CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 217

Successo a Torino Comics della raccolta di racconti “De rebus brevi” di Mark Mc Candy

Torino Comics è stata la cornice entusiasmante della prima presentazione della raccolta di racconti di Mark Mc Candy, pseudonimo di Marco De Candia, giunto alla sua terza pubblicazione, dal titolo “De rebus brevi”, alla presenza anche di Marco Tomasello di Torino Comics. Luca Occhetti è  stato il vincitore  del Cover Contest ideato da Edizioni Radici Future e da Torino Comics per la realizzazione della copertina del libro. Tra decine di proposte arrivate dalla comunità di illustratori è  stata scelta la sua e, in occasione della presentazione del libro al Saloneinternazionale del Libro, il 19 maggio alle 20, Luca Occhetti sarà  presente per realizzare delle cover personalizzate per i lettori interessati.

Il libro, intitolato “De rebus brevi” edito da Edizioni Radici Future, reca la copertina realizzata da Luca Occhetti e che si ispira al mondo romano. L’autore viene raffigurato come l’imperatore Nerone su di una clessidra, che scandisce un tempo che, dopo il periodo Covid, ha assunto un nuovo valore e ritmo. “Considero la mia raccolta di racconti – spiega l’autore Marco De Candia – un libro ‘caleidoscopio’, che consente un  certo tipo di visione a seconda del modo in cui viene letto”.

Si tratta di una carrellata di situazioni brevi, spesso brevissime,incentrate intorno ai tempi difficili che la società contemporanea sta attraversando e sugli usi e costumi che si evolvono, sugli amori inespressi, talvolta traditi dalle mascherine. Molteplici gli argomenti affrontati con particolare ironia, come la firma digitale che genera un equivoco tra moglie e marito.

“De Rebus brevi” si può  considerare un libello prezioso per cogliere le mille sfaccettature della società post Covid; una serie di racconti che disvelano il carattere di personaggi tra i più vari, coinvolti in episodi che vedono i protagonisti impegnati tra casse di supermercati, strade statali, spiagge e ambienti tra i più  vari.

Non manca neanche l’acuto sguardo dell’osservatore-autore su fenomeni nuovi quali il metaverso, la blockchain e il bitcoin, colti tutti con arguzia e quella leggerezza calviniana che risultano davvero indispensabili in questa epoca post Covid. Il libro saràanche presentato presso il Caffè Fiorio a Torino il 27 aprile, evento promosso dall’Associazione “Vitaliano Brancati”.

MARA MARTELLOTTA

Alla galleria Gliacrobati “Mutamorfosi”

Lo spettacolo teatrale performance ha per protagonisti il poeta Gian Giacomo Della Porta e l’artista Sara Lisanti

 

Verrà  portato in scena mercoledì 26 aprile prossimo alle 20.30, presso la galleria torinese “Gliacrobati”, la performance teatrale dal titolo “Mutamorfosi”, con protagonisti il poeta torinese Gian Giacomo Della Porta e l’artista salernitana Sara Lisanti.

Lo spettacolo avrà inizio a partire dal momento poetico denominato “La calma della crisalide”, simbolo di imminente trasformazione, un‘interpretazione contemporanea della poesia del cambiamento.

Tale poesia contiene in sé la forza che precede la realizzazione della bellezza, preparando lo spettatore alla fase della pièce in cui la parola lascia spazio ai colori, al silenzio e, infine, alla musica di un’immagine in movimento, interpretata dall’artista Sara Lisanti, ricca di talento, che, partendo da un bozzolo, si troverà  rinchiusatutta all’interno della propria sofferenza. Ci troveremo di fronte alla consapevolezza ultima dell’artista, finalizzata a innescare le successive fasi della metamorfosi, fino a approdare a una nascita che è  anche, al tempo stesso, rinascita.

Attraverso una continua stratificazione di suoni che andranno a determinare l’intensità di ogni sequenza della perfomance artistica, la Lisanti cambierà pelle più volte prendendo spunto dalla muta tipica dei rettili e armonizzandosi nel più umano concetto di “venire al mondo”.

La Galleria Gliacrobati nasce nel 2017 da un’idea di un gruppo di operatori dell’Associazione onlus “Fermata d’autobus”,  come spazio espositivo volto al dialogo internazionale tra arte contemporanea “mainstream” e non, per indagarne le preziose e multiformi aree di confine.

A tale scopo vengono valorizzate opere di artisti che lavorano al di fuori del sistema ufficiale dell’arte, outsider o performer che sono provenienti da zone di guerra o da aree colpite da crisi economica o culturale.

Particolare attenzione viene data all’arte contemporanea come strumento di riflessione e di contrasto alle violazioni dei diritti umani e alla violenza di genere.

La galleria è diretta dall’artista e arte terapista Francesco Sena.

