CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 401

Capitale del libro: Ivrea in festa

“Le Voci del musical”, solidali a teatro

Uno spettacolo di solidarietà al teatro Astra, promosso dalla Adriana Cava Dance Company, per sostenere i Lions torinesi, tutto improntato sui musical

 

Saranno di scena martedì  22 marzo prossimo alle 20.30, al teatro Astra, “Le Voci del musical” di Adriana Cava, uno spettacolo di solidarietà per sostenere i Lions Club torinesi, che prevedono la formazione di un cane guida per i non vedenti.

Il progetto charity prevede una raccolta di fondi per sostenere la formazione completa di un cane guida per non vedenti  presso il Centro cani guida Lions di Limbiate,  n provincia di Milano; tale progetto è  stato ideato dal Lions Club Torino New Century con il contributo del Lions Club Crocetta Duca d’Aosta, Valentino Futura, Cittadella Ducale, Europa Taurasia, Torino 2 e Torino Stupinigi.

“Questa iniziativa – spiega la Presidente del Lions Club New Century – rappresenta per  noi un modo tangibile di compiere del bene e raccogliere fondi sufficienti alla formazione completa di un elemento fondamentale per la vita e l’indipendenza di un non vedente, un angelo custode che è molto più di un cane, capace di dare sicurezza a chi ha perso un bene così  prezioso nella vita come la vista”.

“Le Voci del Musical” rappresenta  il risultato del sodalizio artistico tra Adriana Cava e Fabrizio Voghera, ormai avviata da diversi anni, e che ha portato alla produzione di spettacoli di successo. I ballerini della Adriana Cava Dance Company affronteranno un viaggio attraverso i più  famosi musical che hanno entusiasmato milioni di persone, quali “Moulin Rouge”, “Alice in Wonderland”, “Notre Dame de Paris”, “Giulietta e Romeo”, “Otello l’ ultimo bacio”.

Adriana Cava, coreografa, danzatrice e insegnante, ha saputo creare uno stile personale caratterizzato da un elevato livello tecnico unito a una grande espressività  e ogni anno organizza numerosi spettacoli e rassegne che porta in tournée anche all’estero.

Ospite di fama internazionale della serata sarà  Fabrizio Voghera, interprete del musical “Notre Dame de Paris” di Riccardo Cocciante, di “Giulietta e Romeo” e produttore e ideatore dell’opera musicale “Otello l’ultimo bacio”.

Alla serata  parteciperanno inoltre la cantante Valentina Camilleri, i danzatori Federica Bertolino, Martina Battaini, Federica Destefanis, Arianna Galleano, Marella Gamba, Giulia Ruella, Michele Prudente, Alessandro Romano, Federica Valla  Andrea Barbagallo e Cristian Dattomo.

Mara Martellotta

 

Ai Musei Reali una settimana ricca di appuntamenti

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Con l’arrivo della primavera: tra mostre, laboratori e attività per famiglie e bambini

 

Anche questa settimana i Musei Reali di Torino offrono ai visitatori tante attività e appuntamenti. Oltre alle mostre in corso, ci sarà la possibilità di seguire laboratori dedicati alla pittura, oltre che trascorrere la Festa del Papà circondati dall’arte e accogliere la primavera tra cultura e svago.

 

Tra le principali novità, è visitabile la Galleria Archeologica: un’inedita sezione permanente del Museo di Antichità, dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico, dove sono esposti reperti di rara bellezza e di inestimabile valore storico. I visitatori potranno ammirare più di mille oggetti raccolti in oltre quattrocento anni di collezionismo sabaudo. Un viaggio a ritroso nella Storia grazie a un affascinante percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni, articolato lungo dieci sale e allestito attraverso forme espressive contemporanee.

L’ingresso al percorso è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

 

Attività per famiglie

Sabato 19 marzo alle ore 16 si terrà la visita speciale Sua maestà, il mio papà. Nel giorno della festa del papà, i Musei Reali invitano le famiglie per una visita a Palazzo Reale e all’Armeria. Scopriremo insieme i ritratti, le passioni e le persino le armi personali di un padre e un figlio molto speciali, re Carlo Alberto e suo figlio Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia. Giochi, quiz e disegni arricchiranno il percorso attraverso le splendide sale in cui i due sovrani vissero e governarono il loro regno.

Il costo dell’attività è compreso nel biglietto di ingresso ai Musei Reali, gratuito fino a 18 anni. Per i familiari, tariffa d’ingresso speciale a € 10 (ingresso gratuito con Abbonamento Musei).

Info e prenotazioni: 011 19560449 e info.torino@coopculture.it

 

I Martedì dell’Abbonato

Martedì 22 marzo alle ore 17 proseguono i Martedì dell’Abbonato con la visita Alla scoperta della mostra Animali dalla A alla Z. Un’esposizione pensata per il pubblico dei giovanissimi, ma che raccoglie oggetti affascinanti e curiosi anche per il pubblico più adulto tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali accomunate dalla raffigurazione di animali.

Accanto ad opere meno note, si potranno ammirare capolavori come il Toro in bronzo dalla città romana di Industria (Monteu da Po) del I secolo d.C. e il monumentale arazzo La zebra della Manifattura di Gobelins.

