CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 114

Al via la “Call for Artists” indetta dalla storica “Eredi Borgnino”

Chiamata alle Arti … e agli Artisti in collaborazione con “Artàporter”

Anno di nascita, 1908. Oggi è “Cocktail Bistrò Boutique”. Due sedi, la prima incastonata in una location di grande fascino (ex fabbrica di pianoforti all’uopo riqualificata), in via della Rocca 10 H, a Torino; la seconda a Pinerolo, in via del Pino 6. Immagine simbolo, lo “scoiattolo” e la “mongolfiera” che vola alto. Al bancone, abile e creativo inventore di indimenticabili Cocktails, il “bar manager”torinese Andrea Dracos, vincitore della “Campari Bartender Competition 2015” con il suo “Torino Milano Via Novara”

 

Parliamo di “Eredi Borgnino”, canale di vendita al dettaglio di “Exica”, storica azienda torinese tra i leader nel settore ortofrutticolo in Italia e ne parliamo per una piacevole e lodevole iniziativa che coinvolge il mondo dell’arte, non solo subalpina, e la stessa futura immagine, il cosiddetto brand dell’azienda. Quale l’idea, quale l’iniziativa? Quella di lanciare una “Call for Artists” in collaborazione con“Artàporter”, piattaforma che crea connessioni fra artisti, spazi e brand per dare vita a “gallerie d’arte urbane” e a “progetti di comunicazione”. L’iniziativa, attiva fino al 30 giugno 2024, è rivolta a tutti gli artisti d’Italia: da pittori a graphic artists, da illustratori a fumettisti, senza limite d’età, genere o orientamento e con la possibilità di utilizzare anche l’“intelligenza artificiale”. A partire da subito, tutti gli artisti interessati potranno iscriversi attraverso la “piattaforma Artàporter” e il progetto creativo del vincitore si concretizzerà in un poster celebrativo che verrà poi declinato in “quattro diverse box” di “Eredi Borgnino”, in vendita nel periodo natalizio nei due punti vendita di Torino e Pinerolo.

Gli artisti partecipanti saranno liberi di esprimersi, integrando nelle loro opere o un dettaglio che ricordi, esaltandolo, il “logo aziendale” e i “due simboli” di “Eredi Borgnino” – lo “scoiattolo” e la “mongolfiera” – o che evochi il “tema del viaggio” nel mondo dei sapori della “frutta secca”. Sarà quindi il comitato di curatori di “Artàporter” e dell’“azienda Eredi Borgnino” a selezionare i tre finalisti che riceveranno rispettivamente un buono da 100 Euro, uno da 50 o un box regalo dell’azienda.

La collaborazione tra le due realtà torinesi proseguirà nel corso del 2024 con una “partnership” legata a “Diffusissima”, format di eventi che si svolge durante la “Settimana dell’Arte Torinese”, prevista quest’anno dal 19 ottobre al 3 novembre. In quest’ occasione, gli spazi del “Cocktail Bar e Bistrot” di via della Rocca, a Torino, verranno messi a disposizione degli artisti per esporre le loro opere.

“Fin da subito afferma Giuseppe Darrigo, direttore commerciale di ‘Eredi Borgnino’ –abbiamo accolto con grande entusiasmo la possibilità di collaborare con ‘Artàporter’. L’obiettivo è rendere la nostra azienda sempre più presente nell’ecosistema urbano, creando sinergie con altre realtà locali e sostenendo lo sviluppo della città di Torino in ambito turistico, artistico e culturale, che ha ancora moltissimo da offrire.

“Grazie ad imprenditori e manager illuminati – spiega, da parte sua, Massimo Gioscia, co-fondatore di ‘Artàporter’ – le aziende si trasformano in mecenati e danno agli artisti la possibilità di esprimere la propria creatività. La missione è riportare l’arte a dialogare con il mondo aziendale.

Per info: “Eredi Borgnino – Exica”, via della Rocca 10 H, Torino; tel.011/9617163 o www.erediborgnino.com

g.m.

Nelle foto: Il bar manager Andrea Dracos, esterni e interni “Cocktail Bar e Bistrot”

La rosa e il Texas

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

La raccolta di dati certi sulle etichette discografiche del garage rock americano anni ‘60 è sempre stato un vero ginepraio, con difficoltà assortite tra ricostruzione di sedi, produttori, sale di incisione, localizzazione del management etc.

Nei casi più complicati ed inestricabili risultava molto ostico persino raccogliere un qualche vago indizio geografico, tanto che in alcuni casi si rischiava di incappare in errori grossolani.

Non aiutava nemmeno cercare una qualche omogeneità nelle aree di azione delle varie bands, specialmente quando l’etichetta catalizzava l’attenzione di gruppi provenienti da stati diversi e limitrofi, senza criteri affidabili e senza un “fil rouge” che unisse le diverse bands.

Fortunatamente vi erano etichette che fin dal nome fugavano ogni dubbio di localizzazione, semplificando il lavoro di storici della musica rock sull’orlo della disperazione…

Tra questi “music label” vi era senz’altro “Ty-Tex” (successivamente Ty Tex Records”) che fin dal nome indica Tyler nello stato del Texas. Etichetta eterogenea con diversi stili, caratterizzata da qualità di incisioni per la verità non eccelse, guidata da Eula Anton negli anni tra 1960 e 1967; presentava fino al 1963 un logo con stato del Texas e una rosa nei colori argento (o bianco) e rosso, dal 1964 la semplice scritta rossa su campo argento (o variante con scritta scura su azzurro).