“Il nostro lavoro – dichiara il direttore della galleria d’arteFrancesco Sena – si pone l’obiettivo di tessere trame di riconnessione tra l’arte e la sua funzione di cura, funzione che, pur non costituendo necessariamente il fine della vocazione creativa, ne rappresenta certamente una delle sue conseguenze più  dirette. I nostri progetti investigano il concetto di arte in relazione con la sua capacità di sublimare lacerazioni, fragilità e scavare all’interno delle emozioni”.

Lo spettacolo è in programma alla Galleria Gliacrobati in via Ornato 4, nel cuore del Borgo Nuovo, a due passi dalla Chiesadella Gran Madre di Dio.

MARA MARTELLOTTA

 

Un quartetto per la Resistenza

Giovedì 20 aprile 2023   ore 21.00

 

UN QUARTETTO PER LA RESISTENZA

con Sara D’Amario

Regia di François-Xavier Frantz

Polo dell’900

via del Carmine, 14 – Torino

 

 

Presentano Alberto Sinigaglia, presidente del Polo del ‘900 , 

Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo,

la professoressa Piera Comba.

In intro: “I Dormienti” video di 5 minuti sull’opera di Hilario Isola 

Due donne, due uomini, una sola protagonista. Sara D’Amario è l’interprete di Un quartetto per la Resistenza, monologo per la regia di François-Xavier Frantz. 

In Un quartetto per la Resistenza, Sara D’Amario veste i panni di Maria Rovano, nome di battaglia Camilla, e di Leletta Oreglia d’Isola, due donne apparentemente agli antipodi per cultura e formazione politica. La prima è comunista e incarna il pragmatismo di una donna del popolo, la seconda è di famiglia nobile ed è cattolica, poetica e luminosa. In comune hanno il fuoco della libertà, sono testimoni della Resistenza e le loro voci, diverse ma complementari, compongono l’asse portante principale della rappresentazione. Le altre due presenze evocate da Sara D’Amario sono due uomini, anche loro molto diversi: Pompeo Colajanni, il comandante Barbato, e Aimaro Isola. 

Il primo adulto, siciliano, carismatico, trascinatore, preparato dal punto di vista militare e strategico. L’altro è un adolescente, fratello minore di Leletta, che osserva tutto con sensibilità, profondità e passione; qualità che lo porteranno a scrivere Paesaggi Partigiani, a dare voce alla natura in modo poetico, pensandola come un essere dotato di una memoria propria e concreta, oltre a farlo diventare uno degli architetti più celebri d’Italia. 

Aimaro Isola ha letto e registrato, proprio per lo spettacolo, diversi passaggi, battute significative, poetiche, struggenti.

REPLICHE PER LE SCUOLE

ingresso gratuito

19 e 20 aprile

Alle ore 10,30

su prenotazione, scrivendo a :

didattica@polodel900.it

REPLICA PER TUTTI

ingresso gratuito

20 aprile

alle ore 21

su prenotazione, cliccando il link:

https://polodel900.secure.force.com/eventi?IdEvt=a0C6N000007klvd

Il programma al Circolo dei Lettori di Novara

IO LEGGO E MI INNAMORO

La settimana al Circolo dei lettori, a Novara

Appuntamenti dal 17 al 20 aprile

 

 

Il programma della settimana al Castello. 

 

lunedì 17 aprile h 18 | Castello Sforzesco, Sala Sibilla Aleramo

Ritorno al Sud, luogo dell’origine e della rivelazione

Sofia Pirandello 

Bestie (Round Robin)
con Eleonora Groppetti

In un polveroso e rovente paese siciliano, Lucia, mite fuori e incandescente dentro, trova rifugio nelle parole. Cresciuta, va da sola al Nord, dove vive libera dal giogo dello sguardo materno e scopre l’amore, fino a lasciarsi consumare. Il Sud però tornerà a chiamarla, è il suo destino ineluttabile.

 

martedì 18 aprile h 18 | Castello Sforzesco, Sala Sibilla Aleramo

Quando qualcosa si rompe, può tornare come prima?

Erika Savio

I ragazzi sognano in technicolor (Astoria)
con Serena Galasso

Una storia, il cui perno sono Lisa e ad Alex, che narra di cambiamenti affrontati in solitudine, disagio sociale, microcriminalità, scoperta di una sessualità precoce, ma anche di sogni, speranze, amicizia e amore, quell’instancabile ricerca di legami che dà un senso alla vita.

 

mercoledì 19 aprile h 18 | Castello Sforzesco, Sala Sibilla Aleramo

Storia di un’amicizia profonda

Fabio Geda

La scomparsa delle farfalle (Einaudi)

con Erica Bertinotti

Tra conflitti e occasioni di meraviglia, tra realtà quotidiana e rivelazioni, quattro ragazzi intrecciano le loro vite con tutta l’energia della giovinezza. Un ritratto commovente di quella stagione dell’anima che più d’ogni altra si imprime in ciascuno di noi e sceglie il nostro destino.

