CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 118

Da Capodanno all’Epifania nei musei di Torino

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Una visita ai musei di Torino, occasione di passare le feste all’insegna della cultura

A dicembre e gennaio, in occasione delle Festività, i Musei Reali sono aperti con il consueto orario, da martedì a domenica, unica chiusura anticipata il 24/12 alle ore 16 (biglietteria 9-15).

 

Domenica 31/12 dalle ore 16, in occasione del concerto che avrà luogo in piazza Castello, l’ingresso sarà consentito esclusivamente da piazza San Giovanni 4 (accanto al campanile del Duomo).

 

In occasione delle festività il Museo Nazionale del Cinema propone una serie di aperture straordinarie e variazioni d’orario:

tutti i sabati apertura  fino alle 22

 

domenica 31 dicembre apertura dalle 9 alle 18

lunedì 1 gennaio apertura dalle 14 alle 19

martedì 2 gennaio apertura dalle 9 alle 19

sabato 6 gennaio apertura  fino alle 22

La biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo.

Il Museo prevede per tutto il periodo natalizio una serie di eventi e visite legate alla mostra  Il Mondo di Tim Burton.

Al piano accoglienza della Mole Antonelliana si può ammirare un Albero di Natale alto quattro metri, appositamente realizzato dalle Scuole Tecniche San Carlo in linea con l’estetica dei più celebri film burtoniani.

 

Mercoledì 6 gennaio ore 17
VOLA VOLA LA BEFANA! – LABORATORIO DI TRUCCHI ED EFFETTI SPECIALI

Al cinema nulla è impossibile: volare sulla scopa come la befana, animare oggetti o creare una perfetta copia di sé! Un laboratorio per sperimentare la magia degli effetti speciali e dei trucchi cinematografici. I partecipanti riceveranno il video realizzato durante il laboratorio. Per bambini dagli 8 anni.
Durata 1ora e 30 minuti – costo € 6 + ingresso ridotto al Museo

Inoltre, tutte le domeniche e, dal 24 dicembre al 7 gennaio, tutti i giorni alle ore 15:

ALLA SCOPERTA DEL MUSEO DEL CINEMA | Visita guidata
Per conoscere il Museo del Cinema e le sue meraviglie, dal teatro d’ombre ai fratelli Lumière fino ai grandi protagonisti della storia del cinema.
Durata 1ora e 30 minuti – costo € 6 + ingresso ridotto al Museo – max 15 partecipanti – prenotazioni a questo LINK

e tutti  i Sabati e  le  domeniche alle ore 10.20,  14.00 e 16.40

SALITA A PIEDI ALLA CUPOLA DELLA MOLE ANTONELLIANA

Visita guidata alle meraviglie architettoniche e ai luoghi mai visti della Mole Antonelliana. Un percorso a piedi, dal piano terra fino alla Terrazza Panoramica a 85 metri di altezza, lungo le scale dell’intercapedine della Cupola.

La visita alla Cupola è sconsigliata ai visitatori affetti da difficoltà motorie, gravi difetti della vista o dell’udito, cardiopatie o patologie polmonari, claustrofobia, sindromi da disorientamento (labirintite, vertigini, ecc.).
La visita alla Cupola non è consentita ai bambini di età inferiore a 6 anni.
Durata 1h – Costo € 10 a persona
MERCHANDISING XMAS EDITION

Per tutto il mese di dicembre e fino al 7 gennaio 2024, il merchandising della mostra si arricchisce con diverse christmas baubles limited edition, in acquisto presso il bookshop del Museo. Per coloro che vorranno condividere la magia della mostra con i propri cari, sarà disponibile per la prima volta la formula “A Natale regala Tim Burton”: alle casse della Mole si potrà acquistare il pack che include due biglietti per la mostra e una pallina di Natale componibile in limited edition: una vera chicca per gli appassionati e i collezionisti.

Costo bambini: € 8 (biglietto di ingresso alla mostra gratuito per i bambini fino a 5 anni);

Costo adulti accompagnatori: biglietto di ingresso alla mostra ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Prenotazione obbligatoria e pagamento online

 

Il Museo Nazionale del Risorgimento  sarà aperto con il consueto orario:
dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17).

Chiusure:
24-25 dicembre e 1° gennaio.

Visite guidate
Sono previste visite guidate al percorso espositivo del museo nei giorni 26-30 e 31 dicembre e 6 gennaio, con partenza alle ore 15.30. Prenotazione telefonica obbligatoria al numero 011 5621147 (biglietto di ingresso al museo + 4 euro per visita guidata; per possessori di Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card solo 4 euro per la visita guidata).

 

MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile:

Domenica  31 dicembre

Dalle 10:00 alle 14:00

Lunedì  1 gennaio 2024
Dalle 14:00 alle 19:00

In tutti gli altri giorni il Museo osserva i consueti orari di apertura.

 

La Galleria della Scrittura al Museo Egizio

Dopo lavori di consolidamento e restauro, riapre il terzo piano del Museo che amplia così il percorso espositivo con un nuovo allestimento: la Galleria della Scrittura.
Si tratta di mille metri quadrati che ospitano 248 reperti, un viaggio in 10 sezioni all’origine delle scritture dell’antico Egitto, a ritroso nel tempo di 4000 anni.

Non solo geroglifici e l’avventura che nei secoli portò alla loro decifrazione e alla nascita dell’Egittologia, ma anche lo ieratico, il demotico e poi il copto. Raccontare la storia della scrittura antica, nelle sue varianti ed evoluzioni significa anche descrivere la società, le articolazioni dello stato e in ultimo la figura dello scriba, custode della memoria storica dell’antica civiltà egizia e depositario di un saper fare, che affonda le sue origini nel mito ed è avvolto da un’aura quasi sacra.

Il progetto espositivo è a cura di Paolo Marini, Federico Poole e Susanne Toepfer, quest’ultima responsabile della Papiroteca del Museo Egizio.