Alla facilità di localizzazione purtroppo non corrispondeva una altrettanto facile cronologia e la datazione delle incisioni risulta tuttora complessa e a tratti contraddittoria.

Si riporta qui di seguito la discografia finora definita, seguendo l’ordine alfanumerico a causa della suddetta difficile definizione cronologica:

– Ron Williams and The Customs “Sue Sue Baby / Empty Feeling” (TT-100);

– Guy Goodwin “Roll The Red Carpet Out / Nobody Going Nowhere” (TT-101);

– Ron Williams “I’ll Miss You So / I Garontee You Baby” (TT-102);

– The Antons “Larry’s Tune / Green Eyes” (TT-104);

– Zeroes “Twisting With Crazee Babee / Flossie Mae” (TT-105);

– Ron Williams “Wine, Wine, Wine / So Long, My Love” (TT-106);

– The Tonettes “Gee Baby / Friendship Ring” (TT-107);

– Guy Goodwin “You’re Right, I Will / Wheels A Hummin” (TT-108);

– Donnie Carl “Love And Learn / Do The Wiggle Wobble” (TT-110);

– Guy Goodwin “Where Sweethearts Never Part / Our Used To Be Home” (TT 111);

– The Sensors “Sen-Sa-Shun / Side Tracked” (TT 112);

– Donnie Carl with The Donnels “It Happened To Me” [part 1 & 2] (TT 113);

– Joe Baby and The Donnells “Little Sally Walker / I’m Gonna Move To The Outskirts Of Town” (TT 114);

– The Sensors “Rumble / Caravan” (TT 115);

– Guy Goodwin “A Taste Of Her Loving / A Little Foreign Car” (TT 116);

– The Sensors “Bat Man / Light Blues” (TT-117);

– Donnie Carl “You’ve Got It / Getting Over You” (TT 118);

– Donnie Carl “If You Want It That Way / Heart Attack” (TT-119);

– The Sensors “Honest I Do” [vocale / strumentale] (TT-120);

– Linda Burns “The Reason Why / And That Reminds Me” (TT-121);

– The Derbys “The Crow / A Different Woman Every Day” (TT-122);

– Ron Williams and The Trebles “Let’s Stop Wasting Time / So Fine” (TT-123);

– Ron Williams “Please Come Back / I’m Sending You A Pencil” (TT-124);

– One Eyed Jacks “Hang It Up / Down On My Knees” (TT-125);

– LARRY MACK “Last Day Of The Dragon / Can’t You See Me Crying” (TT-126);

– THE REVOLVERS “Like Me / When You Were Mine” (TT-127);

– THE REVOLVERS “Good Lovin’ Woman / Land Of 1000 Dances” (TT-128);

– Dana Black and The Revolvers “As Tears Go By / Your Love’s For Me” (TT-129);

– Floyd Jones “My Mother’s Prayer / Hero’s Welcome Home” (TT-130);

– Stan Gorman and The Revolvers “I Love Lovin’ You / Green Unicycle” (TT 131);

– Ron Williams “If I Could Stay Away From You / On Top Of Old Smokey” (TT-[7599]).

Gian Marchisio

“Suggestioni letterarie” ad Agliè

Sarà  il gruppo di scrittura dell’ASD di Castellamonte ad avviare, il 15 giugno, alle 17, le attività della sede dell’Associazione culturale I.RI.D.E, in via Principe Amedeo 15 ad Agliè. La neonata sede è  stata inaugurata lo scorso primo maggio dalla presentazione dell’opera restaurata di Domenico Buratti “La madre” ( 1906- 1910?), alla presenza del Segretario Generale alla Cultura Mario Turetta. Il restauro dell’opera è  stato eseguito da Sara Stoisa, restauratrice e art collection manager specializzata nella conservazione, gestione e archiviazione delle collezioni d’arte, e Annalisa Savio, restauratrice di Beni Culturali, ora impegnata nel restauro dei soffitti lignei e dei  mosaici del Duomo di Monreale.

Il 15 giugno si esibirà  un gruppo formato da Concetta Palato, Walter Kiesl e Roberta Vota, che proporranno suggestioni letterarie, alcuni brani inediti scritti durante le lezioni tenute presso la sede di Castellamonte dalla giornalista e autrice Debora Bocchiardo. Il breve saggio dal titolo “Suggestioni letterarie” sarà introdotto e concluso da una esibizione degli allievi di danza dell’ASD Il Volo. Il pomeriggio di letture, realizzato grazie alla gentile ospitalità del critico d’arte e scrittore, prof. Giovanni Francesco Cordero, direttore della rivista Iride e consigliere per l’arte contemporanea del ministro della Cultura Urbani, è frutto di una ricerca sensoriale su se stessi per rendere le descrizioni più accattivanti e vivide con la tecnica “show don’t tell”.

L’evento a ingresso gratuito si svolgerà presso l’ottocentesco cortile interno, tra rose, panche antiche e il piccolo ninfeo, una cornice che rende omaggio allo scrittore Guido Gozzano e che si addice ad un momento di pausa dalla quotidianità per dedicarsi alla lettura, all’arte, alla scrittura e alla danza.

