CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 51

Il “Parco Tessile Chierese” raccontato a colori

Oltre 50 metri di “pannelli” illustrati da “Truly Design” diventano pagine cromatiche su cui narrare la storia del “PA.T.CH.” chierese

Mercoledì 10 luglio, ore 17

Chieri (Torino)

La complessiva cifra stilistica è indubbiamente astratta, scomposta in partiture geometriche di nitido rigore e ben chiara comprensione, su cui vanno a dar voce cromie attente e di morbido impatto. In tutto sono 26 pannelli di circa 2×1,8 metri ognuno fatti fluire per un totale di 52 metri in un “unicum” di immagini che, secondo il senso di lettura per cui si sono realizzati, intendono raccontare la storia del luogo dove hanno trovato nuova e congeniale destinazione. Per ammirarli, l’appuntamento è a Chieri, mercoledì 10 luglioore 17, presso il PA.T.CH – Parco Tessile Chierese” (acronimo, in italiano, di “pezza”), parco urbano di 10mila mq., con spazi attrezzati per il gioco e lo sport, che collega il Parco dell’“area Caselli” con il “Parco Tepice del Pellegrino”. E l’opera di cui sopra si parlava è l’installazione artistica realizzata da “Truly Design”, una “crew” di artisti torinesi operanti dal 2003 nel campo del graffitismo, della “street art” e del “murales”, con una produzione (partita da cantieri ferroviari e fabbriche abbandonate) che oggi ha assunto dimensioni vastissime, spazianti dai “murales” su larga scala alle opere di arte “anamorfica”, fino ai campi di basket dipinti, decostruendo forme e spazi e contaminandoli con i colori, attratti da vari linguaggi visivi, in primis dal piacere di operare su campiture di rigorosa astrazione geometrica. Come attestano molte loro opere “abitanti” muri in città, Musei, abitazioni private e sedi aziendali in Italia e in Europa, ma anche a New York, Miami, Hong Kong e Macau, in Cina.

La loro “installazione” artistica presentata a Chieri, mercoledì 10 luglio, è un’opera realizzata sul divisorio tra il nuovo Parco e l’area stralciata dal progetto in fase di progettazione riservata per “accertamenti archeologici”. Il disegno è stato realizzato lavorando su moduli scomponibili, in modo che, una volta completato il Parco, i pannelli possano essere riposizionati all’interno dello stesso. Loro obiettivo: “raccontare la storia del luogo attraverso 5 tematiche”, legate – sul filo conduttore del “blu” – alla storia del luogo, “fino ad una grande ‘toppa’, come simbolo della riqualificazione urbana”“Blu del Gualdo”“Arte tessile chierese”“Memoria storica”“Abbandono e successiva demolizione del complesso scolastico di via Tana”“Parco tessile chierese”.

Il progetto dell’opera è del “Comune di Chieri” e si è realizzato in collaborazione con la “Fondazione Chierese per il Tessile e Museo del Tessile” (presieduta da Melanie Zefferino) e con la progettista di “PA.T.CH.”, l’architetta paesaggista Cristina Cassavia.

Il progetto del “PA.T.CH-PArcoTessileCHierese”, inaugurato il 20 settembre del 2023, opera degli architetti Marco Maccagno e Cristina Cassavia, riqualifica a parco pubblico un’area degradata e va ad eliminare un vuoto urbano. Il nome rievoca anche la “memoria storica” del luogo richiamando l’importanza della città di Chieri per l’arte del tessile, nota a livello europeo fin dal Medioevo soprattutto grazie alla produzione del “fustagno” e alla coltivazione dell’“Isactis tinctoria L”., meglio conosciuta come “Gualdo”, le cui foglie imprimevano alle stoffe la particolare colorazione azzurra tipica del jeans.

L’investimento complessivo – fanno sapere i responsabili – è stato di 850mila euro di cui 320mila sono stati finanziati dalla “Fondazione Compagnia di San Paolo”, maggior sostenitore del progetto.

g.m.

Nelle foto: “Truly Design”, alcune immagini dell’Installazione “PA.T.CH.”

“Attraverso Festival”, Vis à Vis Oscar Farinetti e Aldo Cazzullo

A Rocca Grimalda, per il primo incontro “a tutto campo” della IX edizione del Festival

Giovedì 11 luglio, ore 21

Rocca Grimalda (Alessandria)

