CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 199

Rock Jazz e dintorni a Torino: The Dark Side Orchestra e i Coma_ Cose

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Cafè Des Arts suona l’Underbar Trio.

Martedì. Al Blah Blah i The Layer Between sonorizzano il documentario “Bergensbanen”. Al Jazz Club si esibisce il duo femminile Maramalde. “Lazarus” con la regia di Valter Malosti e l’interpretazione di Manuel Agnelli, è in cartellone al teatro Carignano ancora per sei giorni.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana è di scena Lil Darling. Al Jazz Club blues con il chitarrista Fast Frank. Al Blah Blah suonano i Sail Away.

Giovedì. Al Jazz Club si esibisce Ignacio Etchegaray. Al Blah Blah sono di scena gli The Obsessed. Alle Gallerie d’Italia improvvisano “al buio” Enrico Gabrielli, Vittorio Cosma, Plastica e Ivan Bert.

Venerdì. Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi il tributo al disco più famoso dei Pink Floyd, con la The Dark Side Orchestra. Nel Sound Garden dell’Hiroshima Mon Amour suonano i tuareg del Mali Tinariwen. Al Magazzino sul Po si esibiscono i Pietra Tonale. Al Blah Blah sono di scena i Giuda. Alla Casa del Quartiere si esibisce Laurino. All’Off Topic è di scena An Early Bird.

Sabato. Al Jazz Club suonano i BluesCreen. Debutta la rassegna “Musicastelle” in Val d’Aosta. A Plan De Moudzons si esibiscono i Coma _Cose. Al Magazzino sul Po suonano gli Osaka Flu. Al Blah Blah  sono di scena i Grave-T.

Domenica. Allo Ziggy si esibisce Lili Refrain. All’Imbarchino sono di scena i C+C=Maxigross.

Pier Luigi Fuggetta

Chiacchiere tra cadaveri etnicamente diversi

Quando la guerra bussa alla tua porta, non sai mai cosa potrà accadere. Lo scoprirai solo strada facendo. Forse lo potrai raccontare, se saprai sopravvivere all’orrore”. Così inizia la nota in quarta di copertina di Chiacchiere tra cadaveri etnicamente diversi ( Infinito edizioni, 2023), l’ultimo libro di Luca Leone, giornalista e scrittore tra i più attenti e profondi conoscitori della Bosnia e dei Balcani occidentali. Un libro diverso, una silloge poetica composta da versi asciutti, duri, essenziali dove pare che l’autore abbia scelto di riversare le emozioni e i ricordi di trent’anni di viaggi e di incontri nel cuore dell’Europa di mezzo, soprattutto in terra bosniaca ed erzegovese dove tutto sembra impastato con il sangue di un popolo martoriato da un conflitto che non ha mai cessato di produrre sofferenze e dolore anche dopo che le armi hanno taciuto. In Chiacchiere tra cadaveri etnicamente diversi sono i sommersi e i salvati della decade malefica dell’ultimo scorcio del secolo breve che animano le trentaquattro poesie, riesumando e rianimando storie di persone e paesi che hanno conosciuto guerre e violenze, fame e morte sotto il tiro dei cecchini, amputazioni per gli scoppi delle granate, la pazzia e l’odio del nazionalismo portato agli eccessi e la pulizia etnica, terribili miserie umane e incredibili lampi di generosità e condivisione. Una realtà che pesa come una sorta di maledizione per un paese, la Bosnia, tanto bello quanto disgraziato. Ha ragione Andrea Cortesi quando, nella sua presentazione, afferma che questo è forse “il più intimo, personale e sofferto libro che Luca Leone abbia mai scritto”. In poemi come E’ tempo si condensa la storia recente del paese che rappresentava il cuore più jugoslavo della Jugoslavia, una storia di conflitti e di terribile pace segnata anche dal fallimento dell’Occidente e dell’Europa, dove “i fantasmi del ’93 cercano attoniti un ponte che non c’è. A Mostar l’aria è grave d’esplosioni d’intonaci e tetti saltati e sbriciolati. Volano, danzano schivando granate che piovendo dilaniano popoli alla fame. A Mostar la Neretva è rosso sangue d’un odio sconosciuto ma eccitante. E gridano esaltati i generali: crepino i cattolici, schiattino i musulmani. E scannano sedotti i militari: a morte gli ortodossi, nel fiume i musulmani. E’ tempo di distruzione. Giacciono nuvole di sporco in superficie, gelide osservano le alte ciminiere. A Zenica è di nuovo blu la Bosna ma il cielo è un coperchio che isola e sconforta. Tremano le anime di donne oltraggiate, vittime impotenti di guerre programmate. Assolti e affrancati, soldati e mercenari banchettano coi corpi di civili ignari. Gridano assetati i generali: stuprate i cristiani, violentate i musulmani. E’ tempo di distruzione, di utile disperazione, di nuovi ricchi, di chierici contenti. E’ tempo di trasformazione, di nuova occupazione, di bui nazionalismi, di mafia e di fascismi”. La poesia di Luca Leone, come scrive Silvio Ziliotto nell’introduzione, è una risposta a un malessere quasi fisico, a un dolore morale lancinante dovuto ad anni di narrazione, confronto, scontro, denunce, amarezze, tante altrui bassezze nel raccontare e capire la Bosnia Erzegovina. Per questo si può comprendere perché i versi sembrano di carta vetrata, stridenti anche quando esprimono sarcasmo e sconcerto o diventano un urlo strozzato che cerca di riscattare le vittime di quella come di tutte le guerre. Un libro diverso ma non meno importante di Srebrenica, i giorni della vergogna, Višegrad o La pace fredda, dove ancora una volta si chiede e si reclama giustizia perché un popolo torni a sperare, per risollevare cuori intimoriti, per riprendere a vivere e a progettare il futuro. Una giustizia che deve partire dal cuore di ciascuno senza coprire quel sangue con lo sporco dei nazionalismi, dell’indifferenza, della distrazione, dell’oblio. Un compito difficile ma necessario perché come scriveva Predrag Matvejević, uno dei più grandi intellettuali jugoslavi del XX secolo, “i tragici fatti dei Balcani continuano, non si esauriscono nel ricordo, come avviene per altri. Chi li ha vissuti, chi ne è stato vittima, non li dimentica facilmente. Chi per tanto tempo è stato immerso in essi non può cancellarli dalla memoria”.