 

Mara   Martellotta

L’Orchestra Rai festeggia 30 anni d’attività

Anniversario importante per l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Tre decenni fa (era settembre 1994), il debutto con Georges Pretes e Giuseppe Sinopoli a dirigere l’Orchestra Rai, nata dalla fusione di Torino ,Roma, Milano e Napoli. Per festeggiare questo compleanno l’Orchestra Rai ha deciso di eseguire 2 concerti a settembre esattamente il 25 e il 30 come trent’anni fa. I 2 concerti diretti da Andres Orozco-Estrada, saranno fuori abbonamento perché la stagione ufficiale comincerà il 17 ottobre e si concluderà il 5 giugno per un totale di 22 concerti. La nuova stagione vedrà protagoniste prestigiose bacchette. Ottavio Dantone, Fabio Luisi, Daniele Rustoni, Andrea Battistoni, , Robert Trevino, John Axelrod e altri ancora. Il direttore principale Orozco-Estrada dirigerà ben 9 concerti. Il cartellone prevede altri anniversari come quelli della nascita di Ravel e Berio e la scomparsa di Shostakovic ci tiene a sottolineare il direttore artistico Ernesto Schiavi. Da segnalare giovani debuttanti come Patrick Hahn, Marta Gardolinska, Giuseppe Mengoli, Giulio Cilona. Ritornano i Concerti di Natale, Carnevale, Pasqua e “RaiNuovaMusica”. Tutti concerti saranno trasmessi su Radio 3 e live sul portale di Rai Cultura e diversi su Rai 5.

Pier Luigi Fuggetta

Antenna 3: la recensione di Aldo Grasso e la storica serata del 1977

Sul sito viaperbusto15. it il video restaurato dell’epica trasmissione della serata inaugurale di Antenna 3 del 1977

Sul Corriere della Sera di giovedì 13 giugno scorso Aldo Grasso ha dedicato la sua prestigiosa rubrica “A fil di rete” al libro intitolato “Una fetta di sorriso” scritto da Cristiano Bussola, direttore del “Torinese”, e edito da Paola Caramella editrice, dedicato all’avventurosa storia di Antenna 3 Lombardia che, proprio negli anni Settanta, contribuì a cambiare il modo di fare televisione in Italia.

“È stata una piacevole sorpresa – commenta il nostro direttore Bussola – poter leggere un pezzo dedicato al mio libro scritto dalla penna arguta e celebre di Aldo Grasso, che ha evidenziato gli aspetti più importanti del testo e, quindi, la figura di Renzo Villa che, nel 1977, insieme a Enzo Tortora e attraverso una forma di azionariato popolare, diede vita alla prima televisione commerciale italiana”.

Fu Villa il primo a intuire che proprio gli sponsor, dai mobilieri, ai salumificio, alle case vinicole, ad Aiazzone certamente, dovevano costituire un tutt’uno con lo show”. Bussola nel libro ricorda come si debba, infatti, a Renzo Villa la nascita di programmi come “Il bingooo”, “La bustarella” “Dire, fare, baciare”” Bucce di banana”, “Il pomofiore” e “Non lo sapessi ma lo so”.

“Se da quella televisione di Legnano passarono molti comici destinati a diventare famosi, – scrive Aldo Grasso -come la coppia Massimo Boldi- Teo Teocoli, Walter Chiari, Riccardo & Gian, Giorgio Faletti, oggi di questo mondo ormai scomparso rimane comunque un testimone, Alessandro di Milia, che lavora ancora in un angolo dell’edificio ormai fatiscente e si dedica a un lavoro molto prezioso, riversare in digitale le vecchie cassette dei programmi, dando nuova vita ai nastri che conservano i primi passi di grandi comici e giornalisti come Enzo Tortora”.

MARA MARTELLOTTA

La moglie di Renzo Villa, Wally, ci racconta come è riuscita e recuperare grazie ad Alessandro Di Milia e Manuel Bencini, appassionato ricercatore, il video della serata inaugurale dell’emittente

Da anni, e soprattutto da quando, grazie al prezioso lavoro di Alessandro Di Milia e con il consenso della attuale proprietà dell’Emittente, abbiamo iniziato il salvataggio delle vecchie trasmissioni di Antenna3 Lombardia, il desiderio mio e degli aderenti all’Associazione Amici di Renzo Villa era quello di rivedere le immagini dell’inaugurazione (che si sviluppò per tre sere, 3-4-5-novembre 1977).

Queste serate erano state registrate su un ottimo supporto in uso all’epoca (due pollici) e, purtroppo, oggi sono pochissimi, nel mondo, coloro che sono in possesso di macchinari funzionanti atti a riversare nastri di questo formato. Fortuna ha voluto che qualche mese fa, entrassi in contatto con un vero “Indiana Jones delle registrazioni perdute” , Manuel Bencini, l’appassionato ricercatore, collezionista e restauratore che, oltre ad aver scovato, acquistato, restaurato e consegnata a me l’unica registrazione superstite di tutta la nastroteca di TeleAltoMilanese, ha fornito a Walter Veltroni il nastro del concerto di Lucio Dalla a NYC, su cui Veltroni stesso ha realizzato il suo documentario (il titolo Indiana Jones… gli è stato attribuito proprio da Veltroni).

Bencini ha contatti con una persona (Larry Odham) che sta negli U.S.A. (a Gray, in Tennessee, per la precisione) che è in grado di fare i riversamenti. Da qui parte l’operazione: 8 bobine (pesanti circa 8 Kg. l’una!) vengono spedite in America (alla Quad Tape Transfer) e, nel giro di un mesetto, ricevo un piccolo hard-disk contenente la registrazione integrale della prima serata (più di 4 ore ) e frammenti di mezzora circa sia della seconda che della terza serata.

