CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 696

Oscar Generale sul caso Morgan Freeman

IL PRODUTTORE ORIGINARIO DEL CANAVESE PARLA DELLE ACCUSE MOSSE CONTRO L’ATTORE

Oscar Generale, produttore cinematografico di fama internazionale (originario di San Giorgio Canavese, ma residente negli Stati Uniti da oltre vent’anni), ha appena iniziato le riprese del suo nuovo film “The Poison Rose” diretto dal regista e sceneggiatore George Gallo (autore di script di titoli cult come “Bad Boys”). Una grande produzione che vede coinvolto un cast d’eccellenza con attori del calibro di Morgan FreemanJohn TravoltaForest Whitaker e Famke Janssen. Proprio Freeman, nelle ultime ore, è finito nell’occhio del ciclone dopo che otto donne l’hanno accusato di molestie sessuali. Oscar Generale, direttamente dal set dove sta lavorando al fianco dell’attore premio Oscar dichiara: “Morgan è un’icona mondiale, non ha violentato nessuno. Se ha fatto degli apprezzamenti, non ci sarà stata sicuramente l’intenzione di offendere qualcuno. Credo che sia sempre meglio pensarci due volte prima di accusare qualcuno e distruggere una carriera, un’immagine costruita in una vita, senza che ci sia stata una sentenza di un giudice. Sono felice di averlo nel mio film e spero che questa sia l’inizio di una bella collaborazione”.

Sito Oscar Generale: https://www.oscargeneraleproductions.com/

Espressioni multiformi

FINO AL 9 GIUGNO

Una trentina i pezzi esposti, eseguiti in genere con le tecniche più classiche e varie che vanno dall’olio all’acrilico alla grafica al pastello o all’acquerello. Per spingersi, in alcuni casi, a sperimentazioni avventurose, dove segno e colore intervengono con minore incisività per assecondare il bisogno di esprimere – attraverso linguaggi innovativi – idee e concetti più che forme e immagini di rigida scolarità. “Espressioni multiformi” è, dunque, il titolo perfetto per la piacevole collettiva di fine anno scolastico del Laboratorio di Disegno e Pittura “La Scuoletta” (il termine è affettuoso e non certo riduttivo), condotto da oltre vent’anni dal pittore, di forte tempra artistica e consolidate capacità didattiche, Franco Raga. La mostra-saggio è ospitata, fino al prossimo 9 giugno, presso l’Associazione Artistico Culturale “TeArt” al civico 14 di via Giotto a Torino. Dieci le firme presenti in parete, con una maggioranza decisamente “bulgara” di allieve (ben nove) rispetto all’unico allievo e allo stesso Maestro, presente con due opere di recente produzione. “Alla nostra ‘Scuoletta’ partecipano amiche e amici – racconta lo stesso Raga – uniti da una comune passione per l’arte e legati in un sodalizio piacevolmente collaborativo, dove ciascuno si colloca secondo le proprie linee personali e per approfondire le proprie attitudini espressive, insieme alle tecniche più adatte ad esprimerle”. Un clima di piacevole intimità e collaborazione, espresso con segno nitido e certosina ricerca del particolare, che troviamo ben espresso nell’olio su tavola titolato proprio “La Scuoletta” a firma di Maria Vittoria Crosazzo. Interessante anche il percorso artistico e mentale che può leggersi nelle due opere realizzate da Valentina Miola (laurea in Lettere moderne ad indirizzo artistico) che passa dalla rigorosa natura morta di “Arance”, realizzata nel 2016 con la rinascimentale tecnica delle perfette velature cromatiche, agli odierni “Manifesti Western” in cui si respira la forte attrazione per un linguaggio pop che potrebbe riservare interessanti future evoluzioni. Più ancorati al richiamo di un figurativo che ben evidenzia i valori di segno e colore- sapientemente trasmessi dal Maestro, ma qualche volta elusi da guizzi improvvisi e fuori riga che non stonano e caratterizzano anzi personalità di spiccata piacevolezza – sono invece i disegni di Rosalinda Guida, così come i delicati pastelli e gli acquerelli (banco di prova difficoltoso ma convincente) realizzati da Carla Guidi o le singolari seducenti figure femminili di Maria Gangemi, accanto alla vivace inedita quotidianità di Romana Morra. Di solida e composita intensità è ancora la poetica immagine di padre e figlia, stretti in un caloroso abbraccio fra rocce e mare di Sardegna, presentata da Anna Maria Raga, pittrice dal pennello ben piantato a terra, a differenza di Valentina Giarlotto che nel suo “Dillo alla luna” ci fa volare in mondi fantastici dai colori prorompenti e dirompenti che danno corpo e materia a spaesate presenze in cui s’annulla appieno il rito della realtà. Che invece torna a ripresentarsi con marcate accentuazioni di colore nell’opera di Matteo Marinacci, per assumere connotazioni di metafisiche spazialità (attente a certa pittura realista d’Oltreoceano) negli inquietanti dipinti di Loredana Vergini. A chiudere la rassegna sono infine due quadri del Maestro Franco Raga. Quadri recenti e assolutamente “nuovi”. Tecniche miste dove il segno-colore marcatamente espressionista di un tempo cede il passo – quello principale – a collages in cui prevalgono concettuali “trasferimenti di immagine”, con testi manoscritti come quell’“Ars est celare artem” (da Orazio: “L’arte consiste nel nascondere l’arte”), che in “Sedimenti del tempo” svela la ricerca dell’artista tesa a dissimulare piuttosto che a ostentare, in una narrazione che diventa personalissima e visionaria espressione di onirici “luoghi” dell’anima sfuggenti alla concretezza del reale. E anche questo é un bell’insegnamento impartito da Raga ai suoi allievi.

Gianni Milani

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“Espressioni multiformi”

Associazione Culturale “TeArt”, via Giotto 14, Torino; tel. 011/6966422

Fino al 9 giugno -Orari: mart. – sab. 17/19

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Foto

– Franco Raga: “Sedimenti del tempo”, tecnica mista, 2018
– Maria Vittoria Crosazzo: “La Scuoletta”, olio su tavola, 2018
– Valentina Miola: “Arance”, olio su tela, 2016
– Franco Raga al lavoro

 

Porte aperte nelle dimore storiche

Domenica 27 maggio 2018 la Giornata Nazionale ADSI apre le porte di 30 residenze storiche private del Piemonte tra cui castelli, palazzi, ville e giardini

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 A Torino e in provincia si potranno visitare gratuitamente Casa Lajolo a Piossasco, il Castello di La Loggia, il Castello Marchesi Romagnano a Virle Piemonte, il Castello di Marchierù a Villafranca Piemonte, il Castello di Osasco, il Castello di Pavarolo, il Castello di Pralormo, il Castello Provana di Collegno, Palazzotto Juva a Volvera, Palazzo dei Conti Filippa a Castagnole Piemonte, Palazzo Provana di Collegno a Torino e Villa Richelmy a Collegno.