 

 

Cioccolata calda per tutti al concerto di Capodanno in piazza Castello

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L’inizio dell’anno a Torino sarà all’insegna dell’armonia e della dolcezza, con la cioccolata calda offerta gratuitamente ai tutti i partecipanti del concerto che si terrà il primo gennaio alle 16.30 in piazza Castello. L’iniziativa, nata da un’idea dell’assessora alla Cultura Rosanna Purchia, ha subito trovato l’appoggio dell’assessorato al Commercio, delle associazioni dei commercianti e di Iren, main partner del concerto.

“Siamo grati a Confesercenti, Ascom Confcommercio e Iren per il loro contributo, che ha reso possibile questa bella iniziativa” – dichiarano gli assessori Purchia e Chiavarino -. “Invitiamo tutte e tutti a partecipare numerosi a questo concerto e a godersi la magia della musica classica, arricchita dalla cioccolata calda gratuita a tutti i presenti.”

Il primo gennaio, sul palco di piazza Castello, salirà l’Orchestra Filarmonica di Torino, guidata da Giampaolo Pretto, che eseguirà una scelta di brani studiata per celebrare il bicentenario del Museo Egizio. Tra i solisti, voci di spicco del panorama nazionale e internazionale: Daniela Cappiello, Marta Torbidoni, Franco Vassallo, Angelo Villari e il giovane violinista Giovanni Andrea Zanon. Sullo sfondo, video installazioni con le coreografie del collettivo di ballerini spagnoli Kor’sia, registrate negli spazi del Museo Egizio. La serata sarà presentata da Alba Parietti e Paolo Gavazzeni, direttore artistico di Classica HD (Sky, canale 136).

Il concerto del primo gennaio è un progetto della Città di Torino, realizzato con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di Fondazione CRT e Iren. La direzione artistica è di Piero Maranghi, editore e direttore di Classica HD, e Paolo Gavazzeni. L’evento sarà trasmesso in diretta su Classica HD, il canale televisivo interamente dedicato alla musica classica.

Il concerto è gratuito, con ingresso libero fino al raggiungimento della capienza massima, di circa ottomila persone. Sono previsti soltanto posti in piedi.

Note di Classica. Il duo Shoji-Cascioli, Riccardo Muti e Enrico Dindo, le “stelle” di Gennaio

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Giovedì 4 alle 20 per la stagione del teatro Regio, debutto di Roberto Bolle & Friends. Repliche venerdì 5 e domenica 7. Giovedì 11 alle 20.30 e venerdì 12 alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Michele Mariotti e con Ettore Pagano al violoncello, eseguirà musiche di Cajkovskij, Chacaturian e Stravinskij.  Sabato 13 alle 20 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, il Trio Pantoum eseguirà musiche di Suk e Dvorak. Lunedì 15 alle 20 al teatro Vittoria, Dramatodìa eseguirà brani da opere di Azzaiolo, Caccini, Mainero e musiche popolari cinquecentesche. Mercoledì 17 alle 18 al teatro Regio per la stagione d’opera, debutto del “Don Pasquale” di Doninzetti. Dramma buffo in 3 atti. L’Orchestra del teatro Regio sarà diretta da Alessandro De Marchi. Repliche fino a giovedì primo febbraio. Sempre mercoledì 17 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Sayaka Shoji violino e Gianluca Cascioli al pianoforte, eseguiranno musiche di C:P.E Bach, Mozart, C.Schumann e Beethoven. Giovedì 18 alle 20.30 e venerdì 19 alle 20 all’auditorium Toscanini l’Orchestra Rai diretta da Andrès Orozco-Estrada eseguirà musiche di Mozart e Richard Strauss. Domenica 21 alle 18.30 per Polincontri Classica nell’aula magna del politecnico, Andrea Bernardoni relatore e Silvia Bonino arpa, eseguiranno un programma dal titolo “le macchine di Leonardo”. Mercoledì 24 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Patricia Kopatchinskaja violino e Polina Leschenko pianoforte, eseguiranno musiche di Enescu, Debussy, Patkop, Faurè. Giovedì 25 alle 20.30 e venerdì 26 alle 20 all’auditorium Toscanini, concerto per il Giorno della Memoria con l’Orchestra Rai diretta da Dmitry Matvienko impegnata ad eseguire  musiche di Messiaen e Sostakovic.

Venerdì 26 alle 20.30 per Lingottomusica all’auditorium Agnelli, la Chicago Symphony Orchestra diretta da Riccardo Muti, eseguirà musiche di Glass, Mendelssohn e Richard Strauss. Sabato 27 alle 18 al teatro Vittoria, Gioele Pierro Violino, Gabriele Marchese violoncello, , Maria Josè Palla pianoforte e con Antonio Valentino, proporrà il decimo episodio “Il Romanticismo” de I Sentimenti. Domenica 28 alle 16.30 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, Fabrizio von Arx violino e Kit Armstrong pianoforte, eseguiranno musiche di Bach, Bird, Bloch, Franck, Saint-Saens, Liszt-Paganini e Sarasate. Lunedì 29 alle 18.30 per PolincontriClassica al Politecnico, Matthias Lingenfelder violino e Oliver Triendl pianoforte, eseguiranno musiche di Schumann/Dietrich/Brahms, David, Joachim, Brahms. Martedì 30 alle 20 al teatro Vittoria Leo Vertunni sitar, Manish Madankar tabla e Valeria Vespaziani danza, eseguiranno musiche e danza classica indiane. Mercoledì 31 alle 20 e giovedì primo gennaio alle 20.30 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Andris Poga e con Enrico Dindo al violoncello, eseguirà musiche di Boulanger, Weinberg e Stravinskij. Sempre mercoledì 31 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Jean-Guihen Queyras violoncello e Krystian Bezuidenhout pianoforte, eseguiranno musiche di Mendelssohn.

