CRONACA- Pagina 68

Treni, riapre la linea SFM2 Pinerolo-Torino Chivasso

Come da programma, lunedì 15 settembre riprende la regolare circolazione ferroviaria sulla linea SFM2 Pinerolo-Torino Chivasso dopo i lavori estivi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS).

Secondo il cronoprogramma, nel comune di Vinovo, sulla Strada Provinciale SP143 al km 5+806 della linea ferroviaria le maestranze coordinate da RFI hanno completato le attività di spostamento del passaggio a livello, installando le barriere intere, propedeutiche per la definitiva soppressione, per un costo complessivo di 1,5 milioni di euro.

Tra Pinerolo e Moncalieri Sangone, invece, sono stati eseguiti diversi lavori di manutenzione straordinaria, come il rinnovo di deviatoi a Piscina e None, la sostituzione di ponticelli con nuovi manufatti, la riasfaltatura di 2 passaggi a livello, la predisposizione di nuovi attrezzaggi di sicurezza in corrispondenza di altri 2 passaggi a livello, la sostituzione di cavi ammalorati degli impianti di segnalamento. Si è provveduto a sostituire le casse di manovra dei passaggi a livello con altre di ultima generazione, oltre a specifici interventi di manutenzione di sicurezza ai binari.

Eseguiti anche interventi propedeutici per l’attrezzaggio dell’ERTMS (European Rail Transport Management System) il più evoluto sistema per la supervisione e il controllo della marcia dei treni, una tecnologia che permette di sfruttare appieno il potenziale della rete e di gestire in modo più efficiente eventuali anormalità. L’investimento complessivo di RFI di installazione del nuovo sistema sulla SFM2 ammonta a circa 25 milioni di euro.

Nelle stazioni di None e Pinerolo, con un investimento di circa 2,3 milioni di euro RFI ha completato il rinnovo e l’innalzamento del marciapiede del I binario secondo i più moderni standard europei con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità delle stazioni attraverso il progressivo abbattimento delle barriere architettoniche.

Torna a Limone Piemonte “Caluma el vache”

Giovedì 25 settembre prossimo, a Limone Piemonte, avrà luogo l’ottava edizione di “Caluma el vache”, il ritorno delle mandrie a valle. Evento organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo in collaborazione con l’ATL del cuneese e la Riserva Bianca, il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e il Patrocinio della Provincia di Cuneo e il Comune di Limone Piemonte, per celebrare la chiusura della stagione d’alpeggio.

L’iniziativa, realizzata in occasione della discesa a valle della mandria di capi bovini dei fratelli Luigi, Davide e Gabriele Dalmasso dall’alpeggio Pancani fino alla località Panice Sottana, torna come momento di incontro e confronto con i malgari torinesi per discutere delle problematiche che interessano le terre alte, ponendo particolare attenzione alle esigenze di chi pratica agricoltura in montagna.

Per maggiori informazioni: Autorivari Srl – c.so IV Novembre 8, Cuneo – tel: 0171 601962

Gian Giacomo Della Porta

Pipe di crack a San Salvario? La resa non è civiltà

FRECCIATE

C’è sempre qualcuno che scambia la resa per civiltà. A Bologna, qualche mese fa, hanno deciso di distribuire pipe “sterili” per fumare crack, convinti che almeno così i tossicodipendenti non si infettino tra loro. Ora la stessa pensata viene proposta a San Salvario, cuore ferito di Torino. Ma davvero crediamo che basti cambiare il tubo perché la sostanza diventi meno devastante? Qui non si tratta di igiene: si tratta di disperazione. Lo Stato che offre la pipa al tossico non è un padre che cura, ma un becchino che si limita a lucidare la pala.

Iago Antonelli

Torino, un’altra notte di coltellate: ferito 25enne

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Ancora sangue nella notte torinese.  Un episodio che si aggiunge a quello di appena due giorni fa, quando un 17enne era stato accoltellato durante una rissa in piazza Dante Livio Bianco.

In piazza Stampalia, periferia nord della città, un 25enne è stato colpito con tre coltellate durante un tentativo di rapina. L’aggressore, dopo aver provato a portargli via denaro e cellulare, è fuggito ed è ora ricercato.