Sempre Bencini effettua poi l’operazione di “finissaggio e restauro” dei filmati, togliendo disturbi audio e video (peraltro pochissimi, in quanto le bobine, chiuse per 46 anni in custodie a tenuta stagna e antincendio, si erano conservate benissimo!).

La prima delle tre serate di inaugurazione fu arricchita da un evento sportivo che fece molto scalpore, ai tempi. Il pugile Sandro Mazzinghi, a 39 anni, tornò sul ring dopo 7 anni dal suo ultimo incontro di boxe e questo avvenne quella sera, a Legnano, sul ring regolamentare allestito nello studio 1 di Antenna 3 Lombardia.

Enzo Tortora, oltre a tenere un piccolo discorso inaugurale e a brindare con un emozionato Renzo Villa nel breve prologo della serata , intervistò i due pugili prima e dopo l’incontro, intervenne nella telecronaca insieme al commentatore ufficiale e raccolse i commenti di alcuni spettatori-tifosi speciali che erano in sala (Cochi e Renato, Bruno Lauzi, ecc). Invece il compito di intervistare Nino Benvenuti, Sandro Lopopolo, Nereo Rocco e altri fu affidato a un ben documentato Lucio Flauto. Madrina dell’evento Loredana Berté.

La serata proseguì con i festeggiamenti per i 25 anni di Sorrisi e Canzoni (altro evento astutamente abbinato all’inaugurazione) con una sfilata di cantanti famosi introdotti da Ettore Andenna (tra cui Amanda Lear), con vari interventi di Lucio Flauto, l’esibizione di un ventriloquo famoso a livello internazionale, i saluti e gli auguri dei numerosi personaggi in platea e soprattutto con un Felice Musazzi in grande spolvero con l’interpretazione veramente spettacolare di un brano storico della Teresa.

Piace ricordare che queste trasmissioni rappresentano anche un viaggio nella comunicazione del passato e che, a volte, contengono frasi o riferimenti non “politicamente corretti” secondo i canoni attuali. Questo aspetto, che mi è stato fatto ben notare dalla giornalista Marta Cagnola di Radio24, si riferisce anche a modi a volte paternalistici e un po’ maschilisti nei confronti delle donne da parte dei presentatori, nell’uso di termini tipo “negher” (negro) nelle barzellette raccontate dai comici, ecc.

Molti aspetti della comunicazione televisiva di quegli anni verranno analizzati e studiati nel Progetto ATLas (Atlante delle televisioni private- Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale PRIN 2020) che è in corso di realizzazione da parte di quattro Università italiane, coordinate da un team dell’Università di Bologna con a capo il Prof. Luca Barra, Coordinatore del Corso di Laurea in Informazione, cultura e organizzazione dei media, insegnante di Storia della televisione e dei media digitali. In questo lavoro di ricerca ad alto livello, finanziata dal Ministero non poteva mancare Antenna 3 Lombardia e quello che ha rappresentato dalla fine degli anni 70 alla metà degli anni 80, nel campo televisivo.

Tornando al racconto dell’ultima perla aggiunta all’archivio di Antenna 3 Lombardia fin qui salvato, oggi, il frutto di questa ricerca, di questo lavoro di salvataggio di un evento, a modo suo storico, è fruibile sul sito viaperbusto15.it , insieme al documentario sulla storia dei primi nove anni Antenna 3 Lombardia e a molta altra documentazione video e fotografica. Naturalmente, il mio auspicio è che molti vadano a visitare il sito e non si accontentino di vedere i brevi video pubblicati sulla pagina Facebook TI RICORDI QUELLA SERA.

Anche i canali social che ricordano Sandro Mazzinghi e la storia dei Legnanesi hanno richiesto e pubblicheranno presto gli spezzoni che li riguardano.

Un altro piccolo ritrovamento è stato quello dei provini per diventare lettore del telegiornale di Antenna3 Lombardia (che era curato dalla redazione di Milano de Il Giorno). Questi provini furono trasmessi in diretta nei giorni precedenti l’inaugurazione vera e propria. Si può dire, pertanto, che è la più vecchia trasmissione presente nel nostro archivio…

Una curiosità: insieme alle bobine dell’inaugurazione ho fatto riversare la prima puntata di un programma per bambini, presentato da Renzo Villa e collegato all’UNICEF. La trasmissione si chiamava UNA FETTA DI SORRISO e, quella puntata, vide la partecipazione di Giulietta Masina (in qualità di Ambasciatrice UNICEF), oltre ad Enzo Tortora ed ai responsabili nazionali dell’UNICEF stesso.

La curiosità sta nel fatto che proprio a questa straordinaria partecipazione di Tortora fece riferimento, anni dopo, il pittore Margutti, per accusarlo di spaccio negli studi di Antenna3, causando al presentatore un’ulteriore aggravamento della sua posizione di accusato. Tutti ricordiamo che Tortora fu scagionato in pieno da ogni addebito. L’archivio dell’UNITA’ conserva ancora l’articolo di Vito Faenza dell’8 giugno 1985 con la cronaca della deposizione di Margutti e della reazione di Tortora raccolta dal giornalista. Nota a margine, per chi non ricordasse bene l’episodio: Margutti era già stato in precedenza condannato per calunnia.

Anche spezzoni di questa trasmissione e della seconda e terza serata di inaugurazione di Antenna 3 Lombardia verranno pubblicati sul sito www.viaperbusto15.it , che, già attualmente, è ricco di documenti video, di testo e fotografici

Per chi, invece, avesse il piacere di sfogliare delle pagine di carta per leggere l’autobiografia di Renzo Villa e la storia di Antenna 3 Lombardia raccontata direttamente da lui, ricordo i libri TI RICORDI QUELLA SERA? di Renzo e Roberta Villa e UNA FETTA DI SORRISO di Cristiano Bussola.

