CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 146

“EXPOSED Torino Foto Festival” dal 2 maggio al 2 giugno

Torino capitale della Fotografia

Si terrà sotto la Mole la prima edizione 

Nei giorni scorsi, c’erano tutti i rappresentanti delle non poche Istituzioni coinvolte alla conferenza di presentazione di “EXPOSED Torino Foto Festival”, nuovo “Festival Internazionale” di Fotografia, la cui prima edizione si terrà in città, dal 2 maggio al 2 giugno. Un mese intero, oltre 20 mostre temporanee (di cui 8 gratuite) in più di 20 sedi, ma anche incontri, talk ed eventi pensati ad hoc nelle sedi delle principali Istituzioni Culturali torinesi: la prima edizione, per il 2024, sarà dedicata – rifacendosi a uno degli argomenti centrali nella tradizione fotografica italiana – al tema “New Landscapes – Nuovi Paesaggi” e propone, spiegano gli organizzatori, “una riflessione sull’evoluzione odierna del ‘medium’ fotografico e delle principali sfide e innovazioni del mondo dell’immagine”. Le principali Istituzioni coinvolte nella promozione dell’evento vanno dalla Città di Torino, a Regione Piemonte, Camera di commercio, Intesa San Paolo e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. L’organizzazione è affidata a Fondazione per la Cultura Torino.

Il pass per tutte le iniziative in programma sarà unico e valido per tutta la durata del Festival, acquistabile a 25 euro, anche se molti eventi (come detto) saranno ad ingresso libero.

La “Direzione Artistica”, selezionata attraverso una procedura internazionale ad evidenza pubblica, è affidata all’olandese Menno Liauw e all’artista visivo palermitano (oggi residente a Zurigo) Salvatore Vitale, rispettivamente “direttore” e “direttore Artistico” di “FUTURES”, piattaforma internazionale che comprende 19 importanti istituzioni artistiche europee “con impatto e influenza nel mondo della fotografia”. Per il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo “questo Festival è una scommessa che andrà bene”“La fotografia – ancora Lo Russo – è uno dei linguaggi più universali e nel momento in cui in molte parti del mondo si alzano barriere e si segnano differenze, questo è un segnale di apertura che va al di là dell’evento artistico”. Evento che vedrà coinvolte un po’ tutte le più importanti location subalpine, da “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, alle “OGR”, al “Castello di Rivoli”, al “Cinema Massimo”, passando per l’“Ex Galoppatoio”, il “Polo del’900”, la “Pista 500 della Pinacoteca Agnelli”, via via fino alle “Gallerie d’Italia”, al “MAO – Museo d’Arte Orientale” e alla “Fondazione Sandretto Re Rebaudengo”, solo per citarne alcune.

Per info e per quanto riguarda il programma completo degli eventi: “EXPOSED Torino Foto Festival” –  www.exposed.photography –  info@exposed.photography.

Per quanto riguarda le esposizioni gratuite, da segnalare al “Binario 2” delle “OGR” A View from Above”, la mostra collettiva co-prodotta da “EXPOSED” e “OGR Torino” che, adottando la prospettiva verticale come punto di osservazione principale del paesaggio, esplora il modo in cui il nostro sguardo su ciò che ci circonda è mediato dall’obiettivo fotografico e come questo rapporto sia cambiato negli ultimi decenni. Al “Polo del ‘900”, invece, la fotografa portoghese Mónica de Miranda, vincitrice della prima edizione di “EXPOSED Grant for Contemporary Photography 2023”, sarà protagonista della mostra inedita “As if the world had no East”, in cui l’artista riflette sulla modalità di creazione di nuovi paesaggi, nel contesto geografico dell’Angola, al fine di “decostruire la comprensione occidentale dei meccanismi di costruzione della memoria, della storia e della conoscenza del territorio”. Da non perdere infine a “Palazzo Birago”, sede istituzionale della “Camera di commercio di Torino”, la mostra “Tender Loving Care” della polacca (residente a Londra) Kalina Pulit, progetto in stretto dialogo con la proiezione del cortometraggio omonimo realizzato dall’autrice stessa, che verrà proiettato nelle sale del “Cinema Massimo” e che “riflette sul concetto di appartenenza, sul dualismo tra sfera privata e pubblica, in un’epoca in cui questo confine è sempre più sottile”.

