CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 468

Goffredo di Buglione, storia di un condottiero

Goffredo di Buglione, la Prima Crociata, Gerusalemme. Ci ricordiamo a fatica questi nomi, questi eventi, letti e studiati a scuola tanto tempo fa, ma ben presto scordati o quasi. Eppure Dante ha posto il mitico Goffredo tra gli spiriti guerrieri e giusti del Paradiso, Torquato Tasso ne ha fatto il protagonista della Gerusalemme liberata e l’Unione Europea, precipitata nella fase più buia e drammatica della sua storia per la doppia emergenza, sanitaria ed economica, lo celebra nella sua capitale Bruxelles.

Goffredo di Buglione (1060-1100) duca della Bassa Lorena, è l’eroe della prima Crociata che conquista Gerusalemme strappandola ai musulmani. A cavallo, con l’armatura e il vessillo, si fa ammirare dall’alto di una statua equestre al centro della piazza Reale di Bruxelles, cuore dell’Unione Europea.

A dire il vero, anche il nostro Piemonte non si è dimenticato di lui. Lo scudo di Goffredo è in bella mostra in una vetrina della prestigiosa Armeria Reale di Torino, peccato che solo recentemente si è scoperto che quello scudo è in realtà una riproduzione ottocentesca. Ma poco cambia, Goffredo compare anche nel Castello della Manta, nei pressi di Saluzzo. Qui il primo marchese di Saluzzo Manfredo I viene ritratto da un anonimo pittore del Quattrocento con le sembianze del liberatore di Gerusalemme. E soprattutto è appena uscita una nuova biografia di Goffredo di Buglione dello storico medievista Sergio Ferdinandi, pubblicata da Graphe, che approfondisce le gesta e il profilo del condottiero crociato. Il primo re cristiano di Gerusalemme, discendente di Carlo Magno, il crociato che “inventò” l’Europa, l’uomo di cui oggi forse ci sarebbe bisogno per rimettere in piedi il Vecchio Continente. Un personaggio così importante da essere sepolto nella basilica del Santo Sepolcro la cui tomba fu rispettata perfino dal Saladino quando conquistò la Citta Santa nel 1187 anche se alcuni decenni dopo si persero le tracce del sarcofago. Goffredo divenne il primo sovrano del regno di Gerusalemme ma rifiutò il titolo di “Re”. Secondo la leggenda non volle portare la corona d’oro là dove Gesù era stato coronato di spine. Non fu re ma un Advocatus Sancti Sepulchri, un procuratore per gli affari mondani della chiesa del Santo Sepolcro. Figlio di famosi personaggi dell’epoca, Eustachio di Boulogne, protagonista della battaglia di Hastings, e Ida di Lorena, nipote di Matilde di Canossa. Riuscì a liberare la Città Santa e fu mitizzato dalla Chiesa che lo ha rappresentato come un modello di perfezione della cavalleria cristiana contribuendo ad alimentare il processo di mitizzazione. Mentre giullari e menestrelli diffondevano in tutta l’Europa i racconti della presa di Gerusalemme, i cavalieri più coraggiosi dell’esercito crociato venivano considerati degli eroi. Il condottiero più esaltato fu proprio Goffredo sul quale sono fiorite molte leggende e una serie di racconti popolari nei quali il guerriero cristiano appare come un santo. Sergio Ferdinandi svela che dietro la storia del condottiero c’è tanto altro, che va oltre il mito, dalle abili strategie militari che Goffredo di Buglione attuò per arrivare a Gerusalemme alle qualità di un uomo di raro spessore umano, di grande valore militare e di profonda fede. Dopo la morte la sua figura fu accostata a quella di altri santi guerrieri come San Michele e San Giorgio e al pari di questi, secondo la tradizione cristiana, uccise il male con la spada e la fede. Morì a soli 40 anni colpito da un misterioso morbo dopo aver gettato le basi territoriali di un Regno che sarebbe durato fino al 1291 con la conquista musulmana di San Giovanni d’Acri.

