CRONACA- Pagina 990

E’ morta Rosanna, la nonnina delle bambole

È morta a 90 anni Rosanna Scavino Riccardi, madrina della Pro loco di Rivarolo

Nel Borgo di Trausella, in Valchiusella, nel giardino della sua abitazione di campagna, c’era la  “casa delle bambole”,  meta di tantissimi visitatori da ogni parte d’Italia e d’Europa. La nonnina aveva realizzato negli anni, con ago e filo, stoffa,  forbici, un originale e fiabesco mondo di bambole. Rosanna è stata ricevuta anche dal Presidente Mattarella. Gli aveva regalato un album fotografico delle sue bambole artigianali.
(Foto archivio)

Un dono per i pazienti del Regina Margherita e di Casa UGI

In occasione del 75°Anniversario di fondazione, l’Unicef provinciale di Torino, in collaborazione col Museo del Risparmio, confeziona una versione educativa de “Il gioco dell’Oca” e offre il laboratorio didattico “Io no che non ci casco” sviluppato dal Museo del Risparmio con la collaborazione degli esperti della Direzione Cybersecurity di Intesa Sanpaolo.

 

Quella dell’UNICEF è una storia di infanzie negate e ritrovate, di bambini curati e protetti, di bambini salvati. È la storia di quanti risultati si possono ottenere quando si collabora tra governi, individui e comunità e si investe per tutelare i diritti dei più piccoli e vulnerabili.

Nato l’11 dicembre 1946 per aiutare i bambini europei al termine della Seconda guerra mondiale, oggi il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia opera a 360° per la sopravvivenza, la protezione e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo, nei paesi in via di sviluppo e in quelli industrializzati. L’Italia è stata tra i paesi europei che ha maggiormente beneficiato degli aiuti dell’UNICEF nell’immediato dopoguerra anche per i diritti: “Il diritto di essere ascoltati”, “Il diritto ad essere protetti”, “il diritto alla vita” ,“il diritto alla salute”, “il diritto allo studio” e “diritto al gioco”.

 

Il Comitato provinciale Unicef di Torino, dopo questo periodo di pandemia prosegue con maggiore determinazione nella promozione della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nelle Scuole, presso l’Ospedale Regina Margherita e Casa UGI, promuovendo la conoscenza dei diritti, riscrivendoli sui sentieri illustrati del famoso gioco da tavola. Nasce il Gioco dell’oca con un tabellone segnato dai Diritti fondamentali dell’Infanzia e dell’adolescenza, che piccoli e grandi, giocando potranno “attraversare”, leggere e ricordare.

 

Quale strumento migliore per avvicinare i bambini ad un tema importante se non l’iconico gioco da tavola “Il gioco dell’oca” ristampato in una edizione speciale grazie al sostegno del Museo del Risparmio.

 

In abbinamento, viene offerta gratuitamente l’opportunità di seguire il laboratorio didattico online “Io no che non casco!”, sviluppato dal Museo del Risparmio con la collaborazione degli esperti della Direzione Cybersecurity di Intesa Sanpaolo. Il laboratorio consente di insegnare ai bambini, attraverso divertenti sfide condotte a gruppi, come navigare in Internet tutelando i propri dati personali ed effettuare i primi acquisti online in sicurezza.

Sono tre gli Istituti Scolastici individuati sul territorio con l’aiuto dell’Ufficio Scolastico Regionale che hanno beneficiato per primi dell’iniziativa.

 “Attraverso l’Unicef – dichiara il presidente Antonio Sgroi – lanciamo questa nuova idea, volta a tenere alta l’attenzione sulle problematiche infantili e a insegnare ai bambini, ricordandoli anche agli adulti che con loro giocheranno, i diritti fondamentali dell’Infanzia. La formula rimane quella di “imparare giocando”, tra un lancio di dadi e spostamenti di casella in casella. Ci rende felici sapere che numerose copie del gioco allieteranno i piccoli pazienti del Regina Margherita e di Casa UGI”.

 

“Supportiamo con entusiasmo l’UNICEF Provinciale – afferma Giovanna Paladino, Direttore e Curatore del Museo del Risparmio – perché si tratta di un’iniziativa che aiuta i bambini ad apprendere divertendosi in un momento non semplice della loro vita. Essendo nativi digitali la nostra offerta aggiuntiva di un laboratorio, sul corretto uso dei media e sulla protezione dei dati personali, completa il set informativo utile per diventare cittadini attivi e consapevoli”.

