RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
James Ellroy “Gli incantatori” -Einaudi- Euro 22,00
Non ha bisogno di presentazione James Ellroy, nato a Los Angeles nel 1948, maestro indiscusso del romanzo noir, celebre per la Tetralogia di Los Angeles e la Trilogia americana. Ora è tornato in libreria con una storia cruda e intrigante ambientata nel 1962 all’epoca della morte di Marylin Monroe.
Protagonista è l’investigatore privato Freddy Otash, già comparso in precedenti romanzi, (Ellroy sta già lavorando al seguito). Ancora una volta la trama vede coinvolti personaggi reali e di finzione, si muovono sullo sfondo di ambientazioni e atmosfere che inchiodano il lettore.
E’ realmente accaduto che il mafioso Jimmy Hoffa abbia reclutato Otash per indagare sui rapporti tra il mito Marylin e i fratelli Kennedy, all’epoca in cui John Fitzgerald era presidente degli Stati Uniti d’America e suo fratello Bobby ministro di Giustizia.
Freddy spia da tempo la vita, le telefonate e gli spostamento della Monroe; addirittura entra nella casa dell’attrice prima ancora dell’arrivo della polizia. E’ il primo a vederla morta nel suo letto, stroncata da una overdose di barbiturici. Lui è lì per cercare indizi compromettenti dei rapporti tra la diva, amante del Presidente che l’aveva poi passata al fratello, e che infine fu brutalmente scaricata dai Kennedy. Un mistero che ancora aleggia intorno alla morte della donna.
Ma a interessare Ellroy non è tanto questo rebus, quanto piuttosto la vicenda umana dell’ex poliziotto Otash, diventato investigatore privato senza scrupoli, ricattatore e pronto a vendersi al migliore offerente.
Intorno a Otash -che sguazza nel torbido di affari sporchi e segreti da custodire a tutti i costi- c’è il gravitare di personaggi discutibili come Jimmy Hoffa, il potentissimo Edgar. J. Hoover a capo dell’FBI e altri elementi al limite della legalità. Un romanzo che smaschera il torbido della politica dell’epoca e non vi mollerà fino all’ultima pagina.
Ernesto Franco “Storie fantastiche di isole vere” -Einaudi- euro 17,50
Ispira una prepotente voglia di imbarcarsi alla volta di isole affascinanti questo splendido libro di Ernesto Franco, nato a Genova nel 1956; scrittore e dirigente editoriale di grande cultura e spessore, nonché appassionato uomo di mare. In queste pagine sviluppa l’accattivante e avventuroso tema delle terre emerse, ognuna con la sua storia da scoprire.
Il narratore è un personaggio chiamato “Pilota” che per mestiere guida verso il scuro ormeggio le grandi navi che entrano nel porto dii Genova. Lui è un autentico lupo di mare, profondo conoscitore dei venti e in grado di prevedere onde anomale e tempeste.
A bordo della sua imbarcazione c’è un’ospite che ascolta rapito i racconti sulle isole abbandonate da tempo. Il lettore si trova trasportato nelle storie, in parte dimenticate, di lidi che assumono i contorni di luoghi fatati.
Diventiamo piacevolmente esploratori che approdano in 20 isole; da Tortuga ad Haiti, da Itaca alle nordiche Lofoten, dalle Galapagos ad Alcatraz passando per la mitica Atlantide e Malta.
20 capitoli in cui il marinaio di lungo corso narra le storie della scoperta, della colonizzazione di terre lontane, o delle colonie penali poi dismesse, di bucanieri e pirati che depredarono isole esotiche e cariche di tesori, come Tortuga. Tante vicende -tra mito e realtà- di terre emerse nello sconfinato mare che da sempre esercitano un fascino unico.
Melissa Da Costa “All’incrocio dei nostri destini” -Rizzoli- euro 18,50
Questa è una storia che parla di riscatto e di come le radici delle persone affondino un po’ in tutti i luoghi che hanno attraversato; ma anche di amicizia e legami mai strappati del tutto, nonostante le distanze che la vita srotola in mezzo.