Filippo Re

Quaglieni su Fb contro il negazionismo delle foibe

Lunedì 18 gennaio alle ore 21, sul Canale Facebook del Centro “Pannunzio”, lo storico prof. Pier Franco Quaglieni parlerà  sui nuovi negazionisti e giustificazionisti delle foibe e sul tentativo in atto di delegittimare la ricorrenza del 10 febbraio “Giorno del Ricordo”.

“E’ in corso un attacco violento alla drammatica  realtà storica, che gronda di sangue ed è costellata di morti, delle foibe, in nome di interessi ideologici,  condannati dalla storia”.
Così il  centro Pannunzio che “insorge contro le mistificazioni di parte che offendono la verità e vogliono ricacciare indietro ad un clima da guerra civile” .

La memoria rende liberi. Omaggio a Liliana Segre per il Giorno della Memoria

 

Lunedì 18 Gennaio | 18.00 Nell’ambito del programma per il Giorno della Memoria 2021, il Centro studi Piero Gobetti con il Polo del 900 organizza il reading La memoria rende liberi. Omaggio a Liliana Segre a cura di Mariachiara Borsa e Pietro Polito.

“Un conto è guardare e un conto è vedere e io per troppi anni ho guardato senza voler vedere”. Un percorso di letture nell’autobiografia della senatrice a vita Liliana Segre, che nel 2020 ha compiuto 90 anni, a partire La memoria rende liberi. La vita spezzata di una bambina nella Shoah, a cura di Enrico Mentana, Rizzoli, Milano 2018.

“Nelle tante fasi della mia vita – scrive ancora Liliana – ho provato a ripensare alla ragazzina che sono stata, alla mia adolescenza nel campo. Ho rievocato quell’esperienza all’indomani della mia liberazione, durante il mio difficile ritorno alla normalità, alla luce del mio nuovo ruolo di moglie e madre, nell’ombra della depressione e nel momento in cui ho trovato il coraggio di venire allo scoperto”.

Il reading ripercorre le memorie di una testimone d’eccezione: superstite dell’Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana: l’infanzia, il legame con papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera, l’identità ebraica, la depressione e gli affetti

 

Elisabetta Sgarbi alla guida dei Sacri Monti

Elisabetta Sgarbi è la nuova Presidente dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti. La nomina è stata ratificata dal Presidente della Regione, Alberto Cirio, con un decreto che ha rinnovato anche i 13 componenti del Consiglio.

Le designazioni sono state condivise dai Comuni e dalle Diocesi locali di un comprensorio che abbraccia le province di Vco, Biella, Vercelli, Novara, Alessandria e Torino per la parte piemontese e le province di Como e Varese per la parte lombarda.

Dopo aver passato in rassegna i 17 curricula dei candidati che si erano presentati per la selezione, la scelta è ricaduta sulla dottoressa Sgarbi che si appresta ad avviare il nuovo ciclo di gestione dell’Ente.

Nel consiglio direttivo per il Sacro Monte di Crea ci sono Carlo Torretta, designato dai Comuni di Ponzano Monferrato e Serralunga di Crea e monsignor Francesco Mancinelli, designato dalla Diocesi di Casale Monferrato, per il Sacro Monte di Belmonte, Diego Bertotti, designato dai comuni di Cuorgnè, Pertusio, Pascorsano e Valperga e Gianluca Capello designato dalla Diocesi di Torino, per il Sacro Monte di Domodossola Antonio Maurizio De Paoli, designato dal Comune di Domodossola e Michele Botto Steglia, designato dall’Istituto di Carità – Rosminiani, per il Sacro Monte di Ghiffa, Angelo Negro, designato dalla Diocesi di Novara, per il Sacro Monte di Oropa, Roberto Bonati, designato dal Comune di Biella e Stefano Vaudano, designato dal Capitolo della Cattedrale di Santo Stefano e della Basilica della Beata Vergine di Oropa, per il Sacro Monte di Oropa Filippo Leone, designato dl Comune di Orta San Giulio ed Alfio Merlo, designato dalla Provincia Sant’Antonio dei Frati Minori e per il Sacro Monte di Varallo, Marco Torri, designato dal Comune di Varallo e Marco Battù designato dalla Diocesi di Novaa..

