CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 697

Match d’Improvvisazione Teatrale, anno quinto

Per il quinto anno consecutivo Teatrosequenza sceglie la suggestiva cornice del Teatro Le Serre (Via T. Lanza, 31, Grugliasco, 327.7423350, cirkovertigo.com) per il Torneo professionisti del Match d’Improvvisazione Teatrale 2017 all’interno della Stagione Eccentrika 2017 curata da Cirko Vertigo. Dopo le date sold out della scorsa stagione, il noto format di improvvisazione teatrale, che vede sfidarsi in scena attori suddivisi in squadre per contendersi il favore del pubblico, da sabato 4 febbraio torna con un calendario di cinque date fissate nei mesi di febbraio, marzo e aprile.  Grande ritorno: Marco Maccarini nelle vesti di conduttore dello spettacolo.

vertigo

Il noto VJ non ha mai abbandonato il mondo dell’improvvisazione teatrale e con la sua energia accompagna il pubblico attraverso le fasi dello spettacolo, lo coinvolge dall’inno solenne di inizio spettacolo fino all’ultimo inchino dei saluti. In questa nuova edizione ogni serata avrà un TEMA che farà da filo conduttore per tutte le improvvisazioni degli attori. Si partirà con il match musicale per poi passare a serate ad ispirazione cinematografica o teatrale. L’immancabile sfida tra uomini e donne arriva a metà della rassegna che si concluderà con un Gran Finale il primo aprile…non si garantisce l’assenza di “pesci”! Gli spettacoli si tengono al Teatro Le Serre di Grugliasco (Via Tiziano Lanza, 31) e sono inseriti nella stagione Eccentrika 2017 curata da Cirko Vertigo. Informazioni e prenotazioni 327.7423350 oppure 011.0714488 e all’indirizzo email biglietteria@cirkovertigo.com. Il costo dell’ingresso è di 13 euro (ridotto 11 euro). I posti prenotati devono essere ritirati entro 30 minuti dall’inizio dello spettacolo. Successivamente, in caso di grande affluenza, saranno rimessi in vendita. E’ vivamente consigliata la prenotazione. Prevendite on line su Vivaticket.it. Info e prenotazioni www.cirkovertigo.com.

“La divina Sarah”, debutto al Gobetti

bonaiutoDA MEMOIR DI SARAH BERNHARDT CON ANNA BONAIUTO E GIANLUIGI FOGACCI

Martedì 7 febbraio 2017, alle ore 19.30, al Teatro Gobetti debutterà LA DIVINA SARAH da Memoir di Sarah Bernhardt di John Murrel, con l’adattamento di Eric-Emmanuel Schmitt, nella traduzione di Giacomo Bottino. Lo spettacolo, diretto da Marco Carniti, è interpretato da Anna Bonaiuto e Gianluigi Fogacci. Le scene sono di Francesco Scandale, i costumi di Maria Filippi, le luci di Marco Carniti e le musiche di Paolo Daniele.La Divina Sarah – prodotto da Pietro Mezzasoma –  sarà replicato al Gobetti, per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, fino a domenica 12 febbraio.

Un surreale rapporto sadomasochistico tra la grande attrice e il suo segretario. Una partita a due ironica e cinica, resa impeccabile dai protagonisti: Anna Bonaiuto e Gianluigi Fogacci.

gobetti teatroLa Divina Sarah è un atto d’amore per una diva immortale: una rivoluzionaria anticonformista che per prima si impose sulla scena mondiale in abiti maschili; un mito vivente che riscrive il suo tumultuoso percorso di vita sulla pelle del segretario-schiavo. Celebrity ante litteram, popstar del palcoscenico, eccentrica e passionale, artista entrata nell’immaginario collettivo e nel mito teatrale: mettere in scena la divina Sarah Bernhardt è un’autentica sfida. Nasce così La Divina Sarah, adattamento dello scrittore e drammaturgo francese Eric-Emmanuel Schmitt di Memoir, scritto negli anni ’70 dal drammaturgo statunitense naturalizzato canadese John Murrell. Ed è il memoriale di una Bernhardt al tramonto, alle prese con la stesura dei suoi ricordi con il segretario Pitou, ad avvicinare alla sua vita straordinaria: ricordi animati dalle scelte anticonformiste personali e professionali, dalle leggende più o meno attendibili che circondano la sua esistenza (una bara come letto, un coccodrillo come animale da compagnia), al dramma dell’amputazione di un arto.