Farinetti / Cazzullo. Il loro incontro – dialogo, riflessioni, profezie, analisi fra passato presente e futuro – è stato definito il “viatico perfetto” per l’inaugurazione, al “Belvedere Marconi” di via Parasio a Rocca Grimalda, nell’Alto Monferrato alessandrino, della IX edizione di “ATTRAVERSO FESTIVAL” (progetto dell’Associazione Culturale “Hiroshima Mon Amour” e “Produzioni Fuorivia”) dedicata quest’anno al concetto quanto mai ampio di #comunità e capace di coinvolgere in un programma, con oltre 40 appuntamenti, che si sviluppa dall’11 luglio al 10 settembre26 Comuni delle tre Province di Alessandria, Asti e Cuneo attraversando i territori inseriti nella “World Heritage List” di Langhe, Monferrato, Roero e Appennino Piemontese“Fin dalla sua prima edizione ‘ATTRAVERSO’ – sottolineano gli organizzatori – ha portato la sua proposta culturale ed artistica in paesi sperduti fra bricchi e colline e città più popolose di un territorio che ha nomi diversi ma che si unisce nel nome dell’arte, dello spettacolo e della bellezza, riuscendo a sviluppare negli anni senso di appartenenza e comunità”. Ecco perché proprio sul concetto di “Comunità” si è inteso costruire, quest’anno, la nuova edizione del “Festival”. Concetto sicuramente “esaltato” nell’incontro “Visioni a tutto campo” programmato per giovedì 11 luglio (ore 21) fra Aldo Cazzullo ed Oscar Farinetti, albesi entrambi e “amici da sempre”.

Il noto giornalista e scrittore da un milione di copie (ultimo libro “Quando eravamo i padroni del mondo”, 2023, “Mondadori Store”) famoso per le sue analisi approfondite e per i suoi libri che spaziano dalla storia alla società contemporanea e, l’altrettanto noto, fondatore di “Eataly”, anche lui scrittore (ultimo libro “10 mosse per affrontare il futuro”, 2023, “Solferino Libri”) nonché “imprenditore visionario” che ha rivoluzionato – insieme al mitico Carlin Petrini – il modo in cui concepire e vivere l’esperienza del cibo, ma soprattutto per il suo approccio innovativo al business “per la sua attenzione alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio”, si “affronteranno” in un “faccia a faccia” e un “testa a testa” di grande interesse sotto il segno – si presume – di poche “fratture” o “inciampi” in una visione del mondo, vicino e lontano, sostanzialmente univoca. Di grandi aperture al “sociale” e al “politico” che non mancheranno di segnalare, di imporre riflessioni e aprire strade nuove e forse inaspettate a chi vorrà comprenderne a fondo stimoli e significato.

“In un’analisi a tutto tondo sui nostri giorni – affermano gli organizzatori – Cazzullo e Farinetti condivideranno con il pubblico di ‘ATTRAVERSO’ pensieri e prospettive. Dalla necessità di un approccio al futuro innovativo e sostenibile all’importanza di un’economia circolare e di modelli di business che rispettino l’ambiente, così come della gestione consapevole dei cambiamenti sociali e tecnologici. Le imprese e i territori devono legarsi fra loro per valorizzare le risorse locali, solo favorendo conoscenza e cultura si può creare senso di appartenenza e identità senza rischiare la chiusura del campanilismo”. Al centro dell’incontro, insomma, le cosiddette “sfide globali”, dal “cambiamento climatico” alle “disuguaglianze economiche”, in un mondo alla ricerca di leadership responsabile e cooperazione internazionale.

Ingresso 10 Euro, biglietti in prevendita www.mailticket.it

Per info www.attraversofestival.it

g.m.

Nelle foto:

–       Oscar Farinetti (ph. Paolo Gai)

–       Aldo Cazzullo (ph. Giulia Natalia Comito)

Magister Harmoniae vince Festival mondiale nel “tempio” del Musikverein di Vienna

Grande successo per la città di Grugliasco, il Piemonte e l’Italia che con l’Orchestra Magister Harmoniae dell’associazione Musica Insieme APS, unica orchestra italiana, ha vinto il primo premio con il massimo punteggio, “with Outstanding Success”, nel tempio della musica mondiale, il Musikverein di Vienna, suonando nella Sala Dorata, da dove vien trasmesso ogni anno il concerto di Capodanno. Diretta dal M° Elena Gallafrio, ha incantato la giuria e il pubblico con un repertorio composto dalle più belle colonne sonore di film

Leggi l’articolo su lineaitaliapiemonte.it:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/07/08/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/successo-per-litalia-al-musikverain-di-vienna-lorchestra-magister-harmoniae-di-grugliasco-unica.html

L’isola del libro: Speciale Monarchia Inglese

 

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

Fa ben sperare il recente ritorno sulla scena pubblica della principessa del Galles e futura regina Kate Middleton in occasione del Trooping the Colour. Prima sua comparsa dopo 173 giorni di assenza per motivi di salute che hanno scatenato infinite ipotesi e fake news.

Rivederla bella ed elegante come sempre, anche se dimagrita, comunque sorridente e forte come una roccia, ha fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo. Riconferma la tenacia e il senso del dovere di questa giovane donna amatissima dai sudditi, attenta e dolce verso i suoi bambini, in totale sintonia con il marito William.