 

L’iniziativa, giunta alla sua ottava edizione, è promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane con l’obiettivo diaprire al pubblico un patrimonio storico, artistico e culturale unico, affascinante e spesso poco conosciuto e sensibilizzare sull’importanza della conservazione e della valorizzazione dei beni culturali privati soggetti a vincolo, la cui tutela è affidata ai singoli proprietari. L’evento rientra nell’ambito della Private Heritage Week, in programma tra il 24 e il 27 maggio con una serie di attività proposte da tutte le organizzazioni europee della European Historic Houses Association – a cui l’ADSI aderisce – per celebrare l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale istituito dall’Unione Europea.Quest’anno la Giornata Nazionale ADSI in Piemonte presenta un’importante collaborazione con il Politecnico di Torino nell’ambito del workshop Il progetto per la valorizzazione delle dimore storiche del Piemonte, attivato per i Corsi di Laurea in Architettura e Design. Sono stati selezionati 28 studenti che hanno approfondito il valore storico-architettonico di alcune dimore del territorio regionale per presentarle direttamente ai partecipanti in occasione dell’apertura straordinaria.La Giornata Nazionale ADSI di domenica 27 maggio 2018 permette ai visitatori di accedere gratuitamente alle dimore storiche aderenti in due fasce orarie, al mattino dalle ore 10 alle ore 13 e al pomeriggio dalle ore 14:30 alle ore 17:30. Per conoscere nel dettaglio le attività organizzate dalle singole dimore (eventi, degustazioni enogastronomiche, concerti, mostre, ecc.), gli orari delle visite guidate e i contatti per le prenotazioni è possibile consultare questo link: http://www.adsi.it/piemonte-2018

 

Di seguito le indicazioni di apertura e i dettagli per prenotare la visita alle dodici dimore storiche in provincia di Torino:

  • Casa Lajolo(via San Vito, 23 10045 – Piossasco TO)

Saranno visitabili gratuitamente il parco, con giardino all’italiana e giardino all’inglese, e il piano terra della villa settecentesca, con visite guidate nel corso di tutta la giornata. Prenotazione non necessaria. Alle 18 concerto del quartetto d’archi Cesar Franck, in collaborazione con il progetto “Le dimore del quartetto”. Saranno presenti gli allievi architetti del Politecnico di Torino con i pannelli illustrativi frutto del Workshop “Il progetto per la valorizzazione delle dimore storiche del Piemonte”.

  • Castello di La Loggia(via della Chiesa, 41 10040 – La Loggia TO)

Saranno visitabili gratuitamente il piano terra del castello al mattino; il parco al pomeriggio. Visite guidate: al castello alle 10:00, 11:00, 12:00 guidate da parte di uno dei proprietari; al parco alle 14:30, 15:30, 16:30 guidate dai dottori Baridon e Varese che presenteranno flora, vegetazione spontanea e alberi ornamentali dal punto di vista agronomico, fitostatico e biologico (fauna e parassiti). Prenotazione obbligatoria esclusivamente via e-mail all’indirizzo visite.castellogalli@gmail.com entro il 26/5 ore 12:00 Alle ore 17:30 concerto per flauto traverso (Roberta Nobile) e chitarra (Gabriele Balzerano). Programma: L. Legnani, M.Giuliani, N. Paganini, F. Carulli. Prenotazione obbligatoria (max 80 posti) entro sabato 26 maggio alle ore 12:00 esclusivamente via email all’indirizzo concerto.castellogalli@gmail.com

  • Castello Marchesi Romagnano(via Portassa, 12 10060 – Virle Piemonte TO)

Saranno visitabili gratuitamente l’appartamento dei Marchesi, le sale settecentesche e ottocentesche e il Giardino dei fiori. Le visite sono guidate con gruppi di massimo 25 persone. E’ necessaria la prenotazione a:castelloromagnano.prenotazioni@gmail.com oppure 349 1339217. Sarà inoltre possibile partecipare nelle cucine ottocentesche del castello a: I racconti del Castello – performance teatrale a cura di Ilenia Speranza – storytelling e attrice di teatro. Per maggiori informazioni su visite ed eventi vedere le pagine Facebook e Instagram del Castello Marchesi Romagnano.

  • Castello di Marchierù(via San Giovanni, 77 10068 – Villafranca Piemonte TO)

Saranno visitabili gratuitamente il parco ottocentesco, la cappella gentilizia e le scuderie settecentesche. Nel parco e sotto il porticato del castello, sarà illustrata da esperti la Mostra di abiti d’epoca. I visitatori saranno accompagnati dagli studenti allievi architetti del Politecnico di Torino con i pannelli illustrativi frutto del workshop “Il progetto per la valorizzazione delle dimore storiche del Piemonte”. In mattinata, nel parco si terrà un concerto della Banda di Santa Cecilia. Sarà inoltre possibile accedere (biglietto 6 euro) alle sale interne del castello duecentesco, guidati ogni ora dai proprietari. Alle ore 13:00, sarà possibile degustare cibi locali nelle scuderie, previa prenotazione al numero 339 4105153 oppure all’indirizzo e-mailsegreteria@castellodimarchieru.it. Nel parco mercatino di prodotti agricoli della Cascina di Borgo Soave. Per maggiori informazioni accedere alla pagina Facebook “Castello di Marchierù”.

  • Castello di Osasco(via al Castello, 10 10060 – Osasco TO)

Saranno visitabili gratuitamente l’elaborato giardino all’italiana e il parco settecentesco opera dell’architetto Benedetto Alfieri. Prenotazione non necessaria. Sarà inoltre possibile accedere, a pagamento (5 euro), ad alcune sale interne.

  • Castello di Pavarolo(via Maestra, 8 10020 – Pavarolo TO)

Saranno visitabili gratuitamente il piano terreno, il primo piano e i locali con soffitti storici del secondo piano. Prenotazione non necessaria. Le visite guidate ai locali del castello avverranno, seguendo l’ordine di arrivo, ogni 30 minuti per gruppi formati da 15 persone. Vietato scattare fotografie ai locali interni. In due locali del castello, appositamente dedicati, saranno visitabili gratuitamente la mostra “Artisti al castello” organizzata dall’Associazione Piemonte Arte e la prima esposizione di opere inedite di Daphne Maugham Casorati di proprietà di cittadini di Pavarolo. In occasione della Giornata ADSI altre iniziative vivacizzeranno Pavarolo, con apertura gratuita del giardino e della casa della famiglia Casorati, del vicino studio/museo di Felice Casorati, del giardino di Villa Enrichetta e di quello della famiglia Aprà. Passeggiate culturali con partenza alle ore 11:00 ed alle ore 15:00 nella piazza del campanile. Possibilità di parcheggio in aree dedicate con servizio navetta per il centro storico con trenino turistico gratuito. Degustazione di menu e prodotti tipici nei rinomati ristoranti del paese. Info aggiuntive sul sito www.comune.pavarolo.to.it, sulla pagina FB del Comune di Pavarolo e tramite la casella mail turismo@comune.pavarolo.to.it

  • Castello di Pralormo(via Umberto I, 26 10040 – Pralormo TO)

Saranno visitabili gratuitamente 14 ambienti all’interno del Castello, organizzati in un percorso museale con visita guidata. Sarà accessibile inoltre il parco, con visita non guidata, sede in aprile del noto appuntamento annuale di ‘Messer Tulipano’. Per altre informazioni consultare il sito www.castellodipralormo.com

  • Castello Provana di Collegno(via Alpignano, 2 10093 – Collegno TO)

Saranno visitabili gratuitamente il parco e le sale interne del piano terreno del castello, il cui impianto medioevale fu più volte rimaneggiato da numerosi architetti fra cui Guarino Guarini e Filippo Juvarra. Prenotazione non necessaria. Presenza del gruppo storico San Lorenzo.