Pier Luigi Fuggetta

“Winter Festival”, alla “Tenda” Capodanno e non solo

Una nuova location, “LA TENDA Theatre”, che si ispira a format internazionali itineranti organizzati nei periodi più iconici dell’anno, da Halloween a Capodanno.

Nel piazzale in Corso Pastrengo 51 a Collegnogià noto per molti festival estivi – una produzione Dimensione Eventi, con il patrocinio della Città di Collegno, che ha accolto con entusiasmo una proposta di spettacoli variegata capace di divertire ed emozionare il pubblico di ogni età.

A dare letteralmente il via alle danze l’evento speciale di Capodanno, con il brand “Vita a 30 anni, nuovo format di successo nazionale che coinvolge un pubblico compreso tra i 25 e i 35 anni. Il Capodanno ideale per i Millenials (nati tra 1981 e il 1996) che si sentono molto più “boomer” di quanto lo siano anagraficamente: gli svogliati, i perennemente stanchi, quelli che preferiscono stare chiusi in casa a guardare la tv piuttosto che uscire.

E allora, come dicono i creatori del format: “Che senso ha uscire tutti i week-end quando puoi farlo per una sola volta valida per tutto l’anno?”. In una notte verranno rivissuti infatti i momenti catartici di Halloween, Natale, Capodanno, Carnevale e Ferragosto, con distribuzione di gadget, animazioni a tema, visual e musica coordinata, per una escalation di momenti irriverenti e goliardici. Una serata unica con dj set, ballerine e coinvolgimento

on-stage del pubblico.

Il format è caratterizzato da diversi generi musicali: dalla dance anni ’90 e 2000 al rock italiano e inglese, dal pop alla musica italiana, dalle sigle dei cartoni animati e delle serie televisive alle hit del momento.

Tickets in vendita con la dinamica dell’early bird, ossia una quantità di biglietti in promozione per un limitato periodo di tempo per chi acquista con buon anticipo rispetto agli altri utenti.

La sera dell’evento apertura porte alle ore 23 e musica fino alle 4 del mattino.

Il primo giorno del nuovo anno, invece, spazio al Gran Concerto di Capodanno – La musica classica dei grandi compositori, con un appuntamento pomeridiano alle ore17.

Sul palco un’orchestra di dodici elementi (quattro violini, viola, violoncello, contrabbasso, flauto, clarinetto, oboe, pianoforte, percussioni) con un presentatore ad introdurre al meglio i brani e due ballerini ad accompagnare con la danza alcune delle musiche eseguite.

Direttore dorchestra l’enfant prodige Luca Vacchetti, piemontese di soli ventitre anni, che ha già incantato le platee italiane ed estere.

Direzione artistica a cura di Milena Punzi ed Eliana Grasso, che ha già collaborato per le produzioni di Dimensione Eventi, come Direttrice Artistica Musicale del Circolo degli Artisti di Torino e docente del Conservatorio di Alessandria.

Repertorio classico in stile capodanno viennese, con brani famosissimi, come la Marcia di Radetsky, il Can Can dall’”Orfeo all’inferno” di Offenbach, la TritschTratschPolka, il Kaiser Valzer, il Preludio de la “Carmen” di Bizet e il Brindisi de “La Traviata” di Verdi.

Giovedì 4 gennaio, alle ore 21, si ride a crepapelle con gli amici o con tutta la famiglia con “Comedy Friends”, in compagnia del duo comico de “I PanPers”, che, dopo essere stati presentatori di programmi di successo come “Colorado Cafè” e “Only Fans”, sono ora padroni di casa a “LA TENDA Theatre”.

Si esibiranno con i loro amici, tutte stelle del firmamento comico italiano.

Paolo Migone, il celebre “occhio nero” di Zelig, con la sua inimitabile mordacità toscana e il suo argomento preferito: l’eterno gioco tra uomini e donne, raccontato dal suo punto di vista che crea un clima surreale e si illumina con trovate verbali e lampi di improvvisazione.

Gianluca Impastato, protagonista di “Colorado Cafè” prima e di “Enjoy – Ridere fa bene” poi, coinvolgerà il pubblico con i suoi personaggi più noti, dall’enologo Chicco d’Oliva all’uomo dei misteri Mariello Prapapappo.

Dopo l’incredibile successo della parodia di “Mare Fuori” diventata a Torino “Cisti Mirafiori”l’irriverente duo composto da Davide D’Urso e Luca Bartolino. Entrambi si esibiranno anche in singolo: Davide con il suo “comico dei quartieri torinesi” e Luca con la sua parodia di Salt Bae, spargendo sale benaugurante sul pubblico per il nuovo anno.

Venerdì 5 gennaio, alle ore 21, il pubblico torinese potrà vedere per la prima volta dal vivo la coppia più divertente del web, CASA ABIS.

Attori, comici e content creator Stella Falchi e Gabriele Abis coppia nella vita e nella carriera artistica, dopo essersi formati come attori teatraliora stanno insieme da sei anni sia fuori che sul palco. Si sono incontrati a teatro e da lì hanno creato la loro realtà con spettacoli e corsi di recitazione. Nel 2021 decidono di mettere in rete le loro scene comiche ironizzando e giocando sulle dinamiche che si creano nella quotidianità della vita di coppia, raggiungendo in poco tempo quasi un milione di iscritti ai loro canali social, con video da oltre 23 milioni di visualizzazioni.

Come in un film che parla della propria vita, Gabriele e Stella vivono i momenti significativi della propria convivenza cercando di capire quale sia il trucco per vivere insieme felicemente. Passeranno dalle esperienze personali alle esperienze di grandi coppie del passato, mettendo in scena le proprie dinamiche e meravigliandosi per primi di quanto queste siano una consuetudine delle dinamiche tra uomo e donna sin dalla notte dei tempi.

Come passiamo il tempo insieme? Come lo passavano Penelope e Ulisse? E di cosa parlavano che ancora oggi è argomento di conflitto di coppia?