Il giovane ferito è stato soccorso e trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco in codice giallo: le sue condizioni non destano preoccupazioni. I carabinieri  stanno ricostruendo l’accaduto anche grazie alle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte.

Fondi di sviluppo: 500 mila euro al Canavese

L’Assessore Regionale ai Fondi di Sviluppo e Coesione Gian Luca Vignale presso la Sala Giunta del Palazzo della Regione a Torino ha incontrato i rappresentanti e sindaci dei Comuni delle Aree Omogenee del Canavese e delle Valli Orco e Soana.

Nel corso dell’incontro sono state illustrate le modalità e le tempistiche dell’erogazione delle premialitá legate i Fondi di Sviluppo e Coesione per un importo complessivo di 500mila euro.

Le risorse sono state così ripartite: lArea Canavese sono stati assegnati 300.000 euro e 200.000 euro sono stati assegnati allArea delle Valli Orco e Soana.

L’area Valli Orco e Soana ha candidato 5 progetti riferiti alle unioni che compongono l’area montana dell’Alto Canavese. In questa area, il territorio ha deciso di suddividere l’ammontare della premialità su cinque macro aree ognuna rappresentante le unioni montane canavesane (Sacra, Orco e Soana, Gran Paradiso, Alto Canavese, Gallenca con la città di Cuorgnè) con una ricaduta che copre complessivamente i comuni della zona.

L’area della Canavese, una delle aree con il maggior numero di comuni interessati in Piemonte, ha candidato inizialmente alcuni progetti sovracomunali per usufruire dei 300mila loro spettanti. Nel corso dell’incontro è emersa l’opportunità di rimodulare le strategie e di condividere le scelte sulla premialità con i rappresentanti di tutti comuni del territorio canavesano.

<I fondi della premialitá riconoscono ad ogni area omogenea della Provincia di Torino il grande impegno di strategia e condivisione territoriale che hanno contraddistinto la prima fase di redistribuzione dei fondi di sviluppo e coesione –dichiara l’Assessore Vignale – le ulteriori risorse stanziate permetteranno di realizzare progettualità di ambito sovracomunale con una modalità snella, semplice e immediata. Il frutto della collaborazione tra gli enti locali e la Regione che permetterà di calare a terra ben 105 milioni dei fondi Fsc spettanti al Piemonte”.

