Cosa succede in città- Pagina 202

Al Teatro Astra di Torino “Storia di un’amicizia”, dalla tetralogia “L’amica geniale” di Elena Ferrante

In scena dal 27 al 29 gennaio

 

In scena dal 27 al 29 gennaio prossimi al Teatro Astra di Torino,“L’amica geniale”, firmata da Fanny & Alexander. Si tratta della tetralogia di Elena Ferrante, che è diventata un Best Seller mondiale. La regia è di Chiara Lagani, il progetto sonoro è curato da Luigi De Angelis insieme a Chiara Lagani e Fiorenza Menni.

Lo spettacolo, diviso in tre capitoli, si basa sulla storia dell’amicizia tra due donne, seguendo, passo passo, la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di prossimità e di distanza che, nel corso dei decenni, nutrono il loro reciproco rapporto.

Sullo sfondo si pone la coralità di una città/mondo, Napoli, popolata di personaggi archetipici e indimenticabili, dilaniata dalle contraddizioni del passato, del presente e del futuro, i cui feroci confini faticano ancora a delinearsi con nettezza. La biografiadelle due donne e la storia particolare della loro amicizia si intreccia con la Storia di un paese travagliato dalle sue metamorfosi, una sorta di agone narrativo, che procede per epifanie improvvise.

Nel romanzo in quattro parti della Ferrante, “Un’amicizia”, era il titolo del libro che, a posteriori, raccontava le vicende del rapporto tra le due donne; qui “Storia di un’amicizia” diventa il titolo di un racconto in forma di spettacolo che Elena Greco (Chiara Lagani) compone a partire dalle vicende di una vita che la legano a Lina Cerullo (Fiorenza Menni), la sua amica geniale. Nel primo tempo, tutto dedicato all’infanzia, le due amiche bambine gettano per reciproca sfida le loro bambole nella profondità di un nero scantinato e, quando vanno a ricercarle, non le trovano più. Sono convinte che Don Achille, l’orco della loro infanzia, le abbia rubate e, un giorno, trovano il coraggio di andarle a reclamare. Le due attrici si fanno fisicamente attraversare dal testo della Ferrante e narrano la storia attraverso i loro corpi. Essa lascerà su di loro un’impronta indelebile, fino a trasformarle in una strana, doppia e ibrida identità, che porta su di sé l’impronta della bambina, della donna e, al contempo, della bambola. Il secondo tempo risulta diviso in due parti e vede una delle due protagoniste, Lina, sposarsi, acquistare un nuovo cognome che la separa da un’intera fase della sua vita.

La terza parte è dedicata alla maternità . Anche la seconda protagonista, Elena, nel frattempo, si è sposata e ha avuto due figlie con un brillante compagno di università e si è allontanata dal rione per studiare e scrivere. Questo fatto l’ha portata lontano anche da Lila, reduce dalla fine del suo matrimonio.

MARA MARTELLOTTA

 

Biglietti e abbonamenti su fondazionetpe.it

Biglietteria Teatro Astra: Via Rosolino Pilo, 6

Telefono: 0115634352

Orari: martedi – sabato dalle 16:00 alle 19:00

Venerdì  27 gennaio ore 21

Sabato 28 gennaio ore 19.30

Domenica 29 gennaio ore 17.

Lunedì 30 chiude la mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia

Lunedì 30 chiude la mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia, allestita nella Sala Senato di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino dal 13 ottobre 2022.

L’esposizione, coordinata da Maria Paola Ruffino, ricostruisce la straordinaria figura della prima Regina dell’Italia unita, Margherita di Savoia: una donna tra due secoli, una Regina per il Paese, un’icona per i Savoia. Glamour, materna, benefattrice, musa e mecenate.

Oltre settanta opere d’arte, tra ritratti, dipinti, sculture, abiti e gioielli, strumenti musicali, manoscritti, tappezzerie e mobili, raccontano la Regina tra due epoche, che attraversa con gli italiani un periodo denso di cambiamenti politici, sociali e culturali.