Significativo dell’amore della famiglia reale nei suoi confronti è stato anche il cambiamento del protocollo che ha posizionato il re accanto alla nuora; accomunati dalla malattia e dalla battaglia contro il cancro; lei grata e sorridente, lui commosso. Un gran bel ritratto di famiglia.

E mentre le cure pesanti e debilitanti continuano per il re e la principessa, molti cercano di fare il punto della situazione sul ruolo presente e futuro della Monarchia inglese. Vale dunque la pena leggere alcuni libri sull’argomento. Due recentissimi e due più datati, ma comunque illuminanti.

 

Robert Hardman “Carlo III. Il nuovo re”

-Rizzoli- euro 20,00

Robert Hardman è lo scrittore britannico esperto dei Windsor, biografo reale con una corsia preferenziale e che per questo libro ha potuto accedere agli Archivi Reali del castello di Windsor. Inoltre ha intervistato i membri della famiglia reale e altre persone autorevoli, come i primi ministri del regno di re Carlo III.

Quello che scrive è più che serio e spazza via anche le parecchie notizie fasulle. Il libro inizia facendo luce sui retroscena degli ultimi giorni di vita della sovrana Elisabetta II. Evento nefasto che segna l’inizio del regno del figlio, e qui Hardman ci offre pagine ricche di rivelazioni, retroscena, sfide, ripicche, dolori.

Re Carlo III aveva la corona nel suo destino dal giorno in cui è venuto al mondo; ha atteso pazientemente il suo turno e nel frattempo si è preparato ad assolvere i suoi molteplici doveri. Oggi è lui a dettare le regole a corte, ma è anche chiamato a prendere mille decisioni, non solo come re della Gran Bretagna ma anche di altri 14 Paesi.

Emerge a chiare lettere la caratura di quest’uomo colto, raffinato, attento all’ambiente e ai ceti più deboli. Incluso il modo stoico con cui sta affrontando i colpi dolorosi inferti da un destino beffardo. Perché a pochi mesi dall’agognata incoronazione, Re Carlo ha dovuto subito fare i conti con il cancro suo e dell’altra figura fondamentale, l’amatissima nuora Kate.

Senza spoilerare troppo, in queste scorrevoli oltre 400 pagine scoprirete anche le dinamiche dietro la defezione dei Sussex, le loro accuse e i complessi rapporti tra i membri della famiglia reale.

L’importanza e lo spessore della regina Camilla che è la roccia del sovrano.

Il carattere dell’erede William, responsabile e dedito alla famiglia, il suo rapporto con i figli, il sostegno alla moglie e un’idea di futuro regno secondo la sua personalità.

 

Antonio Caprarica “La fine dell’Inghilterra” -Sperling & Kupfer- euro 19,90

Il titolo è provocatorio ma è anche quanto si potrebbe evincere dall’analisi sociale e politica svolta dal giornalista e scrittore Antonio Caprarica, uno dei massimi esperti delle vicende reali britanniche dopo anni come corrispondente Rai a Londra.

Dopo il nefasto 1992, questo 2024 è decisamente l’altro anno pessimo per i Windsor. Sono stati colpiti da eventi pesanti come macigni. Svolte negative che hanno contribuito a sfoltire il numero dei working royals e possono rendere la monarchia un’istituzione obsoleta e debole agli occhi dei contribuenti inglesi.

Caprarica ripercorre le dinamiche dei fatti più gravi accaduti ai Royal e lo fa in modo documentato e attento.

La defezione e le accuse -scritte e via tv- del principe Harry e della moglie Meghan. Dalla California hanno tradito non solo re Carlo, ma anche spalancato un solco difficilmente colmabile con l’erede al trono, il responsabile William.

Poi c’è pure l’ostracismo verso il principe Andrea coinvolto nello scandalo Epstein.

Quell’idea di efficienza e stabilità garantita dalla regina, ora sembra venire meno, e la monarchia appare decisamente indebolita. Staremo a vedere ….

 

 

Omid Scobie “Endgame” -Solferino- euro 23,00

Il sottotitolo recita: «Dentro la famiglia reale: tra rivalità, segreti, vendette, si gioca il futuro della monarchia». L’autore Omid Scobie è stato royal editor per “Harper’s Bazar”, ha collaborato con tv e da oltre 12 anni racconta la corona inglese. Da alcuni è definito «cheerleader di Harry e Megan» e in effetti il suo sguardo pende a favore dei Sussex.

Questo libro è dell’anno scorso e molte cose sono successe in seguito, ma resta interessante il resoconto dell’autore sulle dinamiche che serpeggerebbero tra i Windsor, i gossip e le analisi delle faide interne.

Scobie dà credito alle accuse rivolte dalla coppia ribelle alla famiglia reale, descrive in modo impietoso figure che viceversa sono molto amate, accusandole anche lui di razzismo.

