CRONACA- Pagina 905

Il bollettino Covid di martedì 1 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 9.988 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 8.520 dopo test antigenico), pari al 10,4% di 95.798 tamponi eseguiti, di cui 84.401antigenici. Dei 9.988 nuovi casi gli asintomatici sono 8.752 (87,6%).

I casi sono così ripartiti: 7904 screening, 1742 contatti di caso, 342 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 887.880, così suddivisi su base provinciale: 72.448 Alessandria, 40.777 Asti, 33.986 Biella, 121.929 Cuneo, 68.514 Novara, 468.062 Torino, 31.490 Vercelli, 32.058 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.331 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.285 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono132 (+5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.081(-30 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 127.379

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.390.216 (+ 95.798rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.629

Sono 28, nessuno di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.629 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.662 Alessandria, 769Asti, 483 Biella, 1.554 Cuneo, 1.021 Novara, 6.026 Torino, 581 Vercelli, 411 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 122 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

745.679GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 745.679 (+20.629 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 62.944 Alessandria, 35.875 Asti, 28.285 Biella, 105.102 Cuneo, 60.806 Novara, 389.968 Torino, 26.456 Vercelli, 27.991 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.776 extraregione e 5.576 in fase di definizione.

Addio a Roberta, una vita dedicata all’avvocatura

DAL PIEMONTE


È deceduta ad Alessandria in seguito ad una grave malattia l’avvocato Roberta Canoria

Aveva  68 anni, era moglie dell’avvocato Giuseppe Lanzavecchia. La passione per la professione di legale fu ereditata dal padre Luciano, magistrato e presidente del Tribunale di Tortona.

Laureata con lode presso l’Università degli Studi di Torino, patrocinante in Corte di Cassazione,  era fondatrice dello studio legale con il marito. Operò soprattutto in campo  penalistico in procedimenti in Corte d’Assise, passando al Diritto Civile, negli ambiti del diritto di famiglia e delle successioni. Vasto cordoglio in città, dove era molto conosciuta.

 

Passione asciugamani: li ruba dal barbiere. Ventenne arrestato (anche per droga)

Sabato pomeriggio personale della Squadra Volanti raggiunge il salone di un parrucchiere in zona Aurora dove il titolare aveva segnalato poco prima il furto di alcuni asciugamani.

L’uomo racconta ai poliziotti di essere solito stenderli su uno stendino posizionato nel cortile interno dello stabile, e di aver già subito un furto degli stessi nei mesi precedenti. Il titolare, inoltre, riferisce di alcuni screzi avuti precedentemente con un cittadino italiano di 20 anni, residente nel palazzo.

Gli operatori raggiungono l’appartamento del ventenne e, una volta all’interno, notano nel bagno un asciugamano del tutto identico a quelli di proprietà del parrucchiere. Nel controllare anche la camera da letto, vengono rinvenuti altri 2 asciugamani del coiffeur e 4 barattoli contenenti oltre 2 etti di sostanza stupefacente, tra marijuana ed hashish. Inoltre, all’interno di un armadio, i poliziotti scoprono una scatola recante sul retro la scritta “contabilità” dove erano custoditi oltre 6000 euro, ed un bilancino di precisione.

Il soggetto è stato tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e denunciato per tentato furto.

Il Siulp: “No alle strumentalizzazioni sulla polizia”

Rassicuriamo tutti se mai ce ne fosse bisogno: i poliziotti non hanno desideri reconditi di manganellare i cittadini che manifestano legittimamente, basta con le strumentalizzazioni!!!

Siamo d’accordissimo con il Sindaco di Torino Lo  Russo e anche noi, come lui, vorremmo una città dove non volino sempre i manganelli, come ha dichiarato sul giornale La Repubblica; peccato che il primo cittadino dimentica di aggiungere che per arrivare a questo grande risultato è necessario che le manifestazioni non vengano gestite, condizionate o indirizzate  da esponenti infiltrati di alcune aree antagoniste,  il cui scopo è esclusivamente quello di andare contro le forze dell’ordine, com’è successo nella manifestazione studentesca  di venerdì scorso. Come non aiutano le dichiarazioni di alcuni esponenti politici che senza conoscere i fatti nel dettaglio, anziché prediligere l’obiettività’ , sentono il dovere di schierarsi con i manifestanti a prescindere, e condannare le forze dell’ordine. 

