Cosa succede in città- Pagina 152

Serata-evento per il decimo capitolo del franchise global blockbuster “Fast & Furious”

FAST X: DAL 18 MAGGIO ARRIVA IN SALA IL DECIMO CAPITOLO DEL FRANCHISE GLOBAL BLOCKBUSTER “FAST & FURIOUS”

 

DOPO AVER OSPITATO LE RIPRESE, TORINO SARÀ PROTAGONISTA DI UNA SERATA-EVENTO ALL’IDEAL CITYPLEX, CON PROIEZIONE DEL FILM IN ANTEPRIMA PER LE ISTITUZIONI LOCALI, LA TROUPE E GLI APPASSIONATI DELLA SAGA

 

Il Presidente di FCTP Beatrice Borgia dichiara che «la nostra Film Commission è estremamente soddisfatta di aver contribuito alla realizzazione di un progetto capace di posizionare sempre più Torino e il Piemonte sulla mappa delle grandi produzioni internazionali. Fast X ha rappresentato un prestigioso banco di prova per il territorio e una straordinaria occasione in termini economici, con più di 4 milioni di euro di ricaduta ottenuti esclusivamente grazie ai servizi e all’operato offerti dalla nostra Fondazione e dagli uffici competenti delle istituzioni, e grazie a maestranze e professionalità sempre più qualificate, a dimostrazione dell’esistenza di un polo cinematografico locale di enorme efficienza e qualità, strutturato e competente».

«Grazie a Fast X il territorio ha dimostrato come mai in passato una rara capacità di accoglienza e di organizzazione, insieme alle sue enormi potenzialità in termini di location», commenta il Direttore di FCTP Paolo Manera, che aggiunge«la città ha saputo adattarsi alle esigenze del set e della sceneggiatura del progetto, rendendo possibili le riprese di scene complesse e spettacolari, difficilmente riproducibili altrove. Nel corso degli anni Torino ha saputo vestire i panni di New York, Londra, Parigi, San Pietroburgo, trasformandosi in un grande teatro di posa in grado di ospitare un numero di produzioni in costante crescita, diventandone “casa ideale” e garantendo così una continuità di lavoro e un virtuoso meccanismo industriale di livello internazionale».

 

Per l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte «c’è un legame storico tra Torino e il Cinema, per questo possiamo diventare la prima meta nazionale per la produzione di film internazionali e fiction. Qui c’è tutto: accoglienza e conoscenza, l’esperienza di capitale della tecnica e dell’ingegno. E proprio quest’anno abbiamo garantito al settore dell’audiovisivo un investimento di 20 milioni per il prossimo triennio, di cui 12 impiegati proprio per attrarre nuove produzioni. Un investimento strutturale che coinvolge tutta la filiera e di cui l’intera filiera potrà beneficiare».

«La Città di Torino si conferma ancora una volta un punto di riferimento di caratura internazionale per l’industria cinematografica. Un set complesso, una grande sfida portata a compimento grazie a un grande lavoro di squadra che ha coinvolto la produzione, la Film Commission Torino Piemonte e le istituzioni cittadine». Così commenta l’Assessora alla Cultura della Città di Torino Rosanna Purchia, aggiungendo che «la bellezza della nostra città, con le sue vie e piazze ricche di storia, ha rappresentato uno scenario unico, che grazie a Fast X, girerà per le sale cinematografiche del mondo».

Sarà dunque Torino, che lo scorso anno ne ha ospitato le riprese per due settimane, ad accogliere la serata-evento di “FAST X“, decimo capitolo del global blockbuster della Universal Pictures “FAST & FURIOUS” che ha incassato oltre 6 miliardi di dollari in tutto il mondo. La proiezione speciale si terrà alle ore 21.00 di mercoledì 17 maggio presso l’Ideal Cityplex alla presenza delle istituzioni, della troupe locale e dei molti appassionati e fans della saga.

Prodotto da Universal Pictures, con Wildside – Società del Gruppo Fremantle – responsabile della produzione esecutiva per l’Italia, e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, Città di Torino e Regione Piemonte, “FAST X” è interpretato da Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Jason Momoa, Nathalie Emmanuel, Jordana Brewster, John Cena, Jason Statham, Sung Kang, Alan Ritchson, Daniela Melchior, Scott Eastwood, Helen Mirren, Charlize Theron, Brie Larson e Rita Moreno.

Girato anche a Roma e Londra, il film ha avuto due settimane di riprese effettive a Torino – tra fine maggio e inizio giugno dello scorso anno – che hanno reso necessario un lungo e articolato lavoro di preparazione con la produzione del film che ha avuto la sua base operativa presso la sede di Film Commission Torino Piemonte per circa cinque mesi.

Numerose le location torinesi diventate set a cielo aperto, con una troupe di più di 500 persone (tra cui 150 professionisti piemontesi in tutti i reparti) che ha lavorato in svariate aree del centro città, da Piazza Crimea a Corso Fiume, da Ponte Vittorio Emanuele, da Corso Moncalieri ai Murazzi del Po, da Corso Vinzaglio a Via San Quintino, con ultimo ciak in Piazza IV Marzo.

Le scene realizzate nelle principali vie, piazze e ponti torinesi sono state di grande impatto scenico e alto contenuto action: come ogni film della serie “FAST & FURIOUS” sono stati infatti gli inseguimenti – che hanno coinvolto alcuni tra i migliori stuntman professionisti specializzati – al centro delle riprese, riconfermandosi come vero e proprio tratto distintivo del franchise.

