CRONACA- Pagina 647

A Chieri i “parcheggi rosa”

Approvata dal Consiglio comunale una Mozione che prevede l’istituzione di “stalli rosa”

riservati a donne in gravidanza e i genitori con bambini fino ai due anni

 

Il Comune di Chieri istituirà i “parcheggi rosa”, ovvero riservati a donne in stato di gravidanza e a genitori con un bambino di età non superiore a due anni, definendo appositi stalli a destinare a questa funzione, nei limiti previsti dalle normative vigenti: è quanto previsto dalla Mozione approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Chieri, e presentata dal consigliere di minoranza Luigi FURGIUELE (Gruppo Misto di Minoranza “Chieri nel cuore”).

Finora, infatti, a Chieri esistevano solo aree di sosta di cortesia denominate “parcheggi rosa”, ma il nuovo Codice della Strada prevede la possibilità di allestire spazi per la sosta, con relativa segnaletica e il rilascio di un “permesso rosa”.

«Ancora un altro importante risultato per Chieri e i chieresi‐spiega il consigliere Luigi FURGIUELE‐perché è un provvedimento indirizzato al concreto sostegno delle famiglie e delle donne in gravidanza o con un bambino di età non superiore ai due anni. Ringrazio l’intero Consiglio Comunale, maggioranza e minoranza, per aver condiviso e votato il documento. I parcheggi rosa verranno potenziati sul territorio cittadino e regolamentati, ora sono davvero pochi e si tratta di parcheggi di cortesia. Infatti, il decreto legge n.191 convertito in legge N156/2021 e il decreto del 7 aprile 2022 del Ministero Infrastrutture e Trasporti hanno regolamentato le modalità per l’attribuzione e l’allestimento degli stalli rosa, prevedendo per gli aventi diritto un apposito permesso. Diversi comuni si sono già conformati a questa normativa (Roma, Cagliari, Padova, Verona e in Piemonte Rivoli e Rivalta di Torino), che prevede contributi a favore delle amministrazioni comunali che allestiscono gli stalli rosa. Quindi, un provvedimento con effetti positivi per tutti, Comune e cittadini».

 

«Siamo a favore dell’applicazione delle norme sugli stalli rosa, che consentono il parcheggio gratuito a donne in gravidanza e genitori con bambini di età entro i due anni-commenta la consigliera Manuela OLIA (Partito Democratico)-perché riteniamo che sia una norma di facilitazione nei confronti di una parte della cittadinanza in una condizione particolare. Abbiamo chiesto che la collocazione degli stalli venga definita con un confronto in Commissione, ed eventualmente geolocalizzata, in modo che si possano recuperare anche gli stalli di cortesia “con la cicogna” a suo tempo predisposti dal Comune di Chieri, trasformandoli in parcheggi rosa».

Primo Maggio in piazza all’insegna di lavoro e partecipazione

Per il Primo Maggio e a Torino Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una serie di eventi per celebrare questa importante giornata dedicata al lavoro, all’insegna di “lavoro, tolleranza, partecipazione”. Il ritrovo è in programma alle 9 in Piazza Vittorio, da dove una sfilata partirà alle 9:30 per raggiungere Piazza San Carlo. Al termine della sfilata, Domenico Lo Bianco, segretario generale della Cisl, terrà un comizio in rappresentanza dei tre sindacati. Durante l’evento, interverranno rappresentanti della Gioventù Operaia Cristiana, lavoratori e dipendenti di varie aziende di Torino. Il sindaco Stefano Lo Russo ha sottolineato l’importanza del lavoro per la città e l’assessore regionale Andrea Tronzano ha elogiato il dialogo costruttivo tra i sindacati e le istituzioni locali.

Finalmente pioggia. La siccità allenterà la morsa?

A causa di correnti di aria fredda provenienti dall’Atlantico, dalle prime ore della domenica sono giunte precipitazioni nella parte occidentale della regione. In corso piogge e temporali anche oggi lunedì 1 maggio, in particolare tra Torino e Verbano. Secondo le previsioni dell’agenzia Arpa, a partire da martedì ci sarà un aumento dell’alta pressione dell’aria con nuove correnti secche da nord. L’allerta gialla di domenica 30 aprile ha interessato la pianura tra Cuneo e Torino, l’alta Valle di Susa e le valli di Chisone, Pellice, Po, Varaita, Maira, e Tanaro.

