Incendio in corso Re Umberto: un ustionato grave

Questa mattina un incendio è divampato all’interno di un edificio situato in corso Re Umberto 32, nel centro di Torino. Sul posto sono intervenute 6 squadre dei Vigili del Fuoco, per un totale di 17 operatori, impegnati nelle operazioni di spegnimento e messa in sicurezza. Sono attualmente in corso le procedure di evacuazione dello stabile.

I soccorsi sono stati garantiti anche da diverse équipe del 118. Un uomo di circa 70 anni ha riportato gravi ustioni ed è stato trasportato d’urgenza al Cto. L’intervento è tuttora in corso e non si esclude la presenza di altre due persone rimaste ferite in modo lieve.

Lella Costa al Concordia: Otello, di precise parole si vive

Teatro Concordia

Giovedì 18 dicembre, ore 21

 

Otello, di precise parole si vive è il ritorno in scena, dopo 24 anni, dell’Otello di Lella Costa e Gabriele Vacis che preserva intatta la sostanza narrativa dell’immortale testo di Shakespeare ma mette in luce in modo unico e contemporaneo il dramma e la morte di Desdemona aggiornando le parti che contenevano allusioni non più comprensibili al pubblico contemporaneo. La storia di Otello, con temi come lavoratori stranieri, matrimoni misti, manipolazione e femminicidio, risulta incredibilmente attuale, rendendo ancora più impellente la necessità di continuare a raccontarla.

 

Succede con i grandi autori, forse soprattutto con Shakespeare: i loro testi, le loro storie, i loro personaggi sono, letteralmente, immortali. Continuano a parlarci, a stupirci, a incantarci; a volte ci aiutano perfino a capire chi siamo, cosa ci sta succedendo adesso. E quando incontri una di queste storie perfette in genere te ne innamori, e soprattutto ti rendi conto che non avrebbe alcun senso provare a inventarne un’altra per dire le stesse cose, ma che è lecito, forse perfino doveroso, continuare a raccontare quella. Precisamente quella. È quello che è successo a Gabriele Vacis e a me, e non una volta sola. È quello che ci ha entusiasmati a tal punto da pensare di riportare in scena, dopo 24 anni, il nostro Otello, preservando intatta la sostanza narrativa (Shakespeare) ma intervenendo e modificando quelle parti in cui l’attualità, o meglio la contemporaneità, richiedevano un aggiornamento. Quelle parti in cui lo stesso Bardo si divertiva a inserire allusioni e citazioni per noi incomprensibili (chi mai sarà quel “Signor Angelo” che condiziona perfino il Doge?), ma che sicuramente per gli spettatori dell’epoca erano chiarissime, e probabilmente molto divertenti. Se poi ci aggiungiamo una trama folgorante, il cui riassunto potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi (un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole), allora ci rendiamo conto di quanto bisogno abbiamo di continuare a raccontare e ascoltare questa storia. Precisamente questa.

Lella Costa

 

 

Ho sempre pensato che Otello fosse la tragedia dell’uccidere per amore. Se il Moro soffocasse Desdemona perché la odia non ci sarebbe dramma. Invece, che Otello ammazza la sua donna perché la ama, continuiamo a raccontarcelo dopo quattro secoli. È così, no? La tragedia si annida nel contrasto, nella contraddizione inconciliabile. Bene: ho appena espresso una stupidaggine. Sì, perché oggi sappiamo che quello non è amore. Non c’è mai amore quando c’è violenza e sopraffazione. E questo ce l’hanno insegnato le donne. Le più giovani in modo molto risoluto. Quello che ho enunciato, che Otello uccide Desdemona per amore, è un principio patriarcale. Proprio patriarcale, attenzione, non maschilista. Il maschilismo è un modo di comportarsi: quando mi accorgo, o mi costringono a prendere atto che è sbagliato, la smetto. È come fumare, lo so che fa male, però quando comincia a prendermi una qualche cardiopatia, smetto. Certo ci sono i recidivi, però anche loro lo sanno che stanno facendo una cosa sbagliata, anche se magari lo negano o lo giustificano con qualche ostentazione di libertà o pretesa di scorrettezza politica. Il patriarcato no. Non è che possiamo scegliere se essere o non essere patriarcali. Il patriarcato ce l’abbiamo dentro, in profondità, perché comincia da Zeus che si prende tutte le donne che gli piacciono, volenti o nolenti. Perché tutta la cultura occidentale, lo stesso continente in cui viviamo prende il nome da una ragazza, Europa, rapita dal patriarca per eccellenza, Zeus, appunto. E poi ci sono i patriarchi della Bibbia, l’altra colonna della nostra cultura, che non è che trattino le donne con grandi riguardi. Dev’essere per questo che tanti maschi sono disposti a riconoscersi maschilisti, perché da quello si può guarire, ma appena pronunci la parola patriarcato partono con infinite ed eruditissime contestazioni antropologiche, storiche, sociali il e chi più ne ha più ne metta. Raccontare l’Otello con Lella Costa significa provare a capire cosa possiamo fare, noi maschi, per emanciparci dall’umiliante condizione di oppressori a cui siamo condannati dalla storia. Me li vedo già, anche certi amici miei a pensare: ecco il solito maschio pentito che vuole autoflagellarsi e vai col tango… queste, ormai, sono le parole dell’arroganza maschile, sono le parole di chi insulta il padre di Giulia Cecchettin mentre cerca le parole per liberarci dalla prigione del patriarcato. Perché prima di tutto si tratta di trovare le parole, precise parole che ci aprano alla comprensione di tutti gli Otelli vittime di sé stessi prima ancora che dei tanti Iago che ci ammorbano, ma soprattutto precise parole che ci aiutino a comprendere la tragedia vera di Desdemona, che si annida nel profondo delle anime.

