CRONACA- Pagina 842

Accoltellato in centro città: caccia all’aggressore

Un uomo è stato accoltellato ieri sera in via San Dalmazzo a Torino

In ambulanza è stato portato all’ospedale San Giovanni Bosco dove gli è stata riscontrata una ferita guaribile in 30 giorni. Sono intervenuti gli agenti della squadra mobile che hanno sentito alcuni  testimoni. Non si conoscono ancora  le motivazioni dell’aggressione. Ricercato l’aggressore fuggito dopo aver sferrato la coltellata

La dichiarazione dei redditi che tradì il ladro

Recuperata refurtiva per un valore di oltre 2500 euro

 

Sono le 18.30 di sabato pomeriggio quando un cittadino riceve sul proprio cellulare una chiamata da parte degli agenti del commissariato San Secondo. Questi, dopo aver ascoltato incredulo le parole dell’operatore di Polizia, raggiunge gli uffici di via Massena.

Una volta in commissariato all’uomo vengono restituiti un notebook, del valore di 2000 euro, una mountain bike ed alcuni documenti personali.

I poliziotti riferiscono alla vittima di aver fermato poco prima un soggetto in piazza Robilant e di aver rinvenuto, durante le fasi del controllo, i suoi effetti personali. Rintracciare il proprietario della refurtiva era poi risultato semplice grazie all’”assist” fornito involontariamente dal ladro che, tra i vari documenti trafugati, aveva portato con sé anche la dichiarazione dei redditi della vittima, completa di tutti i dati anagrafici.

In seguito ad ulteriori accertamenti è emerso come il reo, cittadino italiano di 36 anni, si fosse introdotto in casa della vittima attraverso una porta finestra del balcone.

Il trentaseienne, con precedenti di Polizia, un obbligo alla firma giornaliera ed un obbligo di dimora nella Città Metropolitana di Torino, è stato arrestato per furto in abitazione.

In manette tre persone per rapine a supermercato

 

I fatti avvenuti nel quartiere Madonna di Campagna

 

Ha afferrato dagli scaffali del supermercato diverse confezioni di parmigiano e di cioccolatini, li ha messi in una grossa busta di plastica ed è uscito correndo, attraversando le barriere senza pagare. L’uomo, inseguito da un’addetta del supermercato, che riceveva poco dopo dallo stesso un pugno al viso, è successivamente corso verso la recinzione del vasto cantiere ferroviario della linea Torino-Ceres, scavalcandolo. Una pattuglia del Comm.to Madonna di Campagna intervenuta prontamente lo ha intercettato mentre si apprestava ad uscire. Si tratta di un ventisettenne maliano, con diversi precedenti specifici; l’uomo è stato arrestato per rapina impropria.

Poche ore dopo, un episodio simile ha visto protagonista il medesimo punto vendita: questa volta ad opera di una coppia; una donna di 29 anni in compagnia di un cinquantenne, entrambi con precedenti di polizia, si sono impossessati di alcuni articoli alimentari, formaggi e liquori e, dopo averne tolto le etichette antitaccheggio e averli riposti in uno zaino, sono scappati all’esterno, minacciando il personale dell’esercizio commerciale che si era accorto dei fatti. Una pattuglia della Squadra Volante e una pattuglia del Comm.to Madonna di Campagna li ha individuati nel complesso popolare di fronte, traendoli in arresto per rapina impropria aggravata in concorso.

Presi i rapinatori che si ispiravano alla serie “Casa di carta”

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Usavano i nomi ‘Professore’ e ‘Helsinki’, quelli della celebre serie televisiva ‘Casa di Carta’, i due pregiudicati torinesi che sono stati arrestati dagli Squadra Mobile di Torino, insieme a una donna, ora ai domiciliari, per la rapina avvenuta lo scorso settembre in una banca di Milano. Il 22 settembre i due uomini, mascherati,  erano entrati nella banca di via delle Forze Armate angolo via Rismondo e, impugnando una pistola, avevano preso in ostaggio per  trenta minuti i dipendenti e i clienti, rapinando  320.000 euro. Poi si erano allontanati dalla banca, a bordo di un’auto guidata dalla donna. I due insieme un altro complice il 2 novembre erano poi stati arrestati per una tentata rapina aggravata alla  filiale di un’altra banca. Durante la perquisizione in casa sotto alcune piastrelle del pavimento, gli investigatori hanno ritrovato 56 mila euro e hanno sequestrato altri 40mila euro che la donna teneva  in una cassetta di sicurezza.