 

L’esposizione è introdotta da dieci splendidi abiti della collezione privata di Mara Bertoli – sezione curata da Massimiliano Capella –  creazioni sartoriali che ripercorrono l’evoluzione del gusto e dello stile dagli anni cinquanta dell’Ottocento alla metà del secondo decennio del Novecento.

Chi non avesse ancora avuto l’opportunità di visitare la mostra, che ha registrato, dal 13 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023, 44.752 visitatori in 89 giorni di apertura – con una media giornaliera di 503 persone – può farlo in quest’ultima settimana.

INFO UTILI:

 

SEDE ESPOSITIVA E DATE                                  Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica,

piazza Castello, Torino

fino al 30 gennaio 2023

ORARI                                                                   Lunedì e da mercoledì a domenica: 10.00 – 18.00. Martedì chiuso
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

BIGLIETTI                                                               Intero € 12,00 | Ridotto € 10,00

                                                                               Gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card

Mostra + museo: Intero € 16 | Ridotto € 14

INFORMAZIONI                                                  palazzomadama@fondazionetorinomusei.it   – t. 011 4433501                     www.palazzomadamatorino.it

PRENOTAZIONI                                                   011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com

Prevendita: Ticketone.it

 

VISITE GUIDATE

A CURA DI THEATRUM SABAUDIAE                Lunedì ore 11, sabato e domenica ore 16.30.

Venerdì 27/01 ore 16.30 visita tematica: La Regina Margherita tra moda e abbigliamento

011 5211788 o via mail a prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

Torino, laboratorio culturale. Al Polo del ‘900

26 Gennaio 2023, ore 18

TORINO-LABORATORIO CULTURALE

Esperienze e progetti per il futuro

A partire dal nuovo volume di Francesco De Biase, Una città laboratorio culturale. Torino: storie, esperienze, strategie ed. FrancoAngeli, un confronto a più voci con:

Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino

Rosanna Purchia, Assessora alla cultura di Torino

I Sindaci delle Amministrazioni degli ultimi decenni:

Valentino Castellani

Sergio Chiamparino

Piero Fassino

Chiara Appendino

Torino è diventata unlaboratorio culturale italiano”, basando il suo sviluppo su tre assi principali: la pianificazione strategica, il fare sistema tra enti, istituzioni e organizzazioni pubbliche e private, il produrre innovazione in ogni ambito.

Gli Amministratori e alcuni degli esperti che hanno fornito contributi al testo: Simone Arcagni, Aldo Garbarini, Alma Gentinetta e Renato Quaglia dialogheranno suesperienze e progetti per il futuro.

Conduce l’incontro Alberto Sinigaglia, Presidente del Polo del ’900

 

                                               Ingresso libero, via del Carmine 14, Torino

Al “Pannunzio” Tognazzi a cento anni dalla nascita

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VENERDÌ 27 GENNAIO ALLE ORE 17,30 presso la sede di Via Maria Vittoria 35h a Torino,
Roberto PIRINO, delegato dell’Accademia italiana della cucina del Ponente Ligure e Consultore nazionale, medico-umanista, ci parlerà di Ugo Tognazzi, nel centenario della nascita del grande attore. Ugo Tognazzi fu un grande gourmet, un creatore di ricette, un cultore della cucina italiana, socio dell’Accademia  della Cucina italiana. Amava dire: “Io ho il vizio del fornello, sono malato di spaghettite, recito per hobby, ma mangio per vivere”.
Ingresso libero.

Album e concerto per ricordare Barbadoro

 

Il gruppo LabGraal presenta il nuovo album dedicato al fondatore della band

Il LabGraal, uno dei gruppi italiani di musica celtica che si è conquistato, a pieno diritto, un posto di rilievo nella scena musicale internazionale, torna in concerto Giovedi 26 gennaio 2023 a Hiroshima Mon Amour alle ore 21.30 per presentare il nuovo album “The Last Shaman”.

