Al dibattito che seguirà interverranno Anna e Bettina Foa. La lezione recitata debuttò a Torino nel 2014, nell’ambito del progetto “Lezioni Recitate”. Questo progetto, del tutto originale, nato nel 2011 e promosso dal Consiglio regionale del Piemonte attraverso il suo Comitato Resistenza e Costituzione, è stato gobetti librorealizzato dall’Ass. cult. Compagnia Marco Gobetti in collaborazione con Centro studi Piero Gobetti, Unione culturale Franco Antonicelli, Parco Paleontologico Astigiano e Polo Univeristario Asti Studi Superiori. I primi testi scritti per il progetto Lezioni Recitate sono pubblicati nel volume “Lezioni recitabili” di Leonardo Casalino, a cura di Gabriela Cavaglià e Marco Gobetti (Torino, Edizioni SEB27, 2012 ). Vittorio Foa (1910-2008) è stato un protagonista della storia del Novecento. La lezione proposta ricostruisce le fasi più gobetti 12importanti della sua vita: la formazione a Torino, la cospirazione in Giustizia e Libertà, la lunga carcerazione, la partecipazione alla Resistenza e alla Costituente, l’attività come sindacalista e come uomo politico, sino all’intensa opera di scrittura degli ultimi vent’anni. Filo conduttore della lezione su Vittorio Foa sono proprio i suoi testi e le sue azioni: punto di arrivo e di partenza i suoi inviti a pensare tenendo conto delle differenze, a trasformare gli ostacoli in opportunità, a “conoscere le cose” ma anche “il modo di raccontarle”: a porsi il problema della trasmissione della conoscenza. In sintesi, la proposta di una memoria attiva, necessaria per capire il presente e costruire il futuro.

 

Marco Travaglini

Match d’Improvvisazione Teatrale, anno quinto

Per il quinto anno consecutivo Teatrosequenza sceglie la suggestiva cornice del Teatro Le Serre (Via T. Lanza, 31, Grugliasco, 327.7423350, cirkovertigo.com) per il Torneo professionisti del Match d’Improvvisazione Teatrale 2017 all’interno della Stagione Eccentrika 2017 curata da Cirko Vertigo. Dopo le date sold out della scorsa stagione, il noto format di improvvisazione teatrale, che vede sfidarsi in scena attori suddivisi in squadre per contendersi il favore del pubblico, da sabato 4 febbraio torna con un calendario di cinque date fissate nei mesi di febbraio, marzo e aprile.  Grande ritorno: Marco Maccarini nelle vesti di conduttore dello spettacolo.

vertigo

Il noto VJ non ha mai abbandonato il mondo dell’improvvisazione teatrale e con la sua energia accompagna il pubblico attraverso le fasi dello spettacolo, lo coinvolge dall’inno solenne di inizio spettacolo fino all’ultimo inchino dei saluti. In questa nuova edizione ogni serata avrà un TEMA che farà da filo conduttore per tutte le improvvisazioni degli attori. Si partirà con il match musicale per poi passare a serate ad ispirazione cinematografica o teatrale. L’immancabile sfida tra uomini e donne arriva a metà della rassegna che si concluderà con un Gran Finale il primo aprile…non si garantisce l’assenza di “pesci”! Gli spettacoli si tengono al Teatro Le Serre di Grugliasco (Via Tiziano Lanza, 31) e sono inseriti nella stagione Eccentrika 2017 curata da Cirko Vertigo. Informazioni e prenotazioni 327.7423350 oppure 011.0714488 e all’indirizzo email biglietteria@cirkovertigo.com. Il costo dell’ingresso è di 13 euro (ridotto 11 euro). I posti prenotati devono essere ritirati entro 30 minuti dall’inizio dello spettacolo. Successivamente, in caso di grande affluenza, saranno rimessi in vendita. E’ vivamente consigliata la prenotazione. Prevendite on line su Vivaticket.it. Info e prenotazioni www.cirkovertigo.com.