“Vogliamo concentrarci – sottolinea il direttore artistico Menno Liauw – su un approccio innovativo e inclusivo per attrarre un pubblico eterogeneo, sia locale che internazionale, attraverso un programma diversificato che comprenda diversi approcci alla fotografia: da quella classica a quella contemporanea, ‘cross-media’, installativa e performativa. La collaborazione e la collettività sono aspetti chiave e sottolineano la natura multidisciplinare e caleidoscopica di ‘EXPOSED’. Visioni, approcci, idee e progetti diversi rendono il Festival  e di conseguenza la città di Torino  un punto d’incontro inclusivo e aperto al mondo”.

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Logo “EXPOSED”

–       Rappresentanti delle Istituzioni coinvolte

–       Kalina Pulit: “Tender Loving Care”, Still da video

Quella dei “Rigorini”… Che bella storia!

Nelle Sale espositive del “Collegio San Giuseppe” di Torino, mostra dedicata a una fra le più prestigiose “dinastie di artisti” torinesi

Fino al 23 marzo

Di padre in figlio. E, perché no? Di nonno a nipote, passando per il figlio – padre. La “dinastia” dei Rigorini si inserisce nel gruppone ben nutrito delle “famiglie artistiche” che hanno fatto la storia dell’arte subalpina. Dagli Edel agli Alloati, dai Reduzzi ai Guasco ai Cambursano fino ai Caffaro Rore e alle più celebri Casorati e Olivero Pistoletto, tutte sono state ricordate in più o meno recenti mostre tenute negli spazi espostivi del “Collegio San Giuseppe” di via San Francesco da Paola, a Torino. E ampiamente, anche i Rigorini, hanno avuto spazio in molteplici Collettive, realizzate nelle Sale dell’Istituto diretto dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Ora a Luigi Rigorini sr(Galliate, 1879 – Torino, 1956), ad Antonio Rigorini (Torino, 1909 -1997) e a Luigi Rigorini jr (Torino, 1960), il “San Giuseppe” dedica, fino a sabato 23 marzo, una rassegna a tre (“Una dinastia di artisti: i Rigorini”) volta a presentare l’enorme e grandiosa operazione artistica compiuta dall’ultimo decennio dell’Ottocento fino ai giorni nostri da nonno, figlio e nipote.

Tre generazioni (e non mettiamo limiti alle vie del Signore) accomunate da una passione infinita per l’arte, diventata “gene” predominante del DNA di una famiglia “venuta su” da sempre fra tele, pennelli e colori e da sempre assuefatta all’odore di bottega, all’aria forte di quel vivo mondo artistico che piacevolmente (per chi ben lo conosce) sa di trementina e plastilina. Curata da Donatella Taverna, Francesco De Caria e Fratel Alfredo Centra, veri Genii loci del “San Gip”, la mostra pone in rilievo, attraverso i lavori esposti, quello che “da sempre – sottolinea a ragione De Caria – è il carattere comune delle tre generazioni, la ‘fedeltà al vero’: un ‘vero’ però trasfigurato secondo canoni funzionali agli equilibri del dipinto e, soprattutto nell’ultima generazione, alla composizione che spinge l’immagine ai limiti dell’astratto”.