Il gruppo ha subìto una grave perdita quando nel 2019 è mancato Giancarlo Barbadoro, fondatore del gruppo insieme a Rosalba Nattero. Tuttavia nonostante il periodo difficile che è seguito alla scomparsa di un componente fondamentale, il LabGraal continuerà a vivere secondo il percorso tracciato dai fondatori e secondo una visione che è stata sempre una vera e propria missione. Proprio a Giancarlo è dedicato l’ultimo album, in vinile e CD, “The Last Shaman” che contiene brani inediti di Barbadoro.

L’attuale formazione è composta da Rosalba Nattero (voce); Luca Colarelli (bagpipe e chitarra); Andrea Lesmo (bouzouki e tastiere) e Gianluca Roggero (tamburi). Al concerto del 26 gennaio saranno presenti la violinista Chiara Cesano e il violista armeno Maurizio Redegoso Kharitian, musicisti che hanno suonato in “The Last Shaman” insieme al pianista Marco Varvello. Al concerto parteciperà Guido Barosio con letture di poesie di Giancarlo Barbadoro.

Un album che va nella direzione più sciamanica della musica del LabGraal, la prosecuzione di un altro grande lavoro come “Native”. Brani come Herr Manneling, cantato in antica lingua norrena, o Kan ar Kann, in lingua bretone, o Moju Dushu, brano che si ispira ad antiche ballate siberiane, sono rappresentativi di questo lavoro.

Il ricavato dell’album verrà devoluto agli animali in difficoltà assistiti da SOS Gaia, causa che Giancarlo Barbadoro sentiva al di sopra di ogni altra.

Giovedì 26 Gennaio 2023, ore 21.30

Hiroshima Mon Amour, Via Bossoli 83, Torino

LabGraal in concerto: “The Last Shaman”

Ingresso gratuito

www.labgraal.orginfo@labgraal.org – Piazza Statuto, 15 Torino Tel: 011 530 846

All’Auditorium Rai “Un sopravvissuto di Varsavia” di Arnold Schönberg

Per la Giornata della Memoria l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino 

 

Rievoca la strage nazista in un ghetto polacco il capolavoro di Arnold Schönberg “Un sopravvissuto di Varsavia” op. 46, che l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e il suo direttore onorario Fabio Luisi proporranno in occasione della Giornata della Memoria.

Il concerto è in programma giovedì 26 gennaio alle 20.30 e venerdì 27 gennaio alle 20.00, giorno designato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite quale ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto. I due concerti, che si terranno presso l’Auditorium RAI Arturo Toscanini di Torino, saranno trasmessi da RAI Cultura in diretta differita su Rai5 alle 21.15 e in streaming su RaiPlay, oltre che in diretta su Radio 3 e nel circuito Euroradio.

La voce recitante è quella di Francesco Micheli, affiancato dal Coro maschile “Ruggero Maghini”, preparato da Claudio Chiavazza.

“L’arte di Schönberg – afferma Francesco Micheli – è stata capace di svelare elementi della realtà assolutamente inediti. Nello scavo degli abissi dell’uomo, infatti, la dodecafonia è stata capace di svelare stati emotivi che nessuno aveva mai saputo rivelare. Il “Sopravvissuto di Varsavia”, avvalendosi di questi strumenti rivoluzionari, ha costruito un poderoso monumento contro l’Olocausto, costringendoci a rivivere la tragedia del protagonista, emblema del dramma di un popolo.

Con una potenza evocativa che nessun film o documentario può eguagliare – conclude Micheli – questo capolavoro è davvero il miglior modo per onorare il Giorno della Memoria, in cui il passato torna a essere un presente atroce, che nessun revisionismo può rinnegare”.

