CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 386

“Immaginazione blu” al Museo del Tessile

Esposti a Chieri dipinti su tessuti e cappelli-scultura di Franca Pisani

Dall’11 al 18 dicembre

Chieri (Torino)

E’ stata definita un’ “esploratrice di mondi”, per la sua capacità di indagare e la sua infinita curiosità nell’esplorare le più varie realtà e i molteplici linguaggi artistici spaziando, con coraggio e notevolissime abilità  tecniche, fra ambiti i più diversi: dalle arti visive a quelle performative, dalla poesia alle installazioni, alle arti applicate e alla moda. Franca Pisani, grossetana, classe ’56 (allieva, ancora bambina, dello scultore  Alessio Sozzi, laureata al “DAMS” di Bologna, con esperienze di calibro nell’ambito del concettuale, protagonista del movimento “Poesia visiva” che legava le arti visive alla parola e ricco palmarès di mostre fra cui  ben tre “Biennali” di Venezia) sarà premiata sabato prossimo 11 dicembre, alle ore 15, al “Museo del Tessile” di Chieri – da poco riconosciuto come “Luogo della cultura” 2022 dall’Associazione Italiana di Chimica e Coloristica Tessile –  con la “Navetta d’oro” alla carriera “per la sensibilità con cui ha ‘tessuto’ magistralmente ad arte le trame della poesia, della pittura, della scultura, delle arti applicate e della Fiber Art in una ricerca artistica raffinata e multanime, con cui si è distinta sulla scena contemporanea internazionale”. In quell’occasione sarà anche inaugurata la mostra “Immaginazione blu” a lei dedicata e visibile fino al prossimo 18 dicembre alla “Porta del Tessile”. In rassegna troveremo i suoi celebri “cappelli-scultura” (otto) e dipinti (18) realizzati con varie tecniche su tessuti prodotti in diverse nuances di blu da dodici manifatture tessili per lo più del territorio chierese. Con questo evento si chiude il ciclo “Ars et Industria”, realizzato grazie al sostegno del Comune di Chieri e della “Compagnia di San Paolo” nell’ambito del progetto “CivICa – cultura e innovazione civica”, con il patrocinio di “Torino Città Metropolitana” e Regione Piemonte.  Le pitture della Pisani su fondo blu sono, da un lato, un richiamo al “gualdo”, erba tintoria con cui sin dal Medioevo si colorava il fustagno, dall’altro un omaggio all’elemento “Acqua”: alghe marine si stagliano in bianco sui tessuti chieresi, principalmente in cotone, viscosa e lana, le cui tonalità variano dal ceruleo al blu scuro degli abissi. “Le alghe – sostiene l’artista – sono fluttuanti esseri viventi, la bellezza di una creazione silente, la perfetta imperfezione dell’universo. Penso alle distese di queste specie come a grandi colline delle profondità, ma anche a giardini segreti e ai porti e alle rive dove il passaggio dell’Uomo ha lasciato un segno sulla Natura così come il segno graffia da sempre la mia arte… le alghe, presenza misteriosa, sono speranza di vita per le creature dell’Acqua, dell’Aria e della Terra”. Di grande interesse, in mostra, sono anche i suoi otto “cappelli-scultura” di ieratica “allure”– in cui s’è vista una certa ispirazione a Joseph Beuys, “sciamano dell’arte” cui si deve il concetto di “scultore sociale” – e che lei stessa indossa con piacevole e intelligente autoironia: otto, realizzati dall’artista con il “panno Flamenco” in lana prodotto da “FiDiVi Tessitura Vergnano SpA”, ciascuno dei quali porta il nome di un vento, dunque evoca l’elemento Aria. Acqua ed Aria, infatti, sono due elementi fondamentali nel processo di tintura per ossidazione che dal “gualdo” fa scaturire il colore blu. E non a caso, il 18 dicembre, in chiusura della mostra, si prevede un incontro con Enrico Vergnano, textile designer e amministratore delegato di “Aunde Italia SpA”, che nel corso del suo intervento, “Ritessere un mondo green: innovazione, creatività, industria”, illustrerà gli sviluppi della sua produzione tessile all’insegna della sostenibilità e dell’impatto positivo sull’ambiente.