Molinette, arriva il Robot Single-Port di ultima Generazione

Grazie al contributo di 2,5 milioni di euro della Fondazione CRT
Una nuova era per la chirurgia mini-invasiva si è aperta presso l’ospedale Molinette di Torino. Il 12 settembre la Clinica Urologica (diretta dal professor Paolo Gontero) ha ospitato un evento esclusivo per presentare una tecnologia rivoluzionaria: un robot chirurgico “single-port” di ultima generazione, acquistato grazie al contributo di 2,5 milioni della Fondazione CRT, che conferma il proprio impegno a sostegno dell’eccellenza sanitaria, della ricerca e dell’innovazione tecnologica.
“Avere in Azienda il Robot Single-Port ci permette di offrire ai pazienti cure sempre più sicure, precise e mininvasive, grazie al prezioso sostegno della Fondazione CRT” dichiara il dottor Lorenzo Angelone (Direttore sanitario della Città della Salute e della Scienza di Torino).
Cos’è e come funziona il Robot Single-Port?
Il nuovo sistema robotico rappresenta l’evoluzione più avanzata della chirurgia laparoscopica. A differenza dei modelli multi-braccio tradizionali, la tecnologia single-port (o a singolo accesso) permette al chirurgo di eseguire interventi complessi attraverso un’unica incisione di circa 3 centimetri. Da questo singolo punto di accesso, il robot introduce una telecamera flessibile ad altissima definizione e tre strumenti chirurgici miniaturizzati e multi-articolati. Il chirurgo, seduto ad una console ergonomica, manovra gli strumenti con una precisione, una flessibilità ed una stabilità che superano le capacità della mano umana. Il sistema traduce i movimenti del chirurgo in azioni micro-chirurgiche all’interno del corpo del paziente, filtrando ogni tremore e consentendo una visione tridimensionale immersiva del campo operatorio.
A cosa serve e perché è innovativo?
La chirurgia robotica single-port rappresenta una nuova frontiera per operare con la massima precisione in spazi anatomici molto ristretti, anche di dimensioni pari ad una pallina da tennis. Questo approccio riduce l’impatto chirurgico sul paziente, limitando l’invasività senza compromettere l’accuratezza del gesto. Una delle sue applicazioni più innovative è la possibilità di utilizzare vie di accesso alternative, rendendo la chirurgia una valida opzione anche per pazienti complessi e plurioperati. La Clinica Urologica delle Molinette vanta già una notevole esperienza in questo campo: il professor Paolo Gontero e la sua équipe hanno condotto circa cento procedure su prostata, vescica, rene ed uretere, utilizzando questo robot, acquisito nell’ambito di un avanzato progetto di ricerca.
L’evento di presentazione alle Molinette
La serata del 12 settembre è stata l’occasione per presentare il robot single port ed altre tecnologie innovative utilizzate in Clinica Urologica, e ringraziare i finanziatori che con le loro donazioni ne hanno consentito l’acquisizione. Durante l’evento, sono state illustrate le potenzialità tecniche del robot consentendone una prova in prima persona, con un accesso speciale alla sala operatoria. È stato sottolineato come questa acquisizione non sia solo un upgrade tecnologico, ma un investimento strategico che consolida la posizione dell’ospedale come polo di eccellenza, capace di attrarre i migliori professionisti e di offrire ai pazienti le cure più avanzate e meno invasive oggi disponibili. Un passo decisivo verso una chirurgia sempre più precisa, sicura ed efficace.
Non solo single-port
Durante l’evento sono state presentate diverse altre tecnologie innovative, quali i sistemi di fusion biopsy e terapia focale per tumore prostatico, il visore di realtà virtuale con modelli 3D degli organi da operare, un nuovo robot endoscopico per la resezione dei tumori di vescica ed una PET intraoperatoria per la valutazione istantanea dei margini chirurgici. Tutte tecnologie già in uso presso la Clinica Urologica o oggetto di future sperimentazioni.
In un’epoca di difficoltà del Sistema Sanitario Nazionale, è quantomai importante il sostegno di finanziatori esterni per poter consentire l’accesso a queste tecnologie di ultima generazione.

Torino, Chieri, Ivrea, Rivoli e Città metropolitana al lavoro in bici

Settimana europea della mobilità, il 18 settembre 

Chieri, Ivrea, Rivoli e Torino oltre a Città metropolitana sono le Amministrazioni pubbliche che hanno aderito anche quest’anno alla Settimana europea della mobilità, la campagna di sensibilizzazione più importante della Commissione europea sulla mobilità urbana sostenibile per promuove il cambiamento comportamentale a favore della mobilità attiva, del trasporto pubblico e di altre soluzioni di trasporto pulite e intelligenti.

Quest’anno la settimana si svolge dal 16 al 22 settembre e sono molte le iniziative in programma sul nostro territorio.

In particolare giovedì 18 settembre la Città metropolitana di Torino con Città di Torino e Legambiente Piemonte aderisce al “Giretto d’Italia” per sensibilizzare i dipendenti delle Pubbliche amministrazioni a raggiungere in bici o con mezzi di micromobilità elettrica la sede di lavoro.

Saranno cinque i punti tappa a Torino che rileveranno i passaggi tra le 7,30 e le 9.30 del mattino: non solo un monitoraggio, ma un modo per dare valore a chi ogni giorno sceglie modalità di spostamento meno impattanti: i punti tappa saranno allestiti in corso Inghilterra 7; lungo Dora Savona/corso Regio Parco; via Nizza/ corso Marconi (via Baretti); corso Francia /corso Principi d’Acaja; corso Vinzaglio/ corso Matteotti.

Al “Giretto d’Italia“ hanno aderito anche le Città di Rivoli, di Santena e di Nichelino.

Tre invece i punti identificati per la CiclOfficina a Torino: dalle 8 alle 9.30 al Campus Luigi Einaudi, dalle 10.30 alle 12.00 al Politecnico di Torino e dalle 13.00 alle 14.30 davanti alla sede di Città metropolitana.