 

Capriolo in autostrada, la polizia lo prende in braccio e lo salva

Una pattuglia della Polizia stradale della Sezione di Torino – Distaccamento di Chivasso – intorno alle 9,00 di sabato 29 aprile, è intervenuta sull’autostrada A/5, tra le uscite di San Giorgio e Scarmagno direzione Aosta dove alcuni automobilisti avevano segnalato alla Centrale Operativa la presenza di un Capriolo sulla corsia di emergenza.

La pattuglia intercettava l’animale, in evidente stato di shock, e gli prestava i primi soccorsi mettendo contestualmente in sicurezza la circolazione stradale.

Il piccolo capriolo, che presentava solo una leggerissima abrasione, veniva quindi accudito dagli agenti che, su indicazione dei sanitari della clinica Veterinaria di Grugliasco e del servizio veterinario dell’ASL 4, provvedevano a coprirgli gli occhi con uno  “scaldacollo” e a tranquillizzarlo prendendolo in braccio.

Gli agenti, esperti per aver già prestato soccorsi analoghi, sempre seguendo le indicazioni dei veterinari, caricavano il capriolo su un mezzo della concessionaria ATIVA, e trasportavano l’animale in un vicino boschetto nei pressi dell’uscita di Scarmagno dove, dopo avergli tolto la benda, lo lasciavano libero.

Il posto dove era stato trovato infatti presentava delle reti di recinzione che l’animale, evidentemente esausto e sotto shock per la disavventura, non era più in grado di superare.

Tentato omicidio a Torino: arrestati la ex compagna della vittima e il fratello

I carabinieri di Torino Mirafiori hanno arrestato la ex-compagna e il fratello di un uomo di 33 anni, accusati di tentato omicidio e rapina in un appartamento di corso Svizzera a Torino, avvenuto alcune settimane fa. I due sospettati, entrambi cittadini marocchini residenti a Saluzzo, avrebbero fatto irruzione nell’appartamento del 33enne per compiere una rapina, in seguito al suo rifiuto di accontentare la richiesta di denaro della donna. Durante l’azione, i due avrebbero causato gravi ferite alla vittima e sarebbero riusciti a rubare una somma di denaro e un telefono cellulare, prima di fuggire dal luogo del crimine. Successivamente, si sarebbero allontanati in macchina facendo ritorno a Saluzzo. Le indagini dei carabinieri hanno portato all’arresto dei sospettati per i reati di tentato omicidio e rapina nell’appartamento della vittima.

 

Il Centro Soccorso Violenza Sessuale (S.V.S.) dell’ospedale Sant’Anna di Torino compie 20 anni