Un viaggio, un film, un prontuario che si districa tra le pieghe della quotidianità, alla ricerca dell’amore, che non è essere sempre d’accordo, ma fa essere sempre dalla stessa parte.

Facendolo scopriranno che nella storia umana Casa Abis c’è sempre stata perché anche oggi tutti noi, nel nostro quotidiano, siamo un po’ gli Abis.

A chiudere la rassegna il 6 gennaio, alle ore 16, LUCILLA, l’idolo del momento per i più piccoli. Amatissima anche dai genitori, la star di Youtube con oltre trecento milioni di visualizzazioni, arriva live con il suo spettacolo, per salutare le vacanze natalizie con il sorriso perché “Lucilla viene dal sole portando raggi di felicità per giocare e cantare con i bambini!”. 

Uno show divertente, coinvolgente ed interattivo, pensato per stupire i bambini e portare allegria a tutta la famiglia con canzoni, coreografie da ballare col pubblico e tante sorprese. 

Uno spettacolo ricreativo e al contempo educativo che si basa sui concetti base del primo apprendimento come numeri, lettere e suoni, grazie all’esperienza di Lucilla, laureata in scienze dell’educazione. 

 

 

INFO e TICKETS

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Per maggiori informazioni sullo spettacolo, contattare gli uffici di DIMENSIONE EVENTI al numero 011/19214730

dal lunedì al venerdì

dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30

 

Tutte le informazioni sull’evento:

sito www.dimensioneeventi.it

FB /dimensioneeventi

IG @dimensioneeventi

Biglietti in vendita a partire da sabato 18 novembrecon il circuito Ticket One (www.ticketone.it) per tutti gli eventi e anche sul circuito XCeed(www.xceed.me) per la serata di Capodanno.

La grande pittura del Quattrocento nelle opere di Felice Casorati

Nelle sale rinnovate della Fondazione Accorsi – Ometto, sino all’11 febbraio

Qual era lo status artistico che veniva respirato nella Torino di inizio anni Venti? Quello di una città uscita anch’essa da un conflitto europeo, che aveva mietuto vittime, e che ora ristagnava, posta alle periferia di un paese che già assorbiva artisticamente esiti di ragguardevole importanza? La città subalpina è ancora legata ad una linea filo-ottocentesca, che vede al proprio centro i nomi di Giacomo Grosso e di Leonardo Bistolfi, fari decisamente irrinunciabili: mentre nell’industriosa Milano già si pongono le basi del Futurismo. Ma qualcosa a Torino cambia, qui maggiormente si accoglie quell’aria che convoglia verso il “Ritorno all’ordine”, la scintilla decisiva la porta con decisione Felice Casorati, un’infanzia e una giovinezza di spostamenti e di nuove abitazioni al seguito della carriera militare del padre, Novara Milano Reggio Emilia Sassari, poi una laurea in giurisprudenza a Padova e studi artistici a Napoli inseguendo Pieter Brueghel il Vecchio a Capodimonte. Arriva a Torino nel 1917, dopo la morte del padre ed entra ben presto nelle cerchie intellettuali della città, frequentando tra gli altri Alfredo Casella, grazie al quale riscalda il vecchio amore per la musica (“verso sera, per tutta la vita dedicò almeno mezz’ora al pianoforte, suonava per sé e non per gli altri, sovente a quattro mani con mia madre”, dirà anni dopo in un’intervista il figlio Francesco) e Piero Gobetti, abbracciandone nel ‘22 le idee e la stretta vicinanza al gruppo antifascista “Rivoluzione Liberale”, frutto pure un arresto e qualche giorno di carcere.

Intorno alla figura del grande pittore muove l’apertura della mostra “Da Casorati a Sironi ai Nuovi Futuristi. Torino-Milano 1920-1930 Pittura tra Classico e Avanguardia” (fino all’11 febbraio) curata nelle sale ampliate della Fondazione Accorsi – Ometto di via Po da Nicoletta Colombo e Giuliana Godio, due sale a lui completamente dedicate, disposizione e illuminazione delle opere davvero impeccabili, l’avvio trionfale con il “Concerto” del 1924 a mostrare al visitatore sei nudi femminili, quasi religiosi, avvolti nel silenzio, una grande macchia color arancio ai loro piedi, posizioni le più differenti (una ad imbracciare una chitarra), chine soprattutto, l’ultima sul fondo contro un ampio spazio aperto d’azzurro. Corpi che paiono sospesi, accomunati e unici allo stesso tempo, riempiti di luce e ricamati nelle ombre, posti al riparo di uno scuro tendaggio, dalle forme perfette, ogni viso, ogni tratto a riportarci felicemente alla pittura quattrocentesca di Piero della Francesca intesa con linguaggio moderno, geometricamente novecentesco, del tutto razionale. Ogni cosa all’opposto di quanto stava succedendo in altra parte del territorio: “Vorrei saper proclamare la dolcezza di fissare sulla tela le anime estatiche e ferme, le cose mute e immobili, gli sguardi lunghi, i pensieri profondi e limpidi… la vita di gioia e non di vertigine, la vita di dolore e non di affanno. No, perché fuggire veloci in automobile, perché imitare il fulmine, la saetta, il lampo? Io vorrei invece adagiarmi nel più morbido letto e avere intorno a me, così a portata di mano, le cose più care, sempre, eternamente… Quale sincerità si cerca nell’arte? La sincerità esterna o la sincerità intima, interiore?” E le anime estatiche e ferme compaiono appieno nella seconda sala dell’esposizione, con “La donna e l’armatura” (1921), con il “Ritratto di Cesarina Gualino Gurgo Salice” (1922), una Madonna dei Bellini o dell’Angelico o del Mantegna, con quello del figlio Renato del 1923, ieratico nella sua giovinezza, con quelle due figure sul fondo in ombra che paiono uscite da una tela fiorentina; altresì con i semplici paesaggi (“Rubiana” del ’27) o con le cose (come gli affetti) semplici, quelle di ogni giorno (“Le uova sul cassettone”, quindici per l’esattezza, posate a formare deboli ombre sul piano del mobile antico: in un gioco di simbologie, come non ripensare all’uovo della Pala di Brera di Piero o alla scenografia approntata da Pierluigi Pizzi per “Il gioco delle parti” pirandelliano messo in scena dalla Compagnia dei Giovani a metà degli anni Sessanta?).