 

giovedì 20 aprile h 18 | Castello Sforzesco, Sala delle Mura

Talking Tom Waits
Parole, canzoni, atmosfere

con Paolo Agrati, arrangiamenti a cura di Chinese Cuban Jazz Extravaganza
Una selezione di canzoni scelte, tradotte e adattate, per addentrarsi nella scrittura di Tom Waits e nelle atmosfere che regalano i suoi testi, per scoprire le storie che si celano dietro le ballad e i blues, oltre i suoni rochi, le casse con i coni rotti, le incudini pestate, il suono delle seghe.

in collaborazione con Coccato per il sociale

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GRUPPI DI LETTURA

riservati possessori Carta Io leggo di Più

 

gli evergreen

> sono al Circolo e al Castello

> puoi seguirli se hai la Carta Io leggo di Più

> iscriviti al Circolo o via mail (info.novara@circololettori.it)

 

tutti i mercoledì ore 15
English Time
con Rosanna Miramonti

 

tutti i giovedì h 15 | Castello Sforzesco, Sala Sibilla Aleramo

Alla scoperta dell’Arabo

con Cesare Ruggeri 

i monografici

> sono on line su Zoom

> puoi seguirli se hai la Carta Io leggo di Più

> se non hai la Carta, puoi comprarli al Circolo (se vuoi pagare via bonifico scrivi a info.novara@circololettori.it)

> 17/04 h 19-20
Autofiction a chi?
con Daniele Mencarelli

> 18/04 h 19-20

La lingua italiana, tra prescrizioni grammaticali e le possibilità dell’uso

con Francesca Serafini

 

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Tutti gli incontri sono gratuiti.

Prenotazione obbligatoria sul sito https://novara.circololettori.it/

 

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Luis Landero “Pioggia sottile” – Fazi Editore – euro 18,50

Questo è uno strepitoso romanzo che mette in scena rancori, offese, oppressione, gelosie e occasioni mancate che possono annidarsi nelle spire dei rapporti familiari ed esplodere in una sorta di terribile resa dei conti in cui tutti sono contro tutti e non c’è mediazione possibile.

Luis Landero è nato in Estremadura nel 1984, ha insegnato Letteratura a Madrid, è stato visitor professor a Yale e i suoi romanzi si trasformano in successi immediati.

Pioggia sottile” inizia con qualche goccia di astio tenuto sotto controllo per anni e finisce con una tempesta che sommerge e affoga qualsiasi possibilità di dialogo o comprensione.

Al centro del disastro 3 fratelli ormai adulti la cui vita è sempre stata dominata da una madre vedova dispotica, per nulla empatica e quasi sempre ingiusta; ha diretto con pugno di ferro e zero sensibilità le loro esistenze, creando dei disperati totali.

Siamo a Madrid e la madre sta per compiere 80 anni; il figlio prediletto Gabriel ha l’infelice idea di festeggiarla insieme alle sorelle. Peccato che da un ventennio non si parlino più.

La storia è raccontata dalla prospettiva dei figli che alla madre non perdonano i torti subiti. E viene via via sciorinata nelle confidenze che fanno ad Aurora, la moglie di Gabriel.

I nodi irrisolti sono parecchi, tanti scheletri negli armadi celati solo dalle buone maniere. A partire dalla morte precoce di un padre che viveva di fantasia e narrava storie non vere. Quando muore, la moglie attua una sistemica cancellazione della sua memoria e di tutto quello che lo riguardava.

La primogenita Sonia dopo aver subito per anni le angherie materne è stata costretta a sposare Horacio: uomo molto più anziano di lei con una passione borderline per i giocattoli e un’anima nera che scoprirete addentrandovi nelle pagine.

Di Horacio era invece innamorata la sorella minore, Andrea, altra disgraziata totale. E anche Gabriel avrà i suoi demoni interiori da rinfacciare in parte alla madre. Insomma una famiglia altamente disfunzionale ….

 

 

Joshua Cohen “I Netanyahu” -Codice Edizioni- euro 20,00

Con questo romanzo lo scrittore americano, nato ad Atlantic City nel 1980, ha vinto il Premio Pulitzer. La storia prende spunto da un dettaglio lontano e tutto sommato non di grande importanza che riguarda l’illustre famiglia dei Netanyahu, si proprio quella che annovera il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Il romanzo è un mix di generi che riesce nell’alchimia di tenere insieme una “campus novel” anni 50, romanzo storico e commedia brillante. L’idea è stata ispirata a Cohen dal racconto che il famoso critico letterario Harold Bloom gli fece nel 1919, poco prima di morire. I fatti sono realmente accaduti e riguardano la famiglia del professore Benzion Netanyahu, che fu collega di Bloom alla Cornwell University. Da lì Cohen è partito mettendoci la sua fantasia e bravura nel trasformare un libro in uno strepitoso successo.