L’imponente set di Fast X ha rappresentato una complessa sfida organizzativa e logistica mai affrontata in precedenza e resa possibile soltanto grazie alla grande sinergia e collaborazione tra la produzione, Film Commission Torino Piemonte e gli Assessorati alla Cultura, ai Grandi Eventi, Viabilità e Trasporti, Verde pubblico e Sicurezza, insieme a tutti gli uffici competenti, alla Questura e alla Prefettura di Torino.

SINOSSI

Nel corso di molte missioni e contro sfide impossibili, Dom Toretto (Vin Diesel) e la sua famiglia hanno superato in astuzia, spiazzato e sconfitto ogni nemico presente sul loro cammino. Ora devono confrontarsi con l’avversario più letale che abbiano mai affrontato: una terrificante minaccia che emerge dalle ombre del passato, alimentata da una vendetta di sangue, e che è determinata a distruggere questa famiglia, e distruggere tutto – e tutti coloro che Dom ama, per sempre.

 

In Fast & Furious 5 del 2011, Dom e la sua squadra hanno eliminato lo spietato boss della droga brasiliano Hernan Reyes, e decapitato il suo impero su un ponte a Rio De Janeiro. Quel che non potevano certo immaginare, era che il figlio di Reyes, Dante (Jason Momoa di Aquaman), ha assistito a tutto, e ha passato gli ultimi 12 anni a ideare un piano per far pagare a Dom un prezzo molto alto.

 

Il complotto di Dante farà disperdere la famiglia di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra e dal Portogallo all’Antartide. Verranno forgiate nuove alleanze e riemergeranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo figlio di 8 anni (Leo Abelo Perry, Black-ish) è l’obiettivo finale della vendetta di Dante.

 

Diretto da Louis Leterrier (Scontro tra Titani, L’incredibile Hulk), Fast X è interpretato dai membri originali del cast Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Nathalie Emmanuel, Jordana Brewster, Sung Kang, Jason Statham, John Cena e Scott Eastwood, con le attrici premi Oscar® Helen Mirren e Charlize Theron.

 

Il film presenta anche uno straordinario nuovo cast, tra cui l’attrice premiata con l’Oscar® Brie Larson nei panni di Tess, una rappresentante corrotta dell’Agenzia; Alan Richtson (Reacher) nei panni di Aimes, il nuovo capo dell’Agenzia che non nutre la stessa ‘simpatia’ del suo predecessore, il Sig. Nessuno, verso la squadra di Dom; Daniela Melchior (The Suicide Squad) nei panni di una pilota di strada brasiliana con un forte legame con il passato di Dom; e la leggendaria vincitrice dell’Oscar® Rita Moreno nei panni della nonna di Dom e Mia, Abuelita Toretto.

Artisti lettoni in Accademia

Tra le molte mostre che offre la capitale sabauda in questo periodo, c’è n’è una frutto dello scambio   tra Accademie. Nell’ipogeo dell’Accademia Albertina di Torino – via Accademia Albertina 6 orario 10-18 eccetto il mercoledì,giorno di chiusura- si possono ammirare le opere allestite dagli studenti dell’Art Academy di Latvia  – Riga ” Circle of Arts”.

Accompagnati da docenti e ambasciatrice,nel salone d’onore della storico istituto di Belle Arti torinese è stato presentato il frutto di uno scambio culturale che va al di là del confronto scolastico, ma un vero scambio artistico che si realizzerà quando gli allievi italiani andranno ad esporre nella capitale Lettone.Progetto fortemente voluto dal  direttore Salvo Bitonti e dalla presidente Paola Gribaudo dell’ ‘Accademia Albertina di Torino.

Ai cittadini non resta che andare ad ammirare  l ‘ esposizione di   opere originali, per soggetti, fantasia e colori.
GABRIELLA DAGHERO

“Dialoghi sulla Memoria” all’interno del Salone Internazionale del Libro

 

Cinque incontri organizzati dal “Comitato Resistenza e Cosituzione” e dall’“Anpi”,

Da giovedì 18 a lunedì 22 maggio

Tatiana Bucci aveva solo 6 anni. La sorella Andra, 4. Originarie di Fiume, nel 1943 vissero sulla propria pelle il dramma della deportazione ad Auschwitz. Scambiate per gemelle, vennero tenute in vita per fungere da cavie per gli esperimenti medici condotti dal dottor Josef Mengele e vennero per questo risparmiate. Il 27 gennaio 1945, quando i sovietici arrivarono ad Auschwitz, erano in vita solo 650 bambini di varie nazionalità. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni deportati nel campo di Auschwitz, ne sopravvivranno solo 25. Tra questi Tatiana e Andra. Oggi le sorelle Bucci sono fra i più importanti testimoni dello sterminio nazista e la loro storia l’hanno raccontata nel libro “Noi, bambine ad Auschwitz”, da cui è stata tratta la versione per ragazzi “Il baule dei segreti” e il film di animazione “La stella di Andra e Tati”.