Spaccata al supermercato nella notte In tre arrestati dalla Polizia

 Sabato notte, intorno alle 3 gli agenti della Squadra Volante vengono inviati presso un supermercato di via Rio de Janeiro per una spaccata all’esercizio. Gli agenti vengono avvisati che gli autori si sono introdotti all’interno forzando una porta su via Millio.

 

Sul posto, gli agenti trovano un aspirapolvere imballato, la porta forzata e la centralina dell’allarme divelto senza, però, che vi sia nessuno all’interno. Un testimone, tuttavia, fornisce la descrizione di tre persone che sono fuggite in direzione del giardino San Paolo. Proprio in quest’area, i poliziotti rintracciano i tre seduti su una panchina. Appoggiato ad un albero gli agenti trovano un imballo contenente un televisore 39 pollici. Un altro imballo contenete un 32”” viene rinvenuto, assieme ad un forno a microonde, in via Braccini angolo via Rio de Janeiro. I 4 elettrodomestici del valore complessivo superiore ai 700 euro vengono riconsegnati al supermercato.

I tre, un cittadino algerino di 53 anni e due marocchini di 35 e 27 anni, vengono arrestati per furto in concorso. Il cinquantatreenne è stato anche deferito in stato di libertà per resistenza, mentre il ventisettenne ha subito la stessa sorte per le minacce dirette agli operatori della Squadra Volante nel corso delle fasi dell’arresto.

Schianto mortale: una vittima e quattro feriti sulla provinciale

DAL PIEMONTE/ Un morto e 4 feriti è il bilancio di un incidente avvenuto nel  pomeriggio alle 15,30 a Valenza sulla provinciale 494 per Casale. L’uomo alla guida  di una Ford Fiesta, 62 anni, è morto nello scontro che ha coinvolto un’altra auto e un furgone: quattro persone sono rimaste ferite. La polizia locale di Valenza, i carabinieri e  i vigili del fuoco sono intervenuti per liberare i feriti.

La Dia sequestra beni e società per 2,5 milioni di euro

La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro anticipato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Torino nei confronti di un pregiudicato già coinvolto in una pregressa operazione di polizia in quanto riconosciuto quale esperto contabile di una nota famiglia ‘ndranghetista ramificata nella provincia di Torino e coinvolta in sequestri di persona a scopo di estorsione, possesso di armi illegali e traffico internazionale di stupefacenti.

L’uomo, che svolgeva la professione di commercialista nel comune di Torino, era noto alle cronache giudiziarie per avere stilato un vero e proprio “vademecum” contenente le modalità di realizzazione di frodi fiscali ai sistemi IVA nazionale e dell’Unione Europea.

Condannato negli anni scorsi per vari reati di natura fiscale e di bancarotta fraudolenta, ultimamente era stato riconosciuto responsabile di diversi delitti, quali il trasferimento fraudolento di valori ex art.12 quinquies c. 1 Legge 356/1992 e reati tributari di emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti per i quali è stato condannato in primo grado alla pena di 6 anni di reclusione ed al pagamento di una multa di 8.000 € oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Il provvedimento, confermando quanto accertato dagli investigatori a seguito delle indagini patrimoniali svolte, ha interessato l’intero patrimonio del commercialista  consistente in compendi aziendali di 2 società operanti nel settore immobiliareed agricolo, 1 studio professionale di commercialista, 1 cassetta di sicurezza, 17 tra rapporti di conto corrente e polizze assicurative, nonché 64 unità immobiliari ubicati tra il Piemonte e la Basilicataper un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro.

L’operazione si inserisce nell’ambito delle attivitàistituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.

L’abbraccio dei farmacisti al carabiniere ferito dai rapinatori

“I farmacisti, i dipendenti e i manager delle oltre 1.600 Farmacie Comunali Italiane abbracciano con affetto il brigadiere Maurizio Sabbatino, ferito durante una rapina ad una delle Farmacie Comunali di Torino, e sono grati ancora una volta all’Arma dei Carabinieri per l’impegno profuso quotidianamente”, questo il commento del presidente di Assofarm Venanzio Gizzi alla notizia del grave fatto di cronaca avvenuto questa mattina nel capoluogo piemontese.

Il militare era fuori servizio e presente nella farmacia di corso Vercelli per motivi personali quando nel presidio sono entrati due malviventi armati di coltelli. La rapina è stata sventata grazie all’intervento del brigadiere che però è stato colpito e per questo successivamente ricoverato in gravi condizioni in un ospedale cittadino.