“Un sopravvissuto di Varsavia” op. 46, per voce recitante coro maschile all’unisono e orchestra, è un brano di Arnold Schönberg che questi compose nel 1947, in sole due settimane, una volta conclusa la Seconda Guerra Mondiale, scrivendone anche il testo. Articolato in un unico movimento, con un organico piuttosto originale, all’orchestra e al coro maschile aggiunge anche la voce recitante, che, invece di cantare il testo, lo declama, conferendo una leggera intonazione melodica, che prevede di intonare le sillabe di un testo su un’unica nota. Con questo brano l’autore volle rievocare la persecuzione nazista contro gli ebrei e, per comporlo, si ispirò al racconto di un ebreo che, miracolosamente, fuggì dal campo di sterminio di Varsavia. La musica è composta secondo lo stile dodecafonico e segue i vari momenti del racconto, la cui drammaticità è sottolineata da numerosi strumenti a percussione presenti nell’orchestra. Il brano inizia proprio con l’orchestra che crea un’atmosfera cupa e opprimente e con la voce recitante, sostenuta sempre dall’orchestra, capace di sottolinearne i punti più salienti; la tromba, ad esempio, rievoca il risveglio improvviso dei prigionieri. Il coro dei condannati, che eleva un inno a Dio andando incontro alla morte, chiude drammaticamente il brano.

Il lavoro sinfonico corale di Schönberg è intriso di tensioni tragiche e apocalittiche. Si tratta di una sorta di Sprechgesang (parlato cantato) che ha il compito di rievocare il genocidio. Il testo, elaborato in inglese dallo stesso compositore, si chiude con l’antica preghiera ebraica Shema Yisroel, affidata al coro maschile all’unisono, simbolo di dolore e pessimismo, testimone dello scetticismo di Schönberg rispetto all’umanità e alla possibilità di una vera e propria redenzione.

I biglietti sono in vendita online sul sito dell’OSN RAI e presso la biglietteria dell’Auditorium RAI di Torino.

Mara Martellotta

 

Informazioni: 011 8104653

Biglietteria.osn@rai.it

www.osn.rai.it

Progressi scientifici e tecnologici in Medicina di Laboratorio, riunione all’Accademia di Medicina

Martedì 24 gennaio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Progressi scientifici e tecnologici in Medicina di Laboratorio” a ricordo di Nicola Riccardino, già Presidente dell’Accademia dal 2008 al 2010. Giuseppe Poli, Professore di Patologia Generale, Università di Torino e past President dell’Accademia di Medicina, e Giuseppina Viberti, già Direttrice del Laboratorio analisi cliniche e microbiologia all’Ospedale San Luigi, ricorderanno le sue numerose innovazioni nelle procedure di laboratorio e la sua attività nell’ambito della SIPMeL di cui fu socio onorario.

I relatori della riunione scientifica, introdotti da Giuseppe Poli, saranno Francesco Curcio, Professore Ordinario di Patologia Clinica dell’Università di Udine e Rossana Cavallo, Professoressa di Microbiologia e Microbiologia Clinica dell’Università di Torino.

Francesco Curcio considera come gli esami di laboratorio rappresentino solo il 1,5% della spesa  complessiva del SSN, ma che costituiscano la base di oltre l’80% delle diagnosi e sottolinea l’importanza dell’appropriatezza (la capacità di usare l’esame giusto al momento giusto) per il corretto governo del percorso clinico, sottolineando il ruolo del professionista della Medicina di Laboratorio, in grado di porsi come consulente del Clinico e della Direzione Sanitaria per il governo dei processi clinici aziendali. Inoltre, la riduzione drastica dei costi e dei tempi per ottenere un profilo genico ha aperto le porte alla genomica nella cura e nella prevenzione, in moltissime patologie.

Rossana Cavallo descrive il panorama attuale della diagnostica microbiologica che impone sfide importanti in termini di precisione, rapidità e produttività. Le nuove tecnologie sono diventate imprescindibili per l’ottimizzazione e la razionalizzazione di queste attività, tra queste un ruolo cruciale è giocato dalle tecniche che consentono l’identificazione rapida degli agenti patogeni e delle resistenze farmacologiche, oltre allo studio del microbiota umano. Quest’ultimo rappresenta un ambito ancora poco conosciuto, ma molto promettente, anche ai fini della gestione clinico-terapeutica di numerose patologie.