Il 18 aprile scorso sono state anche fra gli accompagnatori del Presidente Mattarellanella sua visita ad Auschwitz. E anche di questo, insieme al dramma della “Shoa” e delle disumane brutture perpetrate dai nazisti in quei “luoghi dell’orrore” che furono i lager, Tatianaparlerà il prossimo giovedì 18 maggio, alle 14, in “Sala Oro”, nella giornata  di apertura della XXXV edizione (18 – 22 maggio; tema “Attraverso lo Specchio”) del “Salone Internazionale del Libro” di Torino. A dialogare con lei e a raccoglierne la testimonianza, in un incontro dal titolo “Testimoni allo Specchio”, sarà PIF (al secolo, Pierfrancesco Diliberto), volto noto e amato dal grande pubblico, regista, attore, conduttore televisivo e radiofonico, nonché scrittore, presente al “Salone” con il suo ultimo romanzo “La disperata ricerca d’amore di un povero idiota”. L’incontro (condotto dall’attrice e scrittrice Sara D’Amario) è il primo, per un totale di cinque tutti incentrati sul tema della “Memoria”, organizzati e promossi negli spazi del “Lingotto” – ampliati per la prima volta allo Spazio “Pista 500” – dal “Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte” e dall’“ANPI”. Spiegano, in proposito, Daniele Valle, vice presidente del “Consiglio Regionale”, e Nino Boeti, presidente dell’ “ANPI” torinese: “Siamo convinti che oggi per ‘fare Memoria’ non siano sufficienti le cerimonie di commemorazione in occasione delle date fondamentali del nostro calendario civile. Crediamo che si debba parlare di Resistenza e Costituzione anche adoperando modalità, formule e linguaggi in grado di arrivare alle nuove generazioni, che sono le più esposte ai tentativi di riscrittura e falsificazione della Storia, ai negazionismi vari, al ritorno di simboli e di parole neofasciste e antisemite”. In linea con queste parole anche gli altri quattro incontri. Sempre giovedì 18 maggio, alle 17,30, presso l’“Arena Piemonte” (Padiglione 2), Andrea Ripetta(curatore del volume “Le Pietre di inciampo. Gunter Demnig, Accademico d’onore”) e Michele Cella (“ANPI Novara”) si confronteranno, sul tema “Alla fine vince sempre l’oblio? Le ‘pietre d’inciampo’ e la forza delle microstorie”, con Anna Foa e Adachiara Zevi. Figlia di Vittorio e Lisa Giua, la prima ha di recente pubblicato, con Lucetta Scaraffia, il libro “Anime nere. Due donne e due destini nella Roma nazista”; la seconda – curatrice dal 2002 della “Biennale Internazionale Arte in Memoria” nei resti della Sinagoga di Ostia Antica e, dal 2010, del progetto “Memorie d’inciampo” – è autrice del volume “Monumenti per difetto. Dalle Fosse Ardeatine alle Pietre d’inciampo”.


“Valori che non mutano col scender della sera”
in ricordo di Adriano Bianchi (partigiano, politico, capogruppo della DC in Consiglio regionale, che nel 1978 non esitò a salire sul palco di piazza San Carlo per esprimere lo sdegno di una comunità intera, nel giorno del rapimento di Aldo Moro) sarà invece il tema su cui, venerdì 19 maggio, alle 15, in “Sala Argento”, si confronteranno lo storico Gianni Oliva e il costituzionalista ed ex Ministro della Salute Renato Balduzzi. A seguire, alle 17, sempre in “Sala Argento”, sarà poi lo storico Alessandro Barbero a confrontarsi – sul tema “Raccontare i luoghi della Memoria” – con il presidente della rete nazionale dei “Paesaggi della Memoria” Daniele Borioli, Tatiana Bucci e il presidente nazionale dell’“ANPI” Gianfranco Pagliarulo, autore del recente volume “Antifascismo adesso. Perché non è ancora finita”.

Infine, lunedì 22 maggio, alle 10,30, presso lo “Spazio Città di Torino”, Padiglione 1, è in programma l’incontro, organizzato in collaborazione con la “Città Metropolitana” di Torino, dal titolo: “Gli Istituti Storici Piemontesi e le giovani generazioni: quale dialogo?”

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Tatiana e Andra Bucci, con il cugino Sergio De Simone, anch’egli deportato ad Auschwitz

–       “Testimoni allo specchio” – PIF e Tatiana Bucci

–       Anna Foa

 

Giacomo. A scuola di teatro / “Facce da scuola” 5

COSA SUCCEDE(VA) IN CITTA’

Quarant’anni fa, a Vallette…I “migliori” anni della mia scuola

 