Per informazioni e prenotazioni https://piemonte.abbonamentomusei.it/

 

Le attività con CoopCulture

 

Sabato 19 marzo dalle ore 14 alle ore 18 si terrà il laboratorio Dalla pittura al segno. I partecipanti avranno l’occasione di osservare alcuni dipinti della collezione della Galleria Sabauda e riprodurli con la tecnica dell’acquerello monocromo e l’inchiostro di china. Particolare attenzione verrà data alla composizione e ai rapporti tra luci e ombre di alcune grandi opere, a partire da celebri capolavori di Guido Reni, del Guercino o di Bernardo Bellotto. Materiale occorrente: matita grafite HB, penne grafiche (es: penne fine liner con punta di diversa grandezza – 0.4, 0.5, 0.6) o inchiostro di china e pennini, acquerelli godet, carta da acquerello liscia 300 gr., 1 pennello da acquerello n° 12 o n° 14, nastro adesivo di carta.

Costo dell’attività: € 60 oltre al biglietto di ingresso ai Musei Reali.

Info e prenotazioni: 011 19560449 e info.torino@coopculture.it

 

Sabato 19 marzo alle ore 15.30 e domenica 20 marzo alle ore 11, le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

È inoltre possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali:

Venerdì 18 marzo alle ore 16 il pubblico potrà visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Sabato 19 marzo alle ore 16 i visitatori possono ammirare in un itinerario unico gli appartamenti nuziali dei Principi di Piemonte e dei Duchi d’Aosta, situati al secondo piano di Palazzo Reale, allestiti tra il 1720 e il 1843. Grandi architetti come Juvarra, Alfieri e Palagi si alternarono a decorare le magnifiche sale in cui risaltano capolavori rococò, con mobili e boiseries di Piffetti, Gianotti e Stroppiana, soffitti e sovrapporte di De Mura e Beaumont, soffitti di Ayres e Bellosio e arredi di Gabriele Capello in stile Impero. Sarà possibile raggiungere anche le sale che ospitano tesori del Neoclassico in cui gli architetti Piacenza e Randoni, con gli ebanisti Bonzanigo e Bolgiè, approntarono ambienti in stile Luigi XVI di meravigliosa bellezza tra il 1788 e il 1789.

Domenica 20 marzoalle ore 16 un affascinante tour attraversa le sale del primo piano di Palazzo Reale che affacciano sul Giardino Ducale e che conservano intatte le originali decorazioni settecentesche, tra le quali spiccano le pitture di Francesco De Mura e Laurent Pécheux: un susseguirsi di ambienti tra i più sorprendenti della residenza, utilizzati negli anni del re Carlo Alberto come appartamenti per i Principi Forestieri in visita alla corte torinese.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Ciprotour. Oltre il confine – ultimi giorni

Prorogata fino al 23 marzo 2022 la mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino: Il progetto Ciprotour. Oltre il confine, ispirato dalla mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche torinesi: narrazioni da Cipro e su Cipro nelle sale della Biblioteca civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte la musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconta dell’isola sacra ad Afrodite con i profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Fino al 26 giugno, le Sale Chiablese ospitano l’esposizione Vivian Maier Inedita con oltre 250 scatti, tra cui molti inediti, video Super 8 e oggetti personali della fotografa americana. Curata da Anne Morin, la mostra presenta anche una sezione dedicata alle fotografie che Vivian Maier realizzò nel 1959 durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova. Dopo una prima tappa al Musée du Luxembourg di Parigi, lesposizione arriva in Italia e ha come obiettivo quello di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografaVivian Maier Inedita è organizzata da diChroma Photography e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais ed è prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali, con il patrocinio del Comune di Torino. L’esposizione è sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale. Martedì 8 marzo, ingresso ridotto per le donne in occasione della Giornata internazionale della donna.

 

Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini è l’esposizione allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 3 aprile 2022. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipata. La visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

L’accesso ai Musei Reali e alle mostre è consentito unicamente esibendo il Super Green Pass (Green Pass rafforzato ad esito di vaccinazione o guarigione da Covid-19) e indossando la mascherina chirurgica, secondo le norme di sicurezza previste dal Decreto-legge del 24 dicembre 2021, n. 221.

 

Garage rock USA 1966. Discografia minore / 14

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Nella seconda metà degli anni Sessanta per una rock band emergente americana era fondamentale la possibilità di spostarsi, percorrendo quella già fitta rete stradale che proprio in quegli anni stava conoscendo un “boom” per estensione e capillarità. Tra persone, strumenti, amplificatori, cavi, dispositivi di vario tipo… era necessario spazio, ma anche facilità di utilizzo del mezzo di trasporto. E fu così che i “vans” ebbero grande fortuna nel mondo musicale giovanile. Ma se tutti pensassero immediatamente al solito van Volkswagen in stile “hippie” probabilmente sarebbero fuori strada. Le bands in genere preferivano altri modelli, in primis Chevrolet Sport Van (confidenzialmente “Chevy”) o il Dodge A100 Sportsman; ma probabilmente il prediletto era il Ford Econoline, una sorta di “minibus ibrido” ritenuto molto funzionale nel trasportare la “ferraglia musicale”. Già altrove in un precedente articolo avevo accennato all’Econoline rosso mattone usato a ritmo incessante per le strade di Ohio e Pennsylvania dalla band “The Pied Pipers” nel biennio 1967-1969. Ma anche nella presente sezione discografica figurano bands che ne sfruttarono le qualità…

–  [The] Sounds Like Us “Clock On The Wall / Outside Chance”  (Jill-Ann 101);

–  The Bar[r]acudas “When You Told Me Goodbye / What I Want You To Say”  (Downey Records D-138);

–  London & The Bridges “It Just Ain’t Right / Leave Her Alone”  (Date 2-1502);