WALLY VILLA

Sarà estate “su di giri” a “Camera”

Negli spazi di via delle Rosine, a Torino, due grandi mostre dedicate all’americana Bourke-White e al bresciano Paolo Novelli

14 giugno/6 ottobre e 14 giugno/21 luglio

Due mostre “da lode”. Entrambe prendono il via giovedì 14 giugno. La prima é una retrospettiva che raccoglie 150 immagini della prima fotografa di “Life”, l’americana Margaret Bourke-White che si protrarrà fino a domenica 6 ottobre; la seconda è invece una personale che riunisce una selezione di opere di Paolo Novelli, che si concluderà domenica 21 luglio prossimo.

A cura di Monica Poggi, la rassegna dedicata a Margaret Bourke-White arriva nelle sale di “Camera” dopo il successo delle mostre dedicate ad altre due grandissime “signore” e “pioniere” della fotografia del Novecento, Eve Arnold e Dorothea Lange, alla cui altissima qualità operativa, ben s’affiancano gli scatti di Bourke-White (New York, 1904 – Stamford, 1971), capaci di raccontare la “complessa esperienza umana” sulle pagine delle più importanti riviste dell’epoca, superando con convinta determinazione tutte le barriere ed i confini di genere. L’artista, newyorkese del Bronx, fu la prima fotografa straniera ad ottenere il permesso di scattare foto in URSS e la prima donna fotografa a lavorare per il settimanale “Life”. La sua carriera professionale inizia nel 1927, con scatti “a tema industriale: “l’industria– affermava – è il vero luogo dell’arte … i ponti, le navi, le officine hanno una bellezza inconscia e riflettono lo spirito del momento”. All’orizzonte, erano ormai palesi i nefasti segnali della “Grande Depressione” e anche Margaret con il futuro marito, lo scrittore Erskine Caldwell, intraprende un viaggio “letterario – fotografico”, di appassionata ricerca e documentazione sociale, nel Sud, che la portò alla pubblicazione del libro “You Have Seen Their Faces”. Anno fatale, il 1936. Il 23 novembre di quell’anno, il primo numero della rivista “Life” utilizzò una sua foto per la cover, uno scatto dei lavori finiti (grazie al New Deal) della diga di Fort Peck, Montana. Un’immagine che fece il giro del mondo di cui troviamo preziosa testimonianza a “Camera”.

Immagine emblematica della modernità di una resa fotografica in bianco e nero dove appare forte l’attrazione per una certa “pittura cubista” – la sovrapposizione dei piani, le ben definite geometrie astratte, così come la “riduzione dell’immagine compositiva da tridimensionale a bidimensionale” – non meno che per narrati di forte suggestione “onirico-metafisica” trainati nel tempo, fino agli anni Cinquanta, da basilari cifre astratte che la porteranno anche a tentare, con notevole successo, interessanti esperimenti di “fotografia aerea” sempre composti nel matematico rigore delle forme. Tanti i reportages per “Life”: dalla seconda Guerra Mondiale all’assedio di Mosca, dalla guerra in Corea alle rivolte sudafricane. Fu in Russia nel ’41, quando venne invasa dai nazisti e, grazie (pare) all’intervento di Roosevelt, scattò il primo ritratto (non ufficiale, ma l’unico per molti anni) di Stalin, con circolazione autorizzata al di fuori dell’URSS. Fotoreporter, a seguito dell’esercito americano, documentò anche l’entrata delle truppe statunitensi a Berlino e gli orrori di Buchenwald. Il tragico stop nel ’53, quando, all’età di soli 49 anni, venne colpita dal “morbo di Parkinson”. Anni di fatica, di coraggio e dolore, in cui prevalentemente si dedicò a scrivere la sua autobiografia “Portrait of Myself”, pubblicata nel 1963. Fino alla morte, dopo una caduta nella sua casa di Darien (Connecticut), all’età di soli 67 anni.

Fino a domenica 21 luglio, la “Project Room” di “Camera” ospiterà invece, sotto la curatela del direttore artistico del Centro, Walter Guadagnini“Il giorno dopo la notte”, personale di Paolo Novelli (classe ’76), fra i più noti esponenti della fotografia contemporanea di ricerca, “filosoficamente” legato al tema assai praticato dell’“incomunicabilità”. La mostra riunisce due cicli di lavori del fotografo bresciano (“La notte non basta” e “Il giorno non basta”) realizzati fra il 2011 ed il 2018, in “analogico” in un rigoroso bianco e nero. Unico il soggetto: le “finestre”, fissate al chiarore del giorno o al chiaro di luna, “attrici” di per sé assai poco seducenti sulle facciate di edifici, a far da “quinta”, ancor meno seducenti. Il primo ciclo presenta uno scorrere di “notturni”, dove le finestre (coperte da persiane chiuse) fanno capolino dal buio “dialogando con la luce dei lampioni”; il secondo si concentra sulla luce diurna che tocca le sagome geometriche delle finestre “murate”, forme astratte, minimali, sulla superficie dell’edificio. A dominare è proprio il senso dell’“incomunicabilità”, dell’assenza di afflati umani e dell’inefficienza del giorno e della notte. Entrambi fuori gioco, “in un morandiano affondo misterico”, nell’imprimere una svolta alle “magagne” quotidiane.