Gianni Milani

La soddisfazione fu enorme. Ricordo che mi ritrovai Giacomo, ragazzotto sotto i vent’anni, fra i tecnici del Teatro “Araldo” di via Chiomonte, allora uno dei pochi a Torino specializzati in matinée per i ragazzi delle elementari e delle medie. Giacomo era stato qualche anno prima mio alunno alla “Levi” insieme al fratello gemello Carletto. Entrambi assai poco attratti dallo studio, furono fra i miei più appassionati e accesi “discepoli” e sostenitori nella pratica (rigorosamente in aula) dell’arte teatrale. Talmente appassionati e “presi” dalla novità del recitare a scuola da diventare poi, Giacomo, un abile tecnico teatrale e Carletto – mi suggerì Giacomo – addirittura attore, non prima d’aver frequentato un apposito corso di recitazione, in una nota compagnia dialettale della città. Oggi non so se loro vite continuino a viaggiare sui binari dell’arte scenica. Ma che grande soddisfazione constatare che la mia cocciutaggine nel portare il teatro fra i banchi (erano anni in cui venivi preso per “fumato” se ci provavi) aveva prodotto frutti concreti e ben visibili sotto gli occhi di tutti! Quella mattina d’inverno, Giacomo m’accolse con una mia “prima” in arrivo dalla “Pascoli” di piazza Bernini – corso Ferrucci (oggi sede dell’“Ufficio Pio” della “Compagnia di San Paolo”) dove mi ero trasferito nell’89, per avvicinarmi a casa e per provare il brivido, dopo tredici anni in prima linea alle Vallette, di una scuola “bene” e di gran blasone, già “Educatorio Duchessa Isabella” fino agli Anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale. Giacomo mi abbracciò . Ha visto professò… il suo teatro mi ha portato fin qui. Oggi faccio questo di lavoro, non guadagno un granché ma sono contento. E’ questa la mia vita, la mia grande passione! Lo presi sotto braccio, mentre ci accompagnava alle prime file, scavalcando con scuse quanto meno improbabili altre classi arrivate prima della mia. E a tutti i suoi colleghi mi presentava. E’ il mio professore delle medie, è lui che ha iniziato ad avvicinarmi al teatro e se oggi sono qui lo devo proprio a lui. Lo avrei baciato! Ci vediamo dopo, professò, adesso vado a controllare i volumi e le luci! Inutile dire del successo che quell’inaspettato incontro  mi procurò agli occhi dei miei alunni. Tutti potenziali attori. Anche alla “Pascoli” infatti avevo introdotto da qualche anno i laboratori teatrali. In piazza Bernini avevamo anche un salone (grande libidine!) adibito alle prove, dove il mitico collega di “Tecniche”, Pippo Leocata – oggi pittore di buona fama – aveva anche costruito un vero e proprio palcoscenico, un vero lusso, su cui si erano organizzate le prime recite. Che poi, fatti più esperti, trasferimmo – io e lo sparuto gruppetto dei colleghi un po’ pazzi e visionari del “tempo pieno” – addirittura al vicino parrocchiale “Teatro Esedra” di via Duchessa Jolanda, in faccia alla piazza Benefica. Ero convinto, e lo sono ancora, che il Teatro facesse bene alla scuola. Che servisse a sbloccare situazioni altrimenti insostenibili. E che offrisse ai ragazzi, in particolare a quelli più problematici sotto vari aspetti, importanti opportunità di realizzazione. Tanto più in scuole  particolarmente “a rischio”, come quelle delle Vallette. A fine anno scolastico era ormai diventata prassi consolidata – e particolarmente attesa da alunni e genitori – la recita di classe o di classi parallele con alunni-attori selezionati all’uopo. Si sceglievano preferibilmente testi per ragazzi, ma anche altri più impegnativi ( un certo numero di “dialettali”, riattati al caso) o tratti dalla letteratura per adolescenti come il “Gian Burrasca” di Vamba che, riproposto un paio di volte, ottenne un successo sempre strepitoso. Lettura e commento in gruppo. Poi la distribuzione delle parti. Le prove. Lunghe. Sfiancanti. Quasi sempre “deludenti”. E poi uno scoppio di abilità e bravure e talenti che regalavano in teatro emozioni e risultati da farti piangere dalla contentezza. La realizzazione scenica contemplava il momento della recitazione, ma una parte importantissima avevano anche la musica e, in certi casi, la danza. Per non dire degli effetti più propriamente tecnici (come l’utilizzo delle luci alternate e dosate a seconda delle scene) in cui una grossa mano mi diedero alcune colleghe e colleghi, come la Maria Luisa Martina (“Musica”) e il Giampiero Mazzarella, per gli amici Gianmazza, (“Educazione Fisica”), grandi compagni e supporter importanti negli anni della “Pascoli”. Ricordo le serate tendenti alle notti passate nella casa-mansarda, magicamente incollata sui tetti della piazza Benefica, del Gianmazza a registrare le musiche e le canzoni che avrebbero fatto da “colonna  sonora” ai vari spettacoli. Notti sudate (si era sempre a fine maggio-primi di giugno), notti di note esaltanti, spesso sul filo di un amarcord del tutto personale e di un lavoro fatto di cuore e di anima, fra grappini abbondanti e mici (i due magnifici del Mazza, madre e figlio) che ti ballonzolavano e saltavano intorno sornioni e indagatori, fino a che si arrivava alla definitiva incisione dei nastri-cassette (altri tempi!) che avrebbero poi accompagnato lo spettacolo, non senza riferimenti precisi alle storie portate in scena. Serate indimenticabili. Esperienze forti. Trasmesse quasi sempre ai ragazzi. E conficcate come frecce d’amore nei loro cuori. Me lo ricordava il “nostro” Giacomo dell’Araldo. Credo che oggi sia pratica abbastanza costante programmare nelle scuole (anche per mantenerle in piedi e vive) laboratori teatrali. Si continui. I ragazzi, soprattutto gli adolescenti, sono “naturalmente” attori e sul palcoscenico si scopre che proprio i più timidi, con quella vocina che dietro il banco o alla cattedra si sente appena appena, diventano giganti della recitazione e ti fanno rabbrividire, fuori e dentro, regalandoti sensazioni che ti restano appiccicate per la vita. Quella mattina, finito lo spettacolo all’Araldo, Giacomo mi aspettò all’uscita. Mi abbracciò, mi parve di sentirgli un po’ di magone che andava su e giù in gola. Grazie, mi disse ancora. Ma grazie a te, caro Giacomo… e grazie a te Carletto e grazie a te Simone e grazie a te Vittorio… e grazie e grazie e grazie. Ritornammo a  scuola. Io e i miei “primini”. Ancora presi dallo spettacolo appena visto, negli occhi le luci e le ombre, i “gesti” le movenze e gli sguardi degli attori; nelle orecchie i suoni delle voci, i canti le musiche i rumori di scena. Il calpestio dei piedi sulle assi del palcoscenico. Ci sedemmo. In aula, dov’era tradizionale prassi commentare e “recensire” quanto visto. Aspettavo le prime reazioni. Un vocione si fece strada dall’ultimo banco. Alessandro –  amabile “mastino” che superava tutti in altezza di varie spanne e quasi nessuno nello studio – urlò quasi professò domani si prova? Grande Alessandro! La tua domanda-desiderio suonò meglio di ogni commento.