Ricordiamo solo che un poliziotto è stato ferito con un pugno sul volto all’inizio degli scontri di piazza. 

La verità è che il diritto di manifestare legittimamente è sacrosanto, ma le infiltrazioni di elementi perturbatori nelle manifestazioni il cui scopo non è la rivendicazione, ma ingenerare scompiglio, tumulti, disordini e feriti, richiede da parte degli organizzatori di manifestazioni una inevitabile scelta di campo, impedendo che individui di questo tipo si aggreghino alle loro legittime manifestazioni finanche capeggiandole,  e denunciare eventuali atti di violenza. 

Se non si comincia con il rispetto delle regole e di chi le fa osservare come i tutori dell’ordine, ma lo “sport” più praticato è quello di aggredire, offendere e contestarle sempre e comunque è difficile che tutto questo possa essere consentito nel nome della democrazia o della libertà di manifestare poiché significherebbe trasformare le manifestazioni in inevitabili tumulti di piazza, con aree urbane alla mercé di violenze sfrenate.

A queste violenze e violazioni di legge le forze dell’ordine devono necessariamente rispondere per ripristinare la pacifica convivenza e se necessario con l’uso della forza prevista per legge dallo Stato.

Il Segretario Generale del Siulp di Torino Eugenio Bravo

Commercialista suicida a Torino, cordoglio anche dai colleghi di Milano

«Il suicidio della collega commercialista di Torino al nono mese di gravidanza ha evidenziato in modo tragico come per le libere professioniste non siano previste forme di tutela e supporto nel momento in cui decidano di avere un figlio», dichiara Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano.

«Tutto l’Ordine di Milano è vicino alla famiglia per un avvenimento che, a nostro avviso, può, a tutti gli effetti, essere considerato una “morte bianca”. Un’indennità riconosciuta dalla Cassa di previdenza e parametrata al reddito (che nelle donne è mediamente molto inferiore a quello maschile) non può essere ritenuta sufficiente – sottolinea la Presidente Caradonna – poiché non esistono agevolazioni che consentano alla donna di rallentare il proprio lavoro o la possibilità di diluire l’attività senza subirne conseguenze».
«È un tema urgente che va affrontato aprendo un tavolo di confronto che giunga ad una modifica normativa – prosegue Marcella Caradonna – perché le libere professioniste sono centinaia di migliaia in Italia e, se non hanno un aiuto dalla famiglia, il periodo di gravidanza diventa estremamente gravoso, soprattutto se in esso si accavallano, come nel caso di noi commercialiste, scadenze e adempimenti che rendono il lavoro particolarmente stressante».
«Sarebbe importante che nel PNRR si ipotizzino investimenti anche per queste maternità, vissute, nella maggior parte dei casi, in salita – conclude la Presidente dell’ODCEC Milano – e auspico che la Ministra Bonetti avvii progetti dedicati che consentano di colmare il gap di trattamento esistente fra le mamme che vivono un lavoro dipendente e chi, invece, ha un lavoro autonomo».

E’ morto lo storico cartolaio: il suo negozio luogo d’incontro e di cultura

DAL PIEMONTE

E’ morto a 94 anni, a Pallanza, Luigi Minioni.

Talentuoso nel disegno, sia tecnico che artistico, insegno’ nella scuola di disegno a Pallanza nel 1949. Negli anni Cinquanta iniziò  l’attività del negozio-laboratorio di Piazza S. Giuseppe, oggi  gestito dai figli, dedicato  alla cartoleria, filatelia e legatoria. Ha sempre partecipato alla vita della comunità della Chiesa di San Giuseppe. Ha scritto diverse pubblicazioni:  “I miei ricordi” e “Il VCO e la Resistenza”.  Il suo negozio è sempre stato punto di incontro culturale.

Covid e infortuni sul lavoro I dati di Inail Piemonte

Il 23esimo report della Consulenza statistico attuariale Inail rileva che nel mese di dicembre 2021 sono pervenute all’Inail Piemonte 611 denunce di infortuni da Covid; da inizio pandemia si registrano oltre 24.000 casi

Risalgono in Piemonte i casi di infortunio sul lavoro da Coronavirus: secondo le rilevazioni Inail sono infatti 611 i nuovi contagi segnalati nel mese di dicembre 2021, a fronte dei 210 casi del mese precedente e dei 104 di ottobre 2021. Dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 i casi registrati complessivamente in regione ammontano a 24.564, pari al 12,9% delle denunce pervenute a livello nazionale (191.046). Sono 62 i casi mortali occorsi in Piemonte (+1 rispetto a novembre), pari al 7,6% dei decessi da Covid registrati in Italia (811).