Gianni Milani

“Immaginazione blu”

Museo del Tessile, via Santa Chiara 5, Chieri (To); tel. 329/4780542 o www.fmtessilchieri.org

Fino al 18 dicembre

Orari: mart. 9,30/12,30 – sab. 14/18

Nelle foto: immagini di opere di Franca Pisani

“Canzoni al Telefono Live”, uno show a sorpresa

 Didie Caria, Sabato 11 dicembre 2021, ore 21

Off Topic – Cubo Teatro

via Giorgio Pallavicino 35, Torino

 

Ingresso gratuito e uscita a offerta libera a sostegno del progetto

 

 

Sabato 11 dicembre, alle ore 21.00 all’Off Topic – Cubo Teatro di Torino, il cantautore e artista torinese Didie Caria presenta la serata “Canzoni al Telefono Live”, uno show a sorpresa dove la calda voce soul del musicista, l’inseparabile ukulele e una serie di aneddoti divertenti faranno da quinte ad uno spettacolo che mostrerà al pubblico l’emozione, le vibrazioni e il sound del progetto artistico “Canzoni al Telefono” ad un anno dalla sua nascita.

 

A fine novembre 2020 durante un lockdown, infatti, Didie dà vita a quello che sarebbe poi diventato un progetto in crescita ed evoluzione: “Canzoni al Telefono”.

Didie, come i suoi colleghi musicisti, si ritrova fermo nel suo lavoro, niente più concerti, niente più serate, niente più live e, mentre è in Puglia per stare a contatto con la natura e aiutare degli amici con la raccolta delle olive, matura l’idea di portare la musica alle persone, in maniera intima, poco dispendiosa e fortemente emotiva. Ed ecco che prende forma la prima canzone cantata, dedicata e ascoltata al telefono

“Canzoni al Telefono” diventa, così, una piattaforma web pensata per permettere a chiunque di dedicare una canzone ad una persona cara. 

Come fosse una serenata, ma cantata al telefono.

 

È difficile parlare di emozioni – commenta Didie Caria – e soprattutto descriverle, ma avevo sentito una profonda sensazione di appartenenza in quella prima telefonata, in quel momento di incontro, così sincero e familiare, nonostante fosse al telefono e con uno sconosciuto. Credo che l’obiettivo più alto per un artista sia quello di essere semplicemente ascoltato. In quel momento c’era una grande attenzione ed io avevo la possibilità di toccare le sue corde interiori e di farne musica. Se in un concerto ti devi guadagnare la fiducia del pubblico, lì invece, in quella telefonata, era già tutto predisposto all’ascolto, alla fruizione intima, e la mia funzione di artista si poteva manifestare al suo massimo ovvero emozionando chi mi stava ascoltando.

 

Da quel momento ad oggi, Didie ha cantato circa quattrocento brani al telefono, quindi ha ricevuto altrettante richieste di “Canzoni al Telefono” dedicate ad una persona cara. Quattrocento gesti di affetto a persone magari distanti, magari innamorate, magari in difficoltà. Molte di queste chiamate hanno raggiunto tutta l’Italia, una settantina hanno valicato i confini nazionali e oltre centocinquanta persone si sono apertamente commosse nel ricevere la dedica di una “Canzone al Telefono”.

 

Mi stupisco di quanto poco conosciamo gli uni degli altri – continua Didie –, di quanto raramente incontriamo una persona fuori dal nostro percorso di impegni e di quanto invece quell’incontro possa lasciarti qualcosa. Ecco “Canzoni al Telefono” è proprio quell’incontro speciale ed inaspettato attraverso la musica che ne amplifica il tutto.

 

A distanza di un anno dalla prima chiamata, il progetto si sta evolvendo per creare una piattaforma dove non solo Didie, ma anche altri cantanti, possano condividere il progetto e consegnare le canzoni in modo che sempre più musica ed emozioni possano essere regalate e godute.

 

Sarebbe bello – conclude Didie – con “Canzoni al Telefono” provare a mettere le basi per creare un nuovo canale di distribuzione per la musica dal vivo ancora poco esplorato ma con altissimo potenziale capace di sostenere gli artisti sia economicamente che nella comunicazione del loro valore in un periodo in cui i supporti ad oggi utilizzati stanno totalmente svanendo, in primis il CD.

 

 

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“Canzoni al Telefono” è una piattaforma web pensata per permettere a chiunque di dedicare una canzone ad una persona cara. Come fosse una serenata, ma cantata al telefono.

“Canzoni al telefono” ha come missione primaria quella di ravvivare l’intelligenza emotiva interrompendo la routine di una persona con una telefonata a sorpresa.