Attesa Taxi, 15 minuti al telefono: era caduta la linea

L’assessore Paolo Chiavarino ha risposto ad una richiesta di comunicazioni da parte del consigliere Giuseppe Iannò Torino Bellissima), in merito ad un disservizio a lui accaduto da parte della Centrale operativa taxi, in data 27 novembre, legato ad un tempo di attesa di quindici minuti, senza ottenimento di risposta.

L’assessore ha sottolineato come la Città sia tenuta a disciplinare gli orari del servizio taxi e ad assicurare equilibrio tra domanda ed offerta del servizio pubblico, ma non abbia competenza in merito alle modalità di gestione delle centrali radio taxi che sono organismi cooperativi non titolari di autorizzazioni comunali.

L’assessore ha spiegato che si è comunque richiesto alla centrale operativa di verificare l’accaduto.

Il presidente della Centrale taxi che ha spiegato che “banalmente possa essere caduta la linea gestita attraverso il sistema Voip”, esprimendo dispiacere per quanto successo e rivolgendo scuse al consigliere e all’Amministrazione comunale.

Mala movida a Vanchiglia, una delegazione di residenti ricevuti a Palazzo Civico

Dopo aver manifestato in piazza Palazzo di Città, nel tardo pomeriggio del 13 dicembre 2021 una delegazione di residenti in Vanchiglia è stata ricevuta a Palazzo Civico.

Dopo aver incontrato gli assessori Paolo ChiavarinoChiara Foglietta e Carlotta Salerno, i manifestanti sono stati auditi nella Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale, presieduta da Maria Grazia Grippo, dove hanno espresso le proprie preoccupazioni per il dilagare della “mala movida” nel quartiere.

I residenti hanno lamentato i danni alla salute che stanno patendo a causa dei ripetuti schiamazzi notturni che impediscono loro di dormire, ma anche la mancanza di parcheggi, il deprezzamento degli immobili e le preoccupazioni legate all’emergenza Covid-19 per gli assembramenti serali.

Le Istituzioni hanno manifestato la disponibilità ad approfondire le tematiche e i possibili interventi da attuare nelle prossime settimane.

La polizia arresta  spacciatori Sequestrati  un chilo di cocaina e una pistola

Operazione della squadra di polizia giudiziaria di Mirafiori che, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, nei giorni scorsi hanno proceduto all’arresto di due spacciatori dediti al traffico di cocaina nella zona sud di Torino. Gli arrestati sono un cittadino marocchino del 76 e un albanese dell’81.

L’operazione nasce con l’arresto del soggetto marocchino, quando a seguito di un servizio di pattugliamento gli investigatori notano lo straniero compiere dei movimenti sospetti, una volta accortosi della presenza di possibili poliziotti, all’esterno di un bar. L’uomo, infatti, notata la presenza di alcune persone non conosciute all’esterno, cerca di aumentare il passo e far perdere le sue tracce. I poliziotti lo fermano e lo perquisiscono, ed infatti, all’interno dei pantaloni, trovano un grosso involucro in cellophane contenente oltre 50 grammi di cocaina. Procedono, pertanto, all’arresto per detenzione ai fini di spaccio dell’uomo. In realtà, i poliziotti del Commissariato Mirafiori erano da tempo concentrati sulla zona in questione, ove avevano ricevuto segnalazioni circa la presenza di soggetti dediti al traffico di stupefacenti. Da qualche settimana gli agenti avevano iniziato le indagini annotando informazioni e cercando riscontri.

Dopo questo arresto, nei giorni successivi i poliziotti continuano ad indagare sospettando che, tra i movimenti annotati, ci sia anche il fornitore di buona parte dello stupefacente ai piccoli spacciatori. L’attenzione si concentra su un cittadino albanese residente nel quartiere Mirafiori. A seguito di diversi appostamenti, i poliziotti intervengono quando il giovane, a bordo della sua auto, compie delle manovre sospette intorno ad un bar di via Carlo del Prete. Il sospetto si dimostra fondato: l’uomo ha con sè pochi grammi di cocaina, ma nella sua abitazione gli investigatori trovano oltre un chilo di cocaina e una pistola calibro 9, rubata, oltre a varie bilance usate per il confezionamento della droga, e numerosi cellulari “da lavoro”.