La storia è ambientata nell’inverno del 1959 al Corbin College dello Stato di New York, dove l’unico docente ebreo Ruben Blum ha l’incarico di incontrare un professore israeliano che l’ateneo intende assumere come docente di storia.

A presentarsi è Benzion Netanyahu, storico e membro del sionismo revisionista. Arriva con al seguito la terribile moglie Tzila e tre figli –Yoni, Bibi e Iddy- particolarmente vivaci; il secondogenito, Bibi di 10 anni diventerà il futuro Premier di Israele.

Anche se riluttante Ruben li accoglie in casa sua e la situazione finisce ben presto fuori controllo; tra le stranezze di Tzila, che si serve a piene mani di abiti e gioielli della padrona di casa e rifila i tre marmocchi alla giovane figlia dei Blum. Si chiama Judy e verrà travolta da quelli che chiama i “tre marmittoni”, ovvero tre piccoli selvaggi.

Questo incontro avrà anche l’effetto di costringere Rube Blum a fare i conti con le sue più profondi radici ebraiche, dalle quali aveva sempre cercato di staccarsi.

E nelle pagine del romanzo, oltre a trasformare il cupo Benzion Netanyahu nel protagonista di scene divertenti, ci sono anche temi molto seri. Come una sottile denuncia delle ipocrisie e della mentalità ristretta della cultura accademica, in aggiunta a riflessioni sui conflitti religiosi e cultuali degli ebrei americani.

 

Guillaume Musso “Angelique” -La nave di Teseo- euro 20,00

Ancora una volta Musso dimostra la sua caratura con un romanzo ricco di continue sorprese, e amalgama una trama complessa in cui si intersecano le vicende di più personaggi.

Tutto inizia in un ospedale parigino dove l’ex poliziotto Mathias Taillefer torna alla vita dopo un infarto; al suo risveglio lo accoglie la musica del violoncello suonato da una giovane sconosciuta. E’ Louise Collange, una volontaria che allieta i pazienti con le note del suo strumento.

Mathias ha 47 anni, e da 5 ha lasciato la polizia; è un uomo indurito dalla vita, scontroso, e non dimentica l’accoltellamento che aveva subito in passato nell’esercizio del suo lavoro. Chiede solo di essere lasciato in pace.

Louise è una studentessa 17enne, figlia di una grande étoile della danza, Stella Petrenko, che da 3 mesi ha concluso il suo viale del tramonto precipitando dal balcone del suo appartamento.

Per la polizia è stato un incidente, ma Louise invece è convinta che la madre sia stata uccisa, e non dà tregua a Mathias finché lui, sebbene riluttante, acconsente ad aiutarla a far luce sull’accaduto.

Poi c’è l’infermiera precaria Angelique Chervet, ha 34 anni, lotta con l’incubo della povertà nella squallida banlieu in cui vive e 4 mesi prima aveva scoperto di essere incinta dopo un incontro casuale mediante Tinder.

Il caso la porterà nell’atelier del 30enne pittore Marco Sabatini, rampollo di una famiglia miliardaria e potentissima. Angelique lo trova svenuto tra le sue tele e lo soccorre.

Ma è quando scopre la sua ricchezza che mette in atto una precisa strategia, che scoprirete leggendo. Colpi di scena via uno sotto un altro ed una trama che si infittisce sempre più.

 

 

Jessie Burton “La casa del Destino” – La nave di Teseo – euro 22,00

 

E’ il sequel del fortunato “Il miniaturista”, libro di esordio dell’attrice e scrittrice inglese Jessie Burton diventato immediatamente un caso letterario.

Nell’opulenta Amsterdam del Settecento, ritroviamo Petronella Oortman portata sugli schermi da Anya Taylor-Yoj quando giovanissima era arrivata ad Amsterdam per diventare la moglie di un uomo tutto da scoprire dietro la maschera di uomo sfuggente.

Ora Nella si aggira intorno ai 40 anni, è rimasta vedova (Johannes è morto annegato) e non ha avuto figli. Abita nella stessa casa, con la domestica di sempre, il servitore di colore Otto (originario del Suriname) e sua figlia Thea, nata dall’amore con la cognata di Nella, Marin, che è morta nel dare alla luce la bambina 18 anni prima.

Da allora Nella e Otto hanno cresciuto la piccola senza l’aiuto e la protezione di quella che era una delle famiglie più prestigiose della capitale olandese. E hanno dovuto fronteggiare le maldicenze di una società chiusa in cui apparenza e norme sociali dettano legge.

E’ il 1705, epoca d’oro per la città i cui commerci sono sempre più floridi.

Thea è bella con la sua pelle ambrata (che però desta sconcerto in una società dove il diverso non viene accettato facilmente), ha 18 anni ed è innamorata del pittore teatrale Walter, che sogna di sposare.