“La divina Sarah”, debutto al Gobetti

bonaiutoDA MEMOIR DI SARAH BERNHARDT CON ANNA BONAIUTO E GIANLUIGI FOGACCI

Martedì 7 febbraio 2017, alle ore 19.30, al Teatro Gobetti debutterà LA DIVINA SARAH da Memoir di Sarah Bernhardt di John Murrel, con l’adattamento di Eric-Emmanuel Schmitt, nella traduzione di Giacomo Bottino. Lo spettacolo, diretto da Marco Carniti, è interpretato da Anna Bonaiuto e Gianluigi Fogacci. Le scene sono di Francesco Scandale, i costumi di Maria Filippi, le luci di Marco Carniti e le musiche di Paolo Daniele.La Divina Sarah – prodotto da Pietro Mezzasoma –  sarà replicato al Gobetti, per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, fino a domenica 12 febbraio.

Un surreale rapporto sadomasochistico tra la grande attrice e il suo segretario. Una partita a due ironica e cinica, resa impeccabile dai protagonisti: Anna Bonaiuto e Gianluigi Fogacci.

gobetti teatroLa Divina Sarah è un atto d’amore per una diva immortale: una rivoluzionaria anticonformista che per prima si impose sulla scena mondiale in abiti maschili; un mito vivente che riscrive il suo tumultuoso percorso di vita sulla pelle del segretario-schiavo. Celebrity ante litteram, popstar del palcoscenico, eccentrica e passionale, artista entrata nell’immaginario collettivo e nel mito teatrale: mettere in scena la divina Sarah Bernhardt è un’autentica sfida. Nasce così La Divina Sarah, adattamento dello scrittore e drammaturgo francese Eric-Emmanuel Schmitt di Memoir, scritto negli anni ’70 dal drammaturgo statunitense naturalizzato canadese John Murrell. Ed è il memoriale di una Bernhardt al tramonto, alle prese con la stesura dei suoi ricordi con il segretario Pitou, ad avvicinare alla sua vita straordinaria: ricordi animati dalle scelte anticonformiste personali e professionali, dalle leggende più o meno attendibili che circondano la sua esistenza (una bara come letto, un coccodrillo come animale da compagnia), al dramma dell’amputazione di un arto.

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LOCANDINA

TEATRO GOBETTI
7 – 12 febbraio 2017
LA DIVINA SARAH
da Memoir di Sarah Bernhardt di John Murrel
adattamento Eric-Emmanuel Schmitt
traduzione Giacomo Bottino
con Anna Bonaiuto, Gianluigi Fogacci
regia Marco Carniti
scene Francesco Scandale
costumi Maria Filippi
luci Marco Carniti
musiche Paolo Daniele
Produzione Pietro Mezzasoma

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INFO: Tel. 011 5169555 – Numero verde 800235333
Orari degli spettacoli: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.45;
domenica ore 15.30. Lunedì riposo.
Prezzi dei biglietti: Intero € 27,00. Ridotto di legge € 24,00
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti – via Rossini 8, Torino
orari: dal martedì al sabato ore 13.00/19.00
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it 