Gianni Milani

Margaret Bourke-White e Paolo Novelli

“CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Dal 14 giugno al 6 ottobre

Orari: lun. – dom. 11/19; giov. 11/21

Nelle foto: Margaret Bourke-White “Fort Peck Dam”, 1936 e “Douglas Four Over Manhattan”, 1939; Paolo Novelli “Days n. 3”, 2018 e “Study n. 2”, 2011

Poveri attori e povera storia nelle mani del regista burattinaio

Arriva da Cannes “Kinds of Kindness”, ultimo film di Yorgos Lanthimos

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Tre capitoli, “una favola” in tre atti come nel teatro d’altri tempi, affatto legati tra di loro ma sfacciatamente disgiunti (potremmo metterli sotto le bandiere di lavoro, amore, religione), salvo questo impercettibile mister R.M.F. che vi circola a suon d’apparizioni come insignificante tassello. Per un Yorgos Lanthimos uscito carico di lodi e di premi per il recente “Povere creature!”, oggi soltanto affetto da pretenziosità e insulsaggine per questo “Kinds of Kindness” (scritto con Efthymis Filippou, già suo collaboratore) presentato a Cannes in mezzo a giudizi mai così contrastanti. Ovvero fa di tutto (malamente) il regista per azzerare la sterzata del suo cinema, per abbandonare i lineari discorsi di ritratti femminili, di emancipazione e di sfrenato femminismo, di favorite e di Bella Baxter, ritratti che lo hanno fatto amare, per ricacciarsi – come in non pochi esempi di un percorso legato a miti e rivisitazione del suo paese natale, l’Ellade antica – in sbiaditi racconti filosofeggianti che alla fine navigano nella più piatta aridità.

Capitolo primo, “La morte di R.M.F.”, l’impiegatuccio Robert è vittima dei soprusi del proprio capo, un signor Raymond di radici mefistofeliche, che gli dice quando mettere i calzini e quando no, che gli fissa al cronometro l’orario riguardante gli amplessi coniugali (la coniuge, manco a dirlo, gliel’ha scelta lui), che gli intima la lettura di “Anna Karenina”, premiandolo con strani regali, come una racchetta rotta dalla rabbia irrefrenabile di McEnroe o l’ultimo casco di Senna. Il povero Robert ad un certo punto dice basta, l’ultimo ordine non lo può eseguire: è quello di far fuori in un incidente d’auto un povero cristo. Rifiuto, addio regali e vita agiata, lontano da un paradiso terrestre del nuovo millennio. Sempre che Robert non decida di riacquistare i privilegi del passato. Capitolo due, “R.M.F. vola”, Daniel è un poliziotto, la cui moglie Liz è stata data per dispersa in mare. All’apparizione improvvisa della donna, ecco che il consorte inizia a nutrire dubbi (perché se ha sempre rifiutato il cioccolato, adesso lo divora? perché quelle scarpe un tempo perfette adesso le vanno strette?) e prende a pretendere da lei sacrifici, come l’amputazione di un pollice e di servirglielo con tanto di soffritto e cavolfiori o, maggiormente, una bella padellata del suo fegato, fatto il che la poveretta manco a dirlo va diritta all’altro mondo. Salvo l’apparizione della legittima lei. Capitolo tre, “R.M.F. mangia un sandwich”, Andrew e Emily fanno parte di una setta e vanno alla ricerca di un nuovo capo che sappia resuscitare i morti. Lo troveranno in Ruth, che portata davanti al cadavere di R.M.F. saprà risvegliarlo. Ballo finale di Emily e R.M.F. davanti a un chiosco a rifocillarsi, mentre un dio o un destino saranno capaci di capovolgere ogni cosa, vittima la povera Ruth.

Gli attori (Emma Stone, Jesse Plemons – palmarès quale migliore attore: ma quanto era più convincente nel “Potere del cane” di Jane Campion -, Willem Dafoe e Margaret Qualley) si intrecciano in ruoli diversi nei tre momenti, soltanto fantocci malati di anonimato nelle mani del burattinaio Lanthimos, in un abbozzo di episodietti che non lasciano alcun segno privi come sono di contenuto, conditi semmai sino alla noia da una colonna sonora fatta di cupe strimpellature al piano e di gorgheggi gregoriani: il quale Lanthimos vuole stigmatizzare il perbenismo e le trasgressioni della società odierna? vuole dirci quanto sia importante in ognuno di noi la personale affermazione, lo sgusciar via dalle leggi che il mondo di oggi ci impone? intende mettere su di un piedistallo lo humour nero troppo spesso bistrattato o sdoganare montagne di attività sessuali divenute davvero stucchevoli? gioca con un colore intervallato da un bianco e nero di cui non si sente poi la eccessiva necessità, soltanto espedienti già saggiati per movimentare? Etichettare “Kinds of Kindness” come surreale o allegramente paradossale, assurdamente stravagante, significa dargli delle etichette che non ha (o che non merita neppure), c’è unicamente il desiderio di shockare, di affidarsi a certi brandelli macabri da film di serie B, di giocare con un grand guignol da quattro soldi, di autocompiacersi non sapendo bene dove si voglia andare a parare. Anche nel ridicolo.