Il “Giretto d’Italia” rientra anche in AMICI, progetto di cooperazione transfrontaliera finanziato dal programma Interreg Alcotra Italia Francia dedicato a sperimentare soluzioni concrete di mobilità sostenibile.

Nei giorni della settimana europea della mobilità, la Città metropolitana raccoglierà questionari interni compilati dai dipendenti di corso Inghilterra per perfezionare i piani casa-lavoro, incoraggiando scelte quotidiane più sostenibili anche nella dimensione organizzativa.

Ad Ivrea tra le iniziative previste nella settimana dellamobilità , anche una giornata senza auto domenica 21 settembre, in concomitanza con lo Sport City Day. In questa occasione, saranno istituite aree pedonali nel tratto di Lungo Dora e nel Borghetto mentre venerdì 19 ore 18 si terrà la presentazione del Piano di Mobilità Sostenibile e sarà esaminato lo studio “Termometro della mobilità sostenibile eporediese”, commissionato al mobility manager Paolo Ruffino per offrire una fotografia di partenza utile a definire strategie, a medio e lungo termine, condivise con cittadini e stakeholder nel corso di incontri dedicati.

A Chieri il 16 settembre al cinema Splendor a proiezione del documentario “I muli in montagna, un’alternativa” mentre venerdi 19 alle ore 17 si terrà “A piccoli passi – Il bosco Turriglie” una passeggiata gratuita con merenda.

Bimba di 10 anni molestata dall’amico di famiglia sessantenne

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I genitori preoccupati che la loro figlia di 10 anni si comportasse in modo strano  le hanno chiesto il perchè. E la ragazzina ha confidato di avere subìto molestie da due anni dall’amico di famiglia sessantenne con cui veniva lasciata talvolta sola, tanto era considerato persona affidabile. E’ accaduto in provincia di Torino. Prima sono stati effettuati tutti gli accertamenti all’ospedale infantile, poi la segnalazione alla questura e nelle ore successive la squadra mobile di Torino ha fatto scattare il fermo. L’ex impiegato  in pensione e incensurato, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su minore.  Gli inquirenti stanno raccogliendo elementi per l’accusa, come   da foto che sarebbero state trovate nel cellulare dell’uomo che  si è avvalso della facoltà di non rispondere.

A Torino c’è il bunker antiatomico

Passeggiando nel cuore di Torino, all’angolo tra Via Vittorio Alfieri e Via Arsenale, si incontra uno degli edifici più raffinati della città, costruito dal Banco di Napoli con permesso del 30 giugno 1921. Le linee sobrie e armoniose, le balconate eleganti e le facciate scandite da finestre incorniciate con cura riflettono lo stile dell’epoca. Eppure, dietro a quell’eleganza si cela oggi un progetto inedito, affidato al gruppo Vertico, nato a Torino dieci anni fa dall’esperienza di Andrea Delmastro ed Edoardo Follo.

Delmastro racconta: “La nostra mission è quella di promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio attraverso la realizzazione di dimore di pregio, in grado di innalzare il decoro architettonico e contribuire all’evoluzione estetica e culturale della città. Tra i tanti cantieri a Torino, Palazzo Alfieri è al momento la nostra punta di diamante e prevede un intervento unico: la riconversione dell’ex caveau del Banco di Napoli in un bunker antiatomico.” Il caveau, sopravvissuto al bombardamento del 1927, per anni custodì gioielli, opere d’arte e beni preziosi, a pochi passi da Via Alfieri 19, sede storicamente associata alla massoneria, riconoscibile ancora oggi dal portone ligneo inciso con simboli iconici.

Il progetto di riqualificazione manterrà intatte le pareti in calcestruzzo armato spesse un metro e mezzo, integrandole con tecnologie di protezione avanzata secondo gli standard svizzeri, i più efficaci al mondo. La Svizzera garantisce infatti la massima sicurezza, fino al livello 7 della scala INES, il grado più alto in caso di emergenze nucleari o radiologiche. Un bunker, per sua natura, serve a proteggere dalle radiazioni: per questo viene collocato sotto terra, sfruttando la capacità del terreno di schermare i raggi gamma, pericolosi per la salute umana.