«Sono contenta – ha sottolineato l’assessore alla Cultura e Turismo, Vittoria Poggio – che questa istituzione così importante sia stata affidata nelle mani di una persona di grande cultura e spessore intellettuale che saprà portare vivacità e creatività attraverso nuovi percorsi di valorizzazione di questi tesori di cui il Piemonte e la Lombardia sono custodi».

«Accolgo con soddisfazione e compiacimento la nomina di Elisabetta Sgarbi alla guida dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti, patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco e condiviso tra Piemonte e Lombardia – ha aggiunto l’assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli -. Si tratta di una ricchezza molto importante nell’ambito dell’offerta culturale delle due regioni che, senza ombra di dubbio, Elisabetta Sgarbi, grande organizzatrice di cultura, saprà adeguatamente valorizzare».

Elisabetta Sgarbi è editrice, produttrice cinematografica, musicale e di eventi artistici. Dopo una laurea in farmacia, ha iniziato a lavorare nel mondo editoriale, dapprima presso lo «Studio Tesi», successivamente in Bompiani, dove è stata ufficio stampa, editor e poi direttore editoriale per oltre 25 anni. Nel 2000 ha ideato il Festival «La Milanesiana, Letteratura, Cinema e Scienza» che raccoglie attorno ai singoli temi personalità di spicco europee e mondiali del pensiero e dell’arte, di cui da 22 anni ne è Direttore artistico. Dal 1999 produce e dirige i suoi lavori cinematografici presentati ai più importanti Festival internazionali. Nel novembre 2015 ha fondato insieme a Umberto Eco, Mario Andreose, Eugenio Lio e altri autori e amici imprenditori, «La nave di Teseo», di cui è Direttore generale e editoriale. Tra i suoi molti lavori cinematografici, da ricordare «Non chiederci la parola. Il Gran Teatro Montano del Sacro Monte di Varallo», presentato al Festival del Cinema di Locarno.

Massimo Iaretti

Mimmo Càndito, un giornalismo a testa alta

Un giornalismo a testa alta è la prima edizione del premio, nato grazie a un crowdfunding fatto con la Rete del Dono, dedicato a Mimmo Candito.

La premiazione dei vincitori, Simona Carnino e Marco Benedettelli sarà venerdì alle 18 sulla pagina Facebook del Circolo dei lettori.  A testa alta com’era lui, “ Sicuro di sé, con un credo pazzesco nei valori che non lo spostavi manco a morire”.

Mimmo Candito e le sue guerre d’indipendenza è il titolo dell’incontro con i vincitori della prima edizione del premio on line su : Facebook.com/ilcircolodeilettori-circolodeilettori.it/ Partecipano Gian Giacomo Migone, Marinella Venegoni, Alessandro Triulzi, Simona Carnino e Marco Benedettelli.

Helen Alterio

La meraviglia della musica

La musica e l’immagine – II ciclo GENNAIO – FEBBRAIO 2021 Incontri e conversazioni online  di Marco Robino e Luca Toselli

ESPERIENZE DI ASCOLTO, IMMAGINI, SCHEMI, PROSPETTIVE, EMOZIONI

IN 5 INCONTRI SETTIMANALI ONLINE DA 1H15

Non si tratta di lezioni di musica, ma di incontri di condivisione

per esplorare insieme le interconnessioni tra la musica e l’immagine.

La Musica e l’Immagine: connessioni, disconnessioni, analogie e contrasti, rumori e sincronizzazione, ma soprattutto emozioni. Questa la promessa del secondo ciclo di La meraviglia della Musicaincontri e conversazioni on line di Marco Robino e Luca Toselli, proposto dall’Accademia di Musica di Pinerolo che invita il proprio pubblico a non rinunciare al piacere della musica e dello stare insieme, aspettando la ripresa della Stagione concertistica.

Dopo il primo ciclo dedicato al tema più generico La meraviglia della musica, i prossimi incontri si focalizzeranno su un tema specifico” racconta il Maestro Marco Robino che condurrà gli incontri. “è emerso un certo interesse per il rapporto tra musica e immagine, sia nell’ambito della musica da film, sia nelle connessioni che si creano nelle installazioni multimediali. Sarà pertanto questo l’oggetto dei prossimi incontri. Per partecipare non è necessario avere competenze specifiche e, grazie alla dimensione di gruppo e di scambio che si crea, sarà piacevole scoprire quali scene, quali film, quali colonne sonore abbiano suscitato la maggiori emozioni e perché. Con me ci sarà Luca Toselli, docente e uno studioso dei nuovi media”.