La musica è uno strumento in grado di connettere intimamente le persone arrivando dove le parole stesse a volte non arrivano. Il telefono è l’amplificatore che ognuno di noi ha sempre a portata di mano e diventa la sede operativa di “Canzoni al Telefono”.

 

Come funziona?

Il procedimento è molto semplice:

 

1.     Collegarsi al sito https://canzonialtelefono.it/

2.     Compilare il form con i dati richiesti

3.     Scrivere una dedica

4.     Scegliere una canzone

5.     Scegliere un metodo di recapito della dedica

6.     Inviare il modulo

7.     Solo dopo che la canzone verrà cantata, il donatore del regalo riceverà una mail per fare un’offerta libera a sostegno il progetto

 

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Didie Caria

Didie Caria (1980) è cantante, compositore e performer. Ha condiviso il palco con alcune delle migliori voci del panorama internazionale come Bobby McFerrin, Maria Gadù, Wallis Bird. La sua storia musicale affonda le radici nell’R&B americano e nel gospel. A partire dall’età di diciassette anni inizia a lavorare in tournée internazionali con il Reverendo Lee Brown che lo porta con sé sui palchi di tutta Europa e in Giappone. Nel 2010 si trasferisce a New York dove condivide il palco con Hagaar Ben Hari, bassista di Moby, Reggie Watts, il batterista che apre i concerti di Prince ed ed Eric Udel, bassista della band originale dei Blues Brothers. Per il teatro ha lavorato in diverse produzioni come attore e musicista in scena con i registi Gabriele Vacis, Roberto Tarasco, Barbara Altissimo, Michela Lucenti e gli attori Marco Paolini, Anita Caprioli e Jurij Ferrini.

 

Torna in presenza anche il Sottodiciotto Film Festival & Campus

A Torino dal 10 al 14 dicembre

Questa 22° edizione, con oltre 60 titoli, tra corti e lungometraggi, in proiezione alla Multisala del Cinema Massimo, si concentrerà su un tema futuristico: l’intelligenza artificiale, sviscerata attraverso l’immaginario di tanti film che nel tempo hanno dato spazio aumanoidi, cyborg e macchine intelligenti fino alle trasformazioni che l’I.A. e le sue nuove applicazioni tecnologiche stanno determinando nella più recente produzione cinematografica.

Protagonisti incontrastati della sezione di anteprime e inediti, in gran parte diretti da autori alla loro opera prima o seconda, come sempre sono i giovanissimi, bambini e ragazzi. Si passa da un’anteprima internazionale, Lucía, film d’apertura del festival, debutto nel lungometraggio dello spagnolo Juan Pato, presentato dallo stesso regista e dalla piccola protagonista, Gala Marqués, alla storia di coraggiosa amicizia infantile raccontata in Brother’sKeeper, del turco Ferit Karahan, al processo di integrazione visto con gli occhi di un ragazzino in Any Day Now, diretto dal finlandese-iraniano Hamy Ramezan. E ancora, Brotherhood, dell’italiano Francesco Montagner, sull’adolescenza vissuta in una realtà arcaica travolta dalla modernità, Gagarine, pluripremiato esordio alla regia dei francesi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, La ragazza ha volato, storia d’amore che diventa violenza diretta da Wilma Labate e interpretata dalla giovane stella in ascesa Alma Noce.

 

Al centro della retrospettiva “Ritorno al futuro” una selezione di film che esplorano gli immaginari meno scontati del confronto tra intelligenze organiche e meccaniche. Da L’uomo meccanico, diretto dal regista francese André Deed, noto da noi come “Cretinetti”, primo film di fantascienza/horror prodotto in Italia oggi ancora esistente, presentato al Festival con la sonorizzazione di Paolo Dellapiana e Giorgio Li Calzi, fino ai video degli antesignani Giovanotti Mondani Meccanici, storici esploratori negli anni 80 del postmoderno, del cyberpunk e dell’internet culture; dalla prima icona di robot intelligente de Il pianeta proibito di Fred Wilcox alla “fantascienza spirituale” di Andrej Tarkovskij in Solaris, fino alle fantasmatiche proiezioni umane de L’invenzione di Morel di Emidio Greco; senza dimenticare i rapporti, intensi, tra animazione e I.A., che si ritrovano nella dimensione sospesa tra mondi reali e mondi virtuali di SummerWars, di Mamoru Hosoda, o nel confronto tra il robottino intelligente e un’umanità molto poco intelligente del classico Pixar WALL•E.

