Cosa succede in città- Pagina 184

Il “San Giovanni Battista” che (per ora?) è un prestito di Gian Enzo Sperone

Nelle sale dell’Accorsi, sino al 29 gennaio, nell’ambito della mostra “Rinascimento privato”

La mostra “Rinascimento privato”, che la Fondazione Accorsi-Ometto ospita nelle proprie sale torinesi sino al 29 gennaio, si è arricchita nei giorni scorsi di un San Giovanni Battista – un minuscolo agnellino poggiato sulla mano sinistra, i calzari legati alle caviglie, il vello che lo riscalda impreziosito da un mantello rosso e blu, un accenno di paesaggio sui due lati, un pavimento a losanghe in chiaroscuro – che nasce dagli studi preparatori alla mostra e che tenta di ricomporre il “mastodontico polittico”, un totale di dieci tavole che con le necessarie predelle dovevano abbracciare uno spazio centrale, una probabile Madonna col bambino, che il chivassese Defendente Ferrari, una delle figure più alte della pittura piemontese del primo Cinquecento, ebbe a dipingere, probabilmente nel decennio che corre tra il 1525 e il 1535.

Una tavola, quella del Battista, dalla lunga storia, come uno di quei fiumi carsici che si nascondono per poi improvvisamente riapparire. Dell’intero polittico si conosce l’esistenza di dieci tavole, ognuna delle quali a rappresentare un santo a figura intera, il pavimento a losanghe ad accomunarli. Se ne occupò Giovanni Romano nel 1970, riassumendone i vari passaggi da paese a paese, da famiglia a famiglia, da collezionista a collezionista. Una Santa Caterina la si ritrova a Francoforte nell’ottobre del 1920 ed è rivenduta ad un’asta berlinese dieci anni dopo; otto tavole compaiono da Christie’s nel 1951, con l’attribuzione a Macrino d’Alba e con probabilità da quella sede vanno ad abbellire il salotto dell’Avvocato Agnelli. Finché quindici anni dopo, è Pietro Accorsi ad acquistare dall’Avvocato le otto tavole, dividendole in seguito per venderne due a un collezionista privato, per la cifra di 9 milioni, il Battista  pronto a incamminarsi verso le stanze degli Zegna di Biella, mentre nel 1967 altre tre (“San Pietro”, “San Lorenzo” e Santa Lucia”) vanno a far parte delle collezioni dei Musei Civici di Torino. Le restanti, ancora oggi, risultano fuori degli occhi del mondo, in collezioni private.

Anche Luca Mana, che ha curato con Vittorio Natale e Serena d’Italia “Rinascimento privato”, mentre credo sudasse le classiche sette camicie per ricomporre, lui, le più di trenta opere e gli autori che avrebbero interessato le sale del Museo, ha incrociato a Maastricht il “San Giovanni Battista”: l’acquisto fattone da quello che a ragione viene considerato il maggiore collezionista italiano, spirito torinese e intraprendenza internazionale, gallerie a New York e in Svizzera, chi ha fatto conoscere da noi l’intera Pop Art americana e i nomi di Andy Warhol e Roy Lichtenstein e continua a costruire il parterre delle opere che gli allietano lo svegliarsi del mattino, Gian Enzo Sperone, ha fatto il resto. Un prestito, per ora, da porre accanto alle tre altre tavole che già arricchiscono la sala dedicata a Defendente, “San Giovanni Evangelista”, “Santo Stefano” e “Sant’Agata”.

“L’arte antica ha molti punti in contatto con il contemporaneo. È ancora in grado di dimostrare qualcosa” sottolinea Sperone che ha saputo negli anni – da quel suo primo acquisto, negli anni del liceo, di due piccoli oggetti barocchi tra i banchi del Balôn – mescolare i propri interessi tra le varie forme d’arte, vantando oggi più di seicento opere di oltre trecento artisti, accostando l’archeologia ai fondi oro, la pittura del Seicento all’Ottocento alle avanguardie storiche del Novecento, nella dimostrazione che non vi sono cesure ma soltanto continuità nella storia dell’arte e della cultura. Ottantacinquenne in splendida forma ed eleganza, Sperone racconta di come nell’ultima decina d’anni, al fine di donare a quella città che non ha mai dimenticato e gli è rimasta affettuosamente nel cuore parte della propria collezione, abbia tentato approcci, magari arrivati ad appuntamenti già fissati, con i responsabili della Venaria e di Palazzo Madama ma che tutto si sia risolto nel nulla. “Non c’è mai stato l’interesse che io mi sarei aspettato”. Forse è abituato ai pragmatici States, dove “un qualcuno che voglia donare delle opere d’arte lo vengono a prendere in limousine, per essere certi che si presenti, e si assicurano che il notaio sia ben presente all’appuntamento”. Alla Fondazione Accorsi hanno ogni riguardo nei confronti degli ospiti e delle loro intenzioni: e pochi giorni fa, in un gioviale clima prenatalizio, in un brindisi che pareva avviare a familiari chiacchierate più che a impettite trattative, per un attimo la parola prestito era cancellata per lasciar spazio e una più libera circolazione alla più amichevole donazione.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Defendente Ferrari, “San Giovanni Battista”, coll. Gian Enzo Sperone; Gian Enzo Sperone durante la presentazione dell’opera e il collezionista in compagnia di Luca Mana, direttore della Fondazione Accorsi-Ometto.