Se, infatti, con Luigi sr (allievo all’“Accademia Albertina” di Ernesto Smeriglio e, in seguito, docente lui stesso di “Ornato” all’“Albertina”) si abbraccia un arco temporale lungo di secoli, attento a lezioni che vanno dal “manierismo rinascimentale” al “barocco” e all’“art nouveau” (che meraviglia quel “Sovrapporta con putti” e il ritratto in pieno stile “liberty”della moglie “Pierina Airoldi Rigorini” del Natale del 1900!), nei dipinti del nipote Luigi jr (oltreché pittore, titolare oggi di una delle più note botteghe di “restauro” della città) si avvertono, infatti – complice la scuola del Mazzonis, di cui fu allievo e che probabilmente gli trasmise l’attitudine del “pensare grande”in quella predilezione per quadri solitamente di grandi dimensioni – urgenti ipotesi di fuga da una realtà fine a sé stessa, per diventare invece specchio simbolico, attraverso potenti contrasti di luci e ombre, di universi (fortemente spirituali o legati al mondo del mito) che paiono testé usciti “dalle mani del Creatore”per concretizzarsi in forme di singolare e assoluta meraviglia. O di potenza artistica e visemozionale esplosiva, come in quello stupendo “Jesus”, olio su tela del 2020, in cui la luce squarcia il buio del dolore nella sagoma del Cristo ripiegata sul volto di Maria, Madre dalla mano carezzante protesa a diventare un tutt’uno con la gamba del Figlio e in alto quella corona di spine che si fa corona di luce. Di speranza, di preghiera e perdono. Dal mito greco, avvolta fra penombra e magici chiarori, ecco invece la ninfa-sacerdotessa di “Fonte sacra”, in attesa di responsi, “serena, assorta – sottolinea Alfredo Centra – come una dea che regge il destino dei comuni mortali”.

Pittore, illustratore (soprattutto per la “Cartiera Italiana” e per “Gros-Monti”), nonché restauratore sopraffino (di opere preziose custodite in “Palazzo Madama”, in “Galleria Subalpina” e alla “Fondazione Pietro Accorsi”), Antonio Rigorini si muove, senza mai cedere al canto ammaliante (spesso stonato) delle “Sirene” dell’avanguardia artistica, fra “segni” perfetti di stampo accademico e un’istintiva predilezione – a tratti – per la “primitiva” pittura fiamminga (quanto Bosch nei suoi “Borghi antichi” e nei “Mulini a vento”!), ma soprattutto nell’ambito di un “gusto romantico ottocentesco” (boschi con maestosi alberi secolari, rupi, cascate e paesaggi di un’antica periferia torinese affacciata al fiume e sorvegliata dall’alto dalla Basilica di Superga) che non possono non richiamare alla memoria i paesaggi dei vari d’Azeglio, Fontanesi o Delleani. “Ho avuto in mio padre uno splendido maestro di chiarezza mentale, di luminosa energia e di grande nitore espositivo”, dice di lui Luigi jr, oggi attento custode dei “segreti” di una grande “dinastia artistica”, attenzionata e accudita con sacrale passione “tanto – scrive Donatella Taverna – da lasciar in ombra sé stesso e per continuarne indefessamente il discorso”. Per sempre.

Gianni Milani

“Una dinastia di artisti: i Rigorini”

Collegio San Giuseppe, via San Francesco da Paola 23, Torino; tel. 011/8123250

Fino al 23 marzo

Orari: lun. – ven. 10,30/12 e 16/18

Nelle foto: Luigi Rigorini sr: “Giochi fra piccoli”, olio su tela e “Pierina Airaldi Rigorini”, olio su tela, 1900: Luigi Rigorini jr: “Jesus”, olio su tela, 2020 e “Fonte sacra”, olio su tavola, 2018; Antonio Rigorini: “Paesaggio”.

Art Bonus, tra i finalisti due progetti della Città di Torino

MITO Settembre Musica e Nati per Leggere sono i due progetti della Città di Torino arrivati tra i finalisti del concorso Art Bonus, iniziativa del Ministero della Cultura per favorire lo sviluppo, il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese e incentivare le donazioni a favore della cultura.

”Ben due progetti della Città di Torino sono arrivati in finale, su un totale di quattrocento ammessi al concorso. – spiega l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia, che lancia un appello a tutti i torinesi – Abbiamo raggiunto un risultato importante, ma con il vostro sostegno e il vostro voto sui social network possiamo puntare ancora più in alto e ottenere il massimo riconoscimento per questi due progetti di grande valore della nostra città.”

Si potrà votare fino alle ore 12 del 18 marzo 2024, esprimendo la propria preferenza tramite un “like” sulle pagine Facebook e Instagram dell’Art Bonus.