Al Memorial “Mario Porcile” masterclass di Loredana Furno

La fondatrice del BALLETTOTEATRO DI TORINO

 

Prende il via a Nervi la terza edizione del Memorial del Festival Internazionale del Balletto dedicato a Mario Porcile e alle sue Stelle, prodotto dall’associazione culturale D’angelo- angeli della danza e con la direzione artistica di Simona Griggio, in collaborazione con Nervi Music Ballett Festival 2024 Fondo Mario Porcile – CRO.ME Cronache e Memorie dello spettacolo, sostenuto dal Ministero della Cultura, con il patrocinio di UISP Regionale Liguria, il Memorial nasce con l’intento di trasmettere ai giovani la memoria del Festival collegandola al presente. Il programma, distribuito in tre giorni di eventi, inizierà il 14 giugno nella Sala Ballo del Teatro Carlo Felice, ospitando le masterclass di tre artisti internazionali testimoni del Festival. Sono attese Paola Cantalupo, genovese, ètoile dei Balletti di Montecarlo, oggi alla guida dei Pôle National Superieur de Danse Rosella Hightower di Cannes, Loredana Furno, già prima ballerina del Teatro Regio di Torino, e poi fondatrice del balletto-teatro di Torino e dei festival “Danza alla fortezza” del Priamar di Savona, e del “Acqui in palcoscenico”; Pompea Santoro, per venticinque anni prima ballerina della compagnia svedese Cullberg Ballett diretta dal coreografo Mats Ek, celebre protagonista di tante sue creazioni, tra cui Giselle e Carmen.

 

Mara Martellotta

Al Parco della Confluenza un rinnovato ToDays 2024

Torna a Torino, protagonista dell’estate torinese, dal 23 agosto al 2 settembre prossimi, il ToDays Festival, in una veste completamente rinnovata e ancora più ricca di appuntamenti, il cui intento è quello di portare sul territorio proposte artistiche di matrice indie, rock e underground, all’insegna di una offerta musicale di qualità internazionale e fedele al forte legame col territorio presente nella zona nord della città. Gli appuntamenti sul territorio saranno cinquanta, tra le anteprime, gli eventi OFF e i concerti sul palcoscenico principale al Parco della Confluenza, con artisti e band del calibro di Mahmood, Massive Attack, LCD Soundsystem, The Jesus and Mary Chain insieme a molti altri cantanti della scena nazionale e internazionale e talenti emergenti a livello locale.

“Il ToDays Festival – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – ha saputo, negli anni, consolidare la sua proposta culturale e artistica, diventando un punto di riferimento per il pubblico della musica contemporanea, oltre a rappresentare un evento immancabile dell’estate torinese. Siamo davvero contenti di presentare questa edizione rinnovata che darà vita a un festival musicale ancora più ricco, sia nella durata sia nella proposta degli appuntamenti”.

“Il cuore del ToDays Festival – aggiungono l’assessore ai Grandi Eventi Domenico Carretta e l’assessore alla Cultura Rosanna Purchia – resta quella di arricchire la proposta di intrattenimento e la vita culturale sul territorio cittadino, in particolare nella zona nord di Torino, con una rassegna musicale pensata per un pubblico giovane, ma non solo. Attraverso una selezione pubblica è stata individuata una nuova gestione, scelta da una commissione che ha premiato la qualità artistica dell’offerta, un calendario ancora più ricco di appuntamenti e la capacità di coinvolgimento delle realtà del territorio. Abbiamo voluto scommettere su un festival estivo in una formula rinnovata e ampliata. Il numero dei biglietti già venduti (5.000) ci indica che abbiamo imboccato la giusta direzione”.

La prima giornata di eventi al Parco della Confluenza, dopo le anteprime del 23 e 24 agosto, sarà domenica 25 agosto. Il ToDays Festival inaugura con Jeremiah Fraites, cofondatore, cantautore e polistrumentista de The Lumineers, che presenta al pubblico il suo secondo album solista dal titolo “Piano Piano 2”. Nella stessa serata salirà sul palco la band franco marocchina Bab L’Bluz, gli Addict Ameba e il musicista torinese Anthony Sasso. Lunedì 26 agosto il ToDays Festival porterà nella loro unica data italiana gli LCD Soundsystem, iconica band newyorchese di James Murphy, che ha conquistato il mondo con brani quali “Daft Punk is playing at my house”, “Someone Great”, “Old my friends”, “I can change” e “Tonite”. Prima di loro, sul palco  si esibirà il duo pop rock alternativo Giulia’s mother, seguito dalle tastiere pulsanti e dai testi ricchi di inquietudine e Romanticismo dei Nation of language e dal torinese Davide Compagnoni, Aka Khompa, batterista di fama internazionale accompagnato dai Visual di Acasha.

Nome di punta di martedì 27 agosto è Arlo Parks, artista due volte nominata ai Grammy e vincitrice di un Mercury Prize e di un Brit Award, che nella sua unica data italiana al ToDays Festival porta il suo secondo album “My software machine”.

Anticipano Arlo Parks la band tedesca di culto Tangerine Dream, uno dei gruppi più influenti della storia dell’elettronica, con un enorme impatto sulla musica techno e sul progressive rock; English Teacher, band rivelazione del rock britannico degli ultimi anni per la loro data italiana; Birthh, artista Toscana classe 1996 e Giøve, tra le giovani promesse musicali torinesi.

Giovedì 29 agosto si esibiranno gli Overomo, il duo dei fratelli El e Tod Russel, punto di riferimento dell’elettronica britannica. In apertura si esibirà un altro britannico, George Van der Brook in arte Yellow Days che, con tre album, tournée in giro per il mondo e 250 milioni di riproduzioni su Spotify; C’Mon Tigre, progetto elogiato dalla critica tedesca, italiana e francese per l’electro jazz dalle contaminazioni multiculturali.