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LOCANDINA

TEATRO GOBETTI
7 – 12 febbraio 2017
LA DIVINA SARAH
da Memoir di Sarah Bernhardt di John Murrel
adattamento Eric-Emmanuel Schmitt
traduzione Giacomo Bottino
con Anna Bonaiuto, Gianluigi Fogacci
regia Marco Carniti
scene Francesco Scandale
costumi Maria Filippi
luci Marco Carniti
musiche Paolo Daniele
Produzione Pietro Mezzasoma

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INFO: Tel. 011 5169555 – Numero verde 800235333
Orari degli spettacoli: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.45;
domenica ore 15.30. Lunedì riposo.
Prezzi dei biglietti: Intero € 27,00. Ridotto di legge € 24,00
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti – via Rossini 8, Torino
orari: dal martedì al sabato ore 13.00/19.00
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it 

“U-BOAT 1277”, venerdì a Torino la prima ufficiale

sicco boat3Venerdì 3 febbraio ore 21.00 si terrà, presso la Sala Poli del Centro Studi Sereno Regis – in via Garibaldi,13, a Torino – la prima ufficiale del cortometraggio “U-Boat1277” in lingua italiana, con il doppiaggio di Andrea Tidona (interprete di importanti film quali “I cento passi” e nastro d’argento per “La meglio gioventù” oltre che di molte fiction televisive). Il luogo della proiezione è stato scelto perché sede di un’Onlus da sempre dedita alla ricerca ed alla educazione alla pace ma anche per altri due importanti motivi: per ricordare il presidente Nanni Salio scomparso un anno fa e perché in quel luogo è nato il primo cinema a Torino. L’insolito cortometraggio è formato da materiale di diversa natura e unisce un sommergibile a Torino alle riprese subacquee del U 1277 sul fondo dell’oceano. Il testo proviene dallo spettacolo omonimo, realizzato in Portogallo nel giugno 2015 e presentato a Torino con Nanni Salio proprio qualche sicco u boatsettimana prima del suo debutto ufficiale. Un cortometraggio la cui proiezione sarà preceduta e conclusa da parole dedicate all’oceano, ai pescatori, alla storia ed ai tanti giovani che hanno vissuto dentro ai sottomarini. A presentare la serata l’autore del libro edito da Aletti Renzo Sicco con Angela Dogliotti Marasso, presidente del Centro Studi Sereno Regis. Sarà presente anche Renato Di Gaetano, regista del corto. La storia narrata è straordinaria. Il 3 gennaio 1945 l’U-Boat 1277 usciva dall’hangar gelato di Bergen in Norvegia. Quarantasette marinai prendevano coscienza di ciò a cui stavano andando incontro: non era più una simulazione, non era un semplice eseguire delle istruzioni: l’U-Boat 1277 stava davvero entrando nel conflitto. sicco uboat2Con tutte le possibilità contro. L’equipaggio si arrese il 4 giugno 1945, un mese dopo la fine del secondo conflitto mondiale, a un capo della Guardia di Finanza portoghese. Renzo Sicco ha recuperato questa storia di mare e di fuga per la vita, appartenente ad una piccola comunità di pescatori, e rimasta sconosciuta anche agli stessi portoghesi. L’ha riscattata e rappresentata con un grande spettacolo realizzato con successo sull’oceano, sulla stessa spiaggia di Angeiras dove avvenne la vicenda. C’erano 47 marinai a bordo dell’U-Boat-1277, tutti giovanissimi. Come tutti i militari tedeschi avevano ricevuto l’ordine di consegnarsi ai vincitori, ma non lo fecero. In occasione del Torino Film Festival 2016, il cortometraggio di U-Boat 1277 è stato inserito nella Italian Short Films Library, proposta dal Centro Nazionale del Cortometraggio.