“U-BOAT 1277”, venerdì a Torino la prima ufficiale

sicco boat3Venerdì 3 febbraio ore 21.00 si terrà, presso la Sala Poli del Centro Studi Sereno Regis – in via Garibaldi,13, a Torino – la prima ufficiale del cortometraggio “U-Boat1277” in lingua italiana, con il doppiaggio di Andrea Tidona (interprete di importanti film quali “I cento passi” e nastro d’argento per “La meglio gioventù” oltre che di molte fiction televisive). Il luogo della proiezione è stato scelto perché sede di un’Onlus da sempre dedita alla ricerca ed alla educazione alla pace ma anche per altri due importanti motivi: per ricordare il presidente Nanni Salio scomparso un anno fa e perché in quel luogo è nato il primo cinema a Torino. L’insolito cortometraggio è formato da materiale di diversa natura e unisce un sommergibile a Torino alle riprese subacquee del U 1277 sul fondo dell’oceano. Il testo proviene dallo spettacolo omonimo, realizzato in Portogallo nel giugno 2015 e presentato a Torino con Nanni Salio proprio qualche sicco u boatsettimana prima del suo debutto ufficiale. Un cortometraggio la cui proiezione sarà preceduta e conclusa da parole dedicate all’oceano, ai pescatori, alla storia ed ai tanti giovani che hanno vissuto dentro ai sottomarini. A presentare la serata l’autore del libro edito da Aletti Renzo Sicco con Angela Dogliotti Marasso, presidente del Centro Studi Sereno Regis. Sarà presente anche Renato Di Gaetano, regista del corto. La storia narrata è straordinaria. Il 3 gennaio 1945 l’U-Boat 1277 usciva dall’hangar gelato di Bergen in Norvegia. Quarantasette marinai prendevano coscienza di ciò a cui stavano andando incontro: non era più una simulazione, non era un semplice eseguire delle istruzioni: l’U-Boat 1277 stava davvero entrando nel conflitto. sicco uboat2Con tutte le possibilità contro. L’equipaggio si arrese il 4 giugno 1945, un mese dopo la fine del secondo conflitto mondiale, a un capo della Guardia di Finanza portoghese. Renzo Sicco ha recuperato questa storia di mare e di fuga per la vita, appartenente ad una piccola comunità di pescatori, e rimasta sconosciuta anche agli stessi portoghesi. L’ha riscattata e rappresentata con un grande spettacolo realizzato con successo sull’oceano, sulla stessa spiaggia di Angeiras dove avvenne la vicenda. C’erano 47 marinai a bordo dell’U-Boat-1277, tutti giovanissimi. Come tutti i militari tedeschi avevano ricevuto l’ordine di consegnarsi ai vincitori, ma non lo fecero. In occasione del Torino Film Festival 2016, il cortometraggio di U-Boat 1277 è stato inserito nella Italian Short Films Library, proposta dal Centro Nazionale del Cortometraggio.

TOO SHORT TO WAIT anteprima Spazio Piemonte

Giunta alla sua 5a edizione, la rassegna tutta dedicata ai cortometraggi piemontesi TOO SHORT TO WAIT : anteprima Spazio Piemonte, si conferma essere molto più di un evento ‘pre-festival’ che anticipa ilgLocal Film Festival (8 – 12 marzo). Anche quest’anno TSTW offrirà al pubblico l’occasione unica di vedere sullo stesso schermo, estetiche, generi e approcci molto diversi tra loro racchiusi in 109 film rigorosamente brevi e concentrati in 1.000 minuti di proiezione. Un privilegio che è una delle prerogative del cortometraggio.

SHORT WAIT 1

Da mercoledì 8 a domenica 12 febbraio, TOO SHORT TO WAIT porterà sullo schermo della sala Il Movie (Via Cagliari 40/e, Torino) i 109 CORTOMETRAGGI che si sono iscritti a SPAZIO PIEMONTE  sezione competitiva riservata alle opere piemontesi sotto i 30’ realizzate nel 2016 – per dare a ognuno dei film partecipanti l’occasione di mostrarsi al cinema, ma anche per far ritrovare allo spettatore la dimensione autentica della fruzione cinematografica, anche quando il film che si sta per guardare richiede pochi minuti d’attenzione e magari è stato pensato per Youtube. Insomma, un vero banco di prova per tutti coloro che, alle prime armi o esperti frequentatori del formato breve, si mettono dietro a un obiettivo e, con TOO SHORT TO WAIT, avranno davanti a sé un pubblico in carne e ossa.La volontà di sostenere i cortometraggi ha fatto nascere, già lo scorso anno, la collaborazione con il CNC Centro Nazionale del Cortometraggio e gli appuntamenti CORSI CORTI. PICCOLE STORIE DI CINEMA. Tra aneddoti e consigli pratici, quattro registi affermati incontrano il pubblico per raccontargli degli esordi e come hanno mosso i primi passi: delle masterclass in versione sintetica con Alessandro Amaducci(mercoledì 8), Tonino De Bernardi (giovedì 9), Enrico Bisi (venerdì 10) e Adonella Marena (sabato 11).