–  Little Phil and The Night Shadows “So Much / The Way It Used To Be” (Dot Records 45-16912);

–  The Tribu Terrys “Leavin’ To Stay / My Shadow Is You”  (Prism 45-PR-1951);

–  The Birdwatchers “I’m Gonna Love You Anyway / A Little Bit Of Lovin’”  (Mala 536);

–  The Live Five “Hunose / Let’s Go, Let’s Go, Let’s Go”  (Panorama 46);

–  Larry & The Blue Notes “In And Out / No Milk Today”  (Charay Records C-44);

–  The Nite Owls “Come On Back / It’s A Hassle”  (Rembrandt Records 818R-6461);

–  The Jagged Edge “Midnight To Six Man / How Many Times”  (Twirl 2024);

–  The Others “Revenge / I’m In Need”  (Mercury 72602);

–  Bill Tatman & The Rampagers “What’s Wrong With You / Tell Me”  (Al-Fang 16569-70);

–  John Does “One Kind Favor / I’ll Never Take You Back”  (Insite 45-1001);

–  The Nite Walkers “High Class / You’ve Got Me”  (Russell Recording RRC-43107);

–  The Rovin’ Flames “I’m Afraid To Go Home / I Can’t”  (Boss BOS-002);

–  The Contemporaries “Fool For Temptation / Think Young”  (Richie Records 672);

–  Sounds Unlimited “Keep Your Hands Off Of It / About You”  (Solar Records 67-101);

–  The Oxfords “I Ain’t Done Wrong / Cheatin’ Little Girl”  (Soul Records 0001);

–  Quadrangle “She’s Too Familiar Now / No More Time”  (Philips 40408);

–  The Rockin’ Rebellions “By My Side / Run For Your Life”  (Vaughn-Ltd 751);

–  The Fifth Order “Walkin’ Away / Goin’ Too Far”  (Counterpart Records 813L-2571);

–  Beep Beep & The Road Runners “Shifting Gears / True Love Knows”  (Vincent Records 222);

–  The End “Memorandum / Not Fade Away”  (Cha Cha Records C-746);

–  Destiny’s Children “Your First Time / The Fall Of The Queen”  (Ventural V-730).

(…to be continued…)

Gian Marchisio

Premio “Scribo”: con “Palmira, la dolce” a Balcet il terzo posto

Proclamati i vincitori della terza edizione
IL PIEMONTESE SUL PODIO

202 racconti partecipanti da ogni parte d’Italia

Con il racconto “Palmira, la dolce”, dedicato all’archeologo siriano Khaled al-Asaad, barbaramente ucciso nel 2015, Giovanni Balcet è tra i vincitori della III edizione del Premio Letterario Internazionale “Scribo” per racconti inediti, organizzato dall’omonima agenzia di Lanciano, in provincia di Chieti.
Il primo premio è andato a Menotti Sergio Di Diodoro, di Giulianova (TE), con il racconto “Assoluto mentale”; seconda classificata Silvia Alonso di Milano con “Gente di Porquerolle”; terzi ex-aequo Alberto Arecchi di Pavia con il racconto “Il bambino del mare” e Giovanni Balcet di Pino Torinese con “Palmira, la dolce”.

Giovanni Balcet viene da terre di frontiera e di fertili incontri, sul crinale delle Alpi Occidentali. I suoi antenati erano montanari e maestri temprati dal clima e dalle guerre di religione. È nato in una famiglia popolata da molte donne. Ricorda come fosse ieri il suo primo giorno di scuola, che gli aprì la mente e il cuore. Per sua fortuna, da quel giorno ha incontrato sulla sua strada molti buoni maestri.
Parla lingue diverse e ha viaggiato il mondo, ama insensatamente la Grecia.
È sposato, ha un figlio, una figlia e due nipoti.
Insegna all’università di Torino. Studia l’economia globale e il suo impatto sulle società e le culture, in prospettiva storica. Ha pubblicato numerosi libri e articoli di saggistica. Tra i suoi libri possiamo citare: “L’economia italiana. Evoluzione, problemi e paradossi”, Feltrinelli, Milano, 1997; “Potenze economiche emergenti: Cina e India a confronto”, Il Mulino, Bologna, 2012 (con Vittorio Valli); “Geely Drives Out. The Rise of the New Chinese Automaker in the Global Landscape”, World Scientific, Singapore, 2021 (con Hua Wang e Wenxian Zhang). Tra i molti articoli: “La globalizzazione, al di là dei miti”, Il Mulino, n. 1, 1999; “From Joint Ventures to National Champions or Global Players? Alliances and Technological Catching-up in Chinese and Indian Automotive Industries”, European Review of Industrial Economics and Policy, n. 3, 2011 (con Joël Ruet); “Emerging countries’ multinational companies investing in developed countries:
at odds with the HOS paradigm?”, The European Journal of Comparative Economics, Vol. 10, n. 1, 2013, pp. 179-202 (con Wladimir Andreff); “Internationalization, outsourcing and labour fragmentation. The case of FIAT”, Cambridge Journal of Economics, Vol. 44, n.1, Jan. 2020, pp.105–128, (con Grazia Ietto-Gillies).
Scrive per passione e per piacere. Dal 2018 ha frequentato con buon profitto alcuni corsi di scrittura della LUA, Libera Università dell’Autobiografia, ad Anghiari. Nel 2020 ha spostato lo sguardo dalla scrittura autobiografica a quella narrativa. È alla ricerca di uno stile impregnato di energia, leggerezza e ironia, onirico e spirituale ma immerso nella storia.