Gabriele Vacis

 

Lella Costa è attrice, autrice e scrittrice. Tra gli spettacoli più recenti: Le nostre anime di notte (2022), con Elia Schilton e regia di Serena Sinigaglia; Intelletto d’amore. Dante e le donne (2021) regia di Gabriele Vacis; La vedova Socrate (2020) di Franca Valeri, regia di Stefania Bonfadelli; Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione (2020) regia di Serena Sinigaglia e La parola giusta (2019) regia di Gabriele Vacis. Ha pubblicato con Feltrinelli, Piemme e Solferino.

 

Gabriele Vacis, regista ed autore. I suoi spettacoli sono rappresentati in Italia e nel mondo. Ha promosso e diretto grandi eventi, festival e teatri. Il suo film Uno scampolo di paradiso ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Annecy. È socio della Giovane compagnia PoEM.

“Torino Cambia”. Anche con la pulizia dei graffiti in piazza Vittorio

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Ha preso il via ieri, con l’apertura di un cantiere in via Servais, il grande piano diffuso di manutenzione straordinaria del suolo pubblico che interesserà tutta la città nei prossimi 18 mesi, grazie al contributo di 32 milioni di euro di Fondazione CRT.

Con “Torino Cambia – spazi che uniscono” verranno attivati su tutto il territorio cittadino più di 140 cantieri, con interventi di riasfaltatura su strade, piazze, marciapiedi, banchine e spazi condivisi, che miglioreranno la sicurezza e l’accessibilità degli spazi.

“Con l’avvio del primo cantiere di ‘Torino Cambia – Spazi che uniscono’ prende forma un intervento concreto e condiviso che incide direttamente sulla qualità della vita quotidiana delle persone. La Fondazione CRT è al fianco della Città di Torino in questo percorso di trasformazione urbana che mette al centro la cura dello spazio pubblico, la sicurezza e l’accessibilità – afferma la Presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi –. Un percorso che proseguirà nel 2026 con l’attivazione di ulteriori cantieri, rafforzando un modello di intervento strutturato e diffuso, capace di rendere Torino una città più accogliente, fruibile e attenta ai bisogni di tutti”.

Il primo intervento su via Servais riguarda la manutenzione straordinaria dei marciapiedi, nel tratto compreso tra via Pietro Cossa e via Bellardi. L’operazione, condivisa con la Circoscrizione 4, riguarda un’area particolarmente frequentata, anche per la presenza di una struttura per anziani.

“Avevamo annunciato che avremmo avviato i cantieri per fine anno e così è stato – spiega l’assessore alla Cura della Città, Francesco Tresso -. Interventi anche di più largo raggio arriveranno con l’inizio del nuovo anno, secondo un cronoprogramma che cercherà di limitare i disagi per i cittadini restituendo nel contempo uno spazio pubblico più accessibile, sicuro e curato”.

E sempre ieri è partito anche un altro intervento straordinario di pulizia e rimozione dei graffiti dal colonnato e dai portici di piazza Vittorio Veneto, vandalizzati e imbrattati. L’intervento restituirà decoro e bellezza in uno dei luoghi più rappresentativi della città, ed è eseguito da Amiat con il coordinamento dell’assessorato all’Ambiente della Città.

