Firmata convenzione per la donazione di sangue
DONAZIONE DI SANGUE, LA REGIONE PIEMONTE E LE ASSOCIAZIONI DEI DONATORI VOLONTARI FIRMANO LA CONVENZIONE TRIENNALE
L’ASSESSORE ALLA SANITA’ LUIGI GENESIO ICARDI: ” E’ IL SUGGELLO DI UNA COLLABORAZIONE STORICA. ORA UN PROGETTO PILOTA PER LA RETE TRASFUSIONALE E PER OVVIARE ALLA CARENZA DI PERSONALE SANITARIO.”
Il Piemonte è da sempre una delle prime Regioni in Italia per numero di donazioni: circa 112 mila donatori, che donano in 18 centri trasfusionali e 7 unità di raccolta associative.
Una realtà consolidata che anche nel periodo della pandemia, nonostante le inevitabili difficoltà, ha saputo garantire il proprio contributo fondamentale non solo per le esigenze degli ospedali regionali ma per sostenere altri territori italiani compensando situazioni di particolare criticità, come nel caso della Sardegna. Un sistema che si regge sulla generosità dei donatori volontari, un esercito silenzioso ed altruista.
Ieri nella sede dell’assessorato regionale alla Sanità, è stata firmata la convenzione triennale tra la Regione Piemonte e le associazioni e federazioni dei donatori volontari di sangue: Avis, Fidas, Consorzio Amici Banca del Sangue (CABS) e Croce Rossa Italiana.
Per la Regione erano presenti l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e il direttore regionale alla Sanità, Mario Minola.
La convenzione stabilisce le modalità delle attività delle associazioni: dalla promozione della donazione volontaria, all’organizzazione, fidelizzazione e tutela dei donatori, alla gestione di vere e proprie unità di raccolta che affiancano i servizi trasfusionali delle aziende sanitarie in questa attività.
“La firma di oggi rappresenta il suggello di una storica collaborazione con le associazioni dei donatori che negli anni ha portato il Piemonte a rappresentare un esempio virtuoso di generosità ed organizzazione della rete trasfusionale- ha affermato l’assessore Icardi. Negli ultimi mesi abbiamo dovuto affrontare anche la carenza di personale sanitario: il problema è noto e riguarda non soltanto la rete di raccolta associativa ma anche quella trasfusionale pubblica. È in fase di attivazione un Progetto pilota, al quale ha aderito la totalità delle aziende sanitarie piemontesi.
Il piano- ha precisato l’assessore- prevede diverse soluzioni al problema: coinvolgere medici e infermieri dipendenti delle aziende sanitarie in attività aggiuntiva a tariffe orarie predefinite; avviare il reclutamento di medici laureati non specializzati nell’ambito dei servizi trasfusionali; sensibilizzare i direttori delle scuole di specializzazione affinché favoriscano la disponibilità degli specializzandi a partecipare alle attività di selezione del donatore; supportare -da parte delle università – il percorso formativo per medici da dedicare alla medicina trasfusionale incrementando i posti a disposizione nelle scuole di specializzazione in ematologia e in patologia clinica e biochimica clinica. Ed ancora, ridisegnare l’organizzazione della rete trasfusionale e delle unità di raccolta.”
“Come Piemonte stiamo avviando un progetto pilota che punta ad ottimizzare i processi organizzativi, assistenziali e strutturali della rete trasfusionale permettendo di valorizzare al meglio le risorse disponibili e superare le criticità, nel perseguimento dell’autosufficienza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti ed emoderivati.”- ha dichiarato Arabella Fontana, responsabile del coordinamento della rete trasfusionale del Piemonte. L’obiettivo è mantenere l’elevato standard quali-quantitativo che caratterizza la nostra regione nella donazione e raccolta di sangue e plasmaderivati ed evitare possibili problemi al sistema sanitario, per le attività ospedaliere e per la cura dei malati che utilizzano medicinali derivati dal sangue, attraverso una collaborazione sempre più stretta con le associazioni, le aziende sanitarie, l’università, i sindaci come rappresentanti del territorio.”
“La firma della convenzione tra la Regione e le associazioni dei donatori di sangue rappresenta un momento fondamentale per il sistema trasfusionale piemontese. L’intesa, infatti, specificando e disciplinando le pertinenze e le responsabilità di istituzioni e associazioni nel pianificare e gestire in modo coordinato le attività di raccolta sangue, garantisce le basi di una filiera efficiente che, ormai da anni, porta il Piemonte ad essere una delle regioni più virtuose in relazione all’obiettivo dell’autosufficienza nazionale per il sangue intero”- hanno affermato i presidenti regionali di Avis Luca Vannelli, Fidas Doriana Nasi, il vice presidente Cabs Salvatore Chinnicie il referente della Croce Rossa Italiana, Matteo Cannonero.
Associazioni sempre più partecipi e un sistema di relazioni che si sta consolidando con le strutture regionali, consentono anche di caratterizzare e affrontare con maggiore consapevolezza le criticità che stanno affliggendo il sistema sangue piemontese, rendendo sempre più difficile e impegnativo far fronte alle necessità delle nostre strutture sanitarie: la carenza di medici e infermieri per la raccolta del sangue e la diminuzione degli accessi dei volontari per la donazione a causa del Covid, ne sono un esempio. I recenti momenti di incontro che la Regione ha voluto organizzare con le associazioni si sono dimostrati efficaci occasioni di confronto e utili spazi dove evidenziare in modo puntuale tali criticità a scala territoriale e ove proporre auspicabili soluzioni condivise.”