Un 2023 in vespa e “a tutta lettura” per la torinese “Miraggi Edizioni”

Jan Balabàn e Luis Quintais le prime uscite del nuovo anno, mentre Fabio Mendolicchio riprenderà, in primavera, il suo giro d’Italia con la Vespa-libreria

Nata nel 2010 al “Salone Internazionale del Libro” e stabilita la propria sede al numero 46 di via Mazzini a Torino, da ormai dodici anni l’Editrice “Miraggi” – soci fondatori Alessandro De Vito, Fabio Mendolicchio e Davide Reina – ha, come primissimo “giurato” obiettivo, quello di “fare” i libri che altri non fanno, “quelli che ci piacerebbe – dicono i tre responsabili – trovare in libreria e spesso non si trovano”. Il catalogo di “Miraggi” per questo, proseguono i tre impavidi editori, “si è sempre contraddistinto tanto per lo stile, curato e riconoscibilissimo fin dalle copertine, quanto per la scelta di pubblicare libri perseguendo anche le strade meno battute”. Un lavoro non da poco, guidato dall’enorme passione per la parola scritta e dalla volontà decisa di emergere in modo assolutamente singolare, seguendo filosofie di approccio e offerta di letture a volte perfino un po’ bizzarre, non meno che curiose.  Così nella sede di via Mazzini già si lavora guardando in lungo all’anno nuovo. Il 2023, infatti, per “Miraggi Edizioni” si aprirà con due importanti pubblicazioni: Jan Balabán (1961 – 2010), considerato una delle voci più potenti, originali e importanti della “letteratura esistenzialista” ceca contemporanea, e il poeta portoghese (nato in Angola nel 1968) Luís Quintais, indicato fin dal suo esordio come una delle voci più originali della sua generazione.

In “Dov’è andato l’angelo?”, in uscita a gennaio, Balabán, esistenzialista e cristiano, segue le vicende di Martin da quando è uno studente capellone che vive i suoi primi amori sotto il duro regime cecoslovacco post 68, fino alla disillusione che segue il tanto desiderato cambiamento politico dell’89. Sullo sfondo, la polverosa città mineraria di Ostrava, Repubblica Ceca.

In “Angolo morto”, pietra miliare dell’opera di Quintais, troviamo invece versi liberi, prose e sonetti che testimoniano la sua abilità nel pensare “in retrospettiva” e nel riflettere sull’importanza della parola. Nei suoi testi, “la poesia è vista come un’arte della memoria, essenziale per non dimenticare gli errori della Storia”. La raccolta uscirà a febbraio.

Altro appuntamento, già in agenda per la prossima primavera, la riconferma dell’ormai consolidato appuntamento con il “giro d’Italia” in sella alla “Vespa-libreria” viaggiante dell’editore Fabio Mendolicchio, con un tour a base di incontri con scrittori e librai, fatto di presentazioni e molto altro.

In previsione anche la riedizione di “Primo amore”, il racconto lungo del 1860 dell’autore russo Ivan Sergeevič Turgenev, in cui “l’amore è dipinto come un inutile gioco di società, un capriccio non senza cattiveria”. Tutte le altre novità e uscite verranno annunciate nel corso dei prossimi mesi. E la “Miraggi” non si dimentica intanto di tracciare anche un bilancio di quello che è stato il 2022, ormai alle spalle. Un “bilancio – confermano i responsabili – ricco di uscite e di soddisfazioni per la casa editrice, a partire dall’invito lo scorso giugno a partecipare come ospite internazionale al ‘Book World Prague’, il più importante evento letterario della Repubblica Ceca”. “In questa occasione – proseguono – ‘Miraggi’ ha presentato ‘NováVlna’, nata nel 2018 come l’unica collana in Italia dedicata interamente alla letteratura ceca, al cui interno , nel corso del 2022, sono stati pubblicati importanti testi, primo tra tutti Compiti per casa’, resoconti di viaggio, elogi delle birrerie e dell’umorismo, riflessioni sulla propria opera e sul mestiere di scrivere realizzati dal ‘ragazzaccio’ della rivoluzione letteraria ceca Bohumil Hrabal, presentando per la prima volta al pubblico italiano tutti i testi originari senza tagli, con l’aggiunta di 11 testi inediti”.  Ancora da segnalare, fra le “chicche” datate 2022, all’interno della collana “Scafiblù”, dedicata agli autori e alle autrici italiane, “Stracci e ossa”, il romanzo sul “confine” dello scrittore, storico dei linguaggi mediali Giorgio Olmoti, classe ’65, attualmente residente a Torino e in un bosco sopra Attimis, in provincia di Udine“Isometria della memoria”, il fumetto del brianzolo Davide Passoni in cui  i temi della guerra, della storia e della memoria si intrecciano, e “Wanderwoman”, la raccolta dei racconti, dialoghi e monologhi scritti dalla romana, “vera” Arianna Dell’Arti della serie “Boris” interpretata da Caterina Guzzanti, di cui si è recentemente concluso il fortunato tour di presentazioni.