Non fa sconti al futuro re William; lo incolpa di avere deliberatamente escluso Henry dalla vita di corte, cita episodi al riguardo e lo ritiene refrattario a riallacciare i rapporti con il fratello. Inoltre, sempre secondo Scobie, William avrebbe un atteggiamento non sempre lineare anche nei confronti del padre e idee molto diverse sul futuro della monarchia.

Più di 500 pagine di fatti e contro fatti da prendere con le dovute cautele; comunque un interessante contraltare rispetto a come i Windsor vengono normalmente rappresentati dagli esperti accreditati a palazzo.

 

 

Tina Brown “Dietro la corona” -Vallardi- euro 22,90

Questo libro è stato pubblicato nel 2022 e la Brown compie un excursus sui passaggi che maggiormente hanno segnato le vicende della Corona. Risale alla morte della principessa Diana e arriva fino a quella della regina Elisabetta, concentrandosi su alcuni colpi di scena, rivalità e defezioni.

Tra gli argomenti principali su cui si sofferma ci sono i rapporti tempestosi tra Harry e William con aneddoti e testimonianze per lo più risapute.

L’arrivo di Meghan Markle – che la Brown accusa di essere un’autentica arrampicatrice sociale- è stato decisamente un momento di rottura. L’ex attrice americana ha innescato dissidi, incomprensioni e rivalità che hanno condotto alla Megxit, con i conseguenti danni soprattutto a livello affettivo e di relazioni tra i royals.

La giornalista racconta anche tanti altri dettagli interessanti tra i quali il ruolo di Camilla e i suoi rapporti con i figliastri, le fissazioni di re Carlo come la pretesa di avere stirati i lacci delle scarpe. Tanti aneddoti e rivelazioni inedite su una delle famiglie più importanti e chiacchierate del mondo.

Rock Jazz e dintorni a Torino. I Marlene Kunz e Tom Morello

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Per “Flowers” a Collegno rap con Massimo Pericolo, Kid Yugi e Rrari dal Tacco.

Martedì.  A Collegno per “Flowers” arrivano i Marlene Kunz. A Pino Torinese suona il trio formato da Daniele Tione al pianoforte, Dino Contenti al contrabbasso e Donato Stolfi alla batteria. Nell’area esterna dello Spazio 211 si esibisce l’Officina Della Camomilla e il rapper Sethu. Al Pav (Parco Arte Vivente) suona il Trio Colibrì. In Piazza Dante a Chieri si esibiscono gli Holograf.

Mercoledì. Alle OGR suona il chitarrista Tom Morello.

Venerdì. Al Sonic Park di Stupinigi si esibisce Geolier.

Sabato. Alla Tesoriera  per “Evergreen Fest” suonano i Melannurca. Per Sonic Park a Stupinigi si esibisce Coez & Frah Quintale.

Domenica. Per “Monfortinjazz” suona la pianista Hiromi Uehara. Per Sonic Park si esibisce Gigi D’Agostino. Per “Evergreenfest” alla Tesoriera concerto mattutino alle 11 con Bertolio e Matacena Quartet. Alle 20.30 i Christopher e alle 21.30 i Mazaratee.

Pier Luigi Fuggetta

Candidina Bolognino di Agliè, un’amica per i Gozzano

Con la scomparsa delle cartoline che Gozzano aveva mandato dall’Oriente a Candidina Bolognino, si perdonoelementi anche utili a comprendere la formazione di Guido.

Un compito dello storico è il documentare il passato e, nel caso, loposso ancora fare, perché, da sempre, mi è consueto Agliè, dove ritrovo, oltre ai parenti nostri, i riflessi di qualche amicizia di famiglia e, tra queste, l’amica di mamma: Mary Prola col marito, dottor Roberto Bolognino! Sono persone che animano i nostri ricordi più lontani e, nella vivacità dei loro incontri, caratterizzati dal racconto del loro vissuto, che era sempre partecipato da tutti, costituiscono esempi, divenuti consueti anche a noi, di vita domestica, quando le loro presenze erano ancora usuali. Io, che ascoltavo gli adulti, in caso di necessità, richiedevo direttamente i chiarimenti che sentivo necessari

Il periodare facile ed il vociare faceto dei famigliari erano scanditi dal timbro baritonale della voce del Bolognino, un compagno di facoltà dell’avvocato Agnelli… che, col gradimento di tutti, raccontava della sua prima infanzia (per nulla inficiata dalla prematura scomparsa di quel suo padre medico, nato come Guido nel 1883). Egli ricordava le visite ad Agliè, e la zia Candidina che,presente Diodata Mautino, la madre di Gozzano, invitava lui,Roberto bambino, a recitare a memoria qualche brano poetico di GuidoAdulto, egli sarebbe stato un impiegato dell’INPS, ma rimanendo uno sportivo, diviso nella pratica tra il ciclismo, il nuoto e lo sci (quasi coll’approvazione postuma del Poeta di Agliè).