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://unito.webex.com/unito/onstage/g.php?MTID=e7a4ce958964d702b2dd58bce77d2a21e

anche disponibile sul sito dell’Accademia di Medicina  www.accademiadimedicina.unito.it.

“Il barbiere di Siviglia” di Rossini inaugura la Stagione d’Opera del Teatro Regio di Torino

Allestimento di Pierre-Emmanuel Rousseau

 

La Stagione d’Opera 2023 del Teatro Regio si aprirà martedì 24 gennaio prossimo alle ore 20:00 con “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, per la prima volta a Torino nella brillante versione firmata da Pierre Emmanuel Rousseau che, in un’atmosfera briosa e al contempo onirica e poetica, mantiene l’ambientazione andalusa e propone costumi vivaci ispirati ai quadri di Francisco Goya.

Atteso ritorno al Teatro Regio del Maestro Diego Fasolis, da sempre riconosciuto esperto del repertorio del Settecento e del primo Ottocento, che dirigerà un cast giovane e ricco di talenti. Tra i protagonisti Santiago Ballerini, Leonardo Galeazzi, Josè Lo Monaco e John Chest. L’allestimento è a cura dell’Opéra National di Rhin, in coproduzione con l’Opéra de Rouen Normandie.

Il coro del Teatro Regio è preparato dal Maestro Andrea Secchi. Al fortepiano Carlo Caputo.

Il capolavoro di Rossini, composto a 24 anni, fu capace di lasciare un segno indelebile nel campo dell’opera buffa, trasmettendo quella freschezza e giovialità tipiche della gioventù, che inondano la partitura del compositore.

“Il barbiere di Siviglia” – afferma il regista Pierre-Emmanuel Rousseau, al suo debutto al Regio -rappresenta, a parer mio,l’istantanea di un’era tramontata. Beaumarchais dipinge una società dalle forti disuguaglianze sociali e ormai moribonda. I suoi personaggi danzano su un vulcano, e è proprio questa aspra critica della società ad aver ispirato la mia messinscena. Il Conte d’Almaviva rappresenta un nobile cinico e stanco, ma ben cosciente della propria posizione sociale dominante. Il personaggio di Rosina, una giovane ragazza rinchiusa in una casa governata da vecchi, mi riporta alla mente quello di Tristana, nell’omonimo film del regista Buñuel. Figaro è, secondo me, una sorta di autoritratto di Beaumarchais e diventa sovversivo in quanto uomo libero; per questo motivo ho tratteggiato un personaggio che sta a metà tra Arthur Rimbaud e Marlon Brando in ‘Fronte del porto’ “.

“Il barbiere di Siviglia” è un’opera in due atti, su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Titolo originale dell’opera era “Almaviva, o sia l’inutile precauzione”. Dieci anni prima della nascita di Rossini, nel 1782, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo “Barbiere di Siviglia”, riscuotendo uno dei maggiori successi della sua fortunata carriera.Sembrava improbabile che Rossini, un compositore di appena 23 anni, per quanto dotato, potesse sfidare uno dei maggiori rappresentanti dell’opera napoletana, com’era Paisiello. In realtà la scelta del soggetto non dipese da Rossini, ma dall’impresario del Teatro Argentina di Roma, il Duca Francesco Sforza Cesarini, che voleva commissionare a  Rossini un’opera per l’imminente Carnevale. L’impresario propose, per aggirare la censura pontificia, come soggetto “Il barbiere di Siviglia”, che fu subito approvato. La sua prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina di Roma e terminò tra i fischi, in un clima generale di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori dell’opera di Paisiello e favorito anche dell’improvvisa morte dell’impresario Sforza Cesarini. Tuttavia, già a partire dallaseconda recita, il pubblico avrebbe acclamato l’opera di Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione di Paisiello efacendola diventare una delle opere più rappresentate al mondo.