“Il colonnato di piazza Vittorio Veneto – spiega l’assessora all’Ambiente Chiara Foglietta – è stato oggetto di vandalismo grafico e con questo intervento andremo a ripristinarne il decoro, di concerto con la Soprintendenza, con l’obiettivo di restituirlo in tutta la sua bellezza a torinesi e turisti che vi poseranno lo sguardo passandoci in queste festività natalizie”.

Il cantiere anticipa il grande piano cittadino di pulizia e rimozione dei graffiti, annunciato dal Sindaco e previsto per il 2026, che interesserà non solo il centro storico ma anche gli altri quartieri, con l’obiettivo di restituire decoro e bellezza agli edifici pubblici e alle facciate dei palazzi della città. Attualmente è in corso la mappatura delle aree prioritarie di intervento, a partire dagli immobili pubblici. L’obiettivo è rendere ogni quartiere sempre più curato e accogliente, in un’azione condivisa che vedrà anche il coinvolgimento dei soggetti privati.

“Con il progetto strategico ‘Torino Cambia’ – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – abbiamo costruito una cornice unitaria per gli interventi diffusi di rigenerazione urbana che come amministrazione stiamo mettendo in campo, anche grazie anche a risorse europee. In questa cornice si inseriscono interventi complementari, come quelli finanziati grazie al sostegno della Fondazione CRT, che si concentrano sulla manutenzione straordinaria del suolo pubblico. La città merita cura e attenzione e stiamo lavorando per colmare il ritardo di decenni in cui le risorse destinate alla manutenzione dello spazio sono state scarse. Sempre con questa logica abbiamo avviato i primi interventi di pulizia dei graffiti e delle scritte dai portici di piazza Vittorio cui seguiranno, nel nuovo anno, interventi analoghi in tutta la città. Il 2026 sarà l’anno in cui chiuderemo i grandi cantieri e ci prenderemo cura delle piccole cose e del decoro dello spazio urbano, che sappiamo essere essenziali per migliorare concretamente la vita quotidiana dei cittadini”.

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A Ivrea “Sul palco con la musica”

 

Incontro promosso dell’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte, il Gospel

Nell’ambito della 32esima stagione musicale dell’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte, ha preso il via un nuovo ciclo di incontri tenuti dalla musicologa Alice Fumero, dal titolo “Sul palco con la musica”, in collaborazione con OSGP e l’associazione K.I.T.E.

Il primo ciclo di incontri si conclude con l’appuntamento di mercoledì 17 dicembre all’Auditorium Mozart di Ivrea, alle ore 18, seguito dell’anteprima del Concerto di Natale del 19 dicembre dedicato al mondo del Gospel. “Sul palco con la musica” nasce con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla musica colta attraverso un linguaggio accessibile, diretto e appassionato. Gli incontri, a ingresso libero, si svolgono sul palcoscenico dell’Auditorium Mozart di Ivrea, offrendo agli spettatori l’esperienza unica di condividere lo spazio fisico e simbolico della musica. Non semplici ascoltatori, ma parte attiva del racconto e dell’esperienza artistica. Con un approccio divulgativo e coinvolgente, Alice Fumero accompagna il pubblico in un viaggio tra epoche in viaggi musicali diversi. Il calendario ha proposto due percorsi paralleli: “La musica raccontata da vicino” e “Musica e medicina”, proseguiti fino a docembre con appuntamenti dedicati a grandi autori. L’appuntamento di mercoledì 17 dicembre è dedicato a “Le radici del Gospel – viaggio tra storia, spiritualità e musica”. Il Gospel non è soltanto un genere musicale, ma un linguaggio dell’anima che affonda le proprie radici nella spiritualità di un popolo. L’incontro accompagna il pubblico alla scoperta delle origini di questi canti, nati dall’esperienza degli schiavi afroamericani, del loro legame con la fede e il desiderio di libertà. Si tratta di un percorso fra tradizione orale, evoluzione musicale e testimonianza culturale, per cogliere appieno la forza espressiva e il significato profondo del Concerto di Natale.