Gianni Milani  

I Concerti Candlelight, intimi e suggestivi

Concerti Candlelight, intimi e suggestivi appuntamenti che reinterpretano autori e brani che hanno fatto e fanno la storia della musica, proseguono nella città di Torino a Maggio con un calendario di nuovi incontri.

concerti Candlelight sono una serie di concerti musicali originali creati da Fever nati col fine di rendere la cultura e la musica classica più accessibile. Migliaia di persone in tutto il mondo hanno potuto godere di questi spettacoli di musica dal vivo, suonati da musicisti locali, in diversi luoghi mozzafiato, illuminati da migliaia di candele.

Nati come una serie di concerti di musica classica, i concerti a lume di candela riproducono le opere dei più grandi compositori come Vivaldi, Mozart e Chopin. Ora, la lista sempre crescente di programmi include una vasta gamma di temi e generi, tra cui omaggi ad artisti contemporanei come Queen, ABBA, Coldplay e Ed Sheeran, oltre a spettacoli dedicati al K-Pop, colonne sonore di film e molti altri.

I concerti Candlelight sono infatti presenti in più di 100 città in tutto il mondo, con oltre 3 milioni di spettatori ad oggi.

 

 

L’agenda

 

Candlelight Open Air: Tributo ai Queen

Dove: Castello di Collegno

Date e orari: 15 maggio e 20 giugno alle 20:30 e alle 22:30

Prezzo: a partire da €30

 

Candlelight Pop Open Air: Michael Jackson, Beatles, Elvis e altri

Dove: Castello di Collegno

Date e orari: 16 maggio alle 20:30 e alle 22:30

Prezzo: a partire da €30

 

Candlelight Rock Open Air: Nirvana, Metallica, Rolling Stones ed altri

Dove: Castello di Collegno

Date e orari: 17 maggio e 21 giugno alle 20:30 e alle 22:30

Prezzo: a partire da €30

 

Candlelight Reale: Tributo ai Coldplay a Stupinigi

Dove: Palazzina di Caccia Di Stupinigi

Date e orari: 19 maggio e 3 giugno alle 20:30 e alle 22:30

Prezzo: a partire da €32

Candlelight Reale: omaggio a Vasco Rossi al pianoforte

Dove: Palazzina di Caccia Di Stupinigi

Date e orari: 20 maggio alle 20:30

Prezzo: a partire da €32

 

Candlelight Reale: Ennio Morricone e colonne sonore

Dove: Palazzina di Caccia Di Stupinigi

Date e orari: 20 maggio alle 22:30

Prezzo: a partire da €32

 

Candlelight Reale: Tributo a Dalla, Baglioni e Zucchero a Stupinigi

Dove: Palazzina di Caccia Di Stupinigi

Date e orari: 21 maggio alle 20:30 e alle 22:30

Prezzo: a partire da €32

Rock Jazz e dintorni a Torino: Sam Smith e gli Inti Illimani

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Blah Blah  suonano i Valley Of The Sun.

Mercoledì. Allo Ziggy si esibisce Osvaldo Schwartz. Al Teatro Colosseo arriva lo storico gruppo cileno degli Inti Illimani con Giulio Wilson. All’Osteria Rabezzana sono di scena i Powerillusi. Al teatro Alfieri si esibisce Anna Oxa.

Giovedì. Al Peocio di Trofarello suona il trio del chitarrista Michael Angelo Batio. Al Blah Blah si esibisce il gruppo Rockabilly dei Meteors. Alle Gallerie d’Italia musica d’improvvisazione con il produttore Vittorio Cosma affiancato da Whitemary, Gianluca Petrella e Damir Nefat. Al Cap 10100 è di scena Jake Smith. Al Le Roi suonano i Loschi Dezi.

Venerdì. Al Blah Blah sono di scena gli Estetica Noir. Al Folk Club si esibisce Amy La Vere accompagnata dal chitarrista Will Sexton. Allo Ziggy è di scena Vespertina con Petrolio. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono gli Extraliscio con il “ragazzo morto” Davide Toffolo. Allo Spazio 211 suonano i Bohren & Der Club Of Gore. All’Off Topic si esibisce la cantautrice Debora Petrina.

Sabato. Allo Ziggy sono di scena gli Ataraxia. Al Blah Blah suona il gruppo punk Rappresaglia. All’Off Topic si esibiscono i Mai Mai Mai.

Domenica. Al Lambic suonano i L’Orage. Allo Ziggy si esibisce il trio del cantautore Gnut. Al Pala Alpitour è di scena il britannico Sam Smith.

Pier Luigi Fuggetta

Off Topic, Un’intera giornata dedicata alla musica dalle 11:30 a tarda sera per Siria e Turchia

OFF TOPIC FESTEGGIA I SUOI PRIMI 5 ANNI CON UNA RACCOLTA FONDI A SOSTEGNO DELLE PERSONE TERREMOTATE DI SIRIA E TURCHIA

 

In collaborazione con SERMIG e SUMA SI

Domenica 14 maggio

Ingresso libero con donazione

 

OFF TOPIC
via Giorgio Pallavicino 35 – Torino

 

 

 

 

Una giornata a scopo benefico per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto del 6 febbraio in Turchia e Siria. Nasce come un evento a scopo benefico la maratona di oltre 10 ore di musica che festeggia il quinto compleanno di OFF TOPIC con la line up che domenica 14 maggio alterna lungo tutto l’arco della giornata oltre 13 dj, dalle 11:30 a tarda sera.

 

Oggi, a cinque anni dal cantiere e la ristrutturazione, l’hub culturale della città vuole ricordare e festeggiare la strada percorsa con Dance4help, l’evento di beneficenza nato per aiutare le popolazioni turche e siriane a cura di “Süma si” in collaborazione con SERMIG TORINO. Alla consolle: Andrea Passenger, Angie Backtomono, Breezo, Cipi, Devozioni Baleari, Dj Green Man, Dj Tsura, Emiliano Comollo, Kessa, Mattia Corrado, RedRob, Rills, Seven Sins.