Per lui si aprono le porte del carcere per detenzione e traffico di stupefacenti, ricettazione e possesso di arma da fuoco.

Muore soffocato da un boccone a pranzo

Un uomo di 82 anni è morto domenica ad Avigliana, soffocato da un boccone andatogli di traverso mentre stava pranzando.

La moglie ha chiesto l’intervento del 118. I due stavano mangiando quando l’anziano le ha fatto capire  che non riusciva a respirare.

I soccorsi sono arrivati velocemente ma l’uomo era senza ossigeno da alcuni minuti e non lo hanno potuto salvare. Soccorsa anche la moglie sotto shock.

Un Natale speciale per i bimbi del Regina Margherita

È iniziata nel fine settimana con i supereroi calati dal tetto del Regina Margherita il calendario di appuntamenti che proseguono fino al 19 dicembre di “Babbo Natale in Forma” . Gli eventi vanno dall’esposizione dei 300 modelli 3D di Babbo Natale realizzati dai bambini delle scuole piemontesi alle sfilate di Babbi Natale in auto, moto, bici o canoa per dare  uno speciale saluto ai piccoli ricoverati. “L’obiettivo – commenta Irene Bonansea, responsabile di Forma Onlus – e’  regalare un’atmosfera natalizia ai piccoli ricoverati del Regina Margherita e raccogliere fondi per la ristrutturazione dell’area Diurna della Nefrologia e Gastroenterologia dell’ospedale”.

Volpiano aderisce all’iniziativa delle città amiche dei bambini e delle bambine

Sabato 11 dicembre la facciata del municipio è stata illuminata per sensibilizzare su questo tema

Il Comune di Volpiano aderisce all’iniziativa «La Città metropolitana di Torino è amica dei bambini e delle bambine»; per sensibilizzare su questo tema la facciata del municipio è stata illuminata nella serata di sabato 11 dicembre. L’iniziativa fa seguito al programma Unicef finalizzato a «riconoscere che il benessere dei minorenni è indice di un ambiente sano, di una società democratica e di un’amministrazione locale efficiente».

Commenta il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli: «Come amministrazione comunale abbiamo ritenuto di aderire all’iniziativa per sostenere l’Unicef nella sua missione rivolta al mondo dell’infanzia che, a causa della pandemia, è risultato tra i più penalizzati».

Oltre 6800 euro di sanzioni in due locali Sospesa l’attività di un ristorante

Giovedì scorso, gli agenti del commissariato San Secondo, in collaborazione con personale della Stazione Carabinieri Borgo San Secondo, della Polizia Municipale I sezione Centro e dell’ASL Spresal, hanno controllato un ristorante in corso Lepanto.

Accedendo al locale, gli agenti hanno sorpreso uno dei titolari con la mascherina indossata in modo non adeguato mentre un dipendente ne è risultato totalmente sprovvisto. Entrambi sono stati sanzionati per un importo di 400 euro ciascuno.

L’esercizio commerciale è risultato carente sul piano igienico-sanitario: l’ultima sanificazione dettata dai protocolli covid19 era stata effettuata nel maggio dello scorso anno, motivo per cui è scattata una sanzione di 400 euro. Inoltre, la diffusa sporcizia nel locale della cucina e la mancanza dell’indicatore di temperatura su uno dei frigoriferi, hanno determinato una sanzione amministrativa di oltre 1000 euro.

Alla luce di ulteriori irregolarità riscontrate, sono state elevate 3000 euro di sanzioni e si è proceduto all’immediata sospensione dell’attività sino al ripristino dei locali.

Un secondo controllo è stato effettuato in un bar in corso Rosselli, dove alla titolare sono state comminate 1600 euro di sanzioni, causate dall’utilizzo non corretto o mancato della mascherina e per aver permesso l’ingresso ad un cliente privo di green pass. Quest’ultimo, insieme ad un dipendente, sono stati sanzionati per un importo di 400 euro ciascuno.

“Filippino di m…” Ma non è razzismo

Lo aveva insultato dandogli del “filippino di m …” invitandolo a “mangiar banane”

Poiché però il contesto era una lite di condominio, i termini utilizzati non permettono di ricondurre la vicenda a un caso di razzismo.

Questa la sentenza con la quale il tribunale di Torino (nella foto)  ha prosciolto, su richiesta della rappresentante della pubblica accusa, un uomo residente in città.