“Sul palco con la musica” rappresenta un’esperienza innovativa per il pubblico eporediese. Si tratta di un’occasione  per vivere la musica da vicino, scoprendone il linguaggio, la storia, le emozioni in modo diretto e partecipato. Un percorso che unisce divulgazione e ascolto, conoscenza e passione sul palco insieme alla musica.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Orario segreteria Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte: corso Massimo D’Azeglio 69, Ivrea –  0125 641081 -segreteria@orchestragiivanile.it

Mara Martellotta

Antonio Latella dirige Vinicio Marchioni in “Riccardo III”

 

Al Teatro Carignano dal 16 al 23 dicembre

Martedì 16 dicembre, alle 19.30, debutterà al Teatro Carignano il “Riccardo III” di Shakespeare nell’adattamento di Antonio Latella, che firma anche la regia dello spettacolo, e Federico Bellini, che ha curato la traduzione del testo. Protagonista della pièce teatrale è Vinicio Marchioni, attore romano, volto noto al pubblico del piccolo schermo, che deve interpretare il personaggio di Riccardo III, personaggio crudele e ambizioso, violento e manipolatore, di cui ha ampiamente approfondito le fonti storiche e saggistiche, e anche la botanica, perché a fare da sfondo alle sanguinose vicende del conte di Glouster è un eden di rose bianche. Antonio Latella affronta Riccardo III scegliendo come arma la parola, che diventa seduzione pura, forza che incanta e inganna, ricordandoci che a tradire il Paradiso fu l’angelo più bello. Il regista scava nell’incanto oscuro del testo in un giardino scenico che diventa luogo di desiderio e inganno, relazioni pericolose e poteri che si intrecciano. Riccardo, più che verso il trono, lotta contro il femminile, ed è proprio una donna a infliggergli la sconfitta definitiva, affiancata dal custode, un personaggio inedito che veglia sull’eden teatrale, difendendone la fragile bellezza.

“Il male è. Non è una forma, non è uno zoppo, non è un gobbo. Il male è vita – dalle note di regia di Antonio Latella – il male è natura, divinità. Il nostro intento è quello di andare oltre l’esteriorità del male, cercando di percepirne l’incanto. È chiaro che se il male stesso viene rappresentato attraverso un segno fisico, il pubblico è portato ad accettarlo: vede la mostruosità e la giustifica. Prova empatia e non simpatia per il protagonista. È ancora accettabile questo alibi della deformità nel XXI secolo ? Probabilmente il Bardo ne aveva bisogno per giustificare al pubblico, in qualche modo, tutte le malefatte del protagonista. A noi interessa la forza della parola e la sua seduzione e, perché no, la sua scorrettezza. Il serpente incantò Eva con le parole e, in ogni caso, bisogna pensare che fu abile in quanto riuscì a far staccare la mela dell’albero ad Eva, ma fu Adamo a morderla. Chi dei due peccò? Il male che mi interessa è nella disarmonia. Il male è il giardino dell’eden, una bellezza accecante, che pretendere un ritorno al figurativo, opulenta e ingannatrice, fatta di relazioni pericolose, di giochi di seduzione continui, e in questo Riccardo III è il maggiore dei maestri. La sua battaglia non è per la corona, non è per l’ascesa al trono, ma per la sottomissione del femminile, quando è il femminile che gli darà scacco matto, poiché sarà la regina madre a portare a termine una tremenda maledizione. La traduzione di Federico Bellini mi permette di giocare con tempi e andamenti ritmici quasi da commedia. Ci siamo presi il lusso, studiando i personaggi, di ampliarne uno già esistente e chiamandolo ‘custode’: apparentemente servitore del male e di Riccardo III, che con il procedere della narrazione  si scoprirà essere strumento di bellezza del luogo; un custode che vuole garantire la sopravvivenza del giardino dell’eden, quel custode che per questo è pronto a tutto, quel tutto sintetizzato dalla parola ‘amen’”.

Teatro Carignano: piazza Carignano 6, Torino

Orari spettacoli: 16-17-18 dicembre ore 19.30/17 e 19 dicembre ore 20.45/domenica 21 dicembre ore 16/22 e 23 dicembre ore 19.30

Biglietteria: Teatro Carignano

Mara Martellotta

Palazzo Civico dice sì al Bilancio: cantieri e Metro 2 al centro

Il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio preventivo con 25 voti favorevoli e 5 contrari. Il documento prevede per il 2026 un pareggio di bilancio pari a circa 2,3 miliardi di euro.

Prima della votazione è intervenuto il sindaco Stefano Lo Russo, che ha sottolineato come questo bilancio rappresenti un passaggio significativo per la città: un atto che, pur nella piena consapevolezza delle criticità esistenti, guarda al futuro con spirito di servizio e responsabilità. Torino, ha evidenziato il sindaco, sta vivendo una fase importante della sua storia recente e, in questi anni, ha saputo utilizzare in modo efficace più di altre città le risorse europee. Se i cronoprogrammi saranno rispettati, il 2026 segnerà la conclusione di cantieri strategici e l’avvio dei lavori per la linea 2 della metropolitana.