g.m.

Nelle foto: Fabio Mendolicchio in partenza con la “Vespa-libreria”

Boom di visitatori al Museo del Cinema

Sono 570.000 le persone che nel 2022 che hanno varcato la Mole Antonelliana per visitare il Museo Nazionale del Cinema e il monumento simbolo della città.

È un risultato eccezionale – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema – segno che la cultura è ripartita alla grande, lasciandosi alle spalle la pandemia e due anni difficili come il 2020 e il 2021. Nel 2019 avevamo avuto 675.000 visitatori ma se vogliamo fare un confronto dobbiamo tener conto che le restrizioni più vincolanti relative al Covid sono durate fino alla primavera di quest’anno, rallentando ovviamente anche i flussi turistici nella nostra Regione. L’intero comparto culturale si è rimesso in marcia, a conferma che gli sforzi fatti in questi mesi ci stanno indicando la giusta via da seguire”.

“È un bel traguardo che ci sprona a fare sempre di più, a continuare ad ampliare e arricchire la nostra offerta culturale – afferma Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. C’è voglia di recuperare il tempo perduto, di tornare a perdersi nei musei e nelle città d’arte. Si è incuriositi dalle novità e dalla tecnologia, basti pensare al successo crescente che hanno le nostre salette CineVR, dove per accedervi bisogna sempre fare una lunga coda. E poi le grandi mostre, come quella che ospitiamo al museo dedicata a Dario Argento, attirano tantissimi turisti, appassionati e non, da tutta Italia e dall’estero. I numeri sono importanti, ma siamo più interessati alla qualità della visita che offriamo. Per evitare assembramenti e consentire ai visitatori di godersi le mostre e il museo in sicurezza e tranquillità, abbiamo scelto di mantenere il percorso unidirezionale e limitare l’accesso, in modo da garantire al pubblico un’esperienza il più gradevole e indimenticabile possibile”.

Tanti primati nel 2022 per lo Stabile

Massimi storici per recite prodotte, alzate di sipario e ricavi delle vendite e delle prestazioni.
Raddoppiano i ricavi al botteghino, balzo degli spettatori in sede e tournée.
Sette premi della critica.

Nonostante la congiuntura incerta e critica determinata da fattori esterni di condizionamento particolarmente sfavorevoli per lo spettacolo dal vivo – la persistenza del Covid, i venti di guerra, l’impennata dell’inflazione, la crisi energetica e il quadro normativo transitorio – nel 2022 il Teatro Stabile di Torino ha registrato segnali molto promettenti, con risultati mai raggiunti nella sua storia per alzate di sipario, recite prodotte e coprodotte, ricavi delle vendite e delle prestazioni, recite e presenze in tournée, incassi al botteghino, premi della critica.

Produzione e programmazione. Nel 2022 le alzate di sipario in sede e in tournée, tra spettacoli di prosa e danza, prodotti e ospitati, sono state n. 805, un record storico, in aumento dell’82% rispetto alle n. 443 del 2021. Le sole recite di produzione sono state n. 524, anche in questo caso un dato mai raggiunto prima, in crescita dell’86% rispetto all’anno precedente, con un notevole impatto sull’occupazione degli artisti e delle maestranze. In sede le recite sono state n. 626, di cui n. 594 di prosa e n. 32 di danza, mentre in tournée il sipario si è alzato n. 179 volte, di cui n. 12 all’estero (Francia, Polonia, Lituania, Svizzera). Da segnalare nel 2022 il debutto assoluto di una produzione del Teatro Stabile di Torino al Festival d’Avignon, dove La tempesta di Shakespeare con la regia di Alessandro Serra ha fatto registrare il sold-out per tutte e sei le recite in programma all’Opéra Grand Avignon.