TOO SHORT TO WAIT anteprima Spazio Piemonte

Giunta alla sua 5a edizione, la rassegna tutta dedicata ai cortometraggi piemontesi TOO SHORT TO WAIT : anteprima Spazio Piemonte, si conferma essere molto più di un evento ‘pre-festival’ che anticipa ilgLocal Film Festival (8 – 12 marzo). Anche quest’anno TSTW offrirà al pubblico l’occasione unica di vedere sullo stesso schermo, estetiche, generi e approcci molto diversi tra loro racchiusi in 109 film rigorosamente brevi e concentrati in 1.000 minuti di proiezione. Un privilegio che è una delle prerogative del cortometraggio.

SHORT WAIT 1

Da mercoledì 8 a domenica 12 febbraio, TOO SHORT TO WAIT porterà sullo schermo della sala Il Movie (Via Cagliari 40/e, Torino) i 109 CORTOMETRAGGI che si sono iscritti a SPAZIO PIEMONTE  sezione competitiva riservata alle opere piemontesi sotto i 30’ realizzate nel 2016 – per dare a ognuno dei film partecipanti l’occasione di mostrarsi al cinema, ma anche per far ritrovare allo spettatore la dimensione autentica della fruzione cinematografica, anche quando il film che si sta per guardare richiede pochi minuti d’attenzione e magari è stato pensato per Youtube. Insomma, un vero banco di prova per tutti coloro che, alle prime armi o esperti frequentatori del formato breve, si mettono dietro a un obiettivo e, con TOO SHORT TO WAIT, avranno davanti a sé un pubblico in carne e ossa.La volontà di sostenere i cortometraggi ha fatto nascere, già lo scorso anno, la collaborazione con il CNC Centro Nazionale del Cortometraggio e gli appuntamenti CORSI CORTI. PICCOLE STORIE DI CINEMA. Tra aneddoti e consigli pratici, quattro registi affermati incontrano il pubblico per raccontargli degli esordi e come hanno mosso i primi passi: delle masterclass in versione sintetica con Alessandro Amaducci(mercoledì 8), Tonino De Bernardi (giovedì 9), Enrico Bisi (venerdì 10) e Adonella Marena (sabato 11).

: IL PROGRAMMA : 109 CORTI IN 5 GIORNI :

Appuntamento ormai fisso nel calendario culturale torinese, TSTW propone 15 blocchi di proiezioni per 5 giorni  dall’8 al 12 febbraio alle ore 17.30, 19.30 e 21.30 – durante i quali verranno mostrati tutti i 109 corti iscritti, di cui solo i migliori 20 verranno selezionati per la finale al 16° gLocal Film Festival (8 – 12 marzo). Seguendo la naturale eterogeneità delle opere in concorso, che coprono le diverse sfumature dei generi cinematografici e affrontano le tematiche più disparate, il programma di TSTW propone proiezioni dai nomi Thrills&Nightmares, Cartoon&Videoclip, Stories, Doc, Comedy e Young&School per guidare lo spettatore ad immergersi in questa lunga rassegna di cinema breve.  I titoli in programma sono documentari (GHETTO PSA di Rossella Schillaci, che parla di Jacob arrivato in Italia a 11 anni, oggi educatore in un centro per richiedenti asilo) o film biografici (Cosimo di Matt Gorelli, sulla vita di Cosimo Cavallo, in arte Fabio Elettroni, artista divenuto un simbolo di Torino), horror (Brother di Emanuele Quaglia, ruota attorno a inquietanti email dall’aldilà) o western (Royal Flush di Stefano Pedroli e Walter Perrone in cui i componenti di una scala reale si trovano a combattere contro tornei di poker truccati), fantascienza (Water Hunters di Massimo Ottoni e Salvatore Centoducati, dove un futuro distopico fa da sfondo a tematiche ambientaliste) e avventura (La grande fregata di Domenico Bruzzese racconta di una banda di ladri a loro volta truffati), animazione (Merletti e borotalco di Riccardo Di Mario, Lilia Miceli, Anna Peronetto e Sara Tarquini, che affronta stereotipi di genere confrontando costumi di diverse epoche).