Lo Russo ha definito il Bilancio un segnale di fiducia e di speranza per Torino, evidenziando anche il clima costruttivo che ha caratterizzato il confronto in Consiglio comunale, improntato a pragmatismo, rispetto reciproco e senso di responsabilità. Un atteggiamento che il sindaco ha auspicato possa proseguire nei prossimi mesi, nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali.

Nel corso del suo intervento, il sindaco ha inoltre annunciato che la Giunta comunale, nella seduta di oggi , approverà lo schema del nuovo Piano regolatore generale, che sarà poi sottoposto all’esame e al voto del Consiglio comunale. Dietro l’insieme di norme e tavole che compongono il Piano, ha spiegato, vi è una visione chiara per lo sviluppo futuro della città.

In conclusione, Lo Russo ha ribadito che la politica, per riconquistare la fiducia dei cittadini, deve sapersi rinnovare ed essere d’esempio, mantenendo al proprio interno il confronto e le differenze, ma condividendo un comune senso di serietà e responsabilità verso tutta la comunità, a partire dalle nuove generazioni.

Galà di Natale al teatro Gioiello, sfilata di moda e concerto Gospel

Una serata di solidarietà

Martedì 16 dicembre alle 20.30 si terrà il Galà di Natale al teatro Gioiello con concerto Gospel e sfilata di moda, organizzato dal Distretto Lions International 108I A1.
Si tratta di una serata di solidarietà per la raccolta di fondi per la donazione di pompe infusionali domiciliari all’ospedale Regina Margherita di Torino,  a supporto dell’oncologia pediatrica e per sostenere il centro diagnosi HPL, che offre sostegno alle famiglie con figli affetti da difficoltà cognitive.
Le danze si apriranno con una sfilata di moda offerta dall’atelier ‘Il bazaar di Adele’, con le indossatrici che riempiranno di magia il palco. A seguire l’esibizione del coro New Alveo Choir, che avvolgerà di musica la splendida cornice del Teatro Gioiello.
Alla serata parteciperanno anche l’Associazione  N.O.I di Nord Ovest Insieme, composta da dipendenti e pensionati Unicredit, e la Fondazione F.O.R.M.A, partner preziosi nell’impegno sociale.
L’intero ricavato dei biglietti sarà devoluto all’Ospedale Regina Margherita di Torino e al Centro Diagnosi  HPL.

Per prenotazioni scrivere al numero 3472250481

Mara Martellotta

Il Centro Pannunzio ricorda Forattini

Mercoledì 17 dicembre a Torino

MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE ALLE ORE 17.30 preso la sede del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni in dialogo con Cristiano BUSSOLA Consigliere dell’Ordine dei Giornalisti e direttore del quotidiano “Il Torinese” e Salvatore VULLO scrittore, ricorderà Giorgio FORATTINI.

Torino, approvate aliquote IMU 2026

Nel 2026 sono previste 3,7 milioni di maggiori entrate dalla rimodulazione dell’imposta di soggiorno. Lo ha riferito l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli in Commissione I^ la scorsa settimana nell’illustrare il provvedimento approvato in Sala Rossa.

L’imposta aumenta di settanta-ottanta centesimi a notte per gli alberghi e le residenze turistiche alberghiere: da 2,3 a 3 euro nei uno-due stelle; da 2,80 a 3,5 nei tre stelle; da 3,7 a 4,5 nei quattro stelle mentre rimane cinque euro nei cinque stelle. La tassa di soggiorno passa da 2,3 a 3,8 euro a notte per i B&B.

Con l’aggiornamento delle tariffe è stato modificato il Regolamento comunale in materia; è prevista l’esenzione dal pagamento dell’imposta per le persone con disabilità grave e a un loro accompagnatore come l’esenzione dal pagamento dell’imposta per gli appartenenti al personale della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e delle altre Forze Armate durante lo svolgimento delle attività di ordine  pubblico.

Il conteggio dei sette pernottamenti – limite massimo di permanenze assoggettate al pagamento dell’imposta – sarà calcolato su base annua e non più trimestrale per agevolare in particolare coloro che soggiornano a Torino in trasferta lavorativa.

La Sala Rossa ha approvato le aliquote Imu per l’anno 2026; la delibera conferma le aliquote in vigore nel 2025 e mantiene invariate detrazioni ed esenzioni.