Torna anche quest’anno il consueto appuntamento con TOO SHORT TO WAIT, la rassegna dedicata ai cortometraggi realizzati nel 2019 in Piemonte che anticipa la 19ª edizione del Glocal Film Festival (12-16 marzo, Cinema Massimo MNC) portando in sala 94 iscritti alla sezione competitiva Spazio Piemonte e i 9 partecipanti al contest Torino Factory, per un totale di 103 opere brevi
Da giovedì 6 a domenica 9 febbraio al Il Movie (Via Cagliari 40/e, Torino), la quattro-giorni darà la possibilità ai giovani registi di confrontarsi con il grande schermo e al pubblico di sentirsi parte attiva dell’evento attraverso il proprio voto. Quest’ultimo contribuirà alla selezione di 5 corti che approderanno al festival di marzo, mentre saranno 15 i titoli selezionati dalle curatrici di Spazio Piemonte Chiara Pellegrini e Roberta Pozza.
In palio per i 20 finalisti il PREMIO TORÈT Miglior Cortometraggio (1.500 €), il Premio ODS – Miglior Attore, Premio ODS – Miglior Attrice e Miglior Corto d’Animazione assegnati dalla giuria di professionisti del campo, oltre ai premi speciali dei partner Cinemaitaliano.info, Scuola Holden, Machiavelli Music, Seeyousound International Music Film Festival – Premio Vecosell Miglior Videoclip, il Premio Miglior Corto Scuole e il Premio del Pubblico.
Come sempre i film in programma spaziano tra temi attuali come l’ambiente, l’integrazione e il bullismo, generi e modi d’espressione dall’animazione al documentario, sviluppando la rassegna lungo 13 blocchi di proiezione ognuno con un nome identificativo – ART&CARTOON, ART&MUSIC, COMEDY, DOC, DRAMA, SCHOOL e THRILL&NIGHTMARE.
Il pubblico potrà riconoscere in alcuni lavori anche volti familiari del cinema e dello spettacolo, come il cameo di Leo Gullotta ne Il carnevale della vita di Laura Aimone, l’attrice Carolina Crescentini in Fulmini e saette di Daniele Lince e Marco Berry, illusionista, conduttore e autore televisivo in Confessione di Nicholas Bombana. Non mancano anche regie di autori affermati come X.Y.U. e il videoclip Fumo negli occhi del regista e artista torinese d’adozione Donato Sansone, e La sostanza delle nuvole vede la regia di Remo Schellino, veterano del cinema regionale. Inoltre, 17 corti verranno proposti in anteprima assoluta, mentre molti altri vantano già un ricco palmares o una vita festivaliera spesso di caratura internazionale. Ingresso a ogni proiezione 5 € / Ridotto 3 € under12 / gratuito per i soci Piemonte Movie.
Completano il programma gli appuntamenti CORSI CORTI. PICCOLE STORIE DI CINEMA tenuti da diverse tipologie di professionisti del cinema e dell’audiovisivo per condividere la propria esperienza e visione, svelare aneddoti e consigli di insider esperti, a coloro che vogliono seguire questo percorso artistico e lavorativo. Le brevi masterclass di quest’anno, ogni giorno alle 21.30, sono affidate al collettivo NERDO (giovedì 6), alla casa di produzione ZENIT ARTI AUDIOVISIVE con il progetto Flashback (venerdì 7), al regista DAVIDE FERRARIO (sabato 8) e al festival di video mapping BRILLO (domenica 9).
TSTW – Glocal Film Festival è organizzato nell’ambito di Torino Città del Cinema 2020 da Associazione Piemonte Movie in sinergia con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, con il contributo di Regione Piemonte e Fondazione Crt, con il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino e la collaborazione del Centro Nazionale del Cortometraggio e Seeyousound International Music Film Festival. Main Partner ODS. Main Sponsor Compagnia dei Caraibi.







Questo è davvero un libro splendido e vi conduce nei meandri della vita dell’americana Dorothy Parker (1893 – 1967). Un’ icona del XX secolo, emblema di fascino, raffinatezza e snobismo intellettuale nella New York degli anni 20 e 30. Fu molte cose: giornalista di grido, scrittrice, poetessa, amica di artisti e del bel mondo dell’epoca. Gaia de Beaumont, più che una biografia, intesse “un romanzo liberamente ispirato alla sua vita” ….e che vita!Doroty nasce con l’altisonante cognome Rothschild e, anche se la sua famiglia non ha connessioni con l’omonima banca, conosce e frequenta tutti i posti alla moda. Dottie o Dot (diminutivi con cui è spesso chiamata) è ancora piccola quando la madre muore e lei pensa che la colpa sia sua perché “nascere ultimogenita da una madre 42enne non ha fatto che procurare alla persona che più amava un problema insolubile”. Il padre si risposa e Dottie entra in guerra con la matrigna, poi finisce in un collegio dove ne combina di tutti i colori. Ama follemente New York “soprattutto quando piove e l’asfalto è bagnato”ed è lì che erige la sua indipendenza. A 21 anni è assunta a Vogue come assistente editoriale: ma ha talento, è geniale ed ambiziosa; così da semplice autrice di didascalie fotografiche ben presto diventa firma di punta. Pubblicherà anche su altre riviste blasonate (come “Vanity Fair” e “Il New Yorker”) costruendosi una brillante carriera. Coltiva l’amicizia con scrittori della levatura di Hemingway, Fitzgerald, Dos Passos; mentre con Robert E. Sherwood fonda e diventa l’anima della cosiddetta Tavola Rotonda (nel mitico Hotel Algonquin), celebre anche come “circolo vizioso” dove si incontrano artisti, intellettuali e giornalisti che miscelano lavoro e divertimento. Dottie firma pezzi ferocemente acuti, in cui brillano autoironia, messa in ridicolo dei suoi fallimentari affari di cuore, ma anche la brillante presa in giro dei rapporti umani e del mondo dorato che frequenta. Minor successo ha nella gestione della vita privata: colleziona 2 aborti, 3 mariti e vari amanti bellissimi, vacui e decisamente più giovani di lei. E’ perennemente pervasa da un senso di angoscia che annega nell’alcol o cerca di annullare con ripetuti tentativi di suicidio. La parabola della sua vita è discendente: gli ultimi anni sono intrisi di povertà (risparmiava per lasciare i suoi beni a Martin Luther King), invecchia presto e male, finisce per allontanarsi da tutto e tutti, si rinchiude in un deprimente albergo per anziane signore, dove viene stroncata da un infarto a 73 anni. Le ceneri del titolo sono quello che resta di lei dopo la cremazione. Dispone che sull’urna venga scritto “Scusate le ceneri”… che nessuno reclamò per ben 21 anni.
Dorothy Parker “Dal diario di una signora di New York” -Astoria- euro14,00
Dorothy Parker “Eccoci qui” -Astoria- euro 15,00