Ricavi delle vendite e delle prestazioni, fatturato e incassi al botteghino. Nel 2022 si è registrata un’impennata dei ricavi delle vendite e delle prestazioni: tra botteghino, fatturato per la vendita dei propri spettacoli ad altri teatri e festival e rientri da coproduzione lo Stabile ha più che triplicato i ricavi rispetto al 2021 totalizzando € 4.518.200, il miglior risultato di sempre, superiore anche agli anni pre-Covid. I ricavi da botteghino di competenza del 2022 sono stati € 2.031.685, raddoppiati rispetto a € 1.011.517 del 2021, mentre per quanto riguarda la cassa i n. 150.000 biglietti venduti nel corso del 2022, sia per gli spettacoli programmati nell’anno sia per gli spettacoli in prevendita che saranno fruiti nel 2023, hanno generato introiti pari a € 2.530.315, un altro primato storico che delinea una tendenza alla marcata crescita per l’anno nuovo.

Spettatori e abbonati. In merito alle presenze, nel 2022 sono state complessivamente n. 205.634, ossia quasi il triplo rispetto al 2021: un dato in forte crescita seppure ancora inferiore del 15% rispetto alle n. 242.427 del 2019, anno che registrò un’affluenza eccezionale. In dettaglio, nel 2022 gli spettatori in sede sono stati n. 129.618 e quelli in tournée n. 76.016 per le produzioni esecutive de Le sedie, The Spank, La tempesta, Il crogiuolo, Dulan la sposa. A campagna abbonamenti ancora in corso, gli abbonamenti della stagione 2022-2023 sono n. 14.805.

Premi e riconoscimenti. Se la dimensione quantitativa dell’attività svolta testimonia sia l’ampia partecipazione del pubblico sia l’efficienza produttiva e la capacità di autofinanziamento, i premi manifestano, invece, l’apprezzamento per la qualità artistica degli spettacoli. Nel 2022 le produzioni e gli artisti del Teatro Stabile hanno ricevuto ben n. 7 riconoscimenti, mai così tanti in una sola stagione. A Le sedie di Ionesco, con la regia del Direttore artistico Valerio Binasco, sono andati due premi Le Maschere del Teatro Italiano (migliore regia e migliore scenografia a Nicolas Bovey) e al dittico Ifigenia e Oreste di Euripide, sempre per la regia di Binasco, altri due premi Le Maschere del Teatro Italiano (ad Arianna Scommegna come migliore attrice protagonista e a Jurij Ferrini come migliore attore non protagonista). Le sedie hanno vinto anche il Premio Hystrio Twister come migliore spettacolo. Inoltre, il regista residente Filippo Dini si è aggiudicato il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici Italiani per le ultime regie prodotte dal Teatro Stabile di Torino (Il crogiuolo, Ghiaccio, The Spank, Casa di bambola). Infine, al Direttore Filippo Fonsatti è stato conferito il Premio Speciale Le Maschere del Teatro Italiano intitolato a Graziella Lonardi Buontempo.
(https://www.teatrostabile-torino.it/palmares/).

«I brillanti risultati conseguiti nel 2022 si devono innanzitutto al valore dei nostri progetti artistici e all’efficienza gestionale della struttura – dichiara il Presidente Lamberto Vallarino Gancia. La notevole crescita degli spettatori nonostante il contesto ancora sfavorevole e i numerosi riconoscimenti della critica premiano il lavoro intenso e appassionato svolto da tutto lo staff, a partire dal Direttore Fonsatti, dai Direttori artistici Valerio Binasco e Anna Cremonini, dagli artisti residenti e associati. Grazie al rinnovato sostegno dei Soci Aderenti e Sostenitori Città di Torino, Regione Piemonte, Città di Moncalieri, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e ovviamente del Ministero della Cultura – conclude il Presidente Vallarino Gancia – abbiamo potuto rilanciare la nostra attività istituzionale e ribadire la centralità delle nostre funzioni pubbliche».

«I dati consuntivi del 2022 vanno al di là delle più ottimistiche aspettative – dichiara il Direttore Filippo Fonsatti. I ricavi delle vendite e delle prestazioni superiori ai livelli pre-Covid, la produttività ai massimi storici e le presenze quasi triplicate in sede e in tournée sono indicatori che ci fanno ben sperare per il futuro. Mi preme ringraziare le artiste e gli artisti, le maestranze tecniche, le colleghe e i colleghi del Teatro – aggiunge Fonsatti – che grazie alla competenza, al talento e alla dedizione hanno contribuito in maniera determinante al conseguimento di risultati che confermano l’importanza dello Stabile per la comunità, ne rappresentano bene la competitività a livello nazionale e rafforzano il posizionamento sulla scena internazionale».

Gioia e nostalgia in quei capodanni torinesi tutti diversi… quante emozioni dagli Anni ‘70 ad oggi

COSA SUCCEDEVA IN CITTÀ

In fondo ogni anno è diverso dall’altro. Come i capodanni, del resto.