  • Palazzotto Juva(Cascina Pascolo Nuovo 10040 – Volvera TO)

Saranno visitabili gratuitamente il piano terra, il giardino e il cortile del palazzotto costruito nell’800 con torre merlata e campanile con la campana. La prenotazione non è obbligatoria ma gradita via email:arch.lilianacanavesio@gmail.com o ai numeri 011 9850875 o 335 5690121.

  • Palazzo dei Conti Filippa(via Roma, 15 10060 – Castagnole Piemonte TO)

Saranno visitabili gratuitamente il giardino e parti del pian terreno, del seminterrato e del primo piano del palazzo settecentesco. Prenotazione richiesta al 349 3579844 o dariamoscatelli@gmail.com

  • Palazzo Provana di Collegno(via Santa Teresa, 18 – 10121 Torino TO)

Saranno visitabili gratuitamente gli ambienti interni del palazzo, ubicato nel centro di Torino ed edificato su disegno comunemente attribuito al Guarini. Con un accesso esclusivo dallo scalone monumentale si raggiungono i prestigiosi ambienti del piano nobile, riccamente decorati con carattere spiccatamente francese. Possibilità di pranzare nel palazzo, solo su prenotazione all’indirizzo info@ncentertainment.it Alle 15:30 due quartetti d’archi del conservatorio di Torino si esibiranno in concerti di Haydn e Mozart.

  • Villa Richelmy(via Martiri XXX Aprile, 76 10093 – Collegno TO)

Saranno visitabili gratuitamente il parco e alcuni salotti della dimora signorile del XVIII secolo. Tassativamente richiesta la prenotazione al numero 333 5036144 oppure via email a stefanocaraffabraga@yahoo.it

Il Coro del Regio a San Pietroburgo

 

Alessandro Cadario dirige un programma tutto dedicato a Giuseppe Verdi venerdì 25 maggio  ore 19

In occasione del St. Petersburg International Economic Forum – SPIEF 2018 – e nell’ambito delle manifestazioni per il gemellaggio tra le Città di San Pietroburgo e Torino, il Coro del Teatro Regio, istruito da Andrea Secchi, è stato invitato a esibirsi in un concerto al fianco della prestigiosa Orchestra del Teatro Mariinskij. Il concerto, diretto da Alessandro Cadario, è realizzato con il contributo di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore della Fondazione Teatro Regio, e con Banca Intesa Russia, che da sempre affianca il Forum.

Il St. Petersburg International Economic Forum è l’evento di maggior importanza, nel settore economico, in Russia. Dal 1997 si tiene a San Pietroburgo e riunisce, ogni anno, più di 10.000 partecipanti, provenienti da oltre 120 paesi, per trattare e discutere sui temi dell’economia e del nuovo business. A cornice di questo importante Forum si inserisce il concerto diretto da Cadario sul podio dell’Orchestra del Mariinskij con il Coro del Regio. Alessandro Cadario è attualmente Direttore ospite principale dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano. Direttore d’orchestra dal gesto raffinato ed espressivo, si distingue per la presenza carismatica e le sue interpretazioni meditate e convincenti, sia nel repertorio sinfonico sia in quello operistico. Cadario rivolge la sua attenzione anche alla musica contemporanea, che interpreta con particolare dedizione vista la sua duplice natura di direttore e compositore. Giuseppe Verdi, autore profondamente legato al percorso artistico del Coro del Teatro Regio, è il protagonista del concerto. Il programma si apre con i Quattro pezzi sacri per coro e orchestra, scritti nell’ultima decade di attività del compositore, con fini e intenti differenti. Nel 1898 vennero riuniti e pubblicati in un corpus unico dall’editore Giulio Ricordi e da quel momento eseguiti come un ciclo autonomo. I brani sono: Ave MariaStabat Mater,Laudi alla Vergine Maria (su versi tratti dal Canto XXXIII del Paradiso di Dante) e Te Deum; soprano solista: Eugenia Braynova. Il concerto celebra anche il 120° anniversario della prima esecuzione italiana di Stabat MaterLaudi alla Vergine Maria e Te Deum diretta da Arturo Toscanini a Torino il 26 maggio 1898. Si prosegue con la celebre Sinfonia tratta da La forza del destino, un omaggio dovuto a San Pietroburgo, considerato che la prima assoluta dell’opera, nel 1862, ebbe luogo proprio al Teatro Mariinskij. Dall’Otello, penultima opera di Verdi, vengono eseguiti i Ballabili e il Coro “Fuoco di gioia”. Chiudono il programma due pagine tratte da Nabucco, l’opera che consacrò Verdi nell’olimpo dei grandi compositori, ovvero: laSinfonia e il Coro “Gli arredi festivi”. Ancora una volta il Regio, eccellenza italiana di fama internazionale, è chiamato a rappresentare la bellezza e il patrimonio musicale del nostro Paese, nel nome del più grande compositore italiano: Giuseppe Verdi.

Una mostra d’arte in volo

ll concorso, curato dall’Associazione Quasi Quadro e finalizzato alla valorizzazione dell’arte contemporanea, offre ai finalisti per la prima volta la possibilità di esporre le opere in una location unica, la mongolfiera frenata di Borgo Dora. Dal 25 maggio al 17 giugno

 

 

L’Associazione Quasi Quadro presenta la prima edizione del concorso internazionale d’arte contemporanea sopra il cielo di Torino: Air Land 1.0.Finalizzata alla promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea, la manifestazione offre per la prima volta la possibilità di esporre opere d’arte in una location unica al mondo: il Turin Eye, il pallone aerostatico torinese sospeso a 150 metri da terra, che con i suoi 23 metri di diametro è il più grande del mondo.Il tema scelto per quest’anno è “Lo spazio/il vuoto sotto e sopra di noi” che richiama la vertiginosa sensazione generata dal contesto inedito, capace di attivare nuove forme e modalità creative. La prima edizione del concorso ha visto la partecipazione di oltre cinquanta artisti di diversa provenienza e disciplina. Una Giuria multidisciplinare ha selezionato i 7 finalisti del concorso e dato 3 menzioni speciali; tra di loro al primo classificato sarà riservata la mostra personale a cura di Associazione Quasi Quadro. Gli artisti selezionati della prima edizione del concorso Air Land sono Michele Battistuzzi, Carmela Cosco, Andrea Di Lorenzo, Leo Gilardi, Bahar HeidarzadeLui MedinaSophie MuhlmannUriel Schmid-Tellez,Mauro Tozzi, Lishou Xu.L’esposizione dei loro lavori sarà fruibile sia in volo che a terra sul pallone aerostatico dal 25 maggio al 17 giugno. Air Land 1.0 è stato realizzato grazie alla collaborazione con Turin Eye, ottenendo il Patrocinio della Città di Torino ed è stato inserito nel Festival di Fotografi-a-Torino (Fo.To). Il Turin Eye è gestito da Soluzioni Artistiche, società no profit che collabora con professionisti dello spettacolo attivi da più di 10 anni, con un’esperienza maturata a tutto tondo sia in ambito artistico sia nella fornitura di servizi tecnici.