Inoltre, si sono classificati finalisti i seguenti racconti, che si trovavano nella rosa dei candidati alla vittoria (in ordine alfabetico per autore): “Una domenica di svago” di Sabatino Ciocca (Chieti); “Domani è un altro giorno” di Gigliola D’Antonio (Lanciano – CH); “Il sortilegio” di Mariella Di Monte (Torremaggiore – FG); “La decappottabile rossa” di Roberto Leoni (Roma); “5°: non ammazzare” di Giuseppe Leuzzi (Lequile – LE); “Di terra e di mare” di Marilisa Munari (Sovizzo – VI); “Zampa di coniglio” di Tommaso Nidasio (Varese); “Nel tempo di un caffè” di Francesca Santi (Livorno).
In considerazione, poi, dell’alta qualità stilistico-narrativa dei testi pervenuti, l’agenzia Scribo ha creduto di segnalare i seguenti racconti (in ordine alfabetico per autore): “Gli inquilini del mondo” di Gabriele Andreani (Pesaro); “Il cuscino” di Dagmara Bastianelli (Fano – PU); “Gli estranei” di Rigel Bellombra (Bologna); “Il cassonetto 47” di Silvano Bertaina (Govone – CN); “Lucio Galli” di Francesco Bertazzo (Servigliano – FM); “Quattordici parole” di Amedeo Cappella (Lama dei Peligni – CH); “Perché è un bravo ragazzo” di Giuseppe Cappiello (Altamura – BA); “La lezione” di Paola Comelli (Tromello – PV); “Le stelle cadenti” di Luisa Coluzzi (Sezze – LT); “Una multa” di Vincenzo Corrado (Mantova); “Uroboro” di Anna Pia D’Alesio (Roma); “Nel tuo mondo, a modo nostro” di Alessandra De Angelis (Milano); “I mostri sotto il letto” di Elvira Delmonaco Roll (Castel Volturno – CE); “Spazi bianchi” di Beatrice Fiaschi (Roma); “Insonnia” di Edoardo Maresca (Bologna); “Il filo invisibile” di Anna Moro (Oniferi – NU); “La pallina gialla” di Giampaolo Reboa (Lanciano – CH); “Teresa tace” di Giovanni Salicco (Lanciano – CH); “Mariposa” di Adriana Valenza (Caltanissetta); “Il talento di Jack” di Orlando Volpe (Lanciano – CH).
Allo scrittore e poeta abruzzese Rolando D’Alonzo, istrionico e appassionato interprete delle istanze più profonde della letteratura del Novecento, l’agenzia Scribo ha voluto attribuire il Premio alla Carriera per la lunga, intensa e raffinata attività di scrittore e poeta, che lo rende un vanto per la sua terra e un Maestro e una guida per le future generazioni.

Il Premio, ideato e organizzato dall’agenzia di servizi editoriali, scrittura e ufficio stampa Scribo di Lanciano, ha visto in gara ben 202 elaborati provenienti da ogni parte d’Italia, a tema libero. Per quest’anno la cerimonia di premiazione non si svolgerà, ma nei prossimi giorni, sulla pagina facebook di Scribo e del Premio, sarà possibile conoscere vincitori, finalisti e segnalati attraverso dei brevi contributi video o dei commenti scritti realizzati dagli stessi autori premiati. Inoltre, con i racconti selezionati sarà realizzata un’antologia, curata da Scribo e edita dalla casa editrice chietina “IlViandante-Chiaredizioni”, che verrà presentata al Salone del Libro di Torino.
“Ringraziamo gli autori partecipanti per la fiducia che ci hanno accordato e ci complimentiamo con tutti non solo per la qualità tecnica dei singoli elaborati, ma soprattutto per il grande desiderio di mettersi in gioco, di raccontare e di trasmettere storie ed emozioni autentiche e coinvolgenti” affermano Giuseppina e Nicoletta Fazio di Scribo. “La scrittura, e l’arte in genere, mai come in questo periodo così pieno di amarezza e di dolore va salvaguardata perché è un bene prezioso, sinonimo di creatività e di libertà, ma anche strumento terapeutico e volano per risollevare il tessuto culturale, sociale ed economico della comunità”.

L’unica torre medievale di Torino: il Pingone

In collaborazione con TORINO STORIA

Tra i tetti del centro storico, a due passi dalle Porte Palatine, sta nascosta una delle poche tracce del passato medievale della città

A Torino esiste ancora una torre medievale, una sola, l’unica torre civile giunta fino a noi fra quelle che probabilmente un tempo costellavano la città. Non la si nota facilmente: è mimetizzata fra i tetti a due passi dalla Porta Palatina. Per poterla vedere bene bisogna portarsi in un punto di vista elevato, noi ne suggeriamo tre: il campanile del Duomo (aperto alle visite nel percorso del Museo Diocesano), l’ultimo piano del palazzo dei lavori pubblici di fronte al Duomo oppure, se siete ospiti, la terrazza panoramica dell’hotel «NH Santo Stefano»…

Continua a leggere:

L’unica torre medievale di Torino: la Torre del Pingone

Masters of Magic, al via le prevendite

+21% di felicità dopo uno spettacolo di magia: lo dimostra la scienza.