Per votare Nati per Leggere, il progetto delle Biblioteche civiche torinesi che propone laboratori di lettura ad alta voce per bambine e bambini della fascia d’età 0-6 e che concorre nella categoria “Beni e luoghi della cultura”, è possibile visitare la paginahttps://artbonus.gov.it/concorso/2024/biblioteche-civiche-torinesi-progetto-nati-per-leggere-2022.html

Per votare MITO Settembre Musica, la storica rassegna musicale che dal 1978 porta a Torino, ogni settembre, il meglio della musica antica, classica e contemporanea, e che concorre nella categoria “Spettacolo dal vivo”, è possibile visitare la paginahttps://artbonus.gov.it/concorso/2024/mito-settembremusica-mito-settembremusica-2022-torino.html

Ai primi tre classificati nelle due categorie di concorso sarà consegnata una targa, come riconoscimento simbolico per i risultati raggiunti, nel corso di una cerimonia pubblica.

Torino Click

Al teatro Serenissimo di Cambiano è di scena Miseria e nobiltà

 Con la compagnia Masaniello

 

Il teatro Serenissimo di Cambiano presenta la grande commedia napoletana sabato 9 marzo alle ore 21 con Miseria e nobiltà, con la compagnia Masaniello.

La prima stagione del teatro Serenissimo di Cambiano sta giungendo al termine ospitando un grande classico e una divertente commedia giallo comica.

“Dopo undici anni di chiusura – spiega il direttore artistico del teatro Serenissimo, Stefano Mascagni, non era pensabile un tale successo. Ho visto negli occhi del pubblico entusiasmo e soddisfazione nel ritornare a riempire il teatro Serenissimo. Tutto ciò mi ha trasmesso una grande carica per fare ancora di più e meglio. Da giorni sono al lavoro sulla nuova stagione che sarà bellissima e con molti nomi del teatro italiano.

La compagnia teatrale I Masaniello, capitanata da Alfonso Rinaldi, porterà in scena “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, un classico che si configura come un vortice irresistibile di comicità travolgente e crescente, che risucchia il pubblico in una spirale di trovate alle quali diventa impossibile opporre resistenza. ‘Miseria e nobiltà’, commedia ben nota per la sua riduzione cinematografica diretta nel 1954 da Mario Mattioli e interpretata da Totò e Sophia Loren, narra della povertà napoletana che si ingegna a tirare a campare.

La compagnia teatrale Masaniello è nata nell’autunno del 1998 da un gruppo di persone fortemente legate fra di loro dall’amore per il teatro napoletano di Eduardo de Filippo e di suo padre Eduardo Scarpetta. È ai due grandi autori partenopei che il gruppo teatrale si ispira, portando in scena divertenti commedie quali “Non ti pago”, “Uomo e galantuomo”, “Questi fantasmi”, “Natale in casa Cupiello”, “La fortuna con la effe maiuscola”, scritta a quattro mani con Armando Curcio, di De filippo, nonché “O scarfialetto” e “Miseria e nobiltà” di Scarpetta.

Per la stagione 24/25 è in preparazione “Il medico dei pazzi” di Scarpetta. Si tratta di commedie che hanno riscosso, nel corso delle innumerevoli repliche, apprezzamenti e consensi da parte della critica e del pubblico sempre molto numeroso, tanto da guadagnarsi la stima del compianto Luca de Filippo che, ad ogni debutto, faceva pervenire i famosi “in bocca al lupo”.

Sin dalla nascita la compagnia partecipa ai più importanti cartelloni di teatro professionistico e non, in ambito locale nazionale, calcando in più occasioni palcoscenici prestigiosi del centro Nord Italia. Capeggiata da Alfonso Rinaldi che ne cura anche la regia di tutte le opere messe in scena, la compagnia Masaniello è costituita da venti persone tra tecnici, macchinisti e truccatrici, tutti di origine campane ma immigrate a Torino.

La biglietteria del teatro Serenissimo è aperta nei giorni di spettacolo a partire dalle ore 15.