: IL PROGRAMMA : 109 CORTI IN 5 GIORNI :

Appuntamento ormai fisso nel calendario culturale torinese, TSTW propone 15 blocchi di proiezioni per 5 giorni  dall’8 al 12 febbraio alle ore 17.30, 19.30 e 21.30 – durante i quali verranno mostrati tutti i 109 corti iscritti, di cui solo i migliori 20 verranno selezionati per la finale al 16° gLocal Film Festival (8 – 12 marzo). Seguendo la naturale eterogeneità delle opere in concorso, che coprono le diverse sfumature dei generi cinematografici e affrontano le tematiche più disparate, il programma di TSTW propone proiezioni dai nomi Thrills&Nightmares, Cartoon&Videoclip, Stories, Doc, Comedy e Young&School per guidare lo spettatore ad immergersi in questa lunga rassegna di cinema breve.  I titoli in programma sono documentari (GHETTO PSA di Rossella Schillaci, che parla di Jacob arrivato in Italia a 11 anni, oggi educatore in un centro per richiedenti asilo) o film biografici (Cosimo di Matt Gorelli, sulla vita di Cosimo Cavallo, in arte Fabio Elettroni, artista divenuto un simbolo di Torino), horror (Brother di Emanuele Quaglia, ruota attorno a inquietanti email dall’aldilà) o western (Royal Flush di Stefano Pedroli e Walter Perrone in cui i componenti di una scala reale si trovano a combattere contro tornei di poker truccati), fantascienza (Water Hunters di Massimo Ottoni e Salvatore Centoducati, dove un futuro distopico fa da sfondo a tematiche ambientaliste) e avventura (La grande fregata di Domenico Bruzzese racconta di una banda di ladri a loro volta truffati), animazione (Merletti e borotalco di Riccardo Di Mario, Lilia Miceli, Anna Peronetto e Sara Tarquini, che affronta stereotipi di genere confrontando costumi di diverse epoche).

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: FATTORE PIEMONTE :

La produzione regionale si conferma vivace e variegata grazie anche a realtà come il Centro Sperimentale di Cinematografia – Dipartimento di Animazione e Film Commission Torino Piemonte, con lo Short Film Fund. Più del 60% dei lavori arriva da Torino e provincia, mentre le altre si dividono equamente la parte restante, con una presenza più significativa di lavori dalla provincia di Cuneo.

: VOLTI NOTI E GRANDI STORIE PER PICCOLI FILM :

Non mancano, tra apparizioni fugaci o vere e proprie interpretazioni, volti famosi del grande schermo, della tv o del teatro che si prestano al cortometraggio. È il caso di Franco Nero, protagonista di Along the River di Daniele Nicolosi; Ego di Lorenza Indovina interpretato da Rolando Ravello (Perfetti Sconosciuti, Diaz) e Elena Arvigo (Mangia, prega, ama, Tutta la vita davanti); L’ora di lezione di Luca Brunetti ruota completamente attorno al ruolo impersonato da Giulio Base (Caro diario, Tutti pazzi per amore 2) e spicca anche Margherita Fumero (Il diavolo e l’acquasanta, Camera Café); Il mare si ritira di Simone Rivoire con Fabrizio Falco, giovane attore rivelazione a Venezia con il film della torinese Irene Dionisio Le ultime cose.

: FESTIVAL E ANTEPRIME :

Tra i titoli si contano ben 38 anteprime assolute e diversi corti che, prima di approdare a TSTW, hanno girato festival italiani e internazionali portando con sé un po’ di Piemonte e arricchendo anche il proprio palmares, come Clichè di Lucio Laugelli e Errico D’Andrea (in lizza ai David di Donatello 2017), Along the River di Daniele Nicolosi (partecipazione tra gli altri al Los Angeles CineFest e al Miami Independent Film Festival, nomination Miglior attore protagonista a Franco Nero al The Wild Bunch Film Festival e vincitore di Special Marquee Award all’American Movie Awards 2016 e della Honorable Mention ai Global Shorts di Los Angeles 2016), WHAT WEEE ARE. WEEEdroponics di Alessio De Marchi e Alessandra Turcato (London Short Festival), An Afterthought di Matteo Bernardini (presentato al Giffoni Film Festival 2016, ha partecipato a Bucheon Intl Fantastic Film Festival in Sud Corea e Festival de Cine Italiano del Madrid dove ha vinto la Menzione Speciale della Giuria), Quello che non si vede di Dario Samuele Leone (presentato allo Short Film Corner di Cannes 2016 e all’ultima Mostra del Cinema di Venezia).