A tirarci su il morale ci pensa la XX edizione dell’incontro internazionale di magia con una maratona di oltre 100 ore di spettacolo e 1500 prestigiatori provenienti da 30 nazioni

 

La scienza dimostra che uno spettacolo, oltre a stimolare creatività e curiosità, migliora le capacità di problem solving, multitasking e soprattutto incoraggia la comunicazione interpersonale e l’interazione sociale, aumentando lo stato di benessere. A dirlo anche il risultato di uno studio condotto da ricercatori e docenti della Goldsmiths University di Londra: dopo soli 20 minuti di spettacolo, la felicità aumenta del 21%.

 

A tirarci su il morale ci pensa allora la prima e più importante convention di magia al mondo: MOM – Masters Of Magic World Convention 2022, il festival che porta in scena i migliori prestigiatori del pianeta e trasforma Torino nella Capitale mondiale della magia per quattro giorni.

 

Giunta al suo XX anno, torna finalmente dal vivo di fronte al pubblico per festeggiare un’edizione speciale, con una vera maratona di spettacolo di oltre 100 ore consecutive di pura emozione e felicità, prodotte da Masters of Magic, engagement company, leader nella produzione di eventi live e televisivi e specializzata nella comunicazione che utilizza l’arte magica come linguaggio per raccontare emozioni. La direzione artistica del festival è di Walter Rolfo. La regia e lo show design sono a cura di Alessandro Marrazzo.

 

Un appuntamento di richiamo internazionale, che fin dalla prima edizione ha ospitato i più importanti maghi del mondo, tra i quali David Copperfield, Dynamo, David Blaine, Cyril Takayama, e apre al pubblico le porte del mistero, e dei segreti degli illusionisti, grazie ad oltre cinquanta eventi, in 4 giorni, fra spettacoli, concorsi, conferenze e vere e proprie lezioni di magia per imparare a diventare maghi!

 

Segreti, idee, tecniche di 1500 illusionisti professionisti provenienti da tutto il mondo e oltre 40 star internazionali attese fra gli ospiti del Festival che condivideranno i loro più grandi segreti con lo scopo di inventare i nuovi prestigi che ci stupiranno nei prossimi anni.

 

In occasione del Masters Of Magic World Tour 2022 il pubblico potrà immergersi anche nella più innovativa “Fiera magica” del mondo, con un intero spazio dedicato agli “inventori di magie” dove i partecipanti potranno acquistare ogni tipo di illusione e prestigio: dal filo dell’invisibilità ad ogni novità del mercato della magia…dove tutto è possibile per chi sa cercare!

 

Masters of Magic è anche foriera di nuovi giovani talenti, che possono dimostrare le proprie abilità concorrendo al premio internazionale Trofeo Victor Balli, fra i più importanti riconoscimenti al mondo.

Altro importante concorso in occasione del Festival è il Campionato Italiano di magia: i concorrenti vengono selezionati durante l’anno in tutte le città d’Italia per poi sfidarsi nel Gran Finale. Negli anni è stato vinto da artisti diventati  famosi, come Andrew Basso protagonista di uno spettacolo residente a Broadway e Vanni De Luca, uno dei mentalisti più bravi al mondo.

Tra gli altri importanti premi, da ricordare il prestigioso riconoscimento “Grolla d’Oro”, che consacra i migliori artisti dell’illusione al mondo.

 

L’evento, con il patrocinio della Città di Torino, è stato reso possibile grazie al contributo di Regione Piemonte e Camera di Commercio di Torino. Sono inoltre già aperte le vendite dei biglietti online per poter partecipare al  Masters of Magic World Tour 2022 con l’abbonamento che permette l’accesso a tutte le giornate, oltre alla vendita del biglietto per lo spettacolo Gran Gala di Magia.

 

Acquisto del biglietto per l’intero evento: MASTERS OF MAGIC WORLD TOUR 2022

Acquisto del biglietto per lo spettacolo (28/29 maggio 2022): MASTERS OF MAGIC – GRAN GALA DI MAGIA 2022

 

 

https://mastersofmagicconvention.com/

“Un grande Abbraccio al Mondo”: tutta l’anima “cosmopolita” della “Fiber Art”

In mostra alla chierese “Imbiancheria del Vajro”. Con un omaggio alla carriera di Ezio Gribaudo

Fino al 15 maggio

Chieri (Torino)