Su Casorati e sulla sua arte veglieranno il mecenatismo di Riccardo Gualino e la presenza decisiva di Lionella Venturi. Spetterà al Maestro promuovere e vegliare con una scuola-bottega su un ristretto gruppo di giovani autori, quei “Sei di Torino” in cui si raccolgono – “nutriti dalle premesse culturali europeiste filtrate dall’insegnamento di Venturi e dal successivo avvento critico di Edoardo Persico” – Jessie Boswell (qui con “Casa Gualino” del ’30), Gigi Chessa, Carlo Levi che propone nel suo “Nudo” del 1929 la lezione parigina di Matisse, Nicola Galante (l’elegante “Natura morta con pesci rossi”, 1924), Francesco Menzio ed Enrico Paulucci, di cui è presente l’arioso quanto solare panorama di “San Michele di Pagana”, ancora 1930. Dilatandosi le pareti dell’entourage casoratiano, si inseriranno Daphne Maugham (eccezionali le geometrie, i differenti piani e le separazioni, i colori, la solitudine, le cose di ogni giorno nella “Colazione” del 1929), Emilio Sobrero, Giulio da Milano e, più discosto, l’inquieto Luigi Spazzapan.

Mentre ci si spinge nelle sale successive – sono una settantina le opere in mostra, in un percorso ricco di idee e di spunti, di tele famose e meno, di sorprese e di prestiti assai interessanti provenienti da Musei, Fondazioni italiane, collezioni private e grazie alla collaborazione con gli archivi degli autori selezionati -, s’incrociano gli autori che attorno al nome e all’opera di Fillia (al secolo Luigi Colombo) diedero vita a partire dal 1923 al Secondo Futurismo, ambizioso di una partecipazione maggiormente a carattere nazionale. Erano Giacomo Balla, qui con i suoi “Merli futuristi”, piegati, seghettati, in un panorama divertente e colorato (1924), Diulgheroff, Pippo Oriani, Bruno Munari, Osvaldo Bot e Enrico Prampolini di forte personalità. Infine, Milano, con il suo “Novecento” artistico, ispirato alle linee teoriche di Margherita Sarfatti, “le cui premesse vertono su sobrietà del colore, antirealismo e antiromanticismo, recupero di una classicità aggiornata, composizione secondo le leggi di equilibrio e di proporzione e importanza della forma, scandita da linee architettoniche e geometriche”.

Pronto per le ultime attenzioni alle opere esposte, la Fondazione ha mutato la vecchia sala delle conferenze in un nuovo, ampio e illuminato spazio espositivo. Qui, in lineare esposizione, una decina di tele e disegni di Mario Sironi, Achille Funi (“Ragazza con frutta”, 1924), Piero Marussig, Anselmo Bucci e i suoi “Giocolieri” in un grandioso gioco di prospettiva, Leonardo Dudreville e i suoi “Occhiali” del 1925, un piccolo gioiello d’arte, Carlo Carrà e il paesaggio, Filippo Usellini e Gian Emilio Malerba, sua una “Natura morta” dal Museo del Novecento milanese, la semplicità di tre frutti un piatto e una scodella da sbalordire.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Felice Casorati, “Concerto”, 1924, tempera su tavola, Collezione RAI, Direzione Generale, Torino; Felice Casorati, “Ritratto di Cesarina Gualino Gurgo Salice”, 1922, olio su tavola, Collezione privata; Leonardo Dudreville, “Gli occhiali”, 1925, Coll. Mita e Gigi Tartaglino; Daphne Maugham Casorati, “La colazione”, 1929, olio su tavola, coll. Paola Giovanardi Rossi.

Riapre il teatro Serenissimo di Cambiano, gestito da E20inscena

 

 

Dopo anni di chiusura riapre il teatro Serenissimo di Cambiano sotto la gestione di E20inscena, l’Associazione diretta da Stefano Mascagni, già gestore del cinema teatro Gobetti di San Mauro Torinese e direttore artistico delle stagioni teatrali del Comune di Noceto, in provincia di Parma.

Il teatro Serenissimo, in via San Francesco d’Assisi, a Cambiano, dispone di 276 posti suddivisi in platea e galleria, ed è pronto ad alzare il sipario sulla stagione teatrale 2023/2024, con gli spettacoli che avranno inizio alle ore 21:00. L’apertura sarà tutta al femminile, con Debora Villa e Maria Pia Timo, che ci delizieranno con il meglio dei loro spettacoli per una serata esclusiva creata appositamente per l’apertura del teatro Serenissimo. Uno spettacolo all’insegna dell’ironia e del divertimento, intitolato “Il teatro è Rosa”. Sabato 30 dicembre approderà il Gran Galà della Danza dell’International Ballet Company Italia, diretta da Alessandro Bonavita. In scena danzeranno i solisti e i primi ballerini provenienti dal Moscow State Ballet, dal Balletto di San Pietroburgo, dall’Arena di Verona, dall’Opera di Spalato e dal Balletto Nazionale Ucraino e Polacco. Si esibiranno nei brani più significativi del repertorio classico, tra cui il “Grand Pas de Deux”, dal “Don Chisciotte”, il “Grand Pas de Deux”, dal “Corsaro”, l’Adagio del cigno bianco e del cigno nero tratto dal celebre “Lago dei cigni” di Tchaikovsky, il Passo aDue da “Lo Schiaccianoci” e il “Gran Pas di Paquita”, Giselle, ma anche in nuove coreografie e canzoni, così da ottenere un coinvolgimento totale del pubblico.