Per partecipare a un ciclo di 5 incontri (che si terranno il lunedì o il giovedì dalle 21.00 alle 22.15 tra gennaio e febbraio) è necessario avere un indirizzo email e connettersi tramite computer, meglio se muniti di cuffie.

Iscrizioni entro il 23 gennaio 2021 scrivendo a incontrieconversazioni@gmail.com

Costo di un ciclo: 50€ |  Per altre informazioni: 3482634510

CHI SONO

> MARCO ROBINO

 

Diplomato in violoncello, Marco Robino ha svolto intensa attività cameristica, sotto la guida del Wiener Schubert Trio a Vienna e del Trio di Trieste a Duino, e orchestrale, collaborando con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino. Compositore e violoncellista, è fondatore e leader del complesso da camera Architorti.

Ha scritto musiche di scena per il teatro e il cinema, e ha realizzato installazioni sonore per mostre, manifestazioni, eventi. Dal 2003 collabora con Film Commission Torino; conduce laboratori di formazione musicale nelle scuole, è docente di violoncello presso l’Istituto Musicale A. Corelli e collabora con l’Accademia di Musica di Pinerolo. Marco Robino è socio ACMF Associazione compositori Musica per Film.

 

> LUCA TOSELLI

 

Luca Toselli è un docente e uno studioso e ricercatore dei nuovi media. Ha progettato e diretto l’allestimento dei filmati del Museo del Cinema alla Mole Antonelliana. Ha pubblicato numerosi libri e articoli. Ora è uscito il suo ultimo volume: La didattica a distanza. Funziona se sai come farla (2020) per le Edizioni Sonda, primo tra le vendite di quell’argomento. Ha fondato il gruppo di conversazione Guido, i vorrei con partecipanti da tutta Italia.

 

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INFO

 

SCEGLI IL GIORNO CHE PREFERISCI:

ore 21 – 22.15

Lunedì: 25 gennaio / 1 – 8 – 15 – 22 febbraio

Giovedì: 28 gennaio / 4 – 11 – 18 – 25 febbraio

ISCRIZIONI:

Per partecipare è necessario avere un indirizzo email e connettersi tramite computer. Cuffie consigliate.

Iscrizioni entro il 23 gennaio 2021 scrivendo a incontrieconversazioni@gmail.com

Costo: 50€ –  Per altre informazioni: 3482634510

Una fotografica “chiamata alle arti” ideata da Guido Harari e da Paolo Ranzani

“Photo Action per Torino 2020” Temporaneamente on line, alla GAM di Torino. Fino al 28 febbraio 2021

Dall’immagine “doppia” di David Bowie, cristallizzata in una sorta di desertico paesaggio lunare, opera del ’73 realizzata dall’oggi ottantaduenne fotografo giapponese Masayoshi Sukita a “Il bacio” klimtiano del milanese Mauro Balletti, fino al “mosaico fotografico” attraverso cui il comasco Maurizio Galimberti scompone e ricompone il volto di Johnny Depp e al piccolo “Diego” che procede in bilico su una nuvola a firma del “fotografo delle emozioni” Simone Bramante ( in arte “Brahmino”), sono ben 105 le stampe fotografiche ospitate alla “Wunderkammer” della GAM di Torino, fino al 28 febbraio dell’anno prossimo.

Realizzate da grandi e celebri fotografi italiani e internazionali, rappresentano il corpus dell’iniziativa “Photo Action per Torino 2020”, la “chiamata alle arti” ideata, coordinata e curata nel maggio scorso, in piena emergenza sanitaria, dai fotografi Guido Harari e Paolo Ranzani insieme a “Wall Of Sound Gallery” (la prima galleria fotografica in Italia interamente dedicata al mondo della musica e aperta nel 2011 ad Alba dallo stesso Harari) per sostenere il progetto di un “Fondo Straordinario Covid-19” creato dall’Associazione “U.G.I. Onlus”.