AIR LAND 1.0 25 maggio – 17 giugno 2018

Luogo dell’evento:

Turin Eye

piazza Borgo Dora, 1 – 10152 Torino

(c/o Giardino Card. Pellegrino)

Oggi al cinema

LE TRAME DEI FILM NELLE SALE DI TORINO

A cura di Elio Rabbione

 

A beautiful day – Drammatico. Regia di Lynne Ramsay, con Joaquin Phoenix e Judith Roberts. Un uomo nella cui mente trovano posto ricordi dolorosi, un passato di guerra, una infanzia di abusi, un figlio che si prende cura della madre anziana. Anche un sicario che entra nella vicenda sporca e infelice della figlioletta di un senatore, portata via per essere fatta sprofondare nel buio della prostituzione minorile. Con il viso dolente e con la robusta interpretazione di Phoenix premiato a Cannes quale migliore attore. Il film s’è anche aggiudicato il Palmarès per la migliore sceneggiatura. Durata 95 minuti. (Ambrosio sala 3)

 

Abracadabra – Commedia. Regia di Pablo Berger, con Maribel Verdù, Antonio De La Torre e José Mota. Carmen vive alla periferia di Madrid con suo marito Carlos. È una casalinga devota alla famiglia, mentre lui è un operaio edile e tifoso di calcio, che vive per il Real Madrid. Un giorno, a un matrimonio, il cugino di Carmen, ipnotizzatore amatoriale, dà una dimostrazione. A Carlos. La mattina dopo l’uomo comincia a comportarsi in modo strano, qualcosa è andato storto e adesso è posseduto da uno spirito. Mentre i due cugini cercano di riportarlo alla normalità, Carmen si sente attratta dal suo “nuovo” marito. Durata 96 minuti. (Classico)

 

Al massimo ribasso – Drammatico. Regia di Riccardo Iacopino con Viola Santoretto, Matteo Carlomagno e Alberto Barbi. Diego vive tra i segreti industriali grazie ai quali aziende mafiose vincono gli appalti, tra corruzione e malavita e colletti inamidati, una giovane infermiera, Anita, cerca di rifarsi una vita. Un giorno le loro vite si incrociano. Girato a Torino. Durata 100 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

Arrivano i prof – Commedia. Regia di Ivan Silvestrini, con Claudio Bisio, Maurizio Nichetti e Lino Guanciale. Il liceo si può gloriare di essere il peggiore liceo della nazione: ecco che allora il preside accetta la proposta del provveditore e assume i peggiori insegnanti, nella sfida che dove i migliori hanno fallito, siano i peggiori a ottenere dei risultati. Arrivano sette insegnanti, uno peggio dell’altro, con i loro metodi precisi ma sgangherati, con il loro modo di insegnare bel oltre le righe. Ma per i ragazzi cambierà qualcosa. Durata 100 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Avengers: Infinity War – Fantasy. Regia di Anthony e Joe Russo, con Chris Evans, Robert Downing jr, Zoe Saldana e Chris Pratt. Contro gli eroi (buoni) di Marvel nell’ultimo episodio della saga c’è Thanos (cattivissimo), che grazie al potere delle Gemme dell’Infinito vuole impadronirsi e distruggere circa la metà di questa nostra povera terra. Ecco che allora gli Avangers sentono la necessità di riunirsi e di chiedere pure l’aiuto dei Guardiani della Galassia, insomma tutti insieme appassionatamente per far fuori il fellone. Per la gioia di grandi e bambini ci sono proprio tutti nell’affollato pentolone, Capitan America e Spiderman, la Vedova Nera e Thor, Iron Man e Black Panter. Durata 149 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Benvenuto in Germania – Commedia. Regia di Simon Verhoeven, con Senta Berger, Heiner Lauterbach e Florian David Fitz. Un’insegnante di tedesco da poco andata in pensione, due figli ormai adulti, un marito chirurgo ortopedico, un gatto. Un giorno decide di ospitare un rifugiato in cerca di una nuova patria e di un po’ di fortuna: nemmeno a dirlo, il nuovo arrivo metterà a dura prova la vita all’interno della casa, la coabitazione, le giornate, il matrimonio dei due padroni di casa. Durata 116 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

La casa sul mare – Drammatico. Regia di Robert Guédiguian, con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darrousin, Anaïs Demoustier e Jacques Boudet. Una casa affacciata sul mare, poco fuori Marsiglia, due fratelli con la sorella vi si ritrovano all’indomani dell’ictus che ha colpito il padre anziano. Uno è un ex sindacalista, aspirante scrittore, con una fidanzata al seguito che ha la metà dei suoi anni, l’altro è rimasto ad abitare nella casa per far andare avanti la trattoria di famiglia, lei è un attrice, trasferita a Parigi per inseguire la sua carriera e lasciarsi alle spalle la perdita della figlia. Altre persone circolano attorno a loro, tutti a fare i conti, un bilancio tra ideali ed emozioni, tra aspirazioni e nostalgie, con un passato più o meno recente, a guardare il piccolo paese che ormai si è svuotato, lasciando le vecchie case agli speculatori, a parlare di politica, tra Macron e Le Pen, a guardare ai figli, anch’essi confusi. Un piccolo gruppo di giovanissimi profughi, senza genitori, obbligherà con il loro arrivo quelle scelte che tutti quanti gli abitanti della “villa” (questo il titolo originale del film), dovranno affrontare. Un film che per buona parte segue un filo di ricordi e di eventuali costruzioni, che comincia inspiegabilmente a sfilacciarsi con un doppio suicidio, che nel finale s’inventa il ritrovamento dei ragazzini venuti dal mare per cogliere senza necessità un racconto dell’oggi che viviamo. Senz’altro ci si aspettava di più. Durata 107 minuti. (Eliseo Rosso)

 

Cosa dirà la gente – Drammatico. Regia di Iram Haq, con Maria Mozhdah. La sedicenne Nisha vive una doppia vita. A casa, in famiglia, è la perfetta figlia pachistana, ma quando esce con gli amici è una normale adolescente norvegese. Quando però il padre sorprende Nisha in intimità con il suo ragazzo, i due mondi della ragazza entrano violentemente in collisione: i suoi stessi genitori la rapiscono per portarla in casa di alcuni parenti in Pachistan. Lì, in un paese in cui non è mai stata prima, Nisha è costretta ad adattarsi alla cultura di suo padre e di sua madre. Durata 106 minuti. (Romano sala 1)

 

Deadpool 2 – Fantasy. Regia di David Leitch, con Ryan Reynolds e Josh Brolin. Ancora i campioni della Marvel, eroismi divertimento e ritmo arrivati al secondo capitolo e successo assicurato. L’ex mercenario Wade si batte contro il cattivo che ha il viso di Brolin, prendendo le difese di Russell, giovane mutante, ribelle alle autorità. Lotte, cattura, prigionia e nuova libertà in un percorso obbligato che dà il via ad un finale da fuochi d’artificio e con una nuova storia già in preparazione. Durata 111 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Ideal, Reposi, The Space, Uci anche V.O.)