Venerdì 19 gennaio sarà la volta del giallo comico più atteso del momento. Dopo il grande successo di Torino e Bologna, torna in scena la commedia “Sherlock Holmes e il mistero di Lady Margaret”, con Margherita Fumero, Mauro Villata, Mario Bois, Davide d’Urso, Maria Occhiogrosso e tanti altri straordinari attori diretti da Cristian Messina. Si tratta di una commedia in cui comicità e mistero si uniscono in un abbraccio così stretto con gli spettatori, tanto da trasformare il teatro in una vera e propria scena del crimine. La vicenda si svolge nel grande salone di Old Artist, una casa di accoglienza per artisti a riposo in un piovoso settembre del 1899. La struttura sorge nella campagna di Seven King, un piccolo sobborgo di Londra isolato e lontano dalla città, raggiungibile solo in carrozza. Sherlock Holmes e il suo assistente Dottor Watson sono chiamati da Miss Elizabeth Barret, direttrice dell’istituto, per garantire la sicurezza di Lady Margaret Flower, famosa e ricca attrice invitata a trascorrere qualche giorno nella struttura.

Gli spettacoli proseguiranno sabato 3 febbraio, sabato 9 marzo e si concluderanno sabato 20 aprile con un’altra commedia dai colori gialli e tutta al femminile. Ussi Alzati e Barbara Bertato saranno le protagoniste di “Piccoli crimini condominiali” di Giuseppe Della Misericordia, per la regia di Teo Guadalupi. L’improvvisa dipartita di un anziano vicino di casa scatena in due cugine il senso di rivalsa che da sempre covano contro lo stato, contro i vicini e, forse, anche contro loro stesse. Perché non far sparire il corpo dell’uomo e continuare a incassare la sua pensione ? Sembra la scelta più giusta da compiere, cosicchè le due donne decidono di prendersi con cinica leggerezza ciò che pensano di meritare e, giacché ci sono, tentano di costruirsi una vita più felice. In fondo basta poco: qualche altro vicino da far sparire e qualche altra pensione da incassare.

 

La biglietteria del teatro Serenissimo è aperta tutti i sabati dalle 10 alle 13. In occasione del primo spettacolo resterà aperta anche martedì 5 dicembre dalle ore 17 alle 20 e durante tutti i giorni di spettacolo dalle ore 15 in avanti.

Teatro Serenissimo, via San Francesco d’Assisi 1, Cambiano.

Telefono: 3926405385

Mara Martellotta

“Che Capodanno! … a Chieri” con Marta Viola

 

In piazza Cavour, il nuovo anno si apre con la voce della giovane, talentuosa promessa del canto italiano, Marta Viola e il “Gran Galà” di “Cirko Vertigo”

Domenica 31 dicembre, ore 22,30

Chieri (Torino)

Dalle luci di “Canale 5”, dove mercoledì scorso ha stravinto la quinta edizione di “Io canto Generation”, il programma condotto da Gerry Scotti (che ha visto sfidarsi ben 24 giovani interpreti dai 10 ai 14 anni) al palco di piazza Cavour, allestito a Chieri per la magica notte di Capodanno, sarà proprio la giovane (14 anni!) chierese Marta Viola ad aprire (alle 22,30) il “Gran Galà” di fine anno “Le Cirque Magnifique”, organizzato dalla “Città di Chieri”, da “Fondazione Cirko Vertigo” e dall’Associazione “L’Albero del Macramè”.

Sicuramente la voce che incanta di Marta (che aveva già rappresentato l’Italia, a Gliwice in Polonia, allo “Junior Song Contest” del 2019 con il brano “La voce della Terra”), sarà accolta con il massimo dell’entusiasmo dal pubblico di casa, come si conviene ad una vera stella nascente del firmamento della musica italiana. Fra i brani da lei proposti, non mancheranno quelli proposti a “Mediaset”, da “My Hearth Will Go On” di Celine Dion a “Di Sole e d’Azzurro” di Giorgia.

A seguire in attesa dello scoccare della mezzanotte, si potrà assistere alle “meraviglie” di “Cirko Vertigo”, con artisti straordinari e di caratura mondiale, protagonisti di  emozionanti numeri di cerchio e tessuti aerei, roue cyr, mano a mano, corda molle, bandiere, scala di equilibrio. Tutti gli artisti in scena fanno parte di compagnie di teatro danza e circo contemporaneo del territorio e internazionali. A condurre la serata, l’attrice comica Luisella Tamietto, affiancata sul palco dagli acrobati e danzatori Sara Frediani, Eleni Fotiou, Simone Menichini, Michelangelo Merlanti, Elisa Mutto, Vladimir Ježić, Carlos Rodrigo Parra Zavala, Gabriel Taiar e Filippo Vivi. Al termine dello spettacolo si terrà il count-down per salutare l’anno nuovo assieme al sindaco Alessandro Sicchiero e alla Giunta comunale.

L’ingresso all’evento é gratuito ma è necessaria la prenotazione su www.eventbrite.it. Per maggiori informazioni: info@cirkovertigo.com  – tel. 011/ 071 4488.

“Il Capodanno in piazza – sottolineano il sindaco Alessandro Sicchiero e l’assessora alla Cultura, Antonella Giordanoè uno speciale momento di festa che la nostra Amministrazione ha voluto introdurre in questi anni. La collaborazione con la ‘Fondazione Cirko Vertigo’ ci permette di proporre uno spettacolo straordinario per accogliere insieme il 2024. Ci ritroveremo in piazza Cavour vestita a festa grazie alla video proiezione sulla ‘Chiesa dei SS. Bernardino e Rocco’ e con un’ospite speciale, la nostra Marta Viola, vincitrice in questi giorni della trasmissione televisiva ‘Io canto Generation’. La seguiamo da sempre e siamo certi che il suo talento le offrirà grandissime opportunità nel futuro”.

E non finisce qui.