Quanto a luogo, noi riconosciamo un’abitazione storica dei Bolognino (sarà quella una delle due per cui, fin dal Seicento, essi furono esentati dalle tasse, per volere e grazia dei San Martino d’Agliè?). Quella in questione è un bel palazzo sei-settecentescodai lineamenti sobri, con un’ala a doppio porticato sovrapposto, il quale fa da sfondo alla signora Gozzano, ritratta con una nipote del marito, in una fotografia del 1940!

Fi qua tutto bene, ma, allora, chi era e che cosa faceva ad Agliè la zia di Bolognino?

Si diceva che, giovanissima, Tota Candidina avesse avuto un incidente in bicicletta e che, rimasta azzoppata, si muovesseaiutandosi col bastone, che fosse un’insegnante e che preparasse i ragazzi agli esami di licenza

Battezzata Candida (Giuseppa Silvia) (Agliè, 1879-1953), era la figlia maggiore dell’esattore Giuseppe Bolognino e di sua moglie,la saviglianese Felicita Vineis (un nome che sembra tratto dal campionario poetico di Guido)! La coppia aveva avuto altri tre figli: Luigi (1880-1882), Eugenio, (Agliè, 1883 – Torino, 1918), il futuro medico chirurgo padre del dottor Roberto, e la più giovane,Claudia (San Giorgio Canavese,1889 – Torino, 1941) che andòsposa a Francesco Ciurnelli da Perugia.

Candidina aveva lo stesso nome della sua nonna paterna.

Luisa Candida Quintina Pezza che era stata battezzata a Vico Canavese, dov’era nata, perché era una figlia del notaio di Agliè Francesco Zaverio Pezza (Torino, 1772 – Agliè, 1851) che, essendo anche avvocato, fu giudice di prima istanza e, sposo di Paolina del conte Vittorio Bosco di Ruffino, ebbe alcuni figli, nati nelle sedi che egli occupò, nel progredire della sua carriera.Candida Pezza aveva poi sposato il chirurgo Giovanni Battista Bolognino di Agliè.

Ad Agliè, Zaverio Pezza era stato il padrino di battesimo diMassimo Secondo Zaverio Mautino (Agliè, 1816-1873), il cui padre, misuratore Massimo Felice Mautino era morto prima che egli nascesse, pertanto l’avv. Pezza fu una figura maschile diriferimento per il commendator Mautino, il nonno di Guido Gozzano. Per questo motivo (e anche perché i fratelli Bolognino erano vicini in età ai figli di Diodata) le famiglie Bolognino e Gozzano furono sempre in buona amicizia.

Su Candidina Bolognino dice il necrologio, pubblicato sul bollettino parrocchiale di Agliè in data 6 gennaio 1954: «Bolognino Candida d’anni 74. Non era laureata, ma era chiamata professoressa per i molti alunni che ha preparato con felici esiti ad un Diploma. Molto conosciuta nel campo letterario anche per la sua amicizia col poeta Guido Gozzano. I giornali di Torino e la R.A.I. la ricordano come l’amica e confidente di Guido Gozzano. Buona e praticante cristiana, chiuse gli occhi alla terra nella semplicità francescana».

Si trattava di una zia nubile, più giovane di pochi mesi di Erina Gozzano, la sorella maggiore del poeta, che a sua volta era la sorella del medico Eugenio, come Guido Gozzano nato nel 1883, il quale aveva avuto una figlia, nata in Friuli, dov’egli era statomedico condotto, e del nostro torinese dottor Roberto!

Si sono immaginate tante storie sul nostro Poeta e, senza tener conto della malattia, che tanto pesò sulla sua vita, si è fantasticatotanto sulle donne che egli poté frequentare ma probabilmente, se si fosse indagato meglio, senza dar retta troppo retta a suo fratello Renato, la veri storica, e non i suoi ipotetici «pallidi amori», avrebbe detto meglio...

Carlo Alfonso Maria Burdet

(Ricordando l’amicizia tra le nostre mamme, dedico queste paginea Daniela Bolognino

che qui ringrazio soprattutto per il prezioso ritratto della sua prozia).

La storia dei Cavalieri Templari

Templari, ancora Templari. La mole di libri sui Cavalieri medioevali cresce sempre di più perché il fascino della ricerca templare consiste proprio nel non avere mai fine.