Marco Travaglini

A Torino la prima edizione del Palio dei Poeti

Il 17 giugno si svolgerà la  competizione poetica tra le varie Contrade ovvero tra le varie Circoscrizioni

 

Il Club dei Cento Aps promuove la prima edizione del Palio dei Poeti, nato da un’idea proposta e sostenuta dal Cavalier Giorgio Milanese e da Giuseppe Mastarone, in collaborazione con Giorgia Catalano e Mario Pippia del Direttivo del Club. Si terrà sabato 17 giugno presso il Teatro Cecchi Point alle 15.30, in via Antonio Cecchi 17 a Torino.

Si ispira alle regole e allo spirito del Palio, inteso come una gara tra le contrade, Circoscrizioni di una Città.

Le circoscrizioni che hanno aderito sono sette, tutte meno la Circoscrizione 1, e hanno messo in campo quattordici poeti che verranno giudicati da una giuria popolare e da una giuria tecnica.

I poeti sono Domenico Cavallo, Luciana Navone Nosari, Sergio Donna, Cinzia Morone, Cinzia Guglielmino, Donato De Palma, Egle Bolognesi, Rosita Panetta, Francesco Tomas, Angela Donna, Gianni Stuardi, Claudia Caldarola e Giorgio Motta.

I giurati della giuria tecnica sono Max Ponte, Francesco Rodolfo Russo, Margherita Oggero, Patrizia Valpiani e Bruno Rullo. Padrino del Palio sarà l’attore Franco Barbero. I giurati della giuria popolare sono Ivana Posti, Vincenza De Ruvo, Bruno Giovetti, Enrico Maria Lazzarin e Cristina Codazza.

Dopo la proclamazione della Contrada ( Circoscrizione) vincitrice del Palio, gli spettatori potranno gradire alle 18.30 una esibizione della banda musicale dei vigili urbani di Torino.

Attraverso la competizione poetica il Palio si propone di porre e rafforzare il senso di appartenenza al territorio in cui si vive e lavora.

Questo evento riesce a dare luce alla ricchezza della vita culturale di Torino, a partire dalle tante realtà che operano nelle otto Circoscrizioni.

La modalità di partecipazione è gratuita e avviene a coppie.

Ogni coppia rappresenta, idealmente, il territorio di una Contrada (Circoscrizione).

La coppia richiama metaforicamente l ‘idea di un team (fantino- cavallo), che si battono per il Palio.

Non è prevista alcuna distinzione di ruoli tra i concorrenti che la compongono, che possono essere sia di sesso diverso sia dello stesso sesso.

In un mondo in cui i rapporti interpersonali diventano sempre più difficili e in una società in cui silenziosamente cadono uno a uno i valori e le certezze, promuovere il senso di appartenenza alla propria Circoscrizione, in questo caso alla Contrada, risulta fondamentale. Si tratta di un modo di risvegliare il legame di unione con il territorio, che nulla ha che fare con i partiti politici o gli interessi di parte. L’attaccamento al luogo, nello specifico alla Circoscrizione, rappresenta qualche cosa di profondo, una radice. In certi casi si può parlare di ‘demone di appartenenza’.

Il Palio, con questa specifica competizione, rappresenta uno stato della mente che porta a gioire e soffrire insieme agli appartenenti alla stessa squadra.

MARA MARTELLOTTA

Le sonate da Chiesa di Mozart alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Domenica 11 giugno

REGIE ARMONIE

eseguite da un gruppo d’archi e dall’organista Luca Benedicti

 

 

Per Regie Armonie. Itinerari musicali lungo la Via Francigena la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso ospita, domenica 11 giugno alle ore 17, l’organista Luca Benedicti che utilizzerà l’organo conservato a Ranverso, risalente alla metà del Settecento e caratterizzato da una particolarità costruttiva: l’inversione della colorazione dei tasti (normali neri, diesis bianchi). Ad accompagnare Luca Benedicti un gruppo d’archi composto da Edoardo De Angelis e Raul Roa al violino con Manuel Zigante al violoncello.

In programma le Kirchensonaten di Wolfgang Amadeus Mozart. Le Sonate da Chiesa risalgono tutte al periodo salisburghese di Mozart, tra il 1772 circa e il 1780 e continuano la tradizione delle antiche sonate religiose seicentesche. Le sonate venivano eseguite durante la Messa tra la lettura dell’Epistola e quella del Vangelo e testimoniano una religiosità legata agli ideali stilistici della musica sacra napoletana allora in voga.

Prima del concerto, alle ore 14, in occasione dell’ultimo giorno della Museum Week, “La scuola a Ranverso” presenta alcuni tra i laboratori più interessanti realizzati con le scuole di ogni ordine e grado, compresi i lavori realizzati con la Libera Accademia Novalia di Alba. Segue, alle ore 15.30, una visita guidata alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso.

 

PROGRAMMA

Domenica 11 giugno

Ore 14

La scuola a Ranverso

Ore 15.30

Visita guidata alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Costo: 3 euro

Ore 17

Regie Armonie. Mozart e le Kirchensonaten

Luca Benedicti, organo

Edoardo De Angelis, violino I Raul Roa, violino I Manuel Zigante, violoncello

Concerto a offerta libera

 

Johann Sebastian Bach (1685-1750)

Dalla Cantata BWV 147, Corale “Gioisci anima mia”

Dalla Suite BWV 1068 n.3 Aria sulla IV corda

Arcangelo Corelli (1653-1713)

Tema e Variazioni sull’Aria della Follia per organo e violino

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Kirchensonata in Fa maggiore KV 244

Kirchensonata in Sol maggiore KV 274

Johann Pachelbel (1653-1706)

Canone in Re Maggiore per archi

Wolfgang Amadeus Mozart

Andante in Fa maggiore KV 616 per organo

Kirchensonata in Re maggiore KV 144

Kirchensonata in Do maggiore KV 328

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Info: 011 9367450 (attivo da mercoledì a domenica) o ranverso@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Al Miit Tang Tang e la collettiva “Dreams”

Due nuclei di opere inaugurano la mostra prevista sabato 10 giugno al Museo di Guido Folco

 

“Tang Tang” e “Dreams” rappresentano i due nuclei della mostra che si inaugura sabato 10 giugno prossimo al Museo MIIT, Museo Internazionale di Italia Arte di cui è  direttore Guido Folco, e visitabile fino al 23 giugno prossimo.