Il rifugio sarà dotato di porte blindate anti-radiazione, schermature in cemento armato, impianto di ventilazione con filtri a carboni attivi NBC capaci di eliminare il 99,9% di particelle radioattive, virus e batteri, oltre a valvole di sovrappressione per impedire infiltrazioni di aria contaminata. Sono previsti spazi per beni di prima necessità, autonomia idrica ed elettrica e acqua potabile, garantendo la sopravvivenza fino a trenta giorni per dodici persone. Gli ambienti saranno completamente personalizzabili e potranno includere cucine, zone giorno, camere matrimoniali e sistemi multimediali, oltre a optional che evocano scenari fantascientifici: anticamere di decontaminazione, serre idroponiche, rilevatori di radiazioni, tute protettive complete di maschere antigas, un ascensore segreto che collega direttamente l’attico al bunker senza che gli altri condomini possano saperlo, fino a una cantina per vini capace di contenere trenta bottiglie.

La notizia ha già suscitato interesse internazionale: dal Principato di Monaco agli Emirati Arabi, investitori guardano a Torino attratti dall’esclusività dell’intervento e dalla solidità del mercato immobiliare cittadino. Palazzo Alfieri diventerà uno dei pochissimi bunker in Italia, Paese che, a differenza di altri, non ha mai sviluppato una cultura diffusa dei rifugi. In Finlandia è obbligatorio realizzarli in edifici superiori ai 1.200 metri quadri, in Svezia se ne contano oltre 64.000, in Germania si pensa a riattivarli dopo la Guerra Fredda, in Svizzera vige il principio di “un posto per ogni abitante”, mentre in Italia gli esempi si contano sulle dita di una mano: a Roma il bunker di Villa Torlonia, oggi visitabile come attrazione turistica; a Milano il Rifugio 87, con capacità di 450 persone, e il Bunker Breda usato per eventi culturali; a Brione, nel bresciano, il primo villaggio bunker in costruzione come micro-città sotterranea; a Torino la storica rete di passaggi sotterranei di Piazza Risorgimento, legata ai fasti della monarchia sabauda.

Follo sottolinea: “Il bunker di Palazzo Alfieri è un po’ la versione 3.0. della Torino sotterranea del passato. Oltre al bunker Palazzo Alfieri custodirà un’altra chicca, che fa parte del nostro percorso di trasformazione degli edifici in luoghi che favoriscono relazioni, qualità della vita e futuro condiviso. Esattamente sopra il bunker abbiamo realizzato un chiostro contemporaneo – cortile interno a pianta quadrata che funge da vero fulcro distributivo dell’intero complesso residenziale – che lega memoria storica a vocazione abitativa. In sostanza abbiamo trasformato lo spazio destinato in passato agli sportelli bancari in uno spazio architettonico di grande valore, mantenendo il disegno originario in marmi policromi della pavimentazione, che è stata smontata, restaurata e riposizionata ricreando il tappeto geometrico che intreccia cromie e direzioni in legame visivo perfetto con le facciate. Le architetture che si affacciano sulla corte dialogano attraverso simmetrie rigorose che definiscono ordine e proporzione, mentre le grandi aperture vetrate, scandite da imbotti profondi, creano un ritmo controllato alternando trasparenze e superfici piene. La bellezza più pura è data dai giochi della luce che, filtrando su queste geometrie, genera profondità e riflessi cangianti nel corso della giornata.”

Un orgoglio ferito e un volto spaccato

FRECCIATE

La legge si rispetta. Sempre. Ma rispettarla alla lettera, sorvolando  sull’umanità, può trasformarla in una beffa.

Lucia Regna è stata massacrata: 21 placche di titanio, un occhio compromesso per sempre. Il marito, invece, è “da comprendere”. Perché? Perché lei avrebbe “sfaldato un matrimonio”.

Tradotto, sembrerebbe che un volto spaccato valga meno di un orgoglio ferito. Un occhio cieco pesa meno di una fedeltà tradita?

Così la legge, che dovrebbe difendere i deboli, rischia di diventare un salvagente lanciato al violento. E una pietra in più addosso alla vittima. Ora però la procura impugna la sentenza e chissà che le cose non cambino.

Un matrimonio può crollare. È la vita che non dovrebbe essere fatta a pezzi.

Iago Antonelli

(Nella foto: il tribunale di Torino)