Informazioni 3926405385

MARA MARTELLOTTA

Nei musei di Intesa Sanpaolo si celebra la Giornata della Donna

 

 

 

Venerdì 8 marzo alle gallerie d’Italia di Torino, Milano, Napoli, Vicenza e alla casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo per tutte le donne l’ingresso sarà a tariffa ridotta, per visitare le mostre permanenti e le temporanee in corso.

Alle gallerie d’Italia di Torino alle 18 i visitatori potranno partecipare alla visita guidata “Grazie dei fior” che sarà incentrata sulla mostra temporanea “Non ha l’età. Il festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976”. Si potrà ripercorrere la storia di uno dei festival più iconica del nostro Paese soffermandosi sulla condizione sociale della donna in quel periodo di riferimento. La visita si concluderà in archivio Publifoto ripercorrendo gli scatti più significativi di grandi personalità femminili che hanno fatto la storia sociale italiana e internazionale.

Il costo è di 5 euro a persona, escluso il biglietto di ingresso, per le donne ridotto a 8 euro.

L’attività sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti e la prenotazione risulta obbligatoria entro il giovedì precedente alle ore 16 scrivendo a torino@gallerieditalia.com

 

Mara Martellotta

Crt Arte, i vincitori del premio acquisizione

La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha annunciato ieri, mercoledì 6 marzo, nel corso della fieraARCOmadrid, i vincitori della prima edizione del nuovo premio acquisizione: Tomás Saraceno(Galleria Pinksummer, Genova, Italia) e Abraham González Pacheco (Campeche Gallery, Città del Messico, Messico).

La fondazione torinese ha acquisito a beneficio della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino un dipinto di Tomás Saraceno, TBC, e una serie di 15 disegni di Abraham González Pacheco, per un totale di36.000 euro.

Le opere vincitrici sono state selezionate da una giuria composta da Chiara Bertola (Direttrice della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino), Manuel Segade Lodeiro (Direttore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía) e Hans Ulrich Obrist (Co-direttore della Serpentine Galleries, Londra).

Il premio acquisizione si inserisce all’interno del programma 2024-2027 della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e segna la prima collaborazione della Fondazione con una fiera d’arte al di fuori dei confini nazionali.

Ogni anno la Fondazione acquisirà ad ARCOmadrid nuove opere che entreranno a far parte della sua collezione e che verranno destinate in comodato d’uso gratuito alternativamente alla GAM di Torino e al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

Quest’anno le opere di Abraham González Pacheco  e Tomás Saraceno sono destinate alla GAM, mentre nel 2025 l’opera vincitrice sarà destinata al Castello di Rivoli.

 

Donna, avanguardia del futuro

INAUGURAZIONE: venerdì 8 marzo alle ore 17,00.

Da venerdì 8 marzo presso la Casa del Conte Verde sarà visitabile la mostra “DONNA: AVANGUARDIA DEL FUTURO”.

L’esposizione si inserisce nel programma di iniziative ed appuntamenti organizzati dall’ Assessorato alle Pari Opportunità nel mese dedicato alle donne. La volontà è quella di proseguire nella condivisione di temi che ribadiscono l’importanza del ruolo della donna nella società e l’impegno rispetto a tematiche quali la parità di genere, la lotta contro il femminicidio, la salute, le pari opportunità lavorative.

All’inaugurazione sarà presente insieme al Sindaco Andrea Tragaioli ed all’assessore alle Pari Opportunità Alessandra Dorigo, il Consigliere Regionale e vice Presidente del Comitato Regionale per i diritti umani e civili Sara Zambaia.

La mostra è a cura di Edoardo Di Mauro, vicedirettore dell’Accademia Albertina di Belle Arti e Presidente del Museo d’Arte Urbana di Torino.

Il curatore ha valutato di evidenziare, in termini di positività, la fondamentale funzione della donna nella nostra società, il contributo che può offrire, venendo da un lungo passato di emarginazione e sottovalutazione delle sue immense potenzialità, per aiutarci a gettare finalmente lo sguardo in avanti.

Questo vale per la dimensione sociale nel suo complesso, ma anche per quella artistica, che è l’oggetto prevalente della mostra.