 

Grande spazio anche al mondo degli anime giapponesi. A cominciare dallo storico Astro Boy, dal “dio del manga” OsamuTezuka, per arrivare a Metropolis, di Rintaro, ispirato all’omonimo capolavoro di Fritz Lang, passando – con una maratona di una notte intera, conclusa all’alba da una colazione cyberpunk – per Ghost in The Shell, la saga cult fanta-poliziesca che ha ispirato Matrix. Per i più piccoli, invece, una mini-maratona con Doraemon, il gatto-robot più celebre del mondo, con due film che lo vedono protagonista assieme al suo amico Nobita (Nobita e gli eroi dello spazio e Nobita la nascita del Giappone), inframmezzati da una merenda a base di dorayaki, il cibo preferito del micione blu. Dedicata agli appassionati grandi e piccoli anche una selezione di cartoni di altissima qualità realizzati nell’Europa dell’Est e riuniti sotto il titolo La nonna cibernetica che affrontano con ironia il tema della fantascienza e delle macchine viventi. Per il pubblico dei grandi, invece, due film d’autore, uno legato al tema del Festival e l’altro ispirato a una storia vera, i recentissimi Absolute Denial dell’inglese Ryan Braund e il superpremiato Flee del danese Jonas PoherRasmussen.

 

Una nuova sezione dedicata alla realtà virtuale, Presence. Esperienze immersive, in cui cinema del futuro incontra i più recenti sviluppi dell’intelligenza artificiale. Film e creazioni artistiche interdisciplinari tra VR e performance live premiati nei più importanti festival internazionali e suddivisi in due sottosezioni: The Empathy VR Machine (al Museo Nazionale del Cinema), una rassegna di film di animazione in VR – interattivi o in 360° – in grado di indurre esperienze multisensoriali attraverso le quali lo spettatore diventa “presenza” ed entra in profonda empatia con le vite di altre persone, assumendone la prospettiva; due installazioni (allo StudiUmLab – Palazzo Nuovo, Università degli Studi di Torino) basate sulla Machine To Be Another, il sistema che offre all’utente l’esperienza immersiva di vedere e sentire se stesso nel corpo di un’altra persona: la Library of Ourselves, presentata al Festival in prima nazionale, archivio in progress di film VR a 360° accompagnati da una performance live che permettono allo spettatore-utente di calarsi nei panni del narratore e di sperimentare dal suo punto di vista quanto viene raccontato, e il Body Swap, lo scambio di corpo, che trova la sua applicazione più coinvolgente nel Gender Swap, quando un uomo e una donna sono protagonisti della performance.

 

La tradizionale sezione Wikicampus, organizzata in collaborazione con il Corso di laurea in DAMS dell’Università degli Studi di Torino, interamente dedicata, in sintonia con il tema del Festival, a “Intelligenza artificiale e mondo digitale”. Cinque incontri e una tavola rotonda per esplorare, con studiosi, esperti, artisti, i rapporti dell’intelligenza artificiale con il cinema, con la pedagogia, con la letteratura e il fumetto, con la scrittura e le nuove frontiere della narrazione interattiva. Senza tralasciare le ripercussioni che lo sviluppo delle applicazioni dell’I.A. e delle nuove tecnologie digitale hanno, o potranno avere, sulla tutela dei dati, sulla privacy, sull’uso dei social network e su alcune fondamentali questioni etico-filosofiche.

 

A fianco delle sezioni del Festival, molteplici proiezioni ed eventi speciali: le proiezioni, proposte da Missioni Don Bosco, di due film-denuncia di Raúl De La Fuente, Alto el fuego e Libertad, sulle condizioni dei minori arruolati dai paramilitari in Colombia e detenuti in carcere nella Sierra Leone; l’inedito Sisters with Transistors, di Lisa Rovner, dedicato alle pioniere della musica elettronica, con la voce narrante di Laurie Anderson, che sarà di prologo al night party del Festival al Bunker, con il dj set diElena Colombi; la presentazione del volume “Guido Levi. Una storia piena di paure, di ansie e di avvenimenti quasi gialli. 1942-1946”, che sarà seguito dalla proiezione di The Crossing, di Johanne Helgeland, vincitore dell’EFA Young Audience Award 2021. E ancora, uno spazio riservato alla fortunata teen serie “made in Turin”, POV – I primi anni, con l’anteprima dell’episodio di apertura della nuova stagione, il nuovo film di Alessandro Redaelli Game of the Year, inedito sugli schermi torinesi, e Lele – Il magico mondo di Emanuele Luzzati, documentario di Matteo Valenti proposto nel centenario della nascita dell’artista genovese. Tra gli altri appuntamenti: “Dischi non volanti. Ovvero: il cinema contro le leggi della fisica”, confronto tra il critico Steve Della Casa e Sara Bernardini, già ricercatrice alla NASA; l’incontro con Renato Parascandolodedicato a “La RAI tra spettacolo, servizio pubblico e istruzione”, la tavola rotonda “Il cinema come strumento per attivare una riflessione negli adolescenti”, organizzata in collaborazione con il Reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Regina Margherita, e “Prime Minister – Basilicata”, spazio riservato alle ragazze che hanno frequentato la scuola di politica per giovani donne dai 14 ai 18 attiva in diverse regioni italiane.