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: FATTORE PIEMONTE :

La produzione regionale si conferma vivace e variegata grazie anche a realtà come il Centro Sperimentale di Cinematografia – Dipartimento di Animazione e Film Commission Torino Piemonte, con lo Short Film Fund. Più del 60% dei lavori arriva da Torino e provincia, mentre le altre si dividono equamente la parte restante, con una presenza più significativa di lavori dalla provincia di Cuneo.

: VOLTI NOTI E GRANDI STORIE PER PICCOLI FILM :

Non mancano, tra apparizioni fugaci o vere e proprie interpretazioni, volti famosi del grande schermo, della tv o del teatro che si prestano al cortometraggio. È il caso di Franco Nero, protagonista di Along the River di Daniele Nicolosi; Ego di Lorenza Indovina interpretato da Rolando Ravello (Perfetti Sconosciuti, Diaz) e Elena Arvigo (Mangia, prega, ama, Tutta la vita davanti); L’ora di lezione di Luca Brunetti ruota completamente attorno al ruolo impersonato da Giulio Base (Caro diario, Tutti pazzi per amore 2) e spicca anche Margherita Fumero (Il diavolo e l’acquasanta, Camera Café); Il mare si ritira di Simone Rivoire con Fabrizio Falco, giovane attore rivelazione a Venezia con il film della torinese Irene Dionisio Le ultime cose.

: FESTIVAL E ANTEPRIME :

Tra i titoli si contano ben 38 anteprime assolute e diversi corti che, prima di approdare a TSTW, hanno girato festival italiani e internazionali portando con sé un po’ di Piemonte e arricchendo anche il proprio palmares, come Clichè di Lucio Laugelli e Errico D’Andrea (in lizza ai David di Donatello 2017), Along the River di Daniele Nicolosi (partecipazione tra gli altri al Los Angeles CineFest e al Miami Independent Film Festival, nomination Miglior attore protagonista a Franco Nero al The Wild Bunch Film Festival e vincitore di Special Marquee Award all’American Movie Awards 2016 e della Honorable Mention ai Global Shorts di Los Angeles 2016), WHAT WEEE ARE. WEEEdroponics di Alessio De Marchi e Alessandra Turcato (London Short Festival), An Afterthought di Matteo Bernardini (presentato al Giffoni Film Festival 2016, ha partecipato a Bucheon Intl Fantastic Film Festival in Sud Corea e Festival de Cine Italiano del Madrid dove ha vinto la Menzione Speciale della Giuria), Quello che non si vede di Dario Samuele Leone (presentato allo Short Film Corner di Cannes 2016 e all’ultima Mostra del Cinema di Venezia).

: PREMI E GIURIE :

Delle 109 opere brevi di TSTW le 5 più votate dal pubblico e 15 selezionate da Chiara Pellegrini e Roberta Pozza (curatrici di Spazio Piemonte) comporranno la rosa dei 20 che accederanno alla fase finale del gLocal Film Festival (8-12 marzo) e gareggeranno per i premi del concorso Spazio Piemonte. In palio il Premio Torèt Miglior Cortometraggio (1.500 €), oltre a Premio ODS – Miglior Attore, Premio ODS – Miglior Attrice, Miglior Corto d’Animazione e Miglior Cortometraggio Scuole assegnati dalla giuria presieduta dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Indivisibilidi Edoardo De Angelis, Suburra la serie) e composta da Greta Fornari (project manager TorinoFilmLab e Sales Agent della torinese Lights On), Marco Mastino (ideatore e curatore di Cinemautismo), Riccardo Plaisant (direttore artistico di Skepto Intl Film Festival) e Camilla Ravina (project manager FIP Film Investimenti Piemonte). I finalisti potranno gareggiare anche per i premi assegnati dalle giurie speciali partner del festival: Premio Machiavelli Music Publishing – Miglior Colonna Sonora, Premio Cinemaitaliano.info – Miglior Corto Documentario, Premio Scuola Holden – Miglior Sceneggiatura assegnato dal Primo Anno di Filmaking del Biennio in Storytelling & Performing Arts della Scuola Holden e il Premio del Pubblico. Inoltre, anche quest’anno Piemonte Movie e Seeyousound International Music Film Festival sceglieranno il migliore videoclip local tra i 27 in programma a Too Short to Wait. Il prescelto accederà di diritto alla fase finale di marzo del gLocal Film Festival e riceverà il Premio Videoclip Piemonte SYS.