Tang Tang è  una giovane artista cinese, che realizza lavori di ricerca e sperimentazione in diverse discipline e tecniche, a partire dalla fotografia fino a approdare alla pittura, che viene declinata in tecniche mistiche materiche e in action painting. Ella fa dell’astrazione la sua principale cifra stilistica, recuperando oggetti frantumati, frammenti naturali e elementi della propria esistenza.

Lavorando per serie, Tang Tang mette  a fuoco aspetti diversi della sua emotività e della sua interiorità,  prendendo spunto dal quotidiano, dal reale, dalle circostanze e dagli oggetti in cui abita e vive.

“La serie “Home” – spiega Tang Tang – parla della mia vita, di quando sono a casa e mi faccio un’idea della bellezza presente negli oggetti che mi circondano  e che portano tracce della miavita,  acqua piovana, frammenti di vasi rotti, foglie, piante cadute a terra”.

Nell’effimera esistenza del tutto sta il particolare e Tang Tang elabora il suo linguaggio della sintesi di ciò che appare, cercando di sondare la profondità dell’anima e dello spirito del mondo.

Negli scatti della pittrice l’elemento umano, il suo mondo e il suo spazio diventano palcoscenici  di esistenza percorsi da silenzi. Le radici della sua Terra, del Paese in cui è  nata, e della sua città rimangono indelebili nel ricordo e nell’arte di Tang Tang.

Ad affiancare la mostra di Tang Tang una collettiva di artisti italiani e stranieri dal titolo “Dreams”, con una selezione di opere dall’informale al figurativo.

MARA MARTELLOTTA

Il Borgo San Donato tra sacro e profano

La quarta Circoscrizione del Comune di Torino conta circa 95 mila abitanti ed è situata nella parte Ovest di Torino; attraversata dalla Dora Riparia è delimitata a Sud da Corso Francia, a Nord da corso Regina Margherita e corso Mortara, a Est da corso Principe Oddone e a Ovest dal confine con il Comune di Collegno. La quarta Circoscrizione comprende il borgo San Donato, che conferisce il nome alla Circoscrizione medesima e  che ha origine da una omonima chiesetta, edificio andato poi distrutto dell’assedio del 1536. Nel 1855 fu sostituita dall’attuale chiesa della Immacolata Concezione e San Donato. Nel 1943 i bombardamenti la danneggiarono in parte, ma fu poi restaurata.

L’antico borgo di San Donato sorgeva più  a Est dell’attuale, nell’area del centro storico compreso tra le vie Consolata, Garibaldi,  Giulio e corso Valdocco. Anche se esterno alla mura romane e medievali su cui era addossato, risultava difeso da una cinta muraria e da un fossato, munito di due porte, una rivolta alla strada dell’abbazia di San Solutore e una alla strada Romana verso Pozzo Strada. La popolazione di Borgo San Donato ebbe una drastica diminuzione a causa della peste del 1630 e in seguito alsusseguirsi delle guerre. Tornò a crescere durante il Rinascimento.

A irrigare il quartiere il Canale di Torino, derivazione della Dora Riparia e del canale Ceronda, derivazione del torrente a Ovest di Torino, oggi inesistente,  che seguiva il tracciato delle vie San Donato e Pacinotti.

Il quartiere attirò numerose attività caritative, data la vasta presenza di latifondi di proprietà religiosa, come quelli afferenti agli ordini di Sant’Agostino e Santa Chiara. Le iniziative caritative che si svilupparono riguardano il Pubblico Scaldatoio, l’Istituto della Sacra Famiglia, che accoglieva duecento orfane, la Casa di Sanità del dottor Casimiro  Sperino e un oratorio femminile  fondato dal teologo Giuseppe Saccarelli.

Fu proprio il teologo Saccarelli a ottenere dall’arcivescovo Fransoni che la sua chiesa locale diventasse parrocchia e l’arcivescovo volle che al nome  San Donato alla chiesa fosse aggiunto quello di Immacolata Concezione, avendo papa Pio IX proclamato questo dogma proprio poco prima dell’inaugurazione della chiesa, l’8 dicembre 1854.

Un altro importante passaggio fu l’edificazione dell’ospedale Maria Vittoria , all’incrocio tra corso Tassoni e via Cibrario, su terreni che erano stati donati da un medico specializzato in Ostetricia e Ginecologia, Giuseppe Berruti, allo scopo di farne un ospedale dedicato alla salute di donne e bambini. Il progetto venne redatto dallo stesso creatore di piazza Statuto,  Giuseppe Bollati, ecinaugurato nel 1885.

Il borgo San Donato promosse nel corso del Novecento  lo sviluppo di importanti industrie dell’area piemontese, quali le Pastiglie Leone, la Bosio  Caratsch, la Metzger, la fabbrica di cioccolato Caffarel-Prochet.

Nel 1826 Pier Paul Caffarel rilevò una conceria di via Balbis, situata nel quartiere di San Donato,  per trasformarla da conceria a Laboratorio dolciario, dando avvio alla produzione europea di cioccolato solido di qualità.  L’imprenditore acquistò diversi macchinari in grado di produrre più di 320 chili di cioccolato al giorno.

Il nipote di Pier Paul Caffarel,  Ernesto Alberto, conobbe un altro artigiano del cioccolato che si chiamava Michele Prochet e nacque così un sodalizio che portò  alla formazione della fabbrica Caffarel – Prochet, iniziando a miscelare il cacao con un nuovo ingrediente, che diede origine al gianduiotto.