Ma di loro sappiamo proprio tutto? Faceva freddo quel mattino, lunedì 18 marzo 1314. Jacques de Molay, Gran Maestro dei Templari e Geoffrey de Charnay, precettore di Normandia, vengono condotti sul rogo e arsi vivi. Sulla Senna a Parigi, di fronte alla Cattedrale di Notre Dame, si spegne per sempre il sogno dei Templari. In realtà la loro rovina era già iniziata con una grande sconfitta militare a San Giovanni d’Acri nel 1291. I Mamelucchi, i nuovi padroni della Terra Santa, gettarono in mare gli ultimi crociati e uccisero i prigionieri feriti o troppo vecchi e le giovani donne furono violentate davanti a tutti. Era la fine dei cristiani in Palestina e di quel che restava del regno crociato. Ha un ritmo incalzante la saga dei Templari raccontata da Marco Salvador e Matteo Salvador nel libro “Storia dei Cavalieri Templari”, Edizioni Biblioteca dell’Immagine. Entrambi con la passione della ricerca storica ed esperti di strutture difensive, dai castelli medioevali alle fortificazioni degli ultimi conflitti mondiali, narrano le gesta dei Cavalieri tra vittorie sul campo e sconfitte, dai primi vagiti dell’Ordine del Tempio alla conquista musulmana di Acri passando per la disfatta di Hattin nel 1187, la perdita di Gerusalemme e la presenza di Federico II in Terra Santa. Ma il libro comincia dalla fine, dalla morte sul rogo degli ultimi templari. Gli ultimi giorni, le ultime ore di vita dei cavalieri del Tempio in forma di cronaca. “Fin dall’alba era stata proclamata a Parigi la sentenza di morte e l’ora dell’esecuzione. Una folla si era radunata sulla riva della Senna, la pira era pronta e il cancelliere iniziò a leggere ad alta voce la lunga lista delle accuse di eresia, di sodomia e di adorazione ma il popolo non pareva ascoltarlo e gridava qua e là “sono innocenti”. Finita la lettura, il cardinale si mise davanti al Gran Maestro dei Templari e chiese: “avete qualcosa da dire in vostra difesa?”. Jacques de Molay, l’ultimo Gran Maestro, non gli rispose ma si rivolse alla folla proclamando l’innocenza sua e di tutto l’Ordine. Li legarono al palo, il Gran Maestro chiese di recitare le preghiere e poi gridò: “ecco, ora sarò giustiziato e Dio sa quanto ingiustamente”. Dopo quelle parole si appiccò il fuoco alle fascine che avvolsero subito i due corpi.
Colpi di tosse e urla, poi nulla più”. Durante l’epoca delle Crociate l’Ordine del Tempio, nato nel 1118-1119 sulla spianata del Tempio a Gerusalemme, divenne l’organizzazione religiosa- militare più potente della Cristianità. Guerrieri e religiosi al tempo stesso, i Templari nacquero con il compito di difendere i pellegrini che si recavano ai luoghi santi dagli assalti dei predoni musulmani. Poi parteciparono come soldati a tutte le Crociate e a decine di battaglie in Terra Santa e in tutta l’area mediterranea. Un’ordine di monaci-guerrieri famoso non solo per il coraggio dei suoi Cavalieri in difesa della Terra Santa ma anche per le sue ricchezze. Il Tempio divenne infatti il principale potere finanziario della Cristianità e più di un terzo delle entrate venivano reinvestite nella difesa della Terra Santa. Dopo la perdita di Gerusalemme nel 1187 i cavalieri si spostarono a San Giovanni d’Acri dove si svolse l’estrema difesa contro i musulmani. Sconfitti dai Mamelucchi d’Egitto nel 1291 i Templari furono costretti ad abbandonare la Palestina e a insediarsi a Cipro. Sull’isola e nel resto dell’Europa diventeranno una potenza economica e politica. All’inizio del Trecento la storia cambiò radicalmente. Sofferente per la grave crisi economica in cui versava la sua nazione, Filippo IV il Bello, re di Francia, se la prese con i Templari per impossessarsi delle loro ricchezze e dei loro beni e li accusò di eresia. Nel 1307 furono arrestati e portati davanti ai giudici. Il sovrano li accusò impietosamente mentre Papa Clemente V cercò di salvarli ma fu poi costretto a sospendere l’Ordine nel Concilio di Vienne nel 1312. Due anni più tardi, nel 1314, l’ultimo Gran Maestro Jacques de Molay fu arso vivo sul rogo. Quella dei Templari fu una storia gloriosa con una fine tragica. Il ruolo di papa Clemente V nella fine dell’Ordine è stato finalmente chiarito dalla storica Barbara Frale che nel 2001 ha scoperto la pergamena di Chinon. Si tratta dell’atto originale dell’inchiesta avvenuta a porte chiuse nelle celle del castello di Chinon, dove erano reclusi i Templari, rinvenuto dalla studiosa dopo settecento anni di oblio nell’Archivio Segreto Vaticano. L’inchiesta di Chinon si concluse con l’assoluzione dei capi templari dall’accusa di eresia e il loro reintegro nella chiesa cattolica. Completa il libro di Marco e Matteo Salvador un suggestivo “viaggio pittorico” con decine di acquerelli e disegni realizzati dal pittore inglese David Roberts a metà Ottocento che ci consentono di vedere alcuni dei luoghi dove i Templari agirono, da Gerusalemme a Giaffa, da Gerico a Hebron, da Ascalona a San Giovanni d’Acri, da Tiro a Sidone.                  Filippo Re