Trame, tessuti, filati. Voci antiche coniugate in arte nei molteplici linguaggi della contemporaneità. Ovunque. Nel tempo e nello spazio. Come “abbracci” totali al mondo. Dai geometrici e vivaci “Kimoni” orientali al “quilt” afro-americano, abito-oggetto di Marialuisa Sponga (elaborato in trapunte a tre strati) fino alle “foglie essiccate” e tessute con gentilezza (espressione della trasformazione del tempo che muta l’aspetto della vita senza disperderne l’essenza) della francese Marie  Noelle Fontan o al “dittico” di polline invernale (allegoria di germogli sboccianti in ogni stagione) che prende forma dall’utilizzo di teli dalle molte velature dell’hawaiana Akiko Kotani.  Sono 40, a firma di 26 artisti (rappresentanti tutti i continenti), le opere-installazioni in cui si articola la mostra “Un grande Abbraccio al Mondo”, terzo appuntamento ospitato all’“Imbiancheria del Vajro”, del progetto “RestART!”, il cui obiettivo è quello di raccontare, attraverso cinque mostre nell’arco di due anni, “Trame d’Autore”, la preziosa Collezione Civica di “Fiber Art” del Comune di Chieri, comprendente oltre 300 opere realizzate da artisti di tutto il mondo, patrimonio di valore e di forte rilevanza internazionale. Direttrice artistica del progetto e curatrice della mostra all’“Imbiancheria” è Silvana Nota, che spiega: “La ‘Fiber Art’, per sua natura, è un grande abbraccio al mondo. Alle origini di questo movimento artistico sviluppatosi negli anni Sessanta, vi è, infatti, l’interesse per le culture di ogni luogo e tempo rilette attraverso i patrimoni antichi e contemporanei della tessitura”. Patrimoni che sono tema comune in cui si riflette “l’empatia – prosegue Silvana Nota – che unisce esseri viventi, natura e angoli tra i più famosi o sperduti della Terra, impressi e declinati in opere multiformi per poetiche, materiali e tecniche”. Ospite d’eccezione della mostra, il cui percorso espositivo è stato ideato dall’“exhibit designer” Massimo Tiberio, è l’artista, editore e collezionista Ezio Gribaudo (Torino, 1929), per il quale il viaggio, il nomadismo e gli incontri sono da sempre fonte e filosofia di vita e che già a partire dagli anni Settanta ha avuto modo di sperimentare il “tessuto” nelle sue opere. Per il grande Maestro si tratta di un ritorno a Chieri, dove nel 1967 ricevette il Premio “Navetta d’oro” (collaborando in seguito a molti progetti sul territorio) e dove alla rassegna odierna si collega con l’installazione site specific di mappamondi “Mappamondo e farfalle. Il mondo è pura bellezza” (2013-2022) all’opera aperta condivisa “L’Arte Moltiplica l’Arte”, frutto dei lavori successivi di tre artiste, Cristina MarianiAdele Oliva ed Elisa Oliva, dove ogni opera diventa moltiplicatrice di altre opere. “Accogliere l’invito – sottolinea Gribaudo – di collegarmi a un’installazione che di artista in artista esprime le differenti percezioni interiori suscitate dell’abitare in luoghi lontani rispetto al proprio Paese di origine, spinti dal vento delle situazioni che cambiano o da scelte dell’anima, mi è sembrato coinvolgente, in sintonia con il mio spirito cosmopolita, il mio amore per la condivisione artistica, e per la convinzione che il futuro sia sempre ricco di promesse”. Davvero poetico e suggestivo il racconto “moltiplicato” delle tre artiste cui s’è collegato il “papà” dei Logogrifi e Flani, “il Cristoforo Colombo dell’arte”, come Gribaudo venne definito per aver portato nel ‘61, fra i primi in America, Fontana, in veste di editore della sua prima monografia. La web designer Cristina Mariani in un arazzo non convenzionale ha raccontato il viaggio di un seme d’acero che, portato dal vento, raggiungerà mete lontane dove potrà germogliare. Adele Oliva, artista oltre che neuropsicologa, ha realizzato una performance di acrobazia aerea con tessuto, al fine di disegnare nello spazio con il proprio corpo il volteggiare del seme e trasmettere un messaggio sulle possibilità di superamento dei limiti, che spesso ci autoimponiamo. Elisa Oliva, videoartista ed artista di circo contemporaneo, ha infine riprodotto la performance della sorella Adele in esterno tra le montagne valdostane in un’opera di video art, a significare l’ineguagliabile libertà cui può condurre lo sconfinamento di ogni frontiera. Da un piccolo seme d’acero il racconto diventa globale. Fino ad abbracciare il mondo. Senza limite alcuno..

Gianni Milani

“Un grande Abbraccio al Mondo”

Imbiancheria del Vajro, via Imbiancheria 12, chieri (Torino); tel. 011/5211788 o www.comune.chieri.to.it

Fino al 15 maggio

Orari: sab. e dom. 15/18 

Nelle foto:

–       Parte dell’allestimento

–       Silvana Nota

–       Ezio Gribaudo

Corto Maltese, i cinquantacinque anni del marinaio di Hugo Pratt

Sono l’Oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo”.

Inizia così Una ballata del mare salato, la storia a fumetti che segnò l’esordio del celebre personaggio ideato dallo scrittore e disegnatore Hugo Pratt. Il primo episodio apparve cinquantacinque anni fa,  nel luglio del 1967,  sul primo numero della rivista Sgt. Kirk, frutto di una collaborazione tra l’editore Florenzo Vivaldi e lo stesso Pratt. L’albo si apriva su uno scenario al largo delle acque melanesiane del Pacifico del Sud, dove un catamarano salvava dalle onde un uomo legato a una zattera. Il singolare samaritano era nientemeno che l’avventuriero Rasputin, mentre il naufrago era Corto Maltese (chiamato così perché originario di Malta), ridotto in quello stato dall’ammutinamento del suo equipaggio. Era il primo novembre del 1913, giorno di Ognissanti, ma anche “Tarowean”, nome che i marinai delle isole Figi usano per indicare la stessa data attribuendole il significato di “giorno delle sorprese”. Iniziava così una delle più indimenticabili storie a fumetti, ricca di navigazioni, cannoniere tedesche, incursioni in mare aperto, isole misteriose.