Il gianduiotto, delizioso cioccolatino a forma di barca rovesciata, si ottiene con l’impasto del cioccolato noto come gianduia e  tra gli altri suoi ingredienti troviamo la nocciola tonda gentile del Piemonte, un prodotto molto noto della tradizione piemontese.

La nascita del gianduiotto si intreccia con un evento storico, il blocco continentale voluto da Napoleone Bonaparte, che fece sì  che il cacao provenisse in Europa a prezzi elevati e quantità ridotte. Michele Prochet si impegnò a sostituire gran parte del cacao con la nocciola delle Langhe.

Il borgo San Donato è  anche il borgo delle pastiglie Leone. In realtà la prima fabbrica fu costruita ad Alba nel 1857 come confetteria che produceva  delicate pastiglie colorate. La fabbrica venne poi trasferita nel 1934 non lontano da quella Caffarel Prochet, in un edificio in stile Liberty, in corso Regina Margherita .

Il Borgo San Donato non era soltanto un borgo dolciario,  ma è stato il primo in cui sia nato un birrificio, nel 1845. Fu chiamato “Birreria del Giardino” e la sua prima sede fu in via della Consolata, nel centro storico cittadino. La seconda generazione del birrificio fu quella di Edoardo Bosio che, nel 1887, di comune accordo con il cugino Simone  Caratasch, trasferì il birrificio nel Borgo San Donato.

L’azienda mutò la propria ragione sociale e divenne Bosio &Cartash. Ottenne il primo riconoscimento italiano,  con la medaglia d’oro all’Esposizione dell’Industria italiana. Fu poi rilevata, insieme alla concorrente Metzger, dal gruppo Luciani e, anni dopo, dalla Holding Mobiliare  Industriale Cisalpina di Milano  nel 1952.

Un altro birrificio presente in borgo San Donato era  quello di nome  Matzeger, fondato a Torino nel lontano 1848 da Karl Metzger e da altri soci. Karl Metzger era un maestro birraio originario dell’Alsazia.

La prima fabbrica sorgeva a Borgo Dora, poi nel 1862, una volta divenuto unico proprietario del birrificio, spostò la produzione a San Donato,  ampliando il proprio campo di azione e conquistando anche i mercati delle colonie italiane dell’Africa.  Venne poi rilevata, con la rivale Bosio & Caratsch, dal gruppo Luciani.

Borgo San Donato fu abitato fin dal Medio Evo da famiglie di mercanti e di soldati e, per secoli, fu chiamato il borgo del Martinetto, data la presenza di pistoni attivati dai canali d’acqua derivati nel quartiere.

Nel 1835 prese il suo nome dall’antica chiesa dedicata  a Donato d’Arezzo, distrutta durante un assedio francese nel 1536 e ricostruita nel 1855 con il nome di Immacolata Concezione e San Donato.

Attualmente il quartiere di San Donato è  un quartiere dal buon livello di qualità della vita. Si trova in una posizione strategica e racchiude entrambe le anime della città,  quella pre industriale e post industriale. A tagliare in due il quartiere è  corso Regina Margherita, per i torinesi noto come Corso Regina.

La parte meridionale del quartiere è quella caratterizzata da bellissimi palazzi in stile liberty, come la celebre casa Fenoglio-Lafleur, attività e negozi che gravitano intorno alle vie Cibrario e San Donato.

Qui, appunto, sorgeva la fabbrica delle pastiglie Leone, qui nacque il primo birrificio italiano. Lo storico birrificio Metzger attualmente è un centro culturale, mentre la fabbrica delle pastiglie Leone si è  trasformata in una condominio molto lussuoso e la conceria Fiorio è  diventata piazza dei Mestieri.

Nel quartiere di San Donato è  anche presente il parco Dora che, sulla carta, costituisce una delle  più interessanti aree di Torino.  Il Parco Dora risulta una bella area verde con innesti di archeologia industriale. Un altro polo attrattivo per le famiglie è rappresentato dal mercato all’aperto in piazza Barcellona nella zona Sud, cui si affiancano numerosi centri commerciali nella zona Nord, tra cui quello di Parco Dora, che vanta parecchi negozi e un cinema Multisala.

MARA MARTELLOTTA

“Incipit Offresi” vede il traguardo. Alla “Tesoriera” di corso Francia a Torino, Neri Marcoré

L’attore presenta la “finale” del primo talent letterario per aspiranti scrittori

Mercoledì 14 giugno, ore 21

L’ultima sfida a colpi di “incipit” si terrà presso la settecentesca Villa barocca “La Tesoriera” (“Villa Sartirana”) in corso Francia 186, a Torino. E – c’è da giurarci – sarà sfida all’ultimo “colpo”, non meno “impietosa” di quella all’“O. K. Corral”, giocata nel lontano ’57 sugli schermi cinematografici internazionali. Ospite d’onore e presentatore d’eccezione, l’attore – imitatore – cantante – conduttore e quant’altro Neri Marcorè. Parliamo dell’ottava edizione di “Incipit Offresi”, primo “talent letterario itinerante” per “aspiranti scrittori” che, dopo 18 tappe (fra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lazio) si concluderà, per l’appunto, sotto la Mole mercoledì 14 giugno a “La Tesoriera”, in occasione dell’ “Evergreen Fest”, lì organizzato dal 2 giugno al 4 luglio da “Tedacà – Teatro Bellarte di Torino”.

Ideato e promosso da “Fondazione ECM – Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese, in sinergia con “Regione Piemonte” (e con la collaborazione di “Emons Edizioni” e del “FUIS –Federazione Unitaria Italiana Scrittori”), in sette anni il “talent” ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali.

“‘Incipit Offresi’ – spiegano i promotori – è un vero e proprio ‘talent della scrittura”, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro, nonché incontrare e dialogare con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto”.

Gli 8 finalisti dell’edizione 2023 avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio “incipit” o raccontare il proprio libro. In una sfida uno contro uno, gli aspiranti scrittori saranno giudicati dal pubblicopresente in sala.