I biglietti possono essere acquistati direttamente alla biglietteria del Teatro Regio e presso i punti vendita Vivaticket, oppure online su www.teatroregio.torino.it

MARA MARTELLOTTA

 

Biglietteria Teatro Regio: Piazza Castello, 215

Telefono 8815241 / 8815242

Orario: da lunedì a sabato 11:00/19:00

Domenica 14:00/18:00

E un’ora prima degli spettacoli

Informazioni: info@teatroregio.torino.it

Torna la gara mondiale tra barman acrobatici di diverse generazioni

Unico, tra i contest di settore, aperto al pubblico oltre che agli operatori

Tra le novità di quest’anno
l’introduzione della categoria semi-pro, gli ospiti  e un momento speciale con Max Casacci che ha realizzato un brano con i suoni della mixologia per la fase finale della gara.

lunedì 23 gennaio 2023 dalle 20:00 alle 2.00

Eataly Lingotto
Via Fenoglietti,14 – Torino
primo piano (Sala 200 e Sala Punt e Mes)

ingresso gratuito

Torna a Torino la “Jurassic Flair Competition”, una delle più prestigiose gare mondiali tra i migliori barman acrobatici di diverse generazioni.

Unica gara di settore che non si rivolge solo agli operatori ma anche al pubblico, dopo la prima edizione nel 2022, l’appuntamento per quest’anno è in programma lunedì 23 gennaio, dalle 20.00, ad Eataly Lingotto (primo piano, presso “Sala 200″ e “Sala Punt e mes”) per godersi non solo la sfida, i drink e le tapas, ma anche dj set, musica dal vivo e gli ospiti, tra cui Max Casacci che ha realizzato un brano senza strumenti musicali, ma solamente con i suoni della mixologia.

L’evento, aperto al pubblico ad ingresso gratuito con prenotazione consigliata, è organizzato da Barz8 Cocktail Bar, uno dei luoghi più simbolici della mixologia di nuova generazione a Torino, negli spazi di Eataly Lingotto, primo centro gastronomico italiano dove comprare, mangiare e studiare le eccellenze made in Italy, con il patrocinio della Torino Cocktail Week.

Il programma della serata nel dettaglio

Alle 20.00, dopo le sfide diurne a porte chiuse, ha inizio il main event con un aperitivo di benvenuto, i dj set di Andrea Bonato, in arte “Next” e Leo Mayhem e la musica dal vivo della band Inerba. A seguire il musicista, sperimentatore e produttore Max Casacci, chitarrista e co-fondatore dei Subsonica, racconta come è nato “Mixology”, brano musicale realizzato esclusivamente con i suoni della mixologia registrati al Barz8 e che verrà utilizzato per le fasi finali della gara. Il ghiaccio usato dai baristi, il liquido che vola da uno shaker all’altro, il tintinnare di un glass shaker, la lavabicchieri, i tappi di sughero e i misurini per restituire il suono della mixologia in questa traccia che fa parte dell’ultimo album del musicista torinese “Urban Groovescapes” (42 Records/35mm), una collezione di brani composti esclusivamente a partire dai suoni delle città e senza l’uso di strumenti musicali. Mezzi di trasporto, ambienti stradali, la voce di una diva (Monica Bellucci), oggetti di consumo, sport in questa ricerca e manipolazione delle infinite fonti sonore urbane per svelare il groove nascosto della città e invitarci a rileggere il nostro rapporto con essa.

