Oltre 50 metri di “pannelli” illustrati da “Truly Design” diventano pagine cromatiche su cui narrare la storia del “PA.T.CH.” chierese
Mercoledì 10 luglio, ore 17
Chieri (Torino)
La complessiva cifra stilistica è indubbiamente astratta, scomposta in partiture geometriche di nitido rigore e ben chiara comprensione, su cui vanno a dar voce cromie attente e di morbido impatto. In tutto sono 26 pannelli di circa 2×1,8 metri ognuno fatti fluire per un totale di 52 metri in un “unicum” di immagini che, secondo il senso di lettura per cui si sono realizzati, intendono raccontare la storia del luogo dove hanno trovato nuova e congeniale destinazione. Per ammirarli, l’appuntamento è a Chieri, mercoledì 10 luglio, ore 17, presso il “PA.T.CH – Parco Tessile Chierese” (acronimo, in italiano, di “pezza”), parco urbano di 10mila mq., con spazi attrezzati per il gioco e lo sport, che collega il Parco dell’“area Caselli” con il “Parco Tepice del Pellegrino”. E l’opera di cui sopra si parlava è l’installazione artistica realizzata da “Truly Design”, una “crew” di artisti torinesi operanti dal 2003 nel campo del graffitismo, della “street art” e del “murales”, con una produzione (partita da cantieri ferroviari e fabbriche abbandonate) che oggi ha assunto dimensioni vastissime, spazianti dai “murales” su larga scala alle opere di arte “anamorfica”, fino ai campi di basket dipinti, decostruendo forme e spazi e contaminandoli con i colori, attratti da vari linguaggi visivi, in primis dal piacere di operare su campiture di rigorosa astrazione geometrica. Come attestano molte loro opere “abitanti” muri in città, Musei, abitazioni private e sedi aziendali in Italia e in Europa, ma anche a New York, Miami, Hong Kong e Macau, in Cina.
La loro “installazione” artistica presentata a Chieri, mercoledì 10 luglio, è un’opera realizzata sul divisorio tra il nuovo Parco e l’area stralciata dal progetto in fase di progettazione riservata per “accertamenti archeologici”. Il disegno è stato realizzato lavorando su moduli scomponibili, in modo che, una volta completato il Parco, i pannelli possano essere riposizionati all’interno dello stesso. Loro obiettivo: “raccontare la storia del luogo attraverso 5 tematiche”, legate – sul filo conduttore del “blu” – alla storia del luogo, “fino ad una grande ‘toppa’, come simbolo della riqualificazione urbana”: “Blu del Gualdo”, “Arte tessile chierese”, “Memoria storica”, “Abbandono e successiva demolizione del complesso scolastico di via Tana”, “Parco tessile chierese”.
Il progetto dell’opera è del “Comune di Chieri” e si è realizzato in collaborazione con la “Fondazione Chierese per il Tessile e Museo del Tessile” (presieduta da Melanie Zefferino) e con la progettista di “PA.T.CH.”, l’architetta paesaggista Cristina Cassavia.
Il progetto del “PA.T.CH-PArcoTessileCHierese”, inaugurato il 20 settembre del 2023, opera degli architetti Marco Maccagno e Cristina Cassavia, riqualifica a parco pubblico un’area degradata e va ad eliminare un vuoto urbano. Il nome rievoca anche la “memoria storica” del luogo richiamando l’importanza della città di Chieri per l’arte del tessile, nota a livello europeo fin dal Medioevo soprattutto grazie alla produzione del “fustagno” e alla coltivazione dell’“Isactis tinctoria L”., meglio conosciuta come “Gualdo”, le cui foglie imprimevano alle stoffe la particolare colorazione azzurra tipica del jeans.
L’investimento complessivo – fanno sapere i responsabili – è stato di 850mila euro di cui 320mila sono stati finanziati dalla “Fondazione Compagnia di San Paolo”, maggior sostenitore del progetto.
g.m.
Nelle foto: “Truly Design”, alcune immagini dell’Installazione “PA.T.CH.”