 

In Italia, Brasile e Giordania il Sermig ha aperto Arsenali di Pace che ogni giorno offrono casa, istruzione, cure mediche, formazione a migliaia di bambini, giovani, donne, uomini feriti dalla vita, senza distinzione di appartenenza, credo religioso, ideologia. Dal 1964 ad oggi il Sermig ha aiutato milioni di persone grazie al sostegno gratuito di milioni di persone. Dal 1983 ha trasformato l’antica fabbrica di armi di Torino in Arsenale della Pace. Notizie da Siria e Turchia www.sermig.org/terremoto

 

Dichiarazione del direttivo di OFF TOPIC: C’è una frase attribuita ad Annibale che dice “O troveremo una strada o ne costruiremo una”. Noi in altre parole diremmo: “Se vuoi che le tue idee abbiano uno spazio costruiscigli una casa”. OFF TOPIC è nato dal desiderio di creare lo spazio di tutto il possibile per tutte le idee. Nella società del “tutti sul pezzo” essere fuori tema è un atto rivoluzionario e inclusivo. Per questo OFF TOPIC è un luogo in cui sentirsi parte di qualcosa di più grande.  Il nostro compleanno non poteva che essere la conferma di questa visione. Per questo abbiamo fortemente voluto festeggiare con l’obiettivo di raccogliere fondi per terre come la Turchia e la Siria, così lontane, ma così funestate dall’azione ideologica degli esseri umani e dalla forza distruttiva della Natura.”

 

 

Informazioni utili per le Donazioni online

https://www.sermig.org/insieme/dona-ora/dona-ora-carte.html ma si può naturalmente cercare “Sermig” dall’ APP di Satispay e Paypal indicando poi la causale giusta.

 

 

SERMIG

Il Sermig (Servizio Missionario Giovani) nasce a Torino nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero e sua moglie Maria Cerrato con il sogno di eliminare la fame nel mondo. Dal 1983 ha sede nel vecchio arsenale militare di Torino. L’aiuto gratuito di migliaia di persone lo trasforma in Arsenale della Pace: rifugio per tanti che vogliono cambiare vita, luogo di solidarietà, di incontro per giovani e formazione. Il Sermig porta solidarietà, sviluppo, cultura, cure a popolazioni colpite da guerre, fame, calamità naturali grazie a 3700 progetti in 155 nazioni del mondo.

 

SUMA SI

Süma si nasce in una di quelle tipiche domeniche italiane.

Piazzetta Emanuele Filiberto, un gruppo di amici seduti a un tavolo. Si chiacchiera, si mangia, si beve, si scrollano le notizie. Con questo ultimo gesto ci fermiamo su un post dove vengono elencati tutti i danni causati dal terremoto appena accaduto in Turchia e Siria, si contano i morti, migliaia. Ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati. Fortunati per tutto quello che abbiamo ogni giorno.

Da lì si accende un’idea in testa. Vogliamo concretamente aiutare queste persone.

Suma si nasce insieme a Dance4help, creare una bella giornata dove ritrovarsi e aiutare come possiamo chi ne ha più bisogno.

 

OFF TOPIC – Hub culturale, Via Giorgio Pallavicino 35

Ideare, valorizzare, educare, diffondere e connettere: questi i principi su cui si fonda OFF TOPIC, l’hub culturale della città di Torino, progetto del Torino Youth Centre, riconosciuto dal Comune di Torino come Centro di Protagonismo Giovanile il cui direttivo è formato da Goodness Ac, Klug APS, Cerchio di Gesso.

Il Torino Youth Centre è l’associazione di secondo livello che attraverso una progettualità di rete, coordina il funzionamento, le attività e gli spazi di Via Pallavicino 35, rendendo OFF TOPIC hub culturale e sede di attività formative (corsi, workshop, conferenze) e co-working, residenze artistiche, musica live, teatro, proiezioni, reading e eventi off di rassegne cittadine, attività sociali e di promozione del territorio.

 

 

OFF TOPIC

via Giorgio Pallavicino, 35 – 10153 Torino

 

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“Lustro e lusso dalla Spagna islamica”

Dal X al XVI secolo, il “MAO” di Torino fa luce sullo straordinario “sincretismo culturale” fra mondo islamico ed Europa attraverso l’area mediterranea

Fino al 28 maggio 2023

Autentica chicca, fra le non molte opere esposte, un frammento della bordura di un tappeto, datato fine XV o inizi XVI secolo, appartenente alla Collezione Istituto “Valencia de Don Juan” di Madrid e proveniente da un esemplare del gruppo di tappeti ‘Mudejar’ a stemmi araldici realizzati in terra iberica in epoca medievale al termine del dominio musulmano. Sulla sinistra dell’opera (in visione solo fino al 12 febbraio) si individua la fascia a fondo blu con elementi pseudo-cufici – secondo lo stile calligrafico della lingua araba – molto stilizzati con riquadri, contenenti alternativamente un albero o un vaso fiorito affiancato da uccellini stilizzati e figure di animali. In alto, la raffigurazione, purtroppo tagliata nella parte superiore, di un “uomo” con il corpo rosso maculato, ricoperto di pelliccia, che tiene in una mano una specie di scudo e nell’altra, nascosta, probabilmente una spada o una lancia. Nella parte destra sono invece presenti dei motivi floreali geometrici e stilizzati, sempre su fondo blu, disposti entro una griglia di losanghe tratteggiata in rosso. L’opera, nella sua interezza, doveva essere per davvero da “mille e una notte”.