Ascolta il suono della mixologia nel brano di Max Casacci

Si prosegue alle  21.00 con l’inizio della gara che decreta il nuovo campione di Flair Bartending tra 14 finalisti e che vedrà i competitors esibirsi davanti al pubblico e ad una giuria composta da 3 sezioni: giuria tecnica (con ex campioni nazionali e mondiali), una giuria del gusto (formata da esponenti della Bar industry e giornalisti di settore) e una giuria di artisti e vip che, al di là della tecnica, valuteranno il bartender che offrirà lo show migliore nel suo complesso.
A presentare la sfida, lo speaker radiofonico Carmelo Brescia, in arte Melo, e l’attrice, speaker, e doppiatrice Rai, Michela Martino.

Intorno a mezzanotte la premiazione e poi la festa continua con dj e musicisti alla consolle per un imperdibile after party che andrà avanti fino alle ore 2.00.

Guarda qui il video di presentazione dell’evento: https://www.instagram.com/tv/CeBGjf3LimN/?utm_source=ig_web_copy_link

L’idea di questa manifestazione – racconta l’organizzatore Salvatore Romano, fondatore del Barz8 – è nata dal desiderio di creare un momento di condivisione e confronto tra diverse generazioni accomunate dalla passione per il Flair Bartending.

Tra i nomi in gara, spiccano quelli di Roman Zapata (attuale numero 1 al mondo), Michael Moreni (attuale numero 2 al mondo), Denis Trivanovs (attuale numero 3 al mondo nonchè ex numero 1), Ciro Marino (tra i primi 3 assoluti italiani), Alessandro Pizzari (tra i primi 3 assoluti italiani), Stefania Pastore (tra le miglior donne a livello internazionale), Luana Cerami (tra le miglior donne a livello italiano).

Anche nella giuria non mancano nomi di rilievo come Giorgio Chiarello, Flair Bartender Italiano con il maggior numero di gare vinte, tra i più forti al mondo, che ha partecipato a diverse trasmissioni televisive tra cui “Tu si que vales” su Canale 5, “Si può fare” su Rai 1 e molte altre; Marco Corgnati, pluripremiato, che ha fondato a Firenze una delle scuole di American Bar più importanti a livello nazionale; Stefano Rimoldi, ex campione europeo di Flair in tandem, vincitore di diverse gare nazionali e fondatore del cocktail bar Mago di Oz a Torino; Matteo Melara, vincitore di svariate competizioni a livello italiano e attualmente Brand Ambassador di Brugal Rum.

L’evento è ad ingresso gratuito. Per chi desidera provare le proposte a cura di Barz8 Cocktail Bar è possibile acquistare online il Carnet dal costo di 20 euro, comprensivo di 3 consumazioni a scelta tra cocktail e tapas e valido per una persona al seguente link bit.ly/JFCEatalyTO oppure presso l’info point di Eataly Lingotto. Inoltre è possibile acquistare la sera stessa dell’evento i cocktail o le tapas singole a 8 euro l’una.


Per qualsiasi informazione o per comunicare eventuali intolleranze e allergie alimentari, scrivere alla mail eventitorino@eataly.it.

Capodanno cinese, film d’animazione “I am what i am” di Sun Haipeng

Istituto Confucio: proiezione gratuita lunedì 23 al Cinema Nazionale

 

In occasione del tradizionale Capodanno cinese, che quest’anno cade il 22 gennaio e che dà il benvenuto all’Anno della Lepre, l’Istituto Confucio dell’Università di Torino ha organizzato la proiezione gratuita del film d’animazione, non ancora distribuito in Italia, “I am what I am”(“Giovani Leoni” dal titolo originale Xiongshi shaonian, 《雄狮少年》), diretto da Sun Haipeng.

L’appuntamento è lunedì 23 gennaio alle 20.30 al Cinema Nazionale, in via Pomba 7, a Torino(prenotazioni entro giovedì 19 gennaio, via mail a segreteria@istitutoconfucio.torino.it). Il film è in lingua cinese con sottotitoli in italiano e cinese.