Hanno comunque punti in comune. Costanti che si ripetono come i paragoni tra un anno e l’altro ed un capodanno e l’altro. Valutando e riflettendo su ciò che è stato e quello che vorremmo che fosse. Oscillando su occasioni mancate e riflettendo. Sapendo che è meglio avere rimpianti e non rimorsi.
Sapendo che il ricordo ti aiuta nel vivere e nel superare le difficoltà. Sapendo che l’allegria delle feste si abbina a quella nostalgia che abbiamo per il tempo che passa.
Nel 1975 un capodanno passato a giocare a tombola in quel di Napoli. Per l’esattezza a Frattamaggiore, vicino a Napoli.  Con Patrizia Alfano e Franco Cardinali. Viaggio avventuroso con una 850 sport.
Era la spider dei poveri imprestata dal padre di Franco. Raggiungevamo  gli amici napoletani conosciuti l’estate prima in un campeggio in Calabria. Pensate, fino ad allora non conoscevo la pasta aglio olio e peperoncino e manco la mozzarella in carrozza. Ospiti della famiglia Foscini. Tre fratelli. Due maschi e la femmina, cancelliera alla procura di Torino. In quegli anni era in pieno centro in via Milano angolo via Tasso. A 100 metri dal municipio. 1975, anni radiosi e di assoluta fiducia. Anni di comunità. La tombolata come naturale epilogo e premessa per un futuro sicuramente più bello dell’allora presente. Realmente non fu così, ma tentare era già qualcosa. Nel 1983 c’era già il riflusso ma a me poco importava.
1983,  partimmo Antonella ed io per Genova.
Capodanno da coppietta. Sposi dal 1978 era ora di fare una figlia. Chissà perché non ho mai voluto un figlio? Ed il “destino” me ne ha regalate due. Alice e Sara. Mi è andata decisamente bene. Il 31 dicembre il ristorante era quasi vuoto. Sul mare, scelto grazie alla guida dei ristoranti di Veronelli. Che ricordi.
Poi Santa Margherita ligure. Con quel mare così bello e così triste in inverno. Fummo accontentati ed il 19 gennaio , ero ad un seminario di formazione, grazie telefonata alla moglie: che mi dici? Sono incinta. Il 27 luglio nacque Alice Tosetto. Forse stavo maturando,  entrando nel mondo degli adulti.
Ma non finisce qui. 2005, capodanno al Sermig. Capodanno del digiuno. Ed offerta per i poveri. Andammo in quattro: Sara Paola la mamma ed io. Era la prima volta. Un Capodanno profetico, incentrato sulla pace e convivenza tra i popoli. Tante sale piene. Piene di giovani. Veramente molto bello.
Con questa mia personale stima in chi crede.
Per allora e per oggi una isola serena e felice. Fuori un mondo che, sinceramente e francamente, a volte non capisco. Erano  17 anni fa e le cose sono decisamente cambiate in peggio. Poi fiaccolata fino al Duomo.
I bambini reggevano lo striscione inneggiante alla pace. Che emozione vedere Sara trionfante e raggiante tenere quello striscione.
Tutto è negli occhi e diciamo anche nel mio cuore , nella mente con ricordo nitido.
Nel 2023 faccio il giro di boa del decennio virando verso la meta dei 70. Tempo di riflessione e valutazioni. Dalla Tombola del 75 a Napoli ad oggi passando da Genova e tornando nella mia Torino, cercando pace per noi e per loro. Per tutti. Utopia sicuramente ma è bello sempre accarezzare l’Utopia.
Credere in altro. Credere di voler andare oltre.
Affinché la speranza non muoia mai. Si è affievolita  indubbiamente. Ma non sono perse tutte le speranze. Buon anno a Tutti. Stavolta veramente a Tutti. Magari nel 2023 qualche passo in avanti lo faremo.

PATRIZIO TOSETTO

Turin Confidential Cosa succede a Torino: informazioni per chi arriva in città

What’s on in Turin: events and attractions for tourists, occasional visitors and expat

Are you spending your Christmas Holidays in Turin or have you decided to start with us a brand-new year?  You might have noticed that during this period, the city is dressed with colorful luminous installations. In this period, taking a stroll in the city center at night can be a really beath taking experience.

In addition to the usual Christmas lights, masterpieces from Renaissance to Futurism enlighten Piazza San Carlo. Until January 8, every day from 6 pm to 11 pm, paintings will be projected on facades of the buildings.

And in case you are still looking for something to do on December 31, here are some ideas.

Music

Turin will celebrate the arrival of 2023 with a concert in Piazza Castello. Tickets are required to access the square, but, unfortunately, they are already sold out. You can always take a walk in the nearby streets.  Or head to Maglio where there will be a Queen Tribute Band, to Jazz Club which will stage the Tiny Beat Orchestra, or to Cafè Muller where Federico Sirianni will pay homage to Gaber who was famous Italian songwriter.