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Elezioni – L’ultima spiaggia: i vigilantes – Cogne e Santanche’ – Lettere 

Elezioni
E’ tempo di  altre elezioni dopo quelle europee che sono già state molto indicative. Vorrei tentare un sintetico giudizio storico non ideologico. All’inizio del Novecento la sinistra ebbe una spinta propulsiva rivoluzionaria che poi venne contrasta dai fascismi. Oggi la sinistra cerca di arginare, anche con alleanze innaturali, l’onda di destra che pervade l’Europa, identificandola con un rigurgito fascista che non c’è perché il fascismo è morto nel 1945. Solo Scurati crede e diffonde queste baggianate. Al contrario, nella patria della democrazia liberale, l’Inghilterra, vince il partito laburista moderato, erede del socialismo democratico e riformatore che non si è mai lasciato irretire dal marxismo. Anche questo è un motivo di riflessione. Il laburismo non è mai morto, il vetero comunismo dei fronti popolari è stato travolto dalle macerie del Muro di Berlino.
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L’ultima spiaggia: i vigilantes
La decisione di utilizzare 100 equipaggi di vigilantes privati per arginare la situazione torinese caratterizzata da spaccate, auto depredate, furti in bar e ristoranti, interi angoli di quartiere nelle mani dello spaccio, è il pessimo segnale di un degrado inarrestabile. I vigilantes privati sono l’ultima spiaggia.


Sarebbe interessante sapere quanti vigili della polizia urbana siano operativi sul territorio, visto che nelle vie di Torino sembrano essere da tempo scomparsi. E poi ci sarebbe stato anche l’uso dell’Esercito, come aveva proposto il Sindaco. Il dato inoppugnabile è che siamo sempre di più una città insicura in cui uscire per strada anche di giorno diventa un problema. Se poi pensiamo che il 70% dei furti e delle spaccate ai negozi è opera di drogati bisognosi della dose, dobbiamo trarre delle ben amare conclusioni sul  futuro di una città che ha perso il suo baricentro e naviga a vista. Ci sono interi settori della vita torinese che non funzionano, a partire dai trasporti che andrebbero rivisti, se non ricostruiti totalmente. L’insicurezza della vita del cittadino cent’anni fa creò il desiderio di ordine a cui il fascismo offrì un drammatico sbocco che tolse la libertà. Certo questa realtà ha snaturato Torino e chiama in causa anche chi è stato blando è accondiscendente con il problema della droga, fingendo di dimenticare che esso è un cancro che distrugge la società. I troppi permissivismi di questi anni hanno portato alla situazione in cui la Stato si rivolge ai privati per tentare di correre ai ripari. E’ cosa allarmante il ricorso alle nuove milizie mercenarie del nuovo millennio per tentare di recuperare un po’ di ordine.  Il ministero degli Interni dovrebbe intervenire con immediatezza e anche,  se necessario, il ministero della Difesa.

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Cogne e Santanché

Uno dei punti deboli del governo Meloni è la ministra del turismo Santanché che, a parte la sua situazione giudiziaria e anche imprenditoriale, si rivela assolutamente inadatta al compito a lei affidato. Chiacchiera molto, ma fa poco e male.

L’idea balzana di portare turisti a Cogne in elicottero supera il pregresso ministeriale e ci porta a pensare che dilettantismi di questo tipo siano incompatibili con il ruolo di ministro. Per Cogne occorrono interventi seri in primis della Regione Valle d’Aosta. È difficile convincere i turisti a fissare le proprie vacanze a Cogne perché il cataclisma, pur senza vittime, è stato di forte impatto, diffuso ampiamente e, forse, con troppa insistenza spettacolare dalle Tv. Occorre sostenere gli imprenditori di Cogne con adeguati ristori: la stagione è ormai compromessa. Con o senza elicotteri.