Si vedranno sul palco i perugini Fast Animals and Slow Kidsvenerdì 30 agosto, una delle più apprezzate rock band italiane con sette album all’attivo. Oltre a loro si esibiranno gli Elephant Brain e i Brucherò nei pascoli. I Jesus and Mary Chain, storica band inglese, chiuderanno la serata.

Sabato 31 agosto, Mahmood, reduce da un tour nei principali club dei dieci Paesi europei, farà tappa al ToDays Festival prima dell’atteso tour nei palazzetti italiani. Autore e cantante, conta oggi 31 dischi di platino e 8 dischi d’oro in Italia, 6 dischi di platino e 3 dischi d’oro all’estero e oltre 3,3 miliardi di stream. Prima di lui si esibiranno, con i loro irresistibili ritmi internazionali gli Jupiter & Owkess, progetto capitanato dall’artista congolese Jean Pierre Bokondiji, in arte Jupiter, e gli italiani A toys Orchestra con il loro ottavo album “Midnight again”.

A conclusione, il 2 settembre ci sarà il concerto dei Massive Attack, vere e proprie leggende della storia della musica degli ultimi decenni, che portano sul palcoscenico di ToDays i loro sontuosi arrangiamenti orchestrali, mescolati a un crescendo di chitarre distorte e incisivi loop di basso.

Per tutta la durata dell’evento, sarà rivolta grande attenzione alla sostenibilità ambientale. Il palcoscenico del Parco della Confluenza sarà orientato verso il centro urbano, di modomche i fasci luminosi e le emissioni sonore non interferiscono con gli habitat della fauna circostante; saranno utilizzate cisterne di raccolta delle acque reflue, non saranno utilizzati fuochi pirotecnici e il pubblico sarà obbligato a mantenersi all’interno del percorso e delle aree autorizzate. Saranno disponibili contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti. ToDays è un progetto della Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione per la Cultura di Torino, in partnership con IREN, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Reverse, nato una ventina di anni fa seguendo la scena Punk a bordo di un furgone.

Al ToDays Festival sono attese oltre 5.000 persone.

 

Mara Martellotta

La musica è “senza tempo” con “Modulazioni”

A Cuneo duplice appuntamento per il fine settimana con il Festival di “Musica Antica” prodotto da “Maestro Società Cooperativa”

14 e 15 giugno

Cuneo

Il capoluogo della “Granda” torna ad ospitare, nel fine settimana, le antiche (ma senza tempo) note musicali, programmate all’interno del Festival “Modulazioni” prodotto dalla cuneese “Maestro Società Cooperativa” ed organizzato da “Noau officina culturale”.

Due gli appuntamenti. Si comincia venerdì 14 giugno (ore 21) presso il “Museo Diocesano”, in contrada Mondovì 15, con il “Concert avant le Coucher”, eseguito dall’“Ensemble Didone Abbandonata”, che porta a Cuneo la musica suonata negli alloggi privati della Reggia di Versailles, dove l’arte musicale, oltre al ruolo di intrattenimento, ricopriva “la funzione di sostegno e consolidamento del potere assolutistico”. In essa si riflettevano grandezza e splendore della nuova “età dell’oro” inauguratasi con l’ascesa al trono di “Re Sole”, Luigi XIV di Francia, il quale, al termine di un’intensa – si presume – giornata, si ritirava per il “Coucher” intorno alla mezzanotte, non prima di aver ascoltato alcune delle proposte musicali che l’“Ensemble”, di cui sopra, inserirà nel programma di venerdì prossimo a Cuneo: dalle “Suites en Trio” di Jean Baptiste Lully alle suadenti melodie suonate alla tiorba da Robert de Visèe fino ai magnifici “Concert Royaux” di Francois Couperin. L’“Ensemble Didone Abbandonata” nasce dall’unione di giovani musicisti torinesi innamorati del repertorio musicale “da camera” di Sei e Settecento. La formazione prevede un organico “a geometria variabile” e presenta un repertorio compreso tra arie rinascimentali e preclassiche. Ingresso libero.

 

Seconda puntata, sabato 15 giugno (ore 21), sempre al “Museo Diocesano” cuneese. A deliziare il pubblico, saranno i “Cantica Symphonia” che presenteranno “In Nativitate Domini”, un’antologia di composizioni per le festività natalizie, composta da una serie di salmi della liturgia del Vespro del giorno di Natale, alternati da mottetti, sempre di tema natalizio, che, come era uso all’epoca dello splendore della musica veneziana tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600, sostituivano le “antifone” gregoriane prima e dopo i salmi. La presenza di grandi musicisti e la fiorente attività della stampa musicale facevano infatti, allora, di Venezia il crocevia di tutta la musica europea. Ensemble vocale e strumentale nato nel 1995 per iniziativa di Giuseppe Maletto e Svetlana Fomina, dal 2005 “Cantica Simphonia” incide in esclusiva per la prestigiosa etichetta “Glossa” di Madrid, con cui ha pubblicato una serie di cinque CD, tutti premiati con il “Diapason d’or”. Grande successo di pubblico e di critica, è stato ottenuto dall’“Ensemble” anche nei moltissimi concerti tenuti, oltreché in Italia, in Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Estonia, Slovenia e Marocco. Ingresso libero.

Per info e programma completo degli appuntamenti: www.modulazioni.net

g.m.

Nelle foto:

–       “Ensemble Didone Abbandonata”

–       “Cantica Symphonia”