 

Nelle sezioni competitive: 5 film selezionati da una giuria di critici cinematografici (Enrico Magrelli, Paolo Mereghetti, Cristiana Paternò) per il nuovo Premio “Gianni Volpi”, riservato al miglior lungometraggio italiano d’esordio dell’anno; 10 film finalisti nel Concorso nazionale Campus in corto, riservato ai “film brevi” realizzati dagli studenti di scuole pubbliche o private italiane postdiploma; 11 titoli in gara nel Concorso nazionale Sotto18 OFF, riservato ai cortometraggi realizzati autonomamente in ambito extrascolastico dagli under 18; 89 prodotti audiovisivi selezionati per le tre sezioni (dell’Infanzia e Primarie, Secondarie di I grado, Secondarie di II grado) del Concorso nazionale per le Scuole.

 GIULIANA PRESTIPINO 

 

L’accesso a tutte le proiezioni e agli eventi del Festival è gratuito.
INFO E BIGLIETTI:  
www.sottodiciottofilmfestival.it

 

Chieri… quasi a fumetti

Si parte dalla preistoria per giungere ai giorni nostri con il turismo, l’arte e l’enogastronomia. Un viaggio di oltre 2000 anni nella storia di Chieri e del chierese.

Non un libro di storia ma l’illustrazione di fatti, personaggi ed eventi curiosi, alcuni molto conosciuti, altri invece meno famosi e poco noti per risvegliare l’attenzione del lettore. Così è nata la “Storia di Chieri illustrata” di Maurizio Sicchiero, stampata da Sgi, (Società generale dell’immagine), un “Giornalino” di quasi 200 pagine, arricchito da centinaia di disegni, tecniche miste, acqueforti, china e acrilico acquerellato e incisioni per rileggere la storia della città partendo dal IV secolo avanti Cristo. Pittore e incisore ma in questo caso soprattutto illustratore e fumettista, Sicchiero lasciò la natia Rovigo negli anni Cinquanta per stabilirsi definitivamente a Chieri dove svolge la sua attività artistica. Sfogliamo il libro e apprendiamo che l’alba di Chieri spunta nel IV secolo a.C. con un antico villaggio celto-ligure sorto intorno alla collina di San Giorgio e che il nome Chieri deriva dalla radice celtica “karr”. In età romana diventerà Carreum-Potentia con la presenza di un insediamento romano nel territorio chierese. Nell’anno Mille Chieri è un villaggio agricolo fortificato sotto il controllo del vescovo torinese Landolfo ma nel 1155 arriva l’esercito del Barbarossa che distrugge e incendia la cittadina delle numerose torri. Ma quella è anche l’epoca degli Ordini religiosi e militari come i Templari la cui presenza a Chieri risale al 1190 nella precettoria di San Leonardo, oggi sede dei salesiani. La nascita del Comune nel 1168, la condanna di alcuni Catari eretici nel Trecento, la via Francigena, il grande sviluppo economico nel Quattrocento, un secolo cruciale per Chieri, con 10.000 abitanti contro i 4000 di Torino, che vede il fiorire di banchieri e mercanti e la costruzione di lussuosi edifici e palazzi nel centro cittadino. Non mancano le curiosità: Carlo VIII, re di Francia, scendendo in Italia diretto a Napoli si ferma un mese a Torino e a Chieri viene ospitato a casa Solaro. È tempo di guerra nel Cinquecento, Chieri viene presa a cannonate e occupata dai francesi del generale Brissac e poi dalle truppe imperiali e nel Seicento scoppiano eventi drammatici che, dopo anni di prosperità, colpiscono la cittadina, guerre, carestia, inondazioni e la peste che tornerà più virulenta nel 1630 con migliaia di vittime. Si volta pagina, Seicento e Settecento sono i secoli dell’esplosione artistica: è l’epoca del Barocco con le chiese della Pace e dell’Annunziata, Santa Margherita e San Filippo, il convento di Santa Chiara. L’occupazione napoleonica nell’Ottocento sopprime i conventi che diventano ospedali e caserme e alcune chiese vengono abbattute. In carrozza, si parte ! Nasce la Trofarello-Chieri, il breve tratto di ferrovia a vapore viene inaugurato nel 1874. Spiccano gli eroi dell’Ottocento, il generale chierese Giuseppe Avezzana che insieme all’amico Garibaldi lottano per il Risorgimento italiano. Maurizio Sicchiero ricorda anche la stagione di Don Bosco e i luoghi da lui vissuti, tra Chieri e Castelnuovo, terra di Santi e di vini, e l’importante tradizione della tessitura che fin dal Medioevo è stata fonte di ricchezza per questa città fino ad arrivare al turismo nel territorio chierese con piccole chiesette, cappelle votive, piloni, torri, borghi antichi e piacevoli camminate tra vigneti e campi lungo sentieri silenziosi e panoramici. Infine Sicchiero ricorda che “il Giornalino è nato nel periodo del Covid durante le chiusure forzate e questo ci insegni a non fermarci mai e a guardare sempre il lato positivo di ciò che la vita ci presenta”.
                                                                  Filippo Re