 

Dogman – Drammatico. Regia di Matteo Garrone, con Marcello Fonte e Edoardo Pesce. Il regista dell”Imbalsamatore” riscrive a modo suo la vicenda del “canaro”, fatto e fattaccio di cronaca nella Roma degli anni Ottanta, reinventando la figura di Marcello, separato dalla moglie, con una bambina, che vive le sue giornate con il suo mestiere di toelettatore di cani e le angherie del bullo del quartiere. Nell’immagine plumbea della periferia romana, tra case fatiscenti, pozzanghere d’acqua che sembrano invadere perennemente i prati e quelle che qualcuno chiama strade, i soliti incontri all’unico bar, vite all’insegna dell’arte d’arrangiarsi, Marcello è l’uomo mite, insignificante e amico di tutti, tuttavia ricacciato allorché nonostante l’anno di carcere continua a tacere sull’ultima “impresa” del violento Simone. Ma la mitezza nasconde la rivincita, la necessità di dire basta, la ferocia. In questo mondo pasoliniano, dove rispunta un neorealismo caro a De Sica, con i vinti in cerca di riscatto, tutto rimane sospeso, nella stessa solitudine. Una storia che Garrone racconta con precise cadenze, con un ritmo doloroso di inevitabile caduta agli inferi, dove gli unici sprazzi di luce sono gli incontri tra Marcello e la figlia, le loro gite al mare, le immersioni nel blu profondo. In concorso al festival di Cannes, applauditissimo, ha consegnato al protagonista Marcello Fonte il Palmarès per la migliore interpretazione maschile. Durata 102 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo Grande, Lux sala 1, Romano sala 2, The Space, Uci)

 

PB070163.ORF

Escobar – Il fascino del male – Drammatico. Regia di Fernando Leon de Aranoa, con Penelope Cruz e Javier Bardem. Tratto dal libro che Virginia Vallejo, volto un tempo noto della tivù colombiana e oggi donna sotto protezione negli Stati Uniti, ha scritto intorno alla sua relazione con il gran capo della droga tra il 1981 e il 1987, è il resoconto di quegli anni, da un lato l’amante gentile e affascinante, dall’altro il mandante delle uccisioni di magistrati e poliziotti, di politici e di avversari, al fine di una scalata sempre più completa. Durata 105 minuti. (Greenwich sala 3, The Space, Uci)

 

Famiglia allargata – Commedia. Regia di Emmanuel Gillibert, con Louise Bourgoin e Arnaud Ducret. Due vite, due mondi lontanissimi tra loro, che un giorno s’incontrano. Da un lato Antoine, arrivato ormai ai quaranta, tuttora single, eterno ragazzo senza alcuna voglia di crescere e dall’altro Jeanne, i figli al culmine dei suoi pensieri, un’esistenza a crescerli tutta sola: ma lei ha ancora voglia di tanto amore. Durata 105 minuti. (The Space, Uci)

 

Game Night: indovina chi muore stasera? – Commedia drammatica. Regia di John Francis Daley e Jonathan Goldstein, con Rachel McAdams e Jason Bateman. Ogni settimana Annie e Max amano inventare giochi di vario genere per divertire se stessi e gli amici. Il fratello di Max inventa un inaspettato gioco con un rapito, che è il padrone di casa, chi dovrebbe trovarlo e liberarlo: è una finzione o non piuttosto una ingombrante realtà? Durata 100 minuti. (Uci)

 

Hotel Gagarin – Commedia. Regia di Simone Spada, con Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Claudio Amendola e Luca Argentero. Per accaparrarsi i fondi europei, un piccolo produttore s’inventa un film che non si girerà mai. E fugge, dopo aver lasciato la sua troupe, un variopinto gruppo di persone traballante e piene di speranza, a bocca asciutta. Si ritrovano tutti quanti in Armenia, in un’atmosfera non del tutto tranquilla, chiusi nell’hotel che dà il titolo al film. Da leggersi forse come il ritratto forse troppe volte frequentato del cinema italiano, avventuroso e pressapochista: ma sempiterno. Durata 93 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Groucho)

 

L’isola dei cani – Animazione. Regia di Wes Anderson. In un Giappone di epoca futura, il sindaco di una città denominata Megasaki ha ordinato di rinchiudere in un isola deserta e adibita a discarica ogni cane esistente, causa un mistorioso virus che li colpirebbe tutti. Il motivo vero è poter fare affari alla faccia dei simpatici amici dell’uomo. Dovranno intervenire un bambino e la giovane giornalista in erba Tracy a svelare le reali mire del primo cittadino e di tutto quanto il governo. Orso d’argento a Berlino per la miglior regia. Durata 101 minuti. (Reposi, Uci)

 

Loro 1 – Commedia. Regia di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Anna Bonaiuto, Riccardo Scamarcio, Fabrizio Bentivoglio e Kasia Smutniak. “Loro” sono quelli che in forma di gran baraccone con reminiscenze felliniane gravitano nell’universo berlusconiano, vero? tutto falso? opportunamente e malvagiamente esagerato?, uomini e donne in cerca di affermazione, non importa come, importa il quando, subito!, il ragazzo del sud (leggi Tarantini) che recluta ragazze e droga, gli affari poco puliti, gli amici e i nemici, il potere a ogni costo, la politica e i contratti con gli Italiani, le ville e le feste, la volgarità, il rapporto con Veronica: questo e molto altro nel primo capitolo di una vicenda che tutti abbiamo attraversato e che stiamo ancora attraversando. Comunque: primo, un film di cui non si sentiva assolutamente la necessità; secondo, piuttosto deludente, con quella prima parte dove impera il pur bravo Scamarcio, con le sue festicciole e le sue assatanate. Poi Servillo truccatissimo (ma si poteva fare di meglio), che ammaestra il nipotino e fa gli occhi dolci a Veronica, e allora il film ha qualche tocco d’ala. Ma sono davvero pochi. Durata 106 minuti. (Greenwich sala 1, Reposi, Uci)

 

 fotografo: Gianni Fiorito

Loro 2 – Commedia. Regia di Paolo Sorrentino. Il lato umano, a tratti godereccio, a tratti disperato, del ex premier, tutti i riferimenti agli inverni del nostro scontento e alle cronache quotidiane, il matrimonio andato a pezzi, le olgettine e i festini, le biondine più che appetitose e disponibili, l’entourage in cerchia di soldi e di celebrità, le piscine, la gran folla. E poi l’ambiguità, il potere. Tutto con gli occhi dell’autore della “Grande bellezza”. Con la scusa che la seconda parte del film era in uscita in Italia, niente concorso a Cannes, così decretò Thierry Frémaux: ma visto che l’accoppiata – in numero uno e il numero due – ci guadagnerebbe, e Dio solo sa quanto!, non si sarebbe potuto sfrondare e farlo in qualche modo sulla Croisette? Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 1, Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo Blu, F.lli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 3, Reposi, Romano sala 3, The Space, Uci)

 

La mélodie – Drammatico. Regia di Rachid Hami, con Kad Merad, Jean-Luc Vincent e Samir Guesmi. Simon è un famoso musicista ormai disilluso, arriva in una scuola alle porte di Parigi per dare lezioni di violino. I suoi metodi d’insegnamento piuttosto rigidi non facilitano i rapporti con gli allievi problematici. Tra di loro c’è Arnold, un timido studente affascinato dal violino che scopre di avere una forte predisposizione per lo strumento. Grazie al talento di Arnold, Simon riscopre a poco a poco le gioie della musica. Riuscirà a ritrovare l’energia necessaria per superare gli ostacoli e mantenere la promessa di portare i bambini a suonare alla Filarmonica di Parigi?Durata 102 minuti. (Eliseo Rosso)

 