: PREMI E GIURIE :

Delle 109 opere brevi di TSTW le 5 più votate dal pubblico e 15 selezionate da Chiara Pellegrini e Roberta Pozza (curatrici di Spazio Piemonte) comporranno la rosa dei 20 che accederanno alla fase finale del gLocal Film Festival (8-12 marzo) e gareggeranno per i premi del concorso Spazio Piemonte. In palio il Premio Torèt Miglior Cortometraggio (1.500 €), oltre a Premio ODS – Miglior Attore, Premio ODS – Miglior Attrice, Miglior Corto d’Animazione e Miglior Cortometraggio Scuole assegnati dalla giuria presieduta dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Indivisibilidi Edoardo De Angelis, Suburra la serie) e composta da Greta Fornari (project manager TorinoFilmLab e Sales Agent della torinese Lights On), Marco Mastino (ideatore e curatore di Cinemautismo), Riccardo Plaisant (direttore artistico di Skepto Intl Film Festival) e Camilla Ravina (project manager FIP Film Investimenti Piemonte). I finalisti potranno gareggiare anche per i premi assegnati dalle giurie speciali partner del festival: Premio Machiavelli Music Publishing – Miglior Colonna Sonora, Premio Cinemaitaliano.info – Miglior Corto Documentario, Premio Scuola Holden – Miglior Sceneggiatura assegnato dal Primo Anno di Filmaking del Biennio in Storytelling & Performing Arts della Scuola Holden e il Premio del Pubblico. Inoltre, anche quest’anno Piemonte Movie e Seeyousound International Music Film Festival sceglieranno il migliore videoclip local tra i 27 in programma a Too Short to Wait. Il prescelto accederà di diritto alla fase finale di marzo del gLocal Film Festival e riceverà il Premio Videoclip Piemonte SYS.

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TOO SHORT TO WAIT : anteprima Spazio Piemonte : gLocal Film Festival 

8 – 12  febbraio 2017 : Il Movie (via Cagliari 40/e – Torino)

Ingresso 4 € – Ridotto Aiace 3 € – ​Gratuito per i soci Piemonte Movie

INFO: www.piemontemovie.com  segreteria@piemontemovie.com – 328.845.82.81 – facebook.com/PiemonteMoviegLocal  twitter.com/piemontemovie

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TSTW – gLocal Film Festival 2017 è organizzato da Associazione Piemonte Movie, con Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MiBACT, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Fondazione Crt, Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, Seeyousound, Centro Nazionale del Cortometraggio. Main Partner ODS. Main Sponsor Compagnia dei Caraibi (Vermouth Carlo Alberto e Prairie Spirits).

Notre Dame de Paris torna al Pala Alpitour

notre dame 2L’opera, scritta da Luc Plamondon e musicata da Riccardo Cocciante è tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo

“Notre Dame de Paris”, riconosciuto come il più grande successo di sempre nella storia dello spettacolo in Italia e come il più importante show prodotto in Europa, torna al Pala Alpitour di Torino con cinque appuntamenti che verranno portati in scena dal 10 al 12 febbraio notre dame2017.  L’opera, scritta da Luc Plamondon e musicata da Riccardo Cocciante è tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo. La storia narrata dal grande scrittore francese si svolge nel 1482 e vede protagonisti Quasimodo, il campanaro gobbo della famosa cattedrale parigina, la giovane e bellissima zingara Esmeralda e il malvagio arcivescovo Frollo. Scenario principale degli eventi è la cattedrale di Notre Dame, capolavoro dell’arte gotica, affascinante esempio di architettura nella quale si alternano motivi ornamentali e gargoyle. Cocciante e Plamondon realizzarono quest’opera per il puro piacere di scrivere musica, senza pensare a trasformarla in forma scenica. Al termine del lavoro decisero di creare uno spettacolo teatrale che ha avuto un successo travolgente, a partire dal debutto, nel 1998, a Parigi, fino ad oggi.