Purtroppo la famiglia non naviga in buone acque, lotta da tempo con i problemi economici, Nella e Otto per sopravvivere sono costretti persino a impegnare i mobili di casa.

Forse un buon matrimonio per Thea potrebbe essere la soluzione e la garanzia di un futuro più sicuro e agiato.

Ma bisogna fare i conti con la passione e la testardaggine della giovane innamorata.

Qualcosa sembra cambiare quando arriva l’invito al ballo più esclusivo di Amsterdam e c’è il ritorno del miniaturista che aveva incantato la giovanissima Nella appena sposata….

 

 

Rock Jazz e dintorni a Torino. Il Torino Jazz Festival e Eugenio Finardi

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce il rapper Alfa.

Martedì. Al Blah Blah sono di scena i Chew. Al Cap 10100 suonano i Turin Brakes.

Mercoledì. Nei cinema prima di 3 giorni per il film concerto dei Coldplay “Live At River Plate”. Allo Spazio 211 si esibisce Fink. Al teatro Colosseo Eugenio Finardi presenta il progetto “Euphonia Suite”. Al Blah Blah suonano i The Boys.

Giovedì. All’Off Topic si esibiscono i Krikka Reggae. All’Hiroshima è di scena la cantautrice Maria Antonietta. Allo Spazio Musa i Prank suonano insieme a Giorgio Li Calzi. Al Magazzino sul Po si esibisce il duo Mombao. Al Cap 10100 è di scena Auroro Borealo.

Venerdì. Al Blah Blah si esibiscono i Date At Midnight. Preambolo per “Jazz is Dead!” al Cap 10100 con Jim O’ROurke e Eiko Ishibashi. All’Imbarchino sono di scena i a/Ipaca. Al Folk Club Federico Bagnasco e Carlo Pestelli, riprendono le canzoni diGeorges Brassens tradotte da Fausto Amodei. Al Pastificio Elettrico il Putan Club di Amaury Cambuzat.

Sabato. Debutta alle OGR il Torino Jazz Festival, con “Natura morta con custodia di Sax” versione musicale del libro di Geoff Dyer interpretata da Peppe Servillo e il sestetto All Stars capitanato dal trombettista Flavio Boltro. Al Blah Blah suonano i Deathless Legacy. Al Concordia di Venaria arriva Diodato. Ai Giardini Reali per “Earth Day”, suonano Marlene Kuntz, Epoque, Saturnino, Ensi e Siria. Allo Spazio 211 si esibiscono  I Fiumi.

Domenica. Al Massimo epilogo di “Lovers” con l’esibizione di Paola & Chiara. Doppio concerto alle OGR per il TJF. Nel pomeriggio l’Orchestra del Conservatorio accompagna Cristina Zavalloni per il tributo “Potentissima signora” dedicato a Laura Betti. In serata suona il trio del pianista Kenny Barron. Al Pala Alpitour arriva Max Pezzali.

Pier Luigi Fuggetta

Vicomanino, santuario all’ombra di Stupinigi

Telecamere di sicurezza anti-vandali anche su chiesette, piloni votivi e piccoli santuari sempre di più nel mirino dei saccheggiatori.

Punto di riferimento per gli abitanti della zona che raggiungono questi edifici religiosi per pregare, per partecipare a una processione o anche solo per fare una passeggiata e passare alcuni momenti in silenzio e in meditazione, le chiesette campestri sono uno scrigno di fede e devozione popolare. Purtroppo vengono sovente devastate da bande di giovani vandali annoiati che non trovano niente di meglio da fare. Accade in diversi paesi del Piemonte ma ora in alcune chiesette, più volte sfregiate dai delinquenti, sono finalmente arrivate le telecamere di sorveglianza, come al piccolo santuario campestre di Vicomanino nel parco di Stupinigi. È visitabile solo in rare occasioni ma è un’oasi di pace che merita una visita anche solo dall’esterno. Costruito nel 1817 mentre erano in corso guerre ed epidemie, proprio come ex voto al termine di una terribile pestilenza che colpì duramente l’area torinese, il santuario è dedicato alla Vergine Maria. Alla chiesetta della Madonna del rumanin, come la gente del posto chiama il santuario per le sue presunte origini romane, ci si arriva a piedi o in bici percorrendo una stradina tra boschi e terreni agricoli a un paio di chilometri dalla Palazzina di Caccia. Lì vicino si trova la cascina della “fasanera”, mantenuta un tempo dalle guardie dei boschi dell’Ordine Mauriziano con un grande allevamento di fagiani. Al santuario si giungeva a piedi con la Madonna a spalle per la tradizionale processione, poi venne posta su un carro trainato prima dal trattore e in seguito dai cavalli. L’interno presenta una ricca collezione di ex voto tra cui disegni, acquerelli e tante fotografie con episodi di vita agricola con persone malate o in pericolo, carri che si ribaltano, animali sofferenti e fatti di guerra. È ciò che resta di una devozione popolare ancora esistente al giorno d’oggi ma che purtroppo è oggetto di furti e saccheggi da parte di gruppetti di vandali che sfogano così i loro beceri “momenti di gloria”. Il santuario di Vicomanino è stato più volte vittima di atti vandalici, dal portone quasi sfondato alle scritte sulla facciata, ma ora le telecamere terranno lontano, si spera, i distruttori. Fa parte della parrocchia di Stupinigi ed è aperto solo in occasione di celebrazioni speciali, alla fine di maggio per la ricorrenza della Visitazione della Vergine e nella seconda domenica di settembre con la celebrazione della Messa al posto della processione che non si tiene più da qualche anno. Nel Seicento in questo luogo fu eretto un pilone votivo attorno al quale all’inizio dell’Ottocento fu costruita la piccola chiesa che vediamo oggi. La campana in bronzo, rubata alcuni anni fa insieme ai candelabri e alla cornice della pala d’altare, ebbe come madrina la regina Margherita di Savoia. Fu l’arcivescovo cardinale Michele Pellegrino a celebrare nel 1967 i 150 anni dell’edificazione del santuario.
                                                              Filippo Re