Una Ballata del Mare Salato 
è un vero gioiello artistico; una storia corale, un insieme di vicende e personaggi diversi tra loro che però hanno qualcosa in comune che solo ad uno sguardo finale e completo risulterà chiaro agli occhi del lettore. Questo fumetto, raffinato e colto, contribuirà a sdoganare il genere nei confronti di un pubblico più maturo, che non temeva più di impegnarsi a leggere un fumetto. Con la sua opera prima, Hugo Pratt diede vita a un personaggio che rappresenta ancora oggi l’archetipo dell’antieroe per eccellenza, dedito alla pirateria, apparentemente cinico nei rapporti umani, pronto all’avventura. Una caratterizzazione molto curata, a partire dalla sua scheda biografica. Corto Maltese nasce il 10 Luglio 1887 a La Valletta, nell’isola di Malta. Il padre era un marinaio inglese della Cornovaglia, nipote di una strega dell’isola di Man, mentre la madre, gitana di Siviglia e modella del pittore Ingres, era chiamata la Niña di GibraltarCorto Maltese passa la sua infanzia spostandosi da un luogo all’altro, vivendo inizialmente a Gibraltar, poi a Cordova e infine a La Valletta, dove la madre lo manda a studiare nella scuola ebraica di Ezra Toledano. E’ lì che viene iniziato ai testi dello Zohar e della Cabbala. Il suo nome deriva dallo spagnolo, dove Corto equivale a “svelto“. Così, tra un avventura e l’altra, navigando nel mare d’inchiostro a china di Pratt, Corto Maltese è diventato negli anni uno dei personaggi dei fumetti più amati, un’opera letteraria considerata da molti come il primo esempio italiano di graphic novel. Riproposta dal Corriere dei piccoli nell’estate del 1971, Una ballata del mare salato venne pubblicata per la prima volta in un unico albo mezzo secolo fa da Mondadori, nel 1972. Le storie di Corto Maltese, in più di due decenni, anni diventeranno ventinove portando l’ormai celebre marinaio in tutto il mondo fra mari, deserti, steppe e giungle. “ Ma non c’è solo Corto in quegli anni”, ricorda lo scrittore Marco Steiner. “Ci sono stati gli Scorpioni del deserto e Jesuit Joe tanto per continuare a parlare solo di sud e nord e poi Antoine de SaintExupéry che vola un’ultima volta nei cieli e Mü, l’ultima storia di Corto, quella che farà volare l’universo fantastico di Hugo Pratt verso il magnifico non-luogo di un continente scomparso. Come il suo autore che scompare in Svizzera dove aveva scelto di vivere dal 1984”. Hugo Pratt muore per un male incurabile a Losanna il 20 agosto 1995. La sua tomba si trova alle porte del paese di Grandvaux, nel cantone di Vaud in Svizzera, dove viveva da undici anni nella sua casa situata nei pressi del Lago Lemano. Da Corte Sconta detta Arcana a Mu, passando per Favola di Venezia, La casa dorata di Samarcanda e tante altre storie che vedono protagonista il marinaio metà avventuriero e metà “gentiluomo di fortuna”, il timore era che anche Corto Maltese lasciasse orfani i lettori alla morte del suo autore. Quasi per miracolo ritornò da giovane, vent’anni dopo la scomparsa di colui che, a buon diritto, è stato considerato fra i maggiori autori di fumetti di tutti i tempi. Marco Steiner, scrittore e fotografo, marinaio amico e collaboratore di Hugo Pratt, dopo aver portato a termine nel 1996 Corte Sconta detta Arcana, il romanzo incompiuto di Pratt, e aver scritto tutte le introduzioni alle nuove edizioni delle varie avventure del Maltese, ridiede vita all’immaginario personaggio con due romanzi.

 

Il primo, “Il corvo di pietra”, ambientato nel 1902, anno del crollo del campanile di Venezia, quando il marinaio della Valletta è ancora un ragazzo. Inteso quasi come il romanzo di formazione di Corto Maltese, dove emerge il suo spirito di “imprevedibile meticcio mediterraneo”, solo all’apparenza cinico, dotato di grande ironia, rispettoso alla legge della lealtà e di amicizia. In quelle pagine tre ragazzi amanti dell’ avventura e tre strani individui stretti in un patto esoterico di vendetta si confrontano tra Venezia, Malta e la Sicilia in una vicenda dove la posta in gioco è un tesoro nascosto dall’enigma di una piccola statua che rappresenta un corvo di pietra. Nel secondo romanzo (pubblicato come il primo da Sellerio, nel 2015), intitolato “Oltremare”, il giovane Corto intraprende un viaggio che parte dalla Sicilia per finire in Cambogia, e su quella rotta tormentata incrocia i porti leggendari di tutti i mari: da Venezia all’isola prigione di Poulo Condor a sud della Cina, dalle acque del Mekong alle isole greche e ai mari del sud. Tra le tante mete una ha un fascino particolare, l’allora Costantinopoli, un tempo Bisanzio e dal 1930 Istanbul. Le zone in cui si svolge la storia sono quelle del porto, della collina e del cimitero di Eyüp dove si recava anche un altro grande viaggiatore, Pierre Loti. Istanbul , come Venezia, è una città dove Corto Maltese si trova “ a casa”, sul confine fra Europa e Asia, sul punto di contatto fra il grande mar Mediterraneo e la grande terra che si estende misteriosa e affascinante verso Oriente, il luogo dove nasce il sole. Quando a Marco Steiner è stata posta la domanda delle domande ( “Perché a un altro Corto?”) rispose così: “Sapevo chi erano i suoi genitori, quand’era nato e cosa gli era accaduto dopo il 1904, all’epoca della guerra russo-giapponese. Allora ho provato a immaginare un Corto sconosciuto, che doveva imparare a navigare e a vivere prima di quell’anno e ho scelto un periodo preciso, dal 1901 al 1904. Ho immaginato un’esperienza forte per un ragazzino di 14 anni, l’ho fatto partire in una notte piovosa e pericolosa dalla Scozia, dopo aver lasciato a terra quel padre così poco conosciuto. Insomma, ho cercato di fare un pezzo di strada, anzi di mare, insieme a quello che il giornalista Vincenzo Mollica, facendomi un grandissimo complimento, ha definito il “mio” Corto Maltese”. Ma il più famoso dei marinai di carta non è tornato a vivere solo nelle parole scritte da Steiner. Nuove storie con protagonista il personaggio creato da Pratt, sono state scritte da Juan Dìaz Canales, sceneggiatore di fumetti spagnolo , e disegnate dal conterraneo Rubén Pellejero. In Sotto il sole di mezzanotte” Corto Maltese parte per un viaggio in Alaska e Canada, durante la prima guerra mondiale, seguendo le indicazioni dategli da Jack London (che aveva già incontrato nel libro La giovinezza, durante la guerra russo-giapponese nel 1905) e come al solito si imbatterà in personaggi strani e situazioni avventurose. La trentunesima storia, anch’essa realizzata da Canales e Pellejero, intitolata Equatoria venne pubblicata in anteprima sul quotidiano La Repubblica  in dieci puntate quotidiane dal 4 al 13 agosto del 2017 e subito dopo edita da Rizzoli Lizard in volume unico. Gli stessi autori hanno firmato due anni dopo Il giorno di Tarowean, trentaduesimo episodio di Corto Maltese, uscito nell’ottobre 2019 sempre per Rizzoli Lizard, che costituisce una sorta di prequel di Una ballata del mare salato. Nella seconda metà del 2021 è giunta nelle librerie Oceano nero ( edizioni Cong), trentatreesima avventura di Corto Maltese, scritta dal francese Martin Quenehen e disegnata dal connazionale Bastien Vivès. Ed è del tutto probabile che ci saranno altri capitoli di questa “seconda vita” del marinaio tornato per viaggiare ancora. Dopotutto, come amava dire John Steinbeck, “non sono le persone che fanno i viaggi,sono i viaggi che fanno le persone”.