I concorrenti, primo e secondo classificato, riceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 600 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il “Premio Italo Calvino”, “Indice dei Libri del Mese”, “Golem”, “Leone verde” e il “Premio degli editori piemontesi”.

Questi gli otto finalisti: Marcella Benedetto e Sabina Benevolo di Torino, Silvano Bertaina di Govone (Cn), Emanuela Callai di Rapallo (Ge), Rebecca Cellitti di Valmontone (RM), Francesca Luppino di Bruino (To), Beniamino Rosa di Padova, Simone Torino di Pont-Saint-Martin (Ao).

Il “Premio Incipit” e il “campionato” sono dedicati alla memoria di Eugenio Pintore(Bonorva- Ss, 1956 – Gassino-To, 2019), uno dei massimi bibliofili e cultori dell’“arte bibliotecaria”, già direttore della Biblioteca di Settimo Torinese, dal 2003 dirigente della “Regione Piemonte” con l’incarico di riorganizzare tutta la rete dei sistemi bibliotecari e di dare avvio al “Sistema Bibliotecario Area Metropolitana” di Torino (con la partecipazione di circa settanta Comuni della prima e della seconda cintura torinese), fino al 2008 quando assunse l’incarico di Dirigente del “Settore Regionale Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali”, con la responsabilità sul patrimonio archivistico, gli istituti della cultura e l’editoria. A lui si devono anche i progetti “Nati per leggere” e “Lingua Madre” ( introdotto al “Salone Internazionale del Libro” di Torino), nonché l’attuazione della “Legge per la Piccola Editoria piemontese”, tesa a favorire la promozione e la diffusione delle opere degli editori locali, anche attraverso il sostegno alle traduzioni e la loro partecipazione alle principali Fiere nazionali ed internazionali.

Per info: “Incipit Offresi”, tel. 339/5214819 o www.incipitoffresi.it

g.m.

Nelle foto:

–       Neri Marcorè

–       Il pubblico in sala

Un’estate di concerti alla Corte d’Onore di Palazzo Reale

Gioie musicali nella corte del cielo

8 – 22 luglio 2023

 

Nella foto: il Palazzo Reale di Torino (foto ©Andrea Guermani per i Musei Reali)

 

Dall’8 al 22 luglio, a conclusione della Stagione 2023, il Teatro Regio presenta Passaggi d’Estateotto concerti con l’Orchestra, i Solisti del Regio Ensemble e il Coro di voci bianche del Teatro Regio; l’ambientazione è tra le più suggestive della città, la Corte d’Onore di Palazzo RealePassaggi d’Estate si realizza in collaborazione con i Musei Reali di Torino.

Tutti i concerti avranno inizio alle ore 21 e non prevedono intervallo. Per una passeggiata esclusiva e un aperitivo prima dello spettacolo, sarà possibile accedere al Giardino Ducale e al Caffè Reale a partire dalle ore 20, grazie all’apertura straordinaria riservata ai possessori del biglietto per il concerto.

 

Il Sovrintendente Mathieu Jouvin dichiara: «Ringrazio i Musei Reali di Torino e la Direttrice Enrica Pagella per questa collaborazione che rinsalda il legame tra le nostre due istituzioni, già legate da un protocollo d’intesa che ha dato vita a splendidi lavori. Ricordo il più recente contributo: la realizzazione della raggiera sull’altare della Cappella della Sindone. Passaggi d’Estate rappresenta la naturale prosecuzione della Stagione 2023, che si conclude con Madama Butterfly di Giacomo Puccini (dal 13 al 27 giugno) e, in attesa della nuova Stagione 2023-2024, ci dedichiamo un mese di musica, con giovani interpreti, la nostra Orchestra e una scelta di programmi musicali che si sposano perfettamente al gusto e all’architettura del Palazzo Reale e della sua Corte d’Onore, uno dei luoghi più affascinanti ed evocativi della città. Otto concerti pensati per un pubblico variegato, che potranno incuriosire sia i cittadini torinesi sia i turisti che sempre più numerosi affollano la nostra città, e con un’attenzione particolare agli under 30, cui è dedicato un biglietto a € 10. Proseguiamo nella direzione di una sempre maggiore apertura agli spettatori di domani, che fin dall’inizio della Stagione in corso, in particolare con le Anteprime Giovani, hanno scoperto il Regio con partecipazione entusiasta. L’invito rivolto a tutti è concedersi il piacere della musica dal vivo in un luogo dove ri-trovarsi, condividere pause di riflessione e di svago, confrontarsi e ascoltare».

 

La Direttrice Enrica Pagella sostiene: «La rassegna Passaggi d’Estate conferma l’intesa tra i Musei Reali e il Teatro Regio, una collaborazione avviata con i Laboratori Artistici nel 2021 per attività di valorizzazione nella Cappella della Sindone, proseguita nel 2022 con la mostra Splendori della tavola, i Concerti d’Autunno e l’esibizione del Coro delle voci bianche per le festività natalizie. Ospitare nuovamente le formazioni musicali del Teatro Regio offre ai Musei Reali la possibilità di aprirsi alla cittadinanza e a nuovi pubblici, riportando la musica nella Corte d’Onore del primo Palazzo Reale dell’Italia unita, in un contesto storico di grande fascino e raffinatezza».