Il fenomeno nel 2021 è molto più contenuto rispetto all’anno precedente. L’analisi nella regione mostra che l’83,8% di tutti i contagi professionali è riconducibile all’anno 2020 (percentuale più elevata rispetto a quella media nazionale del 77,7%), il restante 16,2% al 2021. Il picco regionale si registra in corrispondenza di novembre 2020, con un quarto di tutte le denunce pervenute da inizio pandemia, altro picco si osserva ad aprile 2020 (il 15,7% di contagi). “I dati di fine anno consentono di tracciare un primo bilancio del biennio 2020-2021 dimostrando che, nonostante negli ultimi 3 mesi si registri una risalita, il fenomeno nel 2021 è molto più contenuto rispetto allo scorso anno, con un andamento tendenzialmente decrescente fino a settembre” commenta Giovanni Asaro, Direttore regionale Inail. “Riceviamo ancora una volta la conferma che la copertura vaccinale dei lavoratori rimane la strada maestra per ridurre al minimo l’impatto della pandemia nei luoghi di lavoro e consentire il normale svolgimento delle attività economiche. L’Inail Piemonte ha pertanto coerentemente proseguito in questa direzione contribuendo alla campagna vaccinale nei confronti di uno specifico target di lavoratori e di lavoratrici i cui datori di lavoro non siano tenuti alla nomina del medico competente secondo il d.lgs. 81/2008 (categoria aperta comprendente ad esempio colf e badanti dipendenti da datori di lavoro privati ecc.) e/o appartenenti ad aziende che non abbiano convenzioni con strutture sanitarie private; dopo aver organizzato nei mesi estivi sei Open Days Inail in tutto il territorio regionale presso gli hub vaccinali messi a disposizione dalla Regione, nel mese di ottobre l’Inail Piemonte ha attivato con le medesime modalità quattro nuovi Open Days Inail presidiati da personale sanitario dell’Istituto appositamente formato”.

Il Piemonte è la seconda regione più colpita dai contagi. Il Piemonte con il 12,9% dei casi totali detiene il secondo posto tra le regioni più colpite dal contagio, dopo la Lombardia (25,3%). Seguono il Veneto (10,5%), l’Emilia Romagna (8,3%), e il Lazio (6,8%).

Per i casi mortali il Piemonte è al quarto posto (con una percentuale dei decessi da Covid registrati a livello nazionale del 7,6%), preceduto dalla Lombardia (24,5% dei casi totali), dalla Campania (13,3%) e dal Lazio (10,7%).

Tra le province italiane con il maggior numero di contagi da inizio pandemia il primato negativo spetta a Milano, con il 9,8% del totale delle denunce, Torino è la seconda (6,9%) seguita da Roma (5,4%), Napoli (4,0%), Brescia e Varese (2,5% ciascuna). Nel mese di dicembre Torino, con 345 nuove denunce, è in seconda posizione tra le province che hanno registrato il maggior numero di contagi professionali nel corso del mese, preceduta dalla provincia di Milano. Per quanto riguarda invece i decessi da Covid contratto sul lavoro da inizio pandemia, Torino si attesta in quinta posizione con la percentuale del 4,1%, preceduta nell’ordine da Napoli (8,0%), Roma (7,8%), Milano (6,5%) e Bergamo (6,3%).

Più della metà delle denunce del Piemonte concentrata in provincia di Torino. L’aumento delle denunce relativo al mese di dicembre ha riguardato tutte le province della regione, ma in particolare in termini assoluti Torino e in termini relativi Cuneo.

Analizzando nel dettaglio la situazione infatti emerge che nel periodo 1° gennaio 2020 – 31 dicembre 2021 è sempre nella provincia di Torino che si concentra oltre la metà delle denunce: 13.127, pari al 53,4% dei casi del Piemonte (345 le denunce registrate a dicembre 2021, a fronte dei 116 casi relativi al precedente mese di novembre). Seguono la provincia di Cuneo (3.414 casi totali, 126 casi in più rispetto all’ultima rilevazione), quella di Alessandria, 2.494 denunce (+ 65 rispetto a novembre), di Novara (1.895 casi, 28 in più del mese precedente). Nell’Astigiano da inizio pandemia le denunce sono 1.290 (12 casi in più rispetto a novembre); nel Verbano-cusio-ossola 960 (+9); nel Vercellese 846 (+10); chiude la graduatoria il Biellese con 608 denunce dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 (16 in più rispetto all’ultima rilevazione).