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TOO SHORT TO WAIT : anteprima Spazio Piemonte : gLocal Film Festival 

8 – 12  febbraio 2017 : Il Movie (via Cagliari 40/e – Torino)

Ingresso 4 € – Ridotto Aiace 3 € – ​Gratuito per i soci Piemonte Movie

INFO: www.piemontemovie.com  segreteria@piemontemovie.com – 328.845.82.81 – facebook.com/PiemonteMoviegLocal  twitter.com/piemontemovie

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TSTW – gLocal Film Festival 2017 è organizzato da Associazione Piemonte Movie, con Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MiBACT, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Fondazione Crt, Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, Seeyousound, Centro Nazionale del Cortometraggio. Main Partner ODS. Main Sponsor Compagnia dei Caraibi (Vermouth Carlo Alberto e Prairie Spirits).

Notre Dame de Paris torna al Pala Alpitour

notre dame 2L’opera, scritta da Luc Plamondon e musicata da Riccardo Cocciante è tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo

“Notre Dame de Paris”, riconosciuto come il più grande successo di sempre nella storia dello spettacolo in Italia e come il più importante show prodotto in Europa, torna al Pala Alpitour di Torino con cinque appuntamenti che verranno portati in scena dal 10 al 12 febbraio notre dame2017.  L’opera, scritta da Luc Plamondon e musicata da Riccardo Cocciante è tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo. La storia narrata dal grande scrittore francese si svolge nel 1482 e vede protagonisti Quasimodo, il campanaro gobbo della famosa cattedrale parigina, la giovane e bellissima zingara Esmeralda e il malvagio arcivescovo Frollo. Scenario principale degli eventi è la cattedrale di Notre Dame, capolavoro dell’arte gotica, affascinante esempio di architettura nella quale si alternano motivi ornamentali e gargoyle. Cocciante e Plamondon realizzarono quest’opera per il puro piacere di scrivere musica, senza pensare a trasformarla in forma scenica. Al termine del lavoro decisero di creare uno spettacolo teatrale che ha avuto un successo travolgente, a partire dal debutto, nel 1998, a Parigi, fino ad oggi.

Barbara Castellaro

 

 

NOTRE DAME DE PARIS

 

INFORMAZIONI

 

Biglietti in vendita su www.ticketone.it

 

Sito ufficiale www.ndpitalia.it

 

Pagina Facebook www.facebook.com/notredamedeparisitalia

 

 

“Robert Doisneau. Icones” al Forte di Bard

DOISNEAU3Si racconta abbia scattato la sua prima foto semplicemente a una pila di ciottoli ammucchiati a terra per l’occasione. Era il 1928 e Robert Doisneau aveva solo 16 anni. Cominciò così, con quella particolare “foto di strada”, la lunga carriera (Doisneau nasce a Gentilly nel 1912 e muore a Montrouge nel 1994) di uno dei più grandi fotografi del Novecento; del “fotografo umanista” – così chiamato per la sua straordinaria capacità di raccontare, in chiave lirica spesso ironica e perfino surreale, la quotidianità della vita e delle persone – cui il valdostano Forte di Bard ( dove ormai da tempo sono di casa i blasonati maestri della fotografia internazionale) dedica una splendida mostra in collaborazione con l’Atelier Robert Doisneau di Parigi. Più di settanta le opere assemblate sotto il titolo che non poteva essere più esplicito di “Robert Doisneau. Icones”.