Barbara Castellaro

 

 

NOTRE DAME DE PARIS

 

INFORMAZIONI

 

Biglietti in vendita su www.ticketone.it

 

Sito ufficiale www.ndpitalia.it

 

Pagina Facebook www.facebook.com/notredamedeparisitalia

 

 

“Robert Doisneau. Icones” al Forte di Bard

DOISNEAU3Si racconta abbia scattato la sua prima foto semplicemente a una pila di ciottoli ammucchiati a terra per l’occasione. Era il 1928 e Robert Doisneau aveva solo 16 anni. Cominciò così, con quella particolare “foto di strada”, la lunga carriera (Doisneau nasce a Gentilly nel 1912 e muore a Montrouge nel 1994) di uno dei più grandi fotografi del Novecento; del “fotografo umanista” – così chiamato per la sua straordinaria capacità di raccontare, in chiave lirica spesso ironica e perfino surreale, la quotidianità della vita e delle persone – cui il valdostano Forte di Bard ( dove ormai da tempo sono di casa i blasonati maestri della fotografia internazionale) dedica una splendida mostra in collaborazione con l’Atelier Robert Doisneau di Parigi. Più di settanta le opere assemblate sotto il titolo che non poteva essere più esplicito di “Robert Doisneau. Icones”.

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Fil rouge del percorso espositivo è infatti l’iconicità delle immagini, scattate sempre on the road preferibilmente nella periferia parigina di Montrouge dove l’artista trascorse l’intera vita e che fin da subito seppero conquistare l’immaginario collettivo e il più vasto pubblico. A partire dal celebre “bacio” del 1950, “Le baiser de l’Hotel de ville”, commissionatogli dalla rivista americana “Life” per un reportage fotografico su Parigi, raffigurante una coppia di ragazzi che tranquillamente si baciano per strada fra l’indifferenza totale dei passanti e che non fu – come parrebbe – “foto rubata”. Ma scatto attentamente “premeditato”, con l’acuta regia dello stesso Doisneau che chiese ai due giovani (Françoise Bornet, studentessa di teatro, e Jacques Carteaud) di posare per lui. Scatto-icona per eccellenza, quel bacio che divenne il bacio più celebre nella storia della fotografia, come a inizi Novecento era capitato a quello di Gustav Klimt (“Der Kuss”) nella pittura. La vita di tutti i giorni, ogni goccia di vita anche quella più piccola e insignificante, ma solo per chi non ha occhi che parlano al cuore e un mare di fantasia capace di trasformare la realtà in gioco sagace irridente irriverente e amabilmente capriccioso, fu sempre per lui la storia più eccitante da raccontare. “Nessun regista –diceva – può inventare una trama così imprevedibile come quello che accade ogni giorno tra le strade di una città”. E ad ammaliarlo furono soprattutto le banlieue parigine, quelle periferie in bianco e nero degli anni Cinquanta, perfette per le trame noirs di Simenon e del suo Maigret, ricche e povere a un tempo, crudeli e poetiche, ciniche e spietate ma anche cariche di sottile e struggente poesia. Coglierne l’anima, al volo o in caparbia ed emozionante attesa, il suo compito. Neppur tanto arduo.

BACIO DOISNEAU

Dalle rive della Senna (“Pont d’Iéna”, 1945) fino alle periferie operaie, Doisneau cristallizza per immagini che non hanno scadenze temporali la Ville Lumière degli innamorati, quella dei bistrot (“Mademoiselle Anita”, 1951), degli atelier di moda e quella spassosa dei bambini di strada (“Les enfants de la Place Hébert“, 1957; “Les frères”, 1934) o seriosa degli scolari (“L’information scolaire”, 1956), regalandoci un monumentale affresco della “sua” Parigi e immortalando –attraverso un registro ironico mai disgiunto da quello poetico- gli aspetti più curiosi e le contraddizioni della società francese di allora. Il tutto attraverso una totale e spontanea full immersion in tutto ciò (persone e cose) che gli stava intorno: da attento “pescatore” (e non “cacciatore”) di immagini, come egli stesso amava definirsi. Qualità che fanno di lui, insieme ad Henry Cartier-Bresson, uno dei veri padri fondatori del fotogiornalismo di strada. Oltrechè su “Life”, molti suoi servizi vennero pubblicati anche su “Vogue” e frequente fu la collaborazione con scrittori come Blaise Cendras e Jacques Prevert. Di quest’ultimo, fra l’altro, la mostra di Bard ospita un intenso ritratto “au guèridon”, realizzato da Doisneau insieme ad altri scattati a celebri personalità del mondo culturale di allora come Picasso e Giacometti. “Quello che io cercavo di mostrare – scriveva l’artista – era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere”. Un’importante lezione di vita, cui anche oggi è bello – ma non sempre facile – poter credere.