Osteria Rabezzana will host the Smallable Ensamble, so the food of chef Giuseppe Zizzio will be paired with Rock’n’roll, beat, country and soul music. Info and booking via phone (011.543070) or email.

On December 31, on the stage of the Royal Theatre the worldwide famous dancer Roberto Bolle will entertain the public with the show entitled Bolle and friends. And if you are still in town, on January 8 and 9, the Orchestra and Chorus will perform the Requiem Mass, a masterpiece by Giuseppe Verdi. On the podium, there will be the young talent Andrea Battistoni.

Back to Maglio, more precisely at Sermig – Arsenale della Pace, there will be a concert for peace at 6 pm on January 1.

Looking for a dance floor?

There still might be tickets available at Pick up, the historical disco not far from the city center. The event at Hiroshima Mon Amour is sold out, but last minute tickets might be available here.

Other clubs organizing dinners and/or toasts with panettone are Mokai , The Beach, Off Topic, Supermarket, Bunker, LifeClub, Audiodrom and Senza Fronzoli.

Art

Rare and precious nativities are on display at Libreria Antiquaria Freddi as well as at Basilica Maria Ausiliatrice where it is possible to find the 23rd edition of Nativities.

How about an evening at Reggia di Venaria? Until January 8, it will be possible to visit this beautiful hunting lodge after sunset. Check here for all the extra opening hours. And, of course, for New Year’s Eve, there is a special Gospel Concert.

In addition to the permanent collections of the 20th century, GAM gives you the possibility to visit temporary exhibitions such as The face of the Poet, dedicated to Edoardo Sanguineti, Hic Sunt Dracones by Chiara Camoni, and that of Jannis Kounellis as well as the sound work by Riccardo Benassi entitled Poeticize the desert instead of knowing where it ends.

Wide choice also at MAO, where visitors, along with the four floors of the permanent exhibition, can visit the Buddha10 exhibition, the video installation Ah!, by the artist Charwei Tsai and finally in the t-space, until January 15, the installation Bandit Queen by Silvia Morin.

At Palazzo Madama you can visit, together with the permanent collections, the exhibition Margherita of Savoy, Queen of Italy, the new Fabric Room and The city door-A tale of 2,000 years in the space of the Medieval Court.

From 27 December to 5 January, Pinacoteca Albertina, the museum within Turin’s Fine Arts Academy, organizes artistic workshops for children.

Until February 26, the Historical Archive hosts an exhibition dedicated to David Bowie, Steve Shapiro, and Civil Rights. The entrance is from Piazzetta Mollino 1, and tickets are available here.

Until April 16, Galleria Sabauda, a part of the Royal Museums, hosts Rembrandt meets Rembrandt.

 

For children

A stop that cannot be missed is definitely Mufant,  the first Italian museum dedicated to Sci-Fi. Visit also its Park of Fantastic.

Another spot that children will absolutely love is the Medieval Village inside Valentino Park.

Both Mufant and Medieval Village have special openings during these holidays.

And for a moment of pure pleasure…

We cannot call it winter without a piece of Nuvola, Ghigo’s pandoro covered with a cream prepared with butter and vanilla sugar. This cake has become so famous that many pastry makers have tried to reproduce it. Try all the possible imitations but make sure you taste the original one too. Maybe paired with hot chocolate and whipped cream. Feeling guilty? Then go back to the beginning of this article and take a very long walk under the Christmas lights.

Lori Barozzino

Lori is an interpreter and translator who lives in Turin. If you want to read more, here’s her blog.

Tre Dipartimenti del Politecnico tra i 180 di Eccellenza Italiani

Con un finanziamento di quasi 27 milioni di euro, sono stati selezionati DISAT, DIATI e DENERG

Ancora una volta la valutazione di ANVUR premia il Politecnico di Torino assegnando a 3 dei suoi 11 Dipartimenti un finanziamento complessivo, per gli anni 2023-2027, di 26,7 milioni di euro.

I Dipartimenti di eccellenza che rientrano tra i 180 selezionati sono: Scienza Applicata e Tecnologia, Ingegneria dell’ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture ed Energia.

«Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – afferma Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – a conferma l’ottima qualità della ricerca svolta nel nostro Ateneo e dei progetti di sviluppo dei Dipartimenti finanziati. I tre dipartimenti giudicati eccellenti sono tra l’altro sede principale delle discipline chiave per guidare la transizione ecologica. Questo predispone il nostro Ateneo ad assistere al meglio il nostro territorio e il nostro paese in questa imprescindibile trasformazione della nostra società.

Il risultato è anche frutto del lavoro svolto con competenza e generosità da tutto il personale coinvolto nell’elaborazione dei progetti, a cui va il mio ringraziamento. In linea con quanto previsto dal nostro Piano Strategico, questo ulteriore finanziamento contribuirà a migliorare la qualità della ricerca e l’impatto sul nostro territorio e consentirà un ulteriore ampliamento delle risorse di docenza da dedicare allo sviluppo del nostro Ateneo».