Mektoub, my love – Canto Uno – Commedia drammatica. Regia di Abdellatif Kechiche, con Ophélie Bau e Shaïn Boumedine. Sulla costa sud della Francia, dalle parti di Sète, cin una vena decisamente autobiografica, l’adolescenza di Amin, franco-tunisino, negli anni che non hanno ancora concepito al loro interno l’integralismo, le velleità e i sogni di sceneggiatore futuro, le sue vacanze estive e i nuovi rapporti con la famiglia e con gli amici, le immagini del tutto svelate, i corpi femminili e i primissimi piani, l’erotismo immediato, il sole e la luce, gli sguardi insistiti sugli amplessi, la sensualità che prepotente serpeggia lungo tutto il film. Durata 176 minuti. (Massimo sala 1, Massimo sala2 V.O., Reposi)

 

Montparnasse singolare femminile – Commedia. Regia di Léonor Serraille, con Laetitia Dosch e Grégoire Monsaingeon. Un gatto sotto il braccio, tante porte sbattute in faccia, neanche il becco di un quattrino in tasca: questa è Paula, trentunenne, di ritorno a Parigi, dopo una lunga assenza in Messico, con la sorpresa che il suo ex, il fotografo Joachim, con cui ha condiviso dieci anni di vita, non ne vuole più sapere di lei,. Incuriosita dalle tante persone che incontra, tra lavori precari e piccoli guai, ha una sola certezza: ricominciare daccapo, sempre con entusiasmo e allegria, reinventandosi una nuova vita. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Parigi a piedi nudi – Commedia. Diretto e interpretato da Fiona Gordon e Dominique Abel, con Emmanuelle Riva. Attori e autori pressoché sconosciuti da noi, lei canadese e lui belga, descrivono per lo scherma l’avventura di lei, bibliotecaria in un piccolo e sperduto paesino del suo grande e a tratti “inospitale” paese, “scesa giù” a Parigi alla ricerca della vecchia zia Marta. Che non si trova, è scomparsa!, con tutto quel che ne può derivare ad una sprovvedutissima straniera nella tentacolare ville lumière. Quando non cade nella Senna, incontra Dom, un fior fiore di clochard, gentile e ammodo, che è anche capace di innamorarsi di lei e di inseguirla per i boulevards e per le piccole stradine. Divertimento e gag a volontà. Durata 84 minuti. (Nazionale sala 1)

 

Show Dogs – Avventura. Regia di Raja Gosnell. C’è un umano, Frank, e c’è un rottweiler, Max (cui dà voce Giampaolo Morelli), agenti Fbi, entrambi decisi a far luce sul rapimento di un cucciolo panda. Una squadra di doppiatori all’opera, da Barbara D’Urso a Cristiano MalGioglio, da Lino Guanciale a Nino Frassica, da Marco Bocci a Francesca Neri ad Ale e Franz. Durata 92 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Solo – A Star Wars Story – Fantascienza. Regia di Ron Howard, con con Alden Ehrenreich, Donald Glover, Paul Bettany e Woody Harrelson. La giovinezza di Han Solo, del personaggio che abbiamo conosciuto con Harrison Ford, dei suoi primi passi attraverso la Galassia, già in compagnia di Chewbecca e con gli insegnamenti, dal furto alla truffa, del criminale di nome Beckett. Con questi Solo dà il via alla propria fortuna, la prima battaglia sarà con il giocatore d’azzardo Calrissian. Durata 135 minuti. (Massaua, Ideal,Kux sala 2, Reposi, The Space anche V. 3D, Uci anche V.O.)

25 anni di Lingotto Musica

All’Hotel NH Lingotto il neoeletto Presidente Giuseppe Proto  e il Direttore Artistico Francesca Gentile Camerana hanno presentato la stagione 2018-2019 di Lingotto Musica.

 

La stagione di concerti 2018-2019 di Lingotto Musica segna l’ingresso nel  venticinquesimo anno di vita dell’Auditorium «Giovanni Agnelli» di Torino e con esso il venticinquesimo anno della rassegna dei  Concerti del Lingotto. In questo quarto di secolo l’Associazione ha inserito nella propria programmazione oltre 300 concerti che hanno visto la partecipazione delle massime formazioni e dei più celebri direttori e solisti presenti sulla scena mondiale (vd. elenco allegato), raggiungendo circa 400.000 spettatori complessivi e conquistando un bacino stabile di circa 1200 abbonati. Come di consueto la stagione si articola in  nove appuntamenti che si svolgono presso l’ Auditorium «Giovanni Agnelli» di Torino (Via Nizza 280) con inizio alle 20.30. Si inaugura giovedì 11 ottobre 2018 con l’esordio di  Frieder Bernius e della  Hofkapelle Stuttgart interpreti della  Missa Solemnis di Beethoven, capolavoro per la prima volta presente nella programmazione di Lingotto Musica; si chiude giovedì 2 maggio 2019 con l’atteso ritorno dei  Berliner Philharmoniker, diretti da  Daniel Harding, per celebrare, venticinque anni dopo, il memorabile concerto della formazione tedesca, allora diretta da Claudio Abbado, che battezzò la nascita della rassegna. Nove grandi formazioni e molti direttori e solisti d’eccezione per una nuova stagione di concerti che spazia da Vivaldi a Britten, con una particolare attenzione al grande repertorio per violino e orchestra con i Concerti di Čajkovskij, Mendelssohn, Mozart e le Quattro stagioni di Vivaldi.  Tra i tratti distintivi della stagione spiccano inoltre i ritorni dei  12 Violoncellisti dei Berliner Philharmoniker, della Mahler Chamber Orchestra per la prima volta con il violinista e direttore  Pekka Kuusisto, della  Kremerata Baltica con  Gidon Kremer e  Mario Brunello. Esordiscono inoltre al Lingotto  il violinista  Leonidas Kavakos, solista e direttore sul podio della  Chamber Orchestra of Europe, la  Kammerakademie Potsdam diretta dal torinese  Antonello Manacorda, la  Gürzenich-Orchester Köln e  François-Xavier Roth, nonché l’ensemble barocco  Forma Antiqva insieme al suo direttore  Aarón Zapico. Oltre ai già citati, arricchiscono il cartellone la violinista  Isabelle Faust e il violoncellista  Maximilian Hornung, senza dimenticare il cast vocale della  Missa Solemnis costituito da Johanna Winkel,  Sophie Harmsen,  Sebastian Kohlhepp e  Arttu KatajaLa campagna  abbonamenti prende il via il 4 giugno per i rinnovi e il 3 luglio per le nuove adesioni, e si protrae fino al 7 ottobre; i prezzi degli abbonamenti restano invariati e  sono compresi tra i 190 e i 425 euro, mentre i biglietti per i singoli concerti variano da 20 a 54 euro, ad eccezione del concerto dei Berliner Philharmoniker con biglietti in vendita, da marzo in avanti, a prezzi compresi tra 55 e 150 euro. Prezzi speciali invece per i giovani al di sotto dei trent’anni, con abbonamenti a 83 euro e biglietti dei singoli concerti a 13 euro. Si rinnova inoltre l’accordo con il Teatro Stabile con prezzi scontati sull’acquisto dei biglietti dei singoli appuntamenti per i reciproci pubblici.  Come in passato la stagione vede inoltre Lingotto Musica impegnata sul fronte della formazione del pubblico e della divulgazione con 2  conferenze introduttive ai concerti tenute da  Giorgio Pestelli e  Antonio Rostagno, nonché un eccezionale incontro con il direttore d’orchestra Antonello Manacorda e il giornalista  Alberto Mattioli che insieme presenteranno il concerto del 26 marzo 2019.