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Fil rouge del percorso espositivo è infatti l’iconicità delle immagini, scattate sempre on the road preferibilmente nella periferia parigina di Montrouge dove l’artista trascorse l’intera vita e che fin da subito seppero conquistare l’immaginario collettivo e il più vasto pubblico. A partire dal celebre “bacio” del 1950, “Le baiser de l’Hotel de ville”, commissionatogli dalla rivista americana “Life” per un reportage fotografico su Parigi, raffigurante una coppia di ragazzi che tranquillamente si baciano per strada fra l’indifferenza totale dei passanti e che non fu – come parrebbe – “foto rubata”. Ma scatto attentamente “premeditato”, con l’acuta regia dello stesso Doisneau che chiese ai due giovani (Françoise Bornet, studentessa di teatro, e Jacques Carteaud) di posare per lui. Scatto-icona per eccellenza, quel bacio che divenne il bacio più celebre nella storia della fotografia, come a inizi Novecento era capitato a quello di Gustav Klimt (“Der Kuss”) nella pittura. La vita di tutti i giorni, ogni goccia di vita anche quella più piccola e insignificante, ma solo per chi non ha occhi che parlano al cuore e un mare di fantasia capace di trasformare la realtà in gioco sagace irridente irriverente e amabilmente capriccioso, fu sempre per lui la storia più eccitante da raccontare. “Nessun regista –diceva – può inventare una trama così imprevedibile come quello che accade ogni giorno tra le strade di una città”. E ad ammaliarlo furono soprattutto le banlieue parigine, quelle periferie in bianco e nero degli anni Cinquanta, perfette per le trame noirs di Simenon e del suo Maigret, ricche e povere a un tempo, crudeli e poetiche, ciniche e spietate ma anche cariche di sottile e struggente poesia. Coglierne l’anima, al volo o in caparbia ed emozionante attesa, il suo compito. Neppur tanto arduo.

BACIO DOISNEAU

Dalle rive della Senna (“Pont d’Iéna”, 1945) fino alle periferie operaie, Doisneau cristallizza per immagini che non hanno scadenze temporali la Ville Lumière degli innamorati, quella dei bistrot (“Mademoiselle Anita”, 1951), degli atelier di moda e quella spassosa dei bambini di strada (“Les enfants de la Place Hébert“, 1957; “Les frères”, 1934) o seriosa degli scolari (“L’information scolaire”, 1956), regalandoci un monumentale affresco della “sua” Parigi e immortalando –attraverso un registro ironico mai disgiunto da quello poetico- gli aspetti più curiosi e le contraddizioni della società francese di allora. Il tutto attraverso una totale e spontanea full immersion in tutto ciò (persone e cose) che gli stava intorno: da attento “pescatore” (e non “cacciatore”) di immagini, come egli stesso amava definirsi. Qualità che fanno di lui, insieme ad Henry Cartier-Bresson, uno dei veri padri fondatori del fotogiornalismo di strada. Oltrechè su “Life”, molti suoi servizi vennero pubblicati anche su “Vogue” e frequente fu la collaborazione con scrittori come Blaise Cendras e Jacques Prevert. Di quest’ultimo, fra l’altro, la mostra di Bard ospita un intenso ritratto “au guèridon”, realizzato da Doisneau insieme ad altri scattati a celebri personalità del mondo culturale di allora come Picasso e Giacometti. “Quello che io cercavo di mostrare – scriveva l’artista – era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere”. Un’importante lezione di vita, cui anche oggi è bello – ma non sempre facile – poter credere.