All’appello hanno aderito più di 100 fotografi che a titolo gratuito hanno messo a disposizione una loro immagine, proposta per l’occasione ad una cifra simbolica di 100 Euro. Oggi, a cinque mesi dal lancio dell’iniziativa, il fondo ha raggiunto la cifra record di 70.100 Euro. E la GAM contribuisce al progetto, ospitando per tre mesi le opere donate dai fotografi interpellati, attraverso una mostra che avrebbe dovuto aprirsi “in presenza” giovedì prossimo 19 novembre e di cui per ora si potrà invece, seguire, causa lockdown, l’allestimento e la preparazione solo sui canali social del Museo di via Magenta: https://www.gamtorino.it/it/eventi-e-mostre/photo-action-torino-2020. Alla riapertura degli spazi museali, la rassegna sarà aperta al pubblico, sempre nel pieno rispetto di tutti i protocolli di sicurezza.

I soggetti delle foto, che vanno da immagini classiche ad altre assolutamente inedite e rese disponibili per la prima volta in occasione di “Photo Action”, spaziano dalle grandi icone del XX secolo (da David Bowie a Savador Dalì a Maria Callas), ai mostri sacri della musica rock e pop (da Bruce Springsteen a Patti Smith, da Ezio Bosso a Lucio Battisti, da Lou Reed e Laurie Anderson a Mick Jagger) per indagare e fermare in immagini memorabili i volti stellari dello spettacolo e della cultura (da Federico Fellini a Massimo Troisi, da Vittorio Gassman a Robert De Niro, da Eduardo De Filippo a Carmelo Bene e a Mario Rigoni Stern). Un posto di rilievo hanno anche i reportages, il mondo della moda e dell’arte, così come la fotografia di ricerca (dai nudi d’autore di Franco Fontana alle scomposizioni fotografiche di Joe Oppedisano fino alle meditazioni visive di Simone Bramante). Grandi, davvero grandi fototografie. E grandi, davvero grandi fotografi.

Per una rassegna che si può ben dire rispecchi lo stato dell’arte della fotografia internazionale. E che, alla riapertura del Museo, potrà essere pienamente fruibile dai visitatori (compresi i possessori di Abbonamento Musei) pagando un biglietto d’entrata simbolico al prezzo di 1 Euro. L’intero ricavato della biglietteria sarà devoluto all’Associazione “U.G.I. Onlus”, così come il ricavato della vendita dei cataloghi, che già si possono ottenere a fronte di una libera donazione. Inoltre durante il periodo della mostra si potranno acquistare le 105 stampe esposte – un pezzo unico, una sola stampa per immagine – in formato 30x42cm. prenotandole sul sito https://www.photoactionpertorino.org alla cifra di 300 Euro per fotografia, anche in questo caso interamente devoluta.

Gianni Milani

“Photo Action per Torino 2020”
https://www.gamtorino.it/it/eventi-e-mostre/photo-action-torino-2020
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Nelle foto

– Masayoshi Sukita: “David Bowie, Dawn of Hope”, 1973
– Mauro Balletti: “Il bacio”, 2012
– Maurizio Galimberti: “Johnny Depp”, Venezia 2003
– Simone Bramante “Brahmino”: “Diego”, 2017
– Joe Oppedisano: “Duomo di Milano”, 1992

Come l’acqua di Sebilj

“Come l’acqua di Sebilj”libro del torinese Alessandro Cerutti (Edizioni Visual Grafika,2019) può essere considerato un romanzo “di formazione”, dove il protagonista vive un’esperienza che lo farà evolvere verso la maturazione e l’età adulta, raccontandone emozioni, sentimenti, i progetti di vita.