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Parallelamente a  I Concerti del Lingotto prosegue  Lingotto Giovani, la rassegna cameristica composta da sei concerti dedicati ai migliori talenti emersi negli ultimi anni nei concorsi internazionali più prestigiosi, all’interno della quale quest’anno svetta il recital del pianista croato  Ivan Krpan, recente vincitore dell’edizione 2017 del Concorso Pianistico «Ferruccio Busoni» di Bolzano e interprete di musiche di Beethoven e Liszt. Il cartellone si completa con  Alexander Gadjiev (Premio Venezia 2015) e  Zoltán Fejérvári (Borletti Buitoni Trust Fellowship nel 2016 e Concours Musical International de Montréal nel 2017) per altri due recital pianistici, e le formazioni da camera  Trio Gaon (Premio Trio di Trieste 2017),  Trio Marinucci – Cardelli – Magnani (è andato a Maura Marinucci il Premio Giubergia 2016) e il Duo formato dalla violinista  Suyeong Kang e il violoncellista  Paolo Bonomini, vincitore del Bach-Wettbewerb di Lipsia nel 2016. Grazie al rinnovato accordo con l’Università di Torino tutti i concerti della rassegna saranno preceduti da una guida all’ascolto a cura dei migliori studenti del corso di laurea in DAMS. I prezzi variano dai 5 ai 10 euro, ma l’ingresso è come sempre gratuito per gli abbonati dei Concerti del Lingotto, le scuole e i possessori di Pass60. I concerti si svolgono presso la Sala 500 del Lingotto con inizio alle 20.30.  Legata alla programmazione concertistica, Lingotto Musica ripropone inoltre l’iniziativa intitolata  Scrivere di musica dal vivo, un  concorso a premi di critica musicale destinato al pubblico di età compresa tra i 14 e i 26 anni, finalizzato a stimolare nei giovani la riflessione sull’ascolto di musica d’arte dal vivo.  Sul versante “educational” si rinnovano i cicli di incontri dedicati agli studenti e intitolati  Lingotto per le scuole. Nell’arco di tre giornate, tra gennaio e febbraio,  Antonio Rostagno, docente presso La Sapienza Università di Roma, inquadrerà la figura di Igor Stravinskij e il periodo delle Avanguardie Storiche con appuntamenti, pensati per i ragazzi delle scuole superiori ma aperti a tutti gli appassionati, che si svolgono in Sala Londra alle 11. Per la prima volta, inoltre, l’Associazione entra nelle scuole elementari con l’iniziativa  Ogni canto vale: in occasione del Carnevale Lingotto Musica proporrà di accogliere la musica nelle classi, dove esperti maestri di coro aiuteranno i bambini a (tra)vestirla con il suono delle loro voci e preparare un concerto finale, in programma in Sala Cinquecento il 26 febbraio 2019, insieme ai  Piccoli Cantori di Torino diretti da  Carlo Pavese

Per finire, un’inedita collaborazione con la De Sono Associazione con la Musica porterà tra ottobre e dicembre sul palco dell’Auditorium Antonio Vivaldi di Torino i migliori allievi delle masterclass per strumentisti ad arco organizzate dall’Associazione torinese e tenute da Alessandro Moccia (violino), Simone Briatore (viola) e Thomas Demenga (violoncello). Una mini rassegna di due concerti intitolati  (as)saggi musicali, per sottolineare l’aderenza dell’iniziativa al mondo della didattica, la natura breve degli appuntamenti (2 concerti di soli 45 minuti senza intervallo), senza dimenticare i prodotti che per l’occasione saranno gentilmente offerti dagli sponsor dell’Associazione che operano nel settore food & beverage. 

Il Premio Calvino a Filippo Tapparelli

 

 Filippo Tapparelli è il vincitore della XXXI edizione del Premio Italo Calvino con il romanzo L’inverno di Giona. Una prima menzione speciale della Giuria va ad Adil Bellafqih, per Il Grande Vuoto, e una seconda menzione a Riccardo Luraschi, per Il Faraone. La “speciale menzione Treccani” è stata assegnata a Giulio Nardo, per Sinfonia delle nuvole

 

Il romanzo vincitore e le menzioni speciali sono stati proclamati martedì 22 maggio al Circolo dei lettori di Torino dai giurati Teresa Ciabatti, Luca Doninelli, Maria Teresa Giaveri, Vanni Santoni e Mariapia Veladiano, e da Massimo Bray, Direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana.

 

La Giuria ha deciso di assegnare il Premio a L’inverno di Giona di Filippo Tapparelli «per la sua grande forza visionaria: nel testo, con stile rarefatto, un allucinato mondo mentale si trasforma in un mondo fisico insieme minuziosamente reale e sottilmente simbolico. Un potente e struggente giallo analitico in cui la verità si sfrangia in tanti rivoli, toccando i temi della colpa, del castigo, del bisogno umano di riconoscimento.»

 

Queste, invece, le motivazioni delle due menzioni speciali della Giuria:

 

La prima, a Il Grande Vuoto di Adil Bellafqih, «per l’originale capacità di mescolare tra loro generi diversi come il noir e la distopia, con un suggestivo uso di cliché e di citazioni provenienti da un immaginario visivo squisitamente contemporaneo. E, in modo obliquo, il romanzo e il suo giovane autore gettano sull’oggi un perturbante e pungente sguardo radicale.»  

La seconda, a Il Faraone di Riccardo Luraschi, «un’estesa e impeccabile costruzione narrativa chiaramente ispirata alle vicende italiane degli ultimi venticinque anni e al loro ancora non tramontato protagonista. La non facile materia è affrontata in un’inedita prospettiva, con un’eccellente scrittura dall’amplissima e perfettamente dominata tastiera di registri e di lessici.»

La speciale menzione Treccani è stata assegnata a Sinfonia delle nuvole di Giulio Nardo «per la capacità di trovare nella linearità e nella precisione una personale cifra di libertà, attraverso l’adozione di una lingua che piegandosi allo svolgersi del racconto, lontana dalla tentazione di virtuosismi ma allo stesso tempo mai placida, rimane creativa e imprevedibile, capace, attraverso un’accorta differenziazione dei registri lessicali, di portare il lettore dentro il romanzo accompagnandone la lettura in un equilibrio dinamico fra trama e parola.»

 

Filippo Tapparelli (1974, Verona), ha studiato letteratura inglese e russa presso l’Università di Verona. È impiegato in un’azienda metalmeccanica veneta. Ha letto molto e non ha frequentato scuole di scrittura. Per il suo romanzo si è ispirato ai paesaggi montani a lui familiari della Lessinia e all’umanità di Castiglione delle Stiviere. Ammira Carver e ha pubblicato in antologie vari racconti di psicologia noir.

 

Adil Bellafqih è nato nel 1991 a Sassuolo dove vive. Dopo un triennio concluso su Stephen King, ha da poco conseguito la laurea magistrale in Filosofia a Parma con una tesi sull’origine della pulsione creativa, ispirata a Nietzsche e a Jung. Già nostro finalista alla XXIX edizione con Baratro, ha pubblicato numerosi racconti partecipando a vari concorsi letterari. Ribadisce l’intenzione di voler vivere di scrittura.