Per difendere un amico viene accoltellato al pancreas
Ha cercato di aiutare un amico ed è stato accoltellato. Il giovane 23enne di Chivasso è rimasto ferito al pancreas nel corso di una rissa a Torino. Si trovava in compagnia di amici quando sono stati avvicinati da alcune persone. È nata una lite violenta. Il ragazzo ora è ricoverato ed è stato operato all’ospedale Mauriziano. Non è in pericolo di vita.
Si accascia e muore mentre lavora in giardino
Era solito lavorare nell’orto e nel giardino. Ed è morto colto da malore mentre tagliava l’erba nell’orto a Nichelino.
E’ stato il fratello, che si trovava con lui, a dare l’allarme. Sul posto sono intervenuti la polizia municipale e il personale della Croce Rossa.
L’uomo, 80 anni, e’ stato rianimato ma alle Molinette è morto per arresto cardiaco. Il fratello ha detto che soffriva di problemi al cuore.
Il bollettino Covid di venerdì 24 febbraio
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.192nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 6,3%di 34.787 tamponi eseguiti, di cui 28.959 antigenici.
Il totale dei casi positivi diventa 975.868, così suddivisi su base provinciale: 80.355 Alessandria, 44.794 Asti, 37.867 Biella, 130.897 Cuneo, 73.994 Novara, 518.651 Torino, 34.651 Vercelli, 34.801 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.785 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.073sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 43 (-4 rispetto a ieri)
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.072 (-46 rispetto a ieri)
Le persone in isolamento domiciliare sono 47.939
I tamponi diagnostici finora processati sono 15.515021 (+34.787rispetto a ieri).
I DECESSI DIVENTANO 13.005
Sono 12, uno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).
Il totale diventa quindi 13.005 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.740 Alessandria, 779 Asti, 496Biella, 1.589 Cuneo, 1.046 Novara, 6.200 Torino, 600 Vercelli, 421 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 134 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
913.809 GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 913.809 (+ 3.057rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 75.279Alessandria, 42.412 Asti, 35.732 Biella, 123.934 Cuneo, 70.896Novara, 488.356 Torino, 32.458 Vercelli, 32.699 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.617 extraregione e 8.426 in fase di definizione.
L’arcivescovo Repole si insedia il 7 maggio
Cibo conservato male: denunciato ristorante cinese
Gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale, durante un servizio di controllo sulle attività commerciali a tutela del consumatore, hanno effettuato un controllo ispettivo in un esercizio pubblico in piazza Derna.
Nel locale cucina, gli agenti hanno trovato alimenti in cattivo stato di conservazione, alcuni invasi da parassiti e altri (tentacoli di polipo, ravioli cinesi, involtini vietnamiti, preparato simil mosto) avvolti in sacchetti tipo shopper non idonei alla conservazione.
Lungo la scala e nel cortile interno, attrezzato con un bancone d’acciaio, i civich hanno riscontrato la presenza di contenitori di alimenti privi delle necessarie coperture. Tra questi vi erano una bacinella contenente brodo vegetale e verdure esposte all’aria aperta, oltre ad una pentola di brodo di carne solidificato contaminato da insetti e polvere.
Il titolare, un uomo di nazionalità cinese di 56 anni, è stato denunciato ai sensi dell’art 5 lettera b) e d) legge 283/62 per cattivo stato di conservazione degli alimenti e sanzionato ai sensi del regolamento d’igiene.
Troppi passeggeri sul bus 75
Il nostro lettore Paolo P. ci invia questa immagine scattata ieri su un bus della linea 75.
Secondo le norme anti Covid dovrebbe ospitare al massimo 48 passeggeri. Mentre ce ne sono almeno il doppio. E analoghe segnalazioni ci giungono da altri lettori. Chi prende i mezzi pubblici lo fa spesso per lavoro e visite mediche e quindi non può aspettare il bus successivo . Ci auguriamo che Gtt possa incrementare il numero di corse per smaltire gli assembramenti a bordo.
Poi fa anche resistenza agli agenti intervenuti
Venerdì pomeriggio, gli agenti del Commissariato Centro, hanno arrestato un uomo resosi responsabile di resistenza a P.U., denunciandolo anche per maltrattamenti di animali.
Poco dopo le 16, gli agenti vengono inviati in Piazza Valdo Fusi dopo la telefonata di un ragazzino che racconta di aver visto una persona con il cane al seguito che maltratta l’animale.
Al loro arrivo, gli agenti trovano il giovane con alcuni amici e poco distante l’uomo con il cane al guinzaglio. Agli occhi dei poliziotti, il cane appare visibilmente impaurito e tremante con la coda tra le gambe mentre cerca di allontanarsi dal suo conduttore. Anche in presenza degli agenti, il soggetto, in stato di alterazione psicofisica, strattona il cane che, oltre ad apparire zoppicante, presenta una lunga ferita non completamente cicatrizzata sotto il collo. Durante le fasi del controllo, il cane cerca di allontanarsi dall’uomo cercando le carezze dei ragazzini.
Il richiedente racconta che poco prima aveva visto il cane come a trovare rifugio in un gruppo di altri giovani presenti nella piazza. Successivamente si era avvicinato il proprietario dell’animale che aveva prima strattonato il cane e lo aveva fatto cadere per le scale senza tener conto dell’incolumità dell’animale. Dopodiché, l’uomo aveva anche colpito il muso del cane con il moschettone più volte. Alla vista di tale gesto, il giovane aveva chiamato la Polizia.
Quando gli agenti decidono di procedere nei confronti dell’uomo per il maltrattamento dell’animale, il soggetto inizia a opporre resistenza, comportamento che protrarrà anche in ufficio, cosa che gli varrà l’arresto.
Il cane è stato poi affidato alle strutture competenti.