 

Concerto di Capodanno a Sestriere comune più alto d’Europa

Domenica 1 gennaio 2023 alle 18 a Sestriere, nel Comune più alto d’Italia, si terrà il concerto di Capodanno dell’ensemble della Monferrato Classic Orchestra diretta da Edmon Levon, con la parteciazione straordinaria del mezzo soprano Kulli Tomingas.
Il concerto, gratuito e aperto a tutti, è organizzato dal Comune di Sauze di Cesana, in collaborazione con l’Unione Montana Comuni Olimpici e il Comune di Sestriere.

MONFERRATO CLASSIC ORCHESTRA AL PALAZZETTO DELLO SPORT DI SESTRIERE

Monferrato Classic Orchestra diretta da EDMON LEVON

Sabato 1 Gennaio ore 18

Palazzetto dello Sport

Strada Azzurri d’Italia 2 SESTRIERE

Il Comune di Sauze di Cesana, in collaborazione con l’Unione Montana Comuni Olimpici e il Comune di Sestriere, per celebrare l’inizio dell’Anno Nuovo e augurare il meglio per il 2023, ha organizzato il Concerto di Capodanno con l’ensemble della Monferrato Classic Orchestra.

Appuntamento sabato 1 gennaio 2023 alle ore 18 al Palazzetto dello Sport di Sestriere.

Il programma prevede:

F. von Suppè, Cavalleria leggera

J. Strauss, Ouvertüre Pipistrello

G. Rossini, Ouvertüre Barbiere di Siviglia

G. Bizet, Carmen Suite n 1

G.Rossini, Ouverture da “Guglielmo Tell”

J. Strauss, Pizzicato polka

Tritsch tratsch Polka

Sul bel Danubio blu

Josef Strauss, Nymphen polka op 50

G. Rossini, “Una voce poco fa”

G. Puccini, da Turandot – “Vincerò”

Johan Strauss jr, Tausend und eine Nacht, valzer op 346

E. Strauss, Gruß an Prag, Polka francese op 144

J. Strauss sr, Radeskymarsch

Il concerto, che registra la partecipazione straordinaria del mezzo soprano Kulli Tomingas, vedrà i 50 orchestrali darsiappuntamento nel Comune più alto d’Italia per un concerto magico in un contesto spettacolare, quale quello le montagne olimpiche.

Da diversi anni ha dichiarato il Sindaco di Sauze di CesanaMaurizio Beria d’Argentina il Comune di Sauze di Cesana propone un cartellone di iniziative culturali estive per offrire a chi vive e frequenta le nostre montagne momenti per innalzare e rinfrancare lo spirito.

Quest’anno abbiamo deciso di organizzare un evento invernale e di donare, ai residenti e turisti dei Comuni Olimpici, un concerto della prestigiosa Monferrato Classic Orchestra (che ad Agostoscorso aveva fatto registrare il tutto esaurito nella Chiesa di San Restituto n.d.r.)

Il luogo più indicato per organizzare il tutto ci è parso subito il Palazzetto dello Sport di Sestriere, sintesi perfetta dello spirito che unisce i comuni olimpici.

Dal 1968 – ha proseguito il sindaco Beria –   il 1 gennaio si celebra la giornata mondiale della pace e non ci può essere modo migliore per augurare la pace a tutti, a tutto il mondo e anche anoi stessi che immergerci nell’atmosfera di queste melodie, nello scenario incantato delle nostre montagne.

Il mondo ha bisogno di pace e anche noi abbiamo bisogno di pace, di armonia, di relazioni autentiche, vere, costruttive.

Il messaggio di Papa Francesco per la giornata della pace del 2023 inizia con “nessuno può salvarsi da solo”: questo il messaggio che vogliamo rilanciare anche con questo concerto. Solo riscoprendoci comunità ha concluso Maurizio Beriatroveremo il modo per rendere la parola pace non un concetto astratto ma una scelta di vita.

L’ingresso al concerto è gratuito e aperto a tutti.

La Monferrato Classic Orchestra è l’orchestra stabile della Città di Casale Monferrato e del Teatro Municipale. Orchestra sinfonica versatile, che nel 2022 ha festeggiato gli otto anni di attività, affronta repertori barocco, classico e sinfonici con particolare attenzione al repertorio romantico e post-romantico, costituita da eccellenti giovani professionisti accomunati tutti dal desiderio di dare vita ad una realtà artistica giovane e nuova.

È seguita da Direttori d’orchestra professionisti di altissimo livello artistico provenienti dalle maggiori scuole di direzione d’orchestra europee e già collaboratori delle più rinomate orchestre nel mondo.