Come suggerisce la sua presenza nell’esposizione “Lustro e lusso dalla Spagna islamica. Frontiere liquide e mondi in connessione”, curata da Filiz Çakır Phillip (specialista in “Arte Islamica”, già curatrice dell’“Aga Khan Museum” a Toronto e membro dell’“Association of Art Museum Curators & AAMC Foundation” di New York) con cui il “MAO- Museo d’Arte Orientale” di Torino intende presentare negli spazi della “Galleria” dedicata all’arte dei Paesi Islamici dell’Asia una mirata selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private (dall’ “Instituto Valencia de Don Juan” di Madrid, dalla “Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica” di Genova, da “Palazzo Madama” e dalla galleria “Moshe Tabibnia” di Milano), poste in dialogo con quelle presenti nelle collezioni permanenti del “Museo” di via San Domenico. Assemblati in saggio rigore documentaristico, troviamo così esposti pregiati tappeti e frammenti tessili e ceramiche ispano-moresche di provenienze diverse datati tra il X e il XVI secolo, capaci di trasportare il visitatore in territori ancor oggi poco esplorati, mettendo in evidenza la relazione tra il mondo ispanico europeo e quello islamico nel contesto del Mediterraneo. Due mondi accomunati da uno strettissimo “sincretismo culturale” che, proprio nell’area mediterranea, trova una sua sintesi ideale, “una storia secolare – spiegano dal Museo – di trasformazioni e contaminazioni artistiche, linguistiche e di conoscenza scritta nelle trame dei tessuti e sulla superficie lucente delle ceramiche”. Poiché il “Mare Nostrum” non è e non è mai stato “solo un mare e solo Europa, ma invece una possibilità dall’identità mutevole”. Dire “Mediterraneo” è dire “contaminazione”. Così è accaduto con la lingua araba e così, soprattutto, è accaduto con le arti figurative: “diverse raffigurazioni e tecniche della produzione di tappeti, tessuti e vasellame, custodite come segreti preziosi nei territori del Medio Oriente e del Nord Africa, sono approdate nella penisola iberica insieme ai conquistatori, quasi un ‘effetto collaterale’ della secolare dominazione, dando origine a una straordinaria ‘produzione autoctona ibridata’”. Realtà ben sottolineate dalla mostra, dove degni di particolare attenzione sono ancora due frammenti di un tappeto a ghirlande (provenienti dalla “Fondazione Bruschettini” e risalenti agli inizi del XVI secolo), che compongono una ghirlanda circolare, caratteristica del gruppo di tappeti di Alcaraz definito ‘rinascimentale’ e un capitello in marmo scolpito in rilievo del periodo “omayyade” (seconda metà del X secolo) ascrivibile a Cordoba, capitale di Al-Andalus (Spagna islamica), con decorazioni profonde, decise e delicate, dove le foglie d’acanto sono una reminiscenza dell’eredità classico-ellenica in combinazione con il repertorio di artisti e artigiani del califfato.

E non finisce qui. La rassegna, infatti, non è che “il primo esito – tengono a precisare dal ‘MAO’ – di un più ampio progetto di collaborazione con la ‘Fondazione Bruschettini’ e altre collezioni pubbliche e private che culminerà nell’ottobre 2023 con l’apertura di una grande mostra strutturata come un viaggio nel tempo dal periodo ‘Tang’ (VII secolo d.C.) ai giorni nostri; inoltre vuole gettare le basi per un ‘consorzio di musei’ del Mediterraneo per avviare uno scambio di mezzi e conoscenze volto a facilitare la circolazione di opere e progetti vari”.

Gianni Milani

Lustro e lusso dalla Spagna islamica”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436931 o www.maotorino.it

Fino al 28 maggio

Orari: mart. – dom. 10/18

Nelle foto:

–       Allestimento “Galleria Islam”, ph. Perottino

–       Frammenti tappeto a ghirlande, inizi XVI sec., “Fondazione Bruschettini”

–       Capitello, seconda metà X sec., “Fondazione Bruschettini”, Ph. Alessandro Muner

 

Da piazza Foroni al “Parco Peccei”. Con “Barriera Corallina”, grande “parata culturale” a Barriera di Milano

Barriera in festa!

Domenica 14 maggio, dalle 14,30

Si mette in bella mostra, domenica prossima14 maggio, sfilando in totale e colorata allegria per le sue strade, la storica “Barriera di Milano” o “Barriera dl’Emme”, come ancora la chiamano i più attempati torinesi. In agenda, una ricca “parata culturale”, per dirla con le varie associazioni del quartiere che la organizzano, raggruppate – evocando la forte suggestione di lontani mari tropicali – in “Barriera Corallina” o “organismo collettivo di resistenza culturale”.  La parata parte da un luogo simbolo di “Barriera di Milano”, piazza Foroni (ritrovo alle 14,30), e si dirige al “Parco Peccei”, la grande superficie ex industriale chiusa tra passante ferroviario, via Cigna e via Valprato che è ora il cuore verde del quartiere: “L’iniziativa –sottolinea Giulia Gozzellino, coordinatrice di ‘Barriera Corallina – nasce per celebrare la diversità e la bellezza della condivisione. Abbiamo scelto di riempire lo spazio pubblico con le voci, i suoni e i giochi di quartiere tra ‘marching band’, acrobazie, animazioni teatrali e ‘slam poetry’. Sfiliamo e partecipiamo con divertimento per una ‘Barriera Corallina’ gioiosa e accogliente”.