E’ attivo da maggio 2003. Esso è parte integrante del Centro Esperto Sanitario contro la violenza della Città della Salute di Torino, come istituito dalla Legge Regionale n. 4 del 24 febbraio 2016 “ Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli”.
In questi 20 anni di servizio sono state accolte presso il Centro S.V.S. 2.200 donne,  48% italiane e 52% straniere. Nel corso degli anni si è registrato un notevole incremento del numero di donne che sono state prese in carico dal Centro, partendo dai 30 – 50 casi dei primissimi anni fino ad arrivare agli attuali 150 – 200 casi all’anno. L’età media delle donne visitate è stata di 28 anni con un 47% di adolescenti (età compresa tra 14 e 24 anni) e nel 53% dei casi le donne hanno un’età superiore ai 25 anni.
Sul totale di donne accolte il 7% ha riferito un maltrattamento in gravidanza prevalentemente perpetrato dal partner (78% dei casi).
Le donne migranti sono state il 14% del campione e di esse il 23% ha subito una mutilazione genitale femminile.
Il Centro S.V.S. di Torino (responsabile dottoressa Paola Castagna), così come il Centro S.V.S.eD della Clinica Mangiagalli di Milano, sono in Italia i Centri sanitari di riferimento pubblici per la presa in carico clinica psicologica e sociale di donne vittime di violenza. Il Centro è dedicato all’accoglienza ed alla presa in carico della donna che ha subito violenza sessuale, con pronta disponibilità ginecologica h24 (grazie alla collaborazione con le Asl piemontesi).
Scopo del Centro SVS di Torino è quello di offrire soccorso alle donne di età uguale / superiore ai 14 anni, che hanno subito violenza sessuale o maltrattamento in gravidanza, sia nell’emergenza, sia nelle fasi successive all’evento traumatico, con interventi clinici, psicologici e sociali personalizzati, garantendo la continuità assistenziale.
L’assistenza sanitaria offerta è altresì rivolta alle donne che hanno subito violenza sessuale, torture, mutilazioni genitali nei Paesi d’origine, spesso assoggettati alle guerre civili, o durante i percorsi migratori e richiedenti asilo politico nel nostro Paese.
L’équipe multidisciplinare del Centro SVS è costituita da personale dedicato e formato (ginecologhe, ostetrica,  psicologa, assistente sociale).
L’ambulatorio del Centro SVS è operativo dal lunedì al venerdì ed è inoltre attiva la pronta disponibilità pomeridiana e notturna tutti i giorni dell’anno, inclusi  i  festivi.
La visita viene effettuata in locali dedicati presenti all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Anna, instaurando una relazione di ascolto che permetta alla donna di affidarsi, sia per quanto riguarda il racconto della violenza sia per quanto riguarda la cura del proprio corpo.
Il Centro SVS collabora con i Servizi territoriali di interesse per la prosecuzione della presa in carico della persona assistita, ove necessario. Mantiene direttamente i contatti e collabora con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Gruppo Fasce Deboli, con le altre Procure Ordinarie piemontesi e nazionali, la Procura presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, con le Forze dell’Ordine.
Anche durante la pandemia da COVID 19 il Centro è stato regolarmente aperto e si è mantenuta la reperibilità h24 del personale dedicato.
Il Centro S.V.S. è nato e continua il suo operato grazie alla tenacia ed alla passione di molte donne che si sono messe al servizio di altre donne in momenti di grande difficoltà, nei quali la propria dignità è stata completamente calpestata. E’ risaputo, infatti, come la violenza nei confronti delle donne sia un fenomeno endemico, trasversale, ma purtroppo ancora caratterizzato da notevoli  stereotipi e  pregiudizi. Altro elemento essenziale per la creazione e il mantenimento nel tempo del Centro S.V.S. è quello di far prendere coscienza agli operatori che la violenza di genere ha un impatto sulla salute delle persone che va oltre il singolo evento violento, ma che ha conseguenze a breve e lungo termine fisiche, psichiche e sociali.
Si è dunque pensato che fosse giusto festeggiare i 20 anni di attività con una modalità particolare. Grazie alla collaborazione con Associazioni ACTO PIEMONTE e Rido ricerca per la Donna e con la struttura IL RANCH DELLE DONNE, è stata organizzata una settimana di eventi, dal 2 al 7 maggio 2023, durante la quale, attraverso l’arte, la musica, le arti figurative e la cultura in senso lato, si vuole parlare di rispetto, rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni. Attraverso di loro è infatti possibile diffondere la cultura della non violenza soprattutto ai coetanei, mettendosi in gioco, aiutando la riflessione sul tema ed utilizzando il dialogo come potente strumento di cambiamento!

Carmagnola, lancio di sassi sul Consiglio comunale: arrivano i carabinieri

Momenti di paura al consiglio comunale di Carmagnola. Durante la fine della riunione, mentre si stava discutendo del sagrato della Chiesa di San Bernardo, alcune persone dall’esterno hanno tirato dei sassi contro la finestra della sala del consiglio, nelle vicinanze dei posti per il pubblico, causando la rottura della finestra. La riunione è stata immediatamente sospesa e i carabinieri della compagnia di Carmagnola sono stati chiamati per indagare sull’incidente.

 

Nursing Up: “l’età media degli infermieri al lavoro è sempre più alta”

Nel giro di 15 anni il 40% degli attuali infermieri sarà in pensione

 

Bisogna agire subito per non sguarnire il sistema sanitario pubblico

Chi di dovere convochi un tavolo strategico con i sindacati per una soluzione

 

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, lancia un preoccupato allarme sul continuo e inarrestabile invecchiamento della categoria, con l’età media attuale degli infermieri, rilevata sugli iscritti agli ordini, che è giunta a 52,2 anni, quando solo nel 2019 era di 45,6 anni.

Un fenomeno che non può che destare una concreta preoccupazione perché in proiezione, nel giro di 15 anni, avremo almeno il 40% degli infermieri attuali che avranno abbandonato il lavoro, perché andati in pensione. Quasi la metà degli attuali infermieri occupati, quindi, se ne andranno (giustamente per il raggiungimento dell’età pensionabile) e da chi verranno sostituiti, visto che già oggi gli organici avrebbero bisogno di massicce nuove assunzioni? Da chi, visto che come andiamo dicendo da mesi inascoltati, sarebbe necessario già oggi avere almeno 5000 infermieri in più, assunti e immessi nel sistema sanitario pubblico della nostra regione?