Gianni Milani

“Robert Doisneau. Icones”

Forte di Bard (Aosta); tel. 0125/833811 – www.fortedibard.it Fino al primo maggio

Orari: da mart. a ven. 11-18; sab. dom. e festivi 11-19; lun. chiuso

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Le immagini:

– Atelier Robert Doisneau: Les frères, rue du Docteur Lecène”, 1934

– Atelier Robert Doisneau: “Le baiser de l’hotel de ville, Paris”, 1950

 

 

Diplomi honoris causa a Ferretti, Lo Schiavo, Paolini


albertina premiSabato 28 gennaio nel Salone d’onore dell’Accademia Albertina, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico2016 – 2017 alla presenza della Ministra dell’Istruzione Università e Ricerca Valeria Fedeli sono stati conferiti i diplomi honoris causa a tre importanti protagonisti dell’arte e della cultura italiana
. Giulio Paolini, tra i massimi artisti viventi, ha ricevuto il diploma in Pittura, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, per ben tre volte premio Oscar, hanno ricevuto il diploma in Scenografia. Dopo la prolusione del Presidente dell’Accademia, Fiorenzo Alfieri, l’introduzione del Direttore dell’Accademia, Salvo Bitonti e l’intervento della Presidente della Consulta degli studenti, Angelica Moretti, le laudationes sono state tenute rispettivamente per Giulioalbertina premi 2 Paolini, dalla storica dell’arte e curatrice, Maria Teresa Roberto, docente dell’Accademia Albertina e per la coppia Ferretti – Lo Schiavo dallo stesso Direttore Bitonti, regista e docente di Regia e Storia del Cinema. Erano presenti e sono intervenuti la Sindaca della Città Chiara Appendino, il Presidente della Regione Sergio Chiamparino, ill Rettore dell’università Gianmaria Ajani, il Rettore del Politecnico Marco Gilli, il Presidente del Conservatorio Valentino Castellani e il Direttore Marco albertina premi 4Zuccarini. Nei panni della cerimoniera l’attrice Mita Medici. La Ministra Fedeli nel corso della cerimonia ha colto l’occasione per annunciare la nascita del Polo dell’Arte,una nuova grande realtà educativa culturale, che avrà luogo dall’accorpamento dell’Accademia Albertina e del Conservatorio. Nel suo personale intervento Dante Ferretti (vincitore albertina eventi 6insieme alla moglie di tre premi Oscar: The Aviator nel 2004, Sweeney Todd nel 2008, Hugo Cabret nel 2012) ha dichiarato di essere orgoglioso di ricevere un premio così prestigioso e ha ricordato i criteri da lui seguiti nel processo di costruzione scenica attraverso la massima attenzione e studio del periodo storico considerato in un approccio di totale immersione.”Mi immergo nella ricerca come fossi un artista dell’epoca”. Ricordiamo anche le parole significative di Giulio Paolini, che nella sua prolusione ha detto che “la parola dell’arte è il silenzio. Penso sia superata la stagione delle prediche liberatorie…Ritengo che nessuno sia in grado di ‘fare arte’ perchè è l’opera, essa stessa, ad accedere alla cifra segreta e immutabile della propria esistenza”.
Al termine della cerimonia i presenti sono stati invitati a visitare in anteprima la mostra “Passare il segno. Studenti e artisti della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia Albertina” a cura di Franco Fanelli, che sarà inaugurata il 1 febbraio 2017 alle 17,30.

Helen Alterio

“La gatta sul tetto che scotta” per UniTre

cinema salaGiovedì 2 febbraio 2017 ore 15.30, regia di Richard Brooks.  Bibliomediateca Mario Gromo, Via Matilde Serao 8/A, Torino

Continuano le proiezioni della rassegna cinematografica “Hollywood Stars, American Icons”, organizzata dall’Unitre Torino con la Bibliomediateca Mario Gromo, che da dicembre dedica due pomeriggi al mese alle star hollywoodiane diventate icone americane: da Cary Grant a Henry Fonda, da Montgomery Clift a Rock Hudson, Paul Newman e Robert Redford. Un nuovo appuntamento è alle porte: giovedì 2 febbraio alle ore 15.30, presso la Bibliomediateca Mario Gromo di Via Matilde Serao 8/A a Torino, verrà proiettato il film “La gatta sul tetto che scotta. Diretto da Richard Brooks, il film è del 1958 ed è ispirato all’omonimo dramma teatrale di Tennessee Williams. L’icona del giorno è Paul Neuman che, nei panni di Brick Pollitt, è protagonista del film insieme a Elizabeth Taylor, “Maggie la Gatta” Pollitt. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti con la tessera (gratuita) della Bibliomediateca.