Il decesso segnalato nel mese di dicembre è riferibile alla provincia di Torino che passa da 32 a 33 casi mortali (periodo 1° gennaio 2020 – 31 dicembre 2021).

Il maggior numero di casi nel settore della sanità e assistenza sociale. Rimangono stabili le percentuali che emergono dall’analisi per attività economica. Nell’ambito della gestione assicurativa dell’Industria e servizi dove si concentra la maggioranza dei casi (98,9%), il 60,0% delle denunce codificate per settore di attività economica (Ateco) riguarda il settore della “Sanità e assistenza sociale”, in particolare il 51,1% dei casi l’assistenza sanitaria.

Il settore dell’“Amministrazione pubblica” rappresenta il 20,5% dei contagi professionali, in particolare gli organismi predisposti alla sanità come le Asl, e le amministrazioni regionali, provinciali e comunali.

Il settore “Noleggio e servizi alle imprese” registra il 5,5% delle denunce codificate, in particolare le attività di ricerca e fornitura del personale con il 47,4% dei casi e di supporto alle imprese 36,3% (vigilanza, pulizia e call center). Tra i più colpiti gli addetti alle pulizie e i lavoratori interinali “prestati” a svariate attività e professionalità (comprese quelle di natura sanitaria e di pulizia). Nel settore dei Servizi di alloggio e ristorazione, presente con il 3,2% delle denunce, secondo l’ultimo report i casi sono concentrati prevalentemente nel comparto della ristorazione (79,2%).

Il settore delle “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) conta il 2,2% delle denunce, in particolare nell’ambito della consulenza aziendale e di direzione (49,0% dei casi).

Il settore “Trasporti e magazzinaggio” conta il 2,0% delle denunce, di cui il 66,4% nei servizi postali e attività di corriere.

Il comparto “Manifatturiero” (addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare) registra l’1,9% dei casi, il 38,4% ha coinvolto il settore alimentare.

La gestione per conto dello Stato (amministrazioni centrali dello Stato, scuole e università statali) registra l’1,0% dei casi; l’Agricoltura riporta lo 0,1% delle denunce.

 

Infermieri, operatori sanitari e medici le professioni più colpite. L’analisi per professione evidenzia sempre la categoria dei tecnici della salute (infermieri, fisioterapisti ecc.) come quella più coinvolta da contagi, con il 37,2% delle denunce complessive, il 78,0% delle quali relative a infermieri mentre il 6,4% riguarda assistenti sanitari e il 3,7% fisioterapisti.

Seguono le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (26,3% delle denunce complessive, di queste il 99,7% riguardano gli operatori socio-sanitari); i medici (8,1%) di cui il 36,0% sono medici generici e internisti; le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati con il 5,1% delle denunce (di queste l’82,3% provengono da operatori socioassistenziali, il 4,9% sono assistenti socio-sanitari, in prevalenza con funzioni di sostegno in istituzioni); con il 4,4% delle denunce il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (di queste il 71,7% sono di ausiliari ospedalieri, il 14,8% di ausiliari sanitari e portantini e il 7,8% di inservienti in case di riposo); sempre con il 4,4% delle denunce gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (di queste il 34,1% sono di impiegati amministrativi, il 22,0% di assistenti amministrativi, il 17,0% di coadiutori amministrativi).

Per quanto riguarda i decessi l’87% dei casi riguarda la gestione assicurativa dell’Industria e servizi, in particolare il settore della “Sanità e assistenza sociale” (poco più di un caso ogni cinque tra i codificati), il restante 13% la gestione per conto dello Stato; i lavoratori più colpiti: medici, infermieri e operatori sanitari, con il 31% dei decessi.