Le cifre di questo “disastro generazionale” che oggi viviamo, certificate a livello nazionale dall’indagine del maggio 2022 dell’osservatorio Oasi (Observatory on healthcare organizations and policies in Italy) del Cergas Bocconi che hanno evidenziato, drammaticamente, come l’età media dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale sia addirittura 56,49 anni, impongono immediate e risolutive azioni collettive, con strategie concrete messe in atto dalla Regione in accordo con i sindacati.

Le linee guida su cui lavorare sono essenzialmente tre: un rigoroso e coraggioso piano di assunzioni, che contribuisca a sanare la voragine esistente; rendere il lavoro nella sanità pubblica regionale più appetibile con una valorizzazione economica degna di tal nome che può e deve restituire appeal e credibilità alla nostra professione; incentivare il ricambio generazionale continuo e sostanzioso partendo dalle basi della professione, ovvero i corsi universitari.

 

Se non si agirà immediatamente su queste strategie, il futuro della nostra professione e dell’attuale sistema di sanità pubblica sarà davvero una grande incognita, con la chiara possibilità che molti dei servizi erogati oggi non possano più essere realizzati “domani” per la mancanza di personale.

Il Segretario regionale Nursing Up del Piemonte, Claudio Delli Carri, aggiunge: “Agire subito su queste drammatiche previsioni che poggiano su dati concretissimi odierni, che ognuno di noi vive di persona quotidianamente nei reparti in perenne emergenza di personale, non vuole dire impostare l’ennesima sterile discussione o polemica. Ma vuole dire pianificare da parte della Regione, assieme alla parte sindacale, immediate strategie per massicce assunzioni di forze fresche, incentivando la scelta della professione nella sanità pubblica con una valorizzazione economica adeguata e concreta, e supportando tramite ciò la scelta di questo mestiere dei giovani che iniziano l’università. Oggi, gli infermieri sono pochi, con un’età media superiore ai 50 anni, e si applicano in una professione usurante sia fisicamente sia psicologicamente, che non può essere affrontata per 40 anni lavorativi di fila. In più, anche la “finestra lavorativa” dell’infermiere si è ristretta, visto che fino a qualche anno fa i giovani assunti andavano dai 19 anni ai 22 anni e oggi, dopo la formazione universitaria, l’accesso al mondo del lavoro è slittato: infatti, i nuovi infermieri che entrano nelle strutture hanno in media dai 24 ai 28 anni. E, altro dato drammatico, le domande al corso di laurea per infermiere (dati nazionali) sono palesemente diminuite rispetto agli anni precedenti, dopo i “picchi” degli anni dal 2010 al 2013.

Ora, se è inevitabile che i colleghi che oggi sono over 50 andranno tutti in pensione, è chiaro che non abbiamo altre strade da percorrere se non quella di ricostruire da zero tutta la strategia di gestione della nostra professione nella sanità pubblica. La situazione è davvero allarmante. Per fare un esempio è come se la professione nel pubblico fosse una barca che mese dopo mese si riempie d’acqua, senza che nessuno faccia nulla per rimediare: la barca alla fine affonda. Le toppe, gli interventi tampone, il ricorso ad artifici estemporanei come l’appoggiarsi alle cooperative con le esternalizzazioni, non risolvono il problema. Se non vogliamo rischiare un’ecatombe di personale sanitario con tutte le conseguenze sulla qualità delle prestazioni dei cittadini che si possono immaginare, è imperativo agire.

Chiediamo dunque a chi di dovere di organizzare un tavolo permanente di “emergenza”, con la presenza dei sindacati, per creare una strategia d’azione concreta e da attuare subito per tentare di trovare una soluzione.

Se invece non si farà nulla, l’alternativa, come ci raccontano i dati, sarà un futuro su cui incombe un’enorme incognita sia per la nostra professione sia per il sistema sanitario pubblico come lo conosciamo”.