A chiudere il periodo delle vacanze natalizie, sarà infatti il “Befana show” sempre con “Cirko Vertigo”, in programma sabato 6 gennaio in piazza Umberto, a Chieri, dalle 16 alle 17: uno spettacolo di circo contemporaneo con gli artisti di “Fondazione Cirko Vertigo”e l’animazione di una “simpatica” Befana.

Per info: info@cirkovertigo.com  – tel. 011/ 071 4488

g.m.

 

I cellulari e le coscienze dei “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese

Si replica sino al 7 gennaio, al Carignano

Sedici milioni di euro l’incasso totale, più di venticinque remake tuttora sparsi ad ogni latitudine, i visi e le storie di un cult che nel 2016 invadeva gli schermi, i due David di Donatello e i tre Nastri d’argento per non contare altri premi, un viaggio oltreoceano e un premio per la miglior sceneggiatura al Tribeca Film Festival: “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese è diventato presto un caso cinematografico, l’idea, lo svolgersi della vicenda e i dialoghi, gli attori, tutto perfetto. Perché, s’è detto il regista, non incrociare la storia in altro ambito e trasportarla tra le tavole di un palcoscenico. Adattabilissima, senza alcun intoppo, anzi magari più immediata sotto la presenza e lo sguardo del pubblico che quasi la “tocca”, che la riconosce, che “se la ripassa”, che ancora una volta è coinvolto dal “gioco” affidato a quella scatola nera delle nostre coscienze che sono i cellulari, alle bugie, alle confessioni, alle invenzioni, ai sotterfugi, al voler cancellare ad ogni costo, a quell’è stato o non è stato, a quell’abbiamo giocato oppure no, a quelle “sliding doors” delle nostre esistenze, che coinvolgono i sette amici che, metti, una sera a cena, decidono di rivelarsi l’uno all’altro. Ogni cosa sotto il respiro di un’eclisse di luna che li osserva e che anche noi, per pochi secondi, osserviamo.

Sono Eva, analista, e Rocco, chirurgo plastico (“in fondo io e te facciamo lo stesso mestiere, tu salvi i cervelli e io salvo i culi e le tette”), ad aver deciso quella cena, per commentare anche di quella coppia d’amici comuni che si sono divisi, in un momento in cui anche per loro le cose non è che filino al riparo da venti contrari. C’è anche il rapporto tesissimo di Eva con Sofia, la figlia sedicenne, che la giudica niente più che una stronza mentre al padre s’è attaccata per consigli e appoggi di ogni genere, vuoi anche per la notte che potrebbe essere l’occasione della sua prima esperienza sessuale. C’è la scoperta del fatto che Rocco, da sempre contrario, s’è messo in analisi ma da un collega della moglie e c’è la decisione di Eva a rifarsi le tette, ma non sotto l’esperienza di Rocco ma grazie al nominatissimo professor Blanchard, svizzero, manco a dirlo, perché così ha consigliato caldamente papà, che di quel genero non ha mai saputo granché cosa farsene. E poi Lele e Carlotta, Cosimo e Bianca, e il solitario Peppe che avrebbe dovuto farsi accompagnare da una misteriosa Lucilla ma che alla porta si presenta soltanto con due bottiglie in mano e un sorriso largo così, pronto a essere spento di lì a poco.

Storie troppo conosciute per particolareggiarle ancora qui, semmai le lasciamo scoprire a quei pochi, ma davvero pochi, che non abbiano visto il film: un mare di peccati e peccatucci, nulla di innocuo, niente che non lasci una pena, messaggi, scambi quantomai sciagurati di cellulari, telefonate, voci di donne angosciate e foto compromettenti, uomini che sono ansiosi di baci, segreti inconfessati, bugie che si sommano a bugie, tutto cala da quella nuova tecnologia, lasciata sul tavolo della casa, che ha rovinato le esistenze. Con il panorama nero e traumatico di relazioni offese e terremotate, con l’affronto di problematiche che mai oseresti affrontare, con la fragilità che invade le coppie e l’omofobia che deflagra tra quelle quattro pareti. Genovese riadatta ai nuovi spazi, taglia e cuce con intelligenza e con spirito sempre nuovo, intensifica e comprime nel chiuso del palcoscenico i sentimenti che fanno acqua dappertutto, gioca quasi di montaggio ritagliando personaggi e scene sotto la ristrettezza di una luce, come degli a parte di coppia, costruisce 80’ di spettacolo interrompendo quel ricordo iniziale dello schermo che potremmo avere (e che immancabilmente abbiamo) per farci godere appieno di questa nuova riscrittura. Alla quale, inutile dirlo, concorre un cast che sembra raggruppato lì da secoli, tanta la naturalezza, la padronanza del proprio personaggio, il cogliere la più piccola piega dell’attimo, della sensazione, della bruciatura dell’animo, della scoperta amara. Uno per tutti, non rimpiangiamo Giallini quando qui Paolo Calabresi, con il suo personale Rocco, offre alla figlia i suoi consigli di padre per la serata che forse affronterà. Con lui, Valeria Solarino, Dino Abbrescia, Lorenza Indovina, Marco Bonini, Alice Bertini e Massimo De Lorenzo, tutti applauditi a scena aperta e al termine della serata, composta in quel divertimento sfacciato e amaro allo stesso tempo che lascia un’impronta anche nel cosiddetto teatro “leggero”. Repliche (da non perdere, è un consiglio, caldo, di fine anno) sino al 7 gennaio, al Carignano, per la stagione dello Stabile torinese.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Salvatore Pastore