Oltre sette su 10 contagiati sono donne; quattro contagiati su 10 nella fascia di età 50-64 anni. Il 76,2% dei contagiati sono donne e il 23,8% uomini: il Piemonte continua a essere la prima grande regione con la maggior percentuale di lavoratrici colpite dal virus, preceduta soltanto dalla Valle d’Aosta e dalla Provincia autonoma di Trento che presentano rispettivamente il 77,7% e il 77,3% di donne contagiate sul lavoro da inizio pandemia. Rimane stabile la ripartizione delle denunce per classe di età e genere: il 43,0% dei casi denunciati è concentrato nella fascia di età 50-64 anni, seguita da quella 35-49 anni (36,8%) e 18-34 (18,3%).

Modalità di accesso agli uffici postali con il Green Pass

Torino, 31 gennaio 2022 – Poste Italiane ha attivato diverse modalità di controllo del Green Pass per consentire l’accesso alla rete dei 420 uffici postali della provincia di Torino in modo semplice e sicuro, nel rispetto degli obblighi stabiliti dal Decreto Legge 7 gennaio 2022, n.1.

Nei 130 uffici postali della provincia dotati di gestore delle attese, i cittadini mostreranno all’ingresso il QR Code del Green Pass e, una volta riconosciutone il codice, il gestore attese consentirà di scegliere l’operazione e di prendere il ticket necessario per presentarsi allo sportello.

Nei restanti uffici postali, i cittadini dovranno mostrare il Green pass direttamente allo sportello per la verifica dell’operatore attraverso il lettore scanner che ne confermerà la validità in tempo reale, prima di procedere con i servizi richiesti.

Infine, nei prossimi giorni per i cittadini che prenoteranno da remoto l’appuntamento utilizzando le App di Poste Italiane, la verifica del Green Pass sarà eseguita dalla stessa App. Per coloro che invece prenoteranno sul sito Poste.it il controllo della certificazione verde avverrà direttamente in ufficio postale.

Grazie alle diverse soluzioni introdotte, l’accesso agli Uffici Postali sarà semplice, veloce e nel rispetto delle norme previste per contrastare e contenere la diffusione del virus COVID -19.

Si ricorda ai cittadini e ai clienti che l’offerta di servizi e prodotti di Poste Italiane è disponibile anche sui canali digitali (il sito www.poste.it e le App di Poste Italiane).

Tari 2022, ecco le scadenze e le agevolazioni

Nella seduta del 31 gennaio 2022, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato due deliberazioni – illustrate dall’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli – che definiscono scadenze e agevolazioni per il 2022 per la tassa sui rifiuti (Tari).

Sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche l’importo verrà riscosso in quattro rate (tre in acconto, una a saldo; l’acconto potrà essere versato in un’unica rata).

Per le utenze domestiche, l’acconto è calcolato applicando il 55% delle tariffe 2021. Scadenze acconto: venerdì 29 aprile 2022, martedì 31 maggio 2022, giovedì 30 giugno 2022. È possibile versare l’acconto in un’unica soluzione, con scadenza martedì 31 maggio 2022. Scadenza saldo: venerdì 9 dicembre 2022.

Per le utenze non domestiche, l’acconto è calcolato applicando l’85% delle tariffe 2021. Il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2022, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto. Al fine di evitare l’emissione di acconti superiori alla tassa annua dovuta per il 2022, l’emissione dell’acconto è esclusa per le utenze che nel corso del 2021 hanno beneficiato dell’agevolazione per cantieri di opere pubbliche, i cui lavori proseguono nel 2022. Scadenze acconto: venerdì 18 marzo 2022, venerdì 13 maggio 2022, venerdì 15 luglio 2022. È possibile versare l’acconto in un’unica soluzione, con scadenza mercoledì 15 giugno 2022. Scadenza saldo: venerdì 16 dicembre 2022.

Viene confermato il modello F24 quale modalità di versamento degli avvisi bonari Tari 2022 e il pagamento della Tari giornaliera attraverso il sistema pagoPA gestito dalla Soris.

Sono confermate agevolazioni per cantieri di opere pubbliche (lavori con probabile durata superiore a sei mesi) nell’area di corso Grosseto, nel tratto compreso tra via Refrancore/via Confalonieri e via Casteldelfino, e nell’area di corso Potenza, nel tratto compreso tra corso Grosseto e via Terni. Le percentuali delle agevolazioni e il relativo periodo di applicazione saranno successivamente deliberati dalla Giunta Comunale.

Come negli scorsi anni, sono previste agevolazioni per i nuclei familiari numerosi (nuclei familiari superiori a quattro componenti e con abitazione di metratura inferiore a 80 metri quadrati).