La vicenda si svolge tra Torino e la Slovenia, nel 1993. Marco, 26 anni, vive incurante di tutto ciò che gli accade attorno. Gli amici sono solo compagni di divertimento e le ragazze una piacevole distrazione. Scuola e calcetto rappresentano gli interessi di un’esistenza vissuta con una certa spensieratezza e un po’ di cinismo egoistico, forse in ragione dell’età. Il protagonista ha un carattere irruento, emotivo. E la “bolla” artefatta in cui vive esploderà quando Marco Veroni, seppur controvoglia, parteciperà ad un viaggio che gli farà incontrare la durezza di un campo profughi che, in Slovenia, ospita dei bosniaci fuggiti dal paese in guerra. La lotta per la sopravvivenza, il ricordo dei cari scomparsi, l’amore e la speranza sfidano la violenza, perché, anche se sembra che non ci sia alcuna ragione per sognare, esiste la possibilità di trovare un posto migliore dove riprendere a vivere. Nei giorni in cui inizia il viaggio dei protagonisti del libro a Mostar veniva distrutto a cannonate il ponte sulla Neretva. Accadeva, forse non per caso, nello stesso esatto giorno – il 9 dicembre –in cui quattro anni prima, nel 1989, veniva abbattuto il muro di Berlino. Gorbaciov riceveva il nobel per la pace. A Maastricht, cittadina olandese sulla Mosa, un trattato più economico che politico sanciva la nascita dell’Unione europea. La “cortina di ferro” non c’era più e l’est europeo si disgregava, paese dopo paese. In Israele veniva raggiunto l’accordo fra Yasser Arafat e Yitzhak Rabin. L’Italia era alle prese con “mani pulite” e di fatto il “Bel Paese” passava dalla prima alla seconda repubblica. Ancora pochi mesi e Gino Strada fondava Emergency, l’IRA annunciava lo storico cessate il fuoco, a Mogadiscio venivano uccisi la giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e il suo cameraman, Miran Hrovatin. In Ruanda si consumava il genocidio messo in atto dagli Hutu contro la minoranza Tutsi. E intanto, nel cuore dell’europa, l’ ex-Jugoslavia bruciava. Nel campo profughi sloveno il protagonista di “Come l’acqua di Sebilj” prova un disagio che, giorno dopo giorno,evolve in una lenta presa di coscienza su ciò che accade attorno a lui: il dramma dei profughi, l’esperienza umanitaria dell’associazione “Pace adesso” e altri sentimenti che lo scuotono nel profondo. Pietà, tenerezza, tristezza e paura, mescolate l’una con l’altra, iniziano a scavare dentro la sua tormentata coscienza a confronto con il dolore di quelle persone alle quali la guerra prodotta da un nazionalismo cieco e violento ha portato via famiglia, casa, affetti, amici. Il racconto di Alessandro Cerutti – docente, laureato in Teologia, autore versatile che ha sperimentato diversi generi letterari – è una piccola ma significativa lezione di vita. Vedere da vicino gli effetti della guerra senza esserne vittime. E tentare di capire, fare qualcosa, scegliersi la parte. Cosa non facile, soprattutto durante la “decade malefica” degli anni ’90 nei Balcani, nel cuore dolente dell’Europa.

Marco Travaglini

Arriva Seeyousound 7, International Music Film Festival

Can’t Stop Music! 19 – 25 febbraio 2021: 7 giorni per esplorare la musica in ogni fotogramma-  on line sulla piattaforma PLAYSYS | on site al Cinema Massimo MNC di Torino

Non si può fermare la musica; non si ferma Seeyousound. Il primo festival italiano dedicato al cinema a tematica musicale torna dal 19 al 25 febbraio 2021 in doppia versione: digitale sulla nuova piattaforma streaming vod PLAYSYS e fisica grazie alla rinnovata collaborazione con il Cinema Massimo MNC di Torino.

Seeyousound è stato tra i primi eventi a doversi fermare a causa dell’emergenza Covid che, come una saetta, ha colpito il festival tre giorni dopo l’inaugurazione minacciandone le attività future. L’Associazione Seeyousound, che dà vita al festival, ha scelto di non fermarsi e per l’edizione numero 7 il fulmine è diventato un simbolo di rinascita, un’immagine che accompagnerà il festival a febbraio richiamando graficamente questo numero, intriso di valenze simboliche per numerose culture (7 i vizi e le virtù capitali, i Chakra, i sacramenti del cattolicesimo romano, 7 il numero della completezza nel Buddismo, …).

Un leitmotiv per questa nuova edizione lunga 7 giorni che ancora una volta farà incontrare la magia delle sette note con quella della settima arte, rendendo i film disponibili anche alla visione on line per 7 giorni su PLAYSYS (playsys.tv), nuova piattaforma vod nata dall’esperienza di Seeyousound, che proporrà contenuti audiovisivi incentrati sulla musica su tutto il territorio italiano.