Un Gran Galà della Danza per chiudere l’anno

Sabato 30 dicembre ore 21
INTERNATIONAL BALLET COMPANY ITALIA
Un Gran Galà della Danza con i brani più significativi del repertorio classico tra cui il Grand Pas de Deux dal Don Quixote, il Gran Pas de Deux dal Corsaro, l’Adagio del Cigno bianco e Cigno nero tratto dal celebre Lago dei Cigni, il passo a due dello Schiaccianoci, il Gran Pas di Paquita, Giselle e tanti altri, ma anche nuove creazioni coreografiche con celebri canzoni, così da ottenere un coinvolgimento totale del pubblico e mostrare le molteplici capacità artistiche, interpretative e stilistiche dei ballerini della Compagnia International Ballet Company Italia.
Saranno proprio i Solisti e Primi Ballerini provenienti dal Moscow State Ballet, dal Balletto di San Pietroburgo, dall’Arena di Verona, dall’Opera di Spalato, dal Balletto Nazionale Ucraino e Polacco a esibirsi durante questa serata di grande danza.
La biglietteria è aperta tutti i sabati dalle ore 10 alle 13
Abbonamenti e biglietti sono in vendita anche su Vivaticket.com
PREZZI BIGLIETTI PLATEA
Intero 22 € + 2 € diritti di prevendita
*Ridotto Over65 – 18 € + 2 € diritti di prevendita
*Ridotto Under20 – 15 €
PREZZI BIGLIETTI GALLERIA
Intero 15 € + 2 € diritti di prevendita
*Ridotto Over65 e Under20 – 12 € + 2 € diritti di prevendita

Natale in Reggia, ultimi due appuntamenti 

Quattro appuntamenti pomeridiani nel magnifico scenario della Sala di Diana e nella Cappella di Sant’Uberto della Reggia di Venaria per vivere la magia delle festività fra brani salottieri romantici, gemme della musica da camera fin de siècle, ritmi spagnoli e rivisitazioni di grandi classici dal temperamento spensierato. Si intitola Natale in Reggia la nuova edizione della rassegna cameristica che Lingotto Musica presenta dal 27 al 30 dicembre in collaborazione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude entro il palinsesto di mostre e attività culturali della Venaria Reale. Protagonisti giovani formazioni emergenti quali il Trio Sheliak, il duo composto dal violoncellista Fabio Fausone e dal pianista Stefano Musso, la coppia flauto-chitarra con Rebecca Viora e Pietro Locatto, e l’ensemble Running Flutes.

La rassegna si apre, mercoledì 27 dicembre alle 16 in Sala di Diana, con l’omaggio a Schubert del Trio Sheliak, che esegue l’ampio Trio n. 2 in mi bemolle maggiore op. 100 D. 929, il cui secondo movimento è divenuto celebre in tempi moderni come colonna sonora del film Barry Lyndon di Stanley Kubrick. Nato nel 2019 alla Scuola di Musica di Fiesole e ammesso nel 2022 allo Stauffer Center for Strings di Cremona per studiare con il Quartetto di Cremona, il Trio Sheliak è formato da Emanuele Brilli al violino, Matilde Michelozzi al violoncello e Sergio Costa al pianoforte. Vincitore di numerosi concorsi, fra cui il Filippo Nicosia Chamber Music Award 2022, attualmente si sta perfezionando a Lucerna, oltre a frequentare il master di musica da camera tenuto dal violista Patrick Jüdt a Berna. Il concerto è realizzato in collaborazione con Le Dimore del Quartetto, di cui il Trio Sheliak è “Ensemble dell’anno” 2022.

Giovedì 28 dicembre alle 16 in Sala di Diana, spazio alla calda espressività del violoncello di Fabio Fausone che, in duo con Stefano Musso al pianoforte, affianca la breve e enigmatica Sonata n. 4 in do maggiore op. 102 n. 1, che segna l’avvio del terzo stile beethoveniano, alle miniature salottiere dei Phantasiestücke op. 73 di Schumann e a due rarità della musica da camera italiana di fine Ottocento quali la Romanza op. 72 n. 1 di Martucci e i Feuillets d’album op. 111 di Bossi. Entrambi musicisti provenienti dal Conservatorio di Torino, dove hanno iniziato a suonare insieme in giovane età, Fausone e Musso si sono perfezionati rispettivamente al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano e alla Hochschule für Musik di Basilea, avviando un’attività artistica che li vede regolarmente ospiti di istituzioni e festival italiani e europei. Il concerto è realizzato in collaborazione con De Sono Associazione per la Musica, che ha assegnato loro una borsa di studio.

Segue, venerdì 29 dicembre alle 16 in Sala di Diana, il viaggio nei ritmi e nei colori seducenti dell’esotismo musicale nella Francia dell’Ottocento proposto dal duo nato dalla collaborazione fra il chitarrista Pietro Locatto e la flautista Rebecca Viora, entrambi ex borsisti di De Sono che si esibiscono stabilmente per stagioni concertistiche di rilievo. Per questo organico insolito ma di notevole forza espressiva saranno adattati celebri brani di Ibert (Entr’acte), Fauré (Après un rêve op. 7 n. 1 e En prière), Satie (Gymnopédie n. 1 e Gnossienne n. 1) e Ravel (Pièce en forme de habanera), fino all’outsider argentino Astor Piazzolla (Histoire du tango).

Chiude, sabato 30 dicembre alle 18 nella Cappella di Sant’Uberto, la sorprendente cavalcata nella storia della musica dell’ensemble Running Flutes, originale riunione di famiglia che esplora tutte le possibilità timbriche del flauto con formazioni variabili (dagli 11 ai 18 elementi) composte da allievi ed ex allievi del Conservatorio di Torino. Si parte con Bach (Badinerie dalla Suite n. 2 in si minore BWV 1067), Vivaldi (Concerto in do maggiore RV 533) e Mozart (Divertimento n. 3 in fa maggiore KV 138), si prosegue con la Danza Ungherese n. 6 di Brahms e l’aria pucciniana di Lauretta “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi, per concludere con i Favourites di George Gershwin e la Bahn frei Polka op. 45 di Eduard Strauss.

BIGLIETTI

DOVE ACQUISTARE

  • Online su lavenaria.museitorino.it
  • Biglietteria c/o Reggia di Venaria (via Mensa 34, 10078, Venaria Reale) con orari consultabili qui

INFORMAZIONI