E Luca Bosonetto del “Comitato Arci Torino”: “Barriera di Milano è un quartiere fragile ma anche effervescente, solidale, colorato. Negli ultimi anni infatti abbiamo assistito a una crescita di realtà associative locali, spesso nuove e giovani. Anche ‘Arci’ vede rifiorire la sua presenza in Barriera tra mutualismo, inclusione, cultura, con una decina di nuovi spazi aperti o rigenerati dopo la fine della pandemia”. “’Barriera Corallina’ – continua Bosonetto – è un concreto esempio di questa effervescenza, che parte dalla nostra rete per coinvolgere tutto il territorio. Un modello che vuole declinare la parola ‘prossimità’ in forma virtuosa e che sceglie il modo più bello per concludere un primo anno di progetto e rilanciare: scendere in strada e sfilare” .

Si inizia, come detto, alle 14,30, in piazza Foroni, la piazza del mercato di “Barriera”, qui famigliarmente conosciuta come piazza Cerignola, per arrivare   alle 16 al “Parco Peccei”. Peculiarità: tutte le realtà coinvolte sia nella parata sia poi nell’animazione al Parco sono di “Barriera di Milano”. Tutto a “Km zero”.

La sfilata sarà animata, in primis, dalle Associazioni “Pietra Tonale” e “La Folamurga” con musica e perfomance dal vivo, marching band, danze, fiati e percussioni . A dare ulteriore colore alla parata, l’animazione con acrobati sui trampoli della “Fondazione Uci Casa Circostanza” e dell’ “Associazione Slip”.

Vera chicca l’accompagnamento floreale di“FiëscaVerd”, realtà torinese nata con l’obiettivo di promuovere la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale attraverso il recupero di aree verdi marginali e l’attivazione di percorsi di agricoltura urbana.

Al “Parco Peccei” sono, quindi, previsti momenti di convivialità, cultura e condivisione. Ci saranno un punto informativo e di ascolto, un angolo della cura dove trovare hennè eprodotti naturali gestito dagli  adolescenti del “Centro Interculturale” e di “Asai”. Curioso lo “Swap party”, la festa per scambiarsi i vestiti che non si usano più, per non parlare degli interventi delle molte realtà teatrali operanti in Barriera che non mancheranno di dare il loro contributo, dal “Teatro Carillon”all’“Asola di Govi”, da “TzimTzum” ad “APS” e a “Onda Larsen”. Non mancheranno ovviamente momenti di animazione per i più piccoli, gestiti da “Ricette d’Africa” e “RenkenOnlus”, due realtà che operano all’interno degli spazi del “Bunker”, e dei “Bagni Pubblici” di via Agliè. Nel programma anche uno “Speakers Corner” (rivolto alle nuove idee in campo editoriale) e un tocco di poesia con “A/Traverso – Rassegna di poesia”, format che ha già proposto le presentazioni di ParimahAvani, poetessa iraniana, ai “Bagni Pubblici”  di via Agliè, e di Mister Caos, poeta di strada milanese, al circolo “La scimmia in tasca”  e alla Biblioteca “Primo Levi”. In questo caso, trattandosi di un’iniziativa all’aperto, verrà proposta una presentazione di poesie di alcuni autori attivi a Barriera di Milano. Infine, “corner radio” con “Radio Banda Larga”, “Radio Ohm” e “Spazio 211”.

g.m

Confini e sconfinamenti, il tema della 28esima edizione del Festival delle Colline Torinesi

Il festival delle Colline Torinesi, giunto alla sua ventottesima edizione , è stato presentato alla Fondazione Merz. Nuovamente organizzato da TPE Teatro Astra, manterrà la sua identità di Festival d’Autunno, sviluppandosi dal 14 ottobre al 5 novembre prossimi, con un’anteprima dal 10 al 12 ottobre prossimi.

Il tema è quello dei confini-sconfinamenti, soprattutto con l’attenzione rivolta alla vita dei migranti, del passato come la Arendt e Benjamin, ma anche alle contaminazioni linguistiche tra arte e teatro.

“Esuli, profughi, migranti, rifugiati, espatriati -hanno spiegato gli organizzatori- sono termini quasi equivalenti, spesso utilizzati per identificare persone che hanno lasciato il loro paese d’origine, varcato uno o più confini a seguito di guerre, calamità o persecuzioni. L’espatrio come necessità individuale o collettiva, è antica come il mondo, ma ha assunto caratteristiche ben precise nel XX e XXI secolo, correlate all’avvento di dittature o sommovimenti politici”.

Si tratta di un progetto condiviso con la Fondazione Merz. Il Festival ha eletto il Libano a nazione ospite, esplorando la realtà artistico-culturale, in ambito teatrale, performativo e cinematografico.

Toccherà inaugurare a Lina Majdalanie e Rabin Mrou il festival con lo spettacolo “Artaqat”, composto di tre racconti di sconfinamenti dalla Palestina verso il Libano di Izdihar; dal Libano verso altri Paesi, dalla propria obbligata identità di genere ad altra.

In fuga verso l’Europa parlerà lo spettacolo Blind Runner dell’iraniano Amir Rezz Kooestani, storia di due coniugi che vogliono fuggire in Inghilterra correndo lungo il canale della Manica.

Tante saranno le vicende umane rievocarte nel corso della rassegna, da quella del filosofo Walter Bejamin in disperata fuga dai nazisti a quelle tante persone il cui nome non sarà ricordato dalla storia, ma che hanno vissuto situazioni analogamente tragiche.

Gli spettacoli si terranno in diversi luoghi della città, anche molto differenti tra loro, il teatro Astra, la Fondazione Merz, il teatro Bellarte, le Fonderie Limone, la galleria Subalpina, mentre gli eventi collaterali si svolgeranno al Museo Nazionale del Cinema e presso il Polo del Novecento. Insieme al teatro Stabile di Torino, sarà rappresentato uno spettacolo omaggio a Romeo Castellucci, dal titolo “Il terzo Reich”.

Mara Martellotta