CRONACA- Pagina 86

Riaperti al pubblico gli uffici postali di Roure e Exilles

Sono terminati nelle sedi, infatti, i lavori di ristrutturazione e ammodernamento finalizzati ad accogliere, anche tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.

Tra gli interventi effettuati il rinnovo della pavimentazione, lavori di tinteggiatura, nuovi arredi e postazioni ergonomiche. Oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia presso gli uffici postali sono disponibili anche i servizi INPS (il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico).

Gli uffici postali di Roure e Exilles sono a disposizione dei cittadini con il consueto orario: Roure   il martedì dalle ore 8.20 alle ore 13.45  e il sabato sino alle 12.45 ed Exilles martedì, mercoledì e venerdì dalle 8.20 alle 13.45.

Poste Italiane conferma, ancora una volta, non solo la missione al servizio del sistema Paese ma anche il valore della capillarità, elemento fondante del proprio fare impresa, in netta controtendenza con il progressivo abbandono dei territori.

Dopo l’autorizzazione della Commissione Europea a fine ottobre 2022 i lavori di ristrutturazione sono stati avviati in oltre 4.870 uffici postali in tutta Italia ed entro la fine del 2026 saranno complessivamente 7000 i nuovi uffici Polis.

E’ mancato Enrico Morbelli, presidente della Famija piemonteisa di Roma e fondatore delle scuole di liberalismo

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

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Aveva 83 anni ed era stato un brillante giornalista in Rai, figlio di quel Riccardo  Morbelli che creò con Angelo Nizza  la trasmissione radiofonica  di  grande successo “I quattro moschettieri”.Era un liberale autentico, colto e fermo nelle sue idee, ma capace di porsi  sempre in discussione come è nello stile dei liberali. Agli inizi del nostro rapporto mi considerava uno dei soliti “liberali litigiosi” , poi si accorse, nei  nostri ulteriori incontri, che tra di noi poteva nascere solo una utile collaborazione e una buona amicizia, come poi è stato. Morbelli, esponente di rango del partito liberale a Roma, era stato l’animatore della Fondazione Einaudi della capitale, creata da Malagodi e Badini Confalonieri e fu anche candidato sindaco di Roma. Al di là della crisi del Pli e della dolorosa  dismissione della storica sede di via Frattina dove Enrico era di casa, fu capace di guardare lontano, creando le scuole di liberalismo in tutta Italia dove chi scrive è stato docente. Morbelli ha creato a livello intellettuale una nuova classe dirigente liberale di cui Nicola Porro resta l’allievo diventato maestro. Lo scorso anno fu il promotore delle celebrazioni nazionali di Luigi Einaudi per cui si spese senza risparmio di sé, girando in  tutta Italia. Ma Morbelli era anche un bon vivant, amante della cucina e della convivialità. Lui mi invitava a Roma e io lo invitavo a Torino, sempre negli stessi locali storici.

Avevamo  nei mesi scorsi prenotato  in autunno una fonduta con tartufi. Nostro amabile e raffinato commensale era spesso il giornalista Michele Canonica, pronipote del grande scultore e attuale Presidente della “Dante Alighieri“ di Roma. La Famija piemonteisa si è ripresa  sotto la sua illuminata e capace  presidenza, dopo la crisi non affrontata da Zanone presidente che cedette la storica sede della Famija fondata nel 1944 dal ministro liberale Marcello Soleri. E’ stato Morbelli a chiarire che presunte presidenze oltre a Soleri non corrispondevano al vero . L’aver avuto come Segretario generale un uomo capace ed autorevole come l’avv. Francesco Ugolini  è stato un aiuto molto importante che Morbelli più volte ha riconosciuto. E la Famija andrà avanti anche perché Ugolini è uno straordinario organizzatore che ha già pianificato le future attività.