La Giornata del Contemporaneo

La Giornata del Contemporaneo, è il grande evento annuale, promosso da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.

Per la diciassettesima edizione, sabato 11 dicembre 2021, i 24 Musei AMACI e realtà quali musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, associazioni, studi e spazi d’artista, aprono gratuitamente al pubblico i loro spazi per celebrare l’arte contemporanea tramite un programma multiforme che coinvolge non solo le grandi città, ma anche i centri più piccoli, da sempre molto attivi. AMACI vuole, con forza e in un solo giorno, evidenziare l’importante funzione che il contemporaneo svolge nello sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese. La diciassettesima edizione torna finalmente in presenza mantenendo però un formato ibrido, che garantirà lo svolgimento su un doppio binario per favorire la partecipazione con proposte online e offline. In allegato la cartella stampa completa

 

La GAM, museo associato AMACI partecipa alla Giornata del Contemporaneo offrendo l’ingresso gratuito per tutta la giornata di sabato 11 dicembre alle collezioni permanenti del Novecento e alle mostre:

 

Una collezione senza confini. Arte internazionale dal 1990

Luigi Ontani. Alam Jiwa &Vanitas

Alessandro Sciaraffa. Sinfonia

Claudio Parmiggiani (in VideotecaGAM)

 

La mostra FATTORI. Capolavori e aperture sul ’900 è visitabile a tariffa ordinaria.

 

 

Inoltre Theatrum Sabaudiae propone le visite guidate:

ore 10.30 visita alla mostra Una collezione senza confini

ore 16.30 visita alla mostra Luigi Ontani. Alam Jiwa & Vanitas

Costo di ogni visita 6 euro

info e prenotazioni 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Via Magenta, 31 – 10128 Torino

www.gamtorino.it

Tutto Haydn con l’Accademia Corale Stefano Tempia

In programma in Duomo venerdì 10 dicembre

 

Raggiunge il traguardo dei mille concerti l’Accademia Corale Stefano Tempia, fondata nel lontano 1875 dal maestro di cappella dei Savoia che gli diede il nome. Venerdì 10 dicembre alle 21, si terrà, infatti, in Duomo, a Torino, il concerto che segnerà questo importante traguardo, dopo due anni di forzata pandemia e con un nuovo direttore, il maestro Antonmario Semolini, flautista e vincitore del Premio Pertinace. Direttore del Coro accademico Luigi Cociglio.
Il programma della serata prevede le tre Sinfonie che il giovane Franz Joseph Haydn dedicò ai diversi momenti della giornata, ‘Le matin’, ‘Le midi’, ‘Le soir’, riallacciandosi a quel gusto tutto settecentesco che spinse molti artisti dell’epoca, tra cui Giuseppe Parini con il poema “Il giorno”, a definire con sensibilità e arguzia il susseguirsi e mutare delle ore della giornata quale metafora della condizione della vita umana.
I titoli di queste sinfonie furono probabilmente suggeriti ad Haydn dallo stesso principe Anton Esterhazy, che lo aveva nominato nel maggio 1761 direttore della sua cappella musicale, la quale poteva contare su strumentisti di grande valore, tra cui il violino di spalla Luigi Tomasini.
La forma delle tre Sinfonie n. 6, n. 7 e n. 8 risente sicuramente degli schemi del concerto barocco, anche se rivela qualche concessione al virtuosismo nell’esecuzione. Lo stile è semplice, con alcuni richiami di natura descrittiva. L’Adagio iniziale ne ‘Le matin’ richiama, per esempio, l’iniziale sorgere del sole, anche se si tratta soltanto di un’annotazione di tipo strumentale, che lo stesso Haydn riproporrà diversi anni dopo in un passaggio nella terza parte del celebre oratorio per soli, coro e orchestra, noto come “La creazione”.
Il concerto è a ingresso libero con offerta. Si può scrivere una mail a segreteria@stefanotempia.it o telefonare dalle 9 alle 12 al numero 0110209882.