 

Riccardo Luraschi (Piacenza, 1960), laureato in Scienze Politiche alla Statale di Milano, ha svolto per vent’anni attività di pubblicitario per “Il Sole 24ore”, grazie alla quale ha potuto conoscere da vicino il mondo aziendale italiano. Attualmente opera come freelance. Ha una lunga pratica di scrittura alle spalle, rimasta però sempre privata. Tra i suoi maestri Manzoni, Gadda, Parise, Arbasino.

 

Giulio Nardo è nato a Padova nel 1992. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, si è laureato in Filologia Moderna a Padova sulla lingua di Arrigo Boito. Non ha frequentato scuole di scrittura. Ha letto molto, soprattutto classici francesi e tedeschi. Sinfonia delle nuvole è in assoluto il suo primo romanzo. Nutre particolare interesse per il teatro per il quale ha scritto testi da quando aveva sedici anni che oggi, però, vuole dimenticare.

Il Premio Italo Calvino è stato fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, per iniziativa di un gruppo di estimatori e di amici dello scrittore, tra cui Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, Cesare Segre, Massimo Mila. Ideatrice del Premio e sua animatrice e Presidente fino al 2010 è stata Delia Frigessi, studiosa della cultura italiana tra Ottocento e Novecento. Il Premio, giunto alla sua trentunesima edizione, segnala e premia opere prime inedite di narrativa.

 

 

Motivazioni della giuria sul sito del Premio (www.premiocalvino.it) e sul sito della rivista L’Indice dei Libri del Mese www.lindiceonline.com)

 

Le migrazioni tra De Amicis e Conrad

In scena al teatro Gobetti. Ai due estremi confini del bene e del male


“Cuore”. Questo il fil rouge che unisce i due estremi del viaggio, ai confini del bene ed a quelli del male, in scena dal 22 maggio al 10 giugno prossimo al teatro Gobetti, per la regia di Gabriele Vacis, nello spettacolo dal titolo “Cuore/Tenebra- Migrazioni tra De Amicis e Conrad”. L’adattamento drammaturgico è dello stesso regista Gabriele Vacis, i luminismi e lo stile di Roberto Tarasco, pedagogia dell’azione di Barbara Bonriposi. Vacis ha chiesto ad alcuni giovani attori di imparare a memoria alcune pagine del libro “Cuore”, dal quale sono stati estratti temi come l’appartenenza, la lealtà, l’amicizia, le grandi tematiche di sempre, elaborate in modo semplice ed elementare, come è stato capace di fare De Amicis. Questo spettacolo rappresenta una tappa di un percorso iniziato molto tempo fa, a partire da laboratori attivati dapprima con gli studenti, poi con gli immigrati, gli utenti dei servizi di salute mentale e persone di ogni tipo. Gabriele Vacis riesce a mettere in scena la nostra Italia vista dall’angolo di visuale degli immigrati che, da secoli, approdano sulle nostre terre, in un perfetto bilanciamento tra bene e male, quali estremi del sentire umano nei confronti del diverso. In scena attori di talento come Jurij Ferrini e Francesco Giorda, accanto agli studenti di sei classi di scuole superiori torinesi coinvolte, insieme a personalità intellettuali del calibro di Nicola Lagioia e Mauro Berruti, Aldo Cazzullo, Alessandro D’Avena, il giornalista Domenico Quirico, suor Giuliana Galli, l’attrice Lella Costa, il filosofo Maurizio Ferraris e Benedetta Tobagi. Nella serata per la critica di lunedì 21 maggio scorso è intervenuto come maestro il docente Mauro Berruti e gli allievi del libro Cuore erano i ragazzi della seconda liceo Artistico di Torino.

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il romanzo Cuore fu composto da De Amicis ed uscì, pubblicato dalla casa editrice Treves, il 17 ottobre 1886, ottenendo subito un notevole successo per la sua forte matrice pedagogica, capace di celebrare l’unione sociale ed i valori nazionali che erano emersi dal recente Risorgimento. De Amicis era uno scrittore già apprezzato per i suoi racconti, le inchieste giornalistiche ed i resoconti di viaggi. l libro risultò subito uno spaccato di una piccola Italia fatta di eroismo, piccoli sentimenti, amor di patria, rispetto per le istituzioni ed i genitori. Strutturato in forma di diario, ha per protagonista l’alunno Enrico Bottini, che annota quotidianamente i fatti salienti, i racconti mensili del maestro e gli insegnamenti morali dei genitori. Ne emergono figure memorabili, quali la maestrina dalla penna rossa, il perfido Franti, il generoso Garrone, il “piccolo scrivano fiorentino”, la “piccola vedetta lombarda” ed il “tamburino sardo”. “Cuore di tenebra” di Conrad, invece, è un romanzo a puntate che venne pubblicato nel 1899 sul “Blackwood’s Magazine”, risultando uno dei suoi lavori più profondi. Un romanzo che ha al centro antipodi ed essenzialità del mondo, che non può essere più simile e vicina. Si tratta di un racconto nel racconto, grande esempio di metanarrativita’, incentrato su di un lungo viaggio del passato verso l’Africa, effettuato da uno dei cinque membri dell’equipaggio, nell’attesa della marea propizia per partire. La storia raccontata da Conrad non è semplicemente un viaggio reale e storicamente delineato, con lo scopo preciso del commercio dell’avorio; riguarda il mistero che avvolge l’animo umano e diventa, così, un viaggio all’interno della coscienza, il percorso dell’uomo civilizzato che, allontanato dalla civiltà, scopre come nel fondo del suo animo egli sia più selvaggio ed istintivo che razionale, capace di dimostrarsi più crudele dei nativi, non ancora interessati dalla civilizzazione.

 

Mara Martellotta

Music Tales, la musica al servizio della gente

Racconti, curiosità ed eventi
Oggi su Youtube ho spulciato tra i brani  Hip Hop e tutte le sue derivazioni e sono rimasta colpita da un brano…quindi vorrei parlarvi di un certo Gil Scott – Heron. Figlio del dopoguerra USA con una madre libraia ed un padre di origine giamaicana, totalmente assente, che fu il primo giocatore nero del Celtic Glasgow, Gil crebbe con la nonna divorando libri e canzoni afroamericane, conobbe l’Africa declamata dei Last Poets ed un amico inseparabile durante i migliori anni della sua discografia: il polistrumentista Brian Jackson che suonava mentre Gil traduceva in canzoni le sue poesie su una America piena di difetti e razzismo, con un’ironia spesso incompresa. Gil ha flirtato con molti generi: sul, reggae, addirittura con l’acid jazz ed un bizzarro funk cosmico…ebbe successo appunto con The Bottle (che vi invito ad andare ad ascoltare) un brano per le discoteche di tutto il mondo. Prima della fine della sua vita, nell’anno di Barack Obama, il 2008, Richard Russel gli fece incidere un album testamento, tra l’altro bellissimo “I’m not here”.Tutti pensavano che sarebbe stata la “resurrezione”, che Gil avrebbe inciso gli ultimi suoi dischi come Johnny Cash a fine carriera, ma le sue dipendenze lo avevano troppo consumato ed un giorno a fine maggio del 2011 ci lasciò. Le vie del pre-rap sono infinite…un’altra perla tolta alla musica.
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Chiara De Carlo
Scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!  Filotea info & prenotazioni al numero 011.5212041
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Chiara vi segnala i tre eventi da lei scelti per la settimana…mancare sarebbe un sacrilegio!