Il 23 ottobre sarò sicuramente a Roma per ricordare alla Famija Marcello Soleri a 80 anni dalla sua morte. Ci sarà con me la pronipote Olimpia Soleri e mi peserà molto l’assenza di Enrico che volle tenacemente programmare quell’incontro . Pur essendo un piemontese quasi sempre vissuto a Roma (d’estate tornava nella casa avita in provincia di Alessandria come i Carandini tornavano a Collereto), aveva salde le sue radici nel Piemonte liberale e risorgimental . Quando Piero Ostellino venne al “Cambio“ per  ricevere il premio “Pannunzio”, fu felice  di avere Morbelli al suo fianco.
Per la scuola di liberalismo gli indicai come direttore il compianto Massimo Edoardo Fiammotto che gli fu utile e fedele collaboratore in quello spirito di lealtà che è proprio dei liberali piemontesi che si sentono eredi di Cavour e di Sella e vedono la piccola politica come cosa estranea. Morbelli fu anche al mio fianco nel centenario della nascita di Pannunzio nel 2010,  quando alcuni pensarono di creare all’ultima ora  una associazioncina per scalzare dal Comitato Nazionale il Centro “Pannunzio”, nato nel 1968. Morbelli fu fermissimo nel condannare un’operazione di potere indecente. Da quell’anno nacque tra noi anche una forte amicizia personale che mi impedisce di trattenere le lacrime alla notizia della sua morte improvvisa.

Collegno: “Accampamento nell’area Gtt di Fermi”

Il blog “Il FATTO Collegnese” scrive su Facebook: “anche oggi 24/08/25 passeggiando in zona Fermi rinnova il peggioramento della situazione accampamento. Con amaro in bocca segnaliamo il degrado che continua la sua crescita nell’area e nella proprietà Gtt. Non abbiamo più parole …. Anche Gtt ci comunica la sua perplessità sulla presenza (EVIDENTE) di Rom nel loro park. Che i cittadini siano coscienti che, non solo noi del FATTO , ma anche forze politiche di opposizione cittadina, hanno seguito tutte le pratiche di legge che ci dovrebbero portare a loro allontanamento… ma nulla è stato fatto, anzi continua imperterrito l’allargamento e la loro presenza ! Ci vogliamo proporre per un sit-in di protesta nei blog cittadini! Questo non può essere ACCETTABILE per la dignità umana e per il degrado crescente!” “Da circa 2 anni che chiediamo, dopo esposti presentati anche da forze politiche di opposizione, lo sgombero dell insediamento rom su zona Fermi”.

Nuovi immobili della Città per le associazioni del territorio

 

Valorizzare immobili di proprietà dalla Città, ristrutturandoli e dandoli in concessione ad associazioni senza scopo di lucro, e ampliare l’offerta di edifici pubblici a disposizione di soggetti che vogliono operare attivamente sul territorio. Sono questi gli obiettivi delle delibere approvate dalla Giunta Comunale su proposta della Vicesindaca Michela Favaro. Uno stanziamento di oltre mezzo milione di euro porterà inoltre alla rigenerazione di alcuni beni del Comune.

Sono tre le strutture aggiunte all’elenco degli immobili destinabili in concessione ad enti e associazioni: la prima è quella di via Bligny 19-21, composta da un fabbricato che si affaccia sugli uffici dell’Anagrafe, inserendosi in un quadrante storico e centrale della città. Il secondo è situato in via Bardassano 5/A, traversa di corso Casale, e ospitava una ex scuola media e una scuola di formazione professionale. Il terzo, in questo caso situato a Pecetto Torinese, in strada Eremo 1, era in uso a SMAT.

“Gli investimenti che la Città di Torino sta mettendo in campo per far tornare a vivere molti edifici di sua proprietà fanno parte di una politica di rigenerazione urbana che vede nell’associazionismo un capitale inestimabile da favorire e salvaguardare – dichiara la Vicesindaca Michela Favaro -. Con la seconda delibera vengono investiti 550 mila euro per ristrutturare alloggi in edilizia convenzionata”.

550 mila euro derivanti da avanzi di bilancio saranno inoltre destinati alla ristrutturazione di due edifici di edilizia convenzionata. In una palazzina situata in corso Ferrara 50 saranno ricavati due nuovi alloggi dal frazionamento di una unità immobiliare più ampia e si provvederà al rifacimento del tetto e all’installazione dell’ascensore. Un edificio situato in via Pertengo 19, invece, vedrà la messa in sicurezza di una porzione di terreno contaminata da amianto.