In realtà la donna nell’arte ha assunto un ruolo anche in epoche remote, ma sarà a partire dal Novecento, quando si sarà in presenza di un nuovo assetto sociale, successivo alla Rivoluzione Industriale, che il ruolo della donna in arte diventerà imprescindibile. Così se nella fase delle avanguardie storiche si predica la liberazione del corpo e degli istinti erotici e sessuali e si rivendica l’indipendenza della donna; il decennio degli anni Settanta, è caratterizzato da tensioni e violenze, ma anche da una grande carica sociale e comunitaria. In questo momento importante nella storia dell’arte italiana del XX secolo, si diffondono le istanze e le teorie femministe che generano una nuova consapevolezza critica ed autocritica che induce molte artiste a mettere in discussione il proprio ruolo nella società, denunciando, al pari di molte colleghe europee ed americane, la discriminazione di cui fino ad allora erano state vittime e la difficoltà ad entrare all’interno delle istituzioni artistiche, iniziando spesso a condividere le loro esperienze lavorando in gruppo.

In mostra opere di: Yessica Alessandro, Margherita Bobini, Sarah Bowyer, Marzia Ciliberto, Cikita Zeta (Nadia Zanellato), Virginia Di Nunzio, Hanieh Eshtehardi, Laura Fortin, Nice and The Fox (Francesca Nigra), Okno (Valeriya Shebelnichenko), Agapi Kanellopoulou, Roberta Toscano, Elena Veronica Zambon, Olga Zuno.

L’ allestimento è a cura dell’Architetto Alberto Garino.

I poliedrici percorsi sonori del TJF

Una kermesse sonora ricchissima quella del Torino Jazz Festival 2024 presentata alla stampa dal suo direttore artistico Stefano Zenni. Festival che si apre alle “altre” musiche proponendo nuovi orizzonti. Dodicesima edizione dal 20 al 30 aprile con numeri importanti. Gli appuntamenti saranno 104 di cui 57 concerti , con 280 musicisti in 73 luoghi. Oltre ai concerti una miriade di proposte alternative ( i Jazz club, i “blitz” negli ospedali, i film , i libri, le mostre fotografiche, gli incontri). Partenza col “botto” con 3 punte di diamante come Dave Holland (il 22 all’Alfieri), Christian Mc Bride (il 23 al Colosseo), Gonzalo Rubalcaba ( il 24 al Colosseo). Il 25 aprile per la festa della Liberazione, l’esibizione della cantante maliana Fatoumata Diawara al teatro Regio con ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria. Tra i tanti concerti da segnalare il pirotecnico concerto del New Masada Quartet di John Zorn (il 28 al Lingotto). A Zorn saranno dedicati 3 documentari al cinema Massimo firmati dal regista francese Mathieu Amalric. Altro protagonista del Festival sarà Roscoe Mitchell (ex Art Ensemble of Chicago) con Michele Rabbia (il 28 Sala 500 del Lingotto ) . Per gli italiani da segnalare Paolo Fresu ( il 30 aprile al Lingotto) con il suo quintetto per celebrare i 40 anni di attività con la Torino Jazz Orchestra diretta da Paolo Silvestri,, nella giornata internazionale Unesco, concerto che chiude il TJF. Spicca anche il batterista Roberto Gatto (il 24 al teatro Monterosa) con un tributo a Tony Williams. Da segnalare il doveroso omaggio il 24 aprile prima del concerto di Rubalcaba, con la consegna della borsa di studio ad uno studente da parte del dipartimento jazz del Conservatorio intitolata a Sergio Ramella, organizzatore dei più grandi concerti jazz che si sono svolti a Torino, personaggio che si è sempre speso con grande entusiasmo per far diventare Torino una delle città più importanti per il Jazz. Programma e informazioni su torinojazzfestival.it

Pier Luigi Fuggetta

Diario delle 8. Aforismi, frasi e pensieri nel nuovo libro di Pier Paolo Segneri

E’ stata un bella presentazione quella del 2 marzo scorso presso la Sala Biblioteca dei Circolo dei Lettori di Torino. L’atmosfera era contemplativa tra tutti i preziosi volumi che abitano gli scaffali delle antiche librerie, ma anche effervescente grazie alle parole, alle analisi, alle letture e alle considerazioni che si sono fatte sul nuovo libro di Pier Paolo Segneri, Diario delle 8, edito da Affiori.