In attesa di svelare la line up 2021 completa di film in competizione, lungometraggi fuori concorso e film-evento, i primi 7 titoli che preannunciano Seeyousound 7 racchiudono l’intero spettro dell’universo musicale.

Direttamente dal prestigioso IDFA International Documentary Filmfestival Amsterdam, il concorso LONG PLAY DOC porta a Seeyousound in anteprima italiana il documentario islandese A SONG CALLED HATE di Anna Hildur. L’inaspettata partecipazione degli Hatari, pluripremiata band di techno e BDSM, autodefinitasi anticapitalista, all’Eurovision 2019 di Tel Aviv, si trasforma nell’occasione per scatenare sul palcoscenico internazionale il dibattito intorno al conflitto Israeliano-palestinese.

La sezione non competitiva INTO THE GROOVE proporrà una serie di film inediti in Italia tra cui spicca DON’T GO GENTLE – A FILM ABOUT IDLES, un film che attraversa la determinazione, l’amicizia e le avversità della heavy post-punk band britannica Idles. Davanti alla camera di Mark Archer, il cantante Joe Talbot e il gruppo calcano palchi, abbattono stereotipi e ispirano una comunità internazionale rivendicando la forza della vulnerabilità. Consacrati al grande pubblico con la pubblicazione di Ultra Mono, uscito a settembre di quest’anno, gli Idles sono una delle realtà più interessanti del panorama internazionale odierno.

Dalla battaglia per imporsi in uno scenario socio-politico diviso degli Idles alla lotta per la sopravvivenza di un’impresa famigliare che, oltre 50 anni fa, ha fatto una scelta decisamente audace: ROCKFIELD: The Studio On The Farm di Hannah Berryman, a Seeyousound 7 in anteprima italiana, è l’improbabile storia di due fratelli che hanno trasformato la loro fattoria nella profonda campagna gallese nel primo studio di registrazione residenziale di sempre. A Rockfield Black Sabbath, Queen, Robert Plant, Iggy Pop, Simple Minds, Oasis, The Stone Roses, Coldplay e molti altri hanno rockeggiato per decadi e inciso canzoni come Bohemian RhapsodyYellow e Wonderwall.

Sempre in Into the groove, un trio di film italiani presentati in anteprima a Seeyousound realizzati a cavallo degli ultimi due anni ci raccontano di situazioni fino a poco tempo fa famigliari, per i musicisti e per il pubblico, la vita da palcoscenico e gli eventi dal vivo di cui oggi si sente tanto la mancanza.

NOTHIN’ AT ALL nasce per documentare il ritorno di Pivio all’attività concertistica, a maggio 2019 dopo 35 anni di rarissimi live e una carriera dedicata alla musica da film con il sodale Aldo De Scalzi. Portato alla notorietà internazionale da Hamam – Il bagno turco diretto da Ferzan Ozpetek, Pivio ha composto oltre 150 colonne sonore sia per il cinema che per la televisione, vincendo tra gli altri tre David di Donatello e quattro Nastri d’Argento. Il documentario si evolve in un racconto biografico fatto di digressioni personali e creative tra il regista Matteo Malatesta e il musicista, che esprime anche il ritrovato piacere del palco bruscamente interrotto e la speranza di superare il grande buio in cui si trova ora la musica live.

LA LEGGENDA DEL MOLLEGGIATO del regista torinese Francesco Ferraris, muove i primi passi durante la residenza artistica di Jazz:Re:Found, una settimana a novembre 2018 durante la quale 12 giovani musicisti contemporanei rielaborano il repertorio più black ed esterofilo – nonché meno conosciuto – di Adriano Celentano, sotto la guida di tutor come Nu Guinea, Tommaso Cappellato, Willie Peyote, Gianluca Petrella. Durante la lavorazione l’attualità e il bisogno di riaffermare un modello di socialità e vivacità artistica hanno assunto un ruolo di primo piano nella costruzione del racconto e riportato al centro del documentario le dinamiche sociali che riescono a trasformare un gruppo di persone in una band.