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Prossima proiezione

Giovedì 16 febbraio 2017 ore 15.30

“La Stangata”, regia di George R. Hill

Conoscere il Regio dietro le quinte

Un viaggio alla scoperta dei mestieri, dei segreti, delle passioni, dei talenti

Mercoledì 1 febbraio alle ore 18.30 al Piccolo Regio Puccini, il Regio presenta, in anteprima assolutaIl Teatro Regio dietro le quinte, il documentario realizzato dal Touring Club Italiano in collaborazione con National Geographic Traveler. Il Regio festeggia così il compleanno di Bohème a 121 anni dalla prima esecuzione assoluta dell’opera di Giacomo Puccini, andata in scena a Torino il 1° febbraio 1896.

regio 2

Le riprese sono state realizzate in occasione delle prove della Bohème, titolo scelto per inaugurare la Stagione d’Opera 2016-2017, con la direzione di Gianandrea Noseda, la regia di Àlex Ollé, regista de La Fura dels BausIntesa Sanpaolo – Socio Fondatore del Teatro – è il partner del nuovo allestimento realizzato da Amici del Regio in collaborazione con Alcantara. Protagonisti del documentario: lo staff, i comparti artistici e tecnici del Teatro e tutti gli interpreti de La bohème, che con grande passione ed entusiasmo hanno raccontato di sé e mostrato il proprio lavoro. Un viaggio alla scoperta dei mestieri, dei segreti, delle passioni e dei talenti che rendono il Teatro Regio di Torino una eccellenza della lirica in Italia e nel mondo. Un patrimonio inestimabile: la Stagione d’Opera e di Balletto, la Stagione di concerti lirico-sinfonici e il fitto programma di attività per le Scuole che coinvolge bambini e ragazzi dai tre ai diciotto anni con nuovi spettacoli, visite guidate, laboratori creativi, programmi interdisciplinari e la scuola del Coro di voci bianche.

tosca regio teatro

E ancora, la qualità artistica e produttiva in crescita costante, come testimoniano le tournée, le coproduzioni con alcune delle maggiori istituzioni europee, i numerosi dvd di cui è protagonista, prodotti e realizzati da Rai, ArtHaus, OpusArte, Unitel Classica, le incisioni discografiche per la Deutsche Grammophon, Chandos e fonè. Il documentario, scritto e diretto da Mark Perna da un’idea di Isabella Brega, fa parte della collana “In Opera”, che ha già raccontato il Teatro Regio di Parma e il Teatro alla Scala di Milano, ed è una produzione Ginseng Operation e MK Multimedia. Responsabile di produzione è Silvestro Serra, le fotografie sono di Zoe Vincenti. La proiezione è a ingresso libero.

 

(foto: il Torinese)

 

Appello alla ministra dall’Accademia Albertina: “Noi come l’Università”

SABAUDA5Per la dignità della storia della cultura del nostro paese, che vuole cambiare per un definitivo passaggio giuridico e legale delle Accademie in Facoltà autonome di Belle Arti e paritarie in tutto per tutto ed uguali alle nostre Università”,  il direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Salvo Bitonti, rivolge un appello alla ministra all’Istruzione, Valeria Fedeli. All’inaugurazione dell’ anno accademico della prestigiosa istituzione torinese, (che conferisce la laurea Honoris Causa a Giulio Paolini e ai premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo) erano presenti  con la ministra, la sindaca  Appendino e il presidente della Regione, Chiamparino.