«Quest’anno per la Cina, il Capodanno tradizionale coincide con un momento di grave preoccupazione per le condizioni sanitarie determinate dalla recrudescenza della pandemia». commentaStefania Stafutti, direttrice di parte italiana dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino e docente ordinaria di Lingua e Letteratura cinese del Dipartimento di Studi Umanistici. «Sappiamo tutti quanto possano essere profonde le preoccupazioni per parenti e amici in situazioni difficili quando ci si trova in luoghi lontani – aggiunge la direttrice -. Per questa ragione l’Istituto Confucio dell’Università di Torino ha deciso di offrire ai concittadini di origine cinese e a tutti i torinesi interessati la visione di unfilm che parla di speranza, con l’augurio che questi tempi difficili possano presto diventare un ricordo».

La pellicola, realizzata alla fine del 2021 e presentata con successo dalla Tiger Pictures Entertainment al “Far East Film Festival” di Udine la scorsa primavera, «racconta una storia adatta al pubblico più giovane e, nel contempo, per la straordinaria bellezza del lavoro di animazione, cattura anche l’interesse degli adulti– spiega Stafutti -. Il film non è ancora distribuito nel nostro Paese, pertanto abbiamo deciso di presentarlo con la traduzione del titolo originale che ci pare più evocativo: è la storia del riscatto di tre giovani, Ajuan, Agou e, Amao, Gattina o Katthie, la sola ragazza del gruppo»

La straordinaria efficacia del sontuoso lavoro di animazione porta con sé una storia a lieto fine che riecheggia tuttavia un problema sociale di rilievo. La grande migrazione interna che ha caratterizzato la Cina a partire dalla fine degli anni Ottanta, con una impennata al volgere del millennio, ha avuto un ruolo non secondario nel rapidissimo sviluppo del Paese, ma ne ha cambiato il volto, determinando nel 2011 un sorpasso storico: gli abitanti delle città hanno superato quelli delle campagne.

Ciò è avvenuto anche a prezzo di enormi sacrifici da parte della gente comune, soprattutto nelle aree rurali. Nasce in quegli anni il fenomeno noto con l’espressione inglese left behind children: impegnati allo stremo nel cercare di assicurarsi un maggiore benessere economico e di garantire ai figli un futuro migliore, gli adulti lasciavano le campagne, affidando i ragazzini alla cura dei nonni o di altri parenti. Il fenomeno, ora in fase di assorbimento, ha naturalmente causato una serie di conseguenze sul piano sociale e ha dato origine a nuove forme di disagio tra i giovanissimi.

«Sappiamo che l’affido dei figli a parenti più o meno prossimi – sottolinea la direttrice dell’Istituto Confucio – è stata una scelta dolorosa che ha caratterizzato moltissime ondate migratorie, non solo in Cina. Il film che presentiamo però è una favola a lieto fine, in sintonia con l’atmosfera festosa del Capodanno».

I tre ragazzini protagonisti del film vengono da un villaggio sperduto delle campagne meridionali del Guangdong e soffrono del disagio della propria condizione di giovani “lasciati indietro” dai genitori che lavorano in città. Decidono di cimentarsi in un’impresa all’apparenza impossibile: vincere la grande competizione indetta ogni anno a Canton tra squadre di “danzatori” della Danza del Leone – una danza propiziatoria parte delle celebrazioni tradizionali del Capodanno -: le squadre provengono da tutto il Paese e loro non sono certo i favoriti. Ma a volte la sorte riserva delle sorprese.


Proiezione film
“Giovani leoni” (Xiongshi shaonian, 《雄狮少年》), regia di Sun Haipeng, lingua cinese, con sottotitoli in cinese e italiano.

Dove e quando

Cinema Nazionale, via Pomba 7, Torino.
Lunedì 23 gennaio, ore 20:30.

Ingresso libero, prenotazione obbligatoria solo via mail:
segreteria@istitutoconfucio.torino.it
(la conferma dovrà essere mostrata all’ingresso del cinema)

Informazioni

Istituto Confucio dell’Università di Torino

segreteria@istitutoconfucio.torino.it

011 670 3913