Con il documentario MOONDOG CAN SEE YOU il regista Miha Sagadin immortala il viaggio di ricerca sul visionario cantautore e compositore statunitense Louis Thomas Hardin, dall’ideazione nata in seno al Torino Jazz Festival 2018 al debutto alle OGR nell’edizione 2019. Un ritratto ispirato di questo artista complesso, diviso tra amore per la musica classica, vita beat e jazz, precursore del minimalismo, ad opera dell’ensemble torinese Lapsus Lumine con il violoncellista olandese Ernst Reijseger e il batterista statunitense Jim Black.

 

RISING SOUND – Trans Global Express, è la sezione non competitiva che dall’Europa si affaccia all’Africa per raccontare nuove suggestioni sonore e inedite commistioni tra strumenti musicali e nuove tecnologie. È il caso di CONTRADICT che segue una nuova generazione di musicisti in Ghana che continuano le lotte postcoloniali dei loro genitori e nonni, ma con nuovi mezzi e nuovi alleati. Grazie a strumenti a basso costo e a internet, registrano artigianalmente e diffondono rapidamente la loro musica con cui reclamano un nuovo ruolo per l’Africa nel mondo di oggi e insegnano ai loro coetanei l’accettazione di sé, la fiducia in se stessi e l’autostima. Riflettono su stili di vita alternativi e si contrappongono alle opinioni tradizionali della loro comunità. I registi svizzeri Peter Guyer e Thomas Burkhalter, che per cinque anni hanno documentato questa nuova corrente, ne esplorano le potenzialità future in questa opera presentata in anteprima italiana al festival.

SEEYOUSOUND TORINO International Music Film Festival

Edizione 7 > 19 – 25 febbraio 2021 | playsys.tv – Cinema Massimo MNC, Torino

Ideato e realizzato da Associazione Seeyousound

 

INFO www.seeyousound.org > info@seeyousound.org > facebook.com/SEEYOUSOUND > instagram.com/seeyousoundfestival > twitter.com/seeyousound

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Come si raccontano i musei in tempo di lockdown? La rivista di Palazzo Madama

Mai come in questo 2020 un’enorme mole di materiali è confluita sui canali digitali e sui social, diventati lo strumento principale del nuovo dialogo tra i musei e il loro pubblico.

Una rivista è senz’altro qualcosa di più tradizionale, ha tempi di preparazione, di lettura e di riflessione diversi. Inoltre, solitamente si rivolge a specialisti o addetti ai lavori.

Per raggiungere un pubblico più ampio, dal 22 dicembre 2020 la rivista di Palazzo Madama Palazzo Madama. Studi e notizie esce in versione digitalecon articoli in formato PDF scaricabili gratuitamente.

Nata nel 2010 ed edita da Silvana EditorialePalazzo Madama. Studi e notizie, giunta la suo quinto numero, si occupa di raccontare l’attività del museo nelle sue varie sfaccettature: lo studio e la ricerca, la gestione e la comunicazione, la conservazione e l’innovazione.

Il primo numero on line della rivista presenta contribuiti che spaziano dagli smalti en ronde-bosse, alla scultura lignea sudtirolese, alla maiolica rinascimentale, fino alla pittura napoletana. Oltre alle rubriche dedicate ai nuovi allestimenti, ai restauri e alla didattica, due importanti regesti costituiscono un bilancio dell’ultimo decennio di attività espositiva e di acquisizioni: un regesto delle mostre realizzate a Palazzo Madama o dallo staff di Palazzo Madama in altre sedi e un regesto delle acquisizioni, particolarmente sostanzioso grazie alle numerose donazioni ricevute.

Il lavoro editoriale è stato scaglionato in previsione di tre uscite on line programmate da dicembre a marzo.

Un ringraziamento speciale va ai partecipanti al Corso di Storia dell’Arte di Palazzo Madama, nelle edizioni 2016, 2017 e 2019,  il cui contributo è stato fondamentale per rendere possibile questa pubblicazione.

La rivista di Palazzo Madama si può scaricare dal sito del museo a questo link:

https://www.palazzomadamatorino.it/it/palazzo-madama-studi-e-notizie-0