Il libro, scritto con passione e trasporto percepibili pagina dopo pagina, vuole regalare uno sguardo nuovo e alternativo su alcuni argomenti, compagni della nostra quotidianità, tratta diversi temi con la penna privilegiata di chi ha una visione ampia sulla cose della vita grazie alla suo essere poliedrico; Pier Paolo Segneri, infatti, oltre ad essere uno scrittore, è  un regista, un poeta, un autore e un docente, professione a lui molto cara e carica di significato.

La copertina da’ l’incipit a questa lettura creativa attraverso i simboli del numero preferito dall’autore, il numero 8, che è  anche il numero infinito, l’ora in cui per tutti noi, e lo è ancora oggi, suonava la campanella per entrare a scuola, e infine, ricalcando le regole del biliardo, che prevedono che la pallina numero 8 possa andare solo nelle buche laterali, propone una strada alternativa del pensiero e una maniera di concepire diversi temi attraverso una modalità anticonformista, come appunto è  il pensiero laterale.

La bellezza, la poesia, l’alterità, la saggezza, le emozioni, la scuola e la politica, grandi passioni dell’autore, sono raccontate, descritte e auspicate con uno spirito indipendente e libero attraverso frasi, aforismi e pensieri che non sono solo delle affermazioni, ma anche un invito, una chiamata al pensiero, alla parola e conseguentemente all’azione svincolate dal telaio delle omologazioni.

A presentare e celebrare la nascita di questa nuova opera erano con l’autore, Elena D’Ambrogio Navone per i saluti istituzionali, il giornalista Edmondo Bertaina, che ha condotto il dibattito, l’attrice Sara D’Amario che ha letto diversi brani del libro, e due relatori, Giampiero Leo e anche la sottoscritta, felicissima di essere stata invitata a partecipare.

Qualcuno ha detto che quando finiamo di leggere un libro perdiamo un amico e in un certo senso è così perchè lasciamo una storia, dei protagonisti, uno scenario che immaginiamo nella nostra mente mentre scorriamo le sue pagine; però  è altrettanto vero che un libro ci dona la sua amicizia lasciando in noi tracce di sapere, nozioni, emozioni. Questo libro mi ha permesso di legittimare molti dei miei pensieri, di convalidare diverse idee che avevano bisogno di essere supportate da un “amico” e soprattutto mi ha fatto riconoscere quanto sia importante la capacita’ di pensare in maniera libera e indipendente.

MARIA LA BARBERA

Billy Elliot torna al teatro Colosseo

Da giovedì 7 a sabato 9 marzo ore 20.30
domenica 10 marzo ore 16.00
BILLY ELLIOT
giovedì: poltronissima 46,00 / poltrona 38,00 / galleria A 34,00 / galleria B 26,00 /ridotto under 16 31,00
Venerdì, sabato domenica: poltronissima 50,00 / poltrona 41,00 / galleria A 37,00 / galleria B 28,00 / ridotto under 16  33,00
“Io non voglio una qualunque adolescenza. Io voglio diventare un ballerino!”: Billy Elliot torna al #TeatroColosseo. Il musical firmato Massimo Romeo Piparo racconta la vicenda appassionante di Billy, ragazzo pieno di talento pronto a lottare contro chiunque voglia ostacolare il suo unico obiettivo. A vestire i panni di Jackie Elliot, il padre di Billy, il celebre attore Giulio Scarpati. Rossella Brescia dà voce e verve a Mrs. Wilkinson, la maestra di danza che scopre il grande talento di Billy e scommette sul suo futuro nonostante l’acceso conflitto con suo padre. Con le musiche pluripremiate composte da Elton John e un grande cast di oltre 30 artisti uno degli appuntamenti imperdibili della stagione.

Con Rossella Brescia da sx Emiliano Fiasco, Bryan Pedata, Andrea Loconsole

Tutte le informazioni sui  social e sul sito www.teatrocolosseo.it sui profili social del Teatro.