Tutta torinese la prima regia teatrale firmata da Nanni Moretti per il Teatro Stabile

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Nell’autunno 2023,  tratta da “Diari d’amore” di Natalia Ginzburg

Nella stagione teatrale 2023/2024 Nanni Moretti firmerà la prima regia teatrale, portando in scena, nell’ambito di una coproduzione internazionale, “Diari d’amore”, tratto da Natalia Ginzburg.

Nanni Moretti, per il suo esordio teatrale, ha scelto un dittico di due atti unici della Ginzburg, “Dialogo” e “Fragola e panna”. Lo spettacolo debutterà in prima nazionale il 9 ottobre prossimo, inaugurando la stagione 2023/2024 del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e sarà in tournèe fino a giugno 2024 nei maggiori teatri italiani e francesi.

Natalia Ginzburg – dichiara Valerio Binasco, Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino e profondo conoscitore del teatro della Ginzburg, rappresenta per me uno dei più importanti autori italiani. Anche se la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità o dall’assurdo, il suo stile “semplice” e musicale, il dolce umorismo e le partiture sofisticate delle chiacchiere che riempiono le sue opere arrivano a toccare corde emotive veramente forti, restituendo grandezza e profondità a personaggi solo apparentemente piccoli. Con una pacata ironia si viaggia tra i toni malinconici di una poesia fatta di elementi quotidiani e domestici, restando affascinati dalla originale musicalità dei suoi dialoghi”.

Nanni Moretti per il suo esordio teatrale ha, così, scelto due commedie di Natalia Ginzburg e, attraverso le loro storie, si prepara a esplorare con particolare ironia le intimità domestiche, quasi rassegnate, in cui i conflitti hanno lasciato lo spazio alle indifferenze.

I personaggi di Diari d’amore si troveranno a parlare di fedeltà, amicizia, matrimonio, denunciando le proprie inettitudini e rendendo il lato più tragico delle loro esistenze una commedia.

Il teatro di Natalia Ginzburg è spesso stato definito “teatro delle chiacchiere”, secondo Moretti in quanto ci rende spettatori inerti delle complessità della vita.

I testi di Natalia Ginzburg sono già approdati in teatro; è, infatti, di questi giorni l’anteprima del romanzo di Natalia Ginzburg “Le voci della sera”, secondo Italo Calvino uno de più bei romanzi che ella abbia scritto (durante il soggiorno londinese), portato in scena da Silvia Frasson.

Mara Martellotta

9-29 ottobre 2023. Torino, Teatro Carignano

31 ottobre-5 novembre 2023- Bologna, Arena del Sole

“Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo”. Allo Spazio Kairos

DOPO IL DEBUTTO NAZIONALE – ANDATO SOLD OUT – DI FEBBRAIO TORNA ALLO SPAZIO KAIROS
Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo” con Giulia Pont
Un monologo su amori che finiscono e vita che ricomincia,  la musica leggera che ci ha rovinato con i suoi testi romantici,
le app di dating e le avventure che regalano,  le donne single che ancora vengono viste come “mancanti di un pezzo”

Ha debuttato a febbraio, allo Spazio Kairos, con due date andate subito esaurite,  lo spettacolo “Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo”, una produzione di Crack24 di Torino per la regia di Carla Carucci. Da allora, non ci sono state altre repliche.

Per questo, ora si aggiunge una terza data: domenica 16 aprile alle 21 andrà in scena allo Spazio Kairos, via Mottalciata 7.