Gianni Milani

“Robert Doisneau. Icones”

Forte di Bard (Aosta); tel. 0125/833811 – www.fortedibard.it Fino al primo maggio

Orari: da mart. a ven. 11-18; sab. dom. e festivi 11-19; lun. chiuso

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Le immagini:

– Atelier Robert Doisneau: Les frères, rue du Docteur Lecène”, 1934

– Atelier Robert Doisneau: “Le baiser de l’hotel de ville, Paris”, 1950

 

 

Diplomi honoris causa a Ferretti, Lo Schiavo, Paolini


albertina premiSabato 28 gennaio nel Salone d’onore dell’Accademia Albertina, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico2016 – 2017 alla presenza della Ministra dell’Istruzione Università e Ricerca Valeria Fedeli sono stati conferiti i diplomi honoris causa a tre importanti protagonisti dell’arte e della cultura italiana
. Giulio Paolini, tra i massimi artisti viventi, ha ricevuto il diploma in Pittura, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, per ben tre volte premio Oscar, hanno ricevuto il diploma in Scenografia. Dopo la prolusione del Presidente dell’Accademia, Fiorenzo Alfieri, l’introduzione del Direttore dell’Accademia, Salvo Bitonti e l’intervento della Presidente della Consulta degli studenti, Angelica Moretti, le laudationes sono state tenute rispettivamente per Giulioalbertina premi 2 Paolini, dalla storica dell’arte e curatrice, Maria Teresa Roberto, docente dell’Accademia Albertina e per la coppia Ferretti – Lo Schiavo dallo stesso Direttore Bitonti, regista e docente di Regia e Storia del Cinema. Erano presenti e sono intervenuti la Sindaca della Città Chiara Appendino, il Presidente della Regione Sergio Chiamparino, ill Rettore dell’università Gianmaria Ajani, il Rettore del Politecnico Marco Gilli, il Presidente del Conservatorio Valentino Castellani e il Direttore Marco albertina premi 4Zuccarini. Nei panni della cerimoniera l’attrice Mita Medici. La Ministra Fedeli nel corso della cerimonia ha colto l’occasione per annunciare la nascita del Polo dell’Arte,una nuova grande realtà educativa culturale, che avrà luogo dall’accorpamento dell’Accademia Albertina e del Conservatorio. Nel suo personale intervento Dante Ferretti (vincitore albertina eventi 6insieme alla moglie di tre premi Oscar: The Aviator nel 2004, Sweeney Todd nel 2008, Hugo Cabret nel 2012) ha dichiarato di essere orgoglioso di ricevere un premio così prestigioso e ha ricordato i criteri da lui seguiti nel processo di costruzione scenica attraverso la massima attenzione e studio del periodo storico considerato in un approccio di totale immersione.”Mi immergo nella ricerca come fossi un artista dell’epoca”. Ricordiamo anche le parole significative di Giulio Paolini, che nella sua prolusione ha detto che “la parola dell’arte è il silenzio. Penso sia superata la stagione delle prediche liberatorie…Ritengo che nessuno sia in grado di ‘fare arte’ perchè è l’opera, essa stessa, ad accedere alla cifra segreta e immutabile della propria esistenza”.
Al termine della cerimonia i presenti sono stati invitati a visitare in anteprima la mostra “Passare il segno. Studenti e artisti della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia Albertina” a cura di Franco Fanelli, che sarà inaugurata il 1 febbraio 2017 alle 17,30.

Helen Alterio