Il romanzo rimanda al precedente “Bucaneve” che l’autrice aveva pubblicato l’anno scorso.
Narrava di Ambre, Rosalie, Tim, Anton e Gabriel che avevano allacciato amicizie profonde durante la loro esperienza di lavoro come stagionali in un piccolo albergo di montagna.
Poi le cose erano improvvisamente cambiate e il gruppo di 20enni si era sciolto, mandando in frantumi la coesione e l’intesa, nonché i legami carichi di promesse anche amorose.
Ora, dopo 5 anni di lontananza, ad Ambre arriva la telefonata dell’amica Rosalie stravolta dalla sparizione del marito che l’ha lasciata sola con due figli. Basta questo per mollare la quotidianità e tornare sulle Alpi francesi dove si erano incrociati i destini dei protagonisti.
Ora rispondono al grido di aiuto di Rosalie e riconfermano la forza dei loro legami. Riallacciare i rapporti potrebbe comportare anche qualche rischio e innescare processi dolorosi. Tra i rapporti, quello che c’era stato tra Ambre e Tim era qualcosa di speciale, anche se poi le loro strade si erano separate.
Incontrarsi di nuovo per aiutare una di loro sarà anche l’occasione per capire che non è mai troppo tardi per imprimere una nuova direzione alla propria vita e cercare la felicità.
Oliver Pötzsch “Il metodo del becchino” -SEM- euro 22,00
Atmosfere vagamente gotiche in quest’opera del giovane scrittore tedesco, nato a Monaco di Baviera nel 1970, che ha scritto sceneggiature per la televisione prima del successo come scrittore con il brillante esordio “La figlia del boia”. Inizio di una saga ambientata nel XVII secolo con protagonisti alcuni antenati dell’autore. Un dato curioso infatti è che Pötzsch discende da una famiglia di boia dall’XI al XIX secolo.
Questo romanzo storico è ambientato a Vienna nel 1893, quando due avvenenti e giovani cameriere vengono trovate con la gola tagliata di netto, i corpi violati con un paletto su cui compare la scritta “Domine, salva me”. Efferati delitti ascrivibili a qualche setta segreta oppure a un assassino solitario e sadico come lo squartatore che 5 anni prima aveva sparso sangue a Londra?
A questo mistero si aggiunge la morte del figlio illegittimo del grande compositore Johann Strauss, apparentemente suicidatosi.
A indagare è l’investigatore Leon von Herzfel, esperto di criminalistica; la nuova scienza che si basa sull’osservazione delle prove e sulla deduzione. Leon è giovane, mezzo tedesco di origini ebraiche, un po’ arrogante e, quando arriva alla polizia criminale della capitale asburgica, è subito mal visto dai colleghi più anziani e con lunga esperienza.
Herzfel decide di farsi aiutare da due improbabili personaggi. Julia, giovane centralinista della polizia e Augustin Rothmayer, becchino del cimitero centrale di Vienna. Un uomo colto che ha scelto di vivere all’ombra dei morti, e sta scrivendo un almanacco sulle possibili cause di morte e sulla decomposizione dei cadaveri.
Preparatevi a una tensione crescente e una Vienna di fine Ottocento nella quale, grazie all’abilità dell’autore ci si trova completamente immersi.