Se i divorzi sono in aumento, credere nella coppia è un progetto fallimentare? Se Emma Bovary avesse avuto Tinder, come sarebbe finita? Giulia Pont, sola sul palco, snocciola una mitragliata di domande. Come si fa a pensare di aver trovato l’anima gemella al supermercato sotto casa se siamo 7 miliardi sulla Terra? Avranno ragione i poliamorosi? E ancora: la musica leggera ha rovinato la nostra idea di amore?

E se stare da soli, alla fin fine, fosse meglio?

Pont, che ha scritto il testo e che lo interpreta per 70 minuti ininterrotti, spiega: «”Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo” nasce come sequel dello spettacolo “Ti lascio perché ho finito l’ossitocina”, monologo che ha debuttato nel 2013 durante la prima stagione del Torino Fringe Festival e che è stato lo spettacolo più visto di quell’edizione». Racconta: «Si riallaccia al tema della fine dell’amore per raccontare, però, un punto di vista nuovo. Narra infatti come la fine possa essere, in realtà, un nuovo inizio: scoperta di se stessi, della propria individualità e liberazione».

In un mondo in cui ancora troppo spesso una donna single è considerata come “mancante di un pezzo”, la protagonista lotta contro i pregiudizi della società e della famiglia per affermare se stessa e i suoi desideri nonostante un padre patriarca, una mamma sessantottina pentita e una zia con l’hobby delle domande inopportune.

«Nel suo percorso di scoperta di sé stessa si confronta anche con un mondo estremamente avventuroso e talvolta insidioso: l’universo del dating, spesso popolato da “casi umani”. Un viaggio nel quale la accompagna una controversa psicologa» sorride Pont.

Tra ritratti di personaggi bizzarri, momenti di stand-up comedy e canzoni, la protagonista affronta anche il tema della ricerca del piacere femminile. Scoprendo, con ironia ed eleganza, le carte di un gioco che per anni alle donne non è stato concesso.

Lo spettacolo ha vinto il Bando Residenze 2022 del Teatro della Caduta. La regia del monologo è di Carla Carucci, che ha già firmato altri due spettacoli della Pont: il monologo “Non tutto il male viene per nuocere ma questo sì” e la commedia “Effetti indesiderati anche gravi” che ha debuttato nel 2018 nella stagione del Teatro Stabile di Torino per “Il Cielo su Torino”.

BIGLIETTERIA

Su www.ticket.it

Intero 13. Ridotto 10.
Info: biglietteria@ondalarsen.org.

Sax Nicosia direttore artistico del Teatro Baretti

TEATRO BARETTI ANNUNCIA IL NUOVO DIRETTORE ARTISTICO PER LA STAGIONE 2023_2024

Il direttivo del Teatro Baretti è lieto di annunciare che a partire dalla stagione 23/24 il nuovo direttore artistico della stagione teatrale sarà l’attore e regista di origini siciliane Sax Nicosia.

Dopo 3 stagioni dirette da Rosa Mogliasso, scrittrice e preziosa risorsa dell’Associazione Baretti da molto tempo, periodo nel quale Rosa ha saputo raccontare il mondo che sta dietro il sipario e ha saputo reagire con forza e creatività allo stop dovuto alla pandemia, crediamo sia giunto il momento di fare un cambiamento.

Sax Nicosia vive il Baretti da molti anni ormai, lo vive come amico, come attore, come regista e il Direttivo, composto da Alberto Giolitti, Federica Ceppa, Monica Luccisano, Eleonora Sabatini e tutti i soci sono contenti che abbia deciso di accettare questa sfida; sarà affiancato da tutto lo staff del Baretti e chiaramente da Rosa Mogliasso che continuerà a essere la responsabile di produzione e organizzazione della stagione teatrale.

Nato nel 2002, “il Baretti”, è un progetto scaturito grazie all’energia trascinante di Davide Livermore e di Damiano Accattoli, Alberto Giolitti, Valentina Arnello, Cristina Voghera, Marco Vernetti, Andrea Chenna e soprattutto con la grande visione di Don Piero Gallo
Attori, scrittori, registi, amici musicisti e tecnici di produzione si unirono in una associazione culturale che dopo 20 anni è ancora centrale nella progettualità culturale della città di Torino e non solo.
Una sala di 112 posti divenuta ben presto molto altro rispetto all’iniziale sala oratorio della chiesa di San Salvario: don Gallo ne voleva infatti fare uno spazio polifunzionale e l’Associazione Baretti fu in grado non solo di inventare un luogo di cultura nel centro di un quartiere molto diverso da oggi, ma di mantenere accesi i riflettori nonostante il passare degli anni e le grandi difficoltà di un comparto messo a dura prova dai tagli alla cultura e dalle nuove forme di intrattenimento.

Nato anche come incubatore di professionalità il CineTeatro Baretti è divenuto presto un punto di riferimento per i teatranti torinesi e italiani ed è proprio da qui che intende ripartire la nuova direzione artistica: dai fasti del teatro inteso non solo come luogo ma come forma di espressione e di aggregazione. Sax intende riportare sul palco del Baretti i grandi nomi del teatro e i grandi nomi del teatro di domani.