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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

.Mattarella

Mattarella

Il discorso del presidente della Repubblica a Trieste mi è sembrato sinceramente come un attacco indiretto e velato al governo su presunte possibili svolte autoritarie con la manomissione della Costituzione. E’ sempre la stessa solfa, ci tentarono anche con Renzi. L’Anpi fu la punta di diamante come anche oggi. Chi ha votato a destra deve essere rispettato. La sinistra ha governato senza avere la maggioranza con governi tecnici e larghe intesi per decenni.  E questa non era certo democrazia, ma occupazione del potere. Vorrei sentire la Sua opinione. Virginia Uberti

Dedicherò una riflessione su questi temi nella prossima rubrica. Io ritengo che il Presidente della Repubblica debba essere rispettato in quanto tale e quindi non fatto oggetto di polemiche alla Salvini che appare un analfabeta istituzionale. Detto questo, si pone il diritto del governo a procedere sulla sua strada senza continui richiami al fascismo in agguato come avviene oggi. Questi richiami polemici sono sterili e improduttivi per la stessa opposizione. Mattarella non ha detto nulla di nuovo. Alexis de Tocqueville,  uno dei padri della democrazia liberale, denunciava la dittatura della maggioranza dei giacobini francesi che degenerò nel terrore e nella ghigliottina. In democrazia deve sempre esistere una minoranza libera che possa manifestarsi in tutte le occasioni, cosa che in Italia dal 1945 ad oggi non è mai mancata. Inoltre questo mescolare insieme i discorsi sulle riforme istituzionali con i diritti Lgbt+, come alcuni fanno oggi, contribuisce a creare confusione e a sollevare inutili polveroni. Su certi temi devono esprimersi i giuristi, gli storici, i competenti, tralasciando le urla che arrivano dalla piazza. Piuttosto, considerando il bassissimo livello della classe politica, io temo i pasticci come ai tempi di Renzi e della sua ministra bella sorridente e superficiale che contribuì ad una riforma confusa e invotabile.

La metropolitana chiude

La metro di Torino chiuderà per l’intero mese di agosto. Una scelta da città di provincia, non da città che vuole avere una vocazione turistica. Una scelta che fotografa bene la decadenza di Torino. Gino Ferro

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E non solo, ma verranno anche i ridotti i servizi in superficie. Una sola linea per altro serve solo una parte di città, mentre dovremo attendere il 2032 per la seconda linea, sempre insufficiente a servire tutta la città.  Dovremo ringraziare in eterno il sindaco rosso Novelli che nel 1975 sospese i lavori della Metro per dieci anni. Sono errori imperdonabili di cui dovrebbe rispondere.

 

Torna a parco Dora il Kappa Futur Festival

Tre giorni di musica elettronica fino a domenica 7 luglio al Parco Dora di Torino. Il Kappa FuturFestival è uno degli eventi  di musica elettronica più grandi al mondo e propone alcuni tra i più famosi dj internazionali come Tiësto, Nina Kraviz, Solomun, Jeff Mills e Carl Cox.

Ogni giorno da mezzogiorno a mezzanotte, 36 ore di show su cinque stage. Interessante la mostra di foto di Oliviero Toscani che raccoglie 150 ritratti di persone di 146 diverse nazionalità fotografati nelle edizioni precedenti  di Kappa FuturFestival.

A Collisioni la prima Giornata giovani

Alba, 6 luglio – In arrivo uno dei momenti clou di Collisioni, con la prima Giornata Giovani. Il progetto di Collisioni e Banca d’Alba inaugurato nel 2021, torna per la sua quarta edizione e si prepara domani domenica 7 luglio a celebrare la musica e la voglia di stare insieme delle migliaia di ragazzi e ragazze che ogni anno accorrono ad Alba da ogni angolo d’Italia.

Il cast sarà come sempre ricchissimo, con un calendario di ospiti che va da Silent Bob, il rapper di Pavia, autore di album come Piove Ancora e Habitat Cielo, Nayt, il raffinato rapper molisano cresciuto a Roma e apprezzato grazie al suo ultimo album anche dal pubblico americano e Mida, l’artista emerso nella nuova edizione di Amici. Per arrivare infine all’attesissimo head-liner della giornata, Tedua, senza ombra di dubbio l’artista rivelazione di quest’anno.

 

Il festival concluderà sabato 13 luglio con la seconda Giornata Giovani, dedicata ai giovanissimi: una maratona di oltre 5 ore di concerti non stop, con alcuni degli artisti di riferimento della fascia 15 – 23 anni.

A salire sul palco di Collisioni saranno il rapper campione di ascolti Capo Plaza per presentare in anteprima al pubblico del festival il suo nuovo attesissimo quarto album, Ferite. Ma anche Anna, regina della Trap italiana. E con lei Artie 5ive, rapper milanese classe 2000 di origini sierraleonesi, con il suo inconfondibile stile infl uenzato dalla scuola Drill di Detroit. Tony Boy, il rapper di Padova classe 1999 segnalato da Rockit come uno dei giovani artisti più interessanti d’Italia, fresco del suo 4° album in studio “Nostalgia” (Export). E Paky, rapper di Secondigliano trasferitosi a Rozzano all’età di dieci anni, arrivato al primo disco di platino con il singolo “Rozzi”.

 

I biglietti di Collisioni sono disponibili online su Ticketone e sugli altri circuiti o presso i punti vendita autorizzati.