 

«Ho messo a punto un programma classico, che ben si sposa con l’estetica e la natura del luogo che ci ospita – afferma il Direttore artistico Cristiano Sandri – ho pensato di proporre brani godibili, piacevoli e raffinati, per un pubblico non necessariamente di specialisti, e capaci di mettere in risalto le qualità delle compagini artistiche del Regio. Sono molto soddisfatto dell’ottima prova che ha dato il Regio Ensemble e quindi sono contento di poter offrire loro l’opportunità di essere protagonisti della nostra programmazione estiva. Questi giovani artisti, provenienti da tutto il mondo, hanno partecipato con impegno alla Stagione 2023, dando prova di bravura e crescita; ora finalmente il pubblico potrà ascoltarli insieme. Fa parte del Regio Ensemble il maestro Riccardo Bisatti, che dirigerà tutti i concerti con la nostra Orchestra. Abbiamo accolto con gioia la notizia di pochi giorni fa: Fortune Italia ha inserito il giovanissimo direttore nella lista dei “40under40” più influenti della cultura italiana. Siamo fieri di questo riconoscimento che conferma, ancor di più, un talento e una sensibilità artistica fioriti proprio al Regio, e riteniamo giusto dargli la possibilità di esibirsi con l’Orchestra del Teatro, che con lui ha sviluppato una profonda sintonia. Dedichiamo anche un appuntamento speciale con il Coro di voci bianche, nostro fiore all’occhiello. Infine presentiamo un nuovo membro del Regio Ensemble, il giovanissimo tenore sudafricano Lulama Taifasi, che si è formato all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino».

 

Il pianista e direttore d’orchestra Riccardo Bisatti commenta: «Sono molto emozionato e onorato di poter dirigere tre concerti con la straordinaria Orchestra del Teatro Regio di Torino. Saranno proposti tre programmi incentrati sul Classicismo Viennese, con una parentesi schubertiana. Nel primo concerto spicca una delle ultime sinfonie di Mozart, la conosciutissima Sinfonia “Haffner”, posta a confronto con il Divertimento in re maggiore KV251, brano meno conosciuto ma di grande bellezza. Apre il programma la celebre ouverture dell’opera Così fan tutte, capolavoro operistico della trilogia dapontiana. La Sinfonia n. 7 D729 di Schubert, completata dallo scrupoloso e attento lavoro del compositore e direttore d’orchestra Brian Newbould, domina il secondo appuntamento. È l’occasione per riportare in vita una composizione schubertiana incompiuta. Infine, l’Ouverture dalla Clemenza di Tito di Mozart e la Serenata KV100, sempre del salisburghese. Nell’ultima serata, il pubblico avrà l’occasione di ascoltare tutti e tre i musicisti insieme. Il concerto si aprirà infatti con la famosissima Ouverture dalle Nozze di Figaro di Mozart; seguirà la Sinfonia n. 88 di Haydn, meraviglia del grande compositore in cui spicca il vorticoso movimento Rondò finale e infine si chiuderà con la Sinfonia n. 2 di Beethoven, anello di congiunzione tra i lavori giovanili e quelli sinfonici. Il pubblico potrà quindi percorrere un viaggio tra eterni capolavori della musica».

 

Nella foto: Mathieu Jouvin, Stefano Lo Russo e Cristiano Sandri durante la presentazione a Palazzo Reale

 

Sabato 8 luglio si inaugura con un recital dei Solisti del Regio EnsembleIrina Bogdanova e Amélie Hois (soprani), Ksenia Chubunova (mezzosoprano), Lulama Taifasi (tenore) e Rocco Lia (basso), accompagnati al pianoforte dal maestro Giannandrea Agnoletto. Il programma, omaggio alla grande musica italiana dell’800, presenta capolavori di Vincenzo Bellini, Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi, una selezione di arie d’opera che, per limpida bellezza e forza espressiva, sono impresse, tutte, nella storia della musica come esempi di belcanto. Amori teneri e contrastati, amori che vincono, ma anche amanti straziati di dolore e di malinconico ricordo, per una serata in crescendo emotivo.

Domenica 9 luglio il maestro Claudio Fenoglio, direttore e solista al pianoforte, conduce il Coro di voci bianche del Teatro Regio e i Solisti del Regio Ensemble Irina Bogdanova (soprano) e Ksenia Chubunova (mezzosoprano) in un nutritissimo programma che ci permetterà di incontrare generi e stili diversi, composizioni sacre e profane, con musica di autori del passato e brani di compositori contemporanei. Ascolteremo brani di Gioachino Rossini, Gabriel Fauré, Felix Mendelssohn-Bartholdy, Xabier Sarasola, Sergej Rachmaninov, Dmitrij Šostakovič, Leonard Bernstein, Andrew Lloyd Webber, John Rutter, Jacques Offenbach, Giacomo Puccini, Georges Bizet. Questo concerto sarà un’occasione preziosa per ascoltare il Coro dei piccoli e apprezzarne il lavoro e l’eccellente preparazione raggiunti, sempre nella convinzione che il canto corale sia un gioco di squadra, un modo di crescere insieme e di arricchire la propria vita per affrontare insieme sfide e paure.

 

Martedì 11 luglio Riccardo Bisatti sale sul podio dell’Orchestra del Regio per dirigere un concerto tutto mozartiano. Il programma si apre con l’Ouverture da Così fan tutte, il capolavoro della piena maturità composto tra il 1789 e il 1790 dal genio salisburghese; si prosegue con il Divertimento in re maggiore KV 251, che Mozart scrisse nel luglio 1776 per il compleanno della sorella Nannerl che amava i ritmi brillanti, arguti e leggeri; tutto scorre infatti con levità ed eleganza fino alla chiusura, con una Marcia “alla Francese”, detta in tal modo per il particolare carattere del ritmo, molto marcato e meno cantabile della maggior parte dei temi di marcia composti in precedenza da Mozart. Infine, la Sinfonia “Haffner” KV 385, rappresentata per la prima volta nel marzo 1783 a Vienna, che fu commissionata dagli Haffner, un’importante famiglia di Salisburgo, in occasione del conferimento del titolo nobiliare “von Imbachhausen” a Sigmund Haffner.

 

Il concerto si realizza con il sostegno di Banca Patrimoni Sella & C., nuovo Socio Sostenitore del Teatro Regio. Dichiara l’Amministratore delegato Federico Sella: «Arte e cultura sono un presidio fondamentale per una società sostenibile, e chiunque sia impegnato nella loro valorizzazione offre un contributo importante. Per questo motivo, è naturale e coerente che Banca Patrimoni Sella sostenga un’istituzione culturale come il Teatro Regio di Torino radicata nella storia del territorio e nel suo vissuto quotidiano».