Inoltre, sono state prorogate fino al 31 marzo 2022 le agevolazioni legate all’emergenza Covid-19 a favore delle aziende di pubblico esercizio e dei commercianti ambulanti, già in vigore fino al 31 dicembre 2021, in relazione alle sole occupazioni temporanee esenti da canone (riduzione del 100% della tariffa rifiuti, sia parte fissa che variabile).

Infine, sono stati prorogati al 31 marzo 2022 i termini per la presentazione della dichiarazione di attestazione del possesso dei requisiti per usufruire delle agevolazioni Tari correlate al Covid-19 per gli anni 2020 e 2021 (la scadenza inizialmente era fissata al 31 dicembre 2021). Finora – ha spiegato l’assessora Gabriella Nardelli – sono arrivate 6mila dichiarazioni su 27mila soggetti che potrebbero avere diritto alle agevolazioni.

Con queste ulteriori agevolazioni, l’Amministrazione vuole accompagnare la Città fuori dall’emergenza – ha dichiarato in Sala Rossa il sindaco Stefano Lo Russo – pur nella consapevolezza della fatica finanziaria che costerà all’ente.

Vandalizzato l’Igloo di Mario Merz

Brutto risveglio per gli amanti dell’arte a Torino. L’igloo di Mario Merz in Corso Mediterraneo è stato vandalizzato con due scritte a bomboletta spray.

In gergo si chiamano writer e quello comparso sull’igloo in pietra, è un TAG, una “firma” che identifica l’autore o la crew, la banda, che così marca il territorio urbano. Il primo fu Taki 183 che negli anni 70, nella metropolitana di New York, insieme a Rammellzee letteralmente dà il via a quello che oggi è chiamato graffitismo che poi sfocerà nella Street Art. Molto noto a Roma è GECO, i cui tag raggiungono posizioni impossibili su edifici e ponti. In Europa invece si fanno notare gli 1Up, che da Berlino hanno viaggiato per tutto il mondo e son riusciti a trasformare i loro tag in attivismo politico e denuncia sociale.

I tag e i graffiti fanno parte di un vero e proprio linguaggio. Imbrattare il murales di un altro artista significa “spaccarlo” e rivendicare il proprio “dominio” su una zona. Lo sa bene Banksy, che divenne noto per una vera e propria guerra con King Robbo, iniziata proprio con l’imbrattamento di un’opera di quest’ultimo e terminata con un murales di commiato che Banksy dedicò all’avversario prematuramente scomparso.

Qui però non assistiamo a uno street artist che rivendica il proprio ruolo su una zona o su un altro street artist in un dialogo fatto di scritte e disegni che non devono mai deturpare opere d’arte preesistenti o edifici storici. Parliamo del lavoro di Mario Merz, un grande artista italiano, esponente dell’arte povera.  Difficile vedere in quei segni blu null’altro se non un atto vandalico. Ma il dibattito è tutt’altro che scontato.

Gec è uno street artist e visual artist molto attivo sulla scena Piemontese ma non solo. Chi meglio di lui può dirci qualcosa su quanto successo.

Gec, riconosci quel tag? 

No.

Un anno fa mi parlavi di una crew che realizza tag su furgoni e mezzi privati. Sono ancora attivi? 

Credo di si, il passaggio delle tag dai muri e dai treni ai mezzi privati storicamente è avvenuto quando il sindaco di New York ha optato per la linea dura contro il writing newyorkese sulla linea metropolitana, spostando così inevitabilmente i graffiti dai vagoni della metro ai furgoni su strada. Stiamo parlando di un fenomeno di diversi decenni fa, un discorso lunghissimo e molto più complesso di quanto sembra.

Cosa pensi di un’azione del genere? 

Il writing non è un fenomeno artistico che mira a piacere ad un pubblico generalista, le opere di arte pubblica invece sì, si potrebbe dibattere per molte ore sulle finalità dei gesti senza arrivare ad una conclusione comune.

Sicuramente il dibattito più interessante nascerebbe da una discussione sul come le opere di arte pubblica nate per dialogare con i fruitori e con chi vive realmente gli spazi pubblici delle nostre città, siano davvero in grado di accettare, sopportare o comprendere fenomeni inevitabili nel tempo come questo.

Loredana Barozzino

La foto dell’Igloo è di Silvio Salvo. L’immagine nell’articolo: GEC _ Bomba di merda d’artista_Omaggio a Piero Manzoni