TORINO CLICK

Movimentata perquisizione in carcere

Un paio di perquisizioni condotte dalla Polizia Penitenziaria all’interno di alcune celle della Casa circondariale di Vercelli ha portato al rinvenimento ed al sequestro, da parte del personale di Polizia Penitenziaria, di materiale non consentito, ma alcuni dei detenuti coinvolti nelle operazioni di servizio dei Baschi Azzurri hanno reagito violentemente ai sequestri. “Parliamo di due episodi distinti e separati, avvenuti negli ultimi giorni, e che hanno portato al rinvenimento di droga, telefoni cellulari ed altro materiale di cui è vietato il possesso“, spiega Vicente Santilli, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che esprime “apprezzamento” all’operato dei poliziotti di Vercelli. Nello specifico, “in una perquisizione avvenuta mercoledì all’interno di una cella occupata da più detenuti”, prosegue il sindacalista, “è stato rinvenuto un telefono cellulare completo di Sim: nessuno dei tre occupanti si è assunto la paternità dell’oggetto ed anzi, due dei tre, in forte stato di agitazione hanno iniziato a rompere le suppellettili di arredo della cella, ma la pronta reazione del personale, autorizzata da direttore e comandante di Reparto, ha permesso di fronteggiare la loro aggressività”.  Santilli da notizia che “anche un’altra perquisizione, condotta ieri, sono stati rinvenuti panetti di hashish (in un’area di uso comune), telefoni cellulari, cavi e chiavette usb. Mentre un detenuto ha rivendicato la proprietà di un telefono, l’altro ristretto è andato in escandescenza, tanto da rendersi necessario cambiarlo di cella”. Santilli evidenzia, nelle sue conclusioni, la professionalità dei Baschi Azzurri i quali “nonostante il piano ferie e la cronica carenza di personale, riescono costantemente a garantire l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, coglie l’occasione per rivendicare l’insostituibile ruolo sociale del Corpo di Polizia Penitenziaria nell’ambito del sistema sicurezza della Nazione e della Regione Piemonte in particolare: è tempo, dunque, di guardare al futuro con rinnovata maturità, superando le incertezze giovanili, consapevoli di un ruolo ormai consolidato nel quadro delle Forze di Polizia e nel complessivo sistema di sicurezza del Paese. Un Paese che domanda maggiore sicurezza e la Polizia Penitenziaria è pronta per proseguire il suo compito così peculiare, così prezioso, così insostituibile. Il nostro sforzo oggi non è più quello di un’affermazione o una visibilità che ritengo ben salda e condivisa, sicchè non è necessaria alcuna azione di definizione dei confini. La sfida oggi, per un Corpo giovane ma ormai adulto, non è verso l’esterno, dove la nostra insostituibile professionalità è ben conosciuta ed apprezzata. La sfida con la quale siamo chiamati a misurarci riguarda il cuore del nostro mandato istituzionale, così orgogliosamente espresso dal motto che orna il nostro fregioDespondére spem munus nostrumgarantire e sostenere la speranza è il nostro compito, il nostro impegno, il nostro orizzonte e la nostra stella polare“. Lo storico leader del SAPPE riconosce il cambiamento nel clima politico attuale: “Dobbiamo dare atto che, rispetto al passato, l’attuale governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato maggiore ascolto e sensibilità nei confronti delle criticità del settore. Ma proprio per questo ci aspettiamo di più. Serve uno sforzo ulteriore, più deciso e strutturale, perché non bastano le buone intenzioni: occorrono atti concreti, urgenti e coraggiosi.” Capece rivolge un appello alle istituzioni politiche: Il nostro terreno d’elezione, la nostra palestra d’esercizio è l’Istituto penitenziario perché è lì che siamo chiamati a profondere quotidianamente le nostre tante energie professionali ed umane: luogo di espiazione ma anche luogo di riscatto. E non solo per caratteristiche oggettive, ma per la qualità e l’impegno di coloro che vi operano”. “Ed è per questo”, conclude Capece, “che torniamo a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane”.

cs

Non rispetta l’allontanamento dai figli: arrestato dai carabinieri

Per non avere rispettato il divieto imposto dal giudice a seguito delle denunce per maltrattamenti nei confronti dei figli, è stato arrestato dai carabinieri a Tortona. L’uomo, 54 anni, si era appostato sotto l’abitazione da cui era stato allontanato. Nella caserma dell’Arma della cittadina in provincia di Alessandria è presente una stanza di ascolto per le vittime di violenza.