Così lo storico Pietro Gallo racconta a pag. 168 nel suo “Creme da barba e rasoi di Occam. Gli intellettuali alessandrini e monferrini tra il 1930 e il 1968”

Scuole ed istituti, vie gli sono dedicati non solo a Torino o Vercelli ma in tutta Italia. Meno nota, ma altrettanto degna di essere menzionata è la figura del fratello maggiore Paolo Innocenzo Adamo, meglio noto come solo Adamo, medico e garibaldino, caduto sul campo di battaglia in terra straniera, nel 1871 quando ormai l’Italia era fatta da 10 anni, ma battendosi per la libertà dei popoli d’Oltralpe. Nato a Livorno (che allora, naturalmente, non era l’attuale Livorno Ferraris, in Provincia di Vercelli)
Per motivi di salute compì gli studi universitari a Parma, addottorandosi in medicina. Il soggiorno in quella città gli permise di conoscere il dott
Nel 1870, come medico personale di Garibaldi prese parte all’intervento dei volontari garibaldini a sostegno dei francesi nella guerra franco – prussiana che vide Napoleone III sconfitto nettamente a Sedan, con la conseguente caduta dell’Impero. E questa campagna gli fu fatale perché Adamo cadde il 23 gennaio 1871 a Digione dopo tre giorni di vittoriose battaglie.
Come in ” Certe notti” la canzone di Ligabue il personaggio io-narrante Mario, «prima o poi» si ritroverà al bar, a raccontare agli avventori della sua avventura “extraterrestre”. Così Andrea Ferraris, nella sua ultima graphic novel intitolata “Temporale” (Oblomov ,134 pgg , €. 20), traccia l’ Amarcord della sua adolescenza attraverso quindici capitoli, pensati come altrettanti brani di un album di canzoni folk , a commento di altrettante vicende narrate nel testo. Vissute in parte in prima persona, in parte tratte dal racconto popolare.
Per alcuni i dubbi restano a tutt’oggi e saranno, anch’essi, probabilmente occasione di dibattito nel corso della presentazione del podcast “Gli sconfitti” che si terrà (nell’ambito della Rassegna “Bellezza tra le righe”) domenica prossima 28 luglio, alle 18, negli storici Giardini di “Casa Lajolo” a Piossasco. Podcast dove la storia di Edoardo è certamente fra quelle di maggior rilievo e interesse proposte e raccontate dallo scrittore Alessio Cuffaro (fra i fondatori della Casa Editrice “Autori Riuniti”) e il regista Igor Mendolia, moderati dal giornalista Sante Altizio.
Oltre ad Edoardo Agnelli, protagonisti de “Gli Sconfitti” sono la fotografa-bambinaia americana Vivian Dorothy Maier (1926 – 2009) esponente di spicco della “street photography” scomparsa in assoluta povertà e diventata celebre solo dopo la morte (capita spesso ai grandi!) grazie al ritrovamento, da parte di un rigattiere e collezionista d’arte, di ben 200 casse di cartone contenenti – una fortuna! -centinaia di negativi e rullini ancora da stampare; l’ex calciatore, allenatore e scrittore Carlo Petrini (1948 – 2012), fra i primi ad essere invischiato nella stagione 1979 – ’80 (dopo una brillante carriera arrivata ai vertici con il Milan di Nereo Rocco, 1968- ’69) nello scandalo del “calcio-scommesse” che gli procurò una squalifica di tre anni e sei mesi, seguita poco dopo dal ritiro dai campi e dall’avvio di una “società finanziaria” risultata in breve disastrosa, tanto da indurre Petrini a rifugiarsi in Francia, dove visse per alcuni anni nel completo anonimato, fino al ritorno in patria e alla dolorosa scomparsa, seguita alla pubblicazione di due libri, “Nel fango del dio pallone” e “Il calciatore suicidato”, in cui indagò sulla misteriosa morte del calciatore del Cosenza, Donato Bergamini; l’attore americano Matthew Langford Perry (1969 – 2023) reso celebre soprattutto dalla serie televisiva “Friends”, diverse nomination agli “Emmy Award”, ma pericolosamente rotolato, fin dall’adolescenza, in un precipizio fatto di abusi d’alcol e sostanze stupefacenti, perverse compagne di vita che Perry raccontò nel libro “Friends, amanti e la Cosa terribile” e che lo portarono alla morte nella sua casa di Los Angeles, dove fu trovato privo di vita, a soli 54 anni, nella vasca idromassaggio nell’ottobre dell’anno scorso.