Mara Martellotta

Con il turismo di prossimità si riscoprono interessanti mostre d’arte

Ad Alba, Asti e Milano con Promotur

Il turismo di prossimità rappresenta una carta vincente nei confronti della crisi da Covid, in un momento in cui non è  possibile esplorare il mondo a 360 gradi.

Per chi abita a Torino non soltanto vi è la possibilità  di visitare interessanti mostre nel capoluogo sabaudo, ma anche in città  vicine, quali  Alba, dove alla Fondazione Ferrero è ospitata una splendida esposizione dedicata ad Alberto Burri; ad Asti, dove a palazzo Mazzetti è visitabile la mostra sui Macchiaioli, o a Milano, dove sono presenti diverse esposizioni artistiche.

Nel capoluogo lombardo tante sono le opportunità e, per citarne solo qualcuna, la mostra dedicata a Mario Sironi al Museo del Novecento, dal titolo “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità”, quella dedicata a Federico Zeri e Milano, ospitata nel Museo Poldi Pezzoli, l’esposizione presente alla Gallerie d’Italia di piazza della Scala  dal titolo  “Gran Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei”, e l’interessante mostra su Monet a Palazzo Reale.

Una visita guidata  alla mostra di Monet sarà  organizzata per lunedì 13 dicembre dall’agenzia torinese Promotur, di nota tradizione. La visita, che avrà come punti di partenza piazza Pitagora alle ore 8 e corso Stati Uniti 27 alle ore 8.15, sarà  piuttosto variegata, prevedendo a Milano anche un tour a piedi del centro città, con l’accompagnamento da parte di una guida abilitata, fino a raggiungere piazza Affari, dove troneggia il dissacrante e noto “Dito” realizzati dall’artista Maurizio Cattelan.

La giornata milanese sarà  anche l’occasione per visitare, a Palazzo Marino, in piazza della Scala, l’esposizione temporanea, di solito allestita annualmente nel periodo prenatalizio, dal titolo “Il Rinascimento di Bergamo e Brescia. Lotto, Moretto, Savoldo e Moroni”. La mostra, dono della Città  ai visitatori, raccoglie quattro importanti opere esposte, di Lorenzo Lotto “Il matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria” (1523), di Alessandro Bonvicino detto il Moretto la “Pala Rovellio”, di Giovanni Girolamo Savoldo “L’adorazione dei pastori” (1540), e di Giovanni Battista Moroni la “Madonna col Bambino e i Santi Caterina, Francesco e l’Offerente”.

Nel pomeriggio sino previsti l’ingresso e la visita guidata alla mostra “Opere dal Musee Marmottan Monet di Parigi”, che riunisce 53 opere dell’artista, tra cui le celebri Ninfee del periodo 1916/1919, “Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi” ( 1905) e la sua ultima opera, intitolata “Le rose” ( 1925-’26). L’ esposizione, un’occasione unica per poter ammirare le opere appartenenti alla più celebre raccolta di opere dell’artista francese, si propone di indagare il tema della luce e dei suoi mutamenti cui ha rivolto particolare attenzione Claude Monet nella sua pittura, facendone un punto cardine dell’intera esperienza dell’Impressionismo e della pittura en plein sir. In mostra sarà, infatti, possibile ammirare i paesaggi realizzati dall’artista nel corso dei suoi soggiorni in alcune località francesi, quali Trouville e Argenteuil, e durante i suoi viaggi a Londra. Particolare rilievo, nell’ambito della sua ricerca sui riflessi della luce, assumono le tele dedicate al tema delle ninfee, eseguite prendendo spunto dal giardino di ispirazione orientale che Monet allesti’ presso la sua dimora di Giverny, amena località in Normandia. Queste tele furono realizzate a partire dal 1883 fino al 1926, anno della morte dell’artista, e di esse rimangono 250 versioni, alcune delle quali, le più belle, sono conservate a Parigi al museo Marmottan Monet, che le ha date in prestito per l’esposizione milanese.