Aggredisce la ex che lo ospita in casa: arrestato

Un uomo di 50 anni è stato arrestato dalla Polizia a Verbania con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali, aveva chiesto alla donna di poter essere ospitato per qualche giorno. Lei aveva acconsentito, ma per cautela aveva invitato alcuni amici a fermarsi da lei, così da non rimanere sola in casa. Nonostante queste precauzioni, l’ex ha iniziato a minacciarla e ad aggredirla fisicamente. Solo grazie alla prontezza della donna, che è riuscita a contattare il 112, è stato possibile interrompere l’episodio e procedere all’arresto.

Furto di arma da fuoco: chiedono denaro per restituirla

Nei giorni scorsi una giovane coppia, rientrata da un periodo di ferie, ha scoperto di essere stata vittima di un furto in abitazione. Tra i beni sottratti, vi era una cassaforte contenente una pistola regolarmente detenuta e 50 cartucce.

Il giorno seguente, la coppia riceveva una telefonata da un familiare della donna che si proponeva di “aiutarli” a riottenere l’arma, ponendo, però, in cambio delle condizioni: l’uomo della coppia avrebbe dovuto lasciare l’abitazione della compagna, realizzare un video che scagionasse il familiare autore della “mediazione” da ogni responsabilità e consegnare anche una “mancia”.

 

Nonostante il forte turbamento e la comprensibile paura, i due cittadini hanno avuto il buon senso e il coraggio di rivolgersi subito alla Polizia di Stato, riponendo negli agenti piena fiducia. È proprio grazie a questa fiducia che la Squadra Mobile della Questura di Biella, sinergicamente con la Procura della Repubblica, ha potuto avviare un piano operativo che ha permesso di incastrare i malfattori.

 

La coppia, con il costante supporto degli operatori e sotto la loro guida, ha accettato l’appuntamento per lo scambio. Per garantire la sicurezza delle persone offese, l’incontro è avvenuto in un luogo pubblico e con l’uso di alcuni accorgimenti, quali l’impiego di banconote tracciate e di dispositivi di registrazione audio che tenevano i giovani e gli operatori di Polizia costantemente in contatto.

 

Dopo che la coppia ha assecondato ogni richiesta del malfattore, lo stesso gli ha finalmente restituito l’arma per poi tentare la fuga.

 

A quel punto, gli investigatori, che avevano seguito ogni fase dell’operazione senza mai esporsi, sono riusciti a fermare il responsabile e il suo complice. I due soggetti, su disposizione del magistrato di turno della Procura di Biella, sono stati arrestati per estorsione e porto abusivo di arma da fuoco e denunciati per furto in abitazione.

 

L’operazione rappresenta un esempio di come la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine sia fondamentale per la tutela della legalità.  La fiducia dei due cittadini riposta della Polizia di Stato non è stata tradita ed, anzi, ha permesso loro di avere la meglio.

(Questura di Biella)

Non lo fanno salire con la bici: insegue il tram e finge di essere investito

L’autista Gtt del tram 4 spiega che un uomo ha tentato  di salire a bordo con la bicicletta tra corso Regina e Ponte a Mosca. Ricevuto il rifiuto ha iniziato a inseguire il mezzo lungo corso Regina, fino a ponte Mosca. Ha lanciato contro il tram una bottiglia vuota, poi ha gettato a terra la bici simulando un investimento. Insomma, uno dei tanti “disagiati” con cui hanno a che fare, a loro rischio e pericolo,  i conducenti dei mezzi pubblici.