Sax ha già iniziato a lavorare ai prossimi progetti insieme al team del Baretti, l’Associazione, infatti vive la precarietà tipica del teatro e della cultura percui solo quando ci sarà la conferma della vittoria dei bandi pubblici si potranno annunciare i titoli e gli ospiti che calcheranno il palco di via Baretti.

“Ho accettato la sfida propostami dal direttivo del Baretti perché ho sempre respirato l’energia di quel luogo e amato l’atmosfera che si creava in una sala così intima. Il mio desiderio è quello di riportare sul palco i grandi nomi del teatro italiano come fu nel passato della sala, insieme a giovani talenti, e di dialogare concretamente con le altre realtà teatrali presenti sul territorio torinese. La prossima stagione proverà ad indagare e raccontare le infinite declinazioni del femminino: le Donne, da Eva a Samantha Cristoforetti passando per la sublime dichiarazione d’amore che la maschera teatrale della Drag Queen fa alla femminilità, saranno le protagoniste della stagione teatrale 23/24, perché una partIl direttivo del Teatro Baretti è lieto di annunciare che a partire dalla stagione 23/24 il nuovo direttore artistico della stagione teatrale sarà l’attore e regista di origini siciliane Sax Nicosia.

Dopo 3 stagioni dirette da Rosa Mogliasso, scrittrice e preziosa risorsa dell’Associazione Baretti da molto tempo, periodo nel quale Rosa ha saputo raccontare il mondo che sta dietro il sipario e ha saputo reagire con forza e creatività allo stop dovuto alla pandemia, crediamo sia giunto il momento di fare un cambiamento.

Sax Nicosia vive il Baretti da molti anni ormai, lo vive come amico, come attore, come regista e il Direttivo, composto da Alberto Giolitti, Federica Ceppa, Monica Luccisano, Eleonora Sabatini e tutti i soci sono contenti che abbia deciso di accettare questa sfida; sarà affiancato da tutto lo staff del Baretti e chiaramente da Rosa Mogliasso che continuerà a essere la responsabile di produzione e organizzazione della stagione teatrale.

Nato nel 2002, “il Baretti”, è un progetto scaturito grazie all’energia trascinante di Davide Livermore e di Damiano Accattoli, Alberto Giolitti, Valentina Arnello, Cristina Voghera, Marco Vernetti, Andrea Chenna e soprattutto con la grande visione di Don Piero Gallo
Attori, scrittori, registi, amici musicisti e tecnici di produzione si unirono in una associazione culturale che dopo 20 anni è ancora centrale nella progettualità culturale della città di Torino e non solo.
Una sala di 112 posti divenuta ben presto molto altro rispetto all’iniziale sala oratorio della chiesa di San Salvario: don Gallo ne voleva infatti fare uno spazio polifunzionale e l’Associazione Baretti fu in grado non solo di inventare un luogo di cultura nel centro di un quartiere molto diverso da oggi, ma di mantenere accesi i riflettori nonostante il passare degli anni e le grandi difficoltà di un comparto messo a dura prova dai tagli alla cultura e dalle nuove forme di intrattenimento.

Nato anche come incubatore di professionalità il CineTeatro Baretti è divenuto presto un punto di riferimento per i teatranti torinesi e italiani ed è proprio da qui che intende ripartire la nuova direzione artistica: dai fasti del teatro inteso non solo come luogo ma come forma di espressione e di aggregazione. Sax intende riportare sul palco del Baretti i grandi nomi del teatro e i grandi nomi del teatro di domani.

Sax ha già iniziato a lavorare ai prossimi progetti insieme al team del Baretti, l’Associazione, infatti vive la precarietà tipica del teatro e della cultura percui solo quando ci sarà la conferma della vittoria dei bandi pubblici si potranno annunciare i titoli e gli ospiti che calcheranno il palco di via Baretti.

Ho accettato la sfida propostami dal direttivo del Baretti perché ho sempre respirato l’energia di quel luogo e amato l’atmosfera che si creava in una sala così intima. Il mio desiderio è quello di riportare sul palco i grandi nomi del teatro italiano come fu nel passato della sala, insieme a giovani talenti, e di dialogare concretamente con le altre realtà teatrali presenti sul territorio torinese. La prossima stagione proverà ad indagare e raccontare le infinite declinazioni del femminino: le Donne, da Eva a Samantha Cristoforetti passando per la sublime dichiarazione d’amore che la maschera teatrale della Drag Queen fa alla femminilità, saranno le protagoniste della stagione teatrale 23/24, perché una parte della mia storia attoriale è fortemente legata a questo racconto e perché questo è il racconto che rende ogni donna una Regina.” (Sax Nicosia)