L’orchestra, che dal suo esordio ha all’attivo quasi 50 concerti sinfonici, è aperta a giovani strumentisti in grado di affrontare le difficoltà tecniche previste nella programmazione delle stagioni sinfoniche proposte.

La Monferrato Classic Orchestra si esibisce, nel 2019, con Luiz Felipe Coelho (primo violino della Camerata dei Berliner Philharmoniker); con il cellista Benedict Kloeckner, già artista Deutsche Grammophone che, dopo l’esecuzione del Concerto di Dvorak ,ha espresso entusiastiche lodi alla formazione.

Prima orchestra italiana ad avere eseguito, nel 250esimo anniversario beethoveniano, la Nona sinfonia registrando con tre concerti il tutto esaurito.

Unica realtà musicale piemontese ad aver ricevuto il patrocinio dell’Expo 2015.

I musicisti della MCO hanno la preziosa possibilità di collaborare anche con istituzioni estere e altre Orchestre Giovanili in Europa, attivando così un polo di scambio culturale europeo.

La Direzione artistica MCO è della pianista Sabrina Lanzi che ne è presidente e fondatrice.

 

Concerto di Capodanno alla Reggia di Venaria con la musica Gospel del jazz club Blue Note Milano

Nell’ambito delle Sere di Natale alla Reggia, le aperture serali in tema natalizio animate da musica, esibizioni teatrali ed eleganti allestimenti, la sera di domenica 1° gennaio 2023 La Venaria Reale celebra il nuovo anno con il Concerto di Capodanno alla Reggia, un concerto corale di musica Gospel curato dal noto jazz club Blue Note Milano e ospitato nella Cappella di Sant’Uberto, che vedrà esibirsi Eric Waddell & The Abundant Life Gospel Singers: una formazione di voci e timbri dalle sfumature profonde e potenti, che raccoglie i migliori talenti della città di Baltimora negli Stati Uniti.

In mostra rarissimi e preziosi presepi di carta tra Settecento e Ottocento alla Libreria Antiquaria Freddi

Sono in mostra  rari e preziosi presepi, testimonianza della magia dei presepi di carta tra Settecento e Ottocento.

L’esposizione è promossa dell’Associazione Culturale “Collezione Piero Marengo – Progetto libro animato d’artista”, in collaborazione con il Dipartimento Studi umanistici e Dipartimento di Studi storici.

La mostra, che rimarrà aperta fino a martedì 10 gennaio prossimo, sarà presentata da Pier Luigi Bombelli, uno dei più grandi appassionati e tra i maggiori esperti di presepi di carta, membro dell’Associazione italiana “Amici del Presepio” e della Federazione Internazionale degli Amici del Presepio (Universalis Foederatio Presipistica).

Proveniente dalla collezione Piero Marengo è un rarissimo Presepe di carta a sagome scontornate, totalmente sconosciuto e mai esposto prima d’ora, né fatto oggetto di ricerca o di studio, attribuibile al primo Settecento, anteriore a quello ben noto di Francesco Londonio degli anni 1770 – 1780, a uso devozionale domestico da parte di membri di casate nobiliari o alto borghesi che ne furono i committenti.

Questo raro presepe segnala, con la sua alta qualità pittorica, eleganza stilistica e felice inventiva, il valore della dignità assunta dall’arte del presepe, considerata a quel tempo arte minore rispetto all’arte maggiore (pittura e scultura).

L’arte conferisce alle figure di questo presepe, uomini e animali, volume, peso, corporeità e tridimensionalità, attribuendo loro lo statuto di veri e propri personaggi a tutto tondo, capaci di trasmettere una storia e rappresentarne una tradizione.

Nella stessa esposizione compare il presepe con struttura ad organetto di grandi dimensioni, ispirato ad opere di fattura monastica riguardante episodi della vita di Cristo e della Vergine, testimonianza della presenza di una cultura religiosa in regioni quali Umbria, Marche e Toscana, in cui sono state tradizionalmente elaborate.

La struttura ad organetto del presepe risulta collegabile alla sua stessa funzione culturale, con la scena che si sviluppa in una struttura ad “organetto”, come fosse un “diorama”, disposta secondo una successione di piani prospettici.

Si vuole dare così l’illusione di un vero e proprio teatro in miniatura, in cui il pubblico si rispecchi e si riconosca in una ideale curiosità da “wunderkammer”.

La mostra riconosce la forza della tradizione e la radicale modernità del presepe, in versioni ogni anno rinnovabili e aggiornabili di animazione e riconfigurazione dello spazio culturale di una comunità.

MARA MARTELLOTTA

 

Libreria Antiquaria Freddi, via Mazzini 40, Torino.

Orari di apertura: da lunedì a domenica 10:30/13:00 – 15:30/19:30

 

Per informazioni: 0118178751