Marco Travaglini

L’angolo della Poesia di Gian Giacomo Della Porta

La Linea Maginot

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot,

fra te e me ci sarà sempre l’Ombra delle Disgrazie Passate,

il Cielo dei Caduti ci sarà,

e le mie poesie piú amorose scritte per te ti faranno ricordare la polvere da sparo,

la polvere da sparo, le trincee, il fronte affumicato.

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot,

fra te e me,

fra ogni nostro aprile e noi,

fra ogni nostro novembre e noi,

l’Ombra delle Disgrazie Passate, il Cielo dei Caduti, la Linea Maginot,

e mai, davvero mai riusciremo tu e io a occuparci soltanto delle tende nuove

necessarie a far cinguettare il nostro appartamentino,

necessarie per sottrarci alla vista di tutti quando beviamo

i dolci vini del nostro amore,

per non farci vedere da nessuno quando torniamo dalle nostre

inutili fughe stanchi,

per non far scoprire a nessuno le tacite ragioni per cui viviamo.

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot,

fra te e me, fra noi, fra tutti noi,

per dirci quanto siano insignificanti le tende nuove nel nostro appartamento

quanto sarebbe comicamente irrilevante anche chi potesse vederci quando ci amiamo,

qualcuno che potesse lamentarsi di noi quando ci amiamo.

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot,

l’Ombra delle Disgrazie Passate, il Cielo dei Caduti, la Linea Maginot.

I treni ci porteranno nelle nostalgiche primavere dei nostri aprili novembrini

perché il nostro tetro carico urbano di pensieri

si arricchisca di verde cosí necessario per vivere,

cosí necessario per amare,

cosí necessario per andarsene umanamente,

ma sappi:

noi non riusciremo mai a raccogliere le margherite solo come margherite,

perché fra i fiori e noi, fra te e me,

ci sarà sempre la Linea Maginot.

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot.

Fra te e me,

fra ogni nostro desiderio e noi,

fra ogni nostra partenza e noi,

fra ogni nostro ricordo e noi

ci saranno sempre

l’Ombra delle Disgrazie Passate, il Cielo dei Caduti, la Linea Maginot.

Izet Sarajlić

 

Izet Sarajlic, nato a Doboi, Bosnia settentrionale, nel 1930, scomparso a Sarajevo nel 2002, è considerato uno dei più grandi poeti del Novecento.

Pioniere di nuove correnti poetiche in Bosnia-Erzegovina, è il poeta più tradotto dalla lingua serbo-croata, testimone e protagonista della guerra di Bosnia e dell’assedio di Sarajevo, quella Sarajevo da cui si è rifiutato di fuggire e di cui è diventato la voce più importante, una luce nelle notti più buie.

Nella drammaticità di quei momenti, nella sua Sarajevo bombardata e dolorante, Sarajlic ha avuto la forza di scrivere versi d’amore tra i più belli, di riaffermare la vita, di urlarla contro quel muro nero che era diventato il futuro, fino a farla rimbalzare di casa in casa, di cuore in cuore, a sostegno dei propri concittadini.

“Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’arresto del cuore del mondo? Noi, i poeti”.

“A Parigi come potrei chiamare il pronto soccorso

se non ha risposto neppure agli appelli di Villon?

Qui, se chiamo persino i pioppi, miei concittadini,

anch’essi sapranno ciò che mi fa soffrire.

Perchè questa è la città dove forse non sono stato troppo felice,

ma dove anche la pioggia

quando cade

non è solo pioggia”.

Così scriveva Izet Sarajilic, un poeta che vi invito a scoprire.

Propongo qui una sua poesia, nella speranza che possa piacervi ed emozionarvi.

Gian Giacomo Della Porta