“Siamo felici di apprendere dalle ultime note d’agenzia che le condizioni del brigadiere Sabbatino sono migliorate ed attualmente non è più in pericolo di vita – continua Gizzi – Purtroppo le rapine in farmacia non sono un fatto raro ed è per questo che recentemente la nostra Federazione ha sottoscritto una convenzione con un importante istituto privato di sicurezza e che molte nostre associate, tra le quali anche Farmacie Comunali Torino S.p.A., hanno formato il proprio personale a comportamenti adeguati e sicuri in caso di rapina”.

Contro la caccia in elicottero: settemila firme

Oltre 7000 firme in 3 giorni: sono questi i numeri registrati dalla petizione online contro la caccia in elicottero in Piemonte, “lanciata dal Centro Recupero Ricci La Ninna e dal Rifugio Miletta su Change.org e diretta al Consiglio Regionale oltre che allo stesso Presidente Cirio”, dicono i promotori 

 

“Nel testo unificato delle proposte di legge regionale n. 66 e n. 72, che dovrebbero adeguare la normativa regionale vigente alla nuova legge nazionale in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell’attività di volo in zone di montagna […] è stata inserita alla lettera “e” del comma 14 dell’Articolo 22 la concessione di poter trasportare a valle i cadaveri dei cervi ammazzati dai cacciatori con l’elicottero”, spiega l’incipit del testo. “I cervi si rifugiano in alta quota proprio per scappare dai cacciatori e, quando questa legge verrà approvata, non avranno più scampo”.

 

“Chiediamo al Consiglio Regionale di cancellare immediatamente questo paragrafo. Sono già milioni gli animali selvatici uccisi ogni anno dai cacciatori, vogliamo lasciare tranquilli almeno quelli che trovano rifugio in alta quota?”, esortano gli autori della petizione. Che concludono il loro appello affermando che “permettere ad elicotteri di sorvolare boschi montani per recuperare i corpi degli animali uccisi, e non esclusivamente per portare soccorso a individui in difficoltà, è un errore che non ci possiamo permettere”, anche perché “sorvolare insistentemente il territorio alla ricerca dei corpi dei cervi ammazzati disturberebbe la tranquillità anche di tutti gli altri animali selvatici.”


LINK ALLA PETIZIONE: www.change.org/p/piemonte-no-alla-caccia-in-elicottero-per-trasportare-i-cervi-uccisi

Scoperta evasione di una società nel settore alberghiero

Guardia di Finanza di Torino Eseguiti sequestri di beni per oltre un milione di euro. Occultati e distrutti i documenti contabili.

Guardia di Finanza di Torino: scoperta una milionaria evasione fiscale perpetrata da un’impresa attiva, nell’alta Val Susa, nel settore alberghiero.

 

I Finanzieri della Tenenza Bardonecchia, che hanno condotto le indagini, nel corso di un’azione ispettiva condotta nei confronti di un albergo operante nella zona, hanno constatato numerose irregolarità afferenti agli adempimenti tributari, commesse dai due amministratori “formali” cc.dd. teste di legno, avvicendatisi nel tempo, e dal reale dominus, i quali sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria per i reati di omessa dichiarazione e occultamento/distruzione di scritture contabili.   

 

Infatti, gli indagati sono risultati aver gestito, per anni, la struttura ricettizia in totale evasione delle imposte, conseguendo ingenti vantaggi fiscali che hanno tentato di celare attraverso il nascondimento della contabilità, finalizzato a non consentire la reale ricostruzione dei redditi conseguiti e non dichiarati.

 

Le successive indagini, condotte dalle Fiamme Gialle e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, si sono sviluppate attraverso l’audizione di alcuni tour operator dell’albergo e l’esecuzione di penetranti indagini patrimoniali e finanziarie sui conti correnti societari e nei confronti dei soggetti coinvolti, che hanno consentito di corroborare le risultanze emerse in sede di verifica tributaria. All’esito degli approfondimenti esperiti dai militari il magistrato inquirente ha richiesto ed ottenuto dal competente G.I.P. l’emissione di un sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca dell’importo delle imposte evase, pari ad oltre un milione di euro.

 

In esecuzione del provvedimento, i Finanzieri hanno sequestrato disponibilità finanziarie depositate sui conti correnti intestati alla società e ai soggetti indagati nonché beni a questi ultimi riconducibili.