 

Chieri: “Slow Time. Siamo tutti nipoti”

“SLOW TIME 2023”: SIAMO TUTTI NIPOTI

Sabato 6 maggio in Biblioteca Civica

il primo laboratorio tra generazioni promosso dal Centro Famiglia

“Slow Time. Siamo tutti nipoti” è un progetto organizzato dal Centro Famiglia di Chieri e sostenuto dal Comune di Chieri, che coinvolge le scuole dell’infanzia Chieri1, Chieri3 e l’Istituto Santa Teresa, oltre al Liceo Monti e alla Biblioteca Civica.

Attraverso un laboratorio intergenerazionale, si intende promuovere occasioni ludico-educative ed iniziative per bambine e bambini e favorire l’attivazione di reti informali tra genitori e famiglie allargate con bimbi della fascia di età 0-6 anni.

        Il primo incontro, dal titolo «Il Villaggio che educa. Bambini, genitori, nonni, insegnanti in un laboratorio tra generazioni», è in programma sabato 6 maggio, dalle 10 alle 12, presso la Biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone” (via Vittorio Emanuele II, 1).

        Qui saranno esposti i disegni e i lavori realizzati dagli alunni della scuola dell’infanzia Istituto Santa Teresa, che verranno illustrati dalle insegnanti. Nell’occasione è prevista la consegna alla scuola di libri per l’infanzia che rappresentano e narrano di nonne e di nonni. Gli alunni saranno coinvolti in un laboratorio di manualità,condotto da due animatrici, affiancate da studenti del Liceo Monti. Contemporaneamente i genitori, le nonne e i nonni, insieme agli insegnanti, parteciperanno a un incontro di riflessione sulle tematiche della “nonnità”, coordinato da due nonni del Centro Famiglia di Chieri.

                        «Con questa iniziativa vogliamo stimolare il coinvolgimento di nonni e genitori e attivare reti formali e informali sul territorio-spiegano i referenti del progetto Luciano TOSCO e Tiziana PIOVESANAL’obiettivo è promuovere una riflessione sui rapporti intergenerazionali tra le diverse figure familiari ed educative che ruotano intorno ai bambini (genitori, nonni, insegnanti) coinvolgendo e promuovendo nel contempo il loro protagonismo. Attraverso laboratori presso le Scuole dell’infanzia di Chieri gestiti dalle insegnanti sono stati prodotti dai bimbi disegni, pensieri, oggetti semplici, che parlano di loro in relazione con i loro genitori, le nonne e i nonni, e tutte le persone, gli animali e gli oggetti per loro significativi. Questi lavori vengono esposti alla Biblioteca Civica in occasione di incontri durante i quali i bambini sono coinvolti in laboratori di manualità (condotti dalle animatrici affiancate dagli studenti del Liceo Monti) e gli adulti in momenti di riflessione».

                        «Molteplici studi sociologici e le neuroscienze confermano l’efficacia di investire in momenti educativi e di socializzazione finché i bambini sono piccoli o piccolissimi – spiega Manuela OLIA, consigliera comunale del Pd con delega ai progetti e servizi per l’infanzia da zero a sei anni – Ricerche internazionali confermano che lo sviluppo della parola in questo periodo è collegato allo sviluppo del cervello dei bambini, e che chi ha avuto opportunità di sviluppo in questo periodo ha risultati migliori a scuola, nel lavoro e nello studio, per tutta la vita. L’inizio della vita è un momento strategico per i bambini, le bambine e le loro famiglie. Per questo la Città di Chieri sostiene il progetto del Centro Famiglia nell’ambito del pluriennale progetto Slow Time della città,per promuovere occasioni di socializzazione per bambini e genitori e favorire l’attivazione di reti informali tra famiglie con bambini della fascia di età 0-6 anni».

All’incontro sono invitati i bambini accompagnati da genitori, nonni e altri familiari (fratelli, zii…): per quelli frequentanti la Scuola dell’Infanzia Istituto Santa Teresa occorre dare comunicazione alla scuola stessa, per gli altri è opportuno dare comunicazione di partecipazione alla Biblioteca Civica.

I prossimi incontri si svolgeranno di sabato, sempre in Biblioteca, dalle 10 alle 12, con la partecipazione delle seguenti scuole: 14 ottobre Scuola infanzia Celestina Costa Istituto Comprensivo Chieri 1; 21 ottobre Scuole infanzia Istituto Comprensivo Chieri 3; 4 novembre Scuole infanzia istituto comprensivo Chieri 3; 18 novembre Scuola infanzia Istituto Santa Teresa.

Info:

Biblioteca Civica:

Tel.011/9428400, biblioteca@comune.chieri.to.it