Mara Martellotta 

Obbligo di greenpass e mascherina

Promotur

Piazza Pitagora 9, Torino Tel 011 3018888

Corso Turati 10/bis Torino Tel 011504143

 

La (vera) chiesa di San Salvario

A CURA DI TORINO STORIA 

Pochi conoscono il tempio di via Nizza, sorto nel Seicento per completare il Castello del Valentino

Di fronte a un ipotetico sondaggio che domandasse «Qual è la chiesa di San Salvario?» in molti risponderebbero indicando la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, che dal 1865 svetta sulla piazzetta all’angolo di via Saluzzo con via Baretti…

Continua a leggere:

La (vera) chiesa di San Salvario

 

“Napoli Eden”, il docufilm proiettato a Torino

E’ stato presentato a Torino, con proiezione al Cinema Fratelli Marx il docufilm “Napoli Eden”, prodotto da Annalaura di Luggo.

La regia è di Bruno Colella, le musiche di Eugenio Bennato e la fotografia di Blasco Giurato. Protagonista è la stessa Annalaura di Luggo, intervenuta nella serata torinese (nelle foto di Carlo Patetta Rotta) con la partecipazione di Francesco Gallo Mazzeo, Olindo Preziosi, Eugenio Bennato, Enzo Gragnaniello, Nino Frassica, Patrizio Rispo e i ragazzi dei Quartieri Spagnoli. Il docufilm racconta il progetto, di Annalaura Di Luggo, di quattro opere d’arte in alluminio riciclato, collocate in luoghi simbolo di Napoli. Partecipano alla realizzazione di questi lavori i ragazzi a rischio dei Quartieri Spagnoli.

 

Storico protocollo per il forte di Fenestrelle

Il territorio Pinerolese con l’Associazione San Carlo guardano congiuntamente al futuro e al bene comune attraverso un’importante intesa per la redazione di un piano operativo riguardante il Forte di Fenestrelle ed il Territorio delle Valli e del Pinerolese, finalizzato al restauro, conservazione e valorizzazione storica, ambientale e turistica dell’area del Forte di Fenestrelle in sinergia con progetti di sviluppo territoriale e di una ampia visione turistica e culturale.

E’ questo il riassunto di una giornata storica per il Pinerolese e per il Piemonte tutto che sancisce un Patto di collaborazione per il futuro comune del territorio. Una chiara volontà di collaborazione, di sinergia costruttiva, di desiderio di generare un circuito virtuoso, grazie alla collaborazione di tutti e alla volontà di valorizzare insieme il territorio. Ma anche un Patto che impegna e pone ciascuno di fronte al senso profondo di responsabilità del proprio ruolo nel dare il meglio per potenziare il Forte di Fenestrelle e il Territorio.

E’ questo il riassunto del protocollo d’intesa firmato dai principali attori pubblici e privati del territorio che dimostra la maturità di tutti nel vedere nell’unione degli intenti e negli obiettivi comuni la chiave necessaria per moltiplicare gli sforzi e renderli più efficaci.

Direbbe una metafora sportiva: non ci sono campioni del mondo senza gregari e compagni di squadra. Il campione del mondo è Il Forte di Fenestrelle nel cuore del Territorio delle Valli e del Pinerolese. I gregari sono tutti coloro che a vario titolo possono dare aiuto a realizzare quel sogno comune di emergere per la propria bellezza e gli immensi valori di cui si dispone.

La proposta progettuale, traendo le sue origini dal bene storico costituito dal Forte di Fenestrelle e coerentemente con le politiche di sviluppo sostenibile, propone di avviare e potenziare attività di turismo culturale, artigianato, commercializzazione di prodotti tipici dell’agricoltura ed allevamenti locali, turismo sportivo e di svago con l’obiettivo di generare opportunità di crescita economica e occupazionale diffusa e durevole, in armonia con il paesaggio e l’ambiente, valorizzando le risorse turistico – culturali dell’area, come leva per attivare flussi turistici nazionali ed internazionali in una logica di attrattività territoriale, contribuendo, così a migliorare la situazione socio-economica dell’area tutta rappresentata dal protocollo di intesa.