 

Sabato 15 e domenica 16 luglio il maestro Bisatti dirige l’Orchestra in un programma altrettanto piacevole, dove protagonisti sono Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Schubert: del primo ascolteremo l’Ouverture da La clemenza di Tito e la Serenata KV100; del secondo la Settima Sinfonia. «Noi ammiriamo Mozart – scrisse Luigi Magnani – anche per avere egli trovato per il Tito una musica come quella del Don Giovanni e di Così fan tutte, una musica come quella del Figaro, bensì una musica diversa, adeguata al genere e al testo che gli furono imposti, ispirata all’ideale di classicità, che riviveva in lui per rispondere a una sua nuova esigenza di un’arte più semplice, spoglia e severa, espressione diretta del suo animo distaccato dalla terra, contristato e deluso» («Lo spettatore musicale», Luigi Magnani, 1966). Questo spirito classico è la chiave con cui bisogna entrare nel mondo della Clemenza di Tito, che si manifesta sin dall’Ouverture, aperta da solenni unisoni intervallati da lunghe pause, per poi svilupparsi attraverso un concitato primo tema, un secondo tema di dolce cantabilità e un terzo in tempo fugato. Il brano riflette il clima nobilmente eroico tipico dell’opera seria di stampo settecentesco.

 

Martedì 18 luglio i solisti del Regio Ensemble, accompagnati al pianoforte dal maestro Giulio Laguzzi, si misureranno con un programma dal sapore mitteleuropeo, godibile, di forte impatto e con slanci ricercati. Irina Bogdanova e Amélie Hois (soprani), Ksenia Chubunova (mezzosoprano), Lulama Taifasi (tenore) e Rocco Lia (basso) su musiche di Georg Friedrich Händel, Charles Gounod, Fromental Halévy, Johann Strauss figlio, Camille Saint-Saëns, Wolfgang Amadeus Mozart, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Franz Lehár: arie indimenticabili da Messiah a Faust, da Die Fledermaus alla Dama di picche.

 

Giovedì 20 e sabato 22 luglio Riccardo Bisatti sale sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio per il gran finale: in programma l’Ouverture da Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sinfonia in sol maggiore n. 88 di Joseph Haydn e la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36 di Ludwig van Beethoven. Composta dopo la stesura dell’intera partitura, l’Ouverture sembra ispirata, come notato da Otto Jahn, uno dei primi biografi di Mozart, al sottotitolo della commedia francese La folle journée; è infatti una pagina brillante, garbata, raffinata e con un tocco di ironia, che introduce perfettamente il vortice degli eventi. La Sinfonia in sol maggiore è una delle più famose opere di Joseph Haydn: in essa mostra tutta la sua maestria, dallo spumeggiante tema iniziale alla brillantissima coda. Si dice che Johannes Brahms, dopo aver sentito il secondo movimento (lento), avesse osservato: «Voglio che la mia Nona Sinfonia suoni come questo». Composta tra il 1800 e il 1802, la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36 di Beethoven risente degli influssi della tradizione, soprattutto di Haydn e di Mozart; emana energia e serenità, nonostante nasca in uno dei momenti più dolorosi della vita del compositore, quando l’acutizzarsi della sua sordità lo portò a maturare la decisione di abbandonare la carriera concertistica, e il rifiuto della contessina Giulietta Guicciardi lo avesse deluso sentimentalmente. L’autorevole «Allgemeine Musikalische Zeitung», dopo una esecuzione del 1805 si espresse così: «Il Finale è troppo bizzarro, selvaggio e rumoroso. Ma ciò è compensato dalla potenza del genio che in quest’opera colossale si palesa nella ricchezza dei pensieri nuovi, nel trattamento del tutto originale e nella profondità della dottrina».

 

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

Sede dei concerti: Corte d’Onore di Palazzo Reale | Piazzetta Reale 1 – Torino

 

Biglietti € 20 – Under 30 € 10

 

Vendita: da sabato 27 maggio alla Biglietteria e on line

 

Biglietteria Teatro Regio | Piazza Castello 215 – Torino

Tel. 011.8815.241 – 011.8815.242 – biglietteria@teatroregio.torino.it

Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica ore 14-18

 

Un’ora prima dei concerti al Golden Box presso la sede dei concerti

 

Vendita on line su www.teatroregio.torino.it e www.vivaticket.it

 

In caso di annullamento del concerto a causa del maltempo, non è prevista una data di recupero.

 

Qualora il concerto sia iniziato da almeno 20’ non è previsto il rimborso dei biglietti.

 

Per tutte le informazioni e gli aggiornamenti: www.teatroregio.torino.it | info@teatroregio.torino.it

 

Seguendo la stella

 

Si intitola Seguendo la stella il libro di Federica Mingozzi e Laura Travaini pubblicato da Geo4Map. Un piccolo gioiello editoriale che, avvalendosi della grafica di Mariella Tavarone e delle fotografie di Fabio Valeggia, propone un originale percorso sulle tracce delle Natività nel cuore del Cusio, il più romantico dei laghi italiani, tra l’isola di San Giulio, il Sacro Monte dedicato a Francesco d’Assisi e il borgo di Orta. Le oltre trecento pagine corredate da illustrazioni, foto, disegni e mappe accompagnano il lettore alla scoperta di uno degli angoli più suggestivi del Piemonte, celebrato da poeti, narratori e artisti.  Le sei Natività che si incontrano in questo percorso tra arte e fede sono ospitate in quattro luoghi di culto. La Basilica di San Giulio che la tradizione vuole sia stata la centesima chiesa edificata attorno al 390 dal santo originario dell’isola greca di Egina proprio sull’omonima isola del lago d’Orta, ospita le prime tre Natività: l’affresco datato 1486 con Maria e Giuseppe in atteggiamento orante mentre guardano con devozione il Bambino, adagiato per terra su un lembo del manto della Vergine, vegliato da un angelo e adorato dai pastori; l’affresco del Presepe che risale alla prima metà del XVI secolo e l’adorazione dei pastori, un olio su tela datato XVII secolo di autore ignoto anche se si ipotizza si possa trattare del pittore piemontese Giuseppe Vermiglio o del lombardo Giovanni Mauro della Rovere, noto come il Fiammenghino Maggiore. Nella chiesa della Santissima Trinità, al centro di Orta, si può invece ammirare la Natività di nostro Signore, olio su tela datato XVII secolo , opera attribuita al varesino Federico Bianchi. La quinta Natività si trova nella chiesa di San Bernardino, piccolo scrigno di bellezza nel borgo ortese, e rappresenta la Nascita di Gesù, una ancona lignea policroma datata fine XV – inizio XVI secolo con San Bernardino in ginocchio mentre adora il Bambino. Per vedere la sesta e ultima Natività occorre salire al Sacromonte e visitare la chiesa di San Nicolao che custodice  il dipinto raffigurante la nascita di Gesù, un olio su tela realizzato ante 1618 dal bolognese Camillo Procaccini. In origine l’opera era posizionata sull’architrave della prima cappella del Sacro Monte, dedicata alla nascita di San Francesco, unico caso di dipinto su tela presente in questo percorso devozionale. Ma il volume curato da Federica Mingozzi e Laura Travaini , utilizzando questo percorso d’arte come un filo conduttore dell’anima più vera del progetto, propone anche molto altro con riferimenti letterari, digressioni storiche, suggerimenti per una vacanza intelligente, percorsi in un ambiente unico tra boschi e laghi, curiosità gastronomiche  e culinarie coinvolgendo altri autori. Così si ritrovano, all’inizio di ogni capitolo, le riflessioni di Matteo Albergante e Roberto Cutaia, Alessandro Defilippi, Giovanna Mastrotisi, Gianfranco Quaglia, Bruno Quaranta, e dell’ortese Luisella Mazzetti. Fanno da contorno le osservazioni psicologiche di Maina Mainardi, i vini di Filippo Larganà e di Giovanni Brugo, le cartine artistiche di Patrizia Genta, i presepi di Letizia e Oscar Pennacino, le merende della cuoca JoGuendalina, le indagini tra le memorie rodariane di Barone, le parole spiegate da Elena Mastretta e tanti altri protagonisti. Un insieme che si muove con garbo e misura, in punta di piedi, con ritmi piacevoli come la danza di Selene Bonetti e la musica di Roberto Storace. Così, tutto d’un fiato, l’incidere del viaggio va oltre il Cusio attraversando il Verbano, toccando il Novarese, sfiorando il Piemonte. Come confessa Laura Travaini, scrittrice e vulcanica organizzatrice di eventi letterari e culinari, fondatrice e presidente dell’associazione Scrittori e Sapori “ con uno stile guizzante è nato un libro scintillante di stelle, mosso da piacevolissime onde lacuali, ricco dei colori digradanti delle alture, percorrendo il quale cose rare e preziose potrebbero essere rivelate. Ci sono molti modi per conoscere Orta San Giulio. Uno può essere quello di percorrerne le vie, attraversarne la piazza e le piazzette, raggiungere con un’imbarcazione l’isola, spingersi fino al Sacro Monte seguendo l’itinerario che conduce alla scoperta delle raffigurazioni artistiche di Natività”. Ed è esattamente ciò che propone Seguendo la stella.

Marco Travaglini

Chieri, un talent a cielo aperto per gli artisti locali

Mercoledì 21 giugno 2023

Piazza Cavour – ore 17.00

CHIERI SCOUTING FEST – OPEN STAGE

Otto talenti emergenti si esibiscono in piazza Cavour

tramite un totem tecnologico

 

Un vero e proprio talent a cielo aperto che sposa musica e innovazione tecnologica.

Mercoledì 21 giugno, in occasione della Festa Internazionale della Musica, 8 talenti emergenti si esibiscono in piazza Cavour, a Chieri, a partire dalle ore 17, alla presenza di professionisti del mondo musicale delle più importanti case discografiche.

Lo Scouting Fest è un evento speciale organizzato da Open Stage per dare nuove opportunità a giovani artisti del territorio, offrendo loro una modalità innovativa di emersione del talento. L’iscrizione è aperta fino al 9 giugno tramite la compilazione del form online: https://www.comune.chieri.to.it/portale-giovani/call-for-artists-chieri-scouting-fest

Open Stage è un totem tecnologico dotato di diffusori audio, mixer, luci led e sensoristica intelligente che si può prenotare e sbloccare attraverso una App, che consente agli artisti attraverso il loro smartphone di prenotare gratuitamente la loro esibizione in uno spazio pubblico cittadino, in questo caso piazza Cavour.

Un progetto di innovazione culturale e sociale realizzato da Officine Buone e finalizzato a creare una community di artisti, offrendo loro concrete connessioni con il mondo della musica professionale e favorendo la condivisione di cultura, arte e spettacolo.

Le esibizioni inizieranno il 21 giugno alle ore 17, sono previsti 8 slot da circa 30 minuti ciascuno. Saranno presenti esperti musicali di Warner Music Italy e Sugar Music. Sempre il 21 giugno, alle 11, è prevista una writing session con gli artisti selezionati per comporre insieme a dei professionisti i testi delle loro canzoni (sarà anche possibile assistere come spettatori).

Il totem Open Stage rimarrà installato temporaneamente in piazza Cavour anche per le giornate di sabato 24 e domenica 25 al fine di dare la possibilità anche ad altri artisti che si prenoteranno tramite l’App di esibirsi. L’attività si svolge grazie alla collaborazione del servizio di educativa di strada BroOut coordinato dalla Cooperativa Valdocco.

Dichiara l’assessore ai Giovani, Tempo libero e Associazionismo Paolo Rainato: «Chieri Scouting Fest sarà una sorta di talent a cielo aperto, dove la musica si sposerà con una tecnologia innovativa, permettendo ad artisti locali di suonare e cantare in pubblico, facendo conoscere i loro talenti ed entrando in contatto con professionisti del mondo discografico».

Il Comune di Chieri ha stanziato per